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domenica 17 gennaio 2016

Il momento è decisivo: sabato 30 gennaio a Roma per “la marcia di san Giovanni”

A noi la battaglia. A Dio la Vittoria.
A prescindere da chi ci parteciperà, atei tradì o neocat, per la famiglia fatta da un maschio e da una femmina.
A prescindere da chi ha tradito, anche se vestito di viola o di rosso. O di qualsiasi colore.
A prescindere dall'esito della battaglia
Cercheremo tutti di esserci.

L



di Costanza Miriano

di Costanza Miriano

20 ngiugno terPreparate gli zaini, comprate i biglietti, lavate la macchina (o meglio controllate le gomme), accendete gli elicotteri le navi i treni gli aerei gli alianti, chiedete le ferie al lavoro, fingete mal di testa strappate permessi. Da questa mattina è ufficiale. Si torna in piazza il 30 gennaio. A Roma. Raduno a Circo Massimalle 10 e partenza alle 12. Marcia su san Giovanni (tacco dodici nella borsa, si cambiano le scarpe all’arrivo) con arrivo in piazza previsto verso le 14 (e ricongiungimento con chi va direttamente in piazza). I dettagli sono ancora da definire, in corso i colloqui con le forze dell’ordine.
Lo so, io abito lì, praticamente sotto al palco, per me è facile parlare. So che per qualche famiglia questo sarà uno sforzo organizzativo ed economico sovrumano. So di famiglie che son venute l’altra volta aprendo il salvadanaio, rimanendo senza uno spicciolo. Famiglie che poi non sono andate in vacanza. Non tutti, ma molti di quel milione di persone hanno fatto davvero uno sforzo al di sopra delle possibilità. E poi tutti si sono presi l’acqua il sole e di nuovo l’acqua. Hanno avvolto bambini – molti, moltissimi bambini – in impermeabili di fortuna e si sono tenuti i vestiti attaccati alla pelle. Hanno ripreso la via di casa sfiniti. Ma non hanno mancato l’appuntamento con la storia.
Vi prego, ognuno che sa di qualche famiglia in difficoltà si faccia carico di una situazione. Apriamo case, prepariamo panini, diamo soldi, prestiamo maglioni. Ognuno che vorrebbe venire ma non può per motivi economici chieda aiuto a un altro: siamo cristiani e ci faremo riconoscere.
Questa volta l’appuntamento sarà davvero decisivo. Possiamo cambiare la storia del nostro paese, e credo di non esagerare se dico dell’intero mondo occidentale: se l’Italia fermerà la legge che la propaganda omosessualista chiama “dei diritti civili” e che invece vuole legittimare desideri disordinati, metteremo un fronte nel cuore dell’Europa. Fermeremo la sconfitta dell’umanità nella culla della civiltà occidentale. Semplicemente richiamando al senso della realtà, dicendo che il dato che le persone nascano da un padre e da una madre non si può stravolgere se non facendo pagare prezzi altissimi ai più deboli. Dicendo che ognuno è libero di amare e fare sesso con chi vuole, questo è un fatto privato con cui ciascuno fa i conti, ma trasformare desideri in diritti non può essere il principio fondativo di una civiltà. Dicendo che le istituzioni pubbliche devono sostenere appoggiare e riconoscere chi si mette al servizio della vita, fare uno sforzo collettivo riconoscendo quello che è oggettivamente un bene comune: mettere al mondo delle persone e cercare di farle crescere nell’ambiente migliore per loro.
I politici ci stanno a guardare: devono fare due conti. Vedere se conviene loro portare a casa questo risultato che li farà sentire dei piccoli Obama, perché love is love (mentre su molti altri fronti non combinano niente che aiuti davvero le persone, concretamente), o riconoscere che la gente è con noi. Fare gli interessi di una minuscola, piccolissima lobby che detiene però le redini dell’informazione e dell’intrattenimento, oppure ascoltare il senso della realtà in cui noi, famiglie normali, viviamo. Oltre alla coscienza, con la quale un giorno faranno i conti (Andreotti disse che l’unica cosa di cui era pentito era stata firmare la legge sull’aborto: troppo tardi, la legge fa mentalità e cambia la cultura e le abitudini della gente).
È il momento di cambiare la storia. Noi non possiamo nulla, ma possiamo mettere a disposizione i cinque pani e i due pesci che abbiamo. Siamo un popolo scalcagnato, a parte la Croce non abbiamo un giornale né una tv dalla nostra parte (neanche quelli che ci aspetteremmo), non abbiamo nessuno che dall’alto ci aiuta, ci dà un euro, studia strategie, spiana strade. Però abbiamo la compagnia dei fratelli – commovente l’amicizia che sta nascendo nelle trincee di tutta Italia – e un alleato potentissimo. A noi la battaglia, a Dio la vittoria.

28 commenti:

  1. Io ci andrò. Alla faccia di mons. Galantino è degli altri prelati. E ben venga anche Kiko e chiunque voglia fermare questa deriva . Possibilità di vittoria? Pochissime. Me Chissene importa

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    1. Andrò anche io. Grazie per l'articolo !

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    2. Kiko conta poco deve essere,piuttosto, Carmen ad arringare l'oceanica folla altrimenti le inevitabili accuse di sciovinismo potrebbero ledere l'immagine del Cammino.

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  2. Bisogna pensare alle cose del Cielo non alle cose della terra!
    A me cosa me frega se la Repubblica Italiana consente a due uominisessuali o alle sbiche di andare dall'impiegato comunale a firmare un contratto che li obbliga a diritti e doveri tra loro?
    Hanno forse i gay chiesto il Sacramento del Matrimonio alla Santa Madre Chiesa?

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    1. C'è una sola semplicissima, chiarissima e brevissima regola che risulta sin dagli atti degli apostoli che è posta alla base della vita delle prime (e a Dio piacendo speriamo anche delle ultime) comunità cristiane: bisogna obbedire a Dio prima che agli uomini! Questa è la prima, somma, fondamentale norma che tutti obbliga e da cui tutto il resto dell'apparato giuridico (e sottolineo di ogni apparato giudico) discende. Anche lo Stato, quindi, al pari di un qualunque altro soggetto - persona fisica o no - è tenuto a rispettare prima di tutto le leggi di Dio e, poi, quelle degli uomini

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    2. Dici bene Marcello,ma lo Stato Italiano consente l'aborto e cioè un omicidio legalizzato e adesso noi ci dovremmo preoccupare di due gay che firmano un modulo all'anagrafe del Comune?
      Tra l'altro questa manifestazione attira solo l'odio delle lobby omosessuali perchè se per il cattolico il matrimonio civile non conta nulla perchè negare questo nulla al gay?
      Non vi è chi non veda una sottile e poco caritatevole forma di prevaricazione come sostituta delle mancanze di autentica carità.

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    3. Non è vero che il matrimonio civile non conta nulla per la Chiesa! Per due ragioni, una giuridica e una - per così dire - "sociologica":
      1)Tanto è vero che la Chiesa consiglia molto calorosamente ai coniugi la trascrizione dell'atto di matrimoni nei registri di Stato civile affinché, al vincolo sorto in Chiesa, sorga il corrispondente vincolo per lo Stato. Godo del beneficio del dubbio nel dirle questa frase, ma mi pare proprio che il matrimonio canonico senza riconoscimento di effetti civili. non è consentito senza aver previamente sentito l'ordinario diocesano del luogo!
      2)la famiglia è il pilastro della società civile e, ancor più, della società ecclesiastica! Oggi assistiamo a una crisi generale della vocazione alla vita cristiana non tanto perché ci sono pochi (in numero e in qualità) preti, frati e suore. No! Questa crisi deriva dall'assenza di vocazioni alla vocazioni alla via matrimoniale! Se ci fossero vere famiglie (papà e mamma) disponibili a educare seriamente, realmente e cristianamente i loro figli, sono più che certo che la quasi totalità degli attuali problemi ecclesiastici (e civili) si risolverebbe! Ci sarebbero molti più cristiani laici, sacerdoti e religiosi santi e santificatori!
      Ma se lo Stato mina tale base (la famiglia), distruggendola de facto, in quanto parificandola alle coppie omosessuali, ecco allora la situazione attuale, civile e ecclesiale, già pessima, finirebbe per deteriorarsi ulteriormente!
      Spero di essermi spiegato come avrei voluto
      Cordialmente ...

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    4. La famiglia come istituzione è già stata di fatto distrutta da decenni introducendo nella legislazione l'aborto,il divorzio ed il lavoro femminile.
      Oggi lo Stato si limita semplicemente ad un'umiliazione delle famiglie di quelli che, nonostante tutto, hanno resistito.
      E' una semplice provocazione alla quale i burini sono caduti in massa accorrendo in migliaia in piazza.

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  3. Sciocco, anonimo delle 15,33, se passasse quella legge, obbligherebbero anche la Chiesa o meglio i suoi ministri a celebrare i loro matrimoni, altrimenti.... in galera per omofobia.

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    1. Caro Intelligente,se una forza organizzata chiamata Stato ti obbligherà a sposarti con un cane tu obbedirai altrimenti in galera per maltrattamento animali!
      Stai pianificando di adottare pure?
      No perchè avrei dei ragni in casa.......

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  4. Solo La Croce? Scusate, ma neppure Libero, Il Giornale, La Padania e Il Foglio sono dalla nostra parte? Incredibile...

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  5. Se questa legge non passa secondo me è MEGLIO, altrimenti me ne spiace, ma non credo sia questo il dramma.
    Divorzio e aborto (ABORTO!!) sono già legge! E con tanto di REFERENDUM!
    Siamo in una civiltà in buona parte scristianizzata!
    Spiace anche a me prenderne atto, ma è così!
    Questo non vuol dire arrendersi, ma neppure limitarsi alla lagna.
    Questo richiama ad un maggior impegno!

    Rispetto chi in questo impegno ci mette anche la partecipazione all'iniziativa di Roma, ma non credo sia questa la soluzione...
    Stefano

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  6. Queste manifestazioni non sono solo inutili ma sono anche dannose.
    Ottengono solo il risultato di incattivire ulteriormente le lobby gay e massoniche che risponderanno con l'obbligo di esercitazioni pratiche sessuali nelle scuole.
    Ovviamente in piazza non scenderà nessuno........

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    1. Meglio tardi che mai. Purtroppo la Chiesa di Paolo VI ha vergognosamente taciuto! Alcuni commenti indicano che tali manifestazioni suscitano il malumore di molti, anche prelati massonici infiltrati nella Chiesa, perdonati dalla 'misericordia' equivoca e subdola di Bergoglio!

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    2. Infatti è proprio equivoca e subdola poichè la opere di misericordia spirituale prevedono di consigliare i dubbiosi e tra essi i gay che sono confusi sulla propria sessualità.
      Essendo la cosa detta sopra un'opera molto difficile la Chiesa Cattolica 2.016 si limita alle piroette e silenzi espressivi di Galantino.

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  7. Io sono omosessuale. Credo che un bambino abbia bisogno della figura del padre e della madre ma che, come estrema ratio, es.padre pedofilo,possa essere affidato a una coppia dello stesso sesso. Per quanto riguarda i Diritti Civili due persone che si vogliono bene dello stesso sesso o anche non devono poter avere diritti e legalizzare il loro status senza dover andare da un notaio a svenarsi il portafoglio. Si vedono in tv coppie gay ricche, benestanti ma esistono anche chi vive del solo stipendio chi di collaborazioni occasionali, chi non si può permettere a cuor leggero la spesa di un notaio...in questo senso la Repubblica tutela il più debole...il proletario, l'impiegato il piccolo professionista esiste anche nel mondo gay, non ci sono solo i manager gaye i dirigenti gay i gay ricchi...questo e'anche l'applicazione di un principio ...e'piu'facile che un cammello passi per la cruna di un ago che....ricordate?...

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    1. Magnifica pedagogia per i malcapitati bambini che si avvieranno alle stesse anomalie perverse!

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    2. Extrema ratio de che? Uno ha il padre pedofilo e allora lo affidiamo a due papà o due mamme? Mi sfugge la logica. Anche se di sfondoni e spropositi su questo tema se ne sentono di ben peggiori. Quella dei diritti negati poi è una gran sciocchezza, se il matrimonio trasmettesse questi grandi diritti (ovviamente nel campo pratico!) tutti gli eterosessuali correrebbero a sposarsi, e invece la convivenza more uxorio è sempre più diffusa e sbandierata come una grande conquista.

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    3. a proposito di Diritti Civili che tutti dicono già previsti nel nostro ordinamento senza bisogno di una nuova normativa: un mio carissimo amico ha avuto il suo compagno in terapia intensiva all'ospedale di Pisa (Cisanello) e quando ha cercato di avere informazioni dal medico di corsia questi gli ha risposto stizzito che non poteva dargli informazioni in quanto non era un parente; il mio amico allora è andato dal padre che celebra la Messa nell'ospedale e gli ha spiegato il caso; il frate è andato infuriato dal primario e il primario ha fatto una piazzata ai medici di corsia e solo allora il mio amico ha ricevuto le informazioni sullo stato del suo compagno. Notare che l'evento è successo a Pisa che è un ospedale e una università all'avanguardia e piena di eccellenze nel settore degli studi e delle ricerche...
      Valerio

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    4. Lo dici anche tu che non è una questione di diritti negati, ma di un medico che ha sbagliato: altrimenti il frate e il primario sarebbero due malfattori da denuncia. E per casi come questo vorreste istituire le nozze gay? Come dire che si deve lanciare la bomba atomica per eliminare le zanzare.

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  8. La comunità scientifica ha da tempo smontato l'equazione omosessualità=pedofilia. I Tribunali della Repubblica hanno già adottato la soluzione affido a coppie dello stesso sesso nel caso di famiglie di provenienza in gravissimo disagio. Con questo ho detto tutto. Piuttosto ho una perplessità in quanto pur di far numero vanno bene anche i traditori e gli atei o ho compreso male???

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    1. Certamente anche gli atei perchè la manifestazione di cattolico non ha nulla.
      Il cattolico cerca di convincere il gay ad avere più stima in sè stesso e provare ad affrontare Eva con la storia della mela,del serpente e tutti i grossi problemi derivanti.
      Se proprio il gay non ce la fa a prendere la donna per la coda si rifugi in una pacata castità.
      Sinceramente non è cattolico andare in piazza a sbeffeggiare i gay che tra l'altro comandano pure e si rischia di prendere un fracco di botte.

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  9. Ci saremo! Come prima nostra manifestazione pubblica.
    Fermiamo questo scempio!

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  10. La chiesa da 40 anni ha allegramente approvato una legge ben più terrificante e blasfema verso Dio, che non la firma in comune: cioè la Santa Comunione data in mano e distribuita da ministri vari, nonché la distruzione del culto in virtù della protestantizzazione. Meglio dieci unioni civili, che una comunione in mano.

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    1. Che problema c'è, visto che quasi tutti, preti inclusi et alii, sono convinti della non reale presenza nell'ostia, che tutti si comunicano senza minimamente preoccuparsi di confessarsi e quindi non ha nessun valore, è come andassero a prendere una caramella perché sono bravi e buoni a prescindere, dio non è cattolico e perdona tutti e l'inferno è un'assurda follia, oltre che bugia come cantava pelù. Le unioni civili aprono la strada alla strage degli innocenti in ogni senso, sia i bambini costruiti pezzo per pezzo, sia quelli dati in affido a coppie gay con annessi e connessi, mai letto dell'alto numero dei suicidi di adolescenti in USA, adottati ed abusati? Informatevi bene, perché è una tragedia aggiunta allo sterminio di massa di mln. di uomini e donne abortiti in tutto il mondo, nell'indifferenza generale e con l'appoggio dei family planning generosamente sostenuti dai potentati e potenti di turno.

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  11. Prima di tutto il matrimonio civile per la Chiesa e' indissolubile come qualsiasi altro matrimonio. Il problema sta nel fatto che la netta maggioranza di chi contrae matrimonio in sede civile e' battezzata cattolica, entrambi o anche uno solo dei due il che rende tale matrimonio nullo. Da qui l'equivoco per cui la Chiesa non considera valido il matrimonio civile. Falso. Il matrimonio civile tra due atei o protestanti o buddisti o ebrei e' valido e indissolubile.
    La definizione di matrimonio basato su fedelta' e indissolubilita' tra uomo e donna pertanto non riguarda la Chiesa sola ma la societa' come tale. Anche gli atei possono partecipare alla manifestazione, anche chi aderisce ad altre religioni, perché cio' che e' in gioco e' un problema culturale sociale e anche morale. Non di morale cristiana, ma di morale in senso ampio in quanto tutti sono chiamati a riconoscere la specificita' e le prerogative della famiglia e del matrimonio come cellula essenziale per la crescita e lo sviluppo sano di una societa'. Il fatto che alcuni matrimoni abbiamo risvolti negativi non puo' costituire prova del fatto che una coppia de facto possa funzionare come sostituto della famiglia. Non dimenticando che la step child adoption renderebbe l'italia complice di veri e propri crimini incluso quello di riduzione in schiavitu' nei confronti delle donne nepalesi indiane ucraine...(non saranno mai svizzere o danesi chissa' perché?).
    Il problema educativo non puo' essere sottovalutato: una legge che formalizzi coppie di fatto dello stesso sesso autorizzera' la liceita' dell'insegnamento riguardo a tutto cio' a tutti i livelli, e alla fine verrebbe usato contro tutti i dissidenti, Chiesa compresa. Lo stato autorizzerebbe anche l'uso sistematico della menzogna nei confronti di nuove generazioni: dire a un bambino "tu hai due mamme o tu hai due papa'" significa privarlo della conoscenza del genitore naturale.
    Qua non si tratta di manifestare contro nessuno. Se due uomini vivono insieme e' affare loro. Ma le rivendicazione di diritti di fronte allo stato deve avvenire in sede privata e non coinvolgendo l'istituzione del matrimonio.
    Il fatto che aborto e divorzio siano approvati non autorizza gli italiani e meno che mai i cattolici a fregarsene di tutto cio' che la casta radical chic ci vuole propinare.
    Italiani, tutti a Roma!

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  12. Mons Galantino è tanto triste. Quel giorno non ci potrà essere invierà un'ampia delegazione di zuavi pontifici

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  13. Qualunque cervello normale, capisce l'assurdità di pretendere una tutela giuridica per qualche cosa di vago e inafferrabile come il "vincolo affettivo", sentimento esclusivamente privato, labile, mutevole, privo di qualunque rilevanza sociale. E su codesta base fatta di nuvole, si pretende di imporre pesi e obblighi (le pensioni !), e minacce e insulti, alle vere famiglie, stabili, feconde, educatrici.

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