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giovedì 26 marzo 2015

Proteste e lacrime dei fedeli per il "restauro" del Santuario: “Muxia non si merita tutto questo, non vogliamo questo pasticcio”

Muxia, Spagna. Il Santuario della Vergine della Barca di Muxia, XI-XII secolo,  uno dei «più antichi e importanti della Galizia» è annoverato fra i  simboli del Cammino di Santiago di Compostela. 
Da quel  meraviglioso luogo di fede, una volta completato  il percorso da nord a Santiago, i pellegrini  possono difatti godere la vista dell'Oceano .
All'alba del Natale 2013 il Santuario fu purtroppo distrutto in sole due ore da un furioso incendio divampato a causa di un fulmine.
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Dal sito spagnolo Faro De Vigo, avvalendoci della preziosa traduzione di un affezionato Lettore di MiL che ringraziamo di cuore per la gentilezza dimostrata, riusciamo a postare la notizia della vivace contestazione che diversi Fedeli del Santuario della Vergine della Nave hanno inscenato dopo aver purtroppo visto che la loro cara chiesa era stata ridotta  ad una specie di "pasticciata dell'IKEA" .
Finalmente i fedeli vogliono far sentire la loro voce reagendo con fermezza agli scempi imposti nel nome di una falsa modernità e del fatuo mito della sobrietà liturgica. 
Ci auguriamo che le sacrosante aspirazioni devozionali dei fedeli di Muxia di  riavere il "loro" Santuario in modo degno della fede dei loro Padri  possano avere il giusto accoglimento.
Επίσης, σε μας τους αμαρτωλούς ( A.C.)
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"La sventura ha colpito il 25 dicembre 2013 Muxia, l’epicentro della tragedia ecologica causata dalla fuoriuscita di petrolio del “Prestige”, quando un fulmine ha provocato un incendio che ha divorato il santuario della Vergine della Barca  che dopo la ristrutturazione è apparso con un nuovo look che a molti non è piaciuto affatto. 
Un gruppo di abitanti di Muxia ha dimostrato oggi il suo disappunto e l’indignazione per il risultato della prima fase di restauro del santuario, e lo hanno manifestato proprio durante la “cerimonia” della firma dell’atto di ricezione dell’opera, alla quale hanno partecipato rappresentanti dell’Arcidiocesi di Santiago e gli architetti interpellati per il restauro. 
In un’atmosfera molto tesa , i parrocchiani hanno manifestato il loro dissenso al Vicario Generale dell’Arcidiocesi, Victor Marono, per il “pasticcio” fatto con il restauro dell’edificio bruciato a Natale e anche per l’investimento fatto, pari a 736,324.76 euro . 
“Mani in alto questa è una rapina” o “ non vogliamo questo pasticcio” sono alcuni degli slogan gridati e scritti dai manifestanti contro i rappresentanti dell’arcidiocesi e contro gli architetti dello studio che ha curato il restauro, (studio ...); nemmeno l’intervento del Sindaco Felix Porto, che ha espresso le sue critiche sul restauro, è servito a ristabilire la calma tra i partecipanti, sempre più arrabbiati. 
Queste tablas  sembrano venire direttamente da Ikea! “è una vergogna” è il grido di una manifestante al Vicario Marono, anche davanti agli occhi dei poliziotti presenti, incapaci di “placare” i cittadini infuriati. 
Bisogna rimettere a fuoco questo pasticcio” 
Muxia non si merita tutto questo” 
"Mascalzoni!"
Uno degli architetti del lavoro ha detto ai presenti che l'obiettivo principale di questa prima fase "Era ripristinare il culto il più rapidamente possibile, e questo prevedeva dei lavori urgenti , ma non definitivi; il santuario è stato a lungo senza copertura e i muri in questo periodo hanno immagazzinato una quantità di acqua incredibile, per questo motivo le pareti potrebbero sembrare ad una prima vista non completamente bianche, tutto questo è dovuto all’umidità accumulata, ma che pian piano sta uscendo fuori" ha aggiunto l’architetto. 
Tra i fischi dei presenti ha inoltre annunciato che la fine completa dei lavori non potrà essere dichiarata finché tutta l’umidità sarà stata eliminata, e questo richiederà alcuni anni. 
Queste spiegazioni non hanno soddisfatto molti, spingendo anche il sindaco del paese a prendere la parola e a manifestare il suo sostegno, anche se il suo intervento non era stato previsto.
 “E’ opportuno ascoltare i cittadini, per evitare di commettere gli stessi errori anche nella seconda parte del restauro, e lo sappiamo bene, perché alcuni sono stati tenuti al margine di tutto quello che è accaduto nel santuario” denuncia el regidor ( Autorità civile locale )  acclamato dalle persone intervenute all’evento. 
Felix Porto (il Sindaco) esonera dalla questione il parroco di Muxia, Manuel Linero : “perché in questa situazione è quello che ha sofferto più di tutti”, e chiede inoltre rispetto per la sua gente; “sappiamo che il santuario è di proprietà della chiesa, ma bisogna anche essere consapevoli che il santuario è anche parte di ogni singola casa di Muxia e di ogni singolo cittadino di questa regione” aggiunge critico il sindaco. 
Ciò che vogliamo -continua Porto- ceè una pala d’altare all’altezza del Santuario di nostra Signora della Barca. 
Quello che vogliamo è che non ci si chiuda sulle proposte senza ascoltare la gente. ( Nostra sottolineatura N.d.R.) 
L’intervento in questa prima fase è stato quello di creare una nuova struttura in legno e rinforzato la struttura della sacrestia, nella pulizia delle parti in muratura e dell’intonaco, nel sollevare il pavimento della sacrestia danneggiato dall’incendio e nel restauro della pala d’altare, degli angeli e del "coro".

Testo in spagnolo QUI

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