Gli amici del Coordinamento Toscano Regionale Benedetto XVI, ci hanno inviato il resoconto del VII pellegrinaggio che organizzano ogni anno. Ha partecipato, oltre a molti fedeli veramente "fedeli", all'ICRSS, anche il responsabile laziale del Coordinamento Nazionale,
Federico Baldelli Purrone.
ADDENDA:
Il resoconto integrale (questa è una sintesi), con parecchie e belle fotografie, è qui:
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Il resoconto integrale (questa è una sintesi), con parecchie e belle fotografie, è qui:
Roberto
Finalmente
il sole ed il bel tempo hanno ripagato dei sacrifici imposti l’anno
scorso da un violento acquazzone: alla partenza della Funicolare di
piazza delle Carrozze a Montenero Basso i primi pellegrini si son
ritrovati già dalle ore nove per poi partire sulla ripida salita in
circa centocinquanta con le insegne, gli stendardi e le bandiere ma
soprattutto col rosario in mano: ha così inizio il VII Pellegrinaggio
Toscano.
La salita breve ma decisa, ha visto la pia processione guidata dal Canonico Don Joseph Luzuy dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote che a Livorno ha un attivo Apostolato, supportato dal Diacono don Roberto Donati di Firenze; una particolare intenzione di preghiera è stata dedicata ai Frati e alle Suore Francescani dell’Immacolata, realtà presente in Toscana ed al Pellegrinaggio tradizionale fino a poco tempo fa ma recentemente “evaporata” con sconcerto e grave danno per i fedeli. All’arrivo in Basilica i partecipanti raggiungevano le quattrocento presenze con la chiesa letteralmente strapiena anche nelle cappelline laterali.
La salita breve ma decisa, ha visto la pia processione guidata dal Canonico Don Joseph Luzuy dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote che a Livorno ha un attivo Apostolato, supportato dal Diacono don Roberto Donati di Firenze; una particolare intenzione di preghiera è stata dedicata ai Frati e alle Suore Francescani dell’Immacolata, realtà presente in Toscana ed al Pellegrinaggio tradizionale fino a poco tempo fa ma recentemente “evaporata” con sconcerto e grave danno per i fedeli. All’arrivo in Basilica i partecipanti raggiungevano le quattrocento presenze con la chiesa letteralmente strapiena anche nelle cappelline laterali.
E’
dunque iniziata la S. Messa solenne celebrata dal Padre Stefano
Bertolini, oratoriano ed esorcista nella Diocesi di Prato, assistito dal
Canonico Don Federico Maria Pozza che ha fatto da diacono con un
confratello dell’ICRSS, che fungeva da suddiacono; in trono ha assistito
S.E.Rev.ma Mons. Alberto Silvani, Vescovo di Volterra che ha tenuto una
bellissima e precisa omelia sul tema della complementarietà tra
contemplazione e carità attiva paragonando l’anima all’eremita e il
corpo all’eremo. Il monastero che si separa dal mondo e sembra
escludersene, ha affermato il Vescovo della Città dell'alabastro, in
realtà è stata l’ossatura e la struttura portante della civiltà europea,
traslando così naturalmente sulla vita concreta i benedici di
un’esistenza tutta tendente alle cose dello spirito. Ogni anno la
presenza di un Vescovo toscano sta a sottolineare l’attenzione e la cura
per le istanze dei fedeli legati alla Tradizione. Terminata la solenne
liturgia con la lettura della concessione dell’Indulgenza Plenaria
accordata dal S. Padre a tutti i partecipanti al Pellegrinaggio, molti
dei pellegrini si sono trattenuti nella foresteria del Santuario della
Patrona della Toscana per pranzare assieme dopo la benedizione impartita
da Mons. Valentino Miserachs Grau, presente dall’inizio del
Pellegrinaggio e invitato dal Coordianemto Toscano a tenere una
conferenza molto interessante sulla bellezza nella Musica Sacra ed un
ricordo del Cardinal Domenico Bartolucci, illustre compositore toscano
recentemente scomparso. Il Preside emerito del PIMS ha magistralmente
esposto la sua analisi della situazione in cui attualmente versa la
musica di chiesa lamentando oltre la mancanza di vera Arte nelle attuali
composizioni “sacre”, la eccessiva mondanizzazione contro la quale
tuona sovente Papa Bergoglio, mondanizzazione che invece trionfa
indisturbata nelle melense melodie che oggi letteralmente appestano le
liturgie del Novus Ordo. L’interessante ed apprezzatissima esposizione
del Relatore si è pure soffermata sull’importanza della universalità,
attributo cattolico che dev’essere carattere proprio anche della vera
Musica Sacra vedendo nell'abbandono del canto gregoriano la chiave
nodale di tutto il problema. Va da sé che un recupero ed un vigoroso
rilancio della Liturgia tradizionale sicuramente soddisferebbe la
conservazione del patrimonio musicale, ma stimolerebbe pure una
rinnovata produzione musicale sacra e l’impiego professionale ed
istruito delle giovani energie.
Mentre
il sole di una splendida giornata, a malincuore sembrava volersi
preparare ad un lento occaso in quel mar Tirreno sul quale Montenero
costituisce un suggestivo balcone di fronte all’arcipelago toscano, il
Pellegrinaggio si chiudeva con la numerosa e devota partecipazione dei
pellegrini ai piedi della Madre delle Grazie Cui il Santo Padre Pio XII
di venerata memoria, affidò la Toscana tutta.
In
resoconto di questa settima edizione rimangono al Presidente del
Coordinamento Toscano “Benedetto XVI”, Alessandro Giunti ed ai
responsabili delle dieci associazioni sorelle, i dati; cifre e somme:
numeri tanto confortanti quanto è stata confortante la vivacità e la
composizione dei partecipanti. Uno spaccato completo della Chiesa
militante: prelati, sacerdoti e seminaristi; e ancora uomini e donne,
padri e madri, figli e figlie, bambini piccoli, nonni e nonne; ragazzi e
ragazze: la Chiesa non si seziona né classifica per categorie, non
specializza il rito o il linguaggio a seconda dell’interlocutore (come
chiariva tra l’altro anche Mons. Miserachs nel suo intervento) ma a
tutti trasmette ciò che per eccellenza è unica ed universale: la Verità.
Il resoconto integrale (questa è una sintesi), con parecchie fotografie, è qui: http://coordinamentotoscano.blogspot.it/2014/10/vii-pellegrinaggio-cronaca-di-una.html
RispondiEliminaSe volete, potete mettere il link
Sarà fatto. Grazie mille :)
RispondiEliminaGrazie a voi!
EliminaRaga, un bel VO la settimana nel duomo di Volterra no? Datevi da fare, che è a portata di mano!
EliminaInvito a correggere il titolo pellegrinaggio
RispondiEliminacorattio, vedrai che corretteranno.
EliminaVolterra è culla di grandi tradizioni e la sensibilità tradizionale vi è particolarmente acuta. S.E. Mons. Silvani non tarderà a concedere nuove messe in rito antico nella sua diocesi, probabilmente nella stessa città di Volterra, dove esiste già la benemerita iniziativa di Volterra gregoriana.
RispondiEliminaSperar non nuoce.
RispondiEliminaE non costa niente. Quindi speriamo che il coordinamento toscano sappia insistere per ottenere più messe tridentine almeno nelle diocesi che, come Volterra, hanno vescovi non ostili.
RispondiEliminaIl Coordinamento non può insistere a tal riguardo: devono essere in loco i laici a formare un gruppo e a rivolgere una richiesta al vescovo, se non trova sacerdoti disponibili a farlo. La federazione può solo supportare questa richiesta, non effettuarla in prima persona. Si consideri comunque che in diocesi di Volterra esiste già una S.Messa stabile, per quanto due sole domeniche al mese (la prima e la terza) a Cecina.
RispondiEliminaChe gioia sarebbe nella mia Volterra!
RispondiEliminaRedazione cara,
RispondiEliminadefinire "un'altra prova generale" il VII Pellegrinaggio Toscano rispetto al Pellegrinaggio di Roma mi pare più che una gaffe, un marchiano fraintendimento!
L. Moscardò
Certo sarebbe quanto mai necessario il ripristino della Liturgia antica nella città o diocesi di Volterra, solamente ci sono sacerdoti modernisti allergici, specialmente nei piccoli comuni della diocesi
RispondiEliminaLi conosco li conosco....seguire Messe nei paesini della diocesi ti fa drizzare i capelli...per chi ancora li abbia....
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