Pubblichiamo l'Editoriale di "Radicati nella Fede" del mese di Aprile dove si parla della Chiesa profetica-borghese che oltraggia e schernisce la Chiesa innestata nella Tradizione. (C.S.)
CHIESA PROFETICA?
Quando dichiari di voler tornare alla Tradizione della Chiesa, per uscire dalla terribile crisi della pratica cristiana dei nostri giorni, quando promuovi la liturgia tradizionale, perché le anime ritrovino il cuore della preghiera, quando lavori per la diffusione della Dottrina cristiana di sempre, contro la deriva immorale contemporanea, trovi sempre molti che violentemente, dentro la chiesa, ti combattono in nome di una “chiesa profetica”: “Smettetela di sognare il passato – ci dicono -, siete patetici, la chiesa deve guardare al futuro, deve immaginarsi nel futuro, deve essere profetica!”
Ma che cos'è questa chiesa profetica? Che cosa fanno consistere realmente con questa affermazione?
Ormai con chiesa profetica si intende, nel normale sentire, una chiesa tutta proiettata a un futuro indefinito, dove tutto ciò che nel passato era certo potrebbe essere cambiato. Una chiesa che, abbracciando tutta l'attesa dell'uomo, si riprogramma in un gigantesco sforzo di accogliere tutto e tutti per non condannare più nessuno... tranne, naturalmente, i famigerati “tradizionalisti”!
Prima la Chiesa condannava, ora accoglie, ti dicono.
Prima insegnava dall'alto, ora accompagna la ricerca degli uomini con grande umiltà.
Prima era preoccupata che tutti fossero battezzati e accogliessero la grazia dei sacramenti, ora riconosce che Dio agisce oltre i sacramenti.
Prima voleva che tutti gli uomini entrassero nell'ovile, ora sa che la salvezza è anche fuori del Cristianesimo.
E questa chiesa profetica è fatta dai preti profetici, attorniati dai laici profetici: sempre impegnati nell'ultima frontiera del sociale, preoccupata dei poveri, ma frequentante i salotti radical-chic. Sì, perché questa chiesa profetica piace tanto agli snob, ai ricchi; a quelli che, stanchi del loro benessere, sono preoccupati che la chiesa si preoccupi dei poveri. La televisione in questi anni, a livello nazionale e locale, ha accolto solo i preti così, i preti profetici, i vari don Gallo per intenderci, quelli sempre sul bordo della obbedienza alla Chiesa, quelli innovativi e rivoluzionari, perché profetico per loro è questo. La televisione ha dato a questi preti i programmi televisivi, e questi preti, proiettati nell'ultima rivoluzione del futuro, hanno bombardato di dottrine false gli spettatori, tanto che questi ormai credono che la Chiesa sia veramente questa rivoluzione permanente.
E i vescovi, in gran parte, hanno finto in questi anni di “tenere a bada” le spinte in avanti di questi sacerdoti e dei loro fedeli; hanno finto, perché in fondo li hanno sempre appoggiati, hanno dato loro tutto e li hanno praticamente beatificati in morte. Ufficialmente li richiamavano alla prudenza, ma in fondo li hanno sempre lasciati fare e la loro opera, distruttiva della presenza cristiana nella società, è dilagata, fino al punto che oggi sembra impossibile da arginare. E li si è lasciati fare, principalmente non perché preoccupati dei poveri, ma bensì perché pieni dell'illusione di recuperare un posto d'onore nel mondo moderno ormai pagano proprio grazie a questi preti profetici: una vera e propria sudditanza culturale nei confronti della modernità. Così facendo hanno ingannato le anime, diffondendo la distruzione morale e l'affievolimento della fede.
Questa chiesa profetica, questi preti profetici, questi fedeli profetici non hanno nulla a che fare con la profezia!
I profeti, quelli veri, quelli della Bibbia, hanno parlato in nome di Dio, al popolo, ai re e ai sacerdoti ricordando, a volte violentemente, le conseguenze del peccato. Sempre nei profeti c'è una accusa del peccato e un richiamo alla penitenza e al ritorno a Dio: avete abbandonato Dio, per questo si è abbattuto il castigo su di voi; tornate a Dio ed egli vi libererà.
Ma voi avete mai udito questo richiamo nella cosiddetta moderna chiesa profetica? No. Questa vive lo schema rivoluzionario: accusa la Chiesa di un tempo come miope e sorpassata, per programmare una nuova chiesa che finalmente risponda alle esigenze degli uomini: siamo alla pura eresia!
Ed è anche una eresia scema, perché assunta dai salotti radical-chic!
È una chiesa borghese, non è una chiesa di popolo. Il popolo, dopo il martellamento mediatico di questi anni, ha dovuto soccombere a questa chiesa profetica per paura di restare senza nulla. Ma questa è in verità la chiesa dei borghesi che, con la pancia piena, devono distrarsi col sentirsi utili agli altri. I poveri non hanno tempo per questo, i poveri sentono la fatica della vita e guardano il Cielo.
E questa chiesa borghese deve impedire che sorgano luoghi dove la Chiesa riviva la sua Tradizione; deve impedirlo, altrimenti il popolo, quello vero, che ha ancora un briciolo di senso della fede, riconoscerà questi luoghi di grazia. E quando questi luoghi di Grazia della Chiesa Tradizionale esistono, sono coperti dalla calunnia della chiesa borghese che dice: state attenti, sono tradizionalisti... la vera chiesa non è la loro, è quella che noi immaginiamo nel futuro.
La vera novità invece non è nel futuro, ma nel passato, perché è Cristo e la sua Grazia... e i veri poveri non sono quelli dei salotti televisivi e delle raccolte fondi, sono le anime che umilmente cercano Dio.
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