Nella lettera inviata a Tornielli, che gli aveva inviato
alcune domande a proposito di presunte pressioni e complotto che avrebbero
provocato le dimissioni, Benedetto XVI usa una carta intestata:
"Benedictus XVI, papa emeritus".
Non chiosiamo il testo con nostre impressioni nè con commenti: un nodo ci stringe la gola. Rileviamo solo una circostanza, pur banale, però molto eloquente: quello regnante non si firma papa, mentre a farlo è solo quello emerito. E per di più in latino. Ci piange il cuore. E non solo per affetto.
Non chiosiamo il testo con nostre impressioni nè con commenti: un nodo ci stringe la gola. Rileviamo solo una circostanza, pur banale, però molto eloquente: quello regnante non si firma papa, mentre a farlo è solo quello emerito. E per di più in latino. Ci piange il cuore. E non solo per affetto.
Roberto
Ratzinger: la mia rinuncia è valida, assurdo fare
speculazioni
Benedetto XVI risponde con una lettera ad Andrea Tornielli:
il nostro vaticanista gli aveva inviato alcune domande a
proposito
di presunte pressioni e complotti che avrebbero provocato le
dimissioni
di A. Tornielli, da Vatican Insider del 26.02.2014
«Non c'è il minimo dubbio circa la validità della mia
rinuncia al ministero petrino» e le «speculazioni» in proposito sono
«semplicemente assurde». Joseph Ratzinger non è stato costretto a dimettersi,
non l'ha fatto a seguito di pressioni o complotti: la sua rinuncia è valida e
oggi nella Chiesa non esiste alcuna «diarchia», nessun doppio governo. C'è un
Papa regnante nel pieno delle sue funzioni, Francesco, e un emerito che ha come
«unico e ultimo scopo» delle sue giornate quello di pregare per il suo
successore.
Dal monastero "Mater Ecclesiae" dentro le mura vaticane, il Papa emerito Benedetto XVI ha preso carta e penna per stroncare le interpretazioni sul suo storico gesto di un anno fa, rilanciate da diversi media e sul web in occasione del primo anniversario della rinuncia. Lo ha fatto rispondendo personalmente a una lettera con alcune domande che gli avevamo inviato nei giorni scorsi, dopo aver letto alcuni commenti sulla stampa italiana e internazionale riguardanti le sue dimissioni. In modo sintetico ma precisissimo, Ratzinger ha risposto, smentendo i presunti retroscena segreti della rinuncia e invitando a non caricare di significati impropri alcune scelte da lui compiute, come quella di mantenere l'abito bianco anche dopo aver lasciato il ministero di vescovo di Roma.
Dal monastero "Mater Ecclesiae" dentro le mura vaticane, il Papa emerito Benedetto XVI ha preso carta e penna per stroncare le interpretazioni sul suo storico gesto di un anno fa, rilanciate da diversi media e sul web in occasione del primo anniversario della rinuncia. Lo ha fatto rispondendo personalmente a una lettera con alcune domande che gli avevamo inviato nei giorni scorsi, dopo aver letto alcuni commenti sulla stampa italiana e internazionale riguardanti le sue dimissioni. In modo sintetico ma precisissimo, Ratzinger ha risposto, smentendo i presunti retroscena segreti della rinuncia e invitando a non caricare di significati impropri alcune scelte da lui compiute, come quella di mantenere l'abito bianco anche dopo aver lasciato il ministero di vescovo di Roma.
Come si ricorderà, con un clamoroso e inatteso annuncio,
l'11 febbraio 2013 Benedetto XVI comunicava ai cardinali riuniti in concistoro
la sua libera decisione di dimettersi «ingravescente aetate», per motivi di
età: «Sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non
sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino».
Annunciava anche che la Sede Apostolica sarebbe stata vacante a partire dalla
sera del 28 febbraio: i cardinali si sarebbero riuniti per procedere con
l'elezione del successore. Nei giorni successivi, Ratzinger faceva sapere che
avrebbe mantenuto il nome di Benedetto XVI (che compare anche in calce alla
fine della lettera), che si sarebbe definito d'ora in avanti "Papa emerito"
(come risulta anche dall'intestazione a stampa della stessa lettera) e avrebbe
continuato a indossare l'abito bianco, anche se semplificato rispetto a quello
del Pontefice, vale a dire senza la mantelletta (chiamata "pellegrina") e senza
la fascia.
Nel corso dell'ultima udienza del mercoledì, il 27 febbraio 2013, in una piazza San Pietro inondata di sole e gremita di fedeli, Benedetto XVI aveva detto: «In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi».
E aveva aggiunto che il suo ritirarsi, «nascosto al mondo», non significava «ritornare nel privato». «La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero - aveva detto - non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro». Proprio queste parole circa il suo voler restare «nel recinto di San Pietro» hanno fatto ipotizzare ad alcuni che la rinuncia non sia stata davvero libera e dunque valida, quasi che Ratzinger si fosse voluto ritagliare un ruolo di "Papa ombra", cioè quanto di più lontano dalla sua sensibilità si possa immaginare.
Dopo l'elezione di Francesco, le novità del suo papato, la scossa che sta portando alla Chiesa con la sua parola e la sua testimonianza personale, era fisiologico che alcuni - com'è sempre peraltro accaduto in occasione di un cambio di pontificato - lo contrapponessero al predecessore. Una contrapposizione che lo stesso Benedetto XVI ha sempre rifiutato. Nelle ultime settimane, con l'avvicinarsi del primo anniversario della rinuncia, c'è chi è andato oltre, ipotizzando persino l'invalidità delle dimissioni di Benedetto e dunque un suo ruolo ancora attivo e istituzionale accanto al Papa regnante.
Lo scorso 16 febbraio, chi scrive ha inviato al Papa emerito un messaggio con alcune specifiche domande in merito a queste interpretazioni. Due giorni dopo è arrivata la risposta. «Non c’è il minimo dubbio - scrive Ratzinger nella missiva - circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino. Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde». Del resto, che la possibilità di dimettersi fosse tenuta in considerazione da molto tempo era ben noto alle persone più vicine a Ratzinger, e da lui stesso confermata nel libro intervista con il giornalista tedesco Peter Seewald («Luce del mondo», 2010): «Se un Papa si rende conto con chiarezza che non è più capace, fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, di assolvere ai doveri del suo ufficio, allora ha il diritto e, in alcune circostanze, anche l'obbligo, di dimettersi».
E' stato inevitabile, un anno fa, dopo l'annuncio - mai un Papa in duemila anni di storia della Chiesa aveva rinunciato per anzianità - collegare questo clamoroso gesto al clima mefitico di Vatileaks, dei complotti nella Curia romana. Tutto il pontificato di Benedetto XVI è stato una via Crucis, e in particolare gli ultimi anni: prima a motivo dello scandalo della pedofilia, da lui coraggiosamente affrontato senza incolpare le lobby o i "nemici esterni" della Chiesa, ma piuttosto la "persecuzione", il male che viene dal di dentro della Chiesa stessa. E poi a motivo della fuga di documenti prelevati dalla scrivania papale dal maggiordomo Paolo Gabriele. La rinuncia è stata dunque collegata a questi contesti. Ma Benedetto XVI aveva spiegato, sempre nel libro-intervista con Seewald, che non si lascia la nave mentre il mare è in tempesta. Per questo prima di annunciare le dimissioni, decisione presa da tempo e confidata ai più stretti collaboratori con mesi d'anticipo, Ratzinger ha atteso che la vicenda Vatileaks, il processo a Gabriele e l'inchiesta affidata ai tre cardinali si fossero conclusi. Soltanto dopo ha lasciato.
Nella lettera che ci ha inviato, il Papa emerito risponde anche alle domande sul significato dell'abito bianco e del nome papale. «Il mantenimento dell’abito bianco e del nome Benedetto - ci ha scritto - è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l’abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo fondamento».
Una chiara e quanto mai significativa testimonianza di questa affermazione, Benedetto XVI l'ha data sabato scorso, nel giorno del concistoro al quale era stato invitato da Francesco. Ratzinger non ha voluto un posto appartato e speciale, si è seduto in una sedia uguale a quella dei cardinali, in un angolo, nella fila dei porporati [dell'ordine dei] vescovi. Quando Francesco all'inizio e poi alla fine della cerimonia gli si è avvicinato per salutarlo e abbracciarlo, Benedetto si è tolto dal capo lo zucchetto per riverenza, e anche per attestare pubblicamente che il Papa è uno solo.
Nelle scorse settimane il teologo svizzero Hans Küng aveva citato alcune parole contenute in una lettera ricevuta da Benedetto XVI e riguardanti Francesco. Parole ancora una volta inequivocabili: «Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera». Qualcuno, sul web, ha provato a mettere in dubbio l'autenticità della citazione o comunque ne ha paventato un uso strumentale. Anche di questo abbiamo chiesto conferma al Papa emerito: «Il prof. Küng ha citato letteralmente e correttamente le parole della mia lettera indirizzata a lui», ha precisato in modo lapidario. Prima di concludere con la speranza di aver risposto «in modo chiaro e sufficiente» alle domande che gli avevamo posto.
Nel corso dell'ultima udienza del mercoledì, il 27 febbraio 2013, in una piazza San Pietro inondata di sole e gremita di fedeli, Benedetto XVI aveva detto: «In questi ultimi mesi, ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa. Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma con una profonda serenità d’animo. Amare la Chiesa significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi».
E aveva aggiunto che il suo ritirarsi, «nascosto al mondo», non significava «ritornare nel privato». «La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero - aveva detto - non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro». Proprio queste parole circa il suo voler restare «nel recinto di San Pietro» hanno fatto ipotizzare ad alcuni che la rinuncia non sia stata davvero libera e dunque valida, quasi che Ratzinger si fosse voluto ritagliare un ruolo di "Papa ombra", cioè quanto di più lontano dalla sua sensibilità si possa immaginare.
Dopo l'elezione di Francesco, le novità del suo papato, la scossa che sta portando alla Chiesa con la sua parola e la sua testimonianza personale, era fisiologico che alcuni - com'è sempre peraltro accaduto in occasione di un cambio di pontificato - lo contrapponessero al predecessore. Una contrapposizione che lo stesso Benedetto XVI ha sempre rifiutato. Nelle ultime settimane, con l'avvicinarsi del primo anniversario della rinuncia, c'è chi è andato oltre, ipotizzando persino l'invalidità delle dimissioni di Benedetto e dunque un suo ruolo ancora attivo e istituzionale accanto al Papa regnante.
Lo scorso 16 febbraio, chi scrive ha inviato al Papa emerito un messaggio con alcune specifiche domande in merito a queste interpretazioni. Due giorni dopo è arrivata la risposta. «Non c’è il minimo dubbio - scrive Ratzinger nella missiva - circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino. Unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde». Del resto, che la possibilità di dimettersi fosse tenuta in considerazione da molto tempo era ben noto alle persone più vicine a Ratzinger, e da lui stesso confermata nel libro intervista con il giornalista tedesco Peter Seewald («Luce del mondo», 2010): «Se un Papa si rende conto con chiarezza che non è più capace, fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, di assolvere ai doveri del suo ufficio, allora ha il diritto e, in alcune circostanze, anche l'obbligo, di dimettersi».
E' stato inevitabile, un anno fa, dopo l'annuncio - mai un Papa in duemila anni di storia della Chiesa aveva rinunciato per anzianità - collegare questo clamoroso gesto al clima mefitico di Vatileaks, dei complotti nella Curia romana. Tutto il pontificato di Benedetto XVI è stato una via Crucis, e in particolare gli ultimi anni: prima a motivo dello scandalo della pedofilia, da lui coraggiosamente affrontato senza incolpare le lobby o i "nemici esterni" della Chiesa, ma piuttosto la "persecuzione", il male che viene dal di dentro della Chiesa stessa. E poi a motivo della fuga di documenti prelevati dalla scrivania papale dal maggiordomo Paolo Gabriele. La rinuncia è stata dunque collegata a questi contesti. Ma Benedetto XVI aveva spiegato, sempre nel libro-intervista con Seewald, che non si lascia la nave mentre il mare è in tempesta. Per questo prima di annunciare le dimissioni, decisione presa da tempo e confidata ai più stretti collaboratori con mesi d'anticipo, Ratzinger ha atteso che la vicenda Vatileaks, il processo a Gabriele e l'inchiesta affidata ai tre cardinali si fossero conclusi. Soltanto dopo ha lasciato.
Nella lettera che ci ha inviato, il Papa emerito risponde anche alle domande sul significato dell'abito bianco e del nome papale. «Il mantenimento dell’abito bianco e del nome Benedetto - ci ha scritto - è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l’abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo fondamento».
Una chiara e quanto mai significativa testimonianza di questa affermazione, Benedetto XVI l'ha data sabato scorso, nel giorno del concistoro al quale era stato invitato da Francesco. Ratzinger non ha voluto un posto appartato e speciale, si è seduto in una sedia uguale a quella dei cardinali, in un angolo, nella fila dei porporati [dell'ordine dei] vescovi. Quando Francesco all'inizio e poi alla fine della cerimonia gli si è avvicinato per salutarlo e abbracciarlo, Benedetto si è tolto dal capo lo zucchetto per riverenza, e anche per attestare pubblicamente che il Papa è uno solo.
Nelle scorse settimane il teologo svizzero Hans Küng aveva citato alcune parole contenute in una lettera ricevuta da Benedetto XVI e riguardanti Francesco. Parole ancora una volta inequivocabili: «Io sono grato di poter essere legato da una grande identità di vedute e da un’amicizia di cuore a Papa Francesco. Io oggi vedo come mio unico e ultimo compito sostenere il suo Pontificato nella preghiera». Qualcuno, sul web, ha provato a mettere in dubbio l'autenticità della citazione o comunque ne ha paventato un uso strumentale. Anche di questo abbiamo chiesto conferma al Papa emerito: «Il prof. Küng ha citato letteralmente e correttamente le parole della mia lettera indirizzata a lui», ha precisato in modo lapidario. Prima di concludere con la speranza di aver risposto «in modo chiaro e sufficiente» alle domande che gli avevamo posto.
CONFUSIONE, CONFUSIONE E SEMPRE CONFUSIONE. Mi dispiace davvero dal profondo del cuore, ma d'altronde, tipico del suo stile, cos' altro poteva dire? Si è vero, Benedetto xvi si è ritirato sul monte, è il momento è quello tragico in cui Nostro Signore veniva crocifisso, sotto di Lui il CAOS totale.....aspettiamo la "risurrezione". Che Dio salvi la Chiesa dalle conseguenze delle colpe degli uomini di Chiesa.
RispondiElimina¿Mantener el uso del hábito blanco porque no tenía en ese momento otra ropa para ponerse? CONFUSION Y MÁS DUDAS.
RispondiEliminaI due sinodi, quello vero e quello dei media
RispondiEliminaSi sta replicando per il prossimo sinodo sulla famiglia lo stesso fenomeno che condizionò il Vaticano II. Ma questa volta il raddoppio appare voluto, con tutti i rischi che comporta
di Sandro Magister
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726
Ma che per caso il gesuita Lombardi è stato silurato e sostituito dal tuttologo fratel Tornielli?
RispondiEliminaPena! Per un papa che fatto implodere la Chiesa Cattolica Romana scegliendo di essere presidente di un consesso umano in coabitazione con un altro. E non vuol più essere pontefice. C'è un grande dimenticato in tutto ciò: Gesù Cristo. Chissà che ne pensa Lui, destinatario della raccomandata senza RR di dimissioni "pagato" 28/2/2013. Comunque quell'abito bianco di BXVI ingombra e molto, per cui Francesco fatica a presentarsi solo come vescovo presidente come pattuito con Kasper. Questa lettera rappresenta la ripresa della distruzione mediatica di BXVI, Vuoi vedere che anche i massoni danno già per "cotto" francesco e temono ancora l'esistenza in vita di un "vero" Papa, magari ancora munito di Jus Ordinis ?
RispondiEliminaCerte volte uno crede che la confusione sia intorno a sé mentre è lui che ha la confusione nel cuore.
RispondiEliminaCon una buona dose quotidiana di preghiera e carità potrebbe uscirne fuori in poco tempo e ritrovare serenità, fiducia e speranza unite alla consapevolezza che
-malgrado noi- tutto è saldamente al sicuro nelle mani di Dio.
Giorgio Severo
Anonimo 9:30, la CONFUSIONE è dentro di te. Qualsiasi aspettativa di chiarimenti dall'esterno è destinata a essere frustrata. La Chiesa non naviga in ottime acque, è vero. Ma raramente lo ha fatto. E ciò perché la Chiesa è in essenza una realtà contrastata. I clamore isterico che riscontriamo in molti interventi dei siti tradizionalisti non solo non giova, ma danneggia. Lo sproloquio del poveretto che usurpa il nome di un grande del passato (Mazzarino, qui sopra) è un perfetto esempio di questo atteggiamento. Troppi tradizionalisti passano il tempo a stracciarsi le vesti, come il giudaico Caifa, invece di coltivare una spiritualità seria e profonda. L'unica nota positiva è che i loro isterismi e la loro indignazione farisaica resteranno sfoghi fini a se stessi.
RispondiEliminaSempre caritatevoli e misericordiosi,vero,voi anonimi?E se invece il poveretto e fariseo fosse lei,non la sfiora mai questo dubbio?Come non vedere il caos enorme in cui è sballottata la S Chiesa,l'ambiguità galoppante,l'ipocrisia nel voler insinuare nella prassi ciò che non si osa(non ancora)affermare dottrinalmente,cioè l'aperta smentita del Vangelo?E,secondo lei,anonuimo delle 10 e 59,caos,disordine,ambiguità,di chi possono essere figli?
EliminaCe n'è anche per lei e per la sua carità pelosa, murmurex, individuo talmente inconsapevole da non accorgersi che all'atto pratico lo pseudonimo e l'eteronimo sono altrettante forme di anonomato (lasci a Pastorelli, che almeno si firma con nome e cognome, le battaglie antianonimato).
EliminaVeramente mi firmo Murmex(che in greco significa formica),anonimo delle12 e 09,e questo pseudonimo può essere associato a un nome preciso già apparso anche su questo blog.La chiamo "anonimo delle... perchè un riferimento bisogna pur darlo,nelle risposte.Non affermo di essere caritatevole(magari potessi crescere in carità),ma che lei,con uno stile che mi ricorda quelloo del noto Simon,(aggressivo,sprezzante)anche se non a quel livello ,non porta contributi alla discussione,argomentando,ma attacca le persone.Se lei non vede la tragicità della situazione,(che considero un unicum nella storia ,pur travagliatissima ,della Chiesa),pazienza.
EliminaCara formica, qui tutti o quasi, lei inclusa, attaccano le persone. E quando qualcuno della loro parte viene attaccato, si appellano alla scarsa volonta di argomentare della controparte. I blog sono luoghi di svago. Prenderli per tribune di grande spessore significa non avere il senso della realtà. Le sedi per argomentare seriamente sono altre.
EliminaIn pace
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EliminaCosa avrebbe dovuto dire ? Mettiamo, come ipotesi, che sia stato costretto, cosa doveva rispondere "Si é vero, Bergoglio non é papa". Articolo inutile, chi ha dei dubbi continuerá ad averli e chi non ne ha resterá con la sua sicurezza.
RispondiEliminaFacciamo un po di esegesi al testo dell'anonimo delle 10.59. La CONFUSIONE è anche dentro di te e sai pure esternarla infatti scrivi: "Qualsiasi aspettativa di chiarimenti dall'esterno è destinata ad essere frustrata" Allora ammetti che ci sono dei chiarimenti che devono essere fatti!? Dici che la Chiesa "...è in essenza una realtà contrastata." Questa teologia da dove l'ha estrapolata? La Chiesa è Perfetta in essenza e basta. Più che "...a stracciarsi le vesti..." i tradizionalisti veri passano il tempo a pregare, agire e combattere per la Fede, evidentemente davvero lei non so che tradizionalisti conosca.Caifa non era "...giudaico" ma giudeo!!! Lei non mi sembra brilli per spiritualità seria e profonda. Isterismi e indignazione farisaica, stavolta si giudaica, è tutta sua sig. conoscirore del Mazzarino. A proposito del Mazzarino, nel Breviario ai politici, diceva: "Guardati bene da quei di bassa statura..." Non sarà anche lei sig. conoscitore del Nostro, basso di statura???? In fine gli "sfoghi" resteranno magari FINE a se stessi perché se resteranno FINI a se stessi otterranno una magra consolazione, appunto la sua "indignazione farisaica" . Studi ne, signor so tutto.
RispondiEliminaE ce n'è anche per chi anziché la campana suona, pateticamente ma in fondo senza danni, il trombone.
EliminaE vogliamo dire qualcosa del verbo "giudaicarsi", donde la terza persona dell'indicativo presente "si giudaica", tanto cara al nostro beneamato portatore (sano?) di ferula (che cita il Mazzarino così, alla buona, pensando di essere l'unico ad averne letto qualche frasetta)?
EliminaMa di quale verbo parli?
EliminaSolo tu puoi confonderti cosi`!
"...stavolta si giudaica ...."
"si" nel senso di "va bene" .
Sei sotto l' influsso di droghe !!!!!
Caro spacciatore, quello che dici tu si scrive con l'accento: "sì". Il grande professor Pastorelli, invece, fa invece uso sapiente d'un verbo raro ed elegante, sebbene a te ignoto: "giudaicarsi", forma riflessiva del verbo "giudaicare" (da non confondere con "giudicare").
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EliminaI retroscena forse un giorno potrann'esser conosciuti. Io ho sempre detto che il vero Papa è quello legitimamente eletto, perché Benedetto ha chiaramente espresso la sua abdicazione pubblicamente. Quali ne siano stati veramente i motivi non ha importanza, è importante ciò che ha detto davanti alla Chiesa, la quale ne ha preso atto. Eventuali riserve mentali non inficiano abdicazione e nuova elezione , in quanto in foro interno nessuno può giudicare.
RispondiEliminaCiò detto, ribadisco il mio giudizio negativo sulla rinuncia, perché, come disse Giov. P. II nella Chiesa non c'è posto per un papa emerito. Anche qualora ci fossero state feroci lotte contro di lui avrebbe dovuto restar al suo posto sino al martirio. Gli mancava il vigor corporis et animae, eppure sembra star bene. Auguriamogli lunga vita, ma veramente nascosta e silenziosa.
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EliminaLe vostre canagliesche critiche son medaglie.
EliminaIl foro interno voi non l'avete perché oltre la maschera non avete non solo l'anima, l'intelletto e la coscienza, ma neppure il corpo.
Hahahahaha! "non prevalebunt": AH... PRAE
EliminaEcco chi vuol dar lezioni.
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EliminaVero! la spocchia del Pastorelli è insopportabile. Pensa sempre di essere avanti a tutti con il suo latinorum.Basta
EliminaA me sta simpatico proprio per questo. Lo trovo buffo. Si gonfia, stimandosi un gran saggio e non si accorge che fa sorridere. Quando poi perde le staffe è impagabile!
EliminaEd è per questo che il popolo di MIL dovrebbe indirizzare un'umile supplica al Sommo Pontefice affinché lo dichiari SANTO SUBITO e contestualmente santo protettore dei bloggers/forumisti.
EliminaSancte Pastorelli ora pro nobis, qui ad Te confugimus!
EliminaPoi, quando non ha più benzina, tira la gonnella alla redazione o si mette a dare del neocat a dritta e a manca. Trollneocat è una specie di shibboleth dei tradizionalisti da quattro lire turche.
EliminaNaturalmente in foro esterno, come ben spiega nella sua Storia del dritto cannonico lo Spadadefora.
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EliminaDelirio ...
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EliminaChi rifiuta la tradizione si abbruttisce nel pecoreccio più greve, si faccia glossa.
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EliminaDeliranti...
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EliminaAvanti a voi, miserandi troll, ce ne son a bizzeffe.
Eliminail solito Pustorelli......
EliminaPASTORELLI SANTO SUBITO
EliminaLa disputa sulla risata è di considerevole interesse. La forma hahaha ha il difetto di essere un anglismo. La forma ahahah, all'italiana, ha il difetto di non rendere graficamente il suono che intende riprodurre (la risata inizia con un fonema espirato). Salomonicamente proporrei la versione francese hihihihi, che in un contesto filogallico quale il nostro dovrebbe essere ben accetta.
Eliminanon ho capito se la tua richiesta sia rivolta in foro esterno o interno.
EliminaE va bene la forma francese: ben s'addice ai ciuchi che sanno solo scrivere insulti
Elimina"Chi rifiuta la tradizione si abbruttisce nel pecoreccio più greve, si faccia glossa."
EliminaMah, a quanto è dato constatare, caro confratello, anche chi segue la tradizione è non poco abbrutito nel pecoreccio più greve. La verità è che quanto accade in un blog può essere considerato paradigmatico solo delle bizzarre dinamiche di internet e va guardato con indulgenza.
E' sempre una questione di persone, non di schieramenti. I facinorosi, i fresconi, i boriosi e gli stolti sono presenti in entrambi i contrapposti campi. E anche al di fuori di essi.
quindi sia in foro interno che esterno.
EliminaPastorelli imperversa, qualcun altro parla del "pecoreccio più greve". Direi che la situazione è un po' bucolica!
Eliminala tua situazione è senz'altro bucolica, alla fiorentina.
EliminaIl grande professor Pastorelli, invece, fa invece uso sapiente d'un verbo raro ed elegante, sebbene a te ignoto: "giudaicarsi", forma riflessiva del verbo "giudaicare" (da non confondere con "giudicare").
Elimina----------------
Troppa grazia. "Si giudaica" non è farina del mio sacco ma di un anonimo.
Anonimo delle 19.21 che cerchi di coinvolgermi nel pecoreccio attribuendomi la frase di un tuo collega anonimo (peraltro non fra le peggiori emerse nella ridda che precede), posso solo consigliarti di cercare piuttosto la pace interiore. Anche in un blog comunque le persone educate e intelligenti sarebbero tenute a comportarsi educatamente e intelligentemente, le altre no, si comporteranno come nella loro vita normale. In bocca al lupo.
EliminaChe la Chiesa fosse diventata una sorta di realtà "bicefala" era una teoria destituita di ogni fondamento.
RispondiEliminaCredo che la realtà sia molto più semplice: con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI il papato aveva raggiunto le vette della mistica, della teologia, della pastorale, della liturgia ed anche della pura e semplice "cultura".
Ora con l'attuale sommo pontefice siamo molto lontani da tutto ciò: dalle vette di cui sopra siamo passati alle "pianure" dell'applauso, della popolarità, della pacca sulla spalla, del comune buon senso.
Per quanto riguarda il futuro sinodo, si tratterà di una sorta di Concilio Vaticano III, partorirà splendidi documenti ma verrà presto soppiantato dallo "spirito" del sinodo ed in nome di questo "spirito" verrà giustificata ogni simpatica "apertura".
Tutto già visto ... tutto già sentito ... La soluzione???
Orazione e ... Introibo ad Altare Dei
eh certo!
RispondiEliminaOra per voi tradi-tristi siamo al punto che un Papa Emerito possa "sparare" cavolate a vanvera per giustificare losche congiure... ma vi state rendendo conto che non credete più a niente, che non credete nella Chiesa e nelle parole dette dall'emerito predecessore del Papa?
vi dice niente il monito pronunciato da N S nella parabola del ricco epulone: ..... "neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi"?
Giorgio Severo
Sarebbero, Severus Pitton, sarebbero. Ma poi che c'entra questa citazione? Boh.
EliminaSeverus Sgrammaticato !!!
EliminaVa molto meglio "...ma vi rendete conto che ..."
EliminaL'hai scritta di getto ... non ti sei preparato come nei
papielli -antipadreManelli !!!!!
Carissimo anonimo 11,52
EliminaConsulta Bibbia di Gerusalemme ed 1973 pag 2236 Lc 16,31.
La citazione ti pare non pertinente?
Può darsi ma a pare mio sottolinea bene quanto il perdurare nell'errore porti all'indurimento del cuore e all'incapacità di accogliere la verità. ..anche se.
Giorgio Severo
Arrampichiamoci...
EliminaHan preso uno svarione: conosci il greco o magari il latino? Hai ragione nel "...perdurare nell'errore..." 1973???? Post conc vat ii...infatti si perdura nell'errore. E di questo passo per omnia saecula saeculorum. Amen!
EliminaTra l'altro la prima ediz. della bibbia di Gerus. è del maggio 1974 e non 1973. Comunque sempre post conc vat ii e sempre impantanata nell'errore. Consolati!
EliminaFatti avanti umile amico che conosci "il greco e latino" nonché biblista ed esegeta infallibile, così magari potrai curare la traduzione per noi poveri ignoranti della prossima edizione.
EliminaPS: Editio princeps. 1971
Nuova edizione 1973
a pag.2
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EliminaInfatti: infallibile è solo il papa. Poi io non ho bisogno di traduzioni ulteriori, come abbisogni tu. A me basta san Girolamo e se proprio avessi dubbi mi servirei della traduzione Ricciotti. Se poi la C.E.I avesse bisogno di ulteriori traduttori e bravi esegeti o biblisti, andresti bene tu.
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EliminaUn'osservazione non polemica, ma solo constata un fatto: la c.d. "Bibbia di Gerusalemme" in italiano non è mai stata tradotta. L'originale è in francese e la prima edizione in francese è veramente una cosa seria, poi anche loro fecero gli "aggiornamenti". In Italia, invece, la CEI si oppose alla traduzione dal francese, ed impose che SOLO le note fossero tradotte, mentre il testo della "Bibbia di Gerusalemme" è in realtà quello della CEI (mi sembra 1973). Quindi si chiama "di Gerusalemme", ma lo sono solo le note, non il testo che invece è CEI. Questo è scritto nella seconda di copertina (penso si chiami così), nei dintorni dell'Imprimatur. Grazie
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EliminaIntroibo Ad Altare Dei ..
RispondiEliminaDiocesi di Salerno
Venerdi` 28 febbraio ore 18:00
Santa Messa in rito antico a
Cava de' Tirreni (SA) ,
localita` Passiano , chiesa Santissimo Salvatore .
"Tiene l'abito bianco perché al momento della rinuncia non c'erano altri vestiti".... E' una frase talmente assurda che anche padre Livio stamani nel leggerla a Radio Maria non ha potuto fare a meno di mostrarsi sorpreso.
RispondiEliminaSe è vero che Ratzinger ha detto questa cosa i casi sono due:
- o veramente è arrivato un declino mentale a causa dell'età senile,
- o è un altro disperato messaggio che vuol far arrivare a qualcuno...
E` vero!
EliminaE` una frase assurda...
Ma come vi permettete di dire così palesemente "Ratzinger è arrivato ad un declino mentale". Certe cose si possono dire alludendo garbatamente, non in modo così burino verso un uomo che ha servito la Chiesa e noi tutti per tutto il corso della sua vita; non solo con onestà, ma soprattutto nella Verità.
EliminaNon intendevo offendere, solo dire l'enormità di una frase del genere.. non può averla detta Ratzinger, ... o gliela si è fatta dire per far credere che non sia lucido.... o.... che ne so! Mi sembra tutto così assurdo!
EliminaIn ogni caso, come si suole dire:
RispondiEliminaexcusatio non petita, accusatio manifesta.
placet! e che poi sia il superbergoglideo Tornielli a scrivere la lettera ed a ricevere la sua risposta...ma seriamente ci si potrebbe aspettare una lettera di Sua Santità in cui dice"è vero, ha ragione Socci, mi hanno costretto alle dimissioni!"? SVEGLIAAAAAAA, se vi bevete questa è SOLO perchè VOLETE berla!!
EliminaQuesta poi è bella: di carnevale fa bene alla salute ridere un po'.
RispondiEliminaIn Vaticano avevano finito la stoffa nera?
E' come dire che in Olanda non ci son più tulipani!
già... poi aggiungo io "è anche passato un anno e di stoffa nera ancora nemmeno l'ombra?".povero Vaticano, la cura Bergoglio impedisce perfino di comprare una talare nera filettata di rosso....ma già, dobbiamo essere poveri e puzzare di capra...
EliminaVedi allora che papa Bergoglio ti viene incontro.
Eliminacaro, Bergoglio certo viene incontro a TUTTI noi....non solo a me! certo che siete proprio sorpredenti voi baciapile del capobranco, devono avervi cucito occhi ed orecchie col fil di ferro...
EliminaTu continua a scandire meccanicamente il ritmo, o animo inquieto.
Eliminainquieto? figurati, anzi, come posso essere inquieto per me? piuttosto lo sono per tutte le migliaia di pecorelle che il capobranco sta portando verso il burrone. pietà, misericordia, compassione, ecco cosa provo. non inquietudine. inquieti invece mi sembrano siano i corifei del bergogliao birignao che non possono (e lo capisco) pensare nemmeno per un istante che il loro totem possa essee toccato...lui è un dogma, il Nuovo Dogma del terzo millennio...d'altro canto capisco, un carcerato che sta per essere liberato tutto vorrebbe che tornare in galera. quindi giu le mani dall'amnistia di bergoglio, cosi la finiamo coi tormentoni della cara, vecchia, antiquata e sorpassata Chiesa...a guardarvi bene fate proprio tenerezza!
EliminaI Papi, salvo casi particolarissimi che per l'ultima volta si sono verificati seicento anni fa, non si dimettono proprio perché una volta eletto il successore possono sorgere i dubbi su chi sia il vero Papa. Questi dubbi non li ho, per me il Papa è Francesco, ma se Benedetto ha ritenuto di dover prendere carta e penna e di ribadire che le sue dimissioni sono valide evidentemente deve aver pensato che un qualche peso le incertezze in senso contrario l'avevano.
RispondiEliminaChe cantonata si è preso Socci! Pensava di essere l'artefice dello scoop del secolo...ma per piacere! La Chiesa ha bisogno di persone serie, non di pagliacci come Socci, De Mattei, Siccardi e compagni bella.
RispondiEliminaUrbex
E ti sei saltato la parte migliore.....Tornielli.
Eliminahttp://www.antoniosocci.com/2014/02/due-papi-in-san-pietro-i-perche-di-un-evento-mai-visto-in-duemila-anni/
RispondiEliminaNuova pentecoste? No, seconda Babele.
EliminaL’enciclica Humanae Vitae e l’esortazione apostolica Familiaris consortio non sono affatto documenti superati, ma più che mai attuali, se non profetici: vanno difesi e tutelati, perché essi stessi difendo il disegno di Dio sulla famiglia e la società umana.
http://www.papalepapale.com/strega/?p=2204
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Eliminaio leggo solo papalepapastorelli
EliminaPer forza: il resto non lo capisci.
EliminaIo non penso che BXVI si sia bevuto improvvisamente il cervello o che la senilità abbia corroso una delle menti più brillanti , bisognerebbe vedere l'originale ed essere sicuri della non manipolazione, ma io credo che il vdr cominci a perdere colpi ed allora i solerti cortigiani , buffoni e giullari del suo entourage, visto che di corte non vuol sentir parlare, si siano messi in moto poi tra tornielli e socci non è mai corso buon sangue, cmq, che altro potrebbe dire Ratzinger, che bergoglio è quello che vediamo tutti noi non in deliquio? E' anche una forma di rispetto per la persona, cosa che difetta a molti di 'sti tempi.
RispondiEliminaFinalmente si mette la parola fine a questa storiella. http://frammentidisacrestia.blogspot.it/2014/02/ancora-sulle-dimissioni-di-benedetto-xvi.html
RispondiEliminaTornielli ha (quasi) la credibilità di Vanna Marchi.
RispondiEliminaNon credo a una riga di quello che ha scritto, poi quella sull'abito è proprio grossa... :-)
Ma cosa volete di più: 2 Papi e un "cattolico" al governo...!
...Ingrati! :P
Vanna Marchi è una persona seria, come ti permetti??? almeno lei sapeva che le sue creme non servivano a niente.
Eliminaseria in assoluto o seria in confronto a Tornielli...?
Elimina...comunque non parlavo di "serietà" bensì di "credibilità...
Eliminase poi non sai distinguere l'esatto significato dei due termini, pazienza! penso che stanotte dormirò lo stesso...
in assoluto. Io non conosco Tornielli, ma conosco i suoi scritti. Ho letto che Vanna Marchi si è convertita, lavora in un bar, e ha compreso quello che ha fatto. Questo è un cammino rispettoso, anche se non ci fosse la conversione cristiana: è duro accettare di avere fatto del male agli altri. Con le dovute differenze, la santità del ladrone buono non era morale (una vita spesa nelle virtù), ma di Fede: Tu Signore Gesù Cristo sei Dio. Vanna Marchi si è convertita alla Misericordia.
Eliminabravo Giacomino, dormi che è meglio. Credibile è colui che è serio. dormi e copriti bene che la notte è freddo.
Eliminasì, in effetti dopo la tua omelia mi è venuto un gran sonno...
Eliminail mio hashtag per te è #Giacomosognidoro
Eliminahai finalmente trovato un motivo per andare avanti...?
EliminaOh Giacomo! non eri andato a dormire????
Eliminacarenza di argomenti...?
Eliminagiusto per sapere: sei per caso parente del Pastorelli, il latinista?
Elimina#Giacomocarenzadiargomenti
ovviamente tutto in ironia, per entrambi. non ti conosco neppure, ma mi stai simpatico. termina con la tua battuta e arrivederci alla prossima. in simpatia (tra l'altro il tuo paragone Tornielli/Marchi era esilarante). ciao
Eliminawow...
EliminaGiacomo, come puoi vedere, nonostante un certo repulisti della REDAZIONE pasqualino continua a camminare fuori binario mentale.
EliminaPistorelli dixit
Eliminae lo sventurato rispose.
Eliminasi divertono con così poco...lasciamogli almeno queste soddisfazioni... :-)
EliminaAltre non ne hanno e non ne han mai avute. Camminare stanca.
EliminaIl mantenimento dell'abito bianco è derivato dalla impossibilità a procurarsi vesti di altro colore??? Ma come, se le dimissioni erano state decise e pianificate mesi e mesi prima possibile che in tutto questo tempo non si sia potuto provvedere rimediare vesti di colore differente?
RispondiEliminaQuesta sì che mi sembra una motivazione a dir poco "improbabile".
Cosa c'entri poi col vestito il mantenimento del nome da Pontefice non è dato di capire.
Per quale motivo infine abbia deciso di pregare restando nel "recinto di San Pietro" anche questo non è speigato affatto, per sostenere un altro nella preghiera e solo nella preghiera si può stare ovunque, se invece bisogna o si intende fare altro oltre a pregare e sia necessaria quindi la presenza fisica oltre alla vicinanza spirituale di preghiera,
allora si che è ovvio che uno resta a San Pietro.
Che un papa abbia il diritto di dimettersi è plausibile, che ne abbia l'obbligo
invece andrebbe dimostrato e purtroppo è evidente che in tal senso Benedetto XVI non ha inteso dare alcuna spiegazione o dimostrazione.
Egli parla persino in terza persona quindi non si capisce se nel suo caso si è trattato di dimissioni ad esercizio del suo diritto o se ad adempimento di un suo obbligo.
Sarebbe stato bene che avesse dato spiegazioni precise in tal senso, dicendo con chiarezza:
mi dimetto perchè è un mio diritto punto e basta, oppure mi dimetto perchè sono obbligato a farlo in conseguenza di....... affermare però che non ha più le risorse psicologiche e fisiche per fare il papa quando prima di lui c'è stato Giovanni Paolo II è abbastanza stridente.
Altra constatazione che pure va fatta è che oltre a pregare evidentemente fa anche altro, tra cui di sicuro scrive ancora lettere al suo amico eretico
che in quanto a primato papale è un'altro grande "esperto"...
bhaaaaa un'altra di quelle prese per il naso di cui si poteva fare tranquillamento a meno.
Polimar
Ottimo!
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EliminaOttimo Polimar, la questione logistica è essenziale ai fini di una corretta interpretazione dei fatti: sembra più uno agli arresti domiciliari, con saltuarie licenze in semilibertà, che un mistico eremita.
EliminaSembra più uno dei Marò.
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EliminaQuale governo e quale cattolico? (;X
RispondiElimina(...era ironico...)
EliminaUn articolo scritto per difendere la legittimità del Pontefice regnante ... Anche solo il fatto che si renda necessario ribadire tale legittimità dimostra il disastro in cui da un anno a questa parte versa la Santa Chiesa.
RispondiEliminaAddirittura é in discussione la legittimità di un papa ed evidentemente questa discussione imperversa anche nei Sacri Palazzi ... oppure credete seriamente che Benedetto XVI abbia semplicemente voluto tranquillizzare Tornielli oppure rispondere a Socci ???
Tutto questo é ancora nulla, anche la dottrina stessa della Chiesa e di conseguenza la sua morale sembrano ormai in discussione ... vedi Sinodo prossimo venturo e vedi le terrificanti proposte "pastorali" portate avanti da certi settori della moribonda Chiesa nord europea.
Cosa fare ???
Tenerci strettamente legati, tutti e ciascuno alla Santa Tradizione, alla Messa di sempre ed al Rosario.
NON PRAEVALEBUNT
Bravo. Concordo con quello che hai detto: se ha sentito l'esigenza di prendere carta e penna intestata "Papa Emeritus" significa c'è disorientamento. Ha scritto pure a Kung in modo da farlo sapere a tutti tramite Kung... Bravo anche perchè hai scritto PRAE e hai fatto felice quell'insigne latinista che è il Pastorelli, avercene come lui nei nostri licei, non uscirebbero tutti quegli studenti ignoranti nel senso che ignorano la Sana Dottrina ( e ovviamente il latino).
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EliminaSe poi gli insigni latinisti avessero anche qualche dimestichezza con i codici del XIII secolo, insegnerebbero anche meglio. E la Dottrina e il latino.
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EliminaAnch'io! Questa è la Mil che mi piace!
EliminaCondivido Mariano.
EliminaQUANTA POVERTA' QUA DENTRO !!!!!
RispondiEliminaChe casualità, ci sei pure tu...
EliminaDai sorridi che la vita ti sorride! :-)
E' per seguire le disposizioni di Francesco.
EliminaPovero Benedetto prigioniero in due stanze che può dire. Fu un uomo lucido e brillante e oggi invoca a teste e interprete del asuo pensiero nientedimeno che Hans Kung! Basta questo a far capire che non è più compos sui. Nascose la verità sul Terzo segreto di fatima , ioggi la nasconde sulle sue dimissioni. Dunque sulla sua tomba scrivewranno Benedictus olim Papa XVI speriamo non scrivano anche Ultimus!
RispondiEliminaBenedetto XVI era forse inadatto a reggere il peso onusto del Gran Manto, tutto gli era venuto a noia per cui si è disfatto del pntificato come ci si disfa di una scarpa vecchia. vorrei tanto sapere che fine ha fatto l'infallibilità del romano pontefice , quando l'ha persa ? All'annuncio, durante il viaggio a Castel Gandolfo o mentre autentica Hans Kung a interprete del suo verbo? Una mente brillante e lucida come la sua ridotta a far da apparitor di Tornielli!
RispondiEliminaIo direi di rimuovere il post con tutti i commenti, non si è mai caduti in basso come in questo caso! Gente che litiga, insulti, commenti sarcastici e soliti disturbatori...
RispondiEliminaQualunque cosa avesse fatto Benedetto XVI non sarebbe andata bene.. Non credo ci siano disposizioni precise per chi rinuncia al ministero Petrino. Abiti, nomi... Comunque non poteva tornare ad essere un cardinale come gli altri, è stato Papa e per otto anni. Soffermarsi a vedere simbologie e dietrologie in una talare bianca e nell'abitare a Roma è una perdita di tempo, se fosse andato via l'avrebbero accusato di essere fuggito o avrebbero accusato Francesco di averlo cacciato. Cosa volevate, che mentre invecchiava e le forze venivano meno qualcun altro facesse scempio della Chiesa a nome suo? Di chi poteva fidarsi? Giovanni Paolo II aveva lui, lui chi avrebbe avuto? Chi si occupa della Chiesa oggi lo fa a suo nome e la responsabilità è sua, ci ricordiamo tutti degli anni in cui Giovanni Paolo II era sul Calvario e proprio perché Benedetto XVI li ha vissuti magari non voleva che si ripetessero con lui. Non condivido tutta la confusione mediatica che c'è su vari tempi molto importanti, che può indurre in errore molti, ma la confusione io non la vedo se ci sono un Papa emerito ed uno regnante, l'aggettivo stabilisce il ruolo e Benedetto XVI mi pare che abbia solo corrispondenza privata. Invece di attaccare sempre e comunque, l'unico modo che abbiamo per continuare a lavorare per la Chiesa è pregare e dare noi l'esempio per primi, stare qui a insultarci a vicenda dimostra soltanto che stiamo fallendo come cristiani. Poi, in ogni posto, è la persona più vicina al fedele quella che funge da guida, la zozzeria capillarmente diffusa in basso fa molti più danni della confusione in alto.
Rileggiti un po' i vecchi commenti e di insulti liberi ne troverai a bizzeffe. Ci sono disturbatori anonimi, ma anche disturbatori che pretenderebbero di avere un nome.
EliminaOgni tanto un po' di pulizia viene fatta... Qui ci sono i frequentatori abituali, tra questi c'è chi ha una posizione più intransigente ed estrema, chi è più equilibrato. Poi ci sono i curiosi, i disturbatori senza parte, i disturbatori fanatici di qualche movimento e gli assuefatti al modernismo pratico. C'è chi capita qui e scappa spaventato dai litigi, alla faccia dell'amore, della fratellanza e della misericordia. Non mi fa piacere leggere i soliti insulti diretti a persone, le solite risposte preconfezionate tipo "pseudo-cripto-sedevacantista". Se ci fossero dignità della Liturgia e rispetto per l'Eucarestia anche nella Messa N.O. e se non si osteggiasse il Summorum Pontificum non staremmo qui a litigare per la liturgia forse. Però prendersela con Benedetto XVI, non lontano dai 90, perché è troppo sano per morire all'improvviso da Papa e perché si è sentito troppo anziano per reggere tutto il peso della Chiesa, mantenendone un controllo che neanche è riuscito ad avere negli otto anni di pontificato - tra scandali e atti compiuti a sua insaputa, mentre metteva la sua faccia incontrando le vittime dei preti pedofili in giro per il mondo - , beh, questo è ingiusto. Difendere la Fede è giusto, giuste sono le discussioni perché sia preservata da compromessi col mondo. Nessuno sa cosa sarebbe potuto succedere se fosse rimasto Papa, magari gli sarebbe successo qualcosa e sotto la sua responsabilità sarebbero state prese decisioni sbagliate non volute da lui. E giù con gli attacchi perché non si è messo da parte quando poteva farlo. La grave responsabilità della Chiesa grava su chi, pienamente cosciente, ha accettato di esercitare il ministero Petrino: oggi è Papa Francesco. Anche per lui bisogna pregare perché non indietreggi davanti ai lupi e perché non lasci la Chiesa in balìa di essi. Sono a favore delle discussioni costruttive, quella che si è sviluppata sotto il post non è però una di esse....
EliminaObsculta, dici molte cose condivisibili. Però i collaboratori se li è scelti Benedetto. Come prefetto della Dottrina della Fede per tanti anni un po' doveva pur conoscerli.
EliminaRibadisco che son perfettamente d'accordo con l'opinione di Giov. P. II: nella Chiesa non c'è posto per un papa emerito. Ora c'è e ce lo teniamo. Però vedere due papi, uno "vero" e l'altro emerito, genera confusione e causa illazioni di vario genere. Ecco, per me doveva, una volta abdicato, andar lontano in qualche sperduto monastero e tacere per sempre, Qualsiasi cosa che dica fatalmente viene strumentalizzata. Una persona accorta come lui avrebbe dovuto ben riflettere sulle conseguenze del restar in Vaticano.
Pastorelli, lei intende in foro esterno o interno?
EliminaDirei, ObscultaFili, che migliore pulizia la Redazione non avrebbe potuto fare. Ha lasciato quanto basta per registrare argomenti e umori dei vari contendenti.
EliminaNel merito della questione, concordo con Dante P.: le dimissioni sono legittime e valide, ma per ragioni di opportunità il Papa emerito avrebbe forse dovuto ritirarsi in un luogo lontano ed eventualmente mutar d'abito. L'abito non fa il Pontefice (altrimenti avremmo, proprio in questi giorni, un Papa bambino), come non fa il monaco, ma non per tutti questa considerazione è immediata. Dunque per tutelare la minoranza (si spera) di persone che non riesce a operare le debite distinzioni, sarebbe stato (e sarebbe tutt'ora) opportuno che il papa emerito mutasse panni.
Però devo anche aggiungere che vedere di tanto in tanto il caro, vecchio Ratzinger a me fa un gran piacere.
EliminaConcordo. Occorre pregare e molto affinchè il prodotto di queste dimissioni "contro natura" un se dicente vdr la smetta di portare il gregge al pascolo in mezzo ai lupi.
EliminaNon è sedicente (o, con un po' di indulgenza, sé dicente) vescovo di Roma, ma effettivo vescovo di Roma. Nonché Papa.
EliminaAnonimo26 febbraio 2014 19:18
EliminaPastorelli, lei intende in foro esterno o interno?
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Mi sa che il tuo foro interno sia sempre sotto pressione esterna.
Sè dicente Vescovo di Roma ma non Papa, se non ha voluto esserlo. E così neppure vescovo di Roma. Così va bene?
EliminaPastorelli, bella carità cristiana! complimenti!! Mai sentito "porgi l'altra guancia"? e qui i fori non c'entrano..
EliminaIo penso che di Benedetto XVI sarebbe stato strumentalizzato anche il ritiro in totale isolamento e nascondimento. Avrebbero detto che era stato cacciato magari o che fuggiva da non si sa cosa, tanto ne dicono di tutti i colori. Poi molte persone continuano a cercarlo, a scrivergli. Penso sia giusto che metta qualche puntino sulle i anche da emerito, come la lettera ad Odifreddi o questa a Tornielli. Inutile dire che anche a me fa piacere quando dà qualche segno di vita, purtroppo non scrive più libri... uno come lui ce lo scordiamo fino alla fine del mondo ormai. Non rimarcherei neanche tanto la scelta dei collaboratori, per quanto magari fossero fratelli stimati per Benedetto XVI, forse si sono rivelati diversi da quello che pensava: è già difficile conoscere un marito o una moglie prima del matrimonio (anche durante) e inoltre la poltrona del potere è capace di inquinare anche i migliori. Quanto ai commenti, quando ho scritto i miei c'erano tutti quelli che ora sono stati eliminati e non era un bello spettacolo, dovremmo essere tutti cristiani qui.
Eliminaquello dell'anonimo, che poi sei sempre tu, sì. E non c'è carità cristiana che tenga ove non ci sia pentimento.
EliminaObsculta, la sua scelta di restar in Vaticano è stata strumentalizzata, va bene, come sarebbe stato strumentalizzato, a tuo legittimo avviso, il ritiro in un monastero sperduto. Ma già si dice ch'è stato cacciato o no? Dunque, vuol restare in Vaticano? resti, ma nell'ombra e nel silenzio per amor della Chiesa, come volontariamente aveva dichiarato. A tutti fa piacere rivederlo, e va bene anche questo. Ma un amore troppo umano nuoce, Benedetto va amato soprannaturalmente. Conta più Benedetto, la cui apparizione provoca piacere e contrasti, o il bene della Chiesa che di questi contrasti, conciata com'è, non ha proprio bisogno?
EliminaConsiderazioni teoriche tipiche dell'ideologismo di qualsiasi schiatta. Conta più il benessere del popolo o la vita di pochi privilegiati? Conta più il bene dell'anima o la permanenza del corpo in questo mondo? Con disgiuntive del genere si è trasformata la storia in un mattatoio. Fortunatamente questo modo di "ragionare" è, almeno in campo cattolico, ridotto a mera accademia.
EliminaIl contrasto è iniziato con il "cambio di stile" che ha disorientato i fedeli attaccati non tanto a Benedetto XVI quanto al suo modo di guidare e di vedere la Chiesa. All'epoca tanti rimasero delusi dal Papa tedesco per il pregiudizio che avevano nei suoi confronti, alcuni si sono ricreduti, tanti altri (anche atei) sono stati rapiti dalla sua Fede "razionale", dal parlare al cervello del fedele oltre che al suo cuore. In un'epoca in cui l'istruzione base c'è per tutti ma è anche possibile perdersi nel mare di informazioni accessibili a tutti, internet, molti hanno bisogno di questo approccio. Quando è stato eletto Francesco, sono venute a mancare tante "abitudini", cosa negativa per chi ha vissuto il pontificato precedente, cosa positiva per chi l'ha ignorato per pregiudizio. Il fatto di restare in Vaticano non sappiamo se sia stata una scelta sua o sia stata concordata con Francesco, la pubblicazione delle sue lettere non sappiamo se è stata programmata o è stata decisa dai destinatari. Oltre al concistoro del 22, non mi sembra di aver visto così tante apparizioni, tutte comunque sono state sicuramente programmate dal Papa regnante. Tanti, umanamente parlando, si chiedono come sta, è sempre un anziano, è pur sempre stato Papa. Ma questa ingerenza che pare provochi la sua apparizione io sinceramente non la vedo. Il fracasso dei media fa sempre danni già con interviste in diretta, figuriamoci se possono fare "taglia e cuci". Parlo anche dei media cattolici.
EliminaIl problema non è Benedetto XVI, come si veste, come si chiama e se accetta gli inviti di Francesco. Il problema è che bisogna rassegnarsi al fatto che ha preso una decisione e che ha ritenuto che la sua rinuncia, per via dell'età e delle forze che iniziano a mancare, sia stata espressione di amore e rispetto per la Chiesa e per il ministero che ha esercitato per otto anni.
Ne ho abbastanza di leggere che doveva salire il Calvario, ci è salito centinaia di volte in otto anni, ha messo la sua faccia con le famiglie delle vittime dei preti pedofili (coperti dai Vescovi), si è preso tutti gli attacchi dopo il fraintendimento del discorso di Ratisbona e lo sgambetto della stampa, ha affrontato lo scandalo Vatileaks e tutto ciò che lo ha reso "impopolare" presso il "cattolico medio" e preti,vescovi, cardinali che ne incarnano lo spirito (Summorum Pontificum, revoca della scomunica ai Vescovi lefebvriani ecc.).
Il problema è in noi, se la Chiesa ha legittimamente preso questo corso ora dobbiamo accettarlo e pregare per il Papa regnante come fa il Papa emerito. Fomentare polemiche sulla rinuncia, rifiutare il Papa regnante e rimpianti sentimentaloidi non aiutano, ma tanto sarà sempre la stessa cosa fino alla sua morte, che si faccia vedere o no, che ne abbiamo notizie o no. Che voglia bloccare il diffondersi di illazioni come in questo caso per me è più che giusto: sarebbe stato sbagliato favorirne la diffusione e non intervenire, tanto più se ci sono di mezzo cosiddetti vaticanisti. Magari si pone fine a quest'anno di derby mediatici Francesco-Benedetto e ritorni web Benedetto-Francesco: questo è male per la Chiesa, questi contrasti devono finire nel cervello dei fedeli, almeno di quelli cui umanamente e spiritualmente manca la guida di Benedetto ed ancora non si abituano (o rassegnano, a seconda dei casi) a Francesco. Insisto nel dire che quello che possiamo fare noi è pregare, conoscere la dottrina vera, diffonderla e dare noi per primi l'esempio, prima di aspettarlo dagli altri, attaccati alla Chiesa vera, non a quella dei media o quella dei "medi": questo ha "funzionato" negli anni e ha provocato i profondi rinnovamenti innescati da S. Benedetto da Norcia e da S. Francesco d'Assisi, giusto per fare due nomi a casaccio.
Il derby Francesco-Benedetto o la vedovanza benedettiana non m'appartengono, e quindi mi soffermo solo su una tua affermazione. Il Calvario. Certo Benedetto ha molto sofferto: ma quanti papi prima di lui han sofferto e son morti senza scender dal Calvario? Anche in situazioni storiche più drammatiche.
EliminaEro un ragazzetto quando ascoltai per radio la deputata comunista livornese, Laura Diaz, che in pieno parlamento ebbe a gridare: le mani di Pio XII grondan sangue per aver appoggiato chi ha scatenato la guerra. Una persecuzione senza interruzioni. Il Calvario lo vive ancora da morto crocifisso dai fratelli maggiori e da pseudostorici.
Il Papa è Francesco. Non so a quali esiti sfocerà il suo pontificato, per ora son alquanto deluso. Il cattolico tutti i giorni prega per lui, se è cattolico.
Grande Dante, appoggio le risposte.
EliminaA Obsculta dico di non lamentarsi delle polemiche, chi è causa dei suoi mali pianga se stesso, e quai a chi da scandalo, molto più a chi ha grandi responsabilità, come i due franco e ciccio, di bianco vestiti.
Intanto mentre iscrivo i figli al liceo devo compilare i campi genitore 1 e genitore 2, non capisco perché non continuare con la numerazione. Loro invece non riescono a mettersi d'accordo su chi è il romano pontefice, uno scarica il barile all'altro.
Poi arriva Obsculta che si scandalizza di chi denuncia!
Semplicemente io non credo che sia sceso dal Calvario con la rinuncia...Il suo Calvario personale, morire da Papa, non sarebbe giovato alla Chiesa, portandola ad una situazione peggiore di adesso magari. Mai come oggi, più che la persona del Papa è in pericolo la dottrina, in balia dei modernisti e relativisti interni alla Chiesa, che rispetto ad altri tempi sono molto più numerosi e pericolosi. Nessuno avrebbe garantito a Benedetto la conservazione della sua linea, qualora avesse perso le forze e la lucidità per essere a capo della Chiesa, pur rimanendone a capo e restando a lui la responsabilità della guida.
EliminaQuanto a Pio XII, basta vedere il settimanale di cultura ebraica della rai per sapere che la persecuzione continua ancora post mortem, o consultare i libri di storia di parte su cui siamo stati costretti a studiare. Io, nel mio "soggiorno romano", per più di un anno ho alloggiato in uno dei tanti monasteri in cui sono stati nascosti gli ebrei romani. Ho anche lavorato per una famiglia ebrea che rispettava i cattolici credenti, forse per motivi che hanno a che vedere con quelle vicende.
Tornando al Papa, la delusione c'è per molte vicende che restano ambigue, come quella del commissariamento dei Francescani dell'Immacolata, e per il violento cambio di stile che ha disorientato chi era abituato ai riti solenni impregnati di sacro, ad una sobrietà negli atteggiamenti più che nell'aspetto esteriore. Siamo in ansia per questo sinodo sulla famiglia, i media mettono zizzania e cercano di mettere in bocca al Papa ciò che non ha detto o di montare ad arte quello che ha detto per diffondere i loro messaggi.
Non c'è da augurarselo, ma se questo pontificato avrà veramente conseguenze nefaste per la Chiesa, nel peggiore dei casi potremo essere alla fine dei tempi... ragione ottima per pregare e tenersi pronti!
Io non mi scandalizzo di chi denuncia, dico solo che questo atteggiamento non è propositivo e non porta da nessuna parte. Il Papa è Francesco da quasi un anno e se deve scrivere "Genitore 1" e "Genitore 2" si vede che il dirigente scolastico è dichiaratamente orientato in un certo modo. A me, più di 20 anni fa, alle scuole elementari insegnavano "bella ciao" senza che nessuno avesse niente da ridire, sul mio libro di storia del liceo di 14 anni fa non sono citate le foibe e chissà cos'altro è stato omesso o variato in favore di una visione. Le vecchie che vanno a pregare tutti i giorni in chiesa svariate ore dicono ai nipoti di non sposarsi, di "accompagnarsi". Qualcosa di sbagliato è in ballo da diverso tempo, adesso si sta portando a compimento, è tardi per scandalizzarsi.
EliminaObsculta, siccome sei persona seria, riprendo in questi pochi minuti disponibili. Come fai a sapere che restando sul suo calvario personale la Chiesa si sarebbe trovata in una situazione più grave? Dici "magari", quindi è una pura opinione. C'è così tanta sfiducia nell'assistenza dello Spirito Santo? Neppure la storia religiosa si fa coi se, anzi a maggior ragione non si può fare perché tanta parte dipende da Dio, il che non esclude la responsabilità umana.
EliminaIo m'attengo ai fatti, e per questo osservo, noto e dico che Francesco è il Papa, eletto legittimamente a seguito di un'abdicazione libera. Il che non significa che ciò che fa e dice
il nuovo pontefice mi suoni gradevole e, soprattuttto, in continuazione col Magistero precedente e con la Tradizione. La circostanza che certi suoi interventi siano stati rimossi dal sito vaticano perché equivoci la dice lunga. Come la dice lunga l'aver chiamato nel gruppo degli 8 certi personaggi screditati dottrinalmente.
Torneremo mai ad avere un unico e Grande Papa come Pio XII??
EliminaLamento di gesù a Pietro:Josephus, Benedictus Quo Vadis! perché mi hai tradito? perché sei fuggito? lasciando la vigna del Signore in mano ai lupi?
RispondiEliminaDiciamo di Gesù con la G maiuscola, va'.
EliminaQualunquemente, dite quello che volete Pistorelli o non Pistorelli, ma per me un Papa, quantunque emerito, che per comprovare pubblico avallo et legittimità alla rinuncia inoltra una letterina ad un giornalaio 'vaticanista', benché si chiami Tornielli con tutto il rispetto ma pur sempre di un misero vaticanista di tratta, il quale spiffera il contenuto sulla gazzetta che gli passa lo stipendio, conciossiacosacché dico è messo proprio male. O è ridotto a fare il burattino o dicamo che... non è cuor di leone.
RispondiEliminaMa che serietà: Tornielli è divenuto un grande esperto di tango argentino, E che sviolinate a santa marta ! Del resto era già esperto della musica di Arcore!
RispondiEliminaObsculta ha ragione su tutta la linea. vorrei aggiungere solo un particolare. La persona Papa è la Santa Sede, cioè il Papa è uno stato con personalità giuridica internazionale,non è capo di stato, ma è proprio la sua persona che ha la personalità giuridica: la Città Stato del Vaticano è quella burocrazia statale di cui il Papa si avvale per esercitare la sua (del Papa) personalità giuridica. Non è un particolare irrilevante: non poteva tornare cardinale (e se non sbaglio i cardinali non più elettori non possiedono più la cittadinanza vaticana e con essa l'immunità diplomatica), non poteva tornare cittadino tedesco dopo essere stato lui stesso "Stato" come Papa. Ed allora quale status giuridico dargli? dire che tanto rimaneva dentro il recinto di S. Pietro non ha senso anche per un motivo: una volta una corte americana ha rigettato la richiesta di avvocati che accusavano Papa BXVI come responsabile di pedofilia, poiché -questa la loro tesi- egli era il "datore di lavoro", e Capo di quei preti; la corte rigettò la richiesta non sulla base del fatto che la responsabilità penale è personale (cioè ognuno risponde di ciò che fa personalmente, ma non di ciò commesso da altri), ma rigettò la richiesta motivando che BXVI godeva dell'immunità diplomatica, quindi non era subordinato alla giurisdizione americana. Cosa sarebbe successo dopo le "dimissioni"? Poteva essere perseguito penalmente? Ovviamente il buon senso direbbe di no, BXVI è un santo, ma di questi tempi meglio andare cauti e prudenti.
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RispondiEliminaComunque sia sta di fatto che la confusione regna sovrana. All' evento già di x sé epocale delle dimissioni di un papa fosse seguito un nuovo papa continuatore nei contenuti e nello stile, ci saremmo tranquillizzati. Invece con un papa, pardon un vescovo di Roma, che definire eccentrico e sopra le righe è usare un eufemismo, a confusione si è aggiunta confusione, col risultato che x me l'idea di allontanarmi dalla Chiesa è diventata più che una tentazione..
RispondiEliminahttp://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350720
Eliminahttp://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350726
http://www.antoniosocci.com/2014/02/due-papi-in-san-pietro-i-perche-di-un-evento-mai-visto-in-duemila-anni/
...la confusione regna sovrana
Le cattive frequentazioni erano uno degli addebiti che venivano mossi a Qualcun altro... Non è la strada giusta, per una sana critica della linea bergogliana.
Eliminahttp://infinito-quotidiano.blogspot.it/2013/11/estraggo-dal-testo-il-cavallo-di-troia.html
EliminaAndate a vedere a questi indirizzi chi frequentava il card. Bergoglio a Buenos Aires: padre Cesare Scicchitano....
RispondiEliminahttp://www.traditioninaction.org/RevolutionPhotos/A562-Berg_Rock.htm
il tipo ha anche un canale su youtube a suo nome, qui canta "voglio un Papa latinoamericano", un vero successo, e non è ironico: ha firmato un contratto con la Sony (la chiesa povera con il portafoglio degli altri).
https://www.youtube.com/watch?v=sHuMP4KAEew
Ci vuole un ufficio di coordinamento e supervisione della comunicazione anche per il Papa emerito, altrimenti le cattive figure si sprecheranno. Procurate una consulenza mericana.
RispondiEliminaCondivido pienamente i post di Obsculta, che altro potrebbe fare se non dire che è fedele al papa regnante? Poi la storia dei vestiti mi sembra così terraterra per una mente geniale come la sua da farmi sospettare che sia inventata di sana pianta...il finale dell'articolo è la solita smielatura al suo grande amico....non guardate i video prepapa di bergy, lo dico per la vostra salute interiore, a me hanno fatto male, ma almeno so cosa ci aspetta, ma la gente beve, beve.....ma la piazza non traborda più, sarà per questo che il buon AT scriba ufficiale si è messo al lavoro? A questo punto tanto varrebbe metterlo al posto di lombardi che non ha mai brillato.....
RispondiEliminaPotrebbe dire che non è fedele. Ma, intelligentemente, non lo dice.
EliminaComunque sia, uno che vuole stare "sul monte" e "nascosto al mondo"
RispondiEliminaA) non si fa riprendere dalle TV
B) non partecipa a cerimonie pubbliche
C) non si fa la carta intestata per la corrispondenza coi giornalisti
D) non riceve in udienza persone che poi ne riferiscono alla stampa
etc etc........................
Se la figura di nuova istituzione del "papa emerito" ha invece un rilievo pubblico come tale, e questo è voluto dal Papa regnante, si cerchi di essere coerenti e lo si lasci parlare liberamente quando lo ritiene, come fanno tutti i Vescovi emeriti. E' sicuro che Ratzinger non dirà mai stupidaggini e non farà "concorrenza" al Sommo Pontefice, mentre sono in molti coloro che vorrebbero riascoltarlo e non potrà fare che bene.
Tutto vero: ritirarsi sul monte vuol dire non apparire in tv. PERO'
RispondiEliminaPerò BXVI all'Introduzione dei suoi volumi su Gesù di Nazareth scrisse "ognuno è libero di contraddirmi". Penso lo accetti anche dal successore Francesco, con vari commissariamenti e altre azioni liturgiche. BXVI è un uomo libero che accetta e ACCOGLIE anche la libertà degli altri. I giornalisti farebbero meglio a non infastidirlo. Per quanto riguarda la carta intestata, quando BXVI scrisse a Pier Giorgio Odifreddi non mi ricordo di avere visto nessun commento aa riguardo: forse gli hanno procurato questa carta solo per l'occasione, e BXVI è un tipo che accetta, non impone (forse purtroppo).
Non si tratta di "imporre", si tratta di tenere una condotta coerente avendone la capacità Lui e chi Lo assiste.
EliminaIl Papa Francesco fin da subito si mostrò propenso a non limitare in alcun modo le attività di Benedetto XVI, anche nella dimensione pubblica, approvando in pieno il titolo che aveva scelto e tutto il resto. Promosse Don Georg, scelse come proprio segretario lo stesso in 2^ di BXVI, non lesinò visite e inviti; lo venera come un padre e lo ascolta come consigliere.
Lo ha anche esortato a non rinchiudersi... "Santità, faccia la sua vita, esca...", pur rispettando ogni decisione anche di "nascondimento".
Del resto dovrebbe essere naturale per il Sommo Pontefice emerito - se tale è - la cura anche della dimensione pubblica che, nella società completamente mediatizzata, non può darsi altro che con la parola e con le immagini.
Fare uscire le parole - che a questo punto, per alcuni, diventano persino scarsamente credibili - indirettamente e con mezzucci da vaticanista, come da un luogo di reclusione, non serve certo alla chiarezza. Tanto varrebbe tacere e rendersi invisibili, davvero "nascosti"... ma a questo punto non si capirebbe più il titolo.
Ma vi immaginate cosa succederebbe se parlasse veramente e dicesse con la sua solita schiettezza cosa effettivamente pensa? Sollevazioni popolari guai a toccare il totem così pazientemente costruito negli anni, perché sappiate che per il gran puparo Ratzinger è stato solo un incidente di percorso che è durato fin troppo, il candidato vero all'epoca se la fece sotto, succedere ad un papa idolo era un conto, farlo con un papa odiato e infamato in tutti i modi da tutti, in primis dai 'collaboratori,' è tutta un'altra cosa e torniellino sa bene tutta la storia, apposta poco prima del nome che lui ben sapeva si è trasferito a Torino, ma dai......casualità o casuistica....ai posteri l'ardua sentenza.
RispondiEliminaNon sucederebbe un bel nulla. Non ha mai detto alcunché di contrario alla "teologia del popolo" che costituisce il sostrato della predicazione bergogliana, anzi. Sulla spiritualità e sulla dottrina sono in perfetta sintonia. C'é solo una differenza di stile e un metodo di lavoro diverso legati alle rispettive esperienze molto distanti, ma nulla che possa metterli l'uno contro l'altro. C'é anche un'amicizia sempre più profonda:
RispondiEliminahttp://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-32370/