La famiglia cristiana, quanto la stimo e la amo! Quante volte ho supplicato nelle mie Messe e nelle mie preghiere che
Gesù facesse nascere nella mia Diocesi tante belle famiglie cristiane,
tanti babbi buoni, tante mamme sante, una gioventù lieta e pura, serena e
credente! Se ho preso misure doverosamente forti, l'ho fatto proprio
per la difesa di quel sacro tesoro che è la famiglia cristiana, per
difendere la fede e l'innocenza dei vostri bambini che io immensamente
amo".
Mons. Fiordelli, Prato 1958
..con la solidarietà e il plauso di Roncalli e Montini...
Tutti media di ieri e di oggi riportano due notizie: i nuovi cardinali ( "così cambia la Chiesa di Francesco") e il Battesimo di una bimba di una coppia sposata "solo civilmente". Non c'è tg, banda annunci, radio, giornale che non manchi di sottolineare e di amplificare questo avvenimento: sposata "solo civilmente".
Quindi: NON unita in Matrimonio.
Ecco, immagino già le reazioni: i soliti sporchi tradizionalisti, la Buona Novella ridotta a Mein Kampf, farisei tutto ricino e manganello, ottusi reazionari senza cuore e palle varie.
Niente
di più lontano da ciò: una bambina che rinasce a nuova creatura è una
grande gioia per TUTTA la Santa Chiesa e, pur offuscati dai fumi
dell'oscurantismo alla Sant'Alfonso de' Liguori, perfino noi sappiamo
che la bimba che oggi è divenuta figlia di Dio non ha colpa dello stato
in cui vivono i suoi genitori.
Ci domandiamo solo come
sia possibile che, per il Vicario di Cristo (almeno, ci sforziamo di
credere che lo sia tanto quanto Müller si sforza di credere alla
Verginità perpetua di Maria), l'esser sposati o meno sia un dettaglio.
Nell'Orbe
cattolico vi sono migliaia di Cattolici fedeli al Signore per Fede e
per Amore. Migliaia di Cattolici che credono nel valore angelico della
castità, che la vivono, che la insegnano, testimoniandone la bellezza; giovani uomini e donne che
si mantengono vergini e/o casti in vista di poter esser UNO con la
propria sposa o il proprio sposo nel Signore.
Famiglie cattoliche
che hanno creduto all'Amore e per questo credono nel valore degli
insegnamenti del Signore sul buon uso della sessualità (Mt 15,19 ecc..) e
dell'affettività (Mt 5,25-28, Mt 19,5-6, Gv 4,15-18..ecc), insegnamenti
che gli Apostoli hanno trasmesso fedelmente ( .."il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio".. Lettera di S.Paolo agli Ebrei, 13,4)
....e cosa fa il Vescovo-di-Roma?
Proprio nel giorno in cui la Liturgia Novus Ordo cita il celebre passo degli Atti degli Apostoli in cui Pietro dice: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia"
(Atti 10, 34-35).. Francesco dà mostra di sè, dando a vedere di essersi
reso conto, meglio di Pietro e più di Pietro, che Dio non fa preferenze
di persone e accoglie "PUNTO E BASTA" senza che Lo si tema e che si pratichi la giustizia. Insomma, meglio di Cristo, c'è solo Francesco!
Ribadisco: sono felice che quella bambina sia stata battezzata: sia lodato il Signore!
Ma perchè dal Papa? Non poteva farlo un semplice prete (spiegando che sposarsi al più presto è loro DOVERE di fronte a Dio, alla Chiesa e a loro figlia e senza omettere di avvertirli del pericolo in cui versano le loro anime e l'anima della bimba se crescerà con quell'esempio..) ?
Ebbene sì : a fronte delle migliaia di Cattolici fedeli che si vedono privati della carezza del Papa mentre il mondo non risparmia loro alcuno schiaffo, sono sconcertato per la "coppia-non-sposata" inserita tra le 32 famiglie di "privilegiati", di coppie "esemplari" i cui figli ricevono il Battesimo dalle mani del Santo Padre : credevamo che esser battezzati dal Vicario di Cristo fosse un
grande dono di Grazia, un infinito privilegio (non intendo per ricchi o nobili..
ma per gli umili e "gli ultimi" agli occhi del mondo, che ascoltano la
Parola di Dio, che La amano e La mettono in pratica)...
Un dono prezioso da non dare ai "cani", ma ai "figli" ( Mc 7,24-30), per dimostrare che "Dio ama chi dona con gioia" (II Cor 9,7) e non indistintamente chiunque faccia come gli pare e piace, in contrasto coi Suoi comandamenti..
Come non guardare con scoramento e amarezza ad un Papa che presta nuovamente il
fianco ai titoloni della neo-vulgata della stampa laicista mondiale, stampa che ormai non
attende altro che questi gesti per far dire loro più di quanto già
significano.
Già, perché TUTTI si sono accorti del significato di questa presenza, anche se ora i "normalisti" si sbracceranno per negare la portata dell'evento e bollarne le conseguenze come "contrarie" alla volontà del Papa.
Già, perché TUTTI si sono accorti del significato di questa presenza, anche se ora i "normalisti" si sbracceranno per negare la portata dell'evento e bollarne le conseguenze come "contrarie" alla volontà del Papa.
..non se ne può più: basta con la storia "non voleva dire, non intendeva fare.."
Nessuno ha mai potuto fraintendere Mons. Fiordelli, allora Vescovo di Prato, le cui parole luminose voglio ricordare qui (*), perché risuonino forti anche nelle orecchie di chi "quella Fede" non l'ha più.
"Nel 1958 il Vescovo Mons. Fiordelli subì un processo a motivo di un matrimonio civile di due nubendi battezzati , di cui una cattolica praticante. Il Vescovo, dopo aver parlato inutilmente con la parte interessata, aveva preso una forte posizione, di natura sempre religiosa, mandando una breve lettera sul caso al parroco degli sposi, da leggersi ai fedeli in chiesa per ricordare ai cattolici che, a norma della Dottrina e delle Leggi della Chiesa, il gesto di un cattolico che si sposa solo in Comune è di somma gravità ed è un gravissimo peccato. Nella lettera venivano richiamate anche le censure ecclesiastiche e i termini el Codice di Diritto Canonico che ricorda che i cattolici che si sposano solo in Comune sono da considerarsi, nella comunità ecclesiale, come concubini e pubblici peccatori.
[...]
(segue un estratto della lettera che S. Ecc. Mons. Fiordelli inviò al Presidente della I Sez. penale del Tribunale di Firenze, ndR)
"[...]..Informato che due persone, battezzate nella Chiesa Cattolica, appartenenti alla mia Diocesi e delle cui anime, quindi, io devo rispondere dinanzi a Dio [...certo, il discorso suona diverso dal "chi sono io per giudicare.." ndR] intendevano unirsi col solo rito civile, mi feci obbligo, come Vescovo, di chiamare una di esse, sino ad allora praticante e di farle presente, con l'accorato affetto di padre, quale grave peccato fosse, per un cattolico, rifiutare il matrimonio religioso, peccato tanto più inescusabile in quanto in Italia con il matrimonio religioso si conseguono anche gli effetti civili. La esortai a scongiurare e recedere dal suo proposito, a non voler allontanare la benedizione di Dio da sé e dal focolare che intendeva fondare" [...va beh, Francesco avrebbe rimpiazzato quella di Dio con la sua.. ndR]
"..ho stimato e stimo mio dovere di difendere la divinità del Sacramento, la santità del focolare domestico, persuaso come sono che nella cristiana sanità e integrità della famiglia risiede il fondamento del vero bene della Chiesa e della Nazione" [..evidentemente Francesco stima diversamente, ndR]
Nel Marzo del '58, Mons. Fiordelli fu condannato dal Tribunale. Il mondo laicista esultò, il Santo Padre Pio XII per protesta sospese le solenni celebrazioni previste per il 12 Marzo alla presenza dell'intero corpo diplomatico.
Il buon Vescovo, in una Cattedrale gremita, pronunciò durante un'Omelia le seguenti parole:
"Se qualcuno pensasse che dopo questo doloroso avvenimento il vostro Vescovo si metterà a tacere costui fortemente si illude (il popolo è scoppiato in un applauso ma il Vescovo ha vivamente pregato di non applaudire in chiesa).
Il giorno in cui il mio Vescovo mi consacrò, despose sulle mie spalle un grande libro del Vangelo e mi disse: "Prendi il Vangelo di Cristo ed annunzialo al popolo che ti è stato affidato. Non chiamerai luce le tenebre, né tenebre la luce, non chiamerai male il bene né bene il male"
[...] Non chiamerò mai bene il marxismo ateo, oppressore e disumano: lo chiamerò sempre male [ a differenza di come fece poi Loris Capovilla, oggi premiato con la porpora..mah! NdR]. Non chiamerò mai bene questa dilagante immoralità, che adesca la nostra amata gioventù e gli stessi adulti. Non chiamerò luce [...] quell'infelice orientamento anticattolico laicista, rovina dell'Italia nostra, il cui respiro è odio, il cui metodo è intriso di calunnie, la cui triste missione è una sola: demolire, demolire ogni valore cristiano nelle coscienze e nella societàè italiana per aprire all'irrompere delle forze brute del materialismo.
[...]
Difenderò i miei figli dal male [...]: difenderò con tutte le mie forze la famiglia cristiana. La famiglia cristiana, quanto al stimo e la amo! Quante volte ho supplicato nelle mie Messe e nelle mie preghiere che Gesù facesse nascere nella mia Diocesi tante belle famiglie cristiane, tanti babbi buoni, tante mamme sante, una gioventù lieta e pura, serena e credente! Se ho preso misure doverosamente forti, l'ho fatto proprio per la difesa di quel sacro tesoro che è la famiglia cristiana, per difendere la fede e l'innocenza dei vostri bambini che io immensamente amo".
Interessanti attestazioni di solidarietà a Mons. Fiordelli arrivarono dal mondo cattolico:
- Seguo sempre in tristizia uniscomi suoi sentimenti circa perdono et fedeltà sacre leggi divine in materia nozze cristiane secondo suo discorso in Cattedrale sempre coraggio "Sic oportet Christum pati"
(telegramma del Card. Roncalli, allora Patriarca di Venezia.. futuro "il Papa Buono".. ma pensa..)
- Soffre Chiesa Ambrosiana con Vostra Eccellenza cui tocca onore patire per causa suo sacro ministero; compiange piuttosto chi cerca coprire con esteriore legalità offesa alla legge cristiana; auspica che da triste vicenda rinasca più forte nel popolo italiano amore sua avita religione cattolica, garanzia sua unità spirituale et non meno suo civile prestigio et sociale prosperità.
(telegramma di G.B. Montini, Arcivescovo di Milano.. futuro Papa d'apertura conciliare..ma pensa!)
(*) testi trattidal libro: Il Magistero Pastorale di Monsignor Fiordelli, pag 9 e ssgg, Diocesi di Prato, Ed. Libreria Cattolica, Prato, 1994
Zac