Cari amici, domenica scorsa nelle chiese del Distretto tedesco della Fraternità San Pio X era stato letto un comunicato di padre Franz Schmidberger, nel quale si parlava della possibilità di sviluppi positivi nel rapporto tra la Santa Sede e i lefebvriani. Come ricorderete, lo scorso 16 marzo il cardinale William Levada ha consegnato nelle mani del vescovo Bernard Fellay la lettera di risposta vaticana, chiedendogli di decidere in merito al preambolo dottrinale entro un mese.
Ieri è stato diffusa una nota della Casa Generalizia di Menzingen, dunque dello stesso Fellay, che invita tutti i fedeli a pregare e a intensificare la “crociata del Rosario”, “affinché si faccia la Volontà divina, essa sola, secondo l’esempio datoci da Nostro Signore Gesù Cristo nell’Orto degli Ulivi: non mea voluntas, sed tua fiat (Luca 22, 42)”.
“Perché la Fraternità San Pio X che vuole solo il bene della Chiesa e la salvezza delle anime, si rivolge fiduciosa alla Santissima Vergine Maria, affinché Ella le ottenga dal suo Divino Figlio i lumi necessari per conoscere chiaramente la Sua volontà e per compierla coraggiosamente”.
Questo comunicato mi ha colpito: non c’è un accenno o un accento polemico verso “Roma”, si parla soltanto del “bene della Chiesa” e della “salvezza delle anime”, chiedendo preghiere per ottenere “i lumi necessari” sulla decisione da prendere affinché sia secondo la “volontà divina”. Mi sembra che non vi sia nessuna opposizione con quanto affermato nei giorni scorsi da Schmidberger, il quale aveva detto: “Vi sono fondate speranze per una soluzione soddisfacente. Qualora essa giungesse a compimento tutte le forze della tradizione nella Chiesa verrebbero notevolmente rafforzate; in caso contrario esse verrebbero indebolite e scoraggiate. Ne va quindi in primo luogo non della nostra Fraternità, ma del bene della Chiesa».
Entrambi i comunicati non si limitano a sottolineare l’importanza del passaggio cruciale per i rapporti tra la Fraternità e la Santa Sede, ma si evince anche, a mio avviso, che la possibilità di una risposta positiva al preambolo si avvicina.
Andrea Tornielli
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