Presentazione al testo:
''Già simboleggiata nei testi biblici e poi approfondita dai Santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medievali, la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, ha avuto un particolare progresso ed un suo specifico incremento in seguito alle apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, a cominciare dal 27 dicembre 1673.
La devozione al Sacro Cuore ha origine nella Sacra Scrittura, in essa infatti si parla del Cuore di Cristo e del suo amore. È lo stesso Gesù che per primo presenta il suo Cuore come centro di ristoro e di pace. Egli dice nel Vangelo di Matteo: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,28-30).
Nel Vangelo di Giovanni si legge, invece, come il Cuore del Cristo morto sulla croce, venne trafitto e come ne sgorgò sangue ed acqua.
Il Serafico Padre S. Francesco meditando sulla ferita del Cuore di Cristo “si sentiva preso da un tenero sentimento di compassione che lo trasformava in colui che volle per eccesso di carità essere crocifisso” (S. Bonaventura).
Essere devoti del Sacro Cuore allora significa conformarsi all’amore viscerale di Cristo che è morto e ha dato la vita per noi. Scopo di questo breve opuscolo è quello di presentare e riproporre la devozione al Cuore trafitto del Redentore quale «pratica religiosa encomiabilissima»''.
A. MANIGLIA, Un Abisso di Amore - La devozione al Sacro Cuore di Gesù, Ed. Segno 2011, € 8,00. Reperibile nelle Librerie Cattoliche o direttamente contattando la Casa Editrice Segno.
''Già simboleggiata nei testi biblici e poi approfondita dai Santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medievali, la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, ha avuto un particolare progresso ed un suo specifico incremento in seguito alle apparizioni di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, a cominciare dal 27 dicembre 1673.
La devozione al Sacro Cuore ha origine nella Sacra Scrittura, in essa infatti si parla del Cuore di Cristo e del suo amore. È lo stesso Gesù che per primo presenta il suo Cuore come centro di ristoro e di pace. Egli dice nel Vangelo di Matteo: “Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me,che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,28-30).
Nel Vangelo di Giovanni si legge, invece, come il Cuore del Cristo morto sulla croce, venne trafitto e come ne sgorgò sangue ed acqua.
Il Serafico Padre S. Francesco meditando sulla ferita del Cuore di Cristo “si sentiva preso da un tenero sentimento di compassione che lo trasformava in colui che volle per eccesso di carità essere crocifisso” (S. Bonaventura).
Essere devoti del Sacro Cuore allora significa conformarsi all’amore viscerale di Cristo che è morto e ha dato la vita per noi. Scopo di questo breve opuscolo è quello di presentare e riproporre la devozione al Cuore trafitto del Redentore quale «pratica religiosa encomiabilissima»''.
A. MANIGLIA, Un Abisso di Amore - La devozione al Sacro Cuore di Gesù, Ed. Segno 2011, € 8,00. Reperibile nelle Librerie Cattoliche o direttamente contattando la Casa Editrice Segno.
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