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martedì 13 dicembre 2011

La Riforma della Riforma? Ad Anagni, 50 chilometri da Roma, è lontana anni luce

Ci scrive un eminente lettore, che con competenza denuncia la situazione sciatta e squallida della Cattedrale di Anagni (diocesi Anagni-Alatri). Quanta amarezza!
Ma i fedeli, perchè non protestano? Non permettano più che i preti compiano sfaceli e scelleratezze in maniera impunita!
Già nel 2005, la Basilica di Anagni era stata sfregiata da scelte discutibili del Vescovo mons. Loppa: l'episcopo aveva permesso l'esibizione di cori Gospel durante la S. Messa (da lui celebrata!).
Coraggio, cari Fedeli di Anagni, andate a chiedere spiegazione al parroco, all'arciprete, al Vescovo, del perché di certe scelte! Con educazione, ma fermezza e risolutezza! E non mollate!
Ci rivolgiamo all'Associazione 'Tu es Petrus' e alla gemellata 'Associazione Bonifaciana di Anagni' perchè intervengano e facciano valere il peso della propria autorità: a che serve conferire premi e organizzare incontri, se poi nella pratica non si fa nulla?
Sicuramente le due menzionate e meritevoli associazioni si impegnano in tanti ambiti: ma è necessario che scendano in campo anche in questa occasione.

Roberto


Questa mattina [3 dic. 2011, n.d.r.] per motivi professionali sono stato ad Anagni, la Città dei Papi.
Con grande emozione, come sempre, sono arrivato in Piazza del Duomo, dominata dall’imponenza tutta romanica della insigne Basilica Cattedrale, che ricorda le gesta dei grandi papi di Anagni, come Innocenzo III, Gregorio IX della Famiglia Conti e Bonifacio VIII di Casa Cajetani e la memoria veramente eletta del Beato Andrea Conti (celebre esorcista del XIV secolo) zio di Papa Bonifacio, al quale suggerì fortemente di indire il primo Anno Santo.
ll’interno, la maestosità e la bellezza pura di questa “Casa di Dio e Porta del Cielo” rinnova ogni volta un senso di attonita sorpresa [foto a destra, n.d.r.].
Ma quest’anno la sorpresa è stata più che doppia, presto tramutatasi in vivo sconcerto ed amarezza.
Sono stati eliminati completamente tutti i banchi in legno e sostituiti con delle sedie in metallo e plastica trasparente, ovviamente, senza traccia più di un inginocchiatoio, nemmeno nei pressi dell’Altare del Santissimo Sacramento.
Posso assicurare che queste singolari poltroncine sono comodissime, così da rendere molto confortevoli le assemblee liturgiche!
Se qualcuno volesse inginocchiarsi, pazienza, non è mica necessario.
Guardando questa marea di plastica e ferro, l’effetto è veramente stranissimo: si ha l’impressione di un imminente decollo, non verso il Paradiso, ma su qualche avveniristica astronave!
Per quanto riguarda l’arredo delle Cappelle, è un perenne Venerdì Santo!
Io ricordo ancora la bellezza della prima Cappella di destra, dedicata a Maria Madre della Misericordia, con un magnifico dipinto donato da Papa Leone XIII, nato a Carpineto, Diocesi di Anagni.
Oggi, questa Cappella, un tempo di patronato della Famiglia di Mons. Fenicchia, un illustre storico della Chiesa è priva dei candelabri, delle tovaglie e dei fiori, con un effetto desolante percepibile all’istante.
Stessa sorte per le due Cappelle ai lati dell’Altare Maggiore, fra cui quella del Santissimo Sacramento, senza alcun candelabro e solo con un lumino ed un composizione di rose rosse ad un lato.

Avv. Stefano Gizzi
Membro del CdA dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone
Consigliere Comunale di Ceccano
stefanogizzi@alice.it

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