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martedì 15 novembre 2011

Forza don Camillo! (storia di un sacerdote che dà la comunione solo in bocca).

Vi raccontiamo qui le disavventure di Don Camillo Magarotto, un buon parroco che cerca solo di seguire l'esempio del S. Padre nell'amministrare la S. Comunione, e si trova per questo sotto tiro: ecco qui i fatti, raccontati dal Gazzettino di Rovigo (9-11-2011):




BOSARO «Mia madre e un’amica la volevano in mano». Il parroco: «Il Papa indica la bocca»Comunione, disfida sull’assunzione della particola


La comunione con la particola in bocca o nelle mani? La questione fa discutere la comunità parrocchiale di Bosaro. Durante le funzioni dei giorni scorsi, una fedele si avvicina all'altare con le mani aperte, ma invece della particola riceve la reprimenda del parroco. Una vicenda già avvenuta un paio d'anni fa nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano martire gremita di fedeli. Lo porta alle cronache Gregori Bimbati che esprime un disappunto profondo: «A mia madre che chiedeva la particola aprendo le mani - riferisce - è stata rifiutata la comunione e quindi, alla successiva richiesta di spiegazioni in canonica, è stata apostrofata in maniera brusca dal parroco don Camillo Magarotto, che ha sostenuto di non poterle dare la particola in mano. Da quell'episodio di due anni prima mia madre non va più a messa! Qualche giorno fa la scenata si è ripetuta davanti all'altare con un'amica di mia madre».

Che cosa avete fatto? «La mia richiesta alla Curia di intervenire con il parroco è stata liquidata frettolosamente dal vicario del vescovo mons. Claudio Gatti, il quale ha risposto che ciò che si deve fare è pretendere la particola in mano».

E il parroco che dice? «Io, sinceramente - dice don Camillo Magarotto - chiedo ai fedeli, e non lo esigo, che ricevano l'eucarestia sulla lingua. Seguo in questo le più recenti indicazioni condivise anche dal Santo Padre [vedi qui]. Qualche giorno fa davanti all'altare una persona ha assunto un atteggiamento che ha destato qualche imbarazzo, ma non ho mai negato la comunione. Si tratta di una diatriba sterile - Semplicemente con la signora non abbiamo condiviso le stesse modalità di assunzione della comunione. Io, secondo le posizioni della Chiesa, preferisco dare la particola in bocca. Tutto questo è solo pretesto per polemiche insussistenti».


Forza don Camillo! Per te e per tanti altri sacerdoti fedeli valgono le parole di San Paolo:



"Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero ( 1 Tim 4, 1-5)".
d. A.M.

2 commenti:

  1. Alla fine il Vescovo, dopo tante pressioni, ha spedito Don Camillo a fare il suo servizio all'ospedale; solo pochi fedeli hanno avuto il coraggio di difenderlo pagandone le conseguenze con tante umiliazioni!!!

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  2. Io appoggio pienamente questo Parroco che considero un esempio di fedeltà alla Tradizione e al Magistero della Chiesa ... Caro Don Camillo Magarotto, ha la mia solidarietà! Dio la protegga e la benedica! Prego per lei!

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