Da oggi, vigilia della Solennità dell'Assunta, proponiamo ai lettori alcune pause di meditazione, pubblicando una serie di scritti per conoscere meglio una delle celebrazioni più care e antiche dedicate alla Madonna.
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarò che la Madre di Dio non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea. Infatti, il suo corpo Virginale, che diede alla luce il Figlio di Dio, Gesù, il Rendentore del Mondo, come non conobbe la corruzione del peccato (dogma dell’Immacolata Concezione), così non fu corrotto dalla Morte (dogma dell’Assunzione). Dio infatti se volle sospendere per Lei la legge universale del peccato originario, volle altrettanto esonerarla da quella generale della corruzione del sepolcro.
La definizione dogmatica, pronunciata da Pio XII nel 1950, dichiarò che la Madre di Dio non dovette attendere, al pari delle altre creature, la fine dei tempi per fruire anche della redenzione corporea. Infatti, il suo corpo Virginale, che diede alla luce il Figlio di Dio, Gesù, il Rendentore del Mondo, come non conobbe la corruzione del peccato (dogma dell’Immacolata Concezione), così non fu corrotto dalla Morte (dogma dell’Assunzione). Dio infatti se volle sospendere per Lei la legge universale del peccato originario, volle altrettanto esonerarla da quella generale della corruzione del sepolcro.
Roberto
"Dio, infatti, che da tutta l'eternità guarda Maria vergine, con particolare pienissima compiacenza, «quando venne la pienezza del tempo» (Gal 4, 4), attuò il disegno della sua provvidenza in tal modo che risplendessero in perfetta armonia i privilegi e le prerogative che con somma liberalità ha riversato su di lei. Che se questa somma liberalità e piena armonia di grazie dalla Chiesa furono sempre riconosciute e sempre meglio penetrate nel corso dei secoli, nel nostro tempo è stato posto senza dubbio in maggior luce il privilegio della corporea assunzione al cielo della vergine Madre di Dio Maria. Questo privilegio risplendette di nuovo fulgore fin da quando il nostro predecessore Pio IX, d'immortale memoria, definì solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione dell'augusta Madre di Dio. Questi due privilegi infatti sono strettamente connessi tra loro. Cristo con la sua morte ha vinto il peccato e la morte, e sull'uno e sull'altra riporta vittoria in virtù di Cristo chi è stato rigenerato soprannaturalmente col battesimo. Ma per legge generale Dio non vuole concedere ai giusti il pieno effetto di questa vittoria sulla morte se non quando sarà giunta la fine dei tempi. Perciò anche i corpi dei giusti dopo la morte si dissolvono, e soltanto nell'ultimo giorno si ricongiungeranno ciascuno con la propria anima gloriosa.
Ma da questa legge generale Dio volle esente la beata vergine Maria. Ella per privilegio del tutto singolare ha vinto il peccato con la sua concezione immacolata; perciò non fu soggetta alla legge di restare nella corruzione del sepolcro, né dovette attendere la redenzione del suo corpo solo alla fine del mondo.
Ma poiché si trattava di cosa di tanta importanza e gravità, ritenemmo opportuno chiedere direttamente e in forma ufficiale a tutti i venerabili fratelli nell'episcopato che Ci esprimessero apertamente il loro pensiero. [...]
E coloro che «lo Spirito Santo ha costituito vescovi per pascere la chiesa di Dio» (At 20, 28) hanno dato all'una e all'altra domanda una risposta pressoché unanimemente affermativa. Questo «singolare consenso, dell'episcopato cattolico e dei fedeli»,nel ritenere definibile, come dogma di fede, l'assunzione corporea al cielo della Madre di Dio, presentandoci il concorde insegnamento del magistero ordinario della chiesa e la fede concorde del popolo cristiano, da esso sostenuta e diretta, da se stesso manifesta in modo certo e infallibile che tale privilegio è verità rivelata da Dio e contenuta in quel divino deposito che Cristo affidò alla sua Sposa, perché lo custodisse fedelmente e infallibilmente lo dichiarasse. [...]
Pertanto dal consenso universale di un magistero ordinario della Chiesa si trae un argomento certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, - la quale, quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell'augusta Madre di Dio, non poteva essere conosciuta da nessuna facoltà umana con le sole sue forze naturali è verità da Dio rivelata, e perciò tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedeltà. Poiché, come insegna lo stesso concilio Vaticano, «debbono essere credute per fede divina e cattolica tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa oralmente o col suo ordinario e universale magistero, propone a credere come rivelate da Dio»".
Perché l’Assunzione di Maria?
Gesù e Maria sono associati nel dolore e nell'amore per riparare la colpa dei nostri progenitori. Maria, nuova Eva, è dunque non solo madre del Redentore, nuovo Adamo, ma anche sua cooperatrice, a lui strettamente unita nella lotta e nella decisiva vittoria. Quest'intima unione richiede che anche Maria trionfi, al pari di Gesù, non soltanto sul peccato, ma anche sulla morte, i due nemici del genere umano. E come la Redenzione di Cristo ha la sua conclusione con la risurrezione del corpo, anche la Corredenzione (la vittoria) di Maria sul peccato, con la Immacolata Concezione, doveva essere completa con la vittoria sulla morte mediante la glorificazione del corpo, con l'assunzione, poiché la pienezza della salvezza cristiana è la partecipazione del corpo alla gloria celeste.
Perché Corredentrice?
Il dibattito è ancora aperto, ma ci affidiamo alle parole di P. Stefano M. Manelli:
“Quale è, dunque, il titulus exigitivus più radicale della Mediazione universale delle grazie in Maria SS.ma? La risposta più fondata è la seguente: il titulus exigitivus è la Correden¬zione. Ossia: Maria SS.ma è Mediatrice delle grazie perché è la Corredentrice universale. Proprio perché è stata la Corredentrice, infatti, cooperando direttamente alla Redenzione universale con le Sue indicibili sofferenze immerse in quelle del Figlio Redentore, in dipendenza totale da Lui, proprio per questo Maria SS.ma è anche la Mediatrice di tutte le grazie. In parole ancora più semplici forse si può dire che la scaturigine del possesso e della distribuzione di ogni grazia deriva in Maria SS.ma dall’offerta e dal merito delle sofferenze con cui ha cooperato con Cristo all’acquisto stesso delle grazie della Redenzione universale da distribuire ad ogni singola anima da salvare. Unita e subordinata in toto al Redentore, Maria SS.ma ha sofferto e meritato nella cooperazione attiva e immediata al farsi della Redenzione universale: e ciò costituisce il titulus exigitivus della Mediazione universale di ogni grazia.” (p. Stefano maria Manelli, FI, in Maria Corredentrice nella Sacra Scrittura)
Il Concilio Vaticano II e Beato Giovanni Paolo II
Sulla scia della Bolla Munificentissimus Deus, del mio venerato predecessore Pio XII, il Concilio Vaticano II afferma che l'Immacolata Vergine, «finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo»
1 I Padri conciliari hanno voluto ribadire che Maria, a differenza degli altri cristiani che muoiono in grazia di Dio, è stata assunta alla gloria del Paradiso anche con il suo corpo. Si tratta di una millenaria credenza espressa pure in una lunga tradizione iconografica, che rappresenta Maria mentre «entra» con il suo corpo in cielo.
2. Il 1° novembre 1950, nel definire il dogma dell'Assunzione, Pio XII, evitò di usare il termine «risurrezione» e di prendere posizione in merito alla questione della morte della Vergine come verità di fede. La Bolla Munificentissimus Deus si limita ad affermare l'elevazione del corpo di Maria alla gloria celeste, dichiarando tale verità «dogma divinamente rivelato». (da "Insegnamenti di Giovanni Paolo II", XX/2 (1997) p. 1-3. Copyright © Libreria Editrice Vaticana)
Interessantissimo! non avevo mai letto la bolla e non sapevo tutte ste cose!! si impara sempre. grazie.
RispondiEliminaBellissima messa in perspettiva. Grazie MIL! I.P.
RispondiElimina