La domenica di Pentecoste (12.06.2011) Si è celebrata a Modena la S. Messa pontificale del Card. Burke presso la chiesa parrocchiale dello Spirito Santo (di cui avevamo dato annuncio anche noi qui). I nostri rinnovati complimenti al parroco don Bellei, ai suoi collaboratori: Duc in altum! Di seguito un resoconto tratto dal quotidiano locale, a firma di Marco Amendola. (da segnalare le ultime righe, con l'intervento di un giovane studente! il sottolineato è nostro).
La messa in latino fa il pienone
Rito d’altri tempi in Santo Spirito con il cardinale americano Burke
di Marco Amendola, La Gazzetta di Modena, 13.06.2011
Rito d’altri tempi in Santo Spirito con il cardinale americano Burke
di Marco Amendola, La Gazzetta di Modena, 13.06.2011
Forte l'emozione per i fedeli della parrocchia dello Spirito Santo, in via Fratelli Rosselli. Ieri mattina, per chiudere il periodo di Pentecoste, il cardinale Raymond Burke ha celebrato la messa secondo l'antico rito romano, la forma liturgica straordinaria reintrodotta da Papa Benedetto XVI.
[...] In molti ieri hanno potuto assistere alle celebrazioni del cardinale, arcivescovo anche di Saint Louis in America e membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, che è stato accolto come una star da tutti i fedeli, con tanto di tappeto rosso all'ingresso e alla presenza delle autorità cittadine.
[...] «[...] A Modena nella nostra città questa forma di celebrazione non si svolgeva dal 1996 e per la nostra parrocchia è un grande orgoglio farla oggi qui» ha detto don Giorgio Bellei durante l'omelia davanti ai suoi parrocchiani.
Sono le parole di Luciano Gariselli, storico volontario della parrocchia a descrivere la sensazione di tutti: «Per la nostra comunità è una cosa molto importante e siamo molto contenti che sia venuto il cardinale. Il merito è stato anche di don Giorgio che ritiene importante il rito rito romano per l'educazione della vita cristiana. Noi tutte le domeniche alle 18 lo celebriamo».
Soddisfazione anche negli occhi di Marco, che si è sposato qui nel 2004 ed oggi papà della piccola Alice: «È un grande onore avere qui con noi il cardinale Burke. Soprattutto è molto bella la ricchezza dei paramenti e dei vestiti. La chiesa poi è veramente piena». A
ntico e moderno dunque, ma anche alcune voci discordi all'uscita.
Come quella della signora Rocca: «Sono venuta per curiosità. Pensando all'antico andava bene, ma riproposta oggi è troppo difficile da seguire. Io sono abituata per il rinnovamento dello Spirito Santo con delle messe gioiose e festose. Per una volta va bene ma non in modo continuativo» conclude.
«Anche io non la condivido. Mi piace la nostra solita liturgia con la partecipazione vera di tutti» aggiunge Angela, casalinga e parrocchiana.
Tra i fedeli riuniti c’è Giacomo, un giovane studente: «Questa celebrazione solenne è diversa dal solito. È molto profonda e ti senti più vicino alle funzioni. Per me, che non vengo mai questo genere di messa, rappresenta una bella occasione. Non capita tutti i giorni».
fonte: La Gazzetta di Modena
13 giugno 2011
13 giugno 2011
Uomini a favore, donne contro. Non è sempre vero, ma è id quod plerumque accidit.
RispondiEliminaE' vero, ci sono notevoli eccezioni nel blog, ma in genere nelle messe gregoriane a cui vado c'è una notevole maggioranza maschile (mentre alle novus ordo è l'opposto).
RispondiEliminaEffettivamente pare che ci sia una specie di ribellione, di tipo sindacale, delle donne contro le SS.Messe celebrate con il vetus ordo ,a cui vanno, prevalentemente, uomini.
RispondiEliminaCi manca solo che le donne corrano dietro gli organizzatori con le scope e con i mattarelli, fra poco in alcuni piccoli centri accadrà ...
" E' un mio diritto ricevere la comunione ( sulle mani) come i preti" mi ha detto con aria minacciosa un'anziana dopo che avevano provato per due volte la norma a dare la comunione sulla lingua.
siccome specie nelle messe feriali la maggioranza è femminile .... continuate voi con le riflessioni.
Bello Bello Bello!!! GRazie cardinale Burke per tutto quello che sta facendo per la tradizione, grazie don Giorgio per aver organizzato questo evento, grazie all'arcivescovo Lanfranchi che non ha avuto nessuna riserva su questo evento, grazie a tutti i preti che hanno collaborato, a tutti i ministranti e a tutti i cantori, GRAZIE!! Sono sicuro che questa ventata d'aria fresca non potrà che far bene a Modena, e spero che presto si possa pontificare anche qua a Piacenza, magari con Burke, perchè no?
RispondiEliminaChi è contrario? Il solito tipo: catechista-ministrostraordinario-cantoradelcorogiovanileormainonpiùgiovane, di mezza età... Sempre loro... Suore mancate...
RispondiElimina<span>...una delle principali cifre del mondo moderno è il femminismo o un certo modo "femminile" di interpretare la realtà. Se non ci credete, provate a dichiarare in certi ambienti di volere un figlio maschio e ne riparleremo. Nulla di strano che soprattutto da parte di alcune donne, quindi, ci sia un moto di rivolta verso questo temuto "ritorno al passato" nel quale alla donna era riservato "solo" il ruolo di madre.
RispondiEliminaMa resta il fatto che dato il lungo tempo trascorso dall'introduzione del NO e la conseguente mancanza di esperienza diretta da parte di sacerdoti e popolo, si indulga, in certi casi, a privilegiare un approccio eccessivamente formale al VO, come se fosse in quello che il post-concilio si è discostato dalla Tradizione. Ciò, ovviamente, non può che destare sospetto e ripulsa nelle menti bacate e sbracate moderniste. In altre parole, si sarà veramente "svoltato" quando, oltre alle solenni Messe come quella in questione o come la recente e bellissima celebrazione di Montenero alla quale ho assistito, si avranno regolari e semplici celebrazioni VO nelle parrocchie. Fino ad allora, sarà sempre "scandalo". Se, in altre parole, il Card.Burke non sarà seguito anche da semplici preti che dimostrino (dimostrino) che il VO può anche essere compatibile con una povera parrocchia non dotata di arredi particolarmente ricchi e non frequentata da appassionati cultori del "latinorum", la vedo dura.
Le messe "in latino" della mia infanzia, per le quali mi struggo di nostalgia, erano molto meno pompose e molto più semplici di tantissime Messe NO che mi devo sorbire!</span>
Il fumo di Lilith (femminismo) è da tempo entrato anche nella Chiesa...
RispondiEliminaE' vero. Lo vedo nella mia famiglia. Alle donne il v.o. non piace. Sono riuscito, una volta a farmi accompagnare da mia moglie e mia figlia, ad una S.Messa V.O., per l'occasione ho cercato anche di spiegar loro gli aspetti che differenziano le due messe tra loro (faccio presente inoltre che sia mia moglie che mia figlia sono credenti e assiduamente praticanti). Alla fine, contariamente alle mie aspettative, non mi hanno nascosto la loro delusione perche' 'non si partecipa', 'non si sentono le parole del celebrante', 'non si canta', 'c'e' troppo silenzio'. Beh, vuol dire che continuero' ad andarci da solo e preghero' affinche' un giorno si ricredano.
RispondiEliminaLe donne in passato se la sono vista davvero brutta.
RispondiEliminaL'uomo spesso trattava la donna quasi fosse la sua schiava, per non parlare dei maltrattamenti fisici.
E' quasi normale che le donne adesso si ribellino, forse anche in modo esagerato in confronto alla situazione attuale.
Il compito dei tradizionalisti è di far capire alle donne il ruolo mariano. Riscoprire la figura di Maria, l'importanza della Madonna nella Chiesa e del rispettivo ruolo femminile.
I tradizionalisti devono sempre essere contro la discriminazione della donna promuovendo una figura femminile cristiana basata sulle virtù e le caratteristiche mariane.
Far capire che nella tradizione la donna non è maltrattata ne discriminata ma esaltata in modo diverso. Solo cosi le donne si avvicineranno alla tradizione.
con tutto il rispetto Savonarola, ma io dico sempre "Che Dio ci scampi dalle donne molto credenti e molto praticanti" :D
RispondiElimina<span>La loro 'incomprensione' non deriva soltanto dal fatto che sono donne. Il discorso della 'partecipazione', ad esempio, non riguarda solo il 'fare' materiale, è qualcosa di ben più profondo che evidentemente non hanno ancora interiorizzato. Quanti sacerdoti e vescovi (uomini), ben addottrinati con le sirene post-conciliari, la pensano esattamente come loro?
RispondiEliminaMi sembra che stiate esprimendo solo una superficiale misoginia.
Purtroppo, la 'durezza di cervice' riguarda in ugual misura sia gli uomini che le donne e, a seconda delle circostanze, si nota prevalenza dell'una o dell'altra; ma i problemi fondamentali sono gli stessi per ogni essere umano, uomo o donna che sia. Possono cambiare modalità percettive, sensibilità, ma nella sostanza non c'è differenza. </span>
"per chiudere il periodo di Pentecoste"...... l'articolista non mi sembra molto preparato, anche quando dice che Burke è membro della segnatura....
RispondiElimina<span>Credo che i due riti della messa, VO e NO, differiscano anche per certi aspetti che chiamerei psicologico-emozionali. Non voglio sostenere che uno sia migliore dell'altro o viceversa, ma ho l'impressione che la sensibilità femminile sia maggiormente attratta, in generale, dal NO. Altrimenti e meglio detto credo che il NO, così come certo buonismo che accompagna oramai le nostre pastorali attragga in modo molto limitato la componente maschile della società. La mascolinità in genere é maggiormente attratta dal senso del sacrificio che é espresso in modo molto più sublime nelle messe tridentine.
RispondiEliminaCredo che questo sia un aspetto che é stato poco considerato a livello pastorale.</span>
E comunque sono gli uomini che a partire dagli anni 60' disertano maggiormente le messe...
Non biasimiamo troppo delle persone innocenti come le signore che si dicono "contrarie". Poverine, saranno imbevute di modernismo fin sopra i capelli. Certamente la liturgia antica non può essere sbattuta in faccia ad una persona da un giorno all'altro, alla messa antica non ci si reca per curiosità. Ci vuole preparazione, studio, riflessione e anche una certa predisposizione spirituale. Tutte cose che per il NO non servono a nulla poiché tutto è lasciato al caso e all'improvvisazione. La messa antica produce sentimenti che durano indelibili nel tempo. La messa moderna si limita a stimolare le emozioni effimere e spontanee che svaniscono nel nulla. Ad ogni modo non bisogna mai stancarsi sull'attività informativa e comunicativa volta a fare conoscere il rito antico in profondità.
RispondiEliminaPer i modernisti la "partecipazione attiva". come ben sappiamo, consiste nel cantare, dimenarsi, aggirarsi nel presbiterio ed altre amenita'... ma non e' colpa loro... unirsi con il Celebrante nella preghiera e' partecipazione attiva, ma manca di quel folklore che tanto amano i modernisti...
RispondiEliminaRicordo la prima Messa Tridentina alla quale assistetti: c'era molto silenzio ma non era un silenzio "vuoto" o "inattivo", ma carico di tensione e preghiera.
Poi la solita menata che non si capiscono le parole e' vecchia e stantìa, visto che in ognuna di queste occasioni gli organizzatori non mancano di fornire adeguato materiale in latino-italiano.
Se non sbaglio, l'allora arcivescovo di Westminster e primate d'Inghilterra, quando assistette per la prima volta ad una Messa NO dichiarò che essa, per come era fatta, sarebbe probabilmente piaciuta soltanto ai bambini e alle donne. Evidentemente ci aveva visto giusto...
RispondiEliminaMi chiedo, per i neoifiti, se non è un atteggiamento "fuorviante" quello di concerntrarsi sulle differenze tra VO e NO. Per le mia esperienza è stato più fruttuoso prestare attenzione sulla continuità tra le varie parti della Messa intesa come "struttura" vedendo come le singole parti (riti introduttivi, lettura delle Scritture, Offertorio, liturgia eucaristica ecc.) venivano "gestite" dai due messali.
RispondiEliminaConfesso che con questo sistema (e con i libretti bilingui) non è stato affatto problematico l'approccio al VO.
Si ma non dimenticare che il marchio "original" c'è l'ha solo il VO. Il NO è solo una pallida imitazione razionalizzata e semplificata, nonché "trasfigurata" (in senso negativo) del VO. Poi certo c'è comunque una continuità, però è come prendere due persone diverse, certamente, sono entrambe esseri umani, ma rimangono pu sempre due persone diverse.
RispondiEliminaIn questo mondo del "tutto all`emozione", del "sento dunque sono", anche la Messa deve essere coinvolgente, deve strappare, suscitare facili emozioni, poco importa che quell`emozione sia effimera, nasca, cresca, e si spenga in breve tempo...fino alla prossima, canti, messe in scena, parole e ancora parole, tenersi per la manina, alzare le braccia, fare girotondi e per taluni danze attorno alla tavola-mensa, messe spettacolo che devono attirare il pubblico, pardon, l`assemblea, coinvolgere emozionalmente, emotivamente, sentimentalmente, quella è la partecipazione alla reality show come viene compresa e esaltata, se è vero che in principio le donne sono più sensibili e manipolabili a quel livello, se è vero che nel periodo in cui ho frequentato la Messa NO, le donne erano ai posti di comando... non sarebbe però giusto cadere in generalizzazioni riduttive che non rifletterebbero la diversità e unicità dell`essere umano.
RispondiEliminaNon ho bisogno di precisare che rifuggo da quel tipo di Messa, scappo dagli alleluia delle lampadine, dalla confusione creata dai segni di pace, da quel continuo va e vieni nel presbiterio, da quel fiume di parole, da quella distrazione e da quel rumore continuo, come alla radio il silenzio fa paura.... da quelle canzonette.
La partecipazione forte, vera, profonda, intensa che implica tutto l`essere, quella che si vive durante una santa Messa Antica, è difficilmente descrivibile, essere immersi nel Mistero, in comunione profonda con il Sacerdote, senza agitarsi, in preghiera, in silenzio, il cuore, la mente, lo spirito rivolti a Colui che si è donato a noi, che ha sofferto ed è morto per noi, che è veramente lì Presente con noi, non è spettacolare, si vive nell`intimo, eppure l`orizzontalità è palpabile, una comunità orante, ma così diversamente orante che senza dubbio può soprendere e anche allontanare chi preferisce quel che gli è stato insegnato essere la participatio actuosa voluta dal Concilio...
C'è da tener conto anche di un altro aspetto. La psicologia femminile è da sempre più incline al "giusto mezzo" e ad un atteggiamento mediamente più conformista rispetto alla controparte maschile. In passato, le donne erano attaccatissime a quelle forme di culto e a quelle devozioni tradizionali che oggi invece sembrano non apprezzare. Ai tempi del latino, delle Messe silenziose e dei veli in testano, erano pur sempre le donne ad affollare le chiese. E guai a cambiare qualche cosa (si veda l'esempio letterario di Madame Bovary, attaccatissima alle devozioni tradizionali e un po' sentimentalistiche della sua infanzia). Come mai questo mutamento? A mio avviso, per questa tendenza femminile alla "mediocritas", intesa alla latina, in una "via di mezzo" che si identifica molto spesso col conformismo e con l'attaccamento allo status quo. Cosa positiva, quando lo status quo è positivo. Negativa, quando è negativo.
RispondiElimina<p><span>A favore delle donne, voglio far notare che tutte le madri dei sacerdoti tradizionalisti sono donne!!! (non scherzo!)</span>
RispondiElimina</p><p><span>Per i pareri maschili favorevoli o femminili sfavorevoli come dicono, vorrei far notare che trovo sommamente ridicolo e assurdo che il nostro culto sia soggetto all'apprezzamento umano. Chi può e chi osa portare un parere su una cosa cosi santa, tramandata nei secoli dalle origini della Chiesa, quindi certamente rivelata? Solo un estraneo o un presuntuoso ignorante se lo può permettere. La liturgia viene dal cielo, è il dogma pregato, rivelato, santificante, se no, non avrebbe tenuto in piedi la Chiesa per venti secoli malgrado gli uomini. Ha penetrato, santificato i secoli. I frutti della nuova liturgia si vedono nella dispersione della fede e l'anarchia liturgica di tipo protestantico. Bisogna leggere, studiare con calma. Nella messa vive tutta la Chiesa dei secoli sempre identica a se stessa e al cattolico non resta che amare, adorare e incorporarsi in questa realtà divina, lasciarsi penetrare dal mistero della redenzione, del Calvario perennemente reso presente per la redenzione dell'uomo di oggi. Perché gli orientali la chiamano divina Liturgia (Bojestvennaia Liturghia)? Perché la vedono cosa celestiale, intoccabile, sacra. Il vetus Ordo contiene centinaia di gesti, tutti obbligatori sub gravi. Peccato che la liturgia riformata abbia introdotto lo spirito del libertinaggio liturgico sotto il nome della creatività, concetto totalmente estraneo allo spirito della liturgia. Per cui si assiste a questa puerilità di voler vagliare il VO. S. Clemente (4° Papa, I° secolo) scrive ai Corinti: Dobbiamo fare con ordine tutto quello che il Signore ci comanda di compiere (i primi cristiani ritenevano che la liturgia avesse un ordine risalente a Cristo stesso, nei suoi insegnamenti tra la Risurrezione e l'Ascensione). </span>
</p>
@ viandante
RispondiEliminami può accennare per favore una spiegazione di codesta teoria psicologica, supportata da qualche esempio concreto, nonchè qualche paragone riguardante la sensibilità femminile in altri ambiti, che chiariscano <span>il perchè</span> la mascolinità sarebbe attratta dal senso del sacrificio e la femminililtà invece no
(considerando inoltre che è noto a tutti da millenni come la donna sia più incline dell'uomo al sacrificio di sè....)
riguardo a tale previsione, la rinvio alla mia domanda sulle statistiche che ho rivolto a Micus:
RispondiEliminastatistiche e VERIFICHE svolte da chi, come, quando ?
<span>@ Axel:
RispondiEliminaio sono profondamente credente e praticante, E NON SONO MINIMAMENTE ATTRATTA dalla Messa protestantizzata NO, ma devo sopportarla con grande fatica, vivendo ciò come una penitenza, NON AVENDO alcuna scelta finchè camperò:
e allora ? che ne sa lei <span> </span>quante donne della mia povera diocesi soffocata dal regime DEVONO PER FORZA sorbirsi certe messe tanto piene di banalità, profanità e volgarità, che non è neanche possibile raccontare, tanto fanno rabbrividire ?
e chi le ha detto che le donne le gradiscono ? è venuto lei a fare interviste nelle nostre povere città, da 40 anni in qua ?</span>
Io. più che dalle donne, sono disturbato dall'ignoranza siderale di tanti giornalisti.
RispondiEliminaIn ogni caso teologi e chierici modernisti, grandi finanzieri e "maitre à penser" che hanno contribuito alla " emancipazione" erano quasi tutti uomini.
<span>vedo che da parte dei bloggers uomini si è instaurata una incredibile SAGRA DEI LUOGHI COMUNI, nonchè una sequela di pregiudizi circa le donne da far drizzare i capelli !
RispondiEliminaè incredibile vedere come arrivati al 3. millennio dell'era cristiana gli uomini non abbiano capito assolutamente nulla dell'universo femminile! e ritengo questo un altro aspetto della punizione subita da Adamo ed Eva: l'incomunicabilità che insidia i due pianeti (maschio/femmina) a malapena sanata da 2000 anni di amore fraterno cristiano, vissuto A FATICA sia nella coppia che nella famiglia e nella società: è pazzesco leggere certi commenti che tranciano giudzi e descrizioni della psiche femminile sommari e superficiali, non si sa in base a quali e quanti elementi statistici !
Addiritttura l'ospite asserisce che le donne siano tutte portate alla MEDIOCRITAS ! ma chi gliel'ha detto ?... quali sono gli elementi concreti statistici osservati in modo scientifico, su larga scala, su cui lei ppoggia una simile affermazione ?</span>
<span>MA CHI ha stabilito, CHI ha fatto sondaggi, chi ha verificato, tra i presenti bloggers,
RispondiEliminache la maggioranza delle donne nelle parrocchie preferiscano essere sollecitate nelle così da voi definite "emozioni effimere e spontanee" ?
avete fatto statistiche attendibili ? e se sì, come sono strutturate tali statistiche, con quali tecniche ?</span>
Il mio inciso non considerava solamente le donne. Chiedo scusa se hai frainteso. Mi sono riferito alle due signore citate nell'articolo, tuttavia esistono sia uomini che donne che a prima vista rigettano il NO. Non è una questione di sesso, ma è una questione di formazione, di predisposizione, ecc.
RispondiEliminaPer una persona che normalmente non si interessa di liturgia o di questioni ecclesiali, che lavora otto ore al giorno tutta settimana e va a messa solo la domenica tra schitarrate e bunga bunga è normale che la prima volta che assista ad una messa in rito antico rimanga disorientato e perplesso.
E' necessario un approfondimento dei significati del rito antico. Del resto anche il mondo automatizzato e sclerotizzato che oggi ci circonda non è per niente in sintonia con i ritmi del rito. Nell'antichità c'erà più continuità tra la ritualità religiosa, i tempi liturgici e la realtà circostante, pensiamo al mondo rurale.
Tutti noi che amiamo il rito antico dobbiamo testimoniarne la bellezza e la profondità.
Comunque, "Lettrice", mi pare che ci fossero delle statistiche che indicavano nei fedeli di sesso maschile una partecipazione più assidua al rito antico, probabilmente perché ha dei ritmi più definiti, rigidi, ordinati, nell'insieme risulta più solido e compatto e quindi più virile.
RispondiElimina<span>Carissima lettrice, purtroppo non sono psicologo ed io ho solo espresso delle mie personali considerazioni. Oltretutto non ho dato nessun giudizio di valore sulle differenti sensibilità, comunque ovvie (o ha bisogno anche qui di studi) tra uomo e donna. E proprio questo è uno degli aspetti più interessanti che il buon Dio ci ha donato e che sono alla base della vita di coppia. Il sacrificio poi, quello concreto e materiale, richiama alla mente la violenza che in genere (non ho sottomano studi) é un attributo, aimè, maschile. La stessa crocifissione di Gesù è definita come sacrificio cruento. Strano ma quasi tutti i sacrifici rituali sono compiuti da uomini e non da donne.
RispondiEliminaLa consolazione, vedi Maria sul Calvario con suo figlio, in genere richiama figure femminili.
Però giustamente la sua sensibilità femminile ci ricorda che vi sono anche altri sacrifici, non cruenti, come il sacrificio di sè.
Invece noto una tendenza, che non generalizzo, a voler subito polemizzare ed intendere tutto in modo negativo: questa é una caratteristica che non apprezzo né in un uomo né in una donna.
</span>
Today, 20:48:55<span><span></span></span><span><span></span></span><span><span></span></span>
<span>sono d'accordissimo con lei che oggi, dopo 40 anni di corruzione della sensibilità religiosa, sia estremamente necessario "rieducare" tutti i cattolici, sia uomini che donne, a mettersi in sintonia con la sacralità della Messa antica, che non è più facile percepire in un mondo che ci frastorna con mille voci profane, portando l'attenzione dell'anima "fuori" anzichè "dentro" di sè: tutto ci trascina a cercare e dar valore all'esperienza <span>dei sensi</span> e all'esteriorità, al culto dell'apparire, anzichè al raccoglimento interiore e alla meditazione, interiorità vivibile solo mettendo a<span> tacere i sensi interni ed esterni</span>, come eravamo abituati a fare in passato.</span>
RispondiEliminaSalve a tutti, sono un ragazzo che tra poco si accinge a effettuare gli esami di maturità al liceo classico, ma sono 3 giorni cho ho la febbre alta e non riesco a studiare quanto necessario... se alla mia preghiera si potesse aggiungere anche la vostra sono sicuro che Dio la ascolterà... grazie di cuore
RispondiEliminaIl compito dei tradizionalisti è far capire alle donne che devono obbedire agli uomini, questo è un comando divino lo si trova già nel Genesi e in San Paolo. Se le donne sono maltrattate è perchè sono oggi incombenti, orgogliose, piene di amor proprio, supponenti nell'ignoranza, pretenziose e particolarmente fagnane e chi più ne ha più ne metta. Quindi nessuno sconto, se vengono alla Messa tradizionale bene altirmenti peggio per loro vadano a leggere la preghiera dei fedeli al N.O.M.
RispondiElimina<span>finalmente una voce di buon senso , insieme con il commento di Mic, </span>
RispondiElimina<span>che considero il migliore, perchè il più equilibrato, circa le mutazioni indotte dalla messa nuova nel gusto liturgico e nella sensibilità dei fedeli, e circa quella deformazione nella percezione del sacro, divenuta oggi IMPERMEABLITA' dell'anima alla sacralità del mistero, quella <span>durezza di cuore</span> che è vasto e deplorevole fenomeno di degrado spirituale, paritario e trasversale nei sessi, non certo solo femminile.</span>
@Lettrice, per favore, smetta i panni della suffragetta e dell'avvocata delle donne e cerchi di leggere i commenti dei maschietti con maggiore obiettività! "mediocritas" intesa in senso latino non è un termine negativo: ha mai sentito parlare di Orazio e dell'"aurea mediocritas"? Le sembra qualcosa di disdicevole? Orsù, si liberi dalle sue manie di persecuzione, ché il mondo maschile non è popolato solo da misogini!
RispondiEliminaCome i puù grandi ecumenisti erano (sono) cattolici... O i più grandi leader sessantottini erano borghesi... è eccesso di altruismo!
RispondiEliminaVai tranquillo, i ripassi dell'ultimora sono di relativa importanza! Invoca la Madonna, e stai sereno!
RispondiElimina<span>Ci sono altre foto? A proposito di belle celebrazioni: domani è la festa "Cattolica" per eccellenza: IL CORPUS DOMINI!! Speriamo il Papa rispolveri il talamo per andare in processione per le vie di roma... la campagnola bianca fa davvero pietà!</span>
RispondiElimina.....c'e' gente troppo ubriaca....di questa messa N.O.....dove sembra di andare in osteria!!!! La Messa la fa' DIO!!!!! E' tutto il resto e' solo spettacolo e teatro!!!! Esci dalla chiesa sei piu' povero e vuoto!!!!! La vera Santa Messa e' salire sul Calvario.....!!! E no mangiare e bere..su quella tavolata di mensa!!!!! E' grave non vedere la differenza!!!!
RispondiEliminaUn filino misogino?
RispondiEliminaNessun problema, le femministe hanno già la loro punizione. Nessun uomo che abbia un minimo di senno, se non è cattolico convinto, oggi pensa a sposarsi; al massimo convive, usa la donna a proprio piacimento e dopo qualche anno passa a un'altra più giovane. Così quelle che pensavano di emanciparsi vengono di fatto asservite all'uomo del momento, una situazione umiliante, molto peggiore rispetto alla tradizionale ubbidienza al marito.
Spiacente sig. Federico ma l'altruismo non c'azzecca nulla!
RispondiElimina<span><span>egr. Federico,
RispondiEliminanon sono mai stata nè suffragetta, nè femminista, nè avvocato di chicchessia !
sto semplicemente lottando contro quella benda sugli occhi della ragione che è il PREGIUDIZIO; contro le incrostazioni di convinzioni di comodo, dure a morire, che si scelgono ostinatamente per evitare la fatica di guardare in profondità negli eventi che ci circondano, di andare al di là del velo ingannevole delle apparenze, che spesso accettiamo come SPIEGAZIONI DEFINITIVE, per evitare qualche sofferenza profonda, che scaturirebbe sicuramente da una seria presa di coscienza sulla nostra <span>posizione nei confronti della Verità.</span>
Sto soltanto cercando di portare alla luce i veri PERCHE' dell'immobilismo di TUTTI i fedeli riguardo alla Messa NO, e che non sono così rozzamente schematizzabili come molti di voi fanno, e come sta facendo l'ospite qui sopra.
Infatti, vorrei chiedere a lei, all'ospite e a tutti coloro che affermano che "la donna è CONFORMISTA, attaccata allo status quo", (davvero?) cioè restia ai cambiamenti, dico, ma che ne sapete voi ? ma perchè fate di ogni erba un fascio ?
Caro ospite e cari uomini, convinti che le donne siano persone incapaci di ragionare e distinguere il bello dal brutto o il sacro dal profano, forse voi non immaginate quante donne hanno preso l'iniziativa di chiedere la Messa antica, e sono state<span> respinte in malo modo precisamente da parroci, che sono UOMINI !</span>
E voi bloggers uomini, non immaginate quante donne nelle parrocchie disastrate dalle messe-show vorrebbero andare ad assistere ad una Messa di sempre, come Dio comanda, (a vari km di distanza dalla loro città), ma ne vengono fortemente impedite dagli uomini , (oltre che criticate da amici e famigliari), o per attaccamento alle abitudini, o per paura di ritorsioni delle autorità ecclesiastiche: questa grande<span> paura del cambiamento</span>, dico all'Ospite di sopra, la dimostrano spesso proprio gli uomini di famiglia, che sono appunto conformisti, e lo tenga presente il blogger Savonarola, che ha fatto l'esperienza contraria. </span>
<span> Dunque, non è mai cosa saggia <span> </span>GENERALIZZARE.</span></span>
Per Axel Rose :
RispondiEliminaParli di donne tipo Santa Monica o Mamma Margherita?
" le messe gioiose e festose" e " la partecipazione vera di tutti ": senza generalizzare, perche' due rondini non fanno primavera in ogni senso, quanto alla prima affermazione mi sembra che non ci sia la percezione che la messa e' culto a Dio e che bisogna celebrare meno se'stessi e prendere esempio dai fratelli orientali- GP II nella orientalium lumen -; per la seconda, osservo che alla messa tridentina , per usare uno dei tantti termini in voga, cui partecipo, i fedeli cantano le varie parti - Kyrie , Gloria ecc., rispondono con il ministro e seguono il resto sui testi bilingue: e questa non e' partecipazione ? E se si canta pure che cosa c'e' di triste? Circa poi le risposte del ministro recitate dai fedeli -anche se con il permesso del vescovo, cio' era previsto da una istruzione della S. Sede del 30 novembre 1935 ( si' , 1935 ! ) richiamata nel messalino ( conservato ) usato da ragazzo e risalente agli anni quaranta del secolo scorso ed usato in territorio ... vaticano nell'ambito di un circolo cattolico studentesco che ivi avevva la propria sede.
RispondiEliminaCi sono statistiche che indicano che negli anni 20-30-40-50..... la partecipazione più assidua alla Santa Messa era di fedeli di sesso femminile.
RispondiEliminaNon è una questione di ritmo, di virilità, di compattezza ecc....
Ma lo sa bene che secondo la vulgata postconciliare quelle donne in realtà non partecipavano ma, nel loro angolino, mentre il sacerdote faceva tutto da solo all`altare, recitavano il rosario, facevano le loro devozioni, non capivano niente, insomma una presenza passiva, inconsapevole, isolata, diciamolo...ignorante...
RispondiEliminavuol paragonarla alla partecipazione attiva, coinvolgente, variegata, piena di fantasia e creatività, che conoscono le chiese oggi?
Allegria, allegria, chitarre, bonghi e tamburelli, battimani e applausi, autocelebrazione di una comunità che si guarda l`ombelico, protagonista di una festa in cui si è solo dimenticato Chi è il vero e solo protagonista, Chi si è venuti adorare, Colui che, prima del Concilio, quelle donne così falsamente e ingiustamente descritte, adoravano in silenzio e in preghiera, consapevoli del Mistero della Sua Presenza.
Ho notato anch'io questa maggiore adesione maschile al VO.
RispondiEliminaVi porto però l'esempio di mia madre che, praticante anziana comè, quando si celebra il VO rimane molto delusa e mi fa capire, seppure garbatamente, che preferisce il NO, di cui però pur aborrisce gli eccessi istrioneschi.
Dovete sapere che è in preda ad una mania di attivismo (servizi, cose da fare, sfaccendare a tutti i costi, qua, là, in canonica, in oratorio.....) che, forse, condivide con molte della sua generazione - 60/85 - al cui confronto Marta batteva la fiacca.....
Si sentono in dovere di intervenire, interloquire, governare, dirigere, comandare e 50 anni di femminismo hanno avuto i loro effetti anche in ambienti lontani anni luce dai vivai di tale ideologia, per cui è naturale per esse aver conquistato spazi prima tabù e non immaginare di poter recedere.
Eppure qualche brandello di coscienza ce l'hanno.
L'anno scorso, ad esempio, fu eletta una nuova (giovane) responsabile dell'Azione Cattolica e lei, commentandone l'abbigliamento consueto, sentenziò "Azione Cattolica? Ai miei tempi nemmeno una poco di buono andava vestita così!"
Ma come si fa a criticare il Sacerdote che durante la celebrazione ti da le spalle?
RispondiEliminaHo assistito a una parte del rito VO a Modena.
RispondiEliminaRicavandone impressioni contrastanti.
Sono sinceramente amante della tradizione, ma non avendo vissuto - per motivi anagrafici - il rito preconciliare non posso essere nostalgico al 100% di ciò che non conosco bene.
Ciò che mi respinge è la mancanza del sacro, il continuo bla bla, il cattivo gusto che la fanno da padroni in troppe messe postconciliari.
Ma non posso dire di aver apprezzato la presenza del "valletto" e di non aver sorriso di fronte a quel continuo esasperato inginocchiarsi dei ministranti (spesso, mi sembra, molto meccanico).
E di alcuni gesti non ho capito il significato: ad esempio come mai è stato posto sulle ginocchia del cardinale una specie di velo omerale durante il canto del Gloria.
Parole tanto tristi quanto vere!
RispondiEliminaPreciso: io ho parlato di una tendenza. È ovvio che esistono moltissime donne attaccate alla Tradizione e disgustate dalle messe-show. Non avevo alcuna intenzione di generalizzare. E del resto, ho specificato che questa tendenza femminile alla "via di mezzo", laddove si manifesta, ha pure i suoi vantaggi, visto che l'uomo tende spesso all'estremizzazione, sia nel bene che nel male. Detto questo, vorrei che si tenesse conto del dato di fatto. Il sondaggio sulla Messa tridentina realizzato l'anno scorso rivelò che l'interesse verso la liturgia antica era minore proprio tra i fedeli di sesso femminile. E francamente, per l'esperienza che ho io, non mi pare che il mondo tradizionalista sia refrattario alla presenza delle donne: tutt'altro. Quindi è normale che si cerchino dei motivi, non ribadendo luoghi comuni che a me non interessano, ma prendendo in considerazione certi aspetti del genio femminile i quali, unitamente all'influenza della mentalità moderna (che ovviamente coinvolge anche gli uomini) hanno potuto causare questo fenomeno. Quindi mi scuso se qualcuno si è sentito offeso. Non era mia intenzione fare di tutta l'erba un fascio (è come quando si parla della "mentalità moderna" in generale: ovviamente si intendono esclusi coloro che a tale mentalità si oppongono), ma semplicemente tentare la spiegazione di un fatto che lascia stupiti.
RispondiEliminaPoche cose sono meccaniche quanto lo zum-zum-zum zazzazazza zum del plettro chitarrale.
RispondiEliminaI ministranti probabilmente saranno stati poco fluidii ma sempre meglio inginocchiarsi che stare a braccia conserte o fare ricerche su per le narici.
Molto opportuno, per comprendere il significato dei gesti della Messa, l'aureo volumetto di D. Prosper Guéranger, recentemente ripubblicato dalle Francescane dell'Immacolata.
RispondiEliminaGrazie, di cuore, per le sue delucidazioni!
RispondiEliminaAhahahaah!
RispondiEliminal'esempio c'è... andate a Corigliano e Aulpi di Sessa Aurunca, lì potrete vedere la "normalità" di una parrocchia VO!!
RispondiEliminadi solito sono accusato di maschilismo, viandante, quindi non sono di parte: la tua considerazione è come la corazzata Potemkin nell'opinione di Fantozzi. Tra l'altro, non solo la Messa tradizionale è universale (e dove c'è la Messa quotidiana, da sempre si vedono presenti donne in assoluta maggioranza), ma anzi il senso di sacrificio nascosto che vi si respira è molto attraente per lo spirito femminile.
RispondiEliminano è che hai sbagliato settimana?
RispondiEliminanon è che hai sbagliato settimana?
RispondiEliminaC'è qui sopra il rischio di generalizzazioni indebite. Una mia amica del Rinovamento nello Spirito, dunque abituata a liturgine "festose" col nuovo rito, ignara del latino, si è trovata benissimo a una messa pasquale nel rito straordinario celebrata dalla Fraternità San Pietro, apprezzandone l'ordine, la musica e il silenzio, ed è poi voluta tornare in quella chiesa. Il motivo è molto semplice, e lo disse anche un sacerdote della Commissione Ecclesia Dei quando gli raccontai la cosa: se le persone sono persone di preghiera, e i veri carismatici lo sono, allora si trovano bene anche con quella Messa.
RispondiEliminaDecisamente!
RispondiEliminaCara signora Rocca, ma cosa sono per lei "gioiose e festose"? le squallide schitarrate in stile cabaret o pic-nic sulla prateria? Come la compiango! lei non ha mai provato la vera gioia del cuore che consegue al canto del "Veni Creator" o del "Veni sancte Spiritus", che completano in modo ideale la gioia della Resurrezione dentro il quadro mirabile della natura, divina ed umana, che si apre alla luce e al calore dell'estate. Non è colpa sua, d'accordo, la morte di questa cultura della gioia è imputabile ai burocrati della Chiesa, quelli che hanno anteposto gli interessi del secolo al messaggio immutabile della Vita eterna. La compiango, signora Rocca, lei abdica alla ricchezza del cuore senza nemmeno sapere cos'è
RispondiEliminano Anselmo, anche perchè che io sappia Santa Monica o Mamma Margherita non sono mai andate in giro ad ostentare la loro "molto credenza e molto praticanza" quando stavano per iniziare un discorso.
RispondiEliminaCosa che invece, purtroppo, non si può dire di certe nostre care donne cattoliche moderne (mi rendo conto che è sbagliato dire cattoliche moderne, in quanto donna cattolica e donna moderna sono due cose in antitesi per definizione, mi perdonerete) quando ci inizi ad intavolare una discussione (purtroppo spesso sterile)
Con tutte le eccezioni del caso e con tutto il rispetto per le signore qua presenti nonchè la moglie e la figlia di Savonarola.
cara signora lettrice, la mia era una semplice battuta scherzosa che andava oltre la questione NO/VO.. :)
RispondiEliminaPer farle un esempio, mi è capitato spesso in passato di avere a che fare con persone di sesso femminile che ci tenevano molto a definirsi "credenti e praticanti", anzi amavano molto premettere con questo "marchio di fabbrica" i loro discorsi di critica nei confronti della Chiesa su questioni morali molto note per la loro scomodità.
Ed amavano premettere con questo marchio le loro critiche come a "darsi importanza" ed affermare che loro avevan ragione solamente perchè ostentavano una pratica e un credo a parole ma, nei fatti, sappiamo tutti che chi non rispetta le leggi della Chiesa in materia di fede e di morale, ed invita gli altri a non farlo, non ha assolutamente ragione.
Lungi da me il voler generalizzare con questo, so benissimo che ci sono moltissime donne veramente credenti e veramente praticanti che silenziosamente mettono in pratica la loro vita di pietà.
Conosco anche io molte donne che si sorbiscono obtorto collo la banalità, non era mia intenzione offendere nessuno e mi scuso se lei si è sentita offesa.
Spero che ora che le ho premesso le ragioni della mia battuta, possa sentirsi più serena e, magari, riderci su :)
mi permette un altra - stavolta vetriolosa, lo riconosco - battuta scherzosa? :)
RispondiEliminaLa sua risposta con tanto di punti interrogativi e testi in maiuscolo (e con mattarello virtuale in mano) dice "come volevasi dimostrare" :D :D :D
Naturalmente sto scherzando signora lettrice, spero che non si offenda e ci rida su in fraterna ilarità :)
cara signora lettrice, la mia era una semplice battuta scherzosa che andava oltre la questione NO/VO.. :)
RispondiEliminaPer farle un esempio di ciò a cui mi riferisco, mi è capitato in passato di avere a che fare con persone di sesso femminile che ci tenevano molto a definirsi "credenti e praticanti", anzi amavano molto premettere con questo "marchio di fabbrica" i loro discorsi di critica nei confronti della Chiesa su certe questioni molto note per la loro scomodità in questo mondo moderno del carpe diem..
Naturalmente so benissimo che di contro ci sono moltissime donne veramente credenti e veramente praticanti che silenziosamente mettono in pratica la loro vita di pietà: ne conosco anche io di pie donne che si sorbiscono obtorto collo la banalità moderniste, che sono con la Chiesa e pregano per il Santo Padre, non era mia intenzione offendere nessuno e mi scuso con lei se si è sentita offesa.
Spero che ora che le ho premesso le ragioni della mia battuta, possa sentirsi più serena e, magari, farci su una risata :)
no Anselmo, anche perchè che io sappia Santa Monica o Mamma Margherita non sono mai andate in giro ad ostentare la loro "molto credenza e molto praticanza" quando iniziavano un discorso :)
RispondiEliminaCosa che invece, purtroppo, non si può dire di certe nostre care donne cattoliche moderne (mi rendo conto che è sbagliato dire cattoliche moderne, in quanto donna cattolica e donna moderna sono due cose in antitesi per definizione, mi perdonerete) quando ci inizi una discussione (purtroppo spesso sterile) su certi temi e le vedi sfociare tutta la loro partigianeria per la loro "buona battaglia"
Per fortuna che invece ci sono anche le pie donne come Santa Monica e Mamma Margherita!!
no Anselmo, anche perchè che io sappia Santa Monica o Mamma Margherita non sono mai andate in giro ad ostentare la loro "molto credenza e molto praticanza" quando iniziavano un discorso, mentre invece purtroppo anche lei ben saprà che certe signore cattoliche dissidenti oggigiorno, quando c è da criticare il Papa e la Chiesa - e specialmente su qualche tema scottante - inizia con la formula "sono molto credente e molto praticante, ma.." ;)
RispondiEliminaSe non mi crede, le suggerisco di inserire in Google la parola "credente e praticante" e potrà vedere da sè che ciò che le dico è verità.
La mia battuta era sullo "status symbol" che alcune persone si danno, non certo voleva essere un offesa verso pie donne veramente credenti!
Perfettamente d'accordo, ma per la mia esperienza è un atteggiamento bipartisan
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo!
RispondiEliminaNoto solo che per la mia esperienza è un atteggiamento "unisex" con una certa prevalenza di leader maschietti e un po' "piacioni" che si attorniano di fedeli attiviste!
PS: ma il nick si riferisce davvero al cantante?
Bravi, oltre che politicamente scorretti anche misogini, ma Signore a che vale il latino, per questa gente ci vuole l'italiano, il Vangelo non gli penetra nel cervello col ''latinorum''.
RispondiEliminano, i Guns'n roses non mi piacciono ;-)
RispondiEliminano, i Guns'n roses non mi piacciono ;-)
RispondiEliminaCaro Osservatore e altri, anch'io amo la Messa tradizionale, ma non posso dire di non essere un po' a disagio, e forse un po' infastidito, dallo stile "gricigliano" a cui il card. Burke sembra inclinare. Cappe magne, valletti et similia oggi non suonano solenni, ma ridicoli. La Messa antica non è mai rimasta un fossile, si è evoluta in vari particolari. Un problema da porre oggi è quello di non lasciare la Messa antica innaturalmente fossilizzata al Messale del '62: la liturgia è un organismo vivo e quindi in futuro bisognerà affrontare questo tema. Un certo snellimento di alcuni aspetti esteriori del Pontificale sarebbe sicuramente auspicabile.
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