Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

sabato 25 giugno 2011

CARD. RANJITH: TEOLOGIA DELL'ADORAZIONE EUCARISTICA. RISPOSTA ALLE OBIEZIONI



Presentiamo un estratto della dissertazione che S.E.R. il Card. Albert Malcolm Ranjith, Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka), ha tenuto al Convegno "Adoratio2011" (Roma, 20 - 23 giugno 2011). L’intervento completo lo potete trovare qui.





del Card. Malcolm Ranjith
“Quando siamo davanti al SS. mo Sacramento, invece di guardarci attorno, chiudiamo gli occhi e la bocca; apriamo il cuore; il nostro buon Dio aprirà il suo; noi andremo a Lui. Egli verrà a noi, l’uno chiede, l’altro riceve; sarà come un respiro che passa dall’uno all’altro”, queste erano le parole con le quali il curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney, cercava di spiegare l’adorazione (Il piccolo Catechismo del Curato d’Ars, Tan Books & Publishers, Inc. Rockford, Illinois, 1951, p.42).
1. Adorazione è stare dinanzi a Dio onnipotente in un atteggiamento di silenzio, potente espressione di fede: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1 Sam.3,10). E’ davvero inspiegabile in termini umani. Papa Benedetto XVI ha spiegato il significato di adorazione come una proskynesis, “il gesto della sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire”, e come ad – oratio “contatto bocca a bocca, bacio, abbraccio e quindi in fondo amore” (Omelia del 21 agosto 2005 a Marienfeld, Colonia). E’ tale processo di presenza davanti a Dio che ci trasforma. San Paolo, parlando di coloro che si volgono verso il Signore come fece Mosè, dichiara: “quando ci volgeremo verso il Signore, il velo sarà tolto…e noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati (meta morfoumetha) in quella medesima immagine, di gloria in gloria” (2 Cor. 3,16.18). E’ interessante notare che il verbo usato qui è lo stesso usato per spiegare la trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor (metemorfothè).
La presenza dell’adorante dinanzi a Dio lo trasforma. Ciò è mirabilmente espresso in quelle parole del libro dell’Esodo: “quando Mosè scese dal monte Sinai con le due tavole della Testimonianza nelle mani, non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con Yahweh. Ma Aronne e tutti gli israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui” (Es. 34, 29-30). E’ come quando qualcuno si mette a fissare intensamente un tramonto; dopo un po’ di tempo, anche il suo volto assume un colorito dorato.
[…]
OBIEZIONI ALL’ADORAZIONE
[…]
Papa Paolo VI, da parte sua, era seriamente preoccupato riguardo a una certa tendenza nella Chiesa, successiva al Concilio Vaticano II, di attenuazione di fede sulla sostanza dell’Eucaristia, in particolare sulla transustanziazione e sulla presenza permanente. Egli dichiarò: “ben sappiamo che… ci sono alcuni che circa le Messe private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe opinioni che turbano l’animo dei fedeli ingerendovi non poca confusione..” (Mysterium Fidei 10). E continua il papa: “non possiamo approvare le opinioni che essi esprimono e sentiamo il dovere di avvisarvi del grave pericolo di quelle opinioni per la retta fede” (ibid 14). Il papa, durante la cui vita si svolse la maggior parte del Concilio Vaticano II, affermava: “la costante istruzione impartita dalla Chiesa ai catecumeni, il senso del popolo cristiano, la dottrina definita dal Concilio di Trento e le stesse parole con cui Cristo istituì la SS.ma Eucaristia ci obbligano a professare che ‘l’Eucaristia è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha patito per i nostri peccati e che il Padre per sua benignità ha risuscitato’ (S. Ignazio di Antiochia, Epistola ai smirnesi 7,1; PG 5,714). Alle parole del martire sant’Ignazio, Ci piace aggiungere le parole di Teodoro di Mopsuestia, in questa materia testimone attendibile della fede della Chiesa: ‘Il Signore, egli scrive, non disse: questo è il simbolo del mio corpo e questo è il simbolo del mio sangue, ma: questo è il mio corpo e il mio sangue, insegnandoci a non considerare la natura della cosa presentata, ma a credere che essa con l’azione di grazia si è tramutata in carne e sangue’” (Mysterium fidei 44). In effetti, l’intera enciclica di Paolo VI è una solida difesa della retta fede della Chiesa sulla SS.ma Eucaristia. Inoltre, nella solenne professione di fede del 30 giugno 1968, egli affermò che “ogni spiegazione teologica che tenti di penetrare in qualche modo questo mistero, per essere in accordo con la fede cattolica, deve mantenere fermo che nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito, il pane e il vino han cessato di esistere dopo la consacrazione, sicché da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili del Signore Gesù ad essere realmente dinanzi a noi sotto le specie sacramentali del pane e del vino” (25, AAS60 (1968) 442-443). Di conseguenza, il Papa sollecita i vescovi “affinché questa fede… rigettando nettamente ogni opinione erronea e perniciosa, voi custodiate pura e integra nel popolo” e “promoviate il culto eucaristico, a cui devono convergere finalmente tutte le altre forme di pietà” (Mysterium fidei 65).
Risulta chiaro dunque che le obiezioni all’adorazione eucaristica basate su una contestazione o una falsa interpretazione della fede e dottrina ecclesiali, sono disapprovate e fermamente respinte.
2. Il Santo Padre, papa Benedetto XVI, nella Esortazione apostolica post-sinodale “Sacramentum Caritatis”, parla di un’opinione che si era diffusa “mentre la riforma liturgica conciliare muoveva i primi passi”, secondo cui “l’intrinseco rapporto tra la santa Messa e l’adorazione del SS.mo Sacramento non fu abbastanza chiaramente percepito”. Dichiara il papa, “un’obiezione allora diffusa prendeva spunto, ad esempio, dal rilievo secondo cui il Pane eucaristico non ci sarebbe stato dato per essere contemplato, ma per essere mangiato” (Sacr. Car. 66). Una situazione scaturita probabilmente da qualche influsso della teologia protestante, dal momento che tracce di tale errore riflettono quanto avvenuto durante la riforma protestante. Quasi tutti i riformatori contraddicevano la dottrina tridentina sulla presenza permanente e transustanziata di Cristo nel pane e vino consacrati, riducendolo a un mero fatto simbolico, affermando peraltro che l’Eucaristia era solo una cena conviviale, ma non un sacrificio riattualizzato, per cui veniva meno l’adorazione. Benché Lutero, Zwingli, Melantone e Giovanni Calvino avessero prospettive particolari tra loro a volte contraddittorie, in genere la loro interpretazione dell’Eucaristia era in contrasto con la teologia cattolica del tempo. Lutero sosteneva che la presenza reale si limitava alla ricezione della Santa Comunione (in usu, non extra). Infatti i luterani credono nella presenza reale solo tra la consacrazione e la Santa Comunione. Posizione che fu fermamente condannata dal Concilio di Trento, che decretò che “se qualcuno dirà che, una volta terminata la consacrazione, nel mirabile sacramento dell’Eucaristia non vi sono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, ma che vi sono solo durante l’uso, mentre lo si riceve, ma né prima né dopo; e che nelle ostie o particole consacrate, che si conservano o avanzano dopo la comunione, non rimane il vero corpo del Signore: sia anatema” (canone 731). Per la Chiesa cattolica dunque la presenza di Cristo nelle specie consacrate dell’Eucaristia, non è limitata solo al momento della Comunione, ma permane. In altre parole, non è fatta solo per essere “mangiata”, ma anche per essere adorata.
Papa Benedetto XVI sottolinea proprio questo aspetto quando dichiara che “ricevere l’Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso colui che riceviamo” (Sacramentum Caritatis, 66). Effettivamente, l’Eucaristia non è semplicemente l’anticipazione gioiosa del banchetto celeste che avverrà alla parusia, ma è pure il Sacrificio del Calvario e suo memoriale. Non è solo una festa per la nostra fame ma anche per i nostri occhi, poiché fissiamo stupiti l’autodonazione di amore per la nostra salvezza. Ma Lutero non la vede così.
Per lui, non esiste alcun legame ontologico tra quanto avvenne sul Calvario e quanto avviene sull’altare, per questo la teologia luterana non dà adeguato valore all’aspetto sacrificale della Santa Messa. Pone soprattutto l’accento sull’aspetto conviviale della Cena. E’ forse questa la ragione per cui Lutero non diede molta importanza alla teologia del sacerdozio, specialmente nella sua dimensione sacrificale, come è esposto nella lettera agli Ebrei. Al contrario, per la teologia cattolica, ogni volta che si celebra l’Eucaristia, si rinnova il sacrificio di Cristo sul Calvario, così come ha dichiarato papa Pio XII: “L’augusto sacrificio dell’altare non è una pura e semplice commemorazione della passione e morte di Gesù Cristo, ma è un vero e proprio sacrificio, nel quale, immolandosi incruentamente, il Sommo Sacerdote fa ciò che fece una volta sulla croce offrendo al Padre tutto se stesso, vittima graditissima” (Mediator Dei, 68). Nell’Eucaristia, il nostro sguardo si eleva con profonda fede, umile venerazione e adorazione dinanzi all’augusta persona di Gesù sulla croce. Infatti, il vangelo di san Giovanni (19,37) presenta la crocifissione quale compimento della profezia di Zaccaria: “guarderanno a colui che hanno trafitto” (Zac. 12,10). E’ il sacrificio verso il quale guardò e sperimentò la fede il centurione, quando riconobbe in Gesù il Salvatore: “davvero quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc. 15,39).
[…]
E’ guardando al sacrificio di Cristo che viene confermata la fede e si è salvati. Ad ogni Eucaristia in cui l’unico sacrificio di Cristo sul Calvario è ripresentato, nasce la fede e lo adoriamo come Figlio di Dio. E’ un pregustare la nostra salvezza – un pregustare il paradiso. Per questo, un’Eucaristia senza sguardo adorante su Cristo, sarebbe più povera. Diversamente, se i nostri cuori non si innalzano allo stupore della salvezza sulla croce, l’Eucaristia stessa si ridurrebbe a una formalità in più, a uno schiamazzo rumoroso, a una vuota esperienza senza fede e senza gusto. La tendenza, pertanto, a rendere la Messa più moderna e colorita è, come minimo, di cattivo gusto. Se quando lo riceviamo, non lo adoriamo, non sapremmo nemmeno chi è Colui che viene a farci Suoi. Sarebbe un modo di ricevere l’Eucaristia senza senso. Proprio questo il papa sottolinea quando dice “soltanto nell’adorazione può maturare un’accoglienza profonda e vera” (Sacramentum Caritatis, 66).
In questo senso, assicurare una celebrazione devota e contemplata dell’Eucaristia non sarebbe più una questione di scelta, ma di necessità. In questo, personalmente preferirei l’atmosfera devota e orante della Messa tridentina dove la partecipazione dell’assemblea è più sommessa, pacata e raccolta, il che è rispettoso del grande mistero che avviene sull’altare.Forse è arrivato il tempo di pensare di inquadrare bene che cosa significhi “partecipazione attiva”. Papa Benedetto XVI ha infatti dedicato un capitolo intero su questo tema nella Sacramentum Caritatis. Dichiara il Papa: “conviene mettere in chiaro che con tale parola “partecipazione”, non si intende fare riferimento ad una semplice attività esterna durante la celebrazione. In realtà, l’attiva partecipazione auspicata dal Concilio deve essere compresa in termini più sostanziali, a partire da una più grande consapevolezza del mistero che viene celebrato e del suo rapporto con l’esistenza quotidiana” (Sacramentum Caritais, 52). Questa è adorazione, e considerando in tal modo tutti questi elementi, possiamo affermare che l’Eucaristia non è soltanto per mangiare ma anche per adorare.
[…]
Alcuni purtroppo affermano che il Concilio Vaticano II non ha dato tanta importanza alle devozioni eucaristiche, per cui non merita grande attenzione. In effetti, potrebbe essere questa un’analisi corretta, dato che il documento conciliare sulla sacra Liturgia “Sacrosanctum Concilium”, sia nella presentazione generale, sia nella esposizione sulla SS.ma Eucaristia (cap. II) e degli altri sacramenti e sacramentali, non fa menzione delle devozioni al SS.mo Sacramento. Fa accenno alle devozioni popolari in un breve passaggio (n. 13), ma nulla sulle devozioni eucaristiche. Ciò è in forte contrasto con l’esposizione sul tema che si hanno nei decreti del Concilio di Trento e nell’enciclica “Mediator Dei” di Pio XII. Se sia stata una dimenticanza voluta o accidentale, è una questione aperta. Molto probabilmente, quelle devozioni venivano date per scontate come un dato di fatto e perciò non trattate in modo esplicito. Tuttavia, si sarebbe dovuto fare qualche menzione, data l’importanza dei pronunciamenti del Concilio per il futuro e l’importanza data a queste devozioni lungo i secoli. Tale omissione fu la probabile ragione della succitata pretesa che l’Eucaristia non è per l’adorazione ma per essere mangiata, e che il Concilio non ha dato molta importanza a quell’aspetto di culto liturgico.
Anche questo può aver spinto Papa Paolo VI a lamentarsi nell’enciclica sulla Santa Eucaristia del 3 settembre 1965, Mysterium Fidei che “non mancano… motivi di grave sollecitudine pastorale e di ansietà, dei quali la coscienza del Nostro dovere Apostolico non ci permette di tacere. Ben sappiamo infatti che tra quelli che parlano e scrivono di questo Sacrosanto Mistero ci sono alcuni che circa le Messe private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe opinioni che turbano l’animo dei fedeli ingerendovi non poca confusione intorno alle verità di fede” (MF 9-10). Il Papa prosegue poi spiegando che cosa intende per “opinioni” e tra queste nomina “l’opinione secondo la quale nelle Ostie consacrate e rimaste dopo la celebrazione del sacrificio della Messa, Nostro Signore Gesù Cristo non sarebbe più presente” (Mysterium Fidei, 11). L’errore menzionato dimostra una diminuzione del ruolo della fede eucaristica della Chiesa e della sua pratica di adorazione.
Il Papa continua affermando il valore dell’adorazione eucaristica in modo esteso nell’enciclica. Egli dichiara “la Chiesa Cattolica professa questo culto latreutico al Sacramento Eucaristico non solo durante la Messa ma anche fuori della sua celebrazione, conservando con la massima diligenza le ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana” (Mysterium Fidei, 57). Spiega poi con grande dettaglio e citazioni dei Padri della Chiesa, vari elementi di devozione eucaristica (no. 56-65) e il dovere di conservarli. Esorta i Vescovi “affinché questa fede, che non tende ad altro che a custodire una perfetta fedeltà alla parola di Cristo e degli Apostoli, rigettando nettamente ogni opinione erronea e perniciosa, voi custodiate pura ed integra nel popolo affidato alla vostra cura e vigilanza e promoviate il culto eucaristico a cui devono convergere finalmente tutte le altre forme di pietà” (Mysterium Fidei, 65).
E così, alla luce di una quasi totale assenza di menzione sull’adorazione e devozioni eucaristiche nella costituzione conciliare sulla sacra liturgia “Sacrosanctum Concilium”, e alla tendenza riemergente in alcuni ambienti di ridimensionare o rigettare tale fede, questa enciclica di Paolo VI pubblicata ancor prima della conclusione formale del Concilio (8 dicembre 1965), può essere considerata una risposta adeguata a quegli elementi protestantizzanti in seno alla Chiesa e una dovuta correzione certamente, per cui dobbiamo essere grati a Papa Paolo VI.
[…]
Anche ricevere la Comunione richiede fede nella immensità di ciò che sta per avverarsi – il Signore viene a me, o meglio, venendo da me, mi abbraccia e desidera trasformarmi in se stesso. Non si tratta di un semplice atto meccanico di ricevere un pezzo di pane – qualcosa che avviene in un istante. Ma è l’invito a essere in comunione con il Signore: invito all’amore. Il Papa spiega l’adorazione con queste parole testuali: “La parola greca (per adorazione) è proskynesis. Essa significa il gesto della sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire… la parola latina per adorazione è ad–oratio, contatto bocca a bocca, bacio, abbraccio e quindi in fondo amore. La sottomissione diventa unione, perché colui al quale ci sottomettiamo è Amore. Così sottomissione acquista un senso, perché non ci impone cose estranee, ma ci libera in funzione della più intima verità del nostro essere” (Omelia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia, 21 agosto 2005).
L’adorazione quindi è sottomissione per amore ed intimità con il Signore. Ciò significa che accogliere il Signore, l’atto che ci permette l’esperienza del Suo amore al massimo livello, invitandoci a stare con Lui, non può aver luogo se non in un clima di adorazione. E anche l’immolazione di Cristo alla consacrazione del pane e del vino, il culmine del Suo sacrificio per amor nostro, non può non essere un momento che esige adorazione. Per cui si può dire che l’Eucaristia richiede adorazione sia durante la celebrazione sia nel ricevere la Comunione. Afferma Papa Benedetto: “la Comunione e l’adorazione non stanno fianco a fianco o addirittura in contrasto tra loro, ma sono indivisibilmente uno… L’amore o l’amicizia sempre portano con sé un impulso di riverenza, di adorazione. Comunicare con Cristo perciò esige che fissiamo lo sguardo su di Lui, permettere al Suo sguardo di fissarsi su di noi, ascoltarlo, imparare a conoscerlo” (God is near us. Ignatius Press, San Francisco 2003, p. 97).
E’ in questa luce che dovremmo comprendere la famosa frase di Sant’Agostino: “nemo autem illam Carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando” – o “nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo” (Enarrationes in Psalmos 98,9, CCL XXXIX, 1385). Soltanto l’adorazione infatti apre il nostro cuore verso un senso autentico di partecipazione all’Eucaristia, poiché lo dilata all’esperienza del profondo amore di Dio manifestato nell’Eucaristia e verso un’unione vera e profondamente personale con Cristo al momento della Comunione (“Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” – Ap. 3,20).
In questo senso, le parole del Papa sono chiare: “Ricevere l’Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo. Proprio così e soltanto così diventiamo una cosa sola con Lui e pregustiamo in anticipo, in qualche modo, la bellezza della liturgia celeste” (Sacramentum Caritatis, 66). E’ l’adorazione quindi capace di rendere la celebrazione della Santa Eucaristia e il ricevere il SS.mo Corpo e Sangue di Cristo, pieni di significato e profondamente trasformanti. Altrimenti, si ridurrebbe a puro esercizio meccanico o a cacofonia sociale; un evento dell’uomo e non di Dio, perché l’adorazione fa dell’Eucaristia un’esperienza di grazia divina salvifica e di eternità. Non solo, l’adorazione trova un suo naturale sbocco in tutte le altre devozioni eucaristiche, dando ad esse significato e profondità. Il momento supremo dell’adorazione è l’Eucaristia e fluisce in tutte le devozioni ad essa connesse. L’una dà significato e profondità all’altra.
E’ triste notare come in alcuni luoghi le chiese e i santuari si sono trasformati in piazze da mercato o teatri o sale da concerto. Mi è capitato di entrare un giorno in una cattedrale di un’importante città europea dove vi era gente che aspettava la celebrazione di una Messa nuziale: era come una grande piazza di mercato dove tutti erano impegnati in animata conversazione. Non vi era certo alcun spirito di raccoglimento o il minimo senso di riverenza adorante in preparazione all’Eucaristia. Mi hanno raccontato di una Eucaristia in una chiesa parrocchiale in Germania, dove rappresentavano un dramma teatrale con l’assemblea che partecipava mediante preghiere e scenette, e il parroco faceva il presentatore. Ho chiesto all’amico che mi raccontava la vicenda, che effetto gli aveva fatto, e lui mi ha risposto con le parole “tanto rumore per nulla”.
[…]
Lasciate che concluda con le belle parole del Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney, vero apostolo di adorazione: “Oh, se avessimo gli occhi degli angeli per vedere nostro Signore Gesù Cristo, che è qui presente su questo altare e ci guarda, come Lo ameremmo! Mai vorremmo andarcene via da Lui. Vorremmo restare sempre ai Suoi piedi; sarebbe pregustare il Cielo: tutto il resto non avrebbe più gusto per noi” (Il Curato d’Ars,il piccolo catechismo del Curato d’Ars, Tan Books and Publishers Inc. Rockford, Illinois 61105, 1951, p.41).Grazie.

Roma, 22 giugno 2011
Malcolm Card. Ranjith Arcivescovo di Colombo
(traduzione dall'inglese di don Giorgio Rizzieri)

95 commenti:

  1. è vestito come un calippo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco uno che si ferma alla prima apparenza !

      Elimina
  2. Caro Ospite, ormai la vostra "strategia" è chiara, intervenire per primi e deviare l'attenzione.........
    Mi fate solo pena........ si vede che non avete più argomenti..........

    Il Card. Ranjiit è un grande sottoscrivo totalmente........

    Aggiungo che anche nella due giorni della nostra Diocesi, il nostro Vescovo ha sottolineato l'impotanza dell'Adorazione, ha suggerito ore di adorazione almeno ogni settimana....... ha detto che si potrebbe fare adorazione anche dopo la Messa domenicale........
    Anche il relatore l'Arcivescovo F. Cacucci ha detto cose molto belle sulla Messa (è il Vescovo di don Nicola Bux)

    don bernardo

    RispondiElimina
  3. Il Card. Albert Malcolm Ranjith è veramente un GRANDE.
    Peccato che non si trovi nella Congregazione Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti.

    RispondiElimina
  4. Il Card Ranijth è un grande: punto e basta.
    Ringrazio MIL per aver pubblicato questo testo, preciso e attuale, e non posso che consigliare chiunque di andare a legegrsi l'orginale.
    Questo testo è anche un bellissimo esempio di ermenutica della continuità, voluta dal Santo PAdre come unica chiave di lettura del sacro Santo Concilio Vaticano II: esso spiega e sviluppa come un'apparente ommissione sia stata strumentalizzata da alcuni per i loro fini ideologici in rottura con il Magistero precedente, ma che, in realtà, la stessa Chiesa Docente, attraverso tutti i Papi successivi, ha sempre mantenuto lo stesso insegnamento circa la Presenza Reale e la Sua dovuta Adorazione.
    Ubi Petrus Ibi Ecclesia: usando di questo metro, non ci si sbaglia mai, come anche Don Bosco ammoniva. I.P.

    RispondiElimina
  5. San Giovanni Bosco, prega per noi.

    RispondiElimina
  6. S. Giovanni Bosco, prega per noi.

    RispondiElimina
  7. Don Beranrdo ci dica cosa ha detto mons. Cacucci di bello, perchè ciò sarebbe veramente un avvenimento!
    Pochi giorni fa ha permesso nella sua cattedrale una vergognosa pantomima pagana in occasione del soslstizio d'estate, con ballerine un pò scollate e musiche da teatro su testi di don Mazzanti e di un monaco benedettino (che farebbe meglio a ripassare la Regula pastoralis....).
    Ci dica, ci dica.....

    RispondiElimina
  8. E sappiamo anche chi è l`ospite del primo commento, nessuna sorpresa dunque, come si dice da noi" circulez il n`y rien à voir"...circolate che non c`è niente da vedere.

    RispondiElimina
  9. Ok giusto.....ma allora dov'è l'errore?  da dove sono scappati i cavalli?

    Esempio: qualche giorno fa sono entrato in una chiesa del '700 della mia città che non vedevo da qualche mese "et voilà" altare e tabernacolo spariti e al loro posto tre seggioloni rossi dove i ns. preti possono fare bella mostra di se stessi.

    Non ho trovato il Tabernacolo! Oppure non l'ho riconosciuto. 

    Ovviamente è colpa mia.

    RispondiElimina
  10. Attenzione, caro Simone di Cirene..... se fai attenzione non mancano nell'intervento del Cardinale Ranjiit critiche alla Sacrosanctum Concilium laddove il Concilio non ha parlato per niente di adorazione.......
    Certo siamo tutti per l'ermeneutica della continuità, ma certo nel Concilio non tutto è stato chiaro, ci sono state anche omissioni.....

    RispondiElimina
  11. Ecco un uomo di Chiesa capace di accogliere il grido: 'Parlateci di Dio!'.

    RispondiElimina
  12. Caro amico di Brindisi anch'io stamane sono andato ad ascoltare Mons. Cacucci molto prevenuto, sapendo quello che è successo nella sua cattedrale e che io non condivido affatto........
    Ciò detto devo riconoscere che in alcuni passaggi della sua relazione sulla domenica giorno del signore mi ha felicemente stupito.
    Ha detto che il protagonista della Santa Messa è Gesù Cristo  che è presente indipendentemente dagli sforzi del celebrante e dell'assemblea. Ha detto che bisogna evitare ogni forma di pelagianesimo nella liturgia e di protagonismo, la liturgia deve fare incontrare con il mistero di Dio che ci sovrasta, ha detto che il sacerdote celebrante deve farci incontrare con il mistero di Dio e non necessariamente deve avere qualità umane, può essere anche un tipo "mediocre" purchè si sappia fare anche da parte per far incontrare con Gesù.
    Ha sottolineato l'importanza della pietà popolare e della fede semplice e profonda dei fedeli meridionali.... Ha criticato quelli che parlano di una fede pura con il pericolo di cadere nell'intellettualismo protestante "sola fides".....
    Ha sottolineato la presenza reale nell'eucarestia indipendentemente dagli sforzi e dall'impegno umano.......
    Cosa che ancora mi ha colpito è che ha fatto due volte l'autocritica rispetto ai tempi di quando era giovane sacerdote:
    ha difeso l'importanza degli oratori e della spiritualità popolare cose su cui da giovane aveva altre idee......
    Insomma  lo Spirito Santo sta lavorando anche nel cuore di questi vescovi post sessantottini..... almeno mi è parso un Vescovo con cui si possa ragionare...... 
    Ha criticato la mania di certi liturgisti che vogliono spiegare tutto, comprendere tutto con il risultato di sostituirsi allo Spirito santo e con il banalizzare la liturgia......
    Non ha parlato del Motu Proprio, ma neppune ha fatto allusioni e sorisetti ironici di critica....... insomma l'aria sta cambiando e pure in fretta.......
    don Bernardo

    RispondiElimina
  13. Chi vuole sminuire il culto eucaristico fuori la Messa si sbaglia.Ma anche chi esagera e lo ritiene più importante della Messa sbaglia.Chi lo vive come qualcosa a se stante di avulso dalla celebrazione della Messa sbaglia.Anche celebrare la Messa solo in funzione dell'adorazione fuori la Messa  per me sbaglia.Allora la verità sta nel mezzo.L'affermazione che diceva:"Il pane eucaristico è fatto per essere mangiato ha un fondo di verità perchè il primo scopo dell'Eucarestia è quello di cibarsi del Corpo e Sangue di Cristo che si offre come vittima per noi.Nella celebrazione della Messa poi ci sono già tutti i valori di adorazione presenti anche nell'adorazione fuori dalla celebrazione.Con questo non voglio dire che il culto fuori la Messa non è importante o non vada promosso ma è anche vero che ci sono state delle esagerazioni che hanno fatto si che si concentrasse tutto sulla presenza reale di Cristo sottovalutando tutto il resto.In fondo la presenza di Cristo nell'Eucarestia non è fine a se stessa!La presenza di Cristo c'è soprattutto per la salvezza delle anime. 

    RispondiElimina
  14. Da meridionale non condivido quanto dice Areki.La religiosità popolare è valida ma va purificata e va messa in condizione di crescere e di diventare fede autentica.Noi meridionali abbiamo un genere di fede tutta esteriore,poco interiore.Da ciò derivano manifestazioni para religiose che rasentano,
    talvolta,il grottesco o l'idolatria.Altrimenti rischiamo di lasciare le persone semplici in una fede superficiale,di faciata.Per me òa fede popolare può essere un punto di partenza su cui lavorare  per poi arrivare ad una fede adulta.

    RispondiElimina
  15. Qualcosa sta finalmente cambiando, è vero, ma i vescovi anti-dottrina continuano a battere colpi:
    http://2.andreatornielli.it/?p=2198
    (speriamo che sia la reazione estrema di chi sente vicina la fine ;) )

    RispondiElimina
  16. Non capisco poi tanta contrarietà alla comprensione della liturgia?Dio ci ha donato l'intelligenza non siamo esseri senza intelligenza.Perchè il capire dovrebbe essere un ostacolo a vivere bene la liturgia?
    Non capisco questo ragionamento?Questo schema poteva andare bene nel passato,nella società rurale dove c'era analfabetismo,le persone erano più semplici .Ma oggi la scolarizzaizone è diffusa,come si può pretendere di ragionare come se fossimo ancora negli anni cinquanta?Come si può partecipare,vivere con consapevolezza qualcosa che non si comprende?L'intelligenza non è nemica della fede!

    RispondiElimina
  17. Il Signore Gesù ci ha garantito la Sua Presenza nel pane e nel vino consacrati, non nel libro della Bibbia. Come è dunque possibile anche solo mettere in dubbio la liceità dell'Adorazione Eucaristica?
    Un esercito di Santi si è forgiato, saziato e consolato davanti all'Ostia adorata e l'Aquinate in persona ha composto il proprium della festa del Corpus Domini con i suoi mirabili cantici, e ancora ci sono dei duri di cuore che inarcano le ciglia?
    Io preferisco dare ascolto a S. Tommaso!

    RispondiElimina
  18. <span>comprensione della liturgia</span>
    <span></span>i santi erano<span> tutti stupidi</span> quando adoravano il SS.mo Sacramento dell'altare in cui Gesù è Presente nell'Ostia consacrata, prima, durante e dopo la Messa ?
    per 1930 anni milioni di cristiani, Santi e Martiri sono stati dunque  "esseri senza intelligenza" ascoltando la Santa Messa di sempre ?

    RispondiElimina
  19. ... i vescovi anti-dottrina continuano a batter colpi e si prolunga loro anche l'incarico alla guida della diocesi!

    RispondiElimina
  20. Sarebbe ora di finirla con questi luoghi comuni sulla società rurale di un tempo. Condivido quanto detto da memory ma vorrei aggiungere che spesso questi commenti arrivano da persone che non conoscono da vicino la vita rurale. Per quella vita e specialmente un tempo ci volevano altre qualità rispetto a quelle richieste ad un impiegato oggi, ma non si poteva permettere di essere un puro e semplice somaro. La prova del nove potrebbe essere quella di vedere cosa riuscirebbero a combinare tante persone che nella nostra società moderna sono ritenute intelligenti in un ambiente come quello rurale: credo che ci sarebbe da temere per la loro sopravvivenza ;)

    RispondiElimina
  21. Mi compiaccio che mons. Cacucci abbia detto quanto riferito da don Bernardo.
    Sarebbe meglio se si facesse sentire in tal senso dal suo clero che, viceversa, fa tutto quello che vuole...... e quando dico tutto, dico tutto.
    Lo Spirito Santo deve averlo toccato.....

    RispondiElimina
  22. <span><span>No caro memori mi hai forse sentito dire che i santi o i cristiani della Chiesa primitiva erano stupidi?Di certo la fede e la devozione eucaristica non sono questione solo di comprensione nè di razionalità ma principalmente di amore ma forse quando si ama non si deve conoscere o capire?Quando si ama non bisogna usare il cervello?L'amore non è questione anche di compresione?Credo sia il contrario!Più si ama più si vuole capire una persona!Credi che i Santi non abbiano capito la Messa o siano diventati tali perchè celebravano in latino o con il Rito Tridentino?I santi o martiri sono un dono dello Spirito Santo e anche dopo la riforma liturgica c'è ne sono stati e ce ne sono tanti.</span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>Se ci deve essere l'attiva e fruttuosa partecipazione  alla liturgia è giusto anche che i fedeli comprendano anche con i sensi la liturgia.D'altronde  il problema della attiva partecipazione se lo peneva gia Pio XII nella Mediator Dei non è un concetto nato con il Vaticano II.</span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>Per cortesia Memori siamo seri sai benissimo che la questione della "Messa di sempre"è una trovata propagandistica.Non esiste la Messa di sempre!Il Messale del 1962 non è la Messa di sempre.E' storicamente falso che la Messa della riforma del Concilio di Trento sia identica a quella dei primi secoli della Chiesa.O meglio,nell'essenza la Messa è la stessa da duemila anni,ma lungo i secoli ,ci sono stati vari cambiamenti.Anzi fino al Concilio di Trento non esiteva neanche  un unico Messale per tutta la Chiesa ma coesistevano varie tradizioni liturgiche quasi tutte abrogate dopo il Concilio di Trento.Il Messale Romano fu esteso a tutta la Chiesa solo dopo il 1570.  </span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span></span></span>

    RispondiElimina
  23. X Viandante

    Caro amico non sto mica disprezzando il mondo rurale!Sto solo dicendo che non siamo più negli anni cinquanta o prima ancora e non puoi chiedere ad una persona di credere a qualcosa senza usare il cervello!Credere senza pensare!L'ecceso certo è sbagliato e si cade nel razionalismo.Ma anche l'eccesso contrario il fideismo è sbagliato.

    RispondiElimina
  24. Non capisco se lei abbia un'agenzia d'investigazione o se sia semplicemnte una gran pettegola.
    Sa sempre tutto di tutti e pretende di conoscere  chiunque  si nasconde dietro uno "username".
    Ma scenda dal suo piedistallo  e cerchi di essere meno arrogante (a Losanna vengono spesso definiti come lei quelli che abitano "au but du lac")

    RispondiElimina
  25. No, osservatore, (perchè non firma il suo "commento" con il suo nick?), sorvolo sui suoi apprezzamenti sempre di una delicata finezza e intelligenza, semplicemente per chi come me frequenta questo blog da tempo non è difficile riconoscere stlie e argomenti, un semplce clic sui dettagli e arriva la conferma.
    Scenda dunque lei dal suo piedestallo e cerchi di essere un pò più educato e un pò meno arrogante, chi ha letto certi suoi commenti rivolti a me  in un passato recente, soppressi dalla REDAZIONE, capirà perchè in generale ignoro i suoi commenti e passo oltre, ho fatto una piccola eccezione stamattina.

    RispondiElimina
  26. <span>osservatore, (perchè non firma il suo "commento" con il suo nick?), sorvolo sui suoi apprezzamenti, sempre di una rara e delicata finezza e intelligenza, pur apprezzando al suo giusto valore la coerenza di chi, nel thread sul card.Scola, </span><span></span> scrive "Ognuno può scrivere ciò che vuole e ciò che gli sembra giusto. Con un unico limite: il rispetto e l'educazione".
    <span>Semplicemente per chi come me frequenta questo blog da tempo non è difficile riconoscere stile e argomenti, un semplce clic sui dettagli e arriva la conferma.  
    Scenda dunque lei dal suo piedestallo e cerchi di essere un pò più educato e un pò meno arrogante, chi ha letto certi suoi commenti rivolti a me in un passato recente, soppressi dalla REDAZIONE, capirà perchè in generale ignoro i suoi commenti e passo oltre, ho fatto una piccola eccezione stamattina. 
    </span>

    RispondiElimina
  27. Grazie Luisa,
    obbiettivo raggiunto: quello di stanarla.
    Avrà notato che recentemnte ho fatto piu di un passo distensivo nei suoi confronti (da lei sempre - cristianamente - ignorato).
    Mi sono detto: accipicchia, l'unico modo per interloquire con lei è quello di essere "grossier". Anche se non è la mia indole, l'assicuro  (e l'avrà notato dal mio modo di conversare con altri blogger).
    Le auguro una buona e santa domenica.
       

    RispondiElimina
  28. che significa esattamente <span>credere a qualcosa....?</span>
    <span><span>ma lei di che cosa sta parlando, scusi ?</span></span>
    ma CHI E' CHE dall'alto delle Autorità del Magistero ecclesisastico HA MAI CHIESTO di credere senza pensare ?
     QUANDO  MAI, in quale documento ufficiale della Chiesa , in QUALE CATECHISMO, in quale teologia accreditata in 2000 anni, è stato DETTO dalla Chiesa Docente -papi, vescovi, parroci- che i fedeli devono credere senza pensare ? ce lo vuole dire senza vacui giri di frasi (che si ripetono come variazioni sullo stesso refrain), con nomi e cognomi, e citazioni  SERIE di documenti/dati/date verificabili,  per favore ?

    RispondiElimina
  29. Osapite, per favore,
    non cerchi di dirottare il dialogo dall'argomento centrale che è predcisamente il  sacro DOVERE dei cristiani cattolici DI ADORARE NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO REALMENTE PRESENTE, in Corpo, Sangue, anima e Divinità nelle Specie consacrate, prima, durante e dopo la Santa Messa.
    Lei, ospite, ha qualcosa da obiettare circa l'adorazione SEMPRE DOVUTA a Gesù Cristo presente giorno e notte nel SS.mo Sacramento dell'altare, fino alla fine del mondo ?
    se ha obiezioni, le faccia con chiarezza, <span>non prima</span> di aver riletto quel passaggio del card. <span>Ranjith <span>che cita le parole di Paolo VI, qui sopra:</span></span>
    “la costante istruzione impartita dalla Chiesa ai catecumeni, il senso del popolo cristiano, la dottrina definita dal Concilio di Trento e le stesse parole con cui Cristo istituì la SS.ma Eucaristia ci obbligano a professare che ‘l’Eucaristia è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha patito per i nostri peccati e che il Padre per sua benignità ha risuscitato’ (S. Ignazio di Antiochia, Epistola ai smirnesi 7,1; PG 5,714).
    Alle parole del martire sant’Ignazio, Ci piace aggiungere le parole di Teodoro di Mopsuestia, in questa materia testimone attendibile della fede della Chiesa:
    ==>> ‘Il Signore, egli scrive, non disse: questo è il simbolo del mio corpo e questo è il simbolo del mio sangue, ma: questo è il mio corpo e il mio sangue, insegnandoci a non considerare la natura della cosa presentata, ma a credere che essa con l’azione di grazia si è tramutata in carne e sangue’” (Mysterium fidei 44). In effetti, l’intera enciclica di Paolo VI è una solida difesa della retta fede della Chiesa sulla SS.ma Eucaristia. Inoltre, nella solenne professione di fede del 30 giugno 1968, egli affermò che “ogni spiegazione teologica che tenti di penetrare in qualche modo questo mistero, per essere in accordo con la fede cattolica, deve mantenere fermo che nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito, il pane e il vino han cessato di esistere dopo la consacrazione, sicché da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili del Signore Gesù ad essere realmente dinanzi a noi sotto le specie sacramentali del pane e del vino”
    ------------------------
    ha riletto, Ospite ?  
    --->> "....da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili del Signore Gesù ad essere realmente dinanzi a noi sotto le specie sacramentali del pane e del vino”
    il Corpo e il Sangue ADORABILI DEL SIGNORE GESU'  sono REALMENTE PRESENTI SOTTO LE SPECIE SACRAMENTALI,  e lo sono
    --->> nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito   !
    cioè   <span>SIA  che noi lo capiamo   SIA    che non lo capiamo</span>, perchè e' un MISTERO DIVINO, CHE CI TRASCENDE, è al di sopra   della   finita ragione umana,   NON   tangibile dai sensi   NE'  DEFINIBILE o AFFERRABILE dalla ragione umana, comprende, ospite   ?
    e secondo lei, credere a questo Mistero della Divina Presenza   significa  essere stupidi   ? secondo lei   il Figlio di Dio nella sua Presenza Eucaristica deve essere sottoposto a sperimentazioni da laboratorio ?   o non ci basta che dopo che S. Tommaso ha TOCCATO lo piaghe del Signore risorto, noi possiamo dire -con tutto il cuore e con tutta la MENTE aderenti al Mistero di Fede:  <span>"O mio Signore e mio Dio!"    davanti a LUi Presente  nell'Ostia [...]

    RispondiElimina
  30. <span>Ospite, per favore,  
    non cerchi di dirottare il dialogo dall'argomento centrale che è predcisamente il  sacro DOVERE dei cristiani cattolici DI ADORARE NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO REALMENTE PRESENTE, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nelle Specie consacrate, prima, durante e dopo la Santa Messa.  
    Lei, ospite, ha qualcosa da obiettare circa l'adorazione SEMPRE DOVUTA a Gesù Cristo presente giorno e notte nel SS.mo Sacramento dell'altare, fino alla fine del mondo ?  
    se ha obiezioni, le faccia con chiarezza, <span>non prima</span> di aver riletto quel passaggio del card. <span>Ranjith <span>che cita le parole di Paolo VI, qui sopra:</span></span>  
    ....“la costante istruzione impartita dalla Chiesa ai catecumeni, il senso del popolo cristiano, la dottrina definita dal Concilio di Trento e le stesse parole con cui Cristo istituì la SS.ma Eucaristia ci obbligano a professare che ‘l’Eucaristia è la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha patito per i nostri peccati e che il Padre per sua benignità ha risuscitato’ (S. Ignazio di Antiochia, Epistola agli smirnesi 7,1; PG 5,714).  
    Alle parole del martire sant’Ignazio, Ci piace aggiungere le parole di Teodoro di Mopsuestia, in questa materia testimone attendibile della fede della Chiesa:  
    ==>> ‘Il Signore, egli scrive, <span>non disse:</span> questo è il simbolo del mio corpo e questo è il simbolo del mio sangue, ma:  ** questo è il mio corpo e il mio sangue, insegnandoci a non considerare la natura della cosa presentata, ma a credere che essa con l’azione di grazia si è tramutata in carne e sangue’”** (Mysterium fidei 44). In effetti, l’intera enciclica di Paolo VI è una solida difesa della retta fede della Chiesa sulla SS.ma Eucaristia. Inoltre, nella solenne professione di fede del 30 giugno 1968, egli affermò che “ogni spiegazione teologica che tenti di penetrare in qualche modo questo mistero, per essere in accordo con la fede cattolica, deve mantenere fermo che nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito, il pane e il vino han cessato di esistere dopo la consacrazione, sicché da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili del Signore Gesù ad essere realmente dinanzi a noi sotto le specie sacramentali del pane e del vino”.
    ------------------------  
    ha riletto, Ospite ?    
    --->> "....da quel momento sono il Corpo e il Sangue adorabili del Signore Gesù ad essere realmente dinanzi a noi sotto le specie sacramentali del pane e del vino”  
    il Corpo e il Sangue ADORABILI DEL SIGNORE GESU'  sono REALMENTE PRESENTI SOTTO LE SPECIE SACRAMENTALI,  e lo sono  
    --->> nella realtà obiettiva, indipendentemente dal nostro spirito   !  
    cioè   <span>SIA  che noi lo capiamo   SIA    che non lo capiamo</span>, perchè e' un MISTERO DIVINO, CHE CI TRASCENDE, è al di sopra   della   finita ragione umana,  è nell'ordine del SOPRANNATURALE, NON fenomeno  tangibile dai nostri sensi   NE'  DEFINIBILE o AFFERRABILE dalla ragione umana, comprende, ospite....   ?  
    e secondo lei, credere a questo Mistero della Divina Presenza   significa  essere stupidi   ? secondo lei   il Figlio di Dio nella sua Presenza Eucaristica deve essere sottoposto a sperimentazioni [...]

    RispondiElimina
  31. Carissimo ospite,
    anzitutto complimenti per il tono pacato. Io volevo solo rendere attenti sul fatto che anche un tempo ed in zone rurali le persone sapevano usare il cervello e certe eresie non si sarebbero potute imporre troppo facilmente. Di prima mano, in una valle dispersa delle alpi, in un rustico di miei antenati , tutti contadini, mi son ritrovato diversi testi religiosi e meno, che oggigiorno sarebbero proponibili a liceali, e forse non tutti ne sarebbero all'altezza.
    Se sapessimo quante facoltà possiamo sviluppare se solo siamo in grazia di Dio!

    RispondiElimina
  32. stia attento, viandante, che spesso sotto i toni pacati si cela un'abile menzogna e falsificazione della Dottrina cattolica,  che l'interlocutore ha assorbito per anni e ora vuole inculcare  subdolamente e GENTILMENTE ai lettori dei blog !
    Da molti segni è riconoscibile nell'ospite  qui sopra un catechista neocat onnipresente su vari blog cattolici, pronto a cercare di  insidiare e DEMOLIRE la Fede nella Presenza Reale di Gesù nel SS.mo Sacramento, così <span>come il sig. Kiko insegna da 43 anni ai suoi adepti ,</span> dicendo che non bisogna
    <span>nè adorare nè inginocchiarsi davanti a Nostro Signore </span>(misticamente Presente sull'altare in particolare modo nella Consacrazione, e ri-presentazione del Sacrificio del Calvario) e sempre Presente nel Tabernacolo!
    tenga presente che il sig. Kiko insegna tenacemente, con menzogna diabolica (dopo aver plagiato gli adepti con varie tappe di persuasione occulta) la   "transignificazione"   e altre  aberrazioni eretiche, pur essendo stato "approvato", e continuerà ad insegnare i suoi obbrobri, finchè Dio lo permetterà !

    RispondiElimina
  33. X memory

    Caro amico devo aver compreso male allora quanto diceva nel suo intervento di ieri alle 20 e 38 a propostito della comprensione della liturgia.Lei ha detto quanto segue:"

    "Comprensione della liturgia

    i santi erano tutti <span>stupidi</span> quando adoravano il SS.mo Sacramento dell'altare in cui Gesù è presente nell'Ostia consacrata<span>, prima, durante e dopo la Messa ? per 1930 anni milioni di cristiani, Santi e Martiri sono stati dunque  "esseri senza intelligenza" ascoltando la Santa Messa di sempre ?"</span>
    <span></span>
    <span>A parte le affermazioni molto  discutibili che si leggono in questo suo intervento , sulle quali non mi soffermo,vorrei chiederle:Cosa ha voluto dire con queste parole,cosa c'entrano con quanto avevo detto a proposito della comprensione della liturgia?Le sembra che abbia detto che <span>Gesù Eucarestia non vada adorato</span>?L invito a studiare la storia del culto eucaristico fuori la Messa.L'adorazione eucaristica fuori al Messa è una pratica bellissima   ma deve essere vissuta bene altrimenti si corre il rischio di andare fuori strada.La Chiesa fa bene a promuoverla.Io stesso faccio un po di adorazione eucaristica tutti i giorni.Quello su cui vorrei che riflettesse sono gli <span>eccessi</span>.Gli eccessi sono sempre sbagliati.Chi voleva azzerare il culto eucaristico fuori la Messa si sbagliava ,<span>ma anche chi sul culto eucaristico fuori la Messa esagera si sbaglia</span>!Prima del Vaticano II c'erano degli eccessi ntorno alla adorazione eucaristica fuori la Messa ,credo che su questo sarà d'accordo.Oggi forse si eccede nella direzione opposta ed è ugualmente sbagliato.Il culto eucaristico fuori la Messa <span>deve</span> sempre e dico <span>sempre</span> subordinato alla celebrazione del santo sacrificio <span>non deve mai essere messo sullo stesso livello</span>  o addirittura <span>diventare più importante</span>.</span>
    <span></span>
    <span>Dico questo perhè ciò ,purtroppo, è avvenuto e avviene ancora in qualche caso.</span>
    <span>L'Eucarestia è il <span>massimo momento di adorazione</span>,non esitono momenti più importanti e più profondi di adorazione.I momenti di adorazione fuori la Messa debbono ricondurre alla celebrazione non il contrario.</span>
    <span></span>
    <span>Invece quante volte la Messa è stata celebrata solo in funzione dell'ostia da porre nell'ostensorio?Fare questo significa sminuire il senso e l'importanza dell'Eucarestia che secondo l'insegnamento della Chiesa è <span>fonte e culmine della vita della Chiesa!</span></span>
    <span></span>
    <span></span>
    <span>Il culto eucaristico fuori la Messa non deve essere vissuto come momento a se stante,staccato  o alternativo alla celebrazione [...]

    RispondiElimina
  34. Bisogna capire? Bisogna capire cosa? Capire l'incarnazione, la Trinità, la presenza reale? La redenzione? L'immacolata concezione?ecc ecc ecc? Io che sono laureato la posso capire e mia nonna semi-analfabeta che ha consumato il suo libro di preghiere latine e che aveva una fede forte matura profonda,che queste preghiere rafforzavano, e che diventava un esempio per tutti noi, mia nonna non capiva? Era una cieca,una infante,una immatura perchè non aveva avuto il Concilio a renderla saggia matura consapevole adulta? Mi pare che gli unici creduloni siano quelli che ritengono se stessi il culmine del cammino cristiano: duemila anni per arrivare a noi,che capiamo,che comprendiamo,che siamo adulti. Non meritate nè risposta ne' considerazione,poveri fanciulli,che Dio vi protegga.

    RispondiElimina
  35. <span>X memory  
     
    Caro amico devo aver compreso male allora quanto diceva nel suo intervento di ieri alle 20 e 38 a propostito della comprensione della liturgia.Lei ha detto quanto segue:"  
     
    "Comprensione della liturgia  
     
    i santi erano tutti <span>stupidi</span> quando adoravano il SS.mo Sacramento dell'altare in cui Gesù è presente nell'Ostia consacrata<span>, prima, durante e dopo la Messa ? per 1930 anni milioni di cristiani, Santi e Martiri sono stati dunque  "esseri senza intelligenza" ascoltando la Santa Messa di sempre ?"</span>  
    <span></span> 
    <span>A parte le numerose affermazioni discutibili che leggo nel suo intervento sulle quali non mi soffermo,vorrei chiederle:</span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>Cosa ha voluto dire con queste parole,cosa c'entrano con quanto avevo detto a proposito della comprensione della liturgia?Le sembra che abbia detto che <span>Gesù Eucarestia non vada adorato</span>?</span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>L invito a studiare la storia del culto eucaristico fuori la Messa.L'adorazione eucaristica fuori la Messa è una pratica bellissima  ma deve essere vissuta bene altrimenti si corre il rischio di andare fuori strada.La Chiesa fa bene a promuoverla.<span>Io stesso faccio un po di adorazione eucaristica tutti i giorni.</span></span></span>
    <span><span></span></span>
    <span><span>Quello su cui vorrei che riflettesse sono gli <span>eccessi</span>.Gli eccessi sono sempre sbagliati.Chi voleva azzerare il culto eucaristico fuori la Messa si sbagliava ed eccedeva in un senso ,<span>ma anche chi sul culto eucaristico fuori la Messa esagera si sbaglia</span>!Prima del Vaticano II c'erano degli eccessi intorno alla adorazione eucaristica fuori la Messa ,credo che su questo sarà d'accordo.Oggi forse si eccede nella direzione opposta ed è ugualmente sbagliato.Il culto eucaristico fuori la Messa <span>deve</span> sempre e ripeto <span>sempre</span> essere subordinato alla celebrazione del santo sacrificio <span>non deve mai essere messo sullo stesso livello</span>  o addirittura <span>diventare più importante</span>.</span>  
    <span></span> 
    <span>Dico questo perhè ciò ,purtroppo, è avvenuto e l'ho visto con i mei occhi e  purtroppo avviene ancora in qualche caso.</span>  <span>L'Eucarestia è il <span>massimo momento di [...]

    RispondiElimina
  36. Esatto memory, forma e sostanza inconfondibili.

    RispondiElimina
  37. <span><span><span>"L'Eucarestia è il <span>massimo momento di adorazione</span>."</span></span></span>

    È senza dubbio per questo che siete restati, durante 40 anni, comodamente seduti al momento di ricevere il Corpo di Cristo,  molte foto mostrano che così si continua a fare, è senza dubbio perchè adorate quel pezzo di pane che le briciole che cadono per terra vengono calpestate.
    Obbedite alle prescrizioni di Benedetto XVI invece di obbedire al vostro iniziatore che considera la Liturgia cattolica una catastrofe per le vostre comunità e se ne inventato una tutta sua.
    Ci sono le parole che possono farsi anche conformi e ortodosse e ci sono i fatti che le smentiscono.

    RispondiElimina
  38. <span><span><span><span>"L'Eucaresti<span>a è il </span><span><span>massimo momento di adorazione</span></span><span>."</span></span></span></span>  
     
    È senza dubbio per questo che siete restati, durante 40 anni, comodamente seduti al momento di ricevere il Corpo di Cristo,  molte foto mostrano che così si continua a fare, è senza dubbio perchè adorate quel pezzo di pane che le briciole che cadono per terra vengono calpestate.  
    Obbedite alle prescrizioni di Benedetto XVI invece di obbedire al vostro iniziatore che considera la Liturgia cattolica una catastrofe per le vostre comunità e se ne inventato una tutta sua.  
    Ci sono le parole che possono talvolta sembrare anche conformi e ci sono i fatti che le smentiscono.</span>

    RispondiElimina
  39. <span>Ancora per memory</span>
    <span></span>
    <span>caro amico che importanza ha sapere chi sono?Prima di essere un catechista Io sono un  suo fratello di fede.Abbiamo lo stesso <span>battesimo,cresima</span> , <span>ci cibiamo dello stesso Corpo e Sangue</span>.Sono un cattolico come lei a meno che <span>non mi abbia scomunicato</span>.</span>
    <span></span>
    <span>Visto che chiama in causa Kiko Arguello ,che in questo discorso non c'entra nulla, le chiedo di mostrami in quale occasione Kiko Arguello avrebbe fatto quello di cui lei lo accusa?<span>In quale occasione Kiko avrebbe detto di non adorare Gesù Eucarestia?</span>La prego di illuminarmi può darsi mi sia sfuggito <span>eppure conosco molto bene il Direttorio Catechetico ,cioè le catechesi di Kiko, lo uso da anni</span>!</span>
    <span></span>
    <span>Carissmo memori f</span><span>orse era distratto ma le ricordo che nella Domus Galileae,la costruzione  costruita dal Cammino Neocatecumenale sul Monte delle Beatitudini in Israe</span><span>le , <span>proprietà  del Vescovo di quella Diocesi</span>,è stata costruita <span>una cappella per l'adorazione  perpetua del SS. Sacramento che viene appunto adorata giorno e notte</span>.Questa costruzione è sormontata da una emorme scultura che raffigura Gesù tra gli apostoli simile ad un dipinto del Beato Angelico.</span>
    <span></span>
    <span>Continua</span>

    RispondiElimina
  40. Le chiedo:<span>In quale occasione Kiko avrebbe detto che non ci si deve inginocchiare?La prego di mostrarmi la fonte.</span>


    In ogni caso consulti <span>l'Ordinamento Generale del Messale Romano</span> e controlli che non è obbligatorio inginoccharsi alla Messa ma che le norme liturgiche permettono di stare <span>sia in piedi che in ginocchio</span>.<span>Lo stesso vale per la comunione</span>.


    <span>


    </span>






    A dire il vero nella Chiesa primitiva non ci si inginocchiava durante l'Eucarestia nè alla consacrazione nè alla comunione.
    .

    Anzi per essere più precisi l'ultimo Canone del Concilio di Nicea ,il numero 20,addirittura proibisce di iginocchiarsi nelle domeniche e nelle festività evidentemente caro Memory non è a conoscenza di ciò.<span>Ma comunque non intendo dire che inginocchiarsi sia sbagliato.</span>



    Tanto per non essere accusato ,per l'ennesima volta,d
    .
    i essere modernista dico che non ho nulla contro l'inginocchiarsi.<span>Ma di certo  Kiko Arguello non ha mai detto che non ci si deve inginocchare o che sia sbagliato come memory lo accusa.</span>


    Inoltre caro memory evidentemente ignora il significato di <span>transignificazione o transfinalizzazione</span> .Non <span>sono affatto concetti  eretici</span> .Paolo VI in uno dei suoi documenti affermò che i concetti di transignificazione o transfinalizzazione devono sempre essere uniti ricondotti al concetto di <span>transustanziazione</span> dato che qualche teologo,<span>non tutti</span>,andò fuori strada.Ma il concetto corretto di transignificazione o transfinalizzaizione è nato in ambito cattolico e <span>non è affatto eretico</span>

    Evidentemenet lei non lo sa ma è un tentativo dei teologi moderni di spiegare  meglio il concetto di transustanziazione con termini più comprensibili all'uomo moderno e in modo più esistenziale e ontologico.Detto in parole povere la transignificazione tenta di rispondere alla domanda sulla presenza reale di Cristo in modo esistenziale.<span></span>

    <span>

    Lo ripeto,non sono concetti eretici condannati come tali dalla Chiesa.


    Ma in ogni caso Kiko Arguello non ha mai parlato di cose simili,se pensa che mi stia sbagliando lo provi
    </span>altrimenti le sue sono <span>affermazioni campate in aria</span>!!






    Dia retta  a me lasci perdere certi blog e la sua direttrice ,che interviene anche qui,la quale diffonde queste false notizie che lei ripete!


    Mi dipisce che chiami obbrobrio il Cammino Neocatecumenale.Eppure il Papa Benedetto XVI nell'ultima udienza del 17 gennaio 2011 lo ha definito "<span>Dono dello Spirito Santo".</span> non crede di aver esagerato?Grazie





    !
    <span><span></span></span>

    RispondiElimina
  41. <span>Le chiedo:<span>In quale occasione Kiko avrebbe detto che non ci si deve inginocchiare?La prego di mostrarmi la fonte.</span>  
     
     In ogni caso consulti <span>l'Ordinamento Generale del Messale Romano</span> e controlli che non è obbligatorio inginoccharsi alla Messa ma che le norme liturgiche permettono di stare <span>sia in piedi che in ginocchio</span>.<span>Lo stesso vale per la comunione</span>.  
     
    A dire il vero nella Chiesa primitiva non ci si inginocchiava durante l'Eucarestia nè alla consacrazione nè alla comunione. 
    </span>
    <span></span>
    <span>Anzi per essere più precisi l'ultimo Canone del Concilio di Nicea ,il numero 20,addirittura proibisce di iginocchiarsi nelle domeniche e nelle festività evidentemente caro Memory non è a conoscenza di ciò.<span>Ma comunque non intendo dire che inginocchiarsi sia sbagliato.</span>  
     
     Tanto per non essere accusato ,per l'ennesima volta,d
    i essere modernista dico che non ho nulla contro l'inginocchiarsi.<span>Ma di certo  Kiko Arguello non ha mai detto che non ci si deve inginocchare o che sia sbagliato come memory lo accusa.</span>  
     
    Caro memory evidentemente ignora il significato di <span>transignificazione o transfinalizzazione</span> .
    </span><span>Non <span>sono affatto concetti  eretici</span> .Paolo VI in uno dei suoi documenti affermò che i concetti di transignificazione o transfinalizzazione devono sempre essere uniti ricondotti al concetto di <span>transustanziazione</span> dato che qualche teologo,<span>non tutti</span>,andò fuori strada.Ma il concetto corretto di transignificazione o transfinalizzaizione è nato in ambito cattolico e <span>non è affatto eretico</span>  
     
    Evidentemente lei non lo sa ma è un tentativo dei teologi moderni di spiegare  meglio il concetto di transustanziazione con termini più comprensibili all'uomo moderno e in modo più esistenziale e ontologico.Detto in parole povere la transignificazione tenta di rispondere alla domanda sulla presenza reale di Cristo in modo esistenziale.<span></span>  
     
    <span>Lo ripeto,non sono concetti eretici condannati come tali dalla Chiesa.  
     
     Ma in ogni caso Kiko Arguello non ha mai parlato di cose simili,se pensa che mi stia sbagliando lo provi  </span>
    </span><span>altrimenti le sue sono <span>affermazioni campate in aria</span>!!  
     
     Dia retta  a me lasci perdere certi blog e la sua direttrice ,che interviene anche qui,la quale diffonde queste false notizie che lei ripete!  
     
     
    Mi dipisce che chiami obbrobrio il Cammino Neocatecumenale.Eppure il Papa Benedetto XVI nell'ultima udienza del 17 gennaio 2011 lo ha definito "<span>Dono [...]

    RispondiElimina
  42. Premesso che è grazie al blog da lei richiamato e alla sua 'direttrice', come lei la definisce, che ho potuto conoscere attraverso innumerevoli testimonianze di ex aderenti a quel 'movimento', molte delle quali agghiaccianti, e interventi di catechisti nc in servizio permanente effettivo su quel blog (oltre che su questo), riguardo alla citata dichiarazione del Santo Padre nell'udienza del 17-01-2011 penso sia condivisibilissima. Dio può ricavare il bene anche dal male. A questo fine lo Spirito Santo ha voluto elargire all'universo cattolico questo dono (il CNC), per renderlo edotto dei frutti (eretici) del CVII e indurlo al ravvedimento.

    RispondiElimina
  43. Premesso che è grazie al blog da lei richiamato e alla sua 'direttrice', come lei la definisce, che ho potuto conoscere attraverso innumerevoli testimonianze di ex aderenti a quel 'movimento', molte delle quali agghiaccianti, e interventi di catechisti nc in servizio permanente effettivo su quel blog (oltre che su questo), il 'cammino' kikista, riguardo alla citata dichiarazione del Santo Padre nell'udienza del 17-01-2011 penso sia condivisibilissima. Dio può ricavare il bene anche dal male. A questo fine lo Spirito Santo ha voluto elargire all'universo cattolico questo dono (il CNC), per renderlo edotto dei frutti (eretici) del CVII e indurlo al ravvedimento.

    RispondiElimina
  44. E no caro amico!!Lei si sbaglia il Papa non ha affatto detto questo.Il Papa ha definito il Cammino "Dono dello Spirito Santo" non male da cui si ricava il bene!

    Poteva la Chiesa approvare il male?Poteva il Papa definire il Cammino "Dono dello Spirito Santo"se non fosse tale ma un male,quantunque minore?No  caro amico lei è fuori strada!!

    Ha mai sentito qualche Papa per esempio approvare una dotrina anticristiana come il Comunismo o Nazismo definirla addirittura "Dono dello Spirito Santo?Può lo Spirto suscitare un male nella Chiesa?

    Non credo proprio!

    RispondiElimina
  45. Anzi la Signora Direttrice che si fingeva uomo,censura tutti i commenti che la confutano e la smentiscono!Provi a mandare un commento positivo o di elogio al Cammino e veda come sarà accolto!

    Come può credere a quel blog?

    RispondiElimina
  46. Il Cardinale non critica il Concilio, constata solo che non ha parlato della questione, probabilmente ( secondo il Cardinale) perchè era cosa ovvia e andante di per sè stessa: nota, poi, che il Magistero della Chiesa Docente , non ha mai cessato di insegnare su questa materia.
    Lo sguardo del Cardinale è quindi uno sguardo positivo e costruttivo e mostra l'indefessa continutà dell'insegnamento del Magistero.
    Quanto alle ommissioni, un Concilio non è lì per ripetere tutto lo scibile già amesso e conosciuto da tutti, ma per chiarificare punti che lo necessitano o rispiegare al Popolo di Dio elementi meno sviluppati dell'Insegnamento del Cristo che vanno da essere proposti per rispondere ai bisogni particolari di un'epoca data e dare loro particolare solennità: un Concilio esprime quindi solo il Magistero Solenne della Santa Chiesa su alcuni punti considerati di specifico interesse. L'ommisione degli altri articoli di fede e di morale non ha quindi alcun significato negativo ma, anzi, è l'ammissione, che codesti sono elementi acquisiti che vanno di per sè in quella data epoca. I.P.

    RispondiElimina
  47. DOVREBBE PURE FARSI SENTIRE DAL SUO AMICO DEL CUORE, MONS. PADOVANO REGGENTE DELLA DIOCESI DI CONVERSANO-MONOPOLI, IL QUALE PUBBLICAMENTE DICE CHE BISOGNA PARLARE CON DIO COSì COME SI PARLA CON LA PROPRIA MADRE: IN DIALETTO!!!!

    RispondiElimina
  48. Per quanto la domanda non sia rivolta a me (intromissione di cui spero mi perdonerà), e privo di qualsiasi formazione teologica, rispondo per esperienza diretta:

    - In quale occasione Kiko avrebbe detto che non ci si deve inginocchiare? La prego di mostrarmi la fonte.

    La fonte è visibile ogni sabata sera, nelle sale in cui si svolge la celebrazione eucaristica NC: questa si svolge secondo i criteri dettati da K. Arguello/C. Hernandez e ci sono solo delle sedie e nessuno si inginocchia. E per come sono posizionate le file di sedie (a semicerchio, ad 'U' o forme simili) anche se uno lo volesse risulterebbe alquanto complicato a causa dello spazio disponibile.

    - non è obbligatorio inginocchiarsi alla Messa ma che le norme liturgiche permettono di stare sia in piedi che in ginocchio

    Infatti è così, ma 'permettere' e 'tollerare' (come la Comunione sulla mano) non dovrebbero rappresentare delle eccezioni? E com'è che alla fine si sceglie sempre il peggio, o il più comodo, o il meno rispettoso? E se 'Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra', cosa le suggerisce di fare il buon senso (la ragione, la fede, ecc...) davanti alla <span>reale presenza di Cristo</span> nelle due specie?

    - ma è un tentativo dei teologi moderni di spiegare meglio il concetto di transustanziazione con termini più comprensibili all'uomo moderno e in modo più esistenziale e ontologico. Detto in parole povere la transignificazione tenta di rispondere alla domanda sulla presenza reale di Cristo in modo esistenziale.

    Mi perdoni: cosa c'è da spiegare nella definizione 'presenza reale di Cristo'? Quello che fanno i teologi moderni è cercare di confondere le idee di chi ha capito benissimo di ciò che si tratta, e pregando chiede la Grazia di poterlo comprendere anche nel cuore.

    P.S.: per quanto riguarda la cosiddetta 'direttrice': controbatta lei con argomenti validi e lo dimostri lei in prima persona che le 'notizie' sono false. O devo pensare che non ce ne sono?

    RispondiElimina
  49. Ospite, guardi che le testimonianze agghiaccianti sul CNC sono presenti da anni su tanti siti e blog, non certo uno solo, su tutto il web, (compreso facebook) ed esse finalmente hanno cominciato ad aprire gli occhi a tantissimi cattolici ingenui, impedendo loro di cadere nella  nefasta trappola di Kiko, che riduce gli adepti a tanti poveri burattini al servizio della sua eresia luteran-giudaica, da spargere  nel mondo, credendo di fare un servizio a Cristo e alla Chiesa, e rinnegando (oltrepassando) 19 secoli e mezzo di retta e Santa Dottrina Cattolica e Divina Liturgia perenne, secondo quel Depositum Fidei immutabile, trasmesso nei secoli da Pietro ai successori, SENZA CAMBIARE neppure uno iota........che invece da Kiko&C viene stravolto presumendo di rifondare la Chiesa col kikianesimo  ! altro che paraventi e belle<span> scuse di "spiegare meglio" </span>i dogmi !   (il che poi è lo stesso insidioso pretesto del  "nuovo linguaggio pastorale più adeguato ai tempi moderni", proclamato dal mitico CV2,  che nei fatti -nelle prassi devianti- ha cambiato il volto alla Chiesa proprio con le sue ambiguità, foriere di cento menzogne, dissacrazioni ed eresie....)

    RispondiElimina
  50. Vedo che il catechista neocat è ritornato.
    Solo una piccola precisione, i gestori di quel blog hanno TUTTI fatto il cammino, alcuni per un periodo anche molto lungo,  persone che conoscono dunque il cnc dall`interno, come pure la maggior parte di chi testimonia la propria esperienza, diversi sono stati anche responsabil di comunità, testimonianze concordanti di persone che abitano in diverse parti d`Italia e all`estero.
    Io, che non ho fatto il cnc, leggo quelle testimonianze agghiaccianti, sì è la parola più adatta, leggo le catechesi degli iniziatori e esco da quella lettura sgomenta al pensiero che già più di due generazioni, compresi i seminaristi, sono stati "formati" con quei testi, come minimo approssimativi ma purtroppo anche con gravi errori teologici, vedo foto sconcertanti, come quelle delle "liturgie",  e mi domando come tutto ciò possa succedere nella Chiesa cattolica, un sola certezza: di continuità non ne vedo nemmeno l`ombra.

    RispondiElimina
  51. RICORDIAMO le grandi devozioni dimenticate e trascurate....
    IMPARIAMO dai Santi di quasi 20 secoli di storia  (soprattutto S. Padre Pio, tra i più recenti) la dovuta adorazione al SS.mo Sacramento:
    <span><span>Sant'Alfonso a Gesù </span></span>
    <span>

    Signor mio Gesù Cristo, che per l'amore che portate agli uomini, ve ne state notte e giorno in questo Sacramento, tutto pieno di pietà e di amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro che vengono a visitarvi, io Vi credo presente nel Sacramento dell'altare, vi adoro dall'abisso del mio niente e vi ringrazio di quante grazie mi avete concesse, specialmente di avermi donato tutto Voi stesso in questo Sacramento, di avermi data per avvocata la vostra Santissima Madre Maria e di avermi chiamato a visitarvi in questa Chiesa.
    <span>Io saluto oggi il vostro amantissimo Cuore, ed intendo salutarlo per tre fini:</span>
    <span>


    * primo, in ringraziamento di questo gran dono; 
    * secondo,<span> per compensarvi di tutte le ingiurie</span>, che avete ricevuto da tutti i vostri nemici in questo Sacramento; 
    *terzo, intendo con questa visita adorarvi in tutti i luoghi della terra, 
    dove Voi sacramentato ve ne state meno riverito e più abbandonato.
    </span>


    Gesù mio, io vi amo con tutto il cuore. Mi pento di avere per il passato tante volte disgustata la vostra bontà infinita. Propongo con la grazia vostra di non più offendervi per l'avvenire, ed al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a Voi: vi dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie.
    Da oggi avanti fate Voi di me e delle mie cose tutto quello che vi piace. Solo vi chiedo e voglio il vostro santo amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della vostra volontà.
    Vi raccomando le anime del Purgatorio, specialmente le più devote del SS. Sacramento e di Maria SS. Vi raccomando ancora tutti i poveri peccatori.
    Unisco infine, Salvatore mio caro, tutti gli affetti miei con gli affetti del vostro amorosissimo Cuore, e così uniti li offro al vostro Eterno Padre, e lo prego in nome vostro che per amor vostro li accetti e li esaudisca.

    <span>*************************</span>
    </span>

    RispondiElimina
  52. <span>Ha mai sentito qualche Papa per esempio approvare una dotrina anticristiana come il Comunismo o Nazismo definirla addirittura "Dono dello Spirito Santo?</span>

    Mai. Ma c'è stato un Papa che non ha consentito che del comunismo si parlasse nel concilio al fine di evitarne non soltanto una possibile e inequivocabile condanna, ma anche solo la messa in discussione di quell'ideologia.

    <span>Può lo Spirito suscitare un male nella Chiesa? </span>

    Le vie del Signore sono infinite. Un giorno (che come Manzoni fa dire a fra Cristoforo, verrà...) capiremo.

    Le dico la verità, non vorrei approfondire questa discussione. Mi porterebbe a interrogarmi su uno degli aspetti della nostra religione meno spiegati dal Magistero ai, come me, semplici fedeli: la predestinazione.

    RispondiElimina
  53. Si un Papa che apprezzava il comunismo c'è stato: Giovanni XXIII. Perciò non stupisca che possano esserci Papi che apprezzano certi movimenti, perchè a volte si crede che il numero faccia la Fede, ci si fa ammaliare dai numeri, più sono e più il movimento è buono, ma spesso non è così. E poi a cosa servono sti movimenti? A me un po' inquietano specialmente quelli dove tutti sembrano dei santoni guaritori. Poi quelli che si credono che il Buon Dio sia una patatina da aperitivo, che vengono serviti del Corpo e Sangue di Cristo al bancone, perchè potrebbero storgersi un tendine del ginocchio ad inginocchiarsi davanti al Re dei re. Solo delle prime donne di cui si può fare a meno. Purtroppo però i soldi che portano ed i numeri di "fedeli" che indottrinano, fanno gola all'agenzia vaticana, che non si occupa più della salvezza delle anime, ma di quella delle entrate.

    RispondiElimina
  54. <span>"Vi adoro ogni momento, o vivo Pan del Ciel gran Sacramento."</span>
    <span><span>Pange Lingua</span>

    <span><span></span><span>Pange, lingua, gloriosi </span></span></span>
    <span>Corporis mysterium, 
    Sanguinisque pretiosi 
    Quem in mundi pretium, 
    Fructus ventris generosi 
    Rex effudit gentium............
    </span>

    RispondiElimina
  55. Per far corto e non appesantirci suggerisco a chi è interessato di andare qui:
    http://neocatecumenali.blogspot.com/
    digitando sul motore di ricerca le parole : "adorazione nel cammino ".

    RispondiElimina
  56. Mons. Padovano è tanto amabilmente grossier nelle sue disquisizioni dottrinarie......
    Ma non lo avevano nominato Delegato Ap. per il Carnevale di Putignano?

    RispondiElimina
  57. Che Papa Giovanni apprezzasse il comunismo, mi sembra un pò esagerato......

    RispondiElimina
  58. Ma lei, caro ospite, conosce la carità cristiana?
    Ubi caritas est vera...Deus ibi est!
    No, vedendo come insulta un ottimo cardinale cattolico come Ranjith e una buona cattolica di solida dottrina come Luisa, questa frase non le appartiene.

    RispondiElimina
  59. <span>
    </span>
    Dunque un Concilio è lì per: "c<span>hiarificare punti che lo necessitano o rispiegare al Popolo di Dio elementi meno sviluppati dell'Insegnamento del Cristo che vanno da essere proposti per rispondere ai bisogni particolari di un'epoca data e dare loro particolare solennità..."</span>

    Beh,visto i risultati, penso che si possa dire per il Vaticano II: missione fallita.

    RispondiElimina
  60. <span>
    Dunque un Concilio è lì per: "c<span>hiarificare punti che lo necessitano o rispiegare al Popolo di Dio elementi meno sviluppati dell'Insegnamento del Cristo che vanno da essere proposti per rispondere ai bisogni particolari di un'epoca data e dare loro particolare solennità..."</span>  
     
    Beh, visto i risultati, penso che si possa dire per il Vaticano II: missione fallita.</span>

    RispondiElimina
  61. <span>Caro memory il fatto che siano presenti su tanti siti cosa dimostra?Sono sempre le stesse scemenze ripetute tante volte.Io stesso ho chiesto prove di certe testimonianze<span>,sto ancora aspettando! </span></span>
    <span></span>
    <span>La direttrice MIC e altri suo amici girano per tanti blog questa è la loro unica attività quotidiana.Solo di MIC ho contato che scrive <span>su sei sette blog</span>.Su faceboock scrive un certo signore di cui non faccio il nome ,l'ho conosciuto <span>è un povero demente esaltato</span>  figuriamoci se può fare stesto quello che dice. </span>
    <span></span>
    <span>Caro amico secondo lei chi appartiene al Cammino sarebbe un ingenuo,ingannato da Kiko?Saremmo tutti dei stupidotti plagiati da Kiko,burattini?<span>E il Papa?Anzi ben tre Papi?</span></span>
    <span><span>Le Congregazioni Romane?Tutti i Vescovi e Cardinali che accolgono il Cammino?Tutti plagiati</span>? Tutti stupidi,abbindolati da Kiko?Solo voi e la "direttrice"invece sareste intelligenti??</span>
    <span></span>
    <span>Oh se non ci foste bisognerebbe inventarvi!!</span>
    <span></span>
    <span></span>
    <span>Ma mi faccia il piacere!!!Mi  fa ridere!!Si vede proprio lei è un degno allievo della direttrice !!Si vede che ha consultato spesso quel blog!Manifesta lo stesso disprezzo!Bravo!</span>
    <span></span>
    <span></span>
    <span>Intanto le avevo chiesto di segnalarmi in quale occasione Kiko avrebbe detto quello che lei riportava ma,come prevedevo, non mi ha risposto!Tra l'altro  le solite scemenze che dice non sono neanche farina del suo sacco.</span>
    <span>  </span>
    <span></span>
    <span></span>

    RispondiElimina
  62. <span></span>
    <span>Cesare dice:</span>
    <span></span>
    <span>"Mai. Ma c'è stato un Papa che non ha consentito che del comunismo si parlasse nel concilio al fine di evitarne non soltanto una possibile e inequivocabile condanna, ma anche solo la messa in discussione di quell'ideologia".</span>
    <span></span>
    <span>Suppongo alluda a Giovanni XXIII!Ma credo che la sua ricostruzioe dei fatti sia sbagliata.Giovanni XXIII non approvava affatto il comunismo.Il Vaticano II non parlò del comunismo prima perchè era un Concilio pastorale che non voleva esprimere condanne nè formulare Dogmi .Poi non si dimentichi che c'èra l'Unione Sovietica che perseguitava i cristiani  e non pochi sacerdoti erano rinchiusi nei gulag.Una condanna formale del Concilio avrebbe inasprito il regime sovietico.  
     </span>
    <span>Appunto le vie del Signore sono infinite dovreste comprenderlo invece voi vorreste ingabbiare lo Spirito in uno schema ma il vento soffia dove vuole!! 
    </span>

    <span>Comunque sono solo i soliti pregiudizi!!
    </span>

    <span></span>

    RispondiElimina
  63. X Annarita

    cara amica la prego di dimostrare che Giovanni XXIII apprezzasse il comunismo altrimenti,come credo,sono favole.A parte che il Cammino Neocatecumenale non è un movimento nè un associazione la prego di verificare sullo Statuto,ma è un itinerario di fede,un neo catecumenato,cioè un catecumenato post battesimale per adulti.Chiede a cosa servono i movimenti?E come chiedere a cosa serve la Chiesa.Benedetto XVI  a chi muoveva la stessa obiezione rispondeva che la Chiesa è tutta un movimento!Non si tratta di numeri,ma dello Spirito Santo che soffia.Il francescanesimo è un movimento,tutti gli ordini religiosi,le congregazioni religiose sono nati da movimenti.Se lo Spirito Santo li ha suscitati significa che servono alla Chiesa.E' vero che i  numeri non sono tutto ma anche i numeri contano.In certe realtà ci sono pochissimi Sacerdoti e altrettanti pochi cristiani.Se si trova un metodo per reintrodurre il cristianesimo in zone dove è sparito allora certamente questo viene dallo Spirito Santo.

    In quaranta  anni il Cammino ha dato alla Chiesa 2000 Sacerdoti,ha dato numerosissime vocazioni alla vita religiosa salvando alcuni conventi che stavano per scomparire.Attualmente ci sono ben 78 Seminari Redemptoris Mater che scoppiano di vocazioni.Come si può non vedere lo spirito Santo in questo'?

    Tanti matrimoni salvati,famiglie veramente aperte alla vita nella generale denatalità.Tantissimi giovani!Pensi che il Cammino è la realtà ecclesiale che ha più giovani.  

    Circa il resto che dice cara Annarita sono volgarità a cui non replico!

    <span>.</span>

    RispondiElimina
  64. Non credo che apprezzasse il comuismo, però l'aria che tirava era questa: 

    "E chiediamoci ancora: erano profeti coloro che in Concilio denunciavano l’oppressione brutale del comunismo, reclamandone una solenne condanna, o chi riteneva che col comunismo occorreva trovare un accordo o un compromesso perché il comunismo interpretava le ansie di giustizia dell’umanità, e il comunismo sarebbe sopravvissuto uno o due secoli -  almeno – migliorando il mondo? E il card. Antonio Bacci, che non era di questi, in aula pronunciò queste parole: “Ogni qualvolta si è riunito un concilio ecumenico ha sempre risolto i grandi problemi che si agitavano in quel tempo e condannato gli errori di allora. Il tacere su questo punto - il comunismo - credo che sarebbe una lacuna imperdonabile e, anzi, un peccato collettivo: questa è la grande eresia teorica e pratica dei nostri tempi e se il Concilio non si occupa di essa può sembrare un Concilio mancato”. Come negare forza profetica a queste parole e come non denunciare la mancanza di profezia di un Concilio che non seppe prevedere il crollo del comunismo e che forse ritardò questo crollo, grazie al suo silenzio?"

    Prof. R. De Mattei

    RispondiElimina
  65. <span>seminari NC scoppiano di vocazioni.  .....??</span>
    ma bisogna andare a  vedere come sono<span> pilotate</span> queste vocazioni ! ...e verificare se il numero dei sacerdoti = qualità, autenticità  e   SANTITA', oltre che aderenza integrale alla Dottrina bimillenaria !

    RispondiElimina
  66. se quei numerosi sacerdoti sono KIKIANIZZATI fin dalla più tenera età, a che serviranno ?
    solo a finir di demolire la Chiesa di Cristo, che già sta franando paurosamente dal ConcilioV2 ad oggi  !
    ....non certo a ricostruirla sulle macerie che ci circondano, come potrebbero fare invece i sacerdoti della FSSPX, incrollabilmente fedeli alla Tradizione.....

    RispondiElimina
  67. Missione fallita: questo lo dice solo lei, carissima Luisa, assieme con il gruppetto di inadattati ecclesiali che lei frequenta, tutti insignificanti dal punto di vista del Magistero della Chiesa e affetti da negativismo, di criticismo destruttivo acuto, e di "calunniomania" irremediabile.
    Invece , il Concilio è stato riconosciuto come epocale da ben 5 successori di Pietro che, loro invece, hanno il munus di valutare i contenuti di detto Conclio per mandato di Cristo stesso coll'aiuto dello Spirito Santo.
    Le consequenze nefaste che constatiamo sono dovute in primis dal peccato degli uomini che hanno voluto applicare un'ermenutica della rottura che non potrà mai essere la tradizionale visione cattolica di leggere qualunque Magistero.
    Cara Luisa, lei avrebbe fatto meglio stamattina di andare alla Santa Messa della FSSP a Sainte Claire: forse avrebbe avuto una grazia di conversione per smetterla di sempre sporcare l'opera dello Spirito Santo, manifestatasi nel Sacro Santo Concilio. Ubi Petrus Ibi Ecclesia, cara Amica!  I.P.

    RispondiElimina
  68. <span><span>Suppongo alluda a Giovanni XXIII!Ma credo che la sua ricostruzioe dei fatti sia sbagliata.Giovanni XXIII non approvava affatto il comunismo.Il Vaticano II non parlò del comunismo prima perchè era un Concilio pastorale che non voleva esprimere condanne nè formulare Dogmi .Poi non si dimentichi che c'èra l'Unione Sovietica che perseguitava i cristiani  e non pochi sacerdoti erano rinchiusi nei gulag.Una condanna formale del Concilio avrebbe inasprito il regime sovietico. </span></span>

    Sì, mi riferivo a lui.
    Vede Ospite, questo fatto secondo Amerio costituiva ulteriore elemento a riprova dell'indebolimento del senso logico. Scriveva: "leva alla Chiesa lo spavento pr la contraddizione". Intendeva che mentre nel discorso inaugurale del concilio si celebrava la libertà della Chiesa, si ammetteva nel contempo non soltanto che molti sacerdoti erano in quel momento imprigionati a causa della loro fede, ma che il Pontefice stesso aveva dovuto imporre al concilio di non far menzione del comunismo in nessun documento. Credo che la parola comunismo non appaia in nessun atto del concilio.

    RispondiElimina
  69. :) :-D 8-) :*
    Come reagire altrimenti a questo altissimo contributo?
    Sempre elegante, ben educato, abbastanza presuntuoso da non accettare nessuna osservazione o critica, quando Enrico lo riprende si innervosisce in modo comico, a me vanno i soliti apprezzamenti che, come al solito, considero dei complimenti visto la fonte dalla quale provengono.
    Penso che il mio sedicente "concittadino" sia uno dei rari a pretenderere  che il Vaticano II ha portato chiarezza, visto la confusione epocale, il caos nel quale siamo immersi.
    Che poi i primi ad applicare i documenti conciliari, i primi autori di quel che  vengono chiamate "errate applicazioni " o " errate interpretazioni",  siano stati, e  da subito,  i vescovi appena ritornati da Roma, dove avevano studiato e approvato quei documenti che dunque conoscevano alla perfezione, è senza dubbio per taluni un fattore trascurabile, o un`osservazione scomoda, talmente scomoda che quando è fatta,  si preferisce ignorarla e non rispondere.

    RispondiElimina
  70. :) :-D 8-) :*
    <span>Come reagire altrimenti a questo altissimo contributo?  
    Sempre elegante, ben educato, abbastanza presuntuoso da non accettare nessuna osservazione o critica, quando Enrico lo riprende si innervosisce in modo comico, a me vanno i soliti apprezzamenti che, come al solito, considero dei complimenti visto la fonte dalla quale provengono.  
    Penso che il mio sedicente "concittadino" sia uno dei rari a pretendere  che il Vaticano II ha portato chiarezza, visto la confusione epocale, il caos nel quale siamo immersi.  
    Che poi i primi ad applicare i documenti conciliari, i primi autori di quelle che  vengono chiamate "errate applicazioni " o " errate interpretazioni", siano stati, e da subito, i vescovi e cardinali appena ritornati da Roma, dove avevano studiato e approvato quei documenti che dunque conoscevano alla perfezione, è senza dubbio per taluni un fattore trascurabile o un`osservazione scomoda, talmente scomoda che, quando è fatta,  si preferisce ignorarla e non rispondere. 
    </span>

    RispondiElimina
  71. @viandante che gentilmente complimentava l`ospite neocat per il suo tono pacato, come vede, basta grattare un pò e sotto un sottile strato di vernice-mimetizzazione, viene alla luce il tono al quale P. ci ha abituati , gli insulti non mancano mai, come da copione.

    RispondiElimina
  72. Non è un'osservazione scomoda: se la si ignora, solitamente, è per rispetto di chi la pone, perchè questa persona mostra non aver nessun senso storico, non capire cosa sia successo nella società in quegli anni da un lato e dall'altro questo dimostra nei fatti che la formazione di detti vescovi e cardinali, avvenuta ben prima del Concilio al quale hanno partecipato, era sufficientemente deficiente <span>per non permettere loro</span> di far fronte al tsunami nella società civile spicciolamente definita come maggio 68.
    In altre parole, è perchè la Chiesa pre-Conciliare non era pronta a far fronte che una gran parte dei Suoi esponenti si sia lasciata andare al peggio e nella non applicazione del Concilio ispirato lui dallo Spirito Santo ocme lo è ogni Concilio ecumenico.
    La fattura che stiamo pagando oggi è stata l'impreparazione degli uomini di quella Chiesa pre-Conciliare lì in quel tempo lì.
    Una comprova molto indiretta l'abbiamo dallo studio richiesto dai vescovi americani sulla pedofilia: ci vede chiaramente che questo fenomeno inizio fin dagli anni 50 per assumere prime vette nel 1962 e continuare così fino alla fine degli anni settanta inizio ottanta. La decrescita di questi casi è invece diminuita coll'apparire delle nuove generazioni formate dopo il Concilio fino al punto di oggi dove ci sono meno casi che prima degli anni 50.
    Valutare le cause e gli effetti e non mischiare i due è uno sforzo che molti preferiscono ignorare perchè non va nel senso delle loro ideologie spicciole.
    E comunque, si ricordi, cara Luisa, che Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.

    RispondiElimina
  73. Interessante la sua lettura di quelle errate applicazioni!
    Apprezzeranno, se son ancora in vita, i vari vescovi e cardinali che hanno sconvolto e calpestato, da subito, la sacra Liturgia, e-o tollerato i vari bricolages liturgici, anche lodandoli come Bugnini con l`invenzione di Arguello per il suo cammino,  che hanno creato confusione, e da subito, con i loro magisteri paralleli, che si sono lanciati nei loro incontri-sperimenti ecumenici, il tutto riferendosi evidentemente al mitico superdogma Concilio!
    Nessun bisogno di aggiungere Vaticano II, "Concilio" bastava, dal momento che una nuova Chiesa era nata, la Chiesa conciliare o postconciliare.

    RispondiElimina
  74. "il cammino ha dato alla Chiesa"????
    E' il cammino che 'chiama' al sacerdozio o il Signore?
    Leggere come avvengono le cosiddette 'alzate'
    Poi non dite che parliamo dei NC. E' nostro DOVERE dire come stanno realmente le cose e non perché si è 'anti' nessuno, ma perché è un problema di TUTTA la Chiesa..

    RispondiElimina
  75. ... dimenticavo. Ogni volta, per far numero, si alzano anche coloro che lo hanno gia' fatto nel megaraduno precedente e sono in attesa di ulteriore discernimento *da parte dei totipotenti catechisti*.

    RispondiElimina
  76. E' vero che il Papa ha definito il Cammino dono dello Spirito Santo e ha anche dato delle correzioni, ha parlato di -purificazione-... ma, come ha detto il vescovo Villegas delel Filippine *il cammino va salvaguardato dall'arroganza dei suoi iniziatori*, ai quali si obbedisce anziche' al Papa.
    Il cammino puo' essere dono dello Spirito solo nella misura in cui obbedisce.

    RispondiElimina
  77. io non mi fingevo uomo, ho adottato anni fa un nick maschile per evitare che, col mio vero nome, in altri contesti mi massacrassero qualunque cosa dicessi.
    Quando abbiamo aperto il blog ho conservato quel nick, all'inizio anche per mantenere la privacy, non per vigliaccheria, ma per sana prudenza, ad evitare ritorsioni che non sono mancate, Pronta, all'occorrenza a metterci la faccia per fedelta' al Signore.

    RispondiElimina
  78. Onestamente non vedo il nesso tra la sua risposta e il mio commento... I.P.

    RispondiElimina
  79. Mamma mia che granchio che si è preso.
    Mi spiega perchè accomuna il mio dissidio con Luisa a un mia presunta disistima per il card. Ranjit?
    E' vero il contrario!
    Mi spiace molto che il cardinale non sia diventato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e aggiungo che mi onoro di avergli parlato brevemente in occasione delle "visite di cortesia"  (che io - un po' rétro - preferisco continuare a definire "visite di calore") in occasione del Concistoro delnovembre 2010.
    Cercate, Lei e Luisa, di essere meno dogmatici e più umani.
    Tutti si sbaglia a volte, ma poi ci si rialza. 
    Ribadisco che se non c'e carità senza verità, non c'è neppure verità senza carità.
    Buona cattolica di sana dottrina....? Dio Santo, che linguaggio antico!!!
    Guardi che la sana dottrina conta poco se poi non si parla "ex abundantia cordis"      

    RispondiElimina
  80. X appunto
    <span><span></span></span>
    <span><span>caro amico non le sembra che sia pretenzioso giudicare una vocazione?Non le pare presuntuoso voler giudicare una vocazione? Cosa ne sa lei?Chi sarebbe a pilotare le vocazioni Kiko?Cosa vi fa pensare che chi fa il Cammino o chi decide di entrare in un seminario Redemprotis Mater sia sempre coartato o plagiato da Kiko?Ci ritenete dei sottosviluppati dei mentecatti?Degli stupidi che si lasciano circuire?Ma su quale base dite questo?Vi sentite così più intelligenti di noi?</span></span><span><span>Di certo il numero alto di vocazioni non è garanzia di santita ma mi sembra anche bizzarro pensare che una vocazione sia pilotata o di scarsa qualità solo perchè proviene dal Cammino Neocatecumenale!Anche una vocazione proveniente dal mondo tradizionalista non garantisce nulla o mi sbaglio?O pensate che una vocazione tradizionalista sia di per se stessa di migliore qualità delle altre?Sulla integrale aderenza alla dottrina cattolica dei sacerdoti provenineti dal Cammino cosa la fa dubitare e su quale base?</span></span>
    <span><span></span></span>

    RispondiElimina
  81. È il suo commento a non aver risposto alla mia domanda e cioè, dal momento che sono gli stessi che hanno studiato e approvato i documenti conciliari ad essersi IMMEDIATAMENTE lanciati nella loro impresa distruttrice riferendosi a quei documenti che conoscevano alla perfezione, se la logica ha ancora un senso, quei rerum novarum laudatores sapevano ciò che facevano.
    Se dunque quelli che sono chiaramente degli abusi in rottura con la Tradizione e il Magistero perenne della Chiesa vengono oggi ridotti ad errate interpretazioni dei testi  conciliari ma se si sa che  gli autori in primis e da subito di quegli abusi son coloro che quei testi li conoscevano per averli studiati, che cosa ne deduce il semplice fedele ma comunque dotato di logica?  
    Forse che è totalmente illogico dedurne che quei vescovi sapevano che quei testi PERMETTEVANO loro quelle applicazioni?   
    Forse che già lo sapevano al momeno di approvarli?  
    Forse che son stati redatti in modo di permettere quelle future "libere interpretazioni"?  
    Chi ha letto "La riforma liturgica " di A.Bugnini, vede scorrere sotto i propri i occhi, passo dopo passo, come una Costituzione conciliare ha potuto essere interpretata dal Consilium seguendo i dettami di quella che Bugnini ha definito  "interpretazione estensiva"( pag. 121), come partendo dal testo, si è potuti arrivare ad introdurre tutto ciò che la Sacrosanctum Concilium non prevede.
    Insomma quei vescovi erano perfettamente formati e ispirati per partorire i documenti conciliari ma poi, arrivati a casa loro, avrebbero subito perso tutti i loro "repères", sarebbero stati travolti dallo spirito sessantottino il quale, congiunto allo spirito conciliare, li avrebbe spinti, da subito lo ripeto, a stravolgere Liturgia e Dottrina, a permettere che lo spazio sacro sia devastato, a tentare ogni sperimento, a prendere ogni sorta di iniziativa ecumenica e via dicendo, stiamo parlando di DOTTRINA, di TEOLOGIA liturgica, di MAGISTERI paralleli, i risultati li abbiamo sotto gli occhi.

    RispondiElimina
  82. X Appunto

    <span>Kikianizzati??E che significa?A che serviranno?Allo stesso scopo dei Sacerdoti tradizionalisti!Demolire la Chiesa?Certe Diocesi sono rinate,erano senza Sacerdoti.Certi comunità religiose erano in via di estinzione</span><span> sono rinate grazie alle vocazioni sorte nelle comunità neocatecumenali.Certe Diocesi del nord Europa stanni rinascendo grazie alle vocazioni sorte nel Cammino.Mi fa piacere che i sacedoti della FSSPX spero però che presto siano riacettati pienamente nella Chiesa visto che per il momento sono sospesi a divinis e non possono leggittimamente esercitare alcun ministero nella Chesa Cattolica</span>
    <span>e comunque sono pochissimi.Ma se saranno riaccettati nella Chiesa e si metteranno anche loro a servizio dell'annuncio del Vangelo sarò contento.</span>
    <span> 
    Saranno anche fedeli alla tardizione ma per il momento non sono altrettanto fedeli alla Chiesa!</span>

    RispondiElimina
  83. <span>X Appunto  
     
    <span>Kikianizzati??E che significa?A che serviranno?Allo stesso scopo dei Sacerdoti tradizionalisti!Demolire la Chiesa?Certe Diocesi sono rinate,erano senza Sacerdoti.Certi comunità religiose femminili erano in via di estinzione</span><span> sono rinate grazie alle vocazioni sorte nelle comunità neocatecumenali.Certe Diocesi del nord Europa stanno rinascendo grazie anche alle vocazioni sorte nel Cammino.Mi fa piacere che i sacedoti della FSSPX siano fdeli alla tradizione spero però che presto siano riaccettati pienamente nella Chiesa visto che per il momento sono sospesi a divinis e non possono leggittimamente esercitare alcun ministero nella Chesa Cattolica</span>  <span>e comunque sono pochissimi.Ma se saranno riaccettati nella Chiesa e si metteranno anche loro a servizio dell'annuncio del Vangelo sarò contento.</span>  
    <span>   
    <span>Saranno anche fedeli alla tradizione ma per il momento non sono  fedeli alla Chiesa!</span></span></span>

    RispondiElimina
  84. <span>È il suo commento a non aver risposto alla mia domanda e cioè, dal momento che sono gli stessi che hanno studiato e approvato i documenti conciliari ad essersi IMMEDIATAMENTE lanciati nella loro impresa distruttrice riferendosi a quei documenti che conoscevano alla perfezione, se la logica ha ancora un senso, quei rerum novarum laudatores sapevano ciò che facevano.  
    Se dunque quelli che sono chiaramente degli abusi in rottura con la Tradizione e il Magistero perenne della Chiesa vengono oggi ridotti ad errate interpretazioni dei testi  conciliari ma se si sa che  gli autori in primis e da subito di quegli abusi son coloro che quei testi li conoscevano per averli studiati, che cosa ne deduce il semplice fedele ma comunque dotato di logica?    
    Forse che è totalmente illogico dedurne che quei vescovi sapevano che quei testi PERMETTEVANO loro quelle applicazioni?     
    Forse che già lo sapevano al momeno di approvarli?    
    Forse che son stati redatti in modo di permettere quelle future "libere interpretazioni"?    
    Chi ha letto "La riforma liturgica " di A.Bugnini, vede scorrere sotto i propri i occhi, passo dopo passo, come una Costituzione conciliare ha potuto essere interpretata dal Consilium seguendo i dettami di quella che Bugnini ha definito  "interpretazione estensiva"( pag. 121), come partendo dal testo, si è potuti arrivare ad introdurre tutto ciò che la Sacrosanctum Concilium non prevede.  
    Insomma quei vescovi erano perfettamente formati e ispirati per partorire i documenti conciliari ma poi, arrivati a casa loro, avrebbero subito perso tutti i loro "repères", impreparati sarebbero stati travolti dallo spirito sessantottino il quale, congiunto allo spirito conciliare, li avrebbe spinti, da subito lo ripeto, a tradire i testi da loro approvati, a stravolgere Liturgia e Dottrina, a permettere che lo spazio sacro sia devastato, a tentare ogni sperimento, a prendere ogni sorta di iniziativa ecumenica e via dicendo, ma per favore, stiamo parlando di DOTTRINA, di TEOLOGIA liturgica, di MAGISTERI paralleli, i risultati li abbiamo sotto gli occhi.</span>

    RispondiElimina
  85. X MIC

    Ecco la nostra cara Direttrice!!Finalmente posso parlare liberamente senza che lei Signora mi censuri.
    Come avvengono le alzate lei non può saperlo dato che non ha mai fatto parte del Cammino Neocatecumenale o sbaglio?Io di alzate ne ho viste tante avendo partecipato a ben tre GMG.Roma 1987,Cestokowa 1991,Roma 2000,Colonia 2005.Oltretutto ho incontrato Kiko in diverse occasioni.Partecipo alle convivenze di inzio corso nelle quali ci sono le alzate.Evidentemente lei cara Signora che si spaccia per esperta non sa che l'alzata è solo una premessa al discernimento vocazionale.Sulla eventuale vocazione maschile o femminile che si manifesta alle alzate  viene fatto un attento discernimento e quando c'è il caso il candidato viene mandato a casa.Si immagini che in certi seninari con pochissime vocazioni i giovani vengo pregati di restare.Nei Seminari Redemptoris Mater c'è una selezione molto seria  e molti vengono inviati a casa.Direi che vengono quasi cacciati!

    RispondiElimina
  86. Signora MIC lei del Cammino non sa nulla!!Non ne ha mai fatto parte!Se mi sbaglio allora mi dica dove ha fatto il Cammino,chi sono stati i suoi catechisti!Che tappe ha fatto!Lei non ne sa nulla se non per sentito dire!!

    RispondiElimina
  87. Cari amici tradizionalisti.La prossima GMG parteciperanno anche tatintissimi giovani del Cammino Neocatecumenale.I giovani che si alzeranno e manifesteranno l'intenzione di diventare Sacerdoti saranno formati per l'evangelizzazione della Cina.Pensate un miliardo di uomini e donne che non conoscono Gesù Cristo.Se la FSSPX vorrà unirsi nell'evangelizzaizone della Cina saranno i benvenuti.
    Va bene la Messa Tridentina,tutta la tradizione che volete ma bisogna annunciare il Vangelo e diffondere il regno di Dio.La Cina ci aspetta datevi da fare anche voi!!

    RispondiElimina
  88. <span>Cari amici tradizionalisti alla prossima GMG parteciperanno anche tantintissimi giovani del Cammino Neocatecumenale.I giovani che si alzeranno e manifesteranno l'intenzione di diventare Sacerdoti saranno formati per l'evangelizzazione della Cina.Pensate un miliardo di uomini e donne che non conoscono Gesù Cristo ai quali bisogna annunciare Gesù.Se la FSSPX vorrà unirsi nell'evangelizzaizone della Cina saranno i benvenuti.Prima dovrà rientrare nella Chiesa.Va bene la Messa Tridentina,tutta la tradizione che volete ma bisogna annunciare il Vangelo e diffondere il Regno di Dio.La Cina ci aspetta datevi da fare anche voi!!</span>

    RispondiElimina
  89. Cara Luisa,
    la ringrazio di essersi spiegata più a lungo sul suo proprio punto di vista, ma ciò non toglie che non lei ha letto o voluto capire la mia risposta. Ci riprovo da un altro punto di vista.
    (1) Prima di tutto lei vuole dimenticare che in un Concilio Ecumenico, che è Magistero Solenne della Chiesa Cattolica e in quanto tale inerrabile, è mosso dall Spirito Santo, il Quale si fa da sgabbello dei Suoi nemici. Quindi <span>indipendentemente dall'agire umano, dalle politiche di basso livello, dagli interessi personali e di fazione, anzi facendosi gioco di questi quando Gli si oppone, lo Spirito Santo soffierà e il Magistero della Chiesa docente si esprimerà nella sua inerrabilità</span>. Questa è Fede Cattolica Tradizionale vera e genuina.
    (2) Come prima consequenza del punto (1)<span> studiare tutti gli intrighi precedenti, contemporanei e susseguenti a qualunque Santo Concilio Ecumenico non ha nessun, ma proprio nessun,  interesse dal punto di vista teologico ma solo da un punto di vista storico.</span> Mutatis mutandis, lo stesso succede con l'elezione di un Papa, poco importano gli intrighi, chi si ritrova in quel posto è il Papa voluto dallo Spirito Santo per la Sua Chiesa
    (3) Come seconda consequenza, l<span>'agire di ogni specifico vescovo o cardinale, anche se in gruppi o fazioni, può non coincidere con la Volontà dello Spirito Santo che si esprime attraverso l'insegnamento della Chiesa Docente, Solenne o no, Straordinario o Ordinario.</span> E questo perchè la natura umana rimane sempre libera, indipendentemente dalla posizione che si ha nella Cheisa e dalle Garzie ricevuto, di peccare e di errare.
    (4) Come terza consequenza,<span> non c'è quindi, a priori, nessuna relazione tra il Magistero del Santo Concilio e l'agire di certi vescovi e cardinali se non la loro libera buona volontà</span> limitata dal loro peccato e dalle loro debolezze personali
    (5) Lei poi dimentica volontariamente che lo scossone che la Chiesa ha avuto è stato causato molto di più dall'incapacità intellettuale e spirituale di molti Suoi membri di difendersi dall'ideologia ambiente, anti-cristiana e anti-cattolica, cioè proprio dall'incompleta formazione che questi vescovi e sacredoti avevano ricevuto, ma che tutti avevano ricevuto tra 50 e 20 anni prima del Concilio. Per riassumere <span>quel che è cominciato a succedere nel decennio precedente il Concilio e negli anni seguenti è la consequenza della formazione dei chierici negli anni dieci a trenta del secolo scorso</span>: cioè oggi paghiamo ancora quel che di sbagliato, o, più esattamente, non adattato, era stato impartito in quegli anni alle nuove generazioni di sacredoti.
    (6) Quindi contesto questa sua ipotesi che quei vescovi erano perfettamente formati ed ispirati.
    Per concludere, non c'è relazione tra il Santo Magistero della Chiesa e il peccato personale di chi dovrebbe insegnarlo e si rilegga nel Vangelo cosa dice gesù stesso a questo proposito: fate quello che insegnano e non quello che fanno. E per noi, veri cattolici amanti della Tradizione, Ubi Petrus Ibi Ecclesia, basta ed avanza I.P.

    RispondiElimina
  90. Anche partendo dalla certezza che i documenti conciliari sono senza pecche, chiari e in perfetta linea con la Tradizione, malgrado tutti i complotti-intrighi durante il Vaticano II, cominciati da subito ad opera del gruppo modernista, malgrado i giochi di potere, alleanze e controalleanze, non posso non pormi la domanda :
    forse che per i precedenti Concili si è rivelato necessario creare il concetto di "ermeneutica della continuità" per opporla ad un`eventuale rottura che sarebbe nata a seguito dei documenti conciliari?    
    Forse che i testi dei Concili precedenti erano suscettibili, a causa di un linguaggio ambiguo, di creare false interpretazioni, o erano redatti in modo di evitarle?  
    E ancora, se malgrado la chiarezza inequivocabile dei documenti ci fossero  state errate interpretazioni e applicazioni, forse che la suprema autorità della nostra Chiesa le avrebbe tollerate senza intervenire, o sarebbe intervenuta immediatamente alfine di non lasciar prendere radice a quegli errori?  

    RispondiElimina
  91. Ermeneutica della continuità va bene, ma il card. Ranjit evidenzia anche l'ermeneutica del buco o della smemoratezza a proposito della questione eucaristica nella Sacrosanctum Concilium. E in quel buco o in quell'omissione i protestanti non-tradi ci si si sono tuffati magistralmente.

    RispondiElimina
  92. <span>"Quanto alle ommissioni, un Concilio non è lì per ripetere tutto lo scibile già amesso e conosciuto da tutti". </span>

    <span>E invece fu proprio per questo motivo che fu convocato, per mettere "il vino vecchio negli otri nuovi". E in quel travaso un po' di vino andò a male e parecchio andò di fuori.
    </span>

    RispondiElimina
  93. Sì certo, ero a Roma l'anno scorso, presso i Missionari del Preziosissimo Sangue di S. Gaspare del Bufalo, quando seppi da un amico che lavora alla Congrgazione di tale nomina.

    RispondiElimina
  94. Il carnevale di Putignano è un'istituzione molto antica: Congratulazioni, quindi, al Vescovo Mons. Padovano per l'importante nuova nomina. Sono certo che farà benissimo!!!!

    RispondiElimina