UNIONE GIURISTI CATTOLICI DI PAVIA “BEATO CONTARDO FERRINI”
(sito)
Comunicato Stampa
Conferenza sulle riforme di Benedetto XVI
Benedetto XVI - Legislatore, canonico.
Aula Volta dell’Università degli Studi di Pavia
Sabato 21 maggio, ore 9.15
Sabato 21 maggio, ore 9.15
L’Unione Giuristi Cattolici di Pavia “Beato Contardo Ferrini” organizza per sabato 21 maggio un evento sul tema “Benedetto XVI – Legislatore canonico”. Saranno approfondite le riforme ecclesiali volute dall’attuale Pontefice.
Alle 9.15, in Aula Volta dell’Università di Pavia in c.so Strada Nuova 65, si alterneranno illustri giuristi, ecclesiastici e giornalisti.
ore 9:40 - Don Giovanni Lodigiani, docente di Teologia Morale del Seminario di Pavia, (ISSR Pavia e Vigevano) ripercorrerà il pensiero di Joseph Ratzinger su “Chiesa e diritto” a partire dai suoi scritti: "La dimensione istituzionale della Chiesa negli scritti di J. Ratzinger".
Il Prof. Luciano Musselli, già ordinario di Diritto Ecclesiastico all’Università di Pavia, si occuperà della disciplina per gli anglicani tornati in comunione con la Chiesa cattolica (secondo la Costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus).
Il Prof. Andrea Perrone, ordinario di Diritto Commerciale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si occuperà della recente legge vaticana: " Il motu proprio per la prevenzione dei reati finanziari" nelle operazioni economiche.
S. E. Mons. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, parlerà de: "Le nuove norme sui delicta graviora".
Sandro Magister, vaticanista de L’Espresso, tratterà de “L’ermeneutica della continuità nelle riforme di Benedetto XVI: dal Motu proprio Summorum Pontificum al «Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione»”.
Il convegno sarà presieduto dal Prof. Giorgio Feliciani, docente ordinario di Diritto Canonico e di Diritto Ecclesiastico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Il convegno sarà presieduto dal Prof. Giorgio Feliciani, docente ordinario di Diritto Canonico e di Diritto Ecclesiastico all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
La partecipazione è libera e gratuita.
Il Convegno è stato accreditato ai fini della formazione degli Avvocati (3 crediti).
Perchè un NON-giurista parla del SP?
RispondiEliminaE' accreditato come commentatore delle vicende ecclesiastiche concernenti la forma extra-ordinaria del rito romano che nel contesto attuale del cammino ecclesiale e della maturazione pastorale del Popolo di Dio s'inserisce come modalità liturgica volta alla riconciliazione in un unico e indiviso convivio eucaristico quei fedeli non ancora giunti al grado di adultità della e nella fede maturato nell'ultimo Concilio Ecumenico. Si tratta di clero e fedeli legati a categorie del passato che vorrebberro riprodurre nel momento presente come corpo estraneo alla dinamica sociale oggidì palesatasi - realtà a cui ogni cristiano deve cooperare inserendo il lievito evangelico e testimondiando l'annuncio nelle modalità precipue del momento storico in relazione al Piano di salvezza.
RispondiEliminaLa lungimirazione del Moderatore del ministero petrino sta nell'attendere a tale grado di maturazione per poi far affluire nell'azione liturgica quegli aspetti della sinassi tridentina compatibili con quella dinamica rituale con cui Cristo si rende presente oggi nelle assemblee radunate nel suo Nome.
La ritualità detta tridentina è precipua della cristianità romano-germanica e della sensibilità carolingia al culto sacro. Tutti gli elementi liturgici presenti in siffatta ars celebrandi rispondono ad esingenze tipiche della palestra socilogica medioevale, in particolare il rapporto signore-vassallo ivi riprodotto tra prete e fedele.
Gli sviluppi della storia e le successive ermeneutiche liturgiche hanno compreso come la cosidetta Messa altro non è che la testimonianza comunitaria dell'affetto e della fiducia che le assemblee cristiane rivolgono al Gesù Nazareno quale esempio di vita nuova. Lo spezzare il pane, il bere nel medesimo calice, sottolinea il destino comune del genere umano e la funzione specifica svolta dai battezzati nel Messia.
<span>La ritualità detta tridentina è precipua della cristianità romano-germanica e della sensibilità carolingia al culto sacro. Tutti gli elementi liturgici presenti in siffatta ars celebrandi rispondono ad esingenze tipiche della palestra socilogica medioevale, in particolare il rapporto signore-vassallo ivi riprodotto tra prete e fedele. </span>
RispondiEliminae anche per tutto il resto. ????????
Chi ti ha insegnato o dove hai imparato non dico la Tradizione, ma la Storia della Chiesa?
La storia della Chiesa non si impara solamente nelle facoltà teologiche, talora ingessate in schemi che mortificano lo spirito di Vita che fluisce come un carisma nel popolo dei battezzati, ma s'incarna nelle testimonianze di pietre vive che nelle stazioni del Piano di Salvezza sanno intersecare l'ermeneutica con il fondamento, l'essenziale del Kerygma con le contingenze della civitas hominis.
RispondiEliminaContenuto ridicolo, prosa penosa. Poi, lei cosa ha contro la "cristianità romano-germanica e la sensibilità carolingia al culto sacro"?. Hanno fatto grande la Cristianità. Spero proprio non sia un "giurista cattolico".
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