per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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Tra le parole del Papa usate per l'Atto di Affidamento a Maria dell'Italia:
RispondiElimina<span>Vergine del Cenacolo,
sollecita le nostre Chiese a cooperare tra loro,</span>
<span>nella comunione con il Vescovo di Roma.</span>
<span></span>
<span>....adesso dovremo abituarci all'uso normale di questa nuova espressione "le nostre Chiese", che tanti anni fa non si usava affatto ? </span>
RispondiEliminaLe nostre Chiese, non la Chiesa perchè ciascun vescovo, non è in comunione con il papa e quindi si sente un Sommo pontefice...nella sua diocesi, a cadere ciascun parroco non è in comunione con il Vescovo e si sente un vescovo a cadere i nuovi laici indottrinati nelle scuole di teologia di base si sentono parroci e non stanno in comunione con i presbiteri...che dire poi delle pretesse in stato di aanzata cariera......insomma la babele è la vera protagonista della Chiesa italiana....
RispondiEliminafa ribrezzo solo a vederlo ,un simile mostro
RispondiElimina<span><span>Io ho visto la puntata. A quanto pare, che don Seppia avesse certi "appetiti", era cosa nota in Curia, lo sapeva pure Siri, a cui don Casassa si rivolse per chiedere consiglio. Pare che il cardinale (ormai arcivescovo emerito ma ancora influente) gli abbia detto: "Fai come hai sempre fatto". Non capisco bene il senso di questa frase. Tuttavia, poco dopo, don Seppia fu spostato dalla parrocchia di don Casassa. Quindi sapevano. Non mi stupisce che a quei tempi la Chiesa agisse così. Negli anni 80-90 la pedofilia e l'efebofilia non erano problemi all'ordine del giorno e se ne aveva una percezione diversa da quella di oggi. La Chiesa è una famiglia e tende a proteggere i propri membri ed ad evitare gli scandali, anche per non rovinare la propria immagine. D'altronde, quanti sarebbero disposti, nelle famiglie normali, a denunciare, alle autorità, un proprio familiare che ha commesso un crimine, piuttosto che sperare che lo stesso si penta ed eviti di reiterare il delitto pur evitando di essere scoperto e condannato?
RispondiEliminaIo non mi stupisco di nulla, non mi straccio le vesti. Nulla di nuovo sotto il sole. Penso che don Seppia sia affetto da gravi turbe psichiche che non sono state curate.</span></span>
:-[ certa pignoleria però non è buona cara memory...anche sant'Ireneo (se non erro) afferma che TUTTE LE ALTRE CHIESE devono guardare a Roma.... il plurale per identificare LE"NOSTRE" CHIESE non è nuovo, piuttosto è cambiato il soggetto di comunione... infatti... "nostre" non è il soggetto, ma lo è la "comunione con il Vescovo di Roma".....ed è comprensibile anche alla luce di questo pensiero sempre espresso da Ratzinger:
RispondiEliminaDopo la traduzione in tedesco della liturgia, secondo l’ultima riforma, mi si presentava continuamente una difficoltà linguistica nel recitare un testo, che appartiene proprio a questo stesso contesto e che è sintomatico per ciò di cui si tratta qui.
Nella traduzione tedesca del Suscipiat si dice: il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio "per il bene nostro e di tutta la Sua santa Chiesa".
A me veniva sempre spontaneo dire: "E di tutta la nostra santa Chiesa".
In questa difficoltà linguistica viene alla luce tutta la problematica che stiamo trattando e diventa chiaro il fatto che siamo incorsi in una deviazione di prospettiva.
Al posto della Sua Chiesa è subentrata la nostra e con essa le molte chiese: ognuno ha la propria.
Le chiese sono diventate nostre imprese, di cui siamo orgogliosi o ci vergogniamo, tante piccole proprietà private che stanno una accanto all’altra, chiese soltanto "nostre, che noi stessi costruiamo, che sono opera e proprietà nostra, e che noi vogliamo trasformare o conservare come tali.
Dietro alla "nostra Chiesa" o anche alla "vostra Chiesa" è scomparsa la "sua Chiesa".
Ma solo quest’ultima interessa e se non esiste più anche la "nostra" Chiesa deve abdicare.
Se fosse soltanto nostra, la Chiesa sarebbe solo un inutile gioco da bambini.
Da Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI "Perchè siamo ancora nella Chiesa", Rizzoli
;)
"nostre Chiese" è corretto, perchè siamo disseminati nel mondo, ma in comunione con Roma perchè di Chiesa ne abbiamo UNA SOLA....il richiamo del Papa è corretto...
<span>"...lo sapeva pure Siri, a cui don Casassa si rivolse per chiedere consiglio. Pare che il cardinale (ormai arcivescovo emerito ma ancora influente) gli abbia detto: "Fai come hai sempre fatto". Non capisco bene il senso di questa frase."</span>
RispondiEliminaDon Casassa chiarifica lui stesso il senso della frase. Infatti racconta che visti i comportamenti "strani" del suo coadiutore don Seppia e i risultati non felici che quest'ultimo otteneva con i più giovani, <span>prima</span> di andare in Curia Arcivescovile, si rivolse per un consiglio al Cardinale Siri, già Arcivescovo emerito. Fu allora che il Cardinale, che conosceva bene l'operare corretto e rispettoso di don Casassa, lo invitò a "fare come aveva sempre fatto" cioè avvisare chi di dovere, i superiori, e portare così a termine il suo compito di parroco e di uomo onesto. Ricordo a questo proposito un pensiero del Cardinale che diceva: "<span>la migliore strategia della vita è obbedire a chi si deve per riuscire a non obbedire a chi non si deve obbedienza. Si pecca, ma si paga</span>".
Non credo che al Cardinale Siri sia possibile attribuire alcuna colpa o reticenza, a lui che in vita ha sempre pagato di persona il suo essere schiettamente onesto e franco.
non è pignoleria, cara Cate, le parole hanno un senso. Il fatto è che ci hanno abituato a discorsi fumosi e approssimativi. Ma non c'è bisogno di usare "chiese" nemmeno per enfatizzare le Chiese locali, perché ogni Chiesa locale non è una Chiesa a sé ma ha in sé l'universalità della Chiesa. Così come è per ognuno di noi. Prego io, ma dico non solo abbi pietà di me, ma abbi pietà di "noi", Padre "nostro", prega per "noi" peccatori.
RispondiEliminaLa dice lunga sulla situazione.
RispondiEliminaInvochiamo Misericordia
gentile redazione vi prego di togliere le immagini di certi balordi che macchiano il divino sacramento dell ordine sacro
RispondiEliminamic...confesso che non ho capito affatto cosa tu abbia voluto dire con la tua risposta..... :-[
RispondiEliminail fatto che "ci ( o ti ? ) hanno abituati a discorsi FUMOSI" non mi pare affatto che questo sia il caso...non è un discorso quello che ho citato, ma la frase di un passo della Preghiera del Papa.... ergo allora è proprio pignoleria dal momento che non si tratta di un discurso ma di una frase che inserita NELLA PREGHIERA ha in se una chiarissima espressione dottrinalmente corretta:
<span>Vergine del Cenacolo,
sollecita le nostre Chiese a cooperare tra loro,</span>
<span>nella comunione con il Vescovo di Roma.</span>
******
il soggetto è la comunione con il Vescovo di Roma....e la preghiera è rivolta PER TUTTE LE CHIESE SPARSE IN ITALIA... ergo il plurale è giustissimo... che doveva dire "la Chiesa" quando in sè Essa è sempre ed è già in comunione con Pietro essendo UNA, SANTA E CATTOLICA? è ovvio che il Papa sta richiamando l'attenzione PROPRIE ALLE CHIESE SPARSE, ALLE NOSTRE CHIESE SPARSE SUL TERRITORIO.... che doveva invocare le comunità Protestanti? se lo avesse fatto di cosa l'avreste accusato? magari avreste detto che era giusto farlo.... Mic eddaje!!
se per ogni frase che il Papa dice dobbiamo stare a fare l'analisi grammaticale o le così dette pulci, bè, non è un buon servizio....
non era questo il caso...non so se mi spiego....
Be, a fare le pulci ad ogni starnuto del papa ci ha pensato sempre Caterina ad analizzare se il vento spirava da nord o da sud e dove andava lo starnuto :-D , comunque a mio parere" le nostre chiese" è perfettamente rappresentativo della vrietà di chiese in seno a quella che era l'Unica Chiesa cattolica ora frammentata in movimenti e gruppi con liturgie diverse ma che vengono qualificati come soffi dello stesso Spirito.... :( :( in modo illogico e quasi blasfemo.
RispondiEliminamardunolbo....io ho postato una frase della Preghiera dell'Atto di Affidamento a Maria nella quale il Papa prega che TUTTE LE NOSTRE CHIESE COOPERINO TRA LORO NELLA COMUNIONE CON IL VESCOVO DI ROMA.... punto!
RispondiEliminadove sta l'eresia e la blasfemia che tu, mic e memory state sottolineando? LA FRASE è CORRETTA ED è ECCLESIALMENTE DOTTRINALE... =-O
io riporto una frase, ma farei le pulci per questo....voi che ci trovate in quella frase l'eresia e un modo illogico e blasfemo, parole tue, non state facendo le pulci?
Una cosa è certa, se c'è incomprensione non date ora la colpa al Papa, cominciate a cercarvi un altro capro espiatorio, eh!.... ;)
mardunolbo....io ho postato una frase della Preghiera dell'Atto di Affidamento a Maria nella quale il Papa prega che TUTTE LE NOSTRE CHIESE COOPERINO TRA LORO NELLA COMUNIONE CON IL VESCOVO DI ROMA.... punto!
RispondiEliminadove sta l'eresia e la blasfemia che tu, mic e memory state sottolineando? LA FRASE è CORRETTA ED è ECCLESIALMENTE DOTTRINALE... =-O
io riporto una frase, ma farei le pulci per questo....voi che ci trovate in quella frase l'eresia e un modo illogico e blasfemo, parole tue, non state facendo le pulci?
Una cosa è certa, se c'è incomprensione non date ora la colpa al Papa, cominciate a cercarvi un altro capro espiatorio, eh!.... ;)
Ma è vero che Don Seppia era un "tradizionalista", pignolo sugli arredi sacri e sulla puntualità al catechismo, e che preferiva celebrare la S.Messa secondo il VO? Se così fosse, la cosa mi turba (ancor più) e mi fa pensare.Senza pregiudizi, ma sarebbe una circostanza che interroga quanti sperano - illudendosi? - che il ritorno al V.O. di per sé sia la panacea di tutti i mali della nostra madre Chiesa.
RispondiEliminaAi tg che ho ascoltato io, pareva invece l'opposto. Diceva che la parrocchia doveva aprirsi ad iniziative tipo discoteca nell'oratorio di sera-
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