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Riceviamo via FaceBook da alcuni nostri lettori di Ceccano (provincia e diocesi di Frosinone) questa bella notizia (riportata anche sul quotidiano locale "Ciociaria Oggi"): il consolidamento del gruppo stabile, che da circa un anno ha dato vita ad un ciclo di celebrazioni mensili della S. Messa secondo il rito di S. Pio V. Ci dicono che essa viene celebrata nella chiesa di San Nicola a Ceccano, ogni seconda domenica del mese, da p. Maurizio Mallocci o.f.m.
Non possiamo che rallegrarci di questo evento, nato e possibile grazie all'impegno dei fedeli, che hanno anche organizzato un coro, che ha "cantato" la Messa di domenica scorsa.
Una nota: l'altare che si vede nelle foto, è stato "restaurato" proprio sul limite dell'ultimo gradino rendendo impossibile la celebrazione coram Deo e gli spostamenti e i gesti del sacerdote.
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Il bell'articolo, tratto dal quotidiano "Ciociaria Oggi" del 14 novembre 2010, p. 27, a firma del giornalista Antonio Nalli (nostro assiduo lettore e "amico" su FaceBook), così racconta:
"Ceccano - Padre Maurizio Mallozzi nel pomeriggio di oggi officerà nella chiesa di San Nicola la messa con l'antico rito di San Pio V, comunemente conosciuto per l'utilizzo della lingua latina nel corso di tutta la liturgia. La celebrazione della Messa con il rito tradizionale della Chiesa, che nella cittadina di Ceccano si svolge ormai con un'assidua frequenza da circa un anno a questa parte, è resa possibile grazie al Motu Proprio "Summorum Pontificum" emanato da Papa Benedetto XVI, il quale ha specificato che l'antico rito non era mai stato abolito, ed alla presenza di un nutrito gruppo di fedeli, provenienti anche dai comuni limitrofi, molto sensibili alla tradizione della Chiesa ed al suo antico rito, che per lunghi secoli è stato condiviso da numerosi Santi, fino ad arrivare a San Pio da Pietralcina, il quale, dopo la riforma liturgica conciliare, aveva ottenuto un'apposita concessione da parte di Papa Paolo VI, attraverso la quale poter continuare a celebrare nell'unico rito che ben conosceva e che da sempre aveva utilizzato."
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Ci sembra opportuno ringraziare il Sig. Nalli per il suo esempio di impegno esemplare nella vita quotidiana e di testimonianza. Non solo segue la Tradizione, ma la aiuta, per quel che gli compete, dando spazio sul quotidiano sul quale scrive, a notizie come questa (che tanto bene fanno alla nostra causa), notizie un po' troppo trascurate dalla stampa.
un suggerimento al P. Mallozzi. Si faccia costruire una pedana di legno in modo che copre quegli scalini e può celebrar coram Deo.
RispondiEliminacaro ospite ma possibile che su questa bella notizia, di tutte le cose che avresti potuto scrivere (di congratulazioni, di rallegramenti, di incoraggiamento, di meraviglia ecc) tu abbia preferito scivolare (anche grammaticalmente) in un mesto e sconsolato suggerimento al prete, sottolineando così l'unica anomalia della celebrazione (tra l'altro già spiegata nel post)???? Magari non hanno mezzi o possibilità per farlo. O almeno non ancora. Glieli mandi tu un po' di soldi per pagare falegname e manodopera? ma poi.... non lo vedi che è comunque già coram Deo (crocifisso sull'altare alla moda del Papa)?
RispondiEliminaIo preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno.
Vi ringrazio per aver diffuso questa bella notizia e per i complimenti davvero esagerati nei miei confronti ;-).
RispondiEliminaPer quanto riguarda la questione "pedana" sollevata nel primo post... si tratta di una "problematica" già valutata proprio con l'ausilio di un falegname, ma ci sono evidenti difficoltà che non ne consentono la messa in pratica, poiché anche la stessa necessiterebbe di appositi gradini per l'accesso che finirebbero ben oltre la balaustra... creando nuovi "disagi"
Sarebbe bello ripoter collocare l'altare nella sua posizione originaria...
chissà forse un giorno non troppo lontano...
SIA FATTA LA VOLONTA' DEL SIGNORE!!! :-)
E' una realtà davvero importante nella nostra provincia, anche perchè Ceccano è in posizione raggiungbilissima sia da Sora che da Pontecorvo, grazie alla superstrada e all'autostrada. In questo modo congiunge il territorio di due diocesi come appunto Frosinone e Sora-Aquino-Pontecorvo. Da notare che il vescovo emerito di Sora, famigerato Braandolini, che era contrario, è stato sostituito da un confratello che per ora quantomeno non pare contrario. Mentre nella diocesi che fu di Boccaccio, il quale scrisse una lettera di ringraziamento per il SP, l'attuale ordinario è Spreafico che non pare molto a favore, anche se concede questa messa a Ceccano proprio perchè è un parroco a celebrarla e lui non può negarglielo. A noi basta questo. Cerchiamo di migliorare sempre, affidando al Signore tutti i nostri sforzi!
RispondiEliminaho poco tempo a disposizione... non sono un pensionato... i miei complimenti a Mallozzi & Co. sono impliciti. Vado al dunque. E tu non esser frettoloso da pensare male. La pazienza è reciproca ;)
RispondiEliminaL'ospite tecnicamente avrebbe anche ragione se non fosse che se vogliamo un ritorno alla tradizione, almeno agli inizi dovremo turarci il naso, visto che sono tanti gli altari costruiti dopo gli anni 60 che non sono assolutamente concepiti per essere "coram Deo". Anzi, molte volte non c'è nè un crocefisso nè un tabernacolo nell' "aula liturgica".
RispondiEliminaPer ovviare alla mancanza di spazio per una celebrazione orientata, si puo mettere una predella di legno come quella mostrata in questa foto:
RispondiEliminahttp://www.stannes-sandiego.org/restoretrad-pt4.html
Io penso si possa trovare un falegname, meglio se devoto di s. Giuseppe, che la costruisca.
Per ovviare alla mancanza di spazio per una celebrazione orientata, si puo` mettere una predella di legno come quella mostrata in questa foto:
RispondiEliminahttp://www.stannes-sandiego.org/restoretrad-pt4.html
Io penso si possa trovare un falegname, meglio se devoto di s. Giuseppe, che la costruisca.
Suggerimento: avrebbe potuto collocare la Santa Mensa al centro della navata, così sussurrando "Et omnium circumstantium" avrebbe rispettato la verità dei segni.
RispondiEliminaQuei soldi non è meglio darli per opere di bene ai poveri immigrati?
RispondiEliminanon c'è nè un crocefisso nè un tabernacolo nell' "aula liturgica": proprio come vuole il Concilio.
RispondiEliminaNo, sono infinitamente meglio spesi per la restaurazione del giusto Culto dovuto al Signore.
RispondiEliminaEnrico
Scusa se te lo dico, ma sei veramente un rompicoglioni.
RispondiEliminaEnrico, veda qui: http://www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=791
RispondiEliminaMi indichi le coordinate. Su quale documento per la precisione?
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