Paix Liturgique ha, con la sua newsletter in italiano, reso nota la seconda parte dell'intervista a Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Karaganda (Kazakistan). Trovate qui la prima parte. Il brano che segue è incentrato sulla forza esemplare che la liturgia immemoriale può avere per influenzare positivamente il novus ordo, nel quadro di quella riforma della riforma di cui la Chiesa ha urgente e indispensabile bisogno.
- Nel Motu Proprio Summorum Pontificum, Benedetto XVI ha formulato un invito all'arricchimento reciproco delle due forme dell'unico rito romano: per Lei, che celebra senza difficoltà nella forma straordinaria, quali sono gli aspetti nei quali quest'arricchimento mutuo potrebbe manifestarsi con maggior frutto?
AS: Dobbiamo prendere sul serio il Papa. Non possiamo continuare a fare come se lui non avesse detto questa frase. Anzi, come se non l'avesse scritta. Ovviamente, anche senza cambiare i messali, c'è modo di avvicinare le due forme.
La prima cosa potrebbe essere quella di celebrare versus Deum a partire dall'Offertorio, così com'è previsto dalle rubriche del Novus ordo. L'ordo missae di Paolo VI indica chiaramente che per due volte il celebrante si deve rivolgere verso il popolo. Una volta al momento dell'”Orate fratres” e poi quando il sacerdote dice “Ecce Agnus Dei” per la comunione dei fedeli. Che cosa significa questo se non che il sacerdote dovrebbe essere rivolto all'altare durante l'Offertorio e il Canone? Nel settembre 2000, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato una risposta relativa ad un “quaesitum” sull'orientamento del sacerdote durante la messa. Spiegando che “che la posizione versus populum sembra la piú conveniente nella misura in cui rende piú facile la comunicazione”, ricordava che “sarebbe un grave errore supporre che l’azione sacrificale sia orientata principalmente alla comunità. Se il prete celebra versus populum, cosa legittima e spesso consigliata, il suo atteggiamento spirituale deve sempre essere rivolto versus Deum per Iesum Christum, in rappresentanza dell’intera Chiesa.”
Mi pare che oggi questa risposta, che consiglia la celebrazione verso il popolo, potrebbe venire adattata alla nuova realtà creata del MP Summorum Pontificum con la raccomandazione di celebrare ad orientem a partire dall'Offertorio.
In merito alla comunione, poi, la Santa Sede potrebbe pubblicare un'altra raccomandazione universale per ricordare ciò che viene previsto dall'Ordinamento generale del Messale romano nel suo articolo 160: “I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza Episcopale. Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme.” Si nota che la prima forma di comunione menzionata dal testo ufficiale della Chiesa commentando il Novus Ordo è quella in ginocchio...
Sarebbe inoltre opportuno limitare l'uso dei cosiddetti ministri laici dell'Eucaristia ai soli casi di assenza del sacerdote e del diacono.
Un altro aspetto che potrebbe arricchire il Novus Ordo sarebbe che le letture della Sacra Bibbia vengano sempre fatte da un uomo in abito liturgico, e non da donne o uomini in vesti civili. Questo perchè la proclamazione della lettura si svolge nel presbiterio, un luogo che dai tempi apostolici era riservato al sacerdote e ai ministri ordinati, inclusi i chierici degli ordini minori. Solo in mancanza di quest'ultimi un fedele laico maschio poteva supplire loro. Il servizio presso l’altare, sia del lettore, sia dell’accolito, non è un esercizio del sacerdozio comune, ma è contenuto nell’esercizio dell’ordine sacro, specificamente in quello del diaconato. Per questa ragione, almeno a partire dal III secolo, la Chiesa Romana ha voluto gli ordini minori come una specie di introduzione ai vari compiti concreti che in qualche modo sono contenuti nell’esercizio del diaconato, per esempio vigilare il santuario e chiamare i fedeli alla liturgia (ostiariato), leggere la parola di Dio nella liturgia (lettorato), espellere gli spiriti maligni (exorcistato), portare la luce e servire all’altare (accolitato). Per questo si può meglio vedere la ragione per la quale la Chiesa finora ha riservato il conferimento degli ordini minori o dell’istituzione di lettore e accolito ai soli fedeli laici maschi.
Di conseguenza consideriamo che un'altra possibilità offerta dall'avvicinamento delle due forme liturgiche sia quella di tornare alla sana tradizione che riserva il coro ai soli uomini: diaconi, accoliti, lettori e chierichetti devono essere maschi. Non possiamo lamentare il crollo delle vocazioni se i ragazzi non sono più portati al servizio dell'altare.
Infine, la preghiera dei fedeli deve essere riservata ai soli diaconi, accoliti o lettori in veste liturgica. Penso però che sia più consono alla bimilenaria tradizione della Chiesa, occidentale come orientale, che la preghiera universale o dei fedeli sia proclamata o meglio cantata solo dal diacono, giacchè la preghiera universale si chiamava anche oratio diaconalis. Quindi, in assenza del diacono, analogamente alla proclamazione del vangelo, la preghiera universale dovrebbe venire detta dal sacerdote stesso. Il nome preghiera dei fedeli non significa che sia proclamata da parte dei fedeli laici, questo è un errore storico e liturgico. Significa invece che questa preghiera si faceva all’inizio della liturgia dei fedeli dopo l'uscita dei catecumeni. Il diacono o il sacerdote offriva alla maestà divina con le suppliche solenni le intenzioni di tutta la chiesa, cioè di tutti i fedeli, ed è proprio per questo che si chiamava anche preghiera dei fedeli.
- E per il Vetus Ordo? In che modo potrebbe venire arricchito dall'avvicinamento con la forma ordinaria del rito romano?
AS: Direi che lo spirito che anima gli ultimi punti relativi al Novus Ordo si può applicare alla forma straordinaria. Le letture sacre dovrebbero essere sempre rese accessibili ai fedeli, cioè lette nella lingua locale e non soltanto in latino, fatta qualche eccezione particolare. Le letture potrebbero essere fatte, anche in questo caso, da un lettore ordinato o istituito o comunque da un fedele laico maschio in veste liturgica.
Anche l'introduzione di alcuni dei prefazi del Novus Ordo sarebbe una cosa bella e utile, così come l'introduzione dei nuovi santi nel calendario liturgico tradizionale.
Meno male che nella Chiesa ci sono persone illuminate come mons. Schneider!
RispondiEliminaLa speranza è che sempre più sacerdoti abbiano la capacità di sgombrare la mente da troppi preconcetti ed ideologie travisate e comprendere dove stà la vera strada da seguire.
Ottimo quanto affermato da Mons. Schneider, che mi auguro presto promosso a qualche importante incarico in Curia ed elevato alla porpora. Manca soltanto un accenno all'importanza che la preghiera eucaristica, oltre che versus Deum, sia recitata in latino. Auguriamoci (e preghiamo) affinchè i buoni propositi vengano tradotti in realtà dalle autorità della Chiesa e che la riforma della riforma sia resa esecutiva e vincolante per l'intera Chiesa Universale.
RispondiEliminaintroduzione dei nuovi santi benissimo, a patto che non continuino a stare nel dimenticatoio della Messa perennemente "feriale" quelli vecchi !
RispondiEliminavisto che oggi siamo in tema: SCHNEIDER FOR CARDINAL!!!! (and burke for pope...)
RispondiEliminaInteressante. Anche perchè questa è proprio la linea del Papa: quella cioè dell'arricchimento tra le due forme dell'unico rito. Credo però che dalla Congregazione del culto Divino arriverà certamente qualcosa di "nuovo". Mi riferisco alla possibilità che il Papa voglia donarci una forma unica dell'unico rito, che raccolga insieme le due forme romane. Che ne pensate?
RispondiEliminaIl N.O.M. porta inevitabilmene al protestantesimo o comunque alla trasformazione di chi vi partecipa da cattolico ad altro.
RispondiEliminaDopo quarant'anni sono i FATTI che lo dicono.
Altro che arricchirlo, andrebbe ABROGATO.
Impossibile: i più sono fedeli al NO, noi parteggiamo per il VO. Una via di mezzo sarebbe un pastrocchio per entrambi ( anche se io non sono contrario). Forse "La terza via" era il VO, uscito indenne dal Concilio, modificato nel corso degli anni come è sempresto nell storia della chiesa. La tradizione si sarebbe sposata con la necessaria evoluzione. Un terzo rito, però, che volesse conciliare le anime, qualora appovato, dovrebbe però essere imposto a forza sia a discapito del NO sia a discapito del VO; quanti malumori ci sarebbero!
RispondiEliminaIncredibile! Giusto ieri sera discutevo con mio fratello sacerdote di questo. Il servizio nel culto cattolico è ormai diventata nelle parrocchie italiane una questione di donne: donne sono coloro che leggono le letture, donne sono i ministranti, donna è chi legge la preghiera dei fedeli, donne sono quelle che presentano i doni, donne sono quelle che raccolgono le pfferte, donne sono nella maggioranza quelle che cantano in chiesa, donne sono le catechiste, donne sono i ministri straordinari dell'Eucarestia che aiutano il celebrante nella distribuzione della comunione, donne sono le direttrici di coro o responsabili dell'armonium, ecc. Cavolo! Ora ci manca solo il prete donna e abbiamo finito!
RispondiEliminaIo non ho nulla contro le donne, ma rifletto sul fatto che "umanamente" la presenza di una donna nel presbiterio suscita la malizia e la curiosità dei fedeli, che quindi si distraggono a discapito della celebrazione. Auspico che ci sia almeno un minimo di equilibrio: tanti uomini, tante donne!
<span>Incredibile! Giusto ieri sera discutevo con mio fratello sacerdote di questo. Il servizio nel culto cattolico è ormai diventato nelle parrocchie italiane una questione di donne: donne sono coloro che leggono le letture, donne sono i ministranti, donna è chi legge la preghiera dei fedeli, donne sono quelle che presentano i doni, donne sono quelle che raccolgono le offerte, donne sono quelle che cantano in chiesa, donne sono le catechiste, donne sono i ministri straordinari dell'Eucarestia che aiutano il celebrante nella distribuzione della comunione, donne sono le direttrici di coro o responsabili dell'armonium, ecc. Cavolo! Ora ci manca solo il prete donna e abbiamo finito!
RispondiEliminaIo non ho nulla contro le donne (sono anche sposato e ho una figlia femmina), ma rifletto sul fatto che "umanamente" la presenza di una donna nel presbiterio suscita la malizia e la curiosità dei fedeli, che quindi si distraggono a discapito della celebrazione. Auspico che ci sia almeno un minimo di equilibrio: tanti uomini, tante donne!
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Nessun PAPOCCHIO!! ma RESTAURAZIONE! L'unica cosa che potrebbe rendere bella la Messa di P6 e la sua TOTALE ABROGAZIONE! Congiuntamente al Messale del 1962!
RispondiEliminaL'UNICO MESSALE che andrebbe riformato è quello di Pio XII 1954 senza la "nuova" Settimana Santa 1955 (prima nefasta azione di Bugnini) con l'aggiunta dei nuovi Santi (non tutti) e qualche nuovo Prefazio (non più di tre) = la VERA riforma della RIFORMA!!
Andarsela a prendere pure col Messale del 62 mi sembra un po eccessivo...
RispondiEliminaSpero vivamente che queste indicazioni di questo santo Vescovo trovino attuazione piena molto presto.
RispondiEliminaDel resto è perfettamente coerente sia con la volontà del Papa che con una corretta idea di "vera riforma". Infatti, secondo un mio modesto parere, le parti riformate lungi dall' "imbastardire" la forma Gregoriana, potrebbero invece renderla presto l'unica, dell'Unico rito romano, sebbene "riformata" .
Mos. Schneider....un vescovo secondo il cuore di Cristo!Ecco, penso proprio che il Santo Padre dovrebbe nominarlo cardinale e circondarsi di persone come lui.
RispondiEliminaMons. Schneider è anche una persona umilissima...certi vescovoni della cei scorrazzano per Roma in auto blu...lui va semplicemente in autobus come uno di noi!
Qualche soffio di saggezza ogni tanto spira nella Gerarchia, Deo gratias.
RispondiEliminaCon autorità episcopale il Vescovo Schneider ripete quello che da molti anni ormai chi sia impegnato in campo liturgico in difesa della Tradizione chiede insistentemente e motivatamente.
Il NO va riformato sulla base del Messale antico. E può esser accettabile una riforma graduale che inizi con l'Offertorio - e quindi, anche se il vescovo ne tace il suo pensiero è questo, tutto il Canone - celebrato ad Deum.
Son condivisibili i suggerimenti sulla partecipazione dei fedeli alla liturgia della Parola che non può esser ulteriormente oltraggiata.
Quanto al Messale antico ho sempre sostenuto la necessità di introdurre nuove messe votive né son contrario all'introduzione di qualche - pochissimi - nuovi Prefazi.
Ma non si tocchi il Canone Romano.
Le letture in volgare possono esser proclamate lì dove ce ne sia effettivamente bisogno: lì dove i fedeli abbiano a disposizione i messalini o i foglietti con la traduzione in italiano non mi sembra darsi tal necessità.
Le letture da proclamarsi, nel rito antico, in volgare da parte di un accolito, lettore ecc. ecc. si riducono in sostanza all'Epistola.
Insomma sarebbe già un inizio proficuo l'attuazione delle direttive del buon Presule.
Don Camillo ci ricorda che il male assoluto liturgico del ragno nefasto Annibale Bugnini è iniziato sotto Il pontificato del beato Pio XII:incredibile!
RispondiEliminaMa che ne dite della mancanza dell'Offertorio nell NO? Se non c'è offerta non c'è vittima e se non 'è vittima non c'è IL SACRIFICIO ma solo e soltanto una cena. Vedo che come tradizionalisti siamo un pò scarsi o no? A molti andrebbe bene il NO camuffato e il VO protestantizzato. Che pena.
RispondiElimina...che c'è di strano nel ricordarlo ?
RispondiEliminaEccessivo? ma tu conosci il criterio con il quale han tirato fuori il Messale del 1962? Conosci le differenze? conosci l'impoverimento critturistico operato? conosci le mutilazioni delle orazioni Pro Pontifice e pro Ecclesia, l'aborgazioni delle Ottave (perchè i sacerdoti moderni erano troppo impeganti a leggere) senza contare lo stravolgimento della Settimana Santa? ecc. ecc?
RispondiEliminaNoi non dobbiamo fare un Messale che piaccia al mondo, ma conservare e tuttalpiù restaurare ed arricchire il Messale (quello di Sempre) datoci da Dio, trasmesso dalla SACROSANTA TRADIZIONE per un culto perfetto ed esatto!
Tutto il resto è modernismo conservativo, che non piace nè a Dio nè alla Madonna.
<span>Mons. Schneider....un vescovo secondo il cuore di Hegel! INFATTI PIACE MOLTO AL B16!
RispondiElimina</span>
l'UNICO NEO (oltre la ri-traduzione del Breviario) di un Pontificato GLORIOSO!
RispondiEliminaa molti (guarda caso sono sempre lefebvriani o sedewicca) vanno bene sono le proprie opinioni e poco importa loro della Chiesa e di Cristo... :'(
RispondiEliminaPenso che l'occasione migliore per leggere le letture in volgare sia la Messa feriale. Non sempre ci sono sussidi adatti, soprattutto nel caso che si celebrino messe votive.
RispondiEliminaPerchè non il Messale del 1952 allora (edizione sesta dopo la tipica del 1920) e abolire nel contempo anche la messa vespertina (costituzione apostolica Christus Dominus del 6 gennaio 1953) che, come osservano Fabio Marino e Francesco Tolloi muta "una regola millenaria, e con essa, di conseguenza, l'altrettanto antichissima regola del digiuno eucaristico dalla mezzanotte"?
RispondiEliminaE' un caso che la S.Messa di sempre venga "concessa", tranne rarissime eccezioni, sempre nel tardo pomeriggio?
Mi tolga una curiosità, don Camillo: cosa ne pensa di Benedetto XVI? Dica semplicemente se le va bene o no.
RispondiEliminaInteressante, dunque anche il papa è a rischio? No perchè anche lui usa il nuovo rito.
RispondiEliminahahahahahah! si vede che segue poco questo luogo!
RispondiEliminaQuesto blog speriamo possa essere letto da chi ha potere nella Chiesa: urge una riforma liturgica della riforma liturgica. Nessuno vuole nelle parrocchie il ritorno alla lingua latina ma il ritorno al rito romano, alla sua profondità. Pregare ai piedi dell'altare e solo dopo aver chiesto perdono salire a baciarlo, l'incensazione al Kyrie, la bellezza dei canti, un orientamento liturgico, maggiore sacralità e senso del mistero perchè la messa possa coinvolgere e santificare sempre più le anime.Rigore, anche formale, nell'atto liturgico insieme con maggiore senso del bello . Sicuramente è un valore avere oggi moltissima ricchezza di letture nella messa; il messale vecchio ripeteva tutti gli anni le medesime letture pertanto il lezionario nuovo è irrinunciabile, magari arricchito anche dalle lezioni tradizionali. La lingua nazionale dovrà sempre essere in futuro un elemento prioritario, il latino non è il centro del discorso liturgico. Sarebbe bello rivedere una rinascita ecclesiale attorno ad un rito rinnovavato, secondo le inderogabili disposizioni del Con. Vaticano II, e fedele alcontempo al passato.
RispondiEliminaIn ogni caso, volevo solo dire che Berlusconi non ha bestemmiato, secondo me. Ha nominato Dio a sproposito, ma ha detto "orco" non "porco". Poi non capisco cosa abbia detto di così osceno Ciarrapico.
RispondiEliminapurtroppo!
RispondiEliminaah no? ma per favore!!!
RispondiEliminaMa secondo me no. Ratzinger non è l'ultimo arrivato. :)
RispondiEliminaBasta rimboccarsi le maniche e copiare la traduzione da un buon messalino, come s'è fatto noi. Poi fotocopiare. Per chi abbia dimestichezza col pc non ci son grandi problemi. Se l'ho fatto io, in parte, lo posson far tutti.
RispondiElimina<span>Interessante, dunque anche il papa è a rischio? No perchè anche lui usa il nuovo rito.</span>
RispondiEliminaIl Papa, pur celebrando secondo il N.O.M., pur non avendo mai celebrato pubblicamente, in TRE anni, una S.Messa di sempre (fatto questo che dovrebbe far riflettere gli entusiasti del Motu Proprio) e malgrado da circa cinque anni abbia come Predicatore della Casa Pontificia p. Raniero Cantalamessa, quello che ginocchioni davanti a pastori protestanti su non so quale palco da questi riceveva, unitamente a un Cardinale della Chiesa Cattolica Apostolica Romana (pure lui inginocchiato di fronte agli eretici) non so quale effusione di non so quale spirito attraverso l'imposizione delle mani sulla testina, ha l'assistenza speciale dello Spirito Santo.
Personalmente, prego perchè vi si adegui e AGISCA di conseguenza.
Può interessare a chi legge il francese questa intervista all`Abbé Barthe a proposito del suo ultimo libro:
RispondiEliminaClaude Barthe, La Messe à l’endroit. Un Nouveau mouvement liturgique, coll. Hora
http://tradinews.blogspot.com/2010/10/en-avant-vers-la-tradition-abbe-barthe.html
<span>Poi non capisco cosa abbia detto di così osceno Ciarrapico.</span>
RispondiEliminaLa verità.
Penso che quello che scrive ospite delle 18,22 sia frutto dei suoi desideri e basta. Io e molti altri per esempio siamo per il ritorno di una Santa Messa ,Rito antico,giornaliera nelle parrocchie . Della nuova in latino non ci interessa mentre potremmo accettare la Vecchia nella lingua parlata come è stato dal 64 al 69. Questo perchè la messa paolina è un rito riformato altamente nocivo all'integrità del pensiero cattolico così come si è formato in 20 secoli.Comunque il sunnominato nonè un tradizionalista ma un provocatore. Bisogna stare attenti a certe persone che piano piano insinuano idee neocatecumenali.
RispondiEliminaAnche la Messa NO è valida. In essa si realizza la Transustanziazione: il pane ed il vino divengono il Corpo e Sangue di Cristo. È vero Sacrificio. Anche se può sembrare solo una cena.
RispondiEliminaFrancesco
E' la riforma della riforma come l'araba fenice
RispondiEliminache vi sia, ciascun lo dice,
dove sia, nessun lo sa.
Certo, certo...
RispondiEliminaA voler risalire nel tempo seguendo le proprie preferenze, si commette esattamente lo stesso errore dei modernisti archeologisti.
Enrico
Bravo Enrico. Sinceramente, se la regola del digiuno dalla mezzanotte venisse rivista non sarebbe un gran patimento. Altre sono le questioni fondamentali!
RispondiElimina<span> inderogabili disposizioni del Con. Vaticano II, </span>
RispondiElimina? ?
quali sono esattamente le "inderogabili disposizioni" ?
e perchè il Papa non le proclama EX CATHEDRA con chiaro pronunciamento netto e definitivo, una volta per tutte, in modo da sgombrare il campo da tutte le incertezze che si trascinano da 45 anni, dando luogo ogni giorno in peggio alle deviazioni creative che ben conosciamo ? e metta così un punto fermo anche ai colloqui con la FSSPX ?
egr. Ospite, lei che sembra conoscerle bene, può cortesemente elencare -una per una senza incertezze- quelle<span> </span><span><span> inderogabili disposizioni ?</span> </span>
<span><span> inderogabili disposizioni del Con. Vaticano II, </span>
RispondiElimina? ?
quali sono esattamente le "inderogabili disposizioni" ?
e perchè il Papa non le proclama EX CATHEDRA con chiaro pronunciamento netto e definitivo, una volta per tutte, in modo da sgombrare il campo da tutte le incertezze che si trascinano da 45 anni, e hanno dato luogo alle deviazioni creative, ogni giorno in peggio, che ben conosciamo ? e metta così un punto fermo anche ai colloqui con la FSSPX ?
egr. Ospite, lei che sembra conoscerle bene, può cortesemente elencare -una per una senza incertezze- quelle<span> </span><span><span> inderogabili disposizioni ?</span> </span></span>
Be, forse per capire perchè il papa non celebri pubblicamente la messa antica, bisognerebbe rileggersi proprio il motu proprio. La messa antica è stata liberalizzata non per sostituire la nuova, ma per far riscoprire il valore della Tradizione, una riscoperta che gioverebbe anche alla celebrazione del nuovo rito.
RispondiEliminaNon si tratta di seguire le proprie preferenze. Si tratta di sperare e pregare che venga il giorno in cui un'Autorità si ponga legittimamente all'opera, nel discernere, in ciò che è stato fatto in primis nel post-Concilio, ma anche nei 15-20 anni precedenti, il grano dal loglio. Era sentenza stra-comune che, essendo la Messa la ri-attualizzazione della Passione & Morte di nostro Signore, ed essendosi tali eventi, compiuti tra l'alba e le ore 15,00,d'ordinario la celebrazione della Messa, dovvesse avvenire nello stesso intervallo di tempo. Inoltre, il digiuno dalla mezzanotte è di origine apostolica, ed è diffuso presso la maggior parte dei riti non latini. L'attenuazione della pratica del digiuno dalla mezzanotte, la Messa vespertina, etc., erano concessioni di periodi di stretta necessità e vincolate a tali necessità. Ci sono ancora tali necessità? Io penso di sì, ma non mi sento di disapprovare che la pensasse diversamente.
RispondiEliminaEggià. Prendiamo un esempio di altro genere: una delle tante colpe attribuite(?) al Vaticano II è di aver provocato lo scisma con i lefebvriani. (Lasciamo stare, adesso, le discussioni sulla natura della scomunica del 88, se Lefebvre era un santo o no, qui voglio solo riportare che nel multiforme mondo del cattolicesimo c'è anche chi veda la cosa in questo modo). Ma se si ragionasse cosi, e se si usasse questo esempio come dimostrazione per squalificare quel concilio, allora perchè non criticare anche il Vaticano I? Non fu forse il dogma dell'infallibilità a irritare i cattolici olandesi creando lo scisma del Vecchi Cattolici?
RispondiEliminaE andando a ritroso nel passato, perchè non criticare anche il concilio di Calcedonia del 452? In fondo fu esso che sancì il distacco definitivo dai cristiani copti.
proprio così: ormai si riconoscono da lontano, anche da poche frasi.
RispondiEliminaE non rispondono mai a tono a domande precise, stringenti, su argomenti decisivi di annose querelles, domande troppo rischiose per la retta ragione, alle quali preferiscono sfuggire, per "portare avanti" invece, monotonamente, sempre e solo l'ideologia alla quale, dopo aver subito lo svuotamento totale della coscienza cattolica originaria, sono stati forgiati, e la ripetono sempre con lo stesso frasario, sorbito ciecamente e acriticamente.
caro don camillo... speriamo che la fanno Papa!! Così che, assistito dallo Spirito Santo, forse non sparerà troppo sul Messale '62 e e '70 8-)
RispondiElimina....per la famosa "ermeneutica della continuità".
RispondiEliminaMa allora Pio XII ha sbagliato ad approvare i cambiamenti della Settimana Santa? pensavo fosse un Papa che sapeva quel che faceva... Eh già Voi ne sapete di più! Suvvia! Pio XII è Pio XII ! Il criticismo non risparmia manco il povero papa Pacelli... Addò siete arrivati.
RispondiEliminaEnrico mi gurado bene dal cadere nella trappola degli archelogisti liturgici, qui si parla di purezza del culto e i liturgisti tradizionalista sanno cosa intendo, quella purezza che restaurò San Pio X e tramandato fino a Pio XII! Lo stesso G23 (che stampò il Messale del 1962) non celebrò MAI la settimana Santa di Bugnini (edita da Pio XII nel 1955) per esempio!
RispondiEliminaCaro confratello don Camillo mi trovo completamente daccordo con te. La riforma della settimana santa di Bugnini sotto Pio XII fu un errore. Dove ha messo mano Bugnini ha fatto solo danni.
RispondiEliminaIl ritorno alla vera liturgia cattolica sarà un grande dono di Dio e una grazia per cui pregare.....
don Bernardo
Chiedo scusa, ho scritto 1954 ma intendevo 1952 (ho sempre in testa l'anno della canonizzazione di San Pio X). <span>Fabio Marino e Francesco Tolloi hanno perfettamente ragione! Al 1952 aggiungerei le Messe dei santi ovviamente (tra cui la Messa di San Pio X del 1955).
RispondiElimina</span>
ecco il camminante felice e contento che mostra indefesso il suo bel "svuotamento"...
RispondiEliminache ci sia ciascun lo nota che ragioni nessun lo sa!
se poi si volesse guardar l'argomento,
sol per la sua mente diventa un tormento.
Strano come mi riescano di getto un po' di strofette solo al sentir parlare di "cammini" .Forse perchè camminando in passeggiata si canticchia.
-Il vescovo Schneider sarà presto sospeso "a divinis" per le sue parole coraggiose...In Vaticano il brusio rylkoniano farà scivolare nell'orecchio papale la pericolosità delle calzanti parole di Schneider e soltanto un "motu proprio" popolare riporterà in auge il Vetus Ordo Missae, mentre i modernisti conciliaristi si ridurranno,per la sorpresa, ad un balbettio indistinto; i neocatecu, toglieranno i sonagli dai tamburelli in segno di lutto.(oroscopo della domenica sera)
un oroscopo troppo ottimista, caro Mardunolbo....visti i chiari di luna che abbiamo, e sapendo chi è ben insediato nella "stanza dei bottoni" (ovvero Segreteria.....) a determinare di fatto l'andamento delle cose ecclesiali !
RispondiElimina:(
<span>Enrico, mi gurado bene dal cadere nella trappola degli archelogisti liturgici, qui si parla di purezza del culto e i liturgisti tradizionalisti sanno cosa intendo, quella purezza che restaurò San Pio X e fu tramandata fino a Pio XII! Lo stesso G23 (che stampò il Messale del 1962) non celebrò MAI la settimana Santa di Bugnini (edita da Pio XII nel 1955) per esempio!</span>
RispondiElimina<span><span>Enrico, mi gurado bene dal cadere nella trappola degli archelogisti liturgici, qui si parla di purezza del culto e i liturgisti tradizionalisti sanno cosa intendo, quella purezza che restaurò San Pio X e tramandata fino a Pio XII! Lo stesso G23 (che stampò il Messale del 1962) non celebrò MAI la settimana Santa di Bugnini (edita da Pio XII nel 1955) per esempio!</span></span>
RispondiEliminaPurtroppo, preso da problemi pratici più urgenti, (guerra, avanzata del comunismo, distruzioni e ricostruzione, primi cedimenti del senso morale dei popoli, etc.) delegò la liturgia a Bugnini. Che i cambiamenti della Settimana santa fossero filologicamente errati ed Esteticamenti brutti (per quanto ancora ortodossi) furono in tanti a dirglielo.
RispondiEliminaNe estraggo questo passaggio:
RispondiElimina2. Les intégristes de la « forme extraordinaire » pensent que le Missel de Paul VI n’est pas sauvable et qu’il faudrait s’en défaire, alors que vous pensez qu’il est réformable et même qu’on peut « l’enrichir ». Comment?
Je pense d’abord qu’il est totalement irréaliste de croire que l’on peut d’un coup de baguette faire que dans toutes les paroisses du monde toutes les messes soient célébrées selon l’usage ancien. En revanche, je constate – avec bien d’autres, dont les principaux sont fort haut placés – que le missel de Paul VI contient une presque infinie possibilité d’options, d’adaptations et d’interprétations, et qu’un choix progressif, ou systématique, ou systématiquement progressif, des possibilités traditionnelles qu’il offre, rend possible, sur le terrain paroissial, et tout à fait légalement (selon la lettre de la loi, sinon selon son esprit), sa “re-traditionalisation”.
Guarda che ho parafrasato una famosa aria del Metastasio. Ignorante (di letteratura italiana).
RispondiElimina...Chi " è <span> ben insediato nella "stanza dei bottoni" (ovvero Segreteria.....)" è sempre accanto al Papa, lo era anche oggi a Palermo.</span>
RispondiEliminaNoi siamo qui a scrivere anche nella speranza che un occhio attento faccia seguire informazioni e testimonianze fino alla scrivania del Papa, ma chi è vicino al Papa, chi ha il potere di filtrare, di far passare certe informazioni e bloccarne altre, di descrivere al Papa "monts et merveilles" dei suoi protetti, tacendo tutte le disobbedienze e anomalie, non siamo noi, ma colui che agisce nell`ombra e sembra essere molto ascoltato dal Papa.
<span>...Chi " è <span> ben insediato nella "stanza dei bottoni" (ovvero Segreteria.....)" è sempre accanto al Papa, lo era anche oggi a Palermo.</span>
RispondiEliminaNoi siamo qui a scrivere anche nella speranza che un occhio attento faccia seguire informazioni e testimonianze fino alla scrivania del Papa, ma se noi possiamo solo sperare, continuando a non capire certi silenzi o parole o gesti (che ci fanno pensare che il Papa non è bene informato), c`è chi è molto vicino al Papa, e da lui ascoltato, e che ha il potere di filtrare, di far passare certe informazioni e bloccarne altre, di descrivere al Papa "monts et merveilles" dei suoi protetti, tacendo tutte le disobbedienze e anomalie, sì noi non abbiamo nessun potere, possiamo solo sperare che una mano amica, una voce amica, un messaggero leale, onesto e sincero, informi Benedetto XVI.
</span>
Se ha sbagliato Paolo VI non vedo perché non possa aver errato anche Pio XII.
RispondiEliminaPer la prima volta in 2000 anni il sacerdote compiendo una azione liturgica nella "nuova settimana Santa" da le spalle al Santissimo Sacramento (il sacerdote salirà sul pulpito per non dare le spalle al Santissimo)... con quel gesto inizierà lo sfacelo che tutti conosciamo.
RispondiEliminaI Messali in uso dal 64 al 69 ricordati non sono che tappe verso la riforma paolina. E comunque ormai abrogati: infatti e negl'indulti e nel SP si parla sempre di messale 1962.
RispondiEliminaI tempi soprattutto sono errati:
RispondiEliminache vi sarà ...
come sarà...
Il peccato di Pio XII (se tale si può dire) fu veniale! Il povero Pacelli non avrebbe mai immaginato cosa quelle modifiche avrebbero apportato. Dobbiamo ficcarci in testa che il regista DELLA RIFORMA LITURGICA MODERNISTA non sono gli uomini, MA SATANA (anche se Bugnini è stata la penna) che ha agito passetto-passetto attraverso la debolezza di un Papa, la complicità di un'altro e l'assenso consenso degli altri.
RispondiEliminaQuante sciocchezze. In quei concili si afferma la Verità insita nella Rivelazione e si formula in modo solenne una dottrina infallibile o un dogma.
RispondiEliminaNel Vaticano II non è stato promulgato nessun nuovo dogma e l'infallibilità si può rinvenire, con parecchia buona volontà, solo lì dove i testi ribadiscono la dottrina già dichiarata infallibile dalla Chiesa o da essa semprre professata. Se si studiasse un po' di più invece di blaterare a vuoto?
Impoverito di nobilisime preghiere e composto di formule più vaghe e prive di espressioni indiscutibilmente sacrificali, l'Offertorio c'è pure nel NO.
RispondiEliminaFrancesco caro, io non ne sarei sicuro al 100%. Celebrando la Messa nuova via via si perde il senso del SACRIFICIO (fattelo dire da uno che l'ha celebrata per decenni e sa quel che dice) e il sacerdote che perde il senso del SACRIFICIO rende invalido il SACRIFICIO STESSO e quindi prima se stesso e il popolo di Dio della presenza reale di Nostro signore! Es. uno prete neo(mente)cat dice che la Messa è passaggio-memoriale-uscita-dall'Egitto e nega che sia sacrificio incruento (affermato apertamente da Kiko e dal Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca), ebbene dopo la sua "Messa"-in-scena, il pane è pane e il vino è vino! Un conto è il dubbio che può avere il Sacerdote (miracolo di Lanciano) un conto è la convinzione!
RispondiEliminaIn alcune chiese che conosco gestite da neocat. so di per cento che NON C'E' Presenza Reale! ma solo pane con una luce rossa vicino!
ps tanti auguri di buon onomastico
Non può.
RispondiEliminaFrancesco caro, io non ne sarei sicuro al 100%. Celebrando la Messa nuova via via si perde il senso del SACRIFICIO (fattelo dire da uno che l'ha celebrata per decenni e sa quel che dice) e il sacerdote che perde il senso del SACRIFICIO rende invalido il SACRIFICIO STESSO e quindi priva se stesso e il popolo di Dio della Presenza reale di Nostro signore! Es. uno prete neo(mente)cat dice che la Messa è passaggio-memoriale-uscita-dall'Egitto e nega che sia Sacrificio Incruento (affermato apertamente da Kiko e dal Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca), ebbene dopo la sua "Messa"-in-scena, il pane è pane e il vino è vino! Un conto è il dubbio che può avere il Sacerdote (miracolo di Lanciano) un conto è la convinzione!
RispondiEliminaIn alcune Chiese che conosco gestite da neocat. so di per cento che NON C'E' Presenza Reale! ma solo pane con una luce rossa vicino!
Vai a farti asciugare le lacrimucce da cattoliciromani la troverai il conforto che cerchi!
RispondiEliminaMa attento: non dar mai loro le spalle... perchè si sa: il conforto che vorrebbero darti magari a te potrebbe (spero) non piacere... ;)
RispondiEliminaCi sono ipertradizionalisti che ritengono che pure la riforma del breviario di S. Pio X sia fortemente criticabile. Insomma: se ci si mette per quella china di risalire a 'purezze anteriori', non ci si ferma più. Inoltre la battaglia per tornare al messale degli anni Venti, quando non si riescono manco ad avere Messe secondo il messale approvato (quello del '62) appaiono, come dire, assolutamente velleitarie.
RispondiEliminaEnrico
I tempi delle frasi errati? Ma Dante, quella è una citazione dal Così fan tutte di Mozart. L'originale parla della "fede degli amanti" (ossia la fedeltà).
RispondiEliminaEnrico
Beh, nel NO l'offertorio praticamente non c'è e quel che c'è non ha obiettivo propiziatorio al Sacrificio.
RispondiElimina<span>Appunto!</span>
RispondiElimina<span>che vi sia, ciascun lo dice,
dove sia, nessun lo sa.</span>
Ma qui si parla della riforma della riforma, che potrebbe esser definita il vorrei ma non posso... degli amanti svogliati (della Chiesa). Dunque, poiché questa non è in atto e non se ne conoscono i futuri lineamenti, è giusto aggiornar alla bisogna il testo del Metastasio (Demetrio) e ripreso pari pari dal Da Ponte (Così fan tutte), come l'ho modificato:
<span>che vi sarà ciascun lo dice,
come sarà nessun lo sa.</span>
E qui non occorre rivolgersi a Mozart, basta un Pasquino con chitarra romana di Lando Fiorini. Almeno per un ignorante come me che quei versi si suppone non abbia mai neppur lontanamente sentito, essendosi specializzato in letteratura del Settecento.
Grazie, don Camillo !
RispondiEliminaè ora che si cominci a dire chiaro e forte queste cose per farle capire bene ai fedeli che in due generazioni sono stati cavie di sperimentazioni sciagurate promosse dall'alto, per non dire carne da mecello: e ne è andata di mezzo la Fede della stragrande maggioranza dei cristiani, la loro vita di Grazia, e spesso la salvezza dell'anima ....di non si sa quanti ; nell'aldilà lo sparemo, certo l'entità del danno spirituale è incalcolabile, ma non si può sminuire .
E quale parroco e quale "operatore pastorale" vorrà cominciare a spiegare alle ppiccole pecore questa terribile realtà di annacquamento progressivo e inefficacia crescente, subdola ma concreta delle energie santificanti della Messa, da 45 anni a questa parte.....quasi come una fonte che va prosciugandosi giorno dopo giorno, senza che ce ne accorgiamo, perchè le viene posto un filtro o diaframma occludente PER MEZZO DI UN LINGUAGGIO TRAVISATO E manipolatore sottile del subconscio -attraverso le traduzioni infedeli!- <span> che non lascia passare quasi niente di tutto ciò che dovrebbe arrivare all'anima per vivificarla ?</span>
però gli effetti nefasti li vediamo e li sentiamo, eccome! in noi e negli altri, se abbiamo gli occhi dell'interiorità ancora aperti: ma il lavoro di satana è stato geniale, nell'operare dentro le nostre anime una "mutazione genetica" epocale verso una sorta di indistinto "amore universale filantropico vagamente cristiano-memoriale", geniale perchè ha lavorato tenendoci la ragione sotto narcosi !
<span>Grazie, don Camillo !
RispondiEliminaè ora che si cominci a dire chiaro e forte queste cose per farle capire bene ai fedeli che in due generazioni sono stati cavie di sperimentazioni sciagurate promosse dall'alto, per non dire carne da mecello: e ne è andata di mezzo la Fede della stragrande maggioranza dei cristiani, la loro vita di Grazia, e spesso la salvezza dell'anima ....di non si sa quanti ; nell'aldilà lo sapremo, e di certo l'entità del danno spirituale è incalcolabile, ma non si può sminuire .
E quale parroco e quale "operatore pastorale" vorrà cominciare a spiegare alle piccole pecore questa terribile realtà di annacquamento progressivo e inefficacia crescente, subdola ma concreta delle energie santificanti della Messa, da 45 anni a questa parte.....quasi come una fonte che va prosciugandosi giorno dopo giorno, senza che ce ne accorgiamo, perchè le viene posto un filtro o diaframma occludente PER MEZZO DI UN LINGUAGGIO TRAVISANTE E manipolatore sottile del subconscio -attraverso le traduzioni infedeli!- <span> che non lascia passare quasi niente di tutto ciò che dovrebbe arrivare all'anima per vivificarla ?</span>
però gli effetti nefasti li vediamo e li sentiamo, eccome! in noi e negli altri, se abbiamo gli occhi dell'interiorità ancora aperti: ma il lavoro di satana è stato geniale, nell'operare dentro le nostre anime una "mutazione genetica" epocale verso una sorta di indistinto "amore universale filantropico vagamente cristiano-memoriale", geniale perchè ha lavorato tenendoci la ragione sotto narcosi !</span>
pia illusione, cara Luisa !
RispondiEliminaSì don Camillo, conosco le variazioni fatte ma non mi sembra assolutamente questo il problema che ci affligge oggi.
RispondiEliminaPoi non ci si lamenti se i tradizionalisti vengono bollati come fissati liturgici...
questa è una cosa gravissima di cui da tempo siamo consapevoli. E lo sconcerto sul silensio delle nostre segnalazioni è stato grande.
RispondiEliminaSe pensi che ci sono testimoni auricolari esterrefatti, che mi hanno contattata esterrefatti, che riferiscono di un certo p. Mirco del vicariato, che è di casa in S. Giovanni in Laterano (Chiesa Madre pesantemente inquinata) dire con 'candore, che i neocat non commettono sacrilegi (a proposito dei frammenti trascurati) perché si compie la transignificazione (Lutero e Kiko) e non la transustaziazione.
Ma, a ben vedere, se pensiamo che la <span><span>Unitatis redintegratio, f</span></span><span>ondandosi su quanto asserisce il n.8 di Lumen Gentium e cioè che ''la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa Cattolica'', ma che al di fuori di quest'unico soggetto esiste comunque la Chiesa , ci accorgiamo come questo testo spinge a considerare ''le altre confessioni cristiane'' (ovvero eresie e scismi), compreso il cammino neocat come vie di salvezza vere e proprie, e incoraggia l'attività ecumenica come lodevole e necessaria. E poiché il Concilio ha azzerato il Magistero Perenne, poco importa che essa sia stata condannata da Pio XI in Mortal</span><span>ium animos.</span>
Se pensi ancora che proprio in questi giorni ho consultato un volume di teologia (coautore un certo Schonborn) che ha delle considerazioni deliranti e decisamente protestanti sulla liturgia (nonché sul sacerdozio); parte da SC 7 ma va molto oltre e dice molto altro... basti dire che parte con l'affermare che la liturgia con è culto ma dialogo, il tutto ovviamente centrato sull'Assemblea...
Carissimi la cosa che piu' stupisce e addolora e che comunque ha dell'incredibile è la risposta di preti e vescovi che ad ogni riferimento al Papa in qualsiasi materia ma soprattutto in materia di Liturgia è questa demoniaca risposta .IL PAPA E' A ROMA.Io mi domando sempre ma con che faccia dicono questa frase cattivissima.L'ultima volta ieri al tentativo non riuscito di porre la croce al centro dell'altare .
RispondiEliminaSuvvia, come dubitare che Dante non conoscesse quel testo?
RispondiEliminaEra chiaro, mi sembra, che l`avesse adattato per i bisogni della "causa"! ;)
E oggi, ad Assisi la Croce, piccola piccola, era sull`altare ma non al centro, era a lato, e che diamine bisogna che il popolo veda il sacerdote e il sacerdote il popolo, Cristo è messo da parte e guarda....
RispondiEliminaNon guardo mai le Messe in TV salvo quelle del Papa, è un`amica che mi ha telefonato per domandarmi di accendere la TV, ho resistito un breve momento, quel che mi è bastato per sapere che continuerò ad astenermi in futuro.
<span>E oggi, ad Assisi, la Croce, piccola piccola, era sull`altare ma non al centro, era a lato, e che diamine bisogna che il popolo veda il sacerdote e il sacerdote il popolo, Cristo è messo da parte e guarda....
RispondiEliminaNon seguo mai le Messe in TV salvo quelle del Papa, è un`amica che mi ha telefonato per domandarmi di accendere la TV, ho resistito un breve momento, quel che mi è bastato per sapere che continuerò ad astenermi in futuro.</span>
Il Papa è a Roma? Magari! Anche l'attuale, nonostante l'età va troppo in giro pel mondo e il governo della Chiesa ne risente.
RispondiEliminaConservo ancora un Messale del 1966 con la "mezza" riforma già pastrocchiata.
RispondiEliminaA margine della messa papale al Foro italico di Palermo vorrei osservare che l'altare era parato con tre candelieri in cornu epistolae e tre in cornu evangelii, raggruppati come per farsi coraggio ed un piccolissimo crocifisso nel mezzo. Il papa, come ormai di consueto, non ha recitato nè il confiteor nè il canone romano, il coro rispondeva in italiano alle preghiere in latino. Mons Marini, smesso il roccetto trinato ,si è abbigliato con una cotta stile vaticanosecondo degna del suo predecessore. Saranno qusti i segni della riforma NELLA riforma?
RispondiEliminaCamminante, riscrivi il commento senza quell'insulto, che tra l'altro in questo caso è davvero risibile e inappropriato.
RispondiEliminaEnrico
Ospite delle 18:22: ricordiamo che la lingua che contraddistingue il nostro rito romano è il latino!
RispondiEliminaHo l'impressione che non si riferisse a me. Ma se fossi proprio io l'ignorante di letteratura, va bene lo stesso: confesso di star diventando analfabeta di ritorno.
RispondiEliminaMi riferivo a Mondulbo, o come si scrive. Dare ad uno dell'ignorante di letteratura italiana non è, tecnicamente, un'offesa. Significa "colui che ignora qualcosa". Mai offenderei Dante Pastorelli, il quale anzi mi pare abbastanza colto. Comunque per quieto vivere, tolgo l'"offesa", sperando vanamente- che anche Mondulbo (o come si chiama) tolga analogo disprezzo alla mia persona dal suo messaggio. Cosa di cui dubito.
RispondiElimina<span>Guarda che ho parafrasato una famosa aria del Metastasio. Incolto (di letteratura italiana).</span>
RispondiEliminaSuvvia, qualche viaggio lo dovrà pur fare!
RispondiEliminaSì, il papa dovrebbe risiedere a Roma, ma ormai è invalsa la tradizione dei viaggi apostolici; far accettare al popolo cattolico postconciliare e adulto che il papa non deve viaggiare è arduo! In questo caso l'abitudine benedettiana di ridurre, ma non di eliminare, dimostra molta saggezza delle cose umane. E poi vediamo tutti i giorni che, papa a Roma, gli fanno le scarpe comunque!
Fa specie dover pensare alla liberazione dalle "scorie" della gestione Wojtyla...
Da Ponte modificò la frase di Metastasio. E come si può vedere nella frase Mardunolbiana successiva, non parlavo affatto di Pastorelli, che so ex preside di scuola, quando le scuole erano luoghi seri e presidi ancor di più.
RispondiEliminaPiù che sul come io insisterei sul che cosa, detto altrimenti, si farà mai una rif. della rif.?
RispondiEliminaNon ho detto: resti chiuso in Vaticano. Solo che i viaggi comincian ad esser troppi. Vorrei che le forze e gli anni residui - speriamo ancor tanti -venissero impiegati in un più intenso lavoro di governo e riparazione delle sempre più numerose brecce aperte nella Chiesa.
RispondiEliminaLasciateci la libertà di pregare, sperare, sognare, e quando se ne dà l'opportunità, esporre le nostre ragioni. Da cosa nasce cosa.
RispondiEliminaProbabilmente sbaglio, ma ho l'impressione che dall'anno prossimo il Santo Padre ridurrà di molto i viaggi. Già quest'anno non ha fatto visite in altri continenti e ha fatto le sue vacanze a Castel Gandolfo, cosa che non capitava dai primi anni ottanta; come fa pensare che a settembre non abbia incluso tra le tappe nel Regno Unito né l'Irlanda del Nord né il Galles, a differenza del suo atletico predecessore che visitava tutti i capoluoghi delle regioni per cui passava. D'altra parte Benedetto XVI ha 83 anni, e Giovanni Paolo II smise a 84.
RispondiEliminaE meno male! comunque io tornerei al 1952!
RispondiEliminaPerché ai settari riconosciuti dalla Santa Sede importa qualcosa della Chiesa di Cristo? o solo di innaffiare il proprio giardinetto e di autoincensarsi?
RispondiEliminaNelle celebrazioni attuali il lezionario è estesissimo e prevede la lettura quasi integrale della Sacra scrittura, con la distribuzione in tre anni. Sembrerebbe bello invece è cosa insensata. Innanzi tutto presuppone la frequenza quotidiana e questo non è ovviamente possibile per moltissimi. La Sacra Scrittura non è per tutti, chi non ha i mezzi sufficienti ( sicuramente la grandissima parte di fedeli) può trovarsi sorpreso, quando non scandalizzato di fronte a certi passi. Cosa può pensare una brava donna senza alcuna istruzione che va a messa in un giorno feriale, sente una prima lettura con un bel po' di morti ammazzati conclusa da "Parola di Dio"! Mia madre mi chiese cosa erano i diecimila prepuzi...così alla per lei imbarazzante situazione ebbe a rilevare anche l'otraggio dei cadaveri "Parola di Dio". Santa Madre Chiesa, nella sua plurimillenaria saggezza e assistita dallo Spirito Santo, aveva operato una scelta della Scrittura, gli stessi brani evangelici erano brevi e sempre gli stessi, cosicché potessero essere sempre meglio memorizzati, demandando alla lettura personale e al catechismo (oggi si chiama catechesi, è più in) la conoscenza delle Scritture.La lettura durante la Messa non è poi una semplice lettura per conoscenza, è lettura rituale, è proclamazione solenne preparatoria al Sacrificio e alla Comunione sacramentale (anche questa oggi ha cambiato nome, preferendosi "mensa del Corpo del Signore"). Con il Concilio Vaticano Secondo Loro si è operata una inversione di valori per cui nella Messa è privilegiata la "mensa della Parola". E la cosa piace assai ai preti che, finalmente, possono parlare, parlare, parlare e straparlare (omelie di 30/40 minuti per sfoggiare dottrina, se va bene, per fare sociologia molte volte)
RispondiEliminaCamminante, credo che Mardunolbo, visto il tuo nick, abbia pensato che tu sia un neocat.
RispondiEliminaSe Mardunolbo ci legge, e legge i vari commenti di camminante, vedrà che si può essere in cammino, e lo siamo tutti, senza essere necessariamente un neocat!
Mi permetto di provare a fare sintesi.
RispondiEliminaTra VO e NO ci deve essere reciprocità! Tanto uno quanto l'altro per sussistere ( subsitit in) devono vicendevolmente richiamarsi!
Quindi il motu proprio più che legalizzare ( chiedo scusa per il termine improprio) serve a CONFERMARE ciò che è cattolico e ciò che non lo è!
Tutti le azioni volte a negare o uno o l'altro dei modi liturgici discreditano e castrano l'evolversi ( non in senso evoluzionistico) della liturgia.
Senza "vecchio" non c'è nuovo e senza nuovo il "vecchio" non può tradursi !
In sintesi. Chiunque per scelta propria ( il proprio Io di fronte a ciò che è giusto) elimina o vieta uno dei due modi ( il supertradizionalista o il supermodernista) sta negando al fedele la possibilità di scegliere/discernere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è!
Tanto un Vescovo che non permette il VO quanto un parroco che celebra esclusivamente in VO non stanno facendo un servzio alla Chiesa!
La leadership ( il Pastore) deve sempre e comunque garantire reciprocità! Altrimenti non è al servizio ma è alla ricerca di consenso e di potere di avere "dipendenti " e non di crare soggetti autonomi ( "sacerdozio comune " del VII). Solo così, nella possibilità di confronto, il fedele potrà individuare il giusto e lo sbagliatO!
Poi ... divertitevi a fare i defensor di uno o gli accusatori dell'altro. non si aiuta di certo il semplice ed umile a divenire consapevole della prorpia scelta! Anzi contribuendo alla confusione ... i protestanti godono!
Grazie!
Matteo Dellanoce
Sig Bertimeo come chiamerebbe un medico che a un malato di broncopolmonite bilaterale invece di potenti antibiotici desse al malcapitato delle iniezioni di fisiologica? Oppure un medico che desse al paziente la scelta fra le due terapie? Non faccia discorsesse per piacere e si ricordi che qui si tratta di salvare o perdere delle anime.
RispondiElimina...presbiterio, un luogo che dai tempi apostolici era riservato al sacerdote e ai ministri ordinati, inclusi i chierici degli ordini minori.
RispondiEliminaMi sa che il Monsignore ha le idee un po' confuse al riguardo e non vorrei pensare che ignori in mala fede alcuni documenti ( per esempio: <span>“Ministeria quaedam” e “Ad pascendum”) dove si dice esattamente altra cosa</span>
<span>...presbiterio, un luogo che dai tempi apostolici era riservato al sacerdote e ai ministri ordinati, inclusi i chierici degli ordini minori.
RispondiEliminaMi sa che il Monsignore ha le idee un po' confuse al riguardo. Poi non vorrei pensare che ignori in mala fede alcuni documenti ( per esempio: <span>“Ministeria quaedam” e “Ad pascendum”) dove si dice esattamente altra cosa</span></span>
e meno male che la messa NO è valida, se no bisognerebbe avvertire il Santo Padre che quando celebra la Santa Messa sta celebrando una Messa sbagliata...
RispondiEliminaE che cavolo c'entra con quello che ho scitto io?
RispondiEliminaLa terapia se è ttra l'originale marchiato ed il generico ha lo stesso effetto! Quindi il medico altro non ha fatto che il suo dovere!
Mah! Non è obbligatorio imparare a memoria uno slogan e ripeterlo. Perde di senso se decontestualizzato!
Matteo Dellanoce
Quanta ipocrisia e sospetto perbenismo. Caro bertimo provi a unire nella stessa ringa betametasone e tiocolchicoside originale e poi mischi le stesse sostante "generiche£. Vedrà che bella reazione ci sarà nel secondo caso che renderà inservibile il farmaco. C'è la stessa differenza fra Vo e NO. Il primo utile alle anime , il secondodannoso perchè non trasmette la vera dottrina cattolica. Veda la messa anglicana e se ne renderà conto. Ed ora basta perchè tanto è un dialogo fra sordi.
RispondiEliminaVedo che non sa leggere.
RispondiEliminaTra il nimesulide con marchio e quello generico nulla cambia!
La Messa NO, al netto di ipocrite interpretazioni, ha lo stesso effetto di incontro con Cristo come quella VO!
Punto!
Matteo Dellanoce
Se lo levi dalla testa e smetta di usurpare il titolo di tradizionalista. Per quanto riguada i farmaci non ci giurerei. Ho fatto il medico per 40 anni.
RispondiEliminaottimo !
RispondiEliminama purtroppo, caro Ospite, con certi soggetti repetita non iuvant....
ahimè !
*DONT_KNOW*
Ehi il Camminante si è arrabbiato! Chiedo scusa ma era proprio la parola che mi suscitava....Inoltre ho modificato versetti stirandoli per adattarli ad una cadenza. Che c'entra,comunque l'incultura o poca cultura?Non ho azzardato giudizi sulla letteratura dello stesso quanto sui "camminanti perenni nella setta catto-ebraico-luterana"( :-P mi sembrava chiaro)
RispondiElimina