Don Frediano Salvucci, il quasi sessantenne parroco della Basilica Concattedrale di Tolentino, lascerà la Parrocchia con l'umiltà che ha sempre contrassegnato la sua vocazione.
Don Frediano, che proviene da una devotissima famiglia cattolica, ha anche un fratello che dopo la laurea in farmacia ha vestito l'abito religioso di un ordine assai povero.
In cosa si distingue don Frediano? Essere un sacerdote “comune”; una razza ormai quasi del tutto estinta nella mia Diocesi e nelle Marche.
Erede spirituale di uno dei più venerati sacerdoti della nativa Colmurano, Monsignor Quirino Gesuelli, don Frediano in altri tempi, grazie alla particolare modestia, nonostante i brillanti studi teologici, sarebbe stato considerato “unus ex multis”.
Ora, invece, è il “quasi solitario” successore di don Quirico Gesuelli, immagine del “Santo Curato d'Ars” del povero ma intraprendente clero all'epoca del secondo conflitto mondiale.
Don Quirico, a cui si deve nella piccola Colmurano, una prodigiosa fioritura di decine di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, era “un prete colto, con un grande cuore di padre e un santo, e ciò non tanto e non solo per quello che faceva, ma soprattutto per la sua vicinanza a Dio, cosa che traspariva evidente dal suo modo di vivere e di porgersi” Questa la testimonianza dell'umile frate agostiniano Fra Mario Gentili, morto in concetto di santità fra il dolore di tutti quanti l'hanno conosciuto.
Don Quirino è ricordato da tutti a Colmurano e i parrocchiani hanno voluto la sua tomba in chiesa per sentirselo più vicino. Il motto di don Quirino era: “Ama e fa amare Gesù!”.
Era stato capace di un grande miracolo trasmettendo quello che aveva ricevuto : “ il catechismo , la liturgia e la pietà popolare”. Le vesti talari di don Quirico e dei Sacerdoti del clero maceratese erano spesso rattoppate ma le chiese erano pulitissime e splendenti di luce !
Don Frediano ha voluto che la Basilica Concattedrale di Tolentino,dedicata a San Catervo , martire della fede, fosse stata convenientemente restaurata in ogni aspetto : dalla chiesa, alle campane e all'organo.
Mentre avevano luogo i lavori aumentavano anche i bisognosi a cui non è mai stato negato il doveroso aiuto.
Fervido studioso delle pubblicazioni dell'allora Cardinale Ratzinger, fra cui “Introduzione allo spirito della Liturgia” don Frediano è stato fra i primi ad attuare, fra l'entusiasmo dei fedeli, quegli accorgimenti liturgici “benedettiani” fra cui anche
la celebrazione della Santa Messa nel venerabile rito gregoriano.
Ha invitato a San Catervo Sua Eccellenza Mons. Ranjith , il Cardinale Medina Estevez ed ha partecipato entusiasta alla presentazione del libro “Rivolti al Signore” di Padre Padre Uwe Michael Lang.
Nel momento in cui lascia la Parrocchia e si accinge ad un momento di austera riflessione nella liturgia monastica don Frediano ha avuto la squisita gentilezza di trovare al gruppo “stabile” dei fedeli tolentinati legati all'antica liturgia, un valido sostituto.
I Sacerdoti di stampo “benedettiano” per ironia della sorte, non godono di alcuna “sponsorizzazione” dentro le sacre mura e neppure possono godere di quell'ermeneutica della continuità che hanno più volte proclamato per la successione della loro opera pastorale.
Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale.
Parroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino.
Preghiamo il Signore perchè ci doni nuovi e santi Sacerdoti “semplici” come furono i preti che hanno portato alla salvezza tante anime nella già devota terra marchigiana.
Don Frediano, che proviene da una devotissima famiglia cattolica, ha anche un fratello che dopo la laurea in farmacia ha vestito l'abito religioso di un ordine assai povero.
In cosa si distingue don Frediano? Essere un sacerdote “comune”; una razza ormai quasi del tutto estinta nella mia Diocesi e nelle Marche.
Erede spirituale di uno dei più venerati sacerdoti della nativa Colmurano, Monsignor Quirino Gesuelli, don Frediano in altri tempi, grazie alla particolare modestia, nonostante i brillanti studi teologici, sarebbe stato considerato “unus ex multis”.
Ora, invece, è il “quasi solitario” successore di don Quirico Gesuelli, immagine del “Santo Curato d'Ars” del povero ma intraprendente clero all'epoca del secondo conflitto mondiale.
Don Quirico, a cui si deve nella piccola Colmurano, una prodigiosa fioritura di decine di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, era “un prete colto, con un grande cuore di padre e un santo, e ciò non tanto e non solo per quello che faceva, ma soprattutto per la sua vicinanza a Dio, cosa che traspariva evidente dal suo modo di vivere e di porgersi” Questa la testimonianza dell'umile frate agostiniano Fra Mario Gentili, morto in concetto di santità fra il dolore di tutti quanti l'hanno conosciuto.
Don Quirino è ricordato da tutti a Colmurano e i parrocchiani hanno voluto la sua tomba in chiesa per sentirselo più vicino. Il motto di don Quirino era: “Ama e fa amare Gesù!”.
Era stato capace di un grande miracolo trasmettendo quello che aveva ricevuto : “ il catechismo , la liturgia e la pietà popolare”. Le vesti talari di don Quirico e dei Sacerdoti del clero maceratese erano spesso rattoppate ma le chiese erano pulitissime e splendenti di luce !
Don Frediano ha voluto che la Basilica Concattedrale di Tolentino,dedicata a San Catervo , martire della fede, fosse stata convenientemente restaurata in ogni aspetto : dalla chiesa, alle campane e all'organo.
Mentre avevano luogo i lavori aumentavano anche i bisognosi a cui non è mai stato negato il doveroso aiuto.
Fervido studioso delle pubblicazioni dell'allora Cardinale Ratzinger, fra cui “Introduzione allo spirito della Liturgia” don Frediano è stato fra i primi ad attuare, fra l'entusiasmo dei fedeli, quegli accorgimenti liturgici “benedettiani” fra cui anche
la celebrazione della Santa Messa nel venerabile rito gregoriano.
Ha invitato a San Catervo Sua Eccellenza Mons. Ranjith , il Cardinale Medina Estevez ed ha partecipato entusiasta alla presentazione del libro “Rivolti al Signore” di Padre Padre Uwe Michael Lang.
Nel momento in cui lascia la Parrocchia e si accinge ad un momento di austera riflessione nella liturgia monastica don Frediano ha avuto la squisita gentilezza di trovare al gruppo “stabile” dei fedeli tolentinati legati all'antica liturgia, un valido sostituto.
I Sacerdoti di stampo “benedettiano” per ironia della sorte, non godono di alcuna “sponsorizzazione” dentro le sacre mura e neppure possono godere di quell'ermeneutica della continuità che hanno più volte proclamato per la successione della loro opera pastorale.
Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale.
Parroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino.
Preghiamo il Signore perchè ci doni nuovi e santi Sacerdoti “semplici” come furono i preti che hanno portato alla salvezza tante anime nella già devota terra marchigiana.
Andrea Carradori
E adesso inzierete ad avere gatti a pelare....... come tuti quelli che hanno subito l'indottrinamento sano e ricostituente della dottrina di quesi ultimi 40 anni. Organo stop. Tamburelli, e saltimbanco.
RispondiEliminaAdorazioni? ma solo con canti nuovi che non abbiano nessun legame con il gregoriano.
Ai giovani verrà data il destino della parrocchia che indottrineranno a dovere.
mentre o si faràparte di quel gruppo e di quelle idee oppure non siete Chiesa.
Buona fortuna.
Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale.
RispondiEliminaParroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino.
ma dunque,.... constatiamo che il CNC è diventato innominabile ? e perchè mai ?
Se si tratta della Nuova Chiesa che avanza, perchè non gridarlo ai quattro venti, come fanno loro, con gli striscioni, con "urrà" e megafoni, in tutte le piazzate-trasferta, inneggiando al Papa ? Loro sono orgogliosi di avanzare,
conquistare "territori", e di dire, arrivando in una parrocchia:
"Hic manebimus optime!" e, rivolti a tutti gli esitanti e diffidenti parrocchiani che vorrebbero difendere la vera Fede e la Tradizione, imporre l'aut-aut:
"O TI ADEGUI O TE NE VAI" !
Buona domenica a tutti.
RispondiEliminaSecondo me non tutto così matematicamente sicuro : NC = tamburelli e chitarre.
E' vero che nella maggior parte dei casi le liturgie dei fratelli neocatecumenali sono realizzate in un modo inaccettabile.
Ci sono anche eccezioni.
Il Parroco dove è incardinata la Confraternita di cui faccio parte, ad esempio, prima di diventare prete cantava nel coro polifonico della sua parrocchia.
E' sensibile alle devozioni popolari e non ha mai detto di no quando ho gli ho chiesto il permesso di celebrare la messa gregoriana ( la foto pubblicata è stata scattata nella chiesa di quel giovane parroco ).
Si potrebbe dire che è un'eccezione.
Ma non è l'unico sacerdote, proveniente dal cammino, che dimostra un vero attaccamento alle forme autenticamente cattoliche.
Non mi addentro poi in altre considerazioni ( sulle quali mi scontrerò con l'ottima Luisa ) soprattutto sul Seminario Redemptoris Mater che io considero di altissimo livello.
Peccato che la formazione musicale e liturgica dei futuri preti provenienti dal cammino sia basata sulle melodie kikkiane piuttosto che sul "cantus Ecclesiae".
Potremmo dire che nei Seminari diocesani, regionali o pontifici avviene di meglio?
Quello che mi rattrista è la considerazione che pur avendo degli ottimi musicisti ( al seminario di Macerata c'era un pianista diplomato) non vengono valorizzati.
Anche la "qualità" dei Sacerdoti provenienti dal Cammino lo è : non sono attaccati ai soldi e sono irreprensibili.
Riomane come un macigno la frase che riporto in corsivo : <span>Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale. Parroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino. </span>
<span>La verde linea "benedettiana" di don Frediano è stata recisa in primis immettendo un Sacerdote che non proviene dalle nostre normali parrocchie.</span>
<span>Vorrei tanto sbagliarmi.</span>
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<span></span>
<span>Buona domenica a tutti.
RispondiEliminaSecondo me non è tutto così matematicamente sicuro : NC = tamburelli e chitarre.
E' vero che nella maggior parte dei casi le liturgie dei fratelli neocatecumenali sono realizzate in un modo inaccettabile.
Ci sono anche delle eccezioni.
Il Parroco dove è incardinata la Confraternita di cui faccio parte, ad esempio, prima di diventare prete cantava nel coro polifonico della sua parrocchia.
E' sensibile alle devozioni popolari e non ha mai detto di no quando ho gli ho chiesto il permesso di celebrare la messa gregoriana ( la foto pubblicata è stata scattata nella chiesa di quel giovane parroco ). </span>
<span>Lui stesso quando celebra in modo solenne lo fa in modo ineccepibile.
Si potrebbe dire che è un'eccezione.
Ma non è l'unico sacerdote, proveniente dal cammino, che dimostra un vero attaccamento alle forme autenticamente cattoliche.
Non mi addentro poi in altre considerazioni ( sulle quali mi scontrerò con l'ottima Luisa ) soprattutto sul Seminario Redemptoris Mater che io considero di altissimo livello.
Peccato che la formazione musicale e liturgica dei futuri preti provenienti dal cammino sia basata sulle melodie kikkiane piuttosto che sul "cantus Ecclesiae".
Potremmo dire che nei Seminari diocesani, regionali o pontifici avviene di meglio?
Quello che mi rattrista è la considerazione che pur avendo degli ottimi musicisti ( al seminario di Macerata ci sono stati dei musicisti diplomati ) non vengono valorizzati.
Anche la "qualità" dei Sacerdoti provenienti dal Cammino è alta : non sono affatto attaccati ai soldi e sono irreprensibili.
Riomane come un macigno la frase che riporto in corsivo : <span>Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale. Parroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino. </span>
<span>La verde linea "benedettiana" di don Frediano è stata recisa immettendo un Sacerdote che non proviene dalle nostre normali parrocchie.</span> Ma forse ormai non ci sono più sacerdoti "normali" dobbiamo aspettare l'ordinazione di un giovane seminarista ( del Seminario Regionale ) che gira in talare, insegna i canti cattolici ai ragazzi del catechismo e... ha realizzato l'altare della "reposizione" del giovedì santo con la concezione tradizionale.</span>
<span>Preghiamo per lui perchè il Signore lo protegga soprattutto dai suoi superiori.
<span></span>
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<span>Buona domenica a tutti.
RispondiEliminaSecondo me non è tutto così matematicamente sicuro : NC = tamburelli e chitarre.
E' vero che nella maggior parte dei casi le liturgie dei fratelli neocatecumenali sono realizzate in un modo inaccettabile.
Ci sono anche delle eccezioni.
Il Parroco dove è incardinata la Confraternita di cui faccio parte, ad esempio, prima di diventare prete cantava nel coro polifonico della sua parrocchia.
E' sensibile alle devozioni popolari e non ha mai detto di no quando ho gli ho chiesto il permesso di celebrare la messa gregoriana ( la foto pubblicata è stata scattata nella chiesa di quel giovane parroco ). </span>
<span>Lui stesso quando celebra in modo solenne lo fa in modo ineccepibile.
Si potrebbe dire che è un'eccezione.
Ma non è l'unico sacerdote, proveniente dal cammino, che dimostra un vero attaccamento alle forme autenticamente cattoliche.
Non mi addentro poi in altre considerazioni ( sulle quali mi scontrerò con l'ottima Luisa ) soprattutto sul Seminario Redemptoris Mater che io considero di altissimo livello.
Peccato che la formazione musicale e liturgica dei futuri preti provenienti dal cammino sia basata sulle melodie kikkiane piuttosto che sul "cantus Ecclesiae".
Potremmo dire che nei Seminari diocesani, regionali o pontifici avviene di meglio?
Quello che mi rattrista è la considerazione che pur avendo degli ottimi musicisti ( al seminario di Macerata ci sono stati dei musicisti diplomati ) non vengono valorizzati.
Anche la "qualità" dei Sacerdoti provenienti dal Cammino è alta : non sono affatto attaccati ai soldi e sono irreprensibili.
Riomane come un macigno la frase che riporto in corsivo : <span>Difatti il successore di don Frediano sarà un Sacerdote proveniente da un noto cammino ecclesiale. Parroco e vice parroco ambedue dal medesimo cammino. </span>
<span>La verde linea "benedettiana" di don Frediano è stata recisa immettendo un Sacerdote che non proviene dalle nostre normali parrocchie.</span> Ma forse ormai non ci sono più sacerdoti "normali" dobbiamo aspettare l'ordinazione di un giovane seminarista ( del Seminario Regionale ) che gira in talare, insegna i canti cattolici ai ragazzi del catechismo e... ha realizzato l'altare della "reposizione" del giovedì santo con la concezione tradizionale.</span>
<span>Preghiamo per lui perchè il Signore lo protegga soprattutto dai suoi superiori.
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Devasteranno tutto in poche settimane...
RispondiEliminaAllora....caro Andrea bisogna adeguarsi......... e non mi dire che non vi è un alzata di scudi di vescovi e sacerdoti contro il papa. Forse ipocritamente erano in piazza S. pietro. ma la solennità di celebrae del papa contrastava con le macchine digitali che scattavano foto durante il canone. Quindi se questo è il futuro allora siamo a posto.
RispondiEliminacredo che fedeli ai dogmi cattolici ne rimarranno pochi. per quanto ruguarda le canzoni kikiane sembrano uscite da i cantastorie di una volta e sempre la stessa melodia e musicalmente non sono apprezzzabili. Anche il tono di voce non invita alla preghiera ma sembra essere in un mercato ortofrutticolo. Vucciria o Pescheria. Allora...i miei figli mi dicono che spesso rifiutano andare a messa perchè lo strambellamento non lo sopportano più.
Quindi se la gente inizia ad essere sofferente loro ci impongono ancora il loro modus ricevuto da un indottrinamento che vale la pena ricordare
Prima del Concilio non c'era la Chiesa adesso siamo Chiesa. Con tutte le trovate di archeologismo liturgico. per far un esempio il pallio imposto a Benedetto da il fu Marini
Good save the Pope
Caro Anonimo delle 9,04 da tempo , purtroppo, si sono levati gli scudi e le spade contro il mite e fin troppo buono successore di Pietro.
RispondiEliminaSiccome siamo molto letti, specialmente il lunedì mattino, quando l'aria mattutina romana è ancora frizzante, voglio assicurare alcuni e allarmare gli altri : indietro non si torna.
Il modus celebrandi nella forma antica è sinonimo di perfezione spirituale e sappiamo, dagli atti del Magistero, anche i più recenti, che è santissima cosa.
Indietro non si torna.
Caro Andrea,
RispondiEliminafrequento anche il sito "Viva il Concilio" ( un altro pezzo di archeologismo.
Noi ci siamo visti negli anni 70: distruggere altari ( vere opere d'arte) , distruggere a colpi di asia statue di santi; rimuovere dall'altae reliquie di martiri perchè non considerati più tali, abolite processioni, ridotta la festa del corpus Domini ad una passaggiatina (la processione di quest'anno contava appena 80 persone, con età media di 70 anni, molti die quali fanno parte di quell'elitè che devastò tuttoe che vive ancora di quei ricordi).
Ci hanno obbligati a rimuovere dal santino la preghiera di A te beato giuseppe di Leone XIII, chiamaronoa tale scopo il buon Enzo bianchi , priore di Bose che spegò davanti ad una numerosa assemblea parrochiale che quella preghiera per lui non era stata mai chiara. al posto di questa preghiera fu messa una di Michel Quoit :" Padre mi abbandono a Te"
Potrei parlarti di cose ancora più grave che vedemmo in quegli anni....... e da allora è stato uno scivolone che ha portato un decremento alla partecipazione della messa doemnicale e ad una indifferenza per tutto quello che proiene dalla Chiesa.
I frutti del cocncio? Sono stati belli a vederli ma appena raccolti i frutti e aperti per servirili e mangiarli ci siamo accorti tutti che erano pieni di vermi.
Ecco i frutti del cocncilio, belli a vedrli ma messi in boca lasciano un sapore amaro.
Ho proprio scritto con rabbia e quindi mi perdonerete per gli errori
RispondiEliminaCaro Anonimo delle 9,27 che hai scritto " Ecco i frutti del cocncilio, belli a vedrli ma messi in boca lasciano un sapore amaro "
RispondiEliminaBelli a vederli?
Vedere le chiese trasformate in sale per riunioni ?
Vedere lo smantellamento delle Diocesi più fedeli "accorpate" e distrutte ?
Vedere la fine della presenza secolare delle suore dai nostri ospedali e dai nostri asili?
Vedere la fine della presenza della Regalità di Cristo dalle nostre città?
Vedere la fine della vittoria della Croce dalle nostre campagne ?
Persino un vescovo, che appoggiava, essendo stato Padre Conciliare, tutto quello che sapeva di Concilio , in un'omelia a Recanati disse, quasi urlando " Preghiamo affinchè ritornino le Suore nel nostro ospedale ! Perchè debbo vedere tanta distruzione ogni giorno accanto a me"?
Vedo che Andrea Corradori, desidera portare il problema non sul cammino neocat e i suoi presbiteri, ma su chi nomina . Osservo che, secondo me in modo un pò paradossale e incomprensibile, ma è solo la mia opinione, difende con vigore e i seminari neocat e chi ne esce, impermeabile a tutte le infomazioni che senza dubbio possiede, mettendo l`accento sulla sua esperienza personale e ignorando tutte le testimonianze che vanno in senso contrario o che potrebbero temperare il suo entusiasmo.
RispondiEliminaSono lieta che lei viva un`esperienza eccezionale con dei presbiteri eccezionali che escono da un seminario eccezionale, purtroppo altrove non è così e lei lo sa.
La smetta Maestro di dare un colpo al cerchio e uno alla botte!
RispondiEliminaNon si vergogna di dire che il seminario Redemptoris Mater è di altissimo livello?
Dica piuttosto che malgrado i neocatecumenali la Provvidenza riesce a tirar fuori un bene anche dal male; dal cammino possono uscire anche santi sacerdoti. Dio è più potente delle tenebre, ma le tenebre restano tenebre e quando parlo di tenebre (per essere chiari e non criptici come lei) parlo dei neocatecumenali.
Seminaristi in talare.....ben vengano, per carità; purchè non siano l'ennesimo esempio di conservatorismo "benedettiano" che forse nemmeno il Papa apprezza come volete farci credere voi "benedettiani" ( che brutto termine e che brutto concetto !)
Attenti a i NC . Domani potrebbero riconoscere Kiki quale capo indiscusso della "loro Chiesa. Con un proprio rito, una propria morale, una propria dottrina.
RispondiEliminaCiò che i papi in quesi ultimi 25 anni hanno tollerato potrebbe riversarsi contro la stessa Chiesa, aprendo vie e scenari fino ad oggi impensabili.
Abbiamo due nemici da combattere: gli interni con le lro confusioni in materia dottrinale e liturgica e gli esterni , che a volte servendosi dagli interni (la massoneria si sa si servi di bugnini, di lercaro, bevilacqua, etc.....) rggiungono i loro scopi.
Confusione, confusione.
Consiglio dileggere il libro di J.Robinsons "Messa e modernità" edito da cantagalli ed. 2010
A tutti i blogg auguro una buona domenica e fin quanto potremo cerchiamo di rimanere quello che siamo. Cattolici Romani
"Vedere le chiese trasformate in sale per riunioni ? "
RispondiEliminaE vedere le chiese trasformate secondo la nueva estetica di Kiko Arguello non la preoccupa?
Lex orandi, lex credendi.
"Vedere lo smantellamento delle Diocesi più fedeli "accorpate" e distrutte ? "
E vedere la pastorale diocesana trasformarsi in pastorale neocat non la preoccupa?
Sapere che i parroci che se ne vanno sono sempre più sostituiti da presbiteri neocat, sapere che ovunque il cammino nc arriva, arrivano la sua struttura, i suoi ritmi, le sue prassi, diverse e altre, non la preoccupa? Sapere che o collabori o te ne vai, che, come ammesso da un neocat su questo blog, "tanto la maggior parte entra nel cammino e con gli altri tentiamo di collaborare", non la preoccupa?
I fedeli di questa parrocchia dovranno fare lunghi "cammini" se vorranno resistere alla kikizzazione che dovranno subire.
RispondiEliminaLunghi cammini per andare dove la kikizzazione ancora non è arrivata.
la liturgia neocat non sarà sempre tutta tamburelli e chitarre, ma anche se accompagnata da altre salse sempre la stessa zuppa è.
Zuppa di cattolicesimo con soffritto di cipolle neomoderniste, cotta nelle pignatte di Qumran.
http://neocatecumenali.blogspot.com/
RispondiEliminaA subitanea et repentina morte, libera nos Domine. A Kiko et amica, libera nos Domine!
RispondiEliminaLuisa carissima, mi dai del LEI ora ?
RispondiEliminaParliamo la stessa lingua ....
Nella mia Diocesi , ti ho inviatata tante volte, l'aria è più pura.
Luisa carissima, mi dai del LEI ora ?
RispondiEliminaParliamo la stessa lingua ....
Nella mia Diocesi , ti ho inviatata tante volte, l'aria è più pura.
<span> erano pieni di vermi. </span>
RispondiEliminae quindi che specie di albero ha dato quei frutti ?........
O Carradori, ma che C.... dici?
RispondiEliminaChe il Signore accolga questo Suo ministro nella Sua Gloria. E che illumini i cuori e le menti dei suoi successori alla guida di quella parrocchia.
RispondiEliminaA proposito di Marche: come la mettiamo col fatto che anche Ratzinger non crede alla miracolosa traslazione della Santa Casa di Loreto?
RispondiEliminaPreciso, a scanso di equivoci, di Luise, di Filippi e di Lefebvrucci vari assortiti specializzati nel processo alle intenzioni: io personalmente non ho niente in contrario a credere alla miracolosa traslazione, ma dobbiamo tenere presente che non è un dogma di fede.
Non credo che il Papa sia "benedettiano" orribile conio di qualche tradizionalisti senza attributi che si nasconde dietro frasi senza senso
RispondiElimina<span>Non credo che il Papa sia "benedettiano" orribile conio di qualche tradizionalisti senza attributi che si nasconde dietro frasi senza senso</span>
RispondiEliminada me in ASSISI deserto e squallore !!! ...... terra di preti e frati ......
RispondiEliminase devo essere sincero , invidio i fedeli che se lo sono goduto fin ora ....... ho nostalgia ....... è l' unico sentimento che provo .!!!!!!! .......
<span>Persino un vescovo, che appoggiava, essendo stato Padre Conciliare, tutto quello che sapeva di Concilio , in un'omelia a Recanati disse, quasi urlando :</span>
RispondiElimina<span>"</span><span> Preghiamo affinchè ritornino le Suore nel nostro ospedale ! Perchè debbo vedere tanta distruzione ogni giorno accanto a me"?</span>
Quel Vescovo non solo piangeva sul latte versato, ma, pur rendendosi conto del male, dava un colpo al cerchio e uno alla botte.
RispondiEliminaNella diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati essere tradizionalisti la mattina e neocatecumenali la sera è un vizio diffuso....non solo tra i vescovi...
Proprio come i modernisti: "una pagina è tutta cattolica, la pagina seguente è piena di eresie"
"Preghiamo perchè tornino le suore negli ospedali"
RispondiEliminaChe frase ipocrita, specie se detta da chi al tempo stesso (da Vescovo) non combatteva lo stato laico.
Oggi si piange sulle legislazione anticattolica, ma se gli araldi della laicità dello stato sono proprio i Vescovi ! E il loro Concilio (Dignitatis Humanae)! Nelle omelie fanno piagnistei sulla scristianizzazione della società , nei salotti fanno i vescovi liberali !
Ipocriti e Farisei !
....come il vescovo-coccodrillo di cui raccontò Atalaia !
RispondiElimina..tanto secondo lei devasterebbero tutto pure se fossero della Fraternità San Pietro o del Buon Pastore, quindi..
RispondiElimina..no: noi siamo Messainlatino; cattoliciromani è tutta un'altra parrocchia.
RispondiEliminaComunque non credo proprio che con tutta la fatica fatta per introdursi nella Chiesa, faranno una cosa così stupida come proclamarsi autocefali.
Di fatto lo sono già, e quello gli basta.. Dalla "copertura" dell'essere formalmente "cattolici" hanno tutto da guadagnare.
@ Lu Curatu de Tulintì
RispondiEliminaUno degli intendimenti del Motu Proprio papale ( non lamentiamoci poi se lo limiteranno) è la pacifica condivisione di gruppi ecclesiali differenti attorno all'unico altare.
Nel riportare, e penso di non poter essere smentito, la mia personale testimonianza basata sulla mia diretta conoscenza di diversi Sacerdoti della mia Diocesi, provenienti dal cammino NC, io ho dovuto , per amore della verità, dire che questi Sacerdoti sono validi ecclesiasticamente e si spendono tutti per Cristo e per il gregge che è stato loro affidato.
Forse, aprioristicamente, per il fatto che siano NC dovrei scvrivere il contrario?
Peccherei di falso e commettendo, in questo modo, un peccato mortale.
Le furbizie da quattro soldi non salveranno la Chiesa. "La Verità vi farà liberi", non siamo più furbi di Dio....
u Curatu de Tulintì sa bene che, almeno nel caso di uno di questi parroci che ho citato, ho detto la piena e pura verità : anche lu Curatu ha sperimentato di persona la bontà ecclesiale di quel parroco.
Superficialmente si potrebbe pensare che uno sia tradizionalista in privato, liberale in pubblico...
Ma suvvia ! pur avendo in ribrezzo alcune forme liturgiche inventate a tavolino e poi fatte approvare "ad esperimentum" e per le allegre e disinvolte "variazioni sul tema" in fatto di organizzazione ecclesiale e catechistica, dovrò pur dare testimonianza alla "verità tutta intera".
Non vale più neppure la pena di approfondire l'argomento : <span>la mia coscienza cristiana ed umana si rifiuta di seguire il diktat pseudo culturale che dovrei parlare male sempre e comunque di uno o più individui solo per il fatto che essi provengono da una determinata struttura o associazione ecclesiale.</span>
<span>Sarebbe come se , dall'altra parte, una parte della Chiesa volesse parlare male di noi , legati all'antica forma liturgica, a prescindere dal nostro operato ma per il fatto che siamo "tradizionalisti". Vi parrebbe giusto questo modo di pensare ?</span>
Buona giornata a tutti.
egr. Carradori,
RispondiEliminala situazione ecclesiale <span>non è affatto simmetrica</span> come lei la sta configurando, nè la posizione dei fedeli tradizionali è uguale o sovrapponibile a quella dei gruppi modernisti:
sta di fatto che la Tradizione è oppressa e perseguitata, e i movimenti modernisti ed ereticanti NON LO SONO, anzi sono appoggiati e favoriti dall'alto; e lei sa benissimo che i propagatori di dottrine e liturgie devianti mirano a distruggere la Tradizione perenne, fagocitando fedeli ignari ed intere parrocchie: divorano silenziosamente la Chiesa per riformarla, cancellando la Tradizione ! Lei questo lo vuole dimenticare ?
...e lei dimentica inoltre che <span>chi ama la Tradizione ama Cristo,</span> che l'ha consegnata ali Apostoli, Lui, Verità eterna, e Lo segue fino alla Croce: <span>chi odia la Tradizione odia Cristo stesso, </span>mentre finge di amarlo, ma ne deforma la Parola e ne stravolge la Liturgia da Lui donata, segue una verità fabbricata dalla sua mente inquinando il Vangelo, secondo la propria orgogliosa idea, che è contro la Tradizione, poichè vuole demolirla, facendosi superbo iniziatore di una nuova dottrina finto-cristiana, che fonda una nuova (falsa) chiesa al servizio di un disegno di potere umano; questo è il progetto del leader eretico del CNC, già messo in luce da illustri pastori, veri seguaci di Cristo, (mortificati e perseguitati) come p. E. Zoffoli !
RispondiEliminaMoltissimi fedeli e sacerdoti di quel gruppo sono in buonafede perchè adescati con l'inganno e plagiati, ma oggi possono e devono aprire gli occhi con urgenza sulla menzogna che sta alla radice di quel gruppo: possono informarsi sulla retta Dottrina e come essa venga manipolata e deformata per corrompere la Fede e traviare il Gregge !...
(io non capisco come si possa ancora coprire e falsificare questa tremenda realtà che è sempre più palesata davanti agli occhi di tutti, da 48 anni, e continuare a confondere le idee ai fedeli ignari che corrono il serio pericolo di essere adescati da una setta eretica, nemica di Cristo e della Chiesa, che propaganda a gran voce la seguente equivalenza: CNC=Chiesa, con enorme inganno del Gregge, costretto a pensare che tutti gli esterni al CNC NON "SIANO CHIESA" !....)
Sulla qualità e sul valore di tanti singoli membri del Cammino (malgrado il Cammino) le ho già risposto, quindi non mi ripeto.
RispondiEliminaTuttavia quanto lei dice "Seminario Redemptoris Mater che io considero di altissimo livello" dissento profondamente da lei e penso che anche lei dissenta....da se stesso.
La formazione del clero delle nostre diocesi non si affida ai neocatecumenali e lei sa bene cosa ne pensano i preti di Macerata, Tolentino, Fermo, Civitanova. La diocesi è spaccata in due e dove è nominato un prete neocatecumenale (salvo eccezioni) si demolisce sistematicamente la tradizione. Posso farle i nomi di tante parrocchie. Chieda, chieda, chieda alla povera gente e se ne renderà conto.
NON SI LASCIANO FORMARE I PRETI AI NEOCATECUMENALI ! I FEDELI NE FANNO LE SPESE !
Chi vuol capire capisca!
<span>
RispondiElimina"pur avendo in ribrezzo alcune forme liturgiche inventate a tavolino e poi fatte approvare "ad esperimentum" e per le allegre e disinvolte "variazioni sul tema" in fatto di organizzazione ecclesiale e catechistica, dovrò pur dare testimonianza alla "verità tutta intera".
E quale sarebbe "la verità tutta intera"?
Dica piuttosto, "devo dare testimonianza della MIA verità", non tema Andrea, noi abbiamo capito e i neocat saranno soddisfatti.
Non serve senza dubbio a niente che le ricordi : lex orandi, lex credendi.
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PIO IX Ora pro nobis
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