E' apparsa oggi sul sito della FSSPX, DICI, la lettera agli amici e benefattori di mons. Fellay, datata peraltro primo maggio. Eccola, nella traduzione ufficiale.
Cari amici e benefattori,
La situazione della Chiesa somiglia sempre più ad un mare agitato in ogni senso. Vi si possono vedere delle onde, che sempre più sembrano voler rovesciare la barca di Pietro, per trascinarla in abissi senza fine. Dal Vaticano II in poi, un’onda sembra voler portare tutto verso il fondo, lasciando solo un ammasso di rovine, un deserto spirituale che i Papi stessi hanno chiamato un’apostasia. Noi non vogliamo descrivere di nuovo questa dura realtà, l’abbiamo già fatto spesso e voi tutti potete constatarla. Ci sembra tuttavia utile commentare un po’ gli avvenimenti di questi ultimi mesi: voglio parlare di questi attacchi, sorprendenti per la loro violenza e particolarmente ben orchestrati, che sono portati contro la Chiesa e il Sommo Pontefice. Perché tale violenza?
Per riprendere la nostra immagine, si direbbe che da qualche tempo, più o meno dopo l’ascesa al Pontificato di Benedetto XVI, sia apparsa una nuova onda, più modesta della prima, ma sufficientemente costante perché si possa comunque notarla. Contro ogni attesa, essa sembra dirigersi nel senso opposto della prima. Gli indizi sono sufficientemente vari e numerosi per affermare che questo nuovo movimento di riforma o restaurazione è reale. Lo si constata specialmente nelle giovani generazioni, manifestamente frustrate dalla poca efficacia spirituale delle riforme del Vaticano II. Se si considerano gli amari e duri rimproveri che i progressisti rivolgono a Benedetto XVI, è chiaro che questi percepiscono nella persona dell’attuale Papa una delle cause più vigorose di questo inizio di rinnovamento. E di fatto, anche se noi troviamo le iniziative del Papa piuttosto timide, queste contrariano profondamente il mondo rivoluzionario e sinistrorso, sia all’interno sia all’esterno della Chiesa, e a vari livelli.
Questo fastidio del mondo e dei progressisti si fa anzitutto sentire nelle questioni che toccano la morale. In particolare, la sinistra e i liberali sono stati infastiditi dalle dichiarazioni (peraltro molto ponderate) del Papa in Africa sull’uso dei preservativi nella questione dell’AIDS in Africa. Riguardo alla vita della Chiesa, la riabilitazione della Messa di sempre nei suoi diritti nel 2007, e l’annullamento due anni dopo della pena infamante che voleva squalificarci, hanno provocato il furore dei liberali e dei progressisti di ogni specie. In più, la felice iniziativa di un anno sacerdotale che rimette in onore il prete, ricordando la sua importanza capitale e così necessaria per la salvezza delle anime, e proponendo come modello il Santo Curato d’Ars, non è solamente un invito fatto al popolo cristiano a pregare per i sacerdoti, ma anche un appello a ricorrere al sacramento della Penitenza, completamente caduto nell’oblio in larghe fasce della Chiesa, come anche a prendersi cura del culto eucaristico, considerando soprattutto l’importanza dell’adorazione di Nostro Signore nell’Ostia Santa, chiara indicazione della presenza reale e sostanziale di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ugualmente, la nomina di Vescovi decisamente più conservatori, tra i quali un certo numero che già celebrava la Messa tridentina in precedenza. Si potrebbe anche citare come esempio di questa piccola onda contraria la Lettera ai cattolici d’Irlanda che invita alla penitenza, alla confessione, agli esercizi spirituali, chiedendo anche l’adorazione di Gesù Eucaristia. Anche se con ragione si valuterà, nei nostri ambienti, che questi sforzi sono ancora insufficienti per arrestare la decadenza e la crisi della Chiesa, soprattutto vedendo un certo numero di atti che si collocano nella triste linea del suo Predecessore, come le visite alla sinagoga e al tempio protestante, tuttavia negli ambienti modernisti l’ora della chiamata alle armi è suonata! L’onda grande se la prende con la piccola con sorprendente violenza. Non c’è da stupirsi se lo scontro di queste due onde, molto disuguali, causa molti sommovimenti e tumulti, e provoca una situazione assai confusa per cui è molto difficile distinguere e predire quale delle due avrà il sopravvento. Ad ogni modo questo è nuovo e merita di essere riconosciuto. Non si tratta di cadere in un entusiasmo sconsiderato che voglia farci credere che la crisi è terminata. Anzi, le forze che invecchiano e che vedono rimessi in questione di punti che credevano definitivamente acquisiti, stanno certamente per dare battaglia in modo vigoroso per cercare di salvare questo sogno di modernità che comincia a sprofondare. Resta molto importante conservare uno sguardo del tutto realista su ciò che avviene. Se ci rallegriamo di tutto ciò che si fa di buono nella Chiesa e nel mondo, restiamo tuttavia senza illusioni sulla gravità della situazione attuale.
Cosa dobbiamo prevedere per gli anni a venire? La pace della Chiesa, o la guerra? Il trionfo del bene e il suo tanto sperato ritorno, o una nuova tormenta? La piccola onda riuscirà a crescere abbastanza per riuscire un giorno ad imporsi? La certezza del compiersi della promessa della Madonna a Fatima – “alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà” – non risolve necessariamente e direttamente la nostra questione, perché non è affatto escluso che sia necessario prima passare attraverso una tribolazione anche più grande, per arrivare al trionfo tanto atteso…
Questa formidabile posta in gioco si ritrova anche nella nostra Crociata del Rosario: non vorremmo per nulla togliere qualcosa alla gioia dell’annuncio del risultato straordinario della nostra Crociata. Vi chiedevamo con audacia, un anno fa, dodici milioni di corone per circondare di un magnifico serto di lodi come di altrettante stelle la nostra buona Madre del Cielo, la Madre di Dio, questa Madre che si presenta davanti ai nemici di Dio “terribile come un esercito schierato in battaglia” (Cant. 6, 3). Avete risposto con tale generosità che possiamo ora presentare a Roma un bouquet di più di 19 milioni di corone del Rosario, senza contare tutti quelli che si sono uniti a noi senza essere direttamente nostri fedeli.
Non è certo un caso se Pio XII, proclamando il dogma dell’Assunzione, ha voluto cambiare l’Introito della festa del 15 agosto con il passaggio dell’Apocalisse che saluta il grande segno apparso nel cielo. Questo versetto dell’Apocalisse apre la descrizione di una delle guerre più terribili che siano raccontate nel Libro Santo: il grande drago, che con la sua coda trascina un terzo delle stelle, viene a dar battaglia alla grande Signora (cf. Apoc. 12). Tutto questo passaggio è destinato ai nostri tempi? Si può facilmente crederlo, pur evitando di fare applicazioni troppo letterali o univoche di queste misteriose e profetiche descrizioni. Non abbiamo nessun dubbio che tutte le nostre preghiere abbiano la loro importanza, anzi una grandissima importanza, nel momento storico in cui ci troviamo. Tuttavia noi pensiamo anche di dovervi avvertire e incoraggiare in queste circostanze della storia della Chiesa.
La vostra generosità dimostra, senza il minimo dubbio possibile, il vostro attaccamento e il vostro amore concreto alla nostra Madre la Chiesa cattolica romana, al Successore di San Pietro, alla gerarchia, anche se abbiamo molto a soffrire da questa. Dio è più forte del male e il bene vincerà, ma forse non con tutta la pompa che vorremmo.
Occorre ora convincere le autorità a compiere la famosa consacrazione della Russia che dicono di avere già fatta; occorre ricordare l’attualità di quanto la Madonna diceva a Fatima, mentre nell’anno 2000 hanno voluto girare una pagina per non tornarci più. Le difficoltà e gli ostacoli sembrano moltiplicarsi perché ciò che chiediamo assolutamente non si realizzi. Poco importa, non confidiamo molto più in Dio che negli uomini, così come noi ci aspettiamo da atti tanto semplici quanto la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria dei risultati sorprendenti per la Chiesa e per il mondo, dei risultati che sorpassano tutto quanto possiamo immaginare. Follia agli occhi degli uomini, ma riflesso di quanto san Paolo già predicava ai suoi tempi: ciò che è saggio agli occhi degli uomini è follia per Dio, mentre la sapienza di Dio è considerata dai saggi di questo mondo come una follia insensata (1Co. 1, 20).
Mentre noi porteremo a conoscenza del Santo Padre i vostri notevoli sforzi insieme alla ragione di queste preghiere nella speranza di contribuire così, a nostro modo, al bene della Chiesa, vi chiediamo di continuare questi medesimi sforzi. Seguendo l’invito di Nostro Signore nella sua toccante esortazione alla preghiera “Chiedete e riceverete”, insistendo e anche molto (Mt. 7, 7-11). La grandezza di ciò che chiediamo, senza dubitare di essere esauditi, reclama un’insistenza e una perseveranza proporzionate.
Ricordiamo che l’essenziale del messaggio di Fatima non si trova solamente nella consacrazione della Russia, ma piuttosto nella devozione al Cuore Immacolato di Maria. Che tutte queste preghiere e sacrifici facciano crescere e approfondire in noi tutti questa devozione al Cuore della Madre di Dio. Da lì Dio vuole essere toccato.
Che in questo inizio del mese di maggio, il mese di Maria, possiamo ritrovarci tutti ancor più sotto la sua materna protezione, è il nostro augurio più caro. Ringraziandovi della vostra grandissima generosità, chiediamo alla Madonna di benedirvi con il Bambino Gesù.
La situazione della Chiesa somiglia sempre più ad un mare agitato in ogni senso. Vi si possono vedere delle onde, che sempre più sembrano voler rovesciare la barca di Pietro, per trascinarla in abissi senza fine. Dal Vaticano II in poi, un’onda sembra voler portare tutto verso il fondo, lasciando solo un ammasso di rovine, un deserto spirituale che i Papi stessi hanno chiamato un’apostasia. Noi non vogliamo descrivere di nuovo questa dura realtà, l’abbiamo già fatto spesso e voi tutti potete constatarla. Ci sembra tuttavia utile commentare un po’ gli avvenimenti di questi ultimi mesi: voglio parlare di questi attacchi, sorprendenti per la loro violenza e particolarmente ben orchestrati, che sono portati contro la Chiesa e il Sommo Pontefice. Perché tale violenza?
Per riprendere la nostra immagine, si direbbe che da qualche tempo, più o meno dopo l’ascesa al Pontificato di Benedetto XVI, sia apparsa una nuova onda, più modesta della prima, ma sufficientemente costante perché si possa comunque notarla. Contro ogni attesa, essa sembra dirigersi nel senso opposto della prima. Gli indizi sono sufficientemente vari e numerosi per affermare che questo nuovo movimento di riforma o restaurazione è reale. Lo si constata specialmente nelle giovani generazioni, manifestamente frustrate dalla poca efficacia spirituale delle riforme del Vaticano II. Se si considerano gli amari e duri rimproveri che i progressisti rivolgono a Benedetto XVI, è chiaro che questi percepiscono nella persona dell’attuale Papa una delle cause più vigorose di questo inizio di rinnovamento. E di fatto, anche se noi troviamo le iniziative del Papa piuttosto timide, queste contrariano profondamente il mondo rivoluzionario e sinistrorso, sia all’interno sia all’esterno della Chiesa, e a vari livelli.
Questo fastidio del mondo e dei progressisti si fa anzitutto sentire nelle questioni che toccano la morale. In particolare, la sinistra e i liberali sono stati infastiditi dalle dichiarazioni (peraltro molto ponderate) del Papa in Africa sull’uso dei preservativi nella questione dell’AIDS in Africa. Riguardo alla vita della Chiesa, la riabilitazione della Messa di sempre nei suoi diritti nel 2007, e l’annullamento due anni dopo della pena infamante che voleva squalificarci, hanno provocato il furore dei liberali e dei progressisti di ogni specie. In più, la felice iniziativa di un anno sacerdotale che rimette in onore il prete, ricordando la sua importanza capitale e così necessaria per la salvezza delle anime, e proponendo come modello il Santo Curato d’Ars, non è solamente un invito fatto al popolo cristiano a pregare per i sacerdoti, ma anche un appello a ricorrere al sacramento della Penitenza, completamente caduto nell’oblio in larghe fasce della Chiesa, come anche a prendersi cura del culto eucaristico, considerando soprattutto l’importanza dell’adorazione di Nostro Signore nell’Ostia Santa, chiara indicazione della presenza reale e sostanziale di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ugualmente, la nomina di Vescovi decisamente più conservatori, tra i quali un certo numero che già celebrava la Messa tridentina in precedenza. Si potrebbe anche citare come esempio di questa piccola onda contraria la Lettera ai cattolici d’Irlanda che invita alla penitenza, alla confessione, agli esercizi spirituali, chiedendo anche l’adorazione di Gesù Eucaristia. Anche se con ragione si valuterà, nei nostri ambienti, che questi sforzi sono ancora insufficienti per arrestare la decadenza e la crisi della Chiesa, soprattutto vedendo un certo numero di atti che si collocano nella triste linea del suo Predecessore, come le visite alla sinagoga e al tempio protestante, tuttavia negli ambienti modernisti l’ora della chiamata alle armi è suonata! L’onda grande se la prende con la piccola con sorprendente violenza. Non c’è da stupirsi se lo scontro di queste due onde, molto disuguali, causa molti sommovimenti e tumulti, e provoca una situazione assai confusa per cui è molto difficile distinguere e predire quale delle due avrà il sopravvento. Ad ogni modo questo è nuovo e merita di essere riconosciuto. Non si tratta di cadere in un entusiasmo sconsiderato che voglia farci credere che la crisi è terminata. Anzi, le forze che invecchiano e che vedono rimessi in questione di punti che credevano definitivamente acquisiti, stanno certamente per dare battaglia in modo vigoroso per cercare di salvare questo sogno di modernità che comincia a sprofondare. Resta molto importante conservare uno sguardo del tutto realista su ciò che avviene. Se ci rallegriamo di tutto ciò che si fa di buono nella Chiesa e nel mondo, restiamo tuttavia senza illusioni sulla gravità della situazione attuale.
Cosa dobbiamo prevedere per gli anni a venire? La pace della Chiesa, o la guerra? Il trionfo del bene e il suo tanto sperato ritorno, o una nuova tormenta? La piccola onda riuscirà a crescere abbastanza per riuscire un giorno ad imporsi? La certezza del compiersi della promessa della Madonna a Fatima – “alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà” – non risolve necessariamente e direttamente la nostra questione, perché non è affatto escluso che sia necessario prima passare attraverso una tribolazione anche più grande, per arrivare al trionfo tanto atteso…
Questa formidabile posta in gioco si ritrova anche nella nostra Crociata del Rosario: non vorremmo per nulla togliere qualcosa alla gioia dell’annuncio del risultato straordinario della nostra Crociata. Vi chiedevamo con audacia, un anno fa, dodici milioni di corone per circondare di un magnifico serto di lodi come di altrettante stelle la nostra buona Madre del Cielo, la Madre di Dio, questa Madre che si presenta davanti ai nemici di Dio “terribile come un esercito schierato in battaglia” (Cant. 6, 3). Avete risposto con tale generosità che possiamo ora presentare a Roma un bouquet di più di 19 milioni di corone del Rosario, senza contare tutti quelli che si sono uniti a noi senza essere direttamente nostri fedeli.
Non è certo un caso se Pio XII, proclamando il dogma dell’Assunzione, ha voluto cambiare l’Introito della festa del 15 agosto con il passaggio dell’Apocalisse che saluta il grande segno apparso nel cielo. Questo versetto dell’Apocalisse apre la descrizione di una delle guerre più terribili che siano raccontate nel Libro Santo: il grande drago, che con la sua coda trascina un terzo delle stelle, viene a dar battaglia alla grande Signora (cf. Apoc. 12). Tutto questo passaggio è destinato ai nostri tempi? Si può facilmente crederlo, pur evitando di fare applicazioni troppo letterali o univoche di queste misteriose e profetiche descrizioni. Non abbiamo nessun dubbio che tutte le nostre preghiere abbiano la loro importanza, anzi una grandissima importanza, nel momento storico in cui ci troviamo. Tuttavia noi pensiamo anche di dovervi avvertire e incoraggiare in queste circostanze della storia della Chiesa.
La vostra generosità dimostra, senza il minimo dubbio possibile, il vostro attaccamento e il vostro amore concreto alla nostra Madre la Chiesa cattolica romana, al Successore di San Pietro, alla gerarchia, anche se abbiamo molto a soffrire da questa. Dio è più forte del male e il bene vincerà, ma forse non con tutta la pompa che vorremmo.
Occorre ora convincere le autorità a compiere la famosa consacrazione della Russia che dicono di avere già fatta; occorre ricordare l’attualità di quanto la Madonna diceva a Fatima, mentre nell’anno 2000 hanno voluto girare una pagina per non tornarci più. Le difficoltà e gli ostacoli sembrano moltiplicarsi perché ciò che chiediamo assolutamente non si realizzi. Poco importa, non confidiamo molto più in Dio che negli uomini, così come noi ci aspettiamo da atti tanto semplici quanto la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria dei risultati sorprendenti per la Chiesa e per il mondo, dei risultati che sorpassano tutto quanto possiamo immaginare. Follia agli occhi degli uomini, ma riflesso di quanto san Paolo già predicava ai suoi tempi: ciò che è saggio agli occhi degli uomini è follia per Dio, mentre la sapienza di Dio è considerata dai saggi di questo mondo come una follia insensata (1Co. 1, 20).
Mentre noi porteremo a conoscenza del Santo Padre i vostri notevoli sforzi insieme alla ragione di queste preghiere nella speranza di contribuire così, a nostro modo, al bene della Chiesa, vi chiediamo di continuare questi medesimi sforzi. Seguendo l’invito di Nostro Signore nella sua toccante esortazione alla preghiera “Chiedete e riceverete”, insistendo e anche molto (Mt. 7, 7-11). La grandezza di ciò che chiediamo, senza dubitare di essere esauditi, reclama un’insistenza e una perseveranza proporzionate.
Ricordiamo che l’essenziale del messaggio di Fatima non si trova solamente nella consacrazione della Russia, ma piuttosto nella devozione al Cuore Immacolato di Maria. Che tutte queste preghiere e sacrifici facciano crescere e approfondire in noi tutti questa devozione al Cuore della Madre di Dio. Da lì Dio vuole essere toccato.
Che in questo inizio del mese di maggio, il mese di Maria, possiamo ritrovarci tutti ancor più sotto la sua materna protezione, è il nostro augurio più caro. Ringraziandovi della vostra grandissima generosità, chiediamo alla Madonna di benedirvi con il Bambino Gesù.
+Bernard Fellay
1° maggio 2010, festa di san Giuseppe Artigiano
"La piccola onda riuscirà a crescere abbastanza per riuscire un giorno ad imporsi? "
RispondiEliminaA imporsi? ho letto bene?
..... per cui è molto difficile distinguere e predire quale delle due avra' il sopravvento ........ se ne deduce che ......... la prima sapra' imporsi ??? .........
RispondiElimina......... che c' è che non va ??? ........
l' intervista dell' ottimo KASPER in che data è ???
Dipende se sai leggere.
RispondiEliminachi deve imporsi è certo il Signore, di cui quella 'piccola onda' è portatrice, e nella quale chi scrive identifica la restaurazione iniziata dal Papa... non giochi con le parole per strumentalizzarle ad uso e consumo della sua ideologia!
RispondiEliminaUn'analisi molto obiettiva ed equilibrata che ci lascia a ben sperare.
RispondiEliminaConcordo totalmente con l'ottima analisi di Mons. Fellay e sono stato felicemente sorpreso che adesso anche altri vescovi cattolici cominciano a ragionare allo stesso modo, cfr. l'analisi dell'Arcivescovo di Treviso Mons. Giampaolo Crepaldi del 21 marzo sulla rivista "Tempi".
RispondiEliminadon bernardo
Meno parole e più fatti un lungo discorso, anche bello a tratti, e mò?
RispondiEliminaDicci che vuoi fare, sei sibillino.
Propongo una crociata di ventimila rosari perchè Fellay ci dica che vuol fare. Il numero di rosari è proporzionato alla difficoltà dell'impresa.
P.S. Monsignore, la smetta di utilizzare la Madonna e il rosario per i suoi giochi politici. E' irriverente.
Ma quali giochi politici...... smettiamola di vedere la pagliuzza nell'occhio dei fratelli.....
RispondiEliminaQuesto sì che è un sacerdote!
RispondiEliminaIl problema e che ci sono tante belle parole, ma non c'è un segno concreto, dico uno sulle reali intenzioni. Che farà la Fraternità?
RispondiEliminaInfatti... francamente non capisco questa perplessità.
RispondiEliminaE' vero, dovrebbe fare una rivoluzione! In mano i mitra!!
RispondiElimina...ma quale sibillino, la Lettera è scritta innanzi tutto per le migliaia di perseveranti della FSSPX....e può comprenderlo anche chi, da parte nostra, patisce le medesime pene...
RispondiEliminaSe lei è in grado di organizzare una crociata del Rosario, si accomodi...da quando il Papa è perseguitato da diversi mesi, parecchi, NESSUN VESCOVO che grida "NOI STIAMO CON LEI SANTITA'" ha saputo però scrivere una Lettera Pastorale che richiamasse i cattolici ad una grande crociata di preghiera.... c'è un gruppo che si sta muovendo per la diffusione del Rosario a mo di crociata, eppure viene ignorato da vescovi e sacerdoti... OGNUNO FA PER SE....NON C'è COMUNIONE NEPPURE NELLA PREGHIERA... ergo, come suggerito da Areki: si guardi la sua trave e lasci la pagliuzza di mons. Fellay alla Madonna del Rosario... ;)
Don Gianni plurinick, Fellay sostiene e valuta positivamente l'opera del Papa, e invita i cattolici e per primi i suoi fedeli ad essergli vicini, a pregare per la chiesa, per il papa e la gerarchia. Sono affermazioni molto importanti in una lettera sobria, lucida e sentita.
RispondiEliminaQuello che farà dipende dall'andamento dei colloqui. L'invito alla preghiera non è irriverente, ma abbandono fiducioso a Chi tutto può.
Altro che irriverenza!
è più irriverente chi confonde la fede con i giochi politici :(
RispondiElimina...."NOI STIAMO CON LEI SANTITA'"....non l'ha detto, perchè non può dirlo, proprio come il Papa non può attaccare subito il Concilio, ci sono motivi di equilibrio interno...da tutte e due le parti.
RispondiEliminaQuanto alle travi negli occhi....
-Non ho mai indetto crociate del rosario per la liberazioe della Messa (sapendo preventivamente che sarebbe stata liberata)
-Non ho mai indetto crociate per togliere le scomuniche (sapendo che avrei firmato una lettera dove chiedevo di toglierle, il che era la condizione chiesta dal Papa per toglierle)
Non si usa la Madonna in questo modo! Quasi a dire che tutto quel che ora avviene è merito di chi ha indetto queste crociate e che è stato esaudito.
E' merito dell'intercessione di Maria certo, e dello Spirito Santo che ha illuminato il Papa, ma Monsignore potrebbe evitare di mostrarsi come il tramite di tante grazie; chiedere una grazia quando si sa che essa è imminente per poi dire "l'ho chiesta io" non è bello ed è mancare di rispetto. Ci pensi.
Riecco il grande amico di Monsignor Fellay! A nulla servono i suoi fantasiosi nick, la sua antipatia per il Superiore della FSSPX, è trasparente come de "l`eau de roche" !
RispondiElimina<span>Riecco, puntuale come un orologio svizzero, il grande amico di Monsignor Fellay! A nulla servono i suoi fantasiosi nick, la sua antipatia per il Superiore della FSSPX, è trasparente come de "l`eau de roche" !</span>
RispondiElimina<span><span>Riecco, puntuale come un orologio svizzero, il grande amico di Monsignor Fellay! A nulla servono i suoi fantasiosi nick, la sua antipatia per il Superiore della FSSPX è trasparente come de "l`eau de roche" !</span></span>
RispondiEliminaDi Trieste.
RispondiElimina....al blogghista "perchè ha paura" , che ha riportato una mia frase, rispondo: non ho capito un acca della sua risposta a me e se risposra era.... :(
RispondiEliminaa meno che non si tratti di lux che ha cambiato usarname...fare il trasformista anche di nik è sempre un arte in fondo....o forse è come il lupo che cambia il pelo ma non il vizio.... :-D
La mia frase "noi stiamo con lei Santità" intendeva dire ben altro di ciò che lei ha malcompreso o maldigerito...
- nessuno le ha chiesto crociate per liberare il MP, nè è stata questa la mia risposta;
- nessuno le ha chiesto rosari per togliere scomuniche, nè questa era la mia risposta;
- nessuno ha usato la Vergine Maria per questo , nè questa è stata la mia risposta....
la mia risposta intendeva dire ben altro che lei non ha compreso: laddove c'è stato un violento attacco per mesi al Papa, ho solo sentito dire dai Vescovi: STIAMO CON LEI SANTITA', ma nessuno ha indetto una crociata del Rosario PER IL PAPA.... cosa c'azzecca il resto?
Le ho detto piuttosto che i tentativi ci sono stati, ma sono stati bocciati, ossia, completamente ignorati NON SI E' PREGATO INSIEME COMUNITARIAMENTE.... se per lei le sembra una cosa da nulla in un momento così complicato della Chiesa, che dirle? continui a rivedere la sua trave e lasci che la pagliuzza nella FSSPX gliela tolga la Vargine Maria...
Mons. Fellay è già il tramite di immense e tante grazie, altrimenti come definire la revoca della scomunica? non è stata forse una grazia? e chi doveva chiederla questa grazia? non crede più NELLA SUPPLICA? e come definire la concessione liberatoria della Messa di sempre? non sono grazie seguite a migliaia di suppliche provenienti anche dai cattolici che pur non seguendo la FSSPX sono stati sconfinati nelle catacombe nostrane?
Lei sa cosa mi rammenta? il monito del Papa nella Lettera ai Vescovi proprio a seguito della revoca, se lo rilegga attentamente, qui il Papa nello spiegare il suo AVVICINAMENTO alla FSSPX rimprovera paternamente:
<span>A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo.</span>
<span></span>
<span>....ebbè!</span>
¿Qué os parece si el capelo púrpura que le sobra a Kasper se lo ponemos a Mons. Fellay? ¡Eso sí que es hablar con claridad y valentía! Chapeau, Mons. Fellay!
RispondiElimina"chiedere una grazia quando si sa che essa è imminente"A: Mai come quando è imminente, è più in pericolo;B: Ma lei è proprio certo che l'imminenza di tali eventi era conosciuta?
RispondiElimina"Se lei è in grado di organizzare una crociata del Rosario, si accomodi". Io sto cercando di organizzarla, almeno con me stesso/steso. Non è semplice.
RispondiEliminamons. Fellay cardinale ? Dio lo voglia !
RispondiElimina<span>Mons. Fellay cardinale ? Dio lo voglia !</span>
RispondiEliminaFinalmente una parola chiara ed ufficiale a difesa del Santo Padre.Non le mie parole dei giorni scorsi (apparse a molti critiche contro la fraternità ) ma le mie preghiere sono state ascoltate. Grazie Mons Fellay,spero tanto ora in qualche gesto concreto,il papa è anziano,sarebbe bello e giusto venirgli incontro. demetrio
RispondiEliminaSogni di primavera piovosa. Piedi per terra!
RispondiEliminapensa per i sibillini tuoi che è meglio !!!!!!!!!
RispondiEliminapovero SANTO PADRE ....... adesso si che ha l' etichetta che '' merita ,, !!!!!
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p><span>giusto venirgli incontro....</span>
</p><p>il problema sta precisamente in quel "venire incontro": in che modo, incontrarsi su quali argomenti, e proveniendo da quali punti di distanza, andando verso quale "punto" dello spazio che separa le due parti....
</p><p>e misurare la distanza di chi e <span>da che cosa,</span> soprattutto ! (da dove prendere le misure ?.....)
</p></span>
finalmente ....si risente e rilegge un discorso impregnato di spiritualità sacerdotale e vero senso della Fede incrollabile in Cristo Signore e senso <span>vero</span> (non politico) <span>della Chiesa,</span> Sposa di Cristo, della quale Maria Ss.ma è Madre, e principale Protettrice, dopo Nostro Signore, Suo Capo e Fondatore !
RispondiEliminaper questo sì, dobbiamo dire finalmente !
finalmente un discorso da vero Ministro di Dio, dopo 45 anni di imperversare di discorsi socio-politici che hanno inquinato tante omelie ed esternazioni delle più varie specie !
finalmente una parola di sano e cristiano realismo, di vero equilibrio nell'osservare e distinguere il BENE dal male, le luci e le ombre della situazione attuale, NON coll'ipocrita equidistanza o equivicinanza dei tanti fumosi equilibristi che hanno inventato l'OPPOSTISMO, per cercare il "giusto mezzo" dove a loro fa comodo (politico e di potere) e dove trascinare gli ingenui....: non se ne poteva più !
Lode a Mons. Fellay per il realismo cristiano di cui dà prova e per la Speranza Teologale che ci ricorda col suo esempio (non la speranza nelle umane facoltà o arti politiche e diplomatiche, perchè la riuscita di quest'immane impresa sta quasi, se non tutta, nelle mani di Dio!....);
e per aver ricordato a tutti, piccoli e grandi, che la mediazione di Maria SS.ma non è secondaria, ma fondamentale, (e che la Consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato si deve ancora fare, nel modo da Lei richiesto nel 1917, poichè è volontà di Dio stesso, non fatto secondario, ma essenziale per il trionfo della pace vera e della Chiesa sui nemici di Cristo e della Fede Cattolica!
mè sà
RispondiEliminache sè è perso
er senso e à misura
Lei scrive : "Mons. Fellay è già il tramite di immense e tante grazie, altrimenti come definire la revoca della scomunica?"
RispondiEliminaLa revoca delle scomuniche è una grazia immensa, che il Papa illuminato dal cielo ha proposto da molto tempo prima della crociata dei rosari. Il Papa chiese un lettera per revocare le scomuniche, ci voleva un gesto e lo avrebbe fatto.
Se ho deciso di scrivere la lettera per la revoca che il Papa ha promesso dopo la lettera, posso certo aggiungere una crociata di rosari, ma attribuire ad essa tutto l'esito della vicenda è un pò prendersi gioco del sacro e in ultima analisi attribuire a se stessi l'esito della vicenda. Che l'esito positivo si attribuisca a Mons. Fellay è lei stessa a dirlo:
"Mons. Fellay è già il tramite di immense e tante grazie, altrimenti come definire la revoca della scomunica?"
La mediazione di grazie lasciamola a Maria per Fellay aspettiamo......
Certo che la preghiera può tutto ed è l'unica ancora di salvezza. Chi lo nega? Ma indire una crociata per un progetto di cui si conoscono gli esiti, se si adempie ad una condizione richiesta, mi sembra un pò eccessivo.
RispondiEliminaOppure bastava dire: "indico una crociata perchè il Papa mantenga la promessa fatta, scriverò la lettera come mi ha chiesto, che la Provvidenza lo aiuti a mantenere la promessa", mi sembra più onesto. Tuttavia è certo che le nostre preghiere per la revoca delle scomuniche hanno ottenuto che fossimo esauditi. Ciò non toglie che se c'è un ruolo primario di un uomo in questa storia, è quello di Benedetto XVI, riconosciamolo! Sennò è la San Pio X che ha sempre ragione e che è solo "mediatrice di grazie" nella Chiesa.
<span>Certo che la preghiera può tutto ed è l'unica ancora di salvezza. Chi lo nega? Ma indire una crociata per un progetto di cui si conoscono gli esiti, se si adempie ad una condizione richiesta, mi sembra un pò eccessivo.
RispondiEliminaOppure bastava dire: "indico una crociata perchè il Papa mantenga la promessa fatta, scriverò la lettera come mi ha chiesto, che la Provvidenza lo aiuti a mantenere la promessa", mi sembra più onesto. Tuttavia è certo che le nostre preghiere per la revoca delle scomuniche hanno ottenuto che fossimo esauditi. Ciò non toglie che se c'è un ruolo primario di un uomo in questa storia, è quello di Benedetto XVI, riconosciamolo! Sennò è la San Pio X che ha sempre ragione e che è la sola "mediatrice di grazie" nella Chiesa.</span>
<span>Lei scrive : "Mons. Fellay è già il tramite di immense e tante grazie, altrimenti come definire la revoca della scomunica?"
RispondiEliminaLa revoca delle scomuniche è una grazia immensa, che il Papa illuminato dal cielo ha proposto da molto tempo prima della crociata dei rosari. Il Papa chiese un lettera per revocare le scomuniche, ci voleva un gesto e lo avrebbe fatto.
Se ho deciso di scrivere la lettera per la revoca che il Papa ha promesso dopo la lettera, posso certo aggiungere una crociata di rosari, ma attribuire ad essa tutto l'esito della vicenda è un pò prendersi gioco del sacro e in ultima analisi attribuire a se stessi l'esito della vicenda. Che l'esito positivo si attribuisca a Mons. Fellay è lei stessa a dirlo:
"Mons. Fellay è già il tramite di immense e tante grazie, altrimenti come definire la revoca della scomunica?"
La mediazione di grazie lasciamola a Maria </span>
Che la Fraternità proclami una crociata di rosari di sostegno al Papa.
RispondiEliminaA me pare che la fraternita' sino ad oggi, ha fatto moltissimo, e a beneficio di tutti. Anche dei Papi. Continua ancora a farlo, lei da sola affronta i colloquii dottrinali con Roma e penso saranno anche belle spese. nn sta' cercando nulla a nessuno.
RispondiEliminaHa dignita' e lavora bene. Rispettiamola anche se nn siamo sulla sua stessa barca.
Condivido quest'ultimo intervento. Per ragioni che solo la Provvidenza conosce, la FSSPX si trova ad essere l'unica organizzazione in grado di affrontare esplicitamente, in colloqui dottrinali, il tema cruciale del rapporto Tradizione / Concilio Vaticano II: tutto ciò ancorché le questioni dibattute e le tesi sostenute dalla Fraternità non siano sua propria esclusiva, ma abbiano trovato e trovino riscontro in molti ambienti ecclesiali, che, però, non sono stati in grado di darsi una struttura visibile o, comunque, non sono in condizione di costituirsi come interlocutori della Santa Sede per affrontare e risolvere i problemi. Per questo, quale ne possa essere l'esito (anch'esso nelle mani della Provvidenza: per cui nelle mani migliori), i colloqui in corso, che proprio l'esistenza della FSSPX ha reso possibili, sono una benedizione per tutta la Chiesa.
RispondiEliminaCordialità,
ms
Da quando è scattata la scomunica a Lefebvre ed ai vescovi consacrati da lui ho iniziato a pregare per la loro riconciliazione con Roma. Sono già quasi 22 anni che lo sto facendo e continuerò a farlo fino a quando non vedrò la loro riammissione completa (se Dio mi concede di vederla! :) ) .
RispondiEliminaSi caro Dante. Anche se sarebbero meno sogni nel caso il Mons. Fellay, uomo che stimo sommamente, la smettesse di recalcitrare e di rendere conto alle spinte centrifughe che vengono da dentro la Fraternità.
RispondiEliminaAttualmente un Fellay Cardinale sarebbe una manna. Ma se continua a lamentarsi che l' "onda è piccola" (ed effettivamente lo è), che quello che si fa non è abbastanza, che chi vede nei pur provvidenziali interventi qualcosa di insufficiente dice bene, ecc, ecc, ecc... Quando si risolverà la situazione? D'accordo che bisogna pregare, ma gredo che occorra anche corrispondere alla Grazia. Cosa che se la FSSPX continuerà a incaponirsi non avverrà.
Io mi domando: cosa impedisce alla FSSPX, di accettare tutte le condizioni di Roma? Poniamo che gli venga chiesto di Accettare il CVII. Ebbene? Non è stato forse detto che il Concilio è criticabile perchè pastorale? E quindi dov'è il problema? Poniamo che gli venga chiesto di accettare il NOM. Ebbene? Il NOM non è forse una Mesa Valida, per quanto annacquata? E non sarebbe forse una potente forza riformatrice la FSSPX dentro a pieno titolo, per arrivare a quanto auspica il Papa, ovvero un unico rito Tradizionale? Non sarebbe bene usare anche un po' di intelligenza?
Anch'io prego e domando preghiere per questa intenzione, ciò non mi impedisce di dire che penso che la Fraternità stia sbagliando nel suo modo di agire. Deve dire cosa vuole, se l'accordo non lo vuole o lo reputa impossibile che lo dica. E'più onesto. Da nove anni si ciurla nel manico senza dire né si, né no.
RispondiEliminaSe veramente vogliono un accordo, ma non possono dirlo per politica interna, che siano pazienti con Benedetto XVI che fa la stessa cosa riguardo al Concilio.
per coincidenza, ho risentito questa invocazione per ottenere con la mediazione di Maria SS.ma la pace nel mondo e il trionfo della Chiesa e della Fede cattolica, proprio oggi alle ore 12, passando nella mia parrocchia per la supplica alla Madonna di Pompei (fino a 5 minuti prima avevo anche dimenticato l'avviso datoci dal parroco domenica scorsa....)
RispondiElimina<span>l'unica organizzazione in grado di affrontare esplicitamente, in colloqui dottrinali, il tema cruciale del rapporto Tradizione / Concilio Vaticano II...</span>
RispondiElimina<span>i colloqui in corso, <span> che proprio l'esistenza della FSSPX ha reso possibili, <span>sono una benedizione per tutta la Chiesa. </span></span></span>
verissimo !
lo Spirito Santo sicuramente assisterà il Papa e Mons. Fellay (mentre tutta la FSSPX e tutta la Chiesa pregheranno per loro).
RispondiEliminaA me sembra uno scritto molto ponderato e ricco di ecclesiologia e di vero amore per la Chiesa.
RispondiEliminaCaterina il blogger ai mille nick,qui "perchè ha paura", più sopra "adesso i fatti", ha "un dente" contro Mons. Fellay! Non lo ama proprio per niente! Niente di ciò che farà o non farà il Superiore della FSSPX troverà grazie ai suoi occhi, basta saperlo e leggere i suoi commenti con questa chiave di lettura!
RispondiEliminanon credo che la Fraternità non parli chiaro, o che ritenga impossibile l'accordo e non lo dica, credo che stia esercitando la Speranza Cristiana... e noi con essa
RispondiEliminaFellay non si lamenta, constata... mi sembra diverso!
RispondiEliminaLuisa, dal più profondo del cuore, la smetta di rinunciare a ragionare su dati reali pur di difendere una linea politica.
RispondiEliminaContra factum non valet argumentum
Il problema è cha la FSSPX, adesso, sarebbe una forza dirompente e davvero rinnovatrice nella Chiesa. Una forza davvero inarrestabile. Non credo di sopravvalutarla dicendolo.
RispondiEliminaPer questo a molti fa piacere che rimanga lì dove è. In un limbo. Meglio ancora se se ne stesse di nuovo fuori. A molti questo fa piacere, anche a molti fedeli della Fraternità! Questo è il problema! Perchè ci sono anche nella Fraternità ontaminazioni ideologiche che spingono all'allontanamento da Roma per perpetuare la "battaglia" CONTRO Roma.
A mio avviso, quello che ha fatto il Papa e quello che sta facendo, come lo stesso Mons. Fellay ammette, non è affato poca o INSUFFICIENTE cosa. Lo può diventare se nessuno si schiera (SIC!) con il Papa nei fatti. L'atteggiamento di chi esamina rimanendo "deluso", come quello che emerge anche un po' qui, non è assolutamente produttivo.
Mons. Fellay, dal mio punto di vista, potrebbe tranquillamente sciogliere ogni riserva. Già ora. Non c'è niente che possa ostacolarlo. Ripeto: può essere un ostacolo il Vaticano II dopo che il Papa l'ha definito urbi et orbi un concilio criticabile perchè pastorale? Infatti c'è chi lo sta criticando da tempo, dando alle stampe libri su libri (Vedi B. Gherardini), senza per questo subire nessuna scomunica. C'è chi sta chiedendo DALL'INTERNO la correzione che possa togliere le ambiguità. Che differenza c'è tra Gherardini e Fellay? All'atto pratico NESSUNA. Eppure la SPX è ancora nel limbo.
Sappiamo che c'è una opposizione terribile a questo "rientro", se mai "uscita" ci fu. Ebbene proprio per questo si dovrebbe rientrare subito! Adesso! Il NOM è una Messa annacquata. Lo sappiamo. E la soluzione non potrebbe venire proprio dalla SPX?
Io credo che le ragioni della SPX siano state TUTTE soddisfatte dal Papa, proprio leggendo l'elenco stilato da Mons. Fellay! Tutti gli elementi di discontinuità che sono stati ostacolati dalla SPX a ben vedere, oggi sono caduti o stanno cadendo.
Abbiamo bisogno della SPX! ORA!
sì, ci sono opposizioni anche dentro alla fsspx... gruppi interni alla fsspx non vogliono il rientro... una eco di ciò è un sito sedevacantista: virgo-maria.org, o qualcosa del genere... Preghiamo per Mons. Fellay e per la FSSPX
RispondiEliminaGià, questo purtroppo si era capito. Preghiamo più intensamente
RispondiEliminaè meglio 'sta sulla barca de Benedetto 16
RispondiEliminasì, che Fellay vada incontro al Papa... Ciascuno al suo posto!
RispondiEliminaAhi ahi ahi, quanto siete umani! Non potete capire cosa è la Chiesa, opera divina che guarda all'Eternità e che modula i suoi tempi sull'Eterno e non sul transeunte!
RispondiEliminaLa Chiesa di Roma e la FSSPX rimarranno in perpetuo colloquio. La Fraternità non deve stare nè completamente dentro nè completamente fuori. La FSSPX ha il compito Divino di preservare la Tradizione nell'attesa che i tempi per la sua restaurazione siano maturi. Porla fuori la Chiesa o dentro la Chiesa significherebbe distruggerla: nel primo caso per ovvi motiv, nel secondo perchè la si sottoporrebbe (in un modo o nell'altro) al Vaticano II.
Le strategie del Divino hanno qualcosa di grandioso: sostenete la Fraternità che preserva la Tradizione. La modernità è destinata a morire, i Tempi arriveranno.
caro CATONE ....... '' LA CHIESA NON E' UMANA ,, non appartiene , non è degli uomini ......... le tue parole dicono verita' incontestabili .......
RispondiEliminaanche se non sono fiducioso per un prossimo futuro .......
aspettiamo che si estingua la CHIESA dei manager e degli uomini di potere ..........
Teoria affascinante quella di Catone.
RispondiEliminaAmico mio, per lei riflettere significa aderire alle sue tesi? Fare proprie le sue antipatie?
RispondiEliminaSia un pò meno arrogante, e non proietti su altri di ciò che le appartiene.
<span>
RispondiElimina<span>Amico mio, per lei ragionare significa aderire alle sue tesi? Fare proprie le sue antipatie?
Sia un pò meno arrogante, e non proietti su altri di ciò che le appartiene.</span></span>
A me appare farneticante.
RispondiEliminaChiediamo al Santo Padre un altro segno di buona volontà: tolga ai vescovi e sacerdoti della FSSPX la sospensione a divinis. Ci sono nella chiesa vescovi che per le loro idee rasentano l'eresia e pure continuano a guidare diocesi e a fare danni irrimediabili senza che nessuno li condanni e li rimuova. ;unica colpa dei vescovi e sacerdoti della FSSPX è quella di essere fedeli alla tradizione, e,forse, alla luce del conciliarismo, questo è il loro peccato più grave.
RispondiEliminaRasentano? Troppo buonismo.
RispondiEliminaLei non ha dato alcuna spiegazione, come al solito sa solo offendere...perchè non sa replicare.
RispondiEliminadunque essere fedeli alla Tradizione è un grave peccato ?
RispondiEliminaBene, questo fa il paio con quell'invettiva tonante che ho sentito in una chiesa, dove lo sdegnato celebrante diffidava i fedeli dal chiedere la Messa tridentina, perchè tale richiesta significherebbe "idolatria"!
e il vero nome da dare a tutto questo infame, mostruoso rovesciamento tra Vero e falso, tra Bene e male, è sempre lo stesso:
MYSTERIUM INIQUITATIS
E che... è un peccato?
RispondiEliminaMD
Non si lamenta? Non tiriamo fuori il VII altrimenti iniziano le lacrime e lo "stracciarsi di vesti" ( farisaico iinvero) tradizionalista!
RispondiEliminaMD
La modernità è morte in quanto tale!
RispondiEliminaMD
già! Ma loro non se la sono data a gambe come fece un certo Vescovo di fronte al card. Seper!
RispondiEliminaE, grazie a chi è scappato, loro sono qui! Il bene è scappato ed il male è rimasto dentro! Chi è stato più utile al Fumo di Satana?
Mah!
MD
:-D :) :-D
RispondiEliminaqualcuno ha portato in salvo il Depositum dalla barca che stava affondando, evidentemente!
RispondiElimina(visto che Pietro non si comportava da Pietro, come ha detto Pastorelli....)
<p><span><span>quelli che hanno "consegnato" la Chiesa ai modernisti...</span></span><span><span>sono stati (fin dal 1962) i modernisti stessi, davanti ai quali non sono state opposte resistenze sufficienti e coraggiose, esattamente come descritto nella presa di coscienza amareggiata (e tardiva) del Vescovo Gaidon, ricordato qui ieri: </span></span><span><span> "aver subito passivamente le prese di posizione e le decisioni dei miei fratelli nell’episcopato e di aver seguito con loro la china dei compromessi "</span></span><span><span>!</span></span><span></span>
RispondiElimina</p>
I modernisti hanno dato l'assalto al fortino ... i tradizionalisti se la sono date a gambe! Il Papa è stato lasciato in ostaggio e costretto a portare da solo la Croce!
RispondiEliminaAlmeno il Cradinal Siri e C. si sono comportati da perfetti cirenei!
Dimostrare il contrario grazie!
MD
Si è fedeli a Cristo!
RispondiEliminaLa tradizione è il ponte che porta da a .... o si adora un ponte?
MD
"Chiediamo al Santo Padre un altro segno di buona volontà: tolga ai vescovi e sacerdoti della FSSPX la sospensione a divinis." aNZI, DIChiari che non ci sono MAI state censure alcune dotate di una minima validità/efficacia.
RispondiEliminahanno dovuto subire tutte le imposizioni del potere, senza poter reagire, nè opporre alcuna contro-mossa di restaurazione dell<span>'edificio abbattuto e fatto a pezzi, </span>di cui parlò il card. Ratzinger:
RispondiEliminanulla hanno potuto fare per impedire la distruzione !
conviene prendere atto che
RispondiElimina<span><span><span> </span></span><span>«la radice del disorientamento attuale non sta tanto nella forza dell’errore,</span><span><span> </span></span><span>quanto nella debolezza di quelli che dovrebbero testimoniare la verità</span><span>».</span></span>
(da S. Agostino)
Se stavano dentro avrebbero avuto le loro parrocchie e diocesi ed avrebbero lavorato per Pietro!
RispondiEliminaMeglio la fuga! Infatti la debolezza di Mons.Lefebvre è stata palesata dalla sua fuga e dalla non testimonianza di fronte ai marosi della Verità!
Come dire... mmmmm????
Ah! Ecco! Facile vincere facile costruendosi la propria parrocchietta!
MD
Se puoi spiegarmi il perchè sono tutto orecchi...
RispondiEliminabartimeo per stare dentro le parrocchie e le diocesi avrebbero dovuto: dire la nuova messa, dire che la libertà religiosa è accettabile, dire che la collegialità è bene, che l'ecumenismo è bello etc. Allora che battaglia portavano avanti? considerando che oggi ancora è quasi impossibile fare come dici tu, materialmente impossibile, ti immagini se Mons. Lefebvre nel 1975 o nel 1988 diceva ok andiamo a lavorare nelle diocesi? se non l'ha fatto non ti sei chiesto che forse è perché era (ed è) impossibile senza rinunciare a uno o più elementi di questa battaglia?
RispondiElimina....infatti è chiaro che avrebbe dovuto, volente o nolente, adeguarsi all'andazza generale anche lui, a meno di ridursi a un donchisciotte, un povero alienato sempre più isolato....
RispondiEliminama il saccente blogger a cui lei si sta rivolgendo ha già dimostrato ampiamente di seguire un pallino/partito preso con cui ripete ossessivamente: "quelli (della FSSPX) se la son data a gambe, sono fuggiti...."; lui ci vede solo la vigliaccheria e l'egoismo della "parrocchietta" in coloro che hanno conservato fedelmente l'integrità del Depositum Fidei, constatando l'apostasia che dilagava dall'alto al basso, (e non c'è verso che cambi idea....); si tratta di <span>pregiudizi duri a morire,</span> che sono stati seminati accuratamente dal potere modernista, negli anni '80, e hanno indotto a giudizi e opinioni faziose molti fedeli, di piccola o grande cultura e formazione, mediante la solita disinformatjia di regime, abbinata a una vulgata diffamatoria, che non tiene affatto conto della complessa situazione di lenta deriva Fede-Dottrina-Liturgia che la Chiesa stava subendo fin dal 1968 (e tale vulgata perdura tuttora presso le masse di fedeli ignari, soggiogati dal potere e paurosi della ricerca e/o svelamento di tutta la verità storica dei fatti ecclesiali ultraquarantennali.....: la stessa paura che impedisce l'informazione e aggregazione secondo Motu Proprio!...)
E' necessaria un'immensa pazienza + preghiera, perchè il tempo faccia depositare l'immane polverone post-terremoto sulle macerie e permetta a a tutti, alla luce impietosa del Sole di Verità, di vedere chiaramente quali e quanti edifici siano rimasti in piedi, ben conservati, nella Città caduta in rovina, di misurare sia i danni che la salvaguardia operata da tutti, e da ciascuno nel suo posto di vita ativa e responsabile. Nel tempo futuro, prossimo e remoto, saranno resi riconoscimento e giustizia a tutti secondo le opere concrete.
A Dio piacendo, secondo i suoi modi e tempi!
<span>....infatti è chiaro che avrebbe dovuto, volente o nolente, adeguarsi all'andazzo generale anche lui, a meno di ridursi a un donchisciotte, un povero alienato sempre più isolato....
RispondiEliminama il saccente blogger a cui lei si sta rivolgendo ha già dimostrato ampiamente di seguire un pallino/partito preso con cui ripete ossessivamente: "quelli (della FSSPX) se la son data a gambe, sono fuggiti...."; lui ci vede solo la vigliaccheria e l'egoismo della "parrocchietta" in coloro che hanno conservato fedelmente l'integrità del Depositum Fidei, constatando l'apostasia che dilagava dall'alto al basso, (e non c'è verso che cambi idea....); si tratta di<span>pregiudizi duri a morire,</span> che sono stati seminati accuratamente dal potere modernista, negli anni '80, e hanno indotto a giudizi e opinioni faziose molti fedeli, di piccola o grande cultura e formazione, mediante la solita disinformatjia di regime, abbinata a una vulgata diffamatoria, che non tiene affatto conto della complessa situazione di lenta deriva Fede-Dottrina-Liturgia che la Chiesa stava subendo fin dal 1968 (e tale vulgata perdura tuttora presso le masse di fedeli ignari, soggiogati dal potere e paurosi della ricerca e/o svelamento di tutta la verità storica dei fatti ecclesiali ultraquarantennali.....: la stessa paura che impedisce l'informazione e aggregazione secondo Motu Proprio!...)
E' necessaria un'immensa pazienza + preghiera, perchè il tempo faccia depositare l'immane polverone post-terremoto sulle macerie e permetta a a tutti, alla luce impietosa del Sole di Verità, di vedere chiaramente quali e quanti edifici siano rimasti in piedi, ben conservati, nella Città caduta in rovina, di misurare sia i danni che la salvaguardia operata da tutti, e da ciascuno nel suo posto di vita attiva e responsabile. Nel tempo futuro, prossimo e remoto, saranno resi riconoscimento e giustizia a tutti secondo le opere concrete.
A Dio piacendo, secondo i suoi modi e tempi!</span>
Ospite! Perchè in giro ci sono parrocchie in cui tutto funziona come deve? Ci sono anche Vescovi che lavorano come devono!
RispondiEliminaHanno avuto il coraggio di "cambiare" ( virgolettato) le cose dal di dentro, con quella pazienza e sopportazione che chi è fuori non ha accettato! Ha scaricato la sua Croce sulle spalle della Chiesa e di Pietro!
Fatti!
MD
saccente blogger ... non rispondo a chi fa dello scambio di riflessioni una questione personale!
RispondiEliminaMD
Tratto da:
RispondiElimina<span>Una conversazione con Martin Mosebach.</span>
<p>
</p><p>di Alessandro Goerlach
</p><p><span>
</span>
</p><p>
</p><p>The European: La polemica intorno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X non ha prodotto alcun risultato visibile per il Vaticano fino ad ora. A suo avviso che cosa questo gruppo può portare alla Chiesa Cattolica di diverso dal suo amore per la vecchia liturgia?
</p><p>
</p><p>Mosebach: Oltre la vecchia liturgia? Cosa c'è di più importante per la Chiesa che la liturgia? La liturgia è il corpo della Chiesa. È la fede resa visibile. Se la liturgia si ammala, si ammala tutta la Chiesa. Questo non è un una mera ipotesi, ma una descrizione della situazione attuale. Non si può presentarlo abbastanza drasticamente: la crisi della Chiesa ha reso possibile che il suo più grande tesoro, il suo arcano, sia stato spazzato fuori dal centro fino alla periferia. Alla FSSPX e in particolare al suo fondatore, Mons. Lefebvre, è dovuta la gloria storica di aver conservato per decenni e tenuto in vita questo che è il dono più importante. Perciò la Chiesa deve prima di tutto alla FSSPX gratitudine. Parte di questa gratitudine è quello di lavorare per condurre la FSSPX fuori di tutti i tipi di confusione e di radicalizzazione.
Leggibile sul blog Una Fides del 13 aprile 2010</p>
<span>Tratto da:
RispondiEliminaUna conversazione con Martin Mosebach.
<span>di Alessandro Goerlach </span>
<span> </span>
The European: La polemica intorno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X non ha prodotto alcun risultato visibile per il Vaticano fino ad ora. A suo avviso che cosa questo gruppo può portare alla Chiesa Cattolica di diverso dal suo amore per la vecchia liturgia?
Mosebach: Oltre la vecchia liturgia? Cosa c'è di più importante per la Chiesa che la liturgia? La liturgia è il corpo della Chiesa. È la fede resa visibile. Se la liturgia si ammala, si ammala tutta la Chiesa. Questo non è un una mera ipotesi, ma una descrizione della situazione attuale. Non si può presentarlo abbastanza drasticamente: la crisi della Chiesa ha reso possibile che il suo più grande tesoro, il suo arcano, sia stato spazzato fuori dal centro fino alla periferia. Alla FSSPX e in particolare al suo fondatore, Mons. Lefebvre, è dovuta la gloria storica di aver conservato per decenni e tenuto in vita questo che è il dono più importante. Perciò la Chiesa deve prima di tutto alla FSSPX gratitudine. Parte di questa gratitudine è quello di lavorare per condurre la FSSPX fuori di tutti i tipi di confusione e di radicalizzazione.
</span>
<span>Tratto da:
RispondiEliminaUna conversazione con Martin Mosebach. </span>
<span><span>di AlessandroGoerlach </span>
<span> </span>
The European: La polemica intorno alla Fraternità Sacerdotale San Pio X non ha prodotto alcun risultato visibile per il Vaticano fino ad ora. A suo avviso che cosa questo gruppo può portare alla Chiesa Cattolica di diverso dal suo amore per la vecchia liturgia?
Mosebach: Oltre la vecchia liturgia? Cosa c'è di più importante per la Chiesa che la liturgia? La liturgia è il corpo della Chiesa. È la fede resa visibile. Se la liturgia si ammala, si ammala tutta la Chiesa. Questo non è un una mera ipotesi, ma una descrizione della situazione attuale. Non si può presentarlo abbastanza drasticamente: la crisi della Chiesa ha reso possibile che il suo più grande tesoro, il suo arcano, sia stato spazzato fuori dal centro fino alla periferia. Alla FSSPX e in particolare al suo fondatore, Mons. Lefebvre, è dovuta la gloria storica di aver conservato per decenni e tenuto in vita questo che è il dono più importante. Perciò la Chiesa deve prima di tutto alla FSSPX gratitudine. Parte di questa gratitudine è quello di lavorare per condurre la FSSPX fuori di tutti i tipi di confusione e di radicalizzazione. </span>
L`intera intervista è leggibile sul blog UNA FIDES del 13 aprile 2010.
RispondiElimina<span>Alla FSSPX e in particolare al suo fondatore, Mons. Lefebvre, è dovuta la gloria storica di aver conservato per decenni e tenuto in vita questo che è il dono più importante. </span>
RispondiElimina<span>Perciò la Chiesa deve prima di tutto alla FSSPX gratitudine. </span>
.....................
Speriamo che, contrastando la costante e granitica <span>disinformatjia di regime, i cattolici prendano coscienza di quest'opera provvidenziale attuata dalla FSSPX; che i loro occhi, liberati dai fumi satanici falsificatori diffusi nella Chiesa da oltre 40 anni, siano sempre più in grado di scoprire e osservare lucidamente la verità storica dei fatti, riuscendo a dare su di essi la giusta valutazione,</span>
<span>sopratuttto riguardo a questa realtà, che ne costituisce il nocciolo:</span>
<span> è stata proprio la gravissima crisi teologico-liturgica della Chiesa a far sì che il Tesoro Divino inalterabile della Tradizione fosse letteralmente<span> scagliato lontano dal centro della Chiesa, cacciato ai margini</span> (e "fuori", con la scomunica latae-sententiae, inevitabile nella sequenza dei fatti....): il DEPOSITUM FIDEI <span>emarginato e snobbato, </span>con tutte le conseguenze che vediamo e viviamo, da 45 anni ! </span>
Non ha senso dunque continuare ad accusare Lefebvre e i suoi di essere fuggiti: questa appare ormai sempre più un'affermazione segno di grave superficialità, che diventa faziosità (partito preso) se ci si rifiuta ostinatamente di<span> apprendere </span>ciò che non si sapeva ancora, e di <span>prendere in esame, con mente aperta</span> e sgombra da pregiudizi, tutti i fatti,<span> ponderando</span> attentamente i loro nessi di cause e conseguenze.
(Il Tesoro della Chiesa, dunque, come spazzato via da un uragano, per l'appunto: questo è l'evento tragico, inedito e inaudito in 1930 anni di storia precedente!.....)
-----------
Grazie, Luisa.
sarebbe interessante sapere cosa doveva fare dunque nel 1975 o nel 1988 o forse anche oggi una persona che al tempo stesso in coscienza e per solide ragioni non può né: a) accettare la nuova Messa b)accettare che tutte le comunità reliogiose debbano avere per diritto naturale l'uguaglianza c) accettare che si partecipi al culto di altre fedi etc etc. Secondo alcuni doveva/deve far finta di non avere una coscienza, di non vedere il contrasto MAI risolto tra Magistero precedente e atti del Concilio e del post- Concilio (problema posto qualche anno fa dopo decenni da BXVI, ma lungi dall'essere chiarito), restare "dentro" (come dicono) e resistere. Come? Violando la propria coscienza? Perché sappiamo tutti che anche oggi a tre anni dal motu proprio è impossibile fare del ministero in una diocesi dicendo la sola Messa tradizionale; e si provi un parroco a dire che certe dottrine nuove sono inaccettabili.
RispondiEliminaLa posizione della FSSPX è dettata in primis dalle CIRCOSTANZE cui si è dovuta adattare per restare fedele a ciò che crede senza compromessi. E non si può dire che abbia nuociuto all'insieme della Chiesa, essendo un esempio, uno sprone, un richiamo continuo all'esistenza di un problema dottrinale che molti avevano già risolto a modo loro...
Il riso abbonda nella bocca degli stolti....e di quelli che non hanno argomenti
RispondiEliminaL'opera di Mons. Lefebrve non è quella di Mons. Fellay......c'è una distanza abissale....
RispondiElimina