Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

giovedì 29 aprile 2010

Il futuro dei Legionari di Cristo

Pubblichiamo la parte finale di un articolo della rivista dei dehoniani Il Regno, menzionato dal Papa Ratzinger blog, che fa il punto sull'esito della visitazione apostolica ai Legionari di Cristo. Le simpatie de Il Regno sono progressiste (come si nota nel testo anche da certi accenni in merito alla teologia della liberazione e agli ordini femminili statunitensi, a loro volta oggetto di altra visitazione); cosa che peraltro non toglie interesse a questo denso articolo.


[..] La visita apostolica dei cinque vescovi mons. Giuseppe Versaldi di Alessandria, mons. Ricardo Watty Urquidi di Tepic (Messico), mons. Charles J. Chaput di Denver (Stati Uniti), mons. Ricardo Ezzati Andrello di Concepción (Cile), mons. Ricardo Blázquez Pérez di Valladolid (Spagna) , decisa in marzo e avviata nel giugno scorso, ha avuto una prima verifica con i cardd. Tarcisio Bertone, Franc Rodé e Joseph Levada (rispettivamente responsabili della Segreteria di stato, della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e della Congregazione per la dottrina della fede) all’inizio di dicembre 2009 e di febbraio 2010. Le relazioni sono giunte a Roma a metà marzo e a fine aprile è prevista la riunione conclusiva. Da lì nasceranno la disposizioni operative. Del lavoro interno si sa soltanto quello che traspare dalle note della Legione e da fonti informative non ufficiali.

Sembra tramontata l’ipotesi della soppressione dell’opera e della dispersione dei suoi effettivi (700 preti, 2.500 seminaristi, attività in 18 paesi; 1.000 laici consacrati nel movimento Regnum Christi, che può contare su 65.000 affiliati e 350.000 volontari a servizio di circa 200 centri scolastici e universitari). La significativa vischiosità nelle risposte ai visitatori, ispirate al «non sapevamo nulla» o all’«abbiamo obbedito», sembrava rifarsi a formulazioni standardizzate e preconfezionate. Solo per la loro insistenza i vescovi hanno raggiunto i punti nevralgici della situazione attuale dell’istituto, riconoscendo anche l’emergere di vaste aree di grande disponibilità e qualità sia umana sia spirituale. Da nessuna parte è segnalata una differenza di valutazione fra i visitatori e questo lascia prevedere la conferma di un orientamento già profilato in precedenza: salvare il carisma istituzionale e abbandonare il fondatore e il suo personale carisma alla valutazione della storia. I punti critici interni I punti critici della situazione interna sono relativi allo stile, ai voti, al sistema di governo e alle costituzioni.

Lo stile complessivo è ispirato al loro motto «Sicut acies ordinata» (come un esercito schierato per la battaglia), una geometrica potenza che colpisce l’immaginazione e risponde alla domanda di ordine e tradizione. Questo ha però dei costi personali di notevole spessore. Non esiste privacy né nelle comunicazioni (lettere, colloqui e visite in famiglia), né nella gestione della propria stanza (sempre aperta), né nella strutturazione del proprio tempo (rigorosamente scandito fra pratiche di pietà, studio, apostolato e vita comune). Si viaggia a due a due e spesso senza documento d’identità. Anche l’insistenza normativa sul vestito clericale è di gran lunga più severa delle indicazioni comuni. A questo si aggiunga la filiera del potere interno che, a partire dal testo divulgato delle costituzioni, non conosce alcuna forma di condivisione della base in ordine alla scelta dei propri superiori, non prevede forme di condivisione orizzontale di comunicazioni e indirizzi, avvalendosi solo della comunicazione verticale (suddito-superiore), e accentra sul superiore generale un potere che ha ben poche forme di controllo. Non solo. Accanto ai superiori territoriali è prevista una figura anomala, i cosiddetti «nunzi» che, nominati dal centro, sono chiamati al controllo dei superiori stessi. L’imperativo di «dire tutto» al proprio superiore, sia di sé come degli altri, anzi di doversi rallegrare se altri segnalano in alto le proprie mancanze e debolezze, solidifica l’uniformità e il controllo, ma non lascia che spazi residuali alle esigenze personali. Molti dubbi vi sono anche sul rispetto della distinzione tra «foro interno» (la coscienza e le ragioni profonde) e «foro esterno» (i comportamenti). La pratica settimanale del colloquio col proprio direttore, la consuetudine diffusa di far coincidere il confessore ordinario con lo stesso superiore, l’indicazione di rivolgersi a confessori ordinari e straordinari sempre interni alla congregazione (con la sorprendente nota di dover esplicitare la validità di una confessione con un prete qualsiasi), l’assenza di un riferimento esterno e la forma totalizzante della vita interna ai centri, sono tutti elementi che convergono nell’evidenziare un problema che non può essere risolto con il richiamo esemplificativo all’autorità monastica dell’abate e al suo ruolo di padre spirituale. Il rigore con cui si indicano le ragioni dei possibili allontanamenti e la sovrastima del peso della critica interna denuncia che ritorna con ossessiva insistenza completano il quadro. Diverse ombre si stendono anche sulle costituzioni. Vi sono variazioni di date e di fonti. Nel testo diffuso su Internet sorprendono non tanto la prolissità (420 numeri) e la pignoleria (più simile a un direttorio che a un testo costituzionale), quanto alcune sottolineature inusuali. Come l’invito a tenere segreto il testo, l’insistenza della denuncia verso la lotta di classe (da cui si capisce l’opposizione dura alla teologia della liberazione e ai movimenti popolari), l’insistenza reiterata sull’obbedienza e sull’adattabilità alle esigenze dei superiori, la cura di tenere lontane le donne anche nell’azione pastorale, la scrupolosa regolamentazione dei media utilizzabili dagli studenti interni, l’insistenza sulla teologia e filosofia «sicure» (di fatto il tomismo). E naturalmente il doppio voto aggiunto (non aspirare alle cariche e non criticare i superiori), già caduto nel 2006.

Vanno però anche sottolineati elementi suggestivi e affascinanti del testo: dalla centralità cristologica alla qualità della formazione intellettuale, dall’insistenza sulle devozioni a quella sulla Scrittura, dallo spirito di corpo all’aperto confronto con la modernità nei suoi punti più creativi.

Carisma istituzionale

L’operazione già orientativamente indicata dalla Santa Sede nel documento di censura al fondatore prevede una distinzione fra carisma del fondatore e carisma fondazionale. Il primo è legato alla persona, il secondo all’istituzione. È anche l’opzione che un nucleo interno di «sospesi e in attesa» intende appoggiare e che alcuni di quanti sono usciti caldeggiano (è il caso di p. Thomas Berg). Ma non è impresa facile. È vero che nella storia vi sono casi di fondatori rifiutati e, persino,
di scelte ereticali, ma fenomeni d’immoralità tanto gravi non hanno precedenti. Se non in alcune fondazioni recenti. Per questo il processo merita di essere guardato con attenzione e condivisione come già stanno facendo gli organismi di rappresentanza dei superiori maggiori. Un’ulteriore difficoltà è data dai movimenti laicali (Regnum Christi) e familiari che fanno riferimento ai legionari. In questi l’informazione passa più lentamente e le reazioni sono meno prevedibili, soprattutto se fra i legionari si producesse una spaccatura, che trascinasse con sé contrasti più clamorosi e probabili prosciugamenti dei flussi finanziari di sostegno.

Di rilievo anche il ruolo che rivestiranno i vescovi locali. Fra i maggiormente interessati vi sono quelli messicani, luogo di origine della Legione e di più ampio insediamento, che non hanno mai anticipato riserve e critiche. Nell’ultimo comunicato stampa (4.3.2010) la segreteria della Conferenza episcopale messicana si è trincerata a difesa del comportamento attuale dei legionari. Mentre negli Stati Uniti l’arcivescovo di Miami, mons. John C. Favalora, ha sospeso nell’ottobre 2009 ogni attività della congregazione nella sua diocesi. Qualche risposta è attesa anche da quanti a Roma hanno ignorato le voci che chiedevano prudenza e attenzione. Fra gli amici più noti dei legionari vi sono il card. Angelo Sodano, già segretario di stato, il card. Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario di Giovanni Paolo II, il card. E. Martínez Somalo e il card. Franc Rodé, rispettivamente prefetto emerito e prefetto in carica della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Quest’ultimo non solo ha sempre difeso p. Maciel, ma anche dopo la censura ha continuato a usare il riferimento ai legionari per criticare radicalmente i difficili processi di rinnovamento in atto nelle famiglie religiose storiche, sia maschili sia femminili.

Va dato atto a Benedetto XVI, alla Congregazione per la dottrina della fede e all’attuale Segreteria di stato e ai vescovi visitatori di avere affrontato il problema con rispetto, rigore ed energia, creando le premesse per una purificazione della Chiesa e per uno sviluppo positivo dell’intera vita religiosa.

Lorenzo Prezzi

32 commenti:

  1. <span>Il "mondo italiano" conosce poco e male di che cosa si sta parlando in questo caso. E questo articolo è un esempio. Lasciate fare al Papa e basta!
    </span>

    RispondiElimina
  2. Curioso che l'articolista si dimostri sorpreso da pratiche e consuetudine che, prima della bufera postconciliare, erano comuni a TUTTI gli Istituti religiosi e il cui abbandono ha comportato una crisi senza precedente della vita regolare.

    RispondiElimina
  3. <span>Curioso che l'articolista si dimostri sorpreso da norme, pratiche e consuetudini che, prima della bufera postconciliare, erano comuni a TUTTI gli Istituti religiosi e il cui abbandono ha comportato una crisi senza precedenti della vita regolare.
    </span>

    RispondiElimina
  4. <span>Infatti, </span>
    Corruptio optimi pessima

    RispondiElimina
  5. Mah, l'autore dell'articolo descrive come incredibili delle pratiche normali ( e su alcune mente pure), che un religioso che vive nel mondo abbia poca privacy è normalissimo, figuratevi se vivendo con trenta fratelli tutto il giorno si possa immaginare di nascondere qualcosa ( e poi, che cosa deve tenere per sè un religioso, che dovrebbe vantarsi della sua vita in Cristo?). Comunque non è vero che si obbligano tutti a tenere sempre aperte porte ( per esempio gli studenti di filosofia e di teologia non lo fanno, perchè hanno bisogno di calma per studiare...). La disciplina dei Legionari è sì severa, ma non disumana come vorrebbe far intendere l'articolista.

    RispondiElimina
  6. Io ho conosciuto molto bene il fondatore e lui stesso mi conosceva bene... mai avrei ammaginato una condotta così diabolica... padre Marcial Maciel era veramente un uomo carismatico... e ancora mi chiedo cosa lo abbia spinto a farsi mostro e non Santo...

    RispondiElimina
  7. Ad esempio i Gesuiti hanno ancora il quinto voto, quello di non accettare nè ricercare cariche ecclesiastiche: avevano discusso se abrogralo nel 1995 ma la loro Congregazione generale disse di no. Non solo ma hanno ancora oggi l'obbligo di denuncia al Generale se qualcuno di loro briga in tal senso. Era una regola posta da s. Ignazio. Non vedo nulla di strano che la'bbiano anche i Legionari. Quanto al loro futuro: è nelle mani di Dio e del Papa

    RispondiElimina
  8. Chissà perchè, leggendo l'articolo e da chi proviene mi viene in mente la frase del Cristo della TRAVE e della pagliuzza....

    leggo solitamente il sito ufficiale in questione che in email, aggiornandomi, mi chiede preghiere con il seguente articolo:

    Roma, 28 aprile 2010. Venerdì prossimo, 30 aprile, si riuniranno nel Palazzo Apostolico del Vaticano i cinque vescovi designati per realizzare la visita apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo. In questa riunione, i visitatori analizzeranno, con alcuni rappresentanti della Santa Sede, i rapporti elaborati in seguito alla visita dei centri della congregazione nei mesi scorsi.



    Riproduciamo al riguardo alcune precisazioni pubblicati oggi sul sito Internet della Radio Vaticano: “Rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha fornito alcune precisazioni riguardo all’incontro a cui sono stati invitati, il prossimo venerdì 30 aprile, i cinque vescovi incaricati della Visita Apostolica alla Congregazione dei Legionari di Cristo: si tratta di una riunione – ha detto padre Lombardi – in cui i visitatori faranno una prima presentazione dei loro rapporti e proposte, e da cui quindi non sono da attendersi decisioni particolari circa la stessa Congregazione. Queste saranno prese in un secondo tempo dal Santo Padre, dopo attento studio e riflessione sulle risultanze della Visita. Al termine della riunione verrà emesso un breve comunicato sui lavori svolti.


    Invitiamo i nostri lettori a pregare per questa riunione, specialmente nell’ora eucaristica del giovedì sera ed in altri momenti di adorazione al Santissimo Sacramento.

    RispondiElimina
  9. Il quarto voto di non ambire cariche all'interno dell'Ordine e di non accettare cariche fuori di esso (salvo precetto dell'autorità superiore) ce l'avevano anche e ce l'hanno tutt'ora i Trinitari scalzi e altri Ordini.

    RispondiElimina
  10. La distinzione fra carisma del fondatore e carisma fondazionale, il primo è legato alla persona, il secondo all’istituzione, è una novità assurda e pericolosa! Il salvare "capra e cavoli" alla fine non porterà da nessuna parte, sarà solo un ennesimo precedente "avvelenato" per la Chiesa Cattolica avversata da questi  escamotages giudici.

    RispondiElimina
  11. <span>La distinzione fra carisma del fondatore e carisma fondazionale, il primo è legato alla persona, il secondo all’istituzione, è una novità assurda e pericolosa! Il salvare "capra e cavoli" alla fine non porterà da nessuna parte, sarà solo un ennesimo precedente "avvelenato" per la Chiesa Cattolica avversata da questi  escamotages giuridici.</span>

    RispondiElimina
  12. Carissimi, la triste storia del fondatore dei legionari fa vedere che l'amore ad una forma tradizionale non è automaticamente segno di amore a Cristo ma può, come tutte le idee, divenire ideologia, magari corretta ma sempre ideologia. Se non si riconosce la presenza di Gesù nella vita (e faccio io stesso così fatica!) possiamo avere le forme più cattoliche apostoliche romane ma alla fine il nichilismo che ci circonda permane....
    Chi, a cominciare da me, si commuove che Gesù c'è e ci ama? Prima delle forme, della legge, della liturgia stessa c'è Lui se no è il vuoto....
    Ciao

    RispondiElimina
  13. Buon Flavio, le forme, la legge, la liturgia hanno invece un'importanza fondamentale per l'intera Chiesa perchè fungono da veicolo per propagare la retta fede e la sana e giusta dottrina. La liturgia, anzi, quando è sublime (come nel caso di quella tradizionale o gregoriana) è un formidabile veicolo della Grazia Divina.
    Personalmente sono assolutamente convinto che congregazioni o istituti come i Legionari di Cristo (e come l'Opus Dei) siano una vera benedizione per la Chiesa. Il Signore può servirsi anche di uomini peccatori o insignificanti per instaurare la Sua opera. Lasciamo a Dio il giudizio sull'anima (certamente piena di dubbi e forse di tormenti interiori) del fondatore dei Legionari, non sta a noi giudicare, è possibilissimo che egli abbia avuto una contrizione del cuore e un sincero pentimento nei suoi ultimi istanti di vita.
    Ma l'opera che egli ha fondato e che ha lasciato in eredità alla Chiesa è benemerita e degna di grande apprezzamento, oserei dire un piccolo tesoro che ha portato frutti di santità e di conversione. Rendiamoci conto di cosa possa significare per la Chiesa d'oggi un vivaio di 2500 seminaristi in questi tempi di magra e di aridità pastorale e spirituale per le nostre diocesi!
    Non ho dubbi, i Legionari di Cristo sono un regalo che il Signore ha fatto alla Sua Vigna martoriata. E ringraziamo il cielo per questo dono, tenendo ben presente che questa congregazione ha forti legami anche con la Tradizione che noi difendiamo. Il Tomismo e la Scolastica, l'attaccamento all'abito religioso, gli scrupoli verso elementi mondani che potrebbero distogliere il sacerdote dalla sua santità di vita (in riferimento anche ad una moderata diffidenza verso l'indebita intromissione delle donne nella vita della Chiesa, spero non me ne voglia Caterina!): sono tutti elementi di raccordo alla Tradizione. Elementi preziosi che potranno fungere da germe, da semenza per irrorare l'intera Chiesa di autentico e sano vigore reazionario rispetto alla temperie post-conciliare di cui ancora paghiamo le disastrose conseguenze

    RispondiElimina
  14. Da quel che ne so io, i Legionari non hanno mai promosso la celebrazione della Messa secondo il rito antico. 

    RispondiElimina
  15. Una vicenda che lascia perplessi.  Sento puzza di fanatismo..

    RispondiElimina
  16. Gentile Flavio il suo discorso è pericolosissimo e che va ad intaccare l'importanza della FORMA e l'importanza della Liturgia nella quale noi INCONTRIAMO Cristo...
    E' assurdo associare i fallimenti PERSONALI di un Fondatore con l'opera intrapresa e che sempre ha richiamato moltissime vocazioni, ignare appunto della doppia vita del loro Fondatore...
    Potrebbe essere il caso in cui Cristo stesso ha voluto servirsi " di ciò che era stolto" per far emergere una verità incontestabile...
    Ci sono 800milioni RIPETO, OTTOCENTO MILIONI di CRISTIANI fra protestanti e pentecostali <span>che riconoscono Gesù nella loro vita</span> ma lo rinnegano nell'Eucarestia, i Pentecostali, che sono circa 400 milioni rinnegano LA MADRE DI DIO...rinnegano la sua verginità ed insegnano che la Chiesa è eretica...con loro non so come andrà a finire, ma per certo so che a noi il Signore ha dato I SEGNI, LA LITURGIA, LA FORMA..... e allora: o ci facciamo tutti un Cristo A NOSTRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, incontrandolo così ogni giorno nella vita come e quando ci pare a noi, oppure accogliamo il dono del Culto Divino ben sapendo di trovare li Dio vivo e Vero, NON a nostra immagine, e che c'è nonostante I NOSTRI peccati...
    MAI e ripeto MAI i peccati degli uomini devono mettere in dubbio l'importanza e la validità della Forma, del Culto Divino,  DELLA TRADIZIONE nella Liturgia, altrimenti si che sarebbe far vincere Satana...
    Non ci si commuove semplicemente di Gesù perchè ci ama, ma SI DA LA VITA PER LUI consegnandogli le nostre debolezze, altrimenti rischiamo di coccolare un Dio peluche.... ;)  e ancor peggio, rischieremo il tracollo di Tertulliano che non resse di fronte all'immoralità della Chiesa del suo tempo e se ne andò andando a predicare la severità di Dio verso chi peccava....
    Noi oggi rischiamo all'incontrario il medesimo tracollo con due fondamentalismi pericolosi: o di trattare un Dio peluche tutto misericordia e per nulla giudice, oppure un Dio indubbiamente severo ma che potremmo trovare per la strada al di fuori della Liturgia e del Culto CHE LUI HA LASCIATO....

    RispondiElimina
  17. Col senno del poi, si dovrebbe concludere che anche questo è un segno della Divina Provvidenza; se lo immagina che cosa sarebbe potuto succedere, se uno scandalo del genere avesse avuto a coinvolgere, anche solo tangenzialmente, un gruppo anche liturgicamente vicino alla tradizione?

    RispondiElimina
  18. Aaah se Favalora avesse sospeso anche qualcun altro invece che concentrarsi solo sui Legionari...

    RispondiElimina
  19. Io non penso che Flavio intendesse negare l'importanza della forma e della legge, quanto piuttosto affermare che esse senza Cristo, cioè la loro ragion d'essere, sono pressoché nulla. Sono come la "lettera" di evangelica memoria, che senza lo Spirito uccide.   

    RispondiElimina
  20. Intendevo questo, per di più non è che una cosa escluda l'altra: ET-ET è la formula cattolica....
    Ciao

    RispondiElimina
  21. Infatti non ho imputato Flavio in una accusa, ma ho detto che "attenzione, certi discorsi fanno capire diversamente, fanno capire male, mettono in causa e in cattiva luce la forma.... ;)

    RispondiElimina
  22. caro Benedictinus....anche qui si corre il rischio di far trovare un Dio esclusivamente a seconda della nostra bravura o bontà....
    ciò che non dobbiamo dissociare è il fatto che Cristo lo troviamo e sta, Vivo e Vero, nella Liturgia e nel Tabernacolo, al di la dei nostri comportamenti personali....perfino al di la degli errori o orrori che certi preti commettono prima di celebrare l'Eucarestia....
    La frase evangelica della "lettera morta" e che senza lo Spirito uccide non può essere mai associato alla Liturgia nella sua Forma, quanto piuttosto alla FALSA TESTIMONIANZA che diamo uccidendo non certo la presenza di Dio nella Liturgia, ma inefficiando la sua opera di Grazia in noi e negli altri....
    La presenza del Cristo nella Liturgia, PRESENZA REALE, può essere ostacolata solo se il celebrante NON è in regola con il mandato della Chiesa....tutto il resto rientra negli abusi, nella blasfemia, si dice infatti OLTRAGGIO e profanazione....
    Messo in chiaro questo che è inopinabile, il resto lo si può caritativamente discutere....

    RispondiElimina
  23. Vorrei sottolineare una cosa... dal 2005, a seguito della prima visita apostolica è stato reso noto il comportamento immorale del fondatore della Congregazione con testimonianze di abusi e comportamenti diabolici. Una Congregazione che adora il fondatore coa fa? si stringe intorno a lui. Ciò non significa però che cadessero dalle nuvole!!!! Ciò che vorrei far notare è che nella realtà tutti i legionari sono stati degli irresponsabili in quanto non hanno messo fine al comportamento immorale del fondatore. Cosa succede nel mondo civile se in una famiglia il padre abusa dei propri figli? perde sicuramente la potestà genitoriale. Se la famiglia è sana bene ma se la madre era a conoscenza degli abusi e li fa continuare?? questo è favoreggiamento!!! scusatemi ma secondo me sono tutti dei criminali.

    RispondiElimina
  24. e che cosa dovevano fare? denunciarlo? ricordati che sono stati dei Legionari a far iniziare le indagini, ma con la giusta discrezione che serve in casi del genere; non potevano certo scriverlo sui giornali, era comunque il loro fondatore ( e per molto tempo anche Superiore generale). Cosa succederebbe se tutti facessero i giudici? finiremmo come il Massachussets del '600 dove i calvinisti bruciavano le streghe perchè qualcuno diceva che avevano fatto patti col demonio, oppure giustiziavano i bestemmiatori senza processo.

    RispondiElimina
  25. <span>"ricordati che sono stati dei Legionari a far iniziare le indagini"</span>

    é una barzelletta?

    RispondiElimina
  26. <span>Carissimo/a Stella... è sicuramente vero che ci sono dei complici che non hanno denunciato il comportamento immondo e diabolico del fondatore... dei fiancheggiatori che la pagheranno sicuramente dinanzi al tribunale dell'Altissimo e mi auguro quanto prima dinanzi anche ad un tribunale secolare... le dico che comunque... essendo io cresciuto nella famiglia dei Legionari e tanto bene ne ho tratto non le permetto di fare di tutta l'erba un fascio... non sa quanti sacrifici fanno i seminaristi e i sacerdoti pur di avvicinarsi a quell'altissima vocazione di tutti che è LA SANTITA' più di quanto facciano tanti e tanti altri ecclesiastici... la maggior parte le assicuro che non sapevano niente, io stesso ho raccolto le lagrime e le sofferenze da molti seminaristi e padri... questa è una grande ulteriore prova di fede per quei buoni fratelli in Cristo che si trovano in questo doloroso frangente... il loro sgomento e doloro non efficia comunque sull'amore che hanno nutrito e continuano a nutrire verso il  carisma e la loro missione, soffrono perchè sono rimasti orfani e scandalizzati da un  padre che padre non si è dimostrato e che ha fatto tanto male alla Chiesa con lo scandalo... mai però un accenno di critica ai superiori vaticani.... sempre umili e desiderosi di fare la volontà di Dio e sono quasi tremila.</span>
    <span>Il nodo problematico è da ricercarsi tra la dirigenza... probabilmente una trentina di corrotti su tremila... e noi per trenta sataniche concubine di satana traditrici della loro vocazione gettiamo al macero tremila vocazioni legate al Santo Padre e amanti della sana tradizione della Chiesa? Io ho sofferto e sto soffrendo ancora per questo... per via della confidenza che avevo col loro fondatore ma lui è lui... e non rappresenta ne la comunità ne la Chiesa!!!!</span>

    RispondiElimina
  27. Tutti i complici dovrebbero essere individuati e allontanati dalla congregazione. Attenzione i coplice sono sempre e ancora sempre a capo! Tutti coloro che restano dovrebbero poi pensare con la propria testa e non con quella del capo!! Servire Dio e la Chiesa seguendo il modello e le leggi di un pedofilo e pederasta non mi sembra che possa portare a dei buoni risultati. Naturalmente le persone oneste non debbano sentirsi offese dalle mie parole. Se la propria coscienza è a posto ben per lui!

    RispondiElimina
  28. Non capisco perché sia stato riportato un articolo di un dei più anticristiani giornali italiani. A prescindere dal contenuto non aggiunge molto alla questione ... La vita dei Legionari mi sembra, come è stato osservato, quella normale deelle congregazioni prima del Concilio ed ancora adesso osservata dagli ordini tradizionali. Personalmente ho conosciuto dei Legionari (tengo a precisare che non faccio parte del Movimento Regnum Christi) e sono brave persone umanamente e bravi sacerdoti. Prego tutti i giorni perché la prudenza e la sapienza del Papa salvi questo movimento. Quanto al fondatore rinvio al Catechismo Tridentino circa il prete infedele: "riceverà il compenso che ha ricevuto il suo Apostolo GIuda: il Supplizio eterno"

    RispondiElimina
  29. Ma stiamo veramente sulle nuvole?? Vi invito a leggere la biografia del Fondatore P.Marciel Dellogado e la storia dei Legionari di Cristo sull'enciclopedia libera Wilkpedia. A me personalmente mi lascia un pò pensare che in quella conGregazione ci sia qualcosa di buono da salvare. Forse solo qualcuno veramente onesto e poco informato. Tutto fa pensare solo a soldi, fanatismo religioso e...ABUSO PSICOLOGICO.

    RispondiElimina
  30. Ma per cortesia... bene Kew. Invita i lettori a dare una sguardo al sito dei legionari. Scomparso il nome del fondatore!!!!!!!!!!!!La grandezza della Congregazione è opera e virtù divina. Ma in quale mondo viviamo. Lasciando in piedi la congregazione si crea un grave precedente. Si autorizza un altro folle a creare una banda si seguaci in nome di Cristo. Ma manco se fossimo tornati ai tempi delle crociate.

    RispondiElimina
  31. La Legione è una vera ricchezza per la Chiesa. Se qualcuno è stato colluso con il fondatore (non poteva non  sapere) che sia rimosso, per il resto lunga vita alla Legione del cui lavoro di apostolato, preghiera e studio c'è grande bisogno in un panorama ecclesiale ancora largamente "post-conciliare" (di cui la rivista "Il Regno" è degna rappresentante).
    Mi dispiace che il blog degli Amici di Papa Ratzinger si sia scagliato in una sorta di "crociata purificante" mettendo al centro proprio la Legione.

    RispondiElimina
  32. l problema è complesso2 maggio 2010 alle ore 13:27

    spero di poterlo affrontare

    RispondiElimina