Grazie e Rorate Caeli e a Cantuale Antonianum, apprendiamo che la Libreria Editrice Vaticana (LEV), la casa editrice ufficiale della Santa Sede, ha ristampato il Messale Editio typica del 1962, detto del B. Papa Giovanni XXIII, indicato dal motu proprio Summorum pontificum come libro liturgico da utilizzare per le celebrazioni in forma straordinaria. Ci son voluti due anni e mezzo dal motu proprio, ma meglio tardi che mai...
Gli attenti lettori, peraltro, ricorderanno che la Libreria Editrice Vaticana aveva già edito il medesimo Messale, poco tempo prima del motu proprio. Vero: ma quel Messale era dichiaratamente inutilizzabile a scopo liturgico (anche per il formato relativamente piccolo); era stato inoltre curato da don Manlio Sodi, l'autore di un libello diffamatorio del "messale di Pio V" (come la chiama lui) e di chi lo pratica. Non era quindi simpatico acquistare il volume contenente il culmen et fons della vita cristiana, contenente una prefazione in cui il buon Sodi spiegava che la pubblicazione di quel volume era fatta a solo scopo didattico e di studio, onde far risaltare la povertà del vecchio messale e per contrasto l'arricchimento e il tesoro svelato da quel capolavoro liturgico che è il messale bugniniano...
Insomma: ben venga la nuova edizione del Messale, finalmente destinato al ruolo suo proprio, nelle chiese, e non agli studi dissacratori di Sodi & sodali.
Il prezzo del volume è di 210 euro. Lo potete acquistare a questo link.
oh bella!
RispondiEliminaIl prof. Sodi & C. ci dice che il messale antico è povero; Paolo VI dice (costituzione Missale omanum) che col messale antico si son fatti santi schiere innumerevoli di battezzati che hanno attinto alle ricchezze anche bibliche di quel messale. Oh bella!
Il diavolo ci mette sempre la coda! :)
RispondiEliminaFinalmente viene riedito!
RispondiEliminaA dire il vero però servirebbe una nuova editio typica (il 1962 ormai è lontano mezzo secolo) che ripristini la possibilità di celebrare il Triduo nella forma precedente il rinnovo sotto Pio XII e che reintroduca la recita del confiteor anche prima della comunione. E che sia ben chiara sulla lettura previa in latino delle letture (obtorto motu proprio...). Quale papa vorrà appore il nome a tale nuova edizione?
che bellezza! Evviva il Papa! E credo tra l'altro che tutti i suoi predecessori approverebbero subito. Grazie a Dio forse sono finiti definitivamente i tempi delle nuove catacombe dove celebrare di nascosto... non so, ma questa notizia mi rallegra molto di più di tante altre belle che leggo in questo ottimo sito! Tra parentesi, avete notato quel "summorum pontificum cura recognitum", che rievoca il titolo del motu proprio pur significando altro? Se non ricordo male è una figura retorica chiamata senhal, propria dei poeti provenzali... la usò Petrarca in quel famoso sonetto: "Erano i capei d’oro a l’aura sparsi", dove l'aura in realtà è Laura. Anche se non ci giurerei, i miei ricordi scolastici stanno lentamente svanendo!
RispondiEliminasono proprio contenta della ristampa del Missale Romanum! Viva il Santo Padre!
RispondiEliminaEccellentissimus et reverendissimus Sanctae Romanae Ecclesiae cardinalis Nike, qui nomen sibi imposuit Incontentabilis I :)
RispondiEliminaIL sig. Nike potrebe essere più coerente. Tirare troppo la mano alla fine fa strappare la manica.
RispondiEliminaIl messale del b. Giovanni XXIII va benissimo e deve rimanere tale quello per l'uso della santa messa in forma straordinaria.
Stop.
Se no Nike dai man forte a Soodi e Compagni.
Chiissà cosa scrivereanno nel loro sito VIVA IL CONCILIO!
sono certo che scriveranno non le cose che ultimamente si scrivono in questo blog....., in particolare nei commenti, in questo modo non alimentate il dialogo e vi emarginate da soli...non fate un buon servizio
RispondiEliminaa proposito e per conoscenza il messale promulgato da Paolo VI, non è di Bugnini, ne solo dello stesso Papa, ma prima della promulgazione l'Ordo fu fatto visionare a tutte le conferenze episcopali del mondo e si chiese un parere che il Consilium tenne conto, fu fatto visionare alla curia romana .... sarebbe opportuno conoscere un po di storia prima di fare certe affermazioni,.... e non distorcela come spesso capita.
Basta che il dialogo non siano i "bacetti frocetti" alla curia milanese! Altriemnti nonn è dialogo! Il dia-LOGOS vuole una aspra competizione 8 etimologica) non di certo un quietismo naturalistico in base al quale uh! Mamma mai, non possiamo testiominaire la Verità, rischiamo di essere cattivoni!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Attento Ospite: ti sono sfuggiti, a parte alcuni errorini di ortografia, un errore di sintassi e uno di fatto. Prova di nuovo, da bravo: si chiese un parere <span>di cui </span>il Consilium <span>non</span> tenne conto (se non su qualche dettaglio marginale). D'accordo, adesso va meglio. Coraggio: sei meno meno, per incoraggiamento.
RispondiEliminaCredo pure io che una nuova edizione del messale antico dovrà contenere, almeno per un uso ad libitum, i riti della settimana santa preriformati; nella riforma fatta sotto Pio XII, che da un punto di vista della serietà metodologica è incontestabile, si sono comunque commesse delle leggerezze: l'abolizione della veglia di Pentecoste perché vista come doppione, mentre doppione non lo è perché a Pentecoste in antico si battezzavano i catecumeni che non avevan fatto in tempo a prepararsi a Pasqua, e poi perché Pentecoste non è una festa isolata ma è intimamente legata a Pasqua; si può dire che Pasqua è come l'aurora di un giorno, mentre Pentecoste è il tramonto,ma del medesimo giorno; insomma, il legame tra queste due solennità è stato spezzato. Senza considerare che la distrazione o la fretta (forse tutte e due) hanno lasciato immutato per Pentecoste il Communicantes dove si parla di catecumeni che sono stati battezzati nella veglia notturna, affermando così il falso. Sarà il caso di ricordare che anche per le riforme di Pio XII dietro c'è sempre Bugnini?
RispondiEliminaPotrebbe apparire un articolo su "vivailconcilio" riguardo a questa discussione? Non credo propio. Ma se anche fosse non ci vedrei nulla di male; magari potrebbe servire a tirar su il numero dei visitatori di quel sito, che, stando al numero dei visitatori e al suo drastico calo, mi pare non interessi un gran ché.
arriva tardi questa pubblicazione. abbiamo fatto i salti mortali per acquistare il messale del 1962, qualcuno l'ha trovato negli Stati Uniti, altri lo hanno trovato subito e a minor prezzo presso una editrice della FSSPX. abbiamo anche assistito al macero di tali messali da certi fratini e in certi conventi: eccesso di zelo pro riforma? quanto e quanto è stato destinato al rogo tra messali e rituali e libri devozionali o biografie di santi.
RispondiEliminaSto cercando per un amico cappuccino il breviarium romanum seraphicum ofm capp del 1962, qualcuno sa se nel web qualche libreria antiquario lo vende? In Germania è in vendita presso l'editrice che ha ristampato il breviarium romanum 1962, ma ha un costo elevato per un breviario usato, anche se in buono stato.
x Giuseppe...
RispondiEliminami sarà sfuggito il di cui, ti ringrazio per la lezione di lingua, almeno hai detto una cosa esatta, ma certo devo farti notare che dovresti leggere di più i testi della storia del concilio e della sua riforma.... mi spiace dirtelo leggi poco e male..... ti consiglio ti procurarti testi scritti da testimoni e non da chi della riforma non sa niente e costruisce teorie fantasiose
E bravo Ospite! Ti cambio il voto: da sei meno meno a dieci e lode. Non mi conosci affatto e ti senti comunque in grado di affermare:
RispondiElimina- che leggo poco
- che leggo male
- che quel che leggo è accuratamente selezionato fra i testi inattendibili e fasulli.
Caspita, che intuito! E dicci, dicci: è direttamente lo Spirito Santo a ispirarti o ti appare in sogno l'accoppiata Bugnini/Alberigo?
A proposito: se provassi a (ri)leggere un po' fra le righe "La riforma liturgica" di mons. Annibale? Provaci, Ospite so-tutto-io: potresti capire persino tu in quale conto monsignor Buan teneva i pareri dell'episcopato.
Un po' in ritardo, ma del resto in Vaticano non sono poche le persone che remano contro il Santo Padre ed il suo MP...
RispondiEliminaSe ci si mette su questo piano ce n'è per tutti.
RispondiEliminaE perché il triduo pre Pio XII? La veglia pasquale va benissimo così com'è. Pio XII ha corretto, non ha innovato.
RispondiEliminaPer il resto: ecco, e allora perché non si va a discutere con Sodi, invece di borbottare? Si prende e si va a discutere con lui, con argomenti solidi, non con i mal di pancia. Del resto è un salesiano, no? I salesiani fanno tanto gli amiconi... Ed erano bravissimi a prendere in giro Ratzinger quando era prefetto dell'ex Sant'Uffizio. Sarebbe interessante sapere che ne dicono ora, tanto più che grazie a lui e a Bertone stanno facendo carriera... Pretendere da loro la lealtà è il minimo.
Antonello ha perfettamente ragione sul piano logico-teologico-liturgico.
RispondiEliminaCredo che sia difficile il ritorno da lui auspicato, che non mi trova certo contrario, al rito più antico della Settimana Santa. Sembra che qualche cosa possa muoversi in tal senso, ma lentamente. Per ora gl'istituti Ecclesia Dei sono richiamati all'osservanza del rito di Pio XII. Si potrebbe mantenere anche questo con opportune modifiche da ricollegarsi. ovviamente, anche anche alla Pentecoste.
Meno importante il problema del confiteor prima della comunione: chi vuole lo recita, e non credo che sia violazione d'una legge vincolante. Han tolto tante cose, se se ne aggiunge una (malamente cassata), una dichiarazione di penitenza, a chi fa male? Da noi s'è sempre recitato. E così anche altrove, alla presenza di vescovi e cardinali. Nessuno è stato scomunicato.
210 euro??? Io l'ho comprato alla FSSPX di Seregno a moooooooolto meno!
RispondiEliminaE poi si possono scaricare tranquillamente in internet. insomma, era l'ultimo dei problemi. Ma ben venga questo gesto: simboleggia la volontà di proseguire il recupero della Messa VO, checchè ne dicano i vari ospiti!
Visto che a me in una libreria del Vaticano me ne avevano chiesto oltre 600 due anni fa...
RispondiEliminaPerché nel rito riformato sotto PIo XII ci sono delle inconguenze, quelle che ha sottolineato Antonello molto bene: si può lasciar anche questo rito, ma correggendolo, e soprattutto correggendo il communicantes della Pentecoste.
RispondiEliminaSemmai un aspetto importante è da sottolineare: nel messale ristampato s'è fermi anche con le messe votive al 62.
La lettura soltanto in lingua vernacola è espressamente consentito dal motu proprio: l'unica norma strettamente liturgica del provvedimento.
RispondiEliminaCorreggete : " don Manlio Sodi osb "
RispondiEliminaIl Prof. Sodi non è benedettino ma salesiano !
Buona giornata !
" Ospite " di ieri ha scritto " a proposito e per conoscenza il messale promulgato da Paolo VI, non è di Bugnini, ne solo dello stesso Papa, ma prima della promulgazione l'Ordo fu fatto visionare a tutte le conferenze episcopali del mondo e si chiese un parere che il Consilium tenne conto, fu fatto visionare alla curia romana .... sarebbe opportuno conoscere un po di storia prima di fare certe affermazioni,.... e non distorcela come spesso capita"
RispondiEliminaIl mio commento all'Ospite di ieri delle 14,31.
Non penso che la stesura e la promulgazione del Messale Paolino sia stata così " rose e fiori" come Ella vorrebbe far credere nel Suo intervento di ieri.
Ci sono stati autorevoli commenti, sia durante che dopo , che storicamente stanno a confermare come il nuovo messale sia stato imposto utilizzando, genialmente, tutto l'apparato disciplinare precedente al Concilio Vaticano II.
Non parliamo poi del grande ausilio offerto alla nuova liturgia dai mass media e dai rotocalchi e quotidiani ( fatta eccezione del Tempo di Roma ) che volevano distruggere ogni forma di devozione cattolica per trasformare la religione in una sorta di ideologia antropomorfica.
Ricordando, anche se all'epoca ero adoloscente, gli anni dell'imposizione ferrea del nuovo messale, oltre che gli aspetti demagogici che furono adoperati, posso dire che paradossalmente l'antica disciplina ( di stampo tridentino ) riuscì a sostituire un'ecclesiologia di cui il nuovo Messale era l'icona più eloquente.
Perchè l'Anonimo di ieri non ha citato la famosa "messa normativa" ( che era simile all'attuale Messale paolino ) che fu rigettata dal Sinodo dei Vescovi a grande maggioranza ?
Eppure , nonostante la bocciatura sinodale, quel rito , senza ascoltare nessuno, tanto meno le conferenze episcopali, fu imposto poco tempo dopo quella "sconfessione" della riforma liturgica.
Nei giorni attuali , comunque, non sarebbe possibile proporre più nulla nella Liturgia ( come la questione del " pro multis" insegna ).
Si stanno sempre più delineando due concezioni ecclesiali : una che si rifà alla tradizione ( e rimane fin troppo staticamente ancorata alle antiche rubriche ) ed una che è sempre più schiava delle mode e dei gusti transeunti del momento.
Date un'occhiata ai "colloqui col padre" di Famiglia "Cristiana" di questa settimana!!
RispondiEliminaDicci tu, non ci costringere a leggere Famiglia "Cristiana"!
RispondiEliminacardinal non sum ego!
RispondiEliminaEsatto, con un articoletto secondario è già stata introdotta una nuova riforma del rito tradizionale.
RispondiEliminaNon solo. mi pare che la Chiesa abbia dimostrato una grande sapienza nel farlo recitare di nuovo appena prima della comunione: dopo averlo recitato nei riti iniziali, può darsi che la mente di qualcuno sia volata verso peccati veniali, quindi recitarlo non fa male.
RispondiEliminaSottoscrivo volentieri l'intervento di Antonello: hai saputo esprimere quanto io neanche sapevo.
se poi riduciamo tutto -come dice Giuseppe- all'incontentabilità...
Secondo me se ne stampano ancora, solo che devono avere la data del 1962, almeno fino al mese scorso.
RispondiElimina<span>Credo che lei sopravvaluti il mio intervento. se devono stracciarsi le vesti per quello che dico io, c'è da star freschi!</span>
RispondiElimina<span>E poi, non sono in diritto di dire ciò che penso?</span>
<span>Temo che lei faccia come me, quando pensavo che il papa dovesse tacere sui temi morali, e solo perché poi gli altri lo criticavano!</span>
<span>Bel metodo, davvero!</span>
A proposito e a conferma di quanto scritto da Antonello sul rito della Settimana Santa riformato a Da Pio XII e il "communicantes" della Pentecoste, si posson leggere le pagine del can. di S. Pietro, Leon Gromier nel sito Una Voce Venetia.
RispondiEliminaIl salesiano don Manlio Sodi ammette di aver ricevuto il Messale del 1962:
RispondiEliminahttp://www.orianomattei.blogspot.it/2013/03/don-manlio-sodi-ammette-di-aver.html