Sabato 23 gennaio 2010 alle ore 15,45 nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Potenza Picena (Alta) il Parroco Don Andrea Bezzini, con il benevolo permesso dell'Arcivescovo Metropolita di Fermo, SER Mons. Luigi Conti, Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, ha ospitato la celebrazione della Santa Messa nei rito straordinario accogliendo la proposta del neonato gruppo di fedeli che ha richiesto una celebrazione "stabile" .
E' stata celebrata la Messa del giorno, in onore di S. RAIMONDO DI PENAFORT, CONFESSORE una delle glorie ell'Ordine di San Domenico e della Chiesa nel XIII secolo.
San Raimondo di Penafort ha l'onore di aver usato la penna per la redazione del Codice Canonico. Fu lui che nel 1234 compilò, per ordine di Gregorio IX, i Cinque Libri delle Decretali.
Il Parroco aveva molto opportunamente informato da oltre un mese i parrocchiani dell'iniziativa che era stata inclusa nel "foglio parrocchiale". Questo zelo pastorale, che intende radunare attorno allo stesso altare, diverse espressioni ecclesiali, che è il modo più equilibrato, in questo specifico momento di attuare le sagge indicazioni contenute nel Motu Proprio "Summorum Pontificum".
La celebrazione della Santa Messa nel rito antico, affidata ad un giovane"sacerdote novello", straniero, di 27 anni, che sta completando gli studi a Roma, è stata molto solenne.
Hanno partecipato anche due seminaristi, stranieri, che pure studiano a Roma : testimonianza di come i giovani, che provengono da cosiddette "chiese novelle" abbiano a cuore l'antica liturgia latina.
Una quarantina di giovani , che fanno parte del "Cenacolo della Santissima Trinità" di Rimini, un'associazione religiosa nata negli anni '70 e fa parte della Consulta Diocesana per le aggregazioni laicali della Diocesi, hanno cantato stupendamente e servito l'altare . Ovviamente assieme ai giovani sono arrivati anche i loro familiari che hanno fatto praticamente da "guide liturgiche" ai tanti fedeli che non avevano dimestichezza con il sacro rito. Hanno anche partecipato alcuni ministranti e cantori del Santuario di Campocavallo, dove si svolge regolarmente la Messa in latino. Il Parroco don Andrea ha assistito tutta la Santa Messa quasi sempre nel confessionale: sono state tantissime le confessioni. I fedeli "forestieri" si sono congratulati con quelli locali per il loro giovane parroco, così attento alla Liturgia e alla valorizzazione delle tradizioni (è merito di don Andrea se tante opere d'arte di Potenza Picena, fra cui l'Organo Bazzani della Collegiata, sono state restaurate e ridonate al culto divino). Ieri anche i fedeli più "lontani" dal nostro modo di pregare hanno potuto constatare che il nostro solo unico scopo è voler lodare Dio con le espressioni liturgiche che risalgono a San Gregorio Magno.
Per questo, sia i componenti del neonato gruppo stabile di Potenza Picena, che gli altri che provengono dalla costa sottostante, si augurano che la celebrazione di ieri sia stata solo il preludio per altre che si potranno fare secondo le indicazioni pastorali locali.
Virgo Lauretana, ora pro nobis !
Andrea Carradori
Fratello Barnaba ... il Vescovo è il principale Liturgo della sua diocesi !
RispondiEliminaMons. Conti, già Rettore del Pontificio Seminario Maggiore, è persona colta e, quando è stato nostro vescovo a Macerata, ha organizzato molto bene la Curia e gli uffici diocesani.
Forse , dicono, che abbia dei preconcetti nei confronti del nostro mondo ( non facciamo, grazie a Dio, del male a nessuno e il nostro solo difetto è di essere zelanti nella preghiera ...)
Aver ottenuto il placet del Vescovo Conti per una celebrazione, che diventerà stabile, è una specie di guinnes dei primati !
Io mi auguro qualcosa di più : Mons. Conti ( che ci legge regolarmente ) una volta ci disse " Io ricordo molto bene la Messa - antica - e la saprei celebrare perfettamente " ( Udienza in Episcopio 9 luglio 2007 ).
Io invito i nostri fratelli ( sopratutto le anime consacrate) perchè Mons. Conti possa celebrare in futuro nel rito straordinario della Chiesa, visto che si ricorda molto bene il rito.
Che il Signore ci conceda questo dono !
Amen.
Legato ovviamente all'Arcidiocesi di Fermo , da cui proviene, Vi posso dare questa notizia :
Nicolas, seminarista dell'Istituto del Buon Pastore, originario dell'Arcidiocesi di Fermo, riceverà la Sacra Tonsura il 2 febbraio prossimo
<span>http://www.seminairesaintvincent.fr/home.php?area=editorial&lang=it</span>
« Dominus pars hereditatis meæ, et calicis mei : tu es, qui restitues hereditatem meam mihi »
Istituto del Buon Pastore
2 febbraio 2010
Vestizione e Sacra Tonsura
Il prossimo 2 febbraio vestirò per la prima volta l’abito talare e riceverò la Sacra Tonsura. Invito tutti voi ad essermi vicini, se non fisicamente, almeno con la preghiera…
Nicolas
Preghiamo, preghiamo e preghiamo !!!
Andrea Carradori
Mi piace specificare.
RispondiEliminaL'ultima foto si riferisce alla Santa Comunione data ai membri della Schola Cantorum che trovandosi dietro l'altare, nell'antico coro, si sono comunicati nella zona presbiteriale.
I fedeli lo hanno fatto dalla balaustra come sempre .
un parroco marchigiano bene informato dice apertamente che i Vescovi delle Marche si sono tacitamente accordati per ostacolare la Messa di sempre (quale permesso poi debbano concedere il Maestro Carradori ce lo potrebbe spiegare meglio...). Siccome infatti non devono dare permessi perchè quello l'ha dato il Papa, allora minacciano, ostacolano, mettono i bastoni fra le ruote...Fermo, Macerata, Camerino..tutti pessimi esempi
RispondiEliminadi che "Liturgo" si blatera quando si parla del Vescovo, e che siamo peggio dei Gallicani? Quando il Concilio parla di "Liturgo" vuol dire che il Vescovo ha un ceto potere in liturgia, per esempio coordinare gli orari delle Messe, regolare il suono delle campane...nulla più. La Chiesa è governata dal Papa, con essa la liturgia.
RispondiElimina"Con il benevolo permesso" del Vescovo credo in Gesù Cristo e nella Chiesa. Senza il suo permesso ("benevolo" ben inteso) non prego nemmeno.
RispondiEliminaChe il Signore salvi la Chiesa dalle colpe degli uomini di Chiesa, "con il benevolo permesso" del Vescovo ben inteso!
Va bene lo stesso, dai! Siete proprio incontentabili. Ricordate che tutto e subito non lo avrete mai, come in tutti gli altri campi. Però, è bello vedere che si muove qualcosa.
RispondiEliminaCaro ospite ha ragione, ma...
RispondiEliminase è vero che è bello che qualcosa si muova ed è giusto rallegrarsene, è anche vero che è ora di smetterla con le piaggerie a buon mercato. Non si combatte per il bene della Chiesa difendendo la Verità e al tempo stesso osannando i peggiori nemici della Tradizione, perchè hanno una mitra in testa. Seguiremo volentieri il caso di Potenza Picena e vedremo come si comporterà in futuro Mons. Conti, speriamo non faccia come ha fatto finora.......e che finalmente obbedisca al Papa.
Mi chiedo anche se sia dovuto a qualche diktat del vescovo di Camerino il fatto che non venga più celebrata di domenica a San Biagio di Pievetorina la messa VO
RispondiEliminaCredo sia stato proprio il Vescovo di Camerino a ostacolare, a parole sono tutti per il Papa...nei fatti i Vescovi delle Marche sono contro...compreso quello di Camerino che è allineato. Agiscono nell'ombra e interpretano il motu proprio come gli pare...da perfetti gallicani! Una minaccia qua, una là....e il gioco è fatto
RispondiEliminaCarissimi fratelli in Cristo,
RispondiEliminaho avuto conferma che il Maestro don Costantino Fefè celebra regolarmente la Santa Messa nell'antico rito a San Biagio di Pievetorina, secondo gli orari che ho indicato nel sito locale www.missaleromanum.it .
Debbo aggiungere che la località montana dove è Parroco don Costantino rende difficile , se c'è mal tempo, che i suoi stessi parrocchiani possano raggiungere la chiesa.
Leggo che " tutti i Vescovi delle Marche sono contro" la celebrazione della Messa antica.
Vorrei rispondere con un frammento del coro della Traviata , atto 3, "Suvvia si stenda un velo sui fatti del passato..." ma non posso.
Aspettiamo fiduciosi l'esito della richiesta del gruppo di Potenza Picena che ha chiesto al favorevole Parroco una celebrazione mensile con l'antico rito.
Ci sono tutti i presupposti che questa richiesta, grazie soprattutto al Parroco, possa andare avanti.
Se questo ottimo fermento spirituale verrà fermato la responsabilità ricadrà su coloro che non vogliono obbedire al Papa ed alla Chiesa e ne dovranno rispondere moralmente davanti a Dio.
Nel sottolineare che nella Città Episcopale di San Benedetto del Tronto è stata istituita la celebrazione festiva della Santa Messa, ogni prima domenica del mese, in pieno centro vorrei pure evidenziare che, quando i Francescani dell'Immacolata di Campocavallo avevano timidamente proposto il Pontificale del Card. Castrillòn nel giorno dell'Epifania, hanno ricevuto subito il placet del loro Arcivescovo ( <span>altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla</span>).
Alla celebrazione è intervenuto ufficialmente il Vicario Generale e l'agenzia di stampa della CEM ne ha commentato la notizia ( con tanto di foto e di articolo integralmente pubblicato ) ed anche il quindicinale Diocesano, Presenza, ha informato i fedeli del Pontificale di Campocavallo.
Altre cose sono rimaste in piedi ed attendono soluzione secondo giustizia e secondo il buon senso ...
Per adesso accontentiamoci di queste due "perle" ecclesiali alle quali ci attendiamo che ne seguano delle altre.
Preghiamo anche per il giovane Nicolas, originario dell'Arcidiocesi di Fermo, il cui nome, ci auguriamo, possa comparire nell'annuario Diocesano fra la lista dei seminaristi non presenti in Diocesi.
Cerchiamo di portare più persone possibili a Cristo ed alla Santa Chiesa rimanendo uniti sia pur con le nostre differenti caratteristiche liturgiche e devozionali.
Aspettiamo , osserviamo e preghiamo !
Andrea Carradori
Maestro Carradori,
RispondiEliminaventotto righe di messaggio per raccontarci che la messa di domenica a Pievetorina....non c'è più, e per dirci che in montagna...nevica! Come si sa la neve e il rito di San Pio V sono incompatibili. Quindi i Vescovi delle Marche sono favorevoli alla Messa di sempre. Un ragionamento dalla logica ineccepibile! Solo ora capisco perchè il Concilio è incomprensibile...perchè nevica.
Meno baggianate Maestro!
@ Come volevasi dimostrare.
RispondiEliminaIo non ho mai saputo che d'inverno il Maestro don Costantino abbia celebrato la messa nel rito antico di Domenica.
La sua lodevole iniziativa, di celebrare la Messa antica, è rivolta ad un gruppetto di parrocchiani solo nelle ferie settimanali ma non ha mai celebrato in una giornata festiva con l'antico messale.
Questo me lo ha detto lui e questo io l'ho scritto sul sito www.missaleromanum.it .
Se Lei è a conoscenza di altro lo scriva chiaramente e poichè cattolici, apparteniamo alla medesima confessione di fede, Lei potrebbe scrivere il Suo nome e cognome come faccio io.
Non si possono immettere dubbi ( calunniate, calunniate, qualcosa resterà - Voltaire ) nei fedeli.
La Messa nella parrocchia di don Costantino c'è regolarmente , nelle ferie settimanali.
La mia testimonianza è veritiera e so di dire il vero .
Attendo una Sua cortese risposta anche sugli altri punti che ho toccato nelle precedenti 28 righe ...
Io starò sempre dalla parte del Papa e del magistero .
Maestro Carradori,
RispondiEliminasia logico per cortesia...col Papa e il magistero ci stanno anche coloro che dicono che i Vescovi sono contro il Papa. Lei invece dovrebbe spiegarci se sta col Papa o con quei Vescovi che gli stanno togliendo il terreno sotto i piedi. Sulle Messe tradizionali domenicali e non, sulle pressioni episcopali...si informi meglio, avrà delle sorprese e non gridi alla calunnia....sia onesto.
Ci risparmi le sviolinate ai Vescovi delle Marche, non ne tirerà fuori nulla, le chiedo solo di essere onesto e di descrivere la realtà della sua regione.
La sfido a scrivere questa frase e a firmarla: "Mons. Conti Arcivescovo Metropolita di Fermo è obbediente a Benedetto XVI, favorisce come può il rito antico, ne incoraggia l'applicazione così come voluto dal Papa"
Se è capace di sottoscrivere questa frase me lo faccia sapere, se non è capace ci risparmi le frasi di circostanza....."Col benevolo consenso del Vescovo"....La liturgia la dirige il Papa e non il Vescovo. Ma questo lei lo sa perchè sta col Papa, quando le pare.
@ Come volevasi dimostrare
RispondiEliminaIo non posso, perchè la mia coscienza me lo impedisce, firmare la frase che Lei ha postato sopra.
Posso e debbo continuare ad obbedire ai Vescovi perchè rappresentano Dio e perchè essi sono l'irradiazione di Cristo Buon Pastore.
Non è questo il posto di parlare delle imperfezioni umane che portano taluni ecclesiastici a non obbedire al Papa.
I panni sporchi ce le laviamo in casa.
Ieri ho avuto conferma che l'anziano e benemerito Canonico-Parroco , di cui sopra, continua a celebrare la Messa di sempre per il gruppetto dei suoi parrocchiani.
Se Lei ne sa di più lo dica apertamente !
Non stiamo a giocare provocando la noja dei pazienti lettori.
Informerò la Redazione, oltre che qualcuno a Roma, dell'ennesimo sorpruso che fra non molto verrà perpetrato a danno di una mite e pazientissima comunità ( quasi tutti giovani ) proprio del luogo più sacro e rappresentativo della mia regione.
Facciamo passare qualche giorno e poi la notizia , che non avrà bisogno di commenti, perchè è grave così come si presenta, verrà fuori a livello nazionale ( e oltre ).
Io non sono coraggioso e non ho la vocazione del combattivo.
Saranno le azioni di coloro ( uso le sue parole) " che stanno togliendo il terreno sotto i piedi.." a fare tutto quello che non ho il coraggio di operare io.
Dopo l'ennesimo atto , antipastorale e denigratorio, che sta per essere compiuto, da coloro che " che stanno togliendo il terreno sotto i piedi.." " grideranno le pietre" (Lc 19, 40).
Nella lettera ai Corinzi San Paolo ha scritto “quando sono debole è allora che sono forte” : io credo che Cristo, giusto Giudice renderà giustizia a coloro che ora stanno nella tribolazione a causa dei potenti che "proclamano solo se stessi" !
<span>Scusate l'errore in una frase di sopra che correggo in questo modo : </span>
RispondiElimina<span><span>" Saranno le azioni di coloro ( uso le sue parole) " che stanno togliendo il terreno sotto i piedi.." a rendere palese tutto quello che io non ho mai il coraggio di denunciare ".
</span></span>
<span>Avrei voluto scrivere così !</span>
Maestro ha parlato bene e mi tolgo il cappello,
RispondiEliminadobbiamo rispetto ai Vescovi ed è vero. Quando combattono contro la Tradizione dobbiamo denunciare con semplicità e veracità. Di più non possiamo fare, ma è già molto dire le cose come stanno. La Chiesa non la salveremo coi sotterfugi, perchè la salva Cristo e non noi. Davanti alla sua franchezza, Maestro, non posso che convenire.
RISPETTIAMO L'AUTORITA' DEI VESCOVI MA DICIAMO TUTTA LA VERITA'
Per l'amore verso la Verità io invito la Redazione di voler fugare ogni dubbio, circa un presunto tacito complotto dei vescovi della mia Regione contro l'attuazione del Motu Proprio, stimolando un intervento, ad hoc, dell'Ecc.mo Vescovo di Fabriano, Mons. Giancarlo Vecerrica, proveniente da CL, prelato estimatore dell'operato di Papa Benedetto XVI e <span>uomo totalmente leale e difensore della verità, tutta intera.</span>
RispondiEliminaIo invito la Redazione a contattare il Vescovo di Fabriano che , sicuramente, ci confermerà nella fede e nella verità.
Sarà anche un buon modo per prepararci spiritualmente alla Domenica di Settuagesima.
Stupisce il livore di come volevasi dimostrare. In una Chiesa Parrocchiale della mia città si celebra regolarmente una messa in russo, ma certamente non in latino!!
RispondiEliminaPerò anche l'Arcivescovo di Camerino ha autorizzato ed ha poi assistito in abito corale alla Solenne Messa nella forma straordinaria celebrata nella Cattedrale da un novello Sacerdote circa un anno fa.
Il Timore dei Vescovi, credo, è che si creino delle "sette", con il rifiuto assoluto di quella forma che il S.Padre Benedetto XVI, che lo si voglia o no ha definito ordinaria. Ci sarà, nella nuova, anche qualche stonatura, le formule sacramentali gridate, e lo sguardo del celbrante fisso nel vuoto nell'Offertorio, l'elevazione dell'Ostia verso il Popolo e non verso il Cielo (dove sta il Padre Nostro). Ma quando andavamo a Messa prima del Concilio eravamo così attenti? Senza neanche, non dico uno sbadiglio, ma qualche distrazione? Per me il merito della liberalizzazione della Messa tradizionale sta nell'aver favorito riflessioni sul significato e sulla natura della S.Messa (di cui, effettivamente, non si parla più da qualche decennio), dopodichè ci si apre ad una migliore comprensione e partecipazione alla Messa Ordinaria (ma per carità non con chitarre e tamburelli)
Fidelis ha scritto bene.
RispondiEliminaTutto il nostro essere ed il nostro fare deve concorrere verso un'unica direzione : la Croce salvifica di Cristo.
Anche l'Altare deve essere unico e non divisibile, anche se con con due messali uno verso oriente e l'altro verso occidente.
Posso anche cercare di comprendere le, infondate, paure dei Vescovi nei nostri confronti ma non le posso giustificare.
Nella situazione italiana in generale e marchigiana, in particolare, non c'è motivo per essere diffidenti nei confronti dei gruppi tradizionalisti : non c'è la materia prima che possa giustificare questa prevenzione mentale negativa .
I Vescovi delle Marche<span> sanno benissimo</span> che i fedeli che sono legati all'antica disciplina liturgica sono <span>perfettamente in comunione con la Chiesa</span> e non mostrano alcun passo polemico nei confronti dell'ultimo Concilio ( magari incominciano ora a nutrire qualche fondato dubbio sullo sterile e pernicioso " spirito del concilio", proprio perchè si osserva il comportamento non pienamente pastorale nei nostri confronti ...)
I Vescovi delle Marche invece che "investire" sui fedeli, che chiedono solo un supplemento liturgico, nell'antica disciplina liturgica, hanno tentato di tagliare le ali e di sabotare l'attuazione del Motu Proprio in alcune Diocesi invece che tener conto che che in quasi due anni di messa stabile ha avuto la gioia di tre vocazioni allavita sacerdotale e religiosa.
Un'altra vocazione si sta concretizzando ...
Io mi sarei aspettato, caro Fidelis, più intelligenza ( e più furbizia) da parte dei nostri Vescovi che , fattisi imbavagliare la mente dai soliti mezzi di informazione eccesiali, a senso unico, tipo La Vita Pastorale ecc ecc ecc hanno finito per emettere un verdetto senza ancora conoscere ne' i capi di imputazione ne' le leggi vigenti...
Pensate che un Vescovo, con cui ho parlato, non conosceva neppure il più "antico" seminario tradizionalista italiano ( parlo di quello di Gricigliano); il Vescovo pensava che esistesse solo quello della Fraternità di Mons. Lefebvre.
Un vicario, notando, generosamente, in me una predisposizione ecclesiale pochi giorni fa mi ha detto " perchè non ti fai ordinare e incardinare nella Fraternità San Pio X" ? ( Risum teneatis)
" Monsignore, gli ho detto, ma quelli sono ancora fuori della comunione con Roma..."
Ho scritto questo perchè l'informazione, del nostro normale mondo tradizionalista, presso il nostro Clero ed i nostri Vescovi è alquanto falsata se non nulla.
Eppure questo mondo esiste : famiglie intere che frequentano e sovvenzionano la Liturgia antica, interi gruppi di migranti liturgici domenicali ecc ecc ecc
E' giusto che i Vescovi delle Marche, chiusi i soliti giornali di disinformazione eccesiale, di cui sopra, incomincino a leggere i nostri siti e sopratuttoad incontrare normalmente le persone normali dei nostri normalissimi gruppi .
E' questo che vuole il Papa : non lasciare la Messa antica appannaggio di questo o di quel gruppo ma rintronizzarla nelle sagrestie.
Non posso pensare che la disattenzione dei nostri Vescovi nei confronti dei gruppi legati alla tradizione sia generata da altri motivi ( malcelate simpatie per alcuni gruppi eccesiali distanti anni luce dalla liturgia romana) oppure per ( anathema sit ) per i " suggerimenti " di questo o di quel prelato ...
Una cosa è certa : i nostri pastori non stanno facendo una bellissima figura perchè i fedeli marchigiani legati alla messa antica sono perfettamente in comunione con la chiesa locale e sono particolarmente rispettosi anche della Messa nel rito ordinario, allla quale partecipano con euguale devozione.
Doppia figuraccia che rima o poi sarà sanata.
Uniche eccezioni le Diocesi [...]