Fra gli stendardi delle due associazioni cattoliche, con al centro l'immagine dell'Immacolata, erano presenti Dom Bertrand de Orléans e Braganza, principe imperiale del Brasile, che ha parlato dei rapporti della sua famiglia con il prof. Plinio; Caio Vidigal Xavier da Silveira, stretto collaboratore di Plinio; Julio Loredo, che ha illustrato la genesi fin dall'adolescenza del pensiero e del fervore cattolico che trova il suo compendio in “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”; quindi il giurista, docente di procedura penale, presidente dell’ordine degli avvocati di Torino ed esponente piemontese di Alleanza Cattolica Mauro Ronco, che ha spiegato il complesso articolarsi della dialettica fra il diritto e le istituzioni in “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione”, dove anche ci si interroga sull'odierno “dogma” della carte costituzionali figlie ideologiche della rivoluzione.
Poi l'intervento molto atteso del prof. Massimo Introvigne (che potete leggere integralmente qui ). E risuona da subito nella memoria delle centinaia di presenti la profezia di Dostoevskij: “La Bellezza salverà il mondo”, motto comune a molti in quella sala, particolarmente adatto ai tempi, del tutto in linea con l'indirizzo estetico e pedagogico imboccato da Papa Benedetto XVI. Lo stesso pontefice aveva citato lo stesso 21 novembre nell'incontro con gli artisti in Sistina il sommo letterato russo dell'800: “L’umanità può vivere – egli dice – senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui”».
Introvigne spiega la "modernità" come fenomeno rivoluzionario, che secondo la definizione di Correa de Oliveira ha quattro fasi: rivoluzioni che attaccano l’ordine naturale e cristiano cercando di spezzare prima i legami religiosi, con la Riforma protestante (I Rivoluzione); poi i legami politici con la Rivoluzione francese (II Rivoluzione), quindi i legami economici con la Rivoluzione comunista (III Rivoluzione), infine i legami micro-sociali della famiglia, quelli fra madre e figlio con l’aborto e perfino quelli dell’uomo con sé stesso e interni al corpo umano con la droga e l’ideologia di genere (IV Rivoluzione)". E conclude Introvigne: "Il gesto del medico abortista che taglia il cordone ombelicale non per la vita ma per la morte simboleggia in un modo che più tragicamente eloquente non potrebbe essere l’opera della Rivoluzione, che non sopporta i legami e li distrugge".
Nella nuova edizione italiana di "Rivoluzione e Contro-Rivoluzione", curata dal reggente di Alleanza Cattolica Giovanni Cantoni ed edita dalla Sugarco, il cui intervento chiude l'intenso convegno, troviamo queste affermazioni tratte da un'opera inedita di Plinio, allegata al nuovo volume per il cinquantenario: «Le forme, i colori, i suoni, gli odori e i sapori» e «gli oggetti di cui [l’uomo] si circonda» sono elementi essenziali nella formazione delle tendenze: «Un mobile comodo è quello che serve solo al corpo: un mobile elegante è quello che serve anche all'anima. Un tessuto resistente, gradevole al tatto, adatto al clima, soddisfa il corpo. Ma l’anima ha esigenze proprie e chiede che sia bello».
Il convegno ha avuto la sua degna conclusione con la celebrazione della S. Messa gregoriana da parte di mons. Athanasius Schneider vescovo ausiliare di Karaganda, conosciuto al pubblico italiano anche per il magnifico libretto Dominus est, della Libreria Editrice Vaticana, sulla Sacra Comunione (vedi qui). La S. Messa è stata servita da due “chierichetti” di eccezione: Padre Nuara o.p., l’organizzatore del convegno di Roma dell’ottobre scorso sul Motu Proprio e il canonico Luzuy dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote.
Un video della S. Messa:
Sono molto, ma molto, stupita dal silenzio che ha seguito l`informazione trasmessa da mic, non ho letto reazioni a ciò che sta succedendo a Campobasso, eppure non è cosa da poco, basta leggere il documento.
RispondiEliminaÈ bene informare su convegni, symposium, messaggi ecc. ma sul terreno si agisce, ci sono tante parole e ci sono i FATTI.
C`è la concretezza di una chiesa nella Chiesa che agisce, che sta esercitando un`influenza sempre crescente in seno alla Chiesa cattolica, prima in modo segreto, occulto, nell`ombra, oggi in modo palese, aperto pur mantenendo il sistema del segreto, il tutto legittimato e incoraggiato dalla gerarchia.
Si direbbe che ognuno è occupato in modo prioritario a salvaguardare o promuovere il proprio orticello e non ci si rende conto di ciò che sta succedendo o si fa finta di non vedere.
Ne sono personalmente sconcertata.
http://www.internetica.it/neocatecumenali/lanuovaChiesa-avanza.htm
http://neocatecumenali.blogspot.com/
Non è indifferenza, Luisa: parlo per me ma forse interpreto anche il pensiero di altri, non è indifferenza ma impossibilità di reagire se non con uno scoppio di indignazione che serve a poco. La responsabilità di intervenire compete alla gerarchia, non certo a noi. Si può, si vuole pensare che lasci fare, che per certi versi abbia addirittura incoraggiato per portare allo scoperto le deviazioni e quindi reprimerle meglio.
RispondiEliminaMi sembra che qui si confonda la deriva neocon delle due associazioni, con la Tradizione Cattolica che è ben altra cosa.
RispondiElimina