Intervista realizzata da Bruno Volpe ed apparsa su Pontifex.Roma:
"Alla domanda che talvolta spesso mi pongono, se è meglio la messa antica o quella de Novus Ordo rispondo che è come il caso dei bimbi, ai quali si chiede se amano più il papà o la mamma": se la cava con una simpatica battuta il cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, Presidente Emerito della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
Eminenza che cosa bisogna fare per dare maggior senso del sacro alla messa?:
"In questo caso, per spiegarlo, non basterebbero dieci interviste. Mi limito a fare un esempio".
Prego:
"esiste come lei sa, il canone romano".
Un poco lungo:
"vero. Ma cinque minuti in più nella celebrazione non sono certo una tragedia, se ne perdono tanti in cose innecessarie e talvolta antiliturgiche. Il canone romano esiste anche nel Novus Ordo e sicuramente dà alla messa maggior senso del sacro. Credo che sarebbe auspicabile un maggior utilizzo,ma spesso molti sacerdoti vanno di fretta".
Circola un luogo comune secondo il quale il Vaticano II avrebbe abolito il latino:
"una stupidaggine. Il Concilio ha lasciato il latino ed anzi ne suggerisce la utilizzazione. Ha soltanto aperto alla utilizzazione delle lingue locali come opzione. Segnalo, tanto per non fare polemica, che i padri conciliari hanno sempre celebrato la messa con i libri di San Pio V. Questo lo hanno fatto i padri conciliari".
Intanto sono cominciati a Roma i dialoghi dottrinali tra la Santa Sede e i tradizionalisti, che notizie ha?:
"mi sembra che il Papa abbia fatto molto bene ad avviare questo tavolo di negoziato su questioni dogmatiche molto delicate e direi difficili. Ragion per cui ritengo che non si tratti di incontri facili e tanto meno destinati a durare poco. Mi pare opportuno che su questioni fondamentali vi siano posizioni chiare".
Le nota nella Fraternità?:
"ecco, appunto. Io non conosco ancora la posizione ufficiale di tutta la Fraternità. Voglio dire che se da un lato si ascoltano discorsi accettabili e promettenti, ogni tanto se ne leggono in ordine sparso, altri meno concilianti e di tenore diverso. Sarebbe bene da questo punto di vista maggior uniformità anche nella Fraternità".
Da quanto le risulta in che clima si sono avviati questi incontri?:
"io non vi ho preso parte, ma da quanto so il clima mi sembra disteso e sereno. Indubbiamente discutere con i nervi saldi aiuta e mi auguro che questa calma duri sempre durante tutto il negoziato. Una soluzione è auspicabile per la stessa unità della Chiesa che sta tanto a cuore al Papa".
Oggi si celebra la festa dei fedeli defunti, che significato ha?:
"una esaltazione della vita e non della morte che mai prevarrà. Mentre termina la vita naturale, quella eterna non finisce. Il corpo è stato Tempio dello Spirito e dunque questa festa unisce con gioia cielo e terra, è il prolungamento della festa di tutti i Santi".
La Cei in Italia ha deciso per il no alla dispersione delle ceneri dei defunti:
"sono consenziente. Dal punto di vista del diritto canoninco non ci sono impedimenti alla cremazione, ma penso che le ceneri vadano conservate in luogo adatto ed ageguato al decoro che gli si deve".
Dice il Card. Hoyos per spiegare il senso del sacro:
RispondiEliminaIl canone romano esiste anche nel Novus Ordo e sicuramente dà alla messa maggior senso del sacro. Credo che sarebbe auspicabile un maggior utilizzo,ma spesso molti sacerdoti vanno di fretta".
***********************
NON sono d'accordo Eminenza....
Lei prima, con una battuta, sottolinea che non bisogna fare la differenza fra Novus e Vetus, ora dice addirittura che il Canone Romano nel NOM da perfino maggior senso del sacro alla Messa....
No, eminenza, il senso del Sacro resta tale QUANDO NON VIENE DISPIEGATO, nel NOM (al quale non attribuisco un errore del Canone non essendo io stessa un addetta ai lavori) il senso del Sacro è talmente dispiegato da averlo completamente tolto...
Non so se ciò dipende dal Canone, personalmente non lo credo, ma nella pratica di questa Messa il sacro è letteralmente e visibilmente scomparso...
Venga in incognito ad assistere alle Messe della Parrocchia e si renderà conto da solo che il problema nel NOM sta proprio in quel CONTINUO SPIEGARE ED INVENTARSI pur di rendere ATTRATTIVA la Messa...
Io temo che non abbiate colto il cuore del problema, ed è ovvio che assistiamo allora ad una sorta di scaricabarili delle responsabilità... e così giustificare l'esigenza di una uniformità nella FSSPX per la quale non metto in dubito tale necessità, ma il problema sta più a monte...
Ai sacerdoti del dopo Concilio è stato insegnato nei seminari AD INVENTARSI NELLA MESSA...a cercare l'attrattiva....in tal senso l'attrattiva nel VOM è e resta IL CRISTO NEL SUO SACRIFICIO PERFETTO, nel NOM l'attrattiva è come rendere PIU' APPETIBILE IL BANCHETTO...
Eminenza....ogni tanto vogliate ascoltare anche il "piccolo gregge" che vive in trincea ogni giorno...che magari non sa nulla della teoria, ma conosce tutto della pratica...
^__^
E ancora:
RispondiEliminaCircola un luogo comune secondo il quale il Vaticano II avrebbe abolito il latino:
"una stupidaggine. Il Concilio ha lasciato il latino ed anzi ne suggerisce la utilizzazione. Ha soltanto aperto alla utilizzazione delle lingue locali come opzione. Segnalo, tanto per non fare polemica, che i padri conciliari hanno sempre celebrato la messa con i libri di San Pio V. Questo lo hanno fatto i padri conciliari".
********************************
Perdoni Eminenza, ma la stessa uniformità che chiede nella FSSPX andrebbe richiesta anche fra di noi nella Chiesa perchè se lei ascolta i sacerdoti le diranno che nel Seminario non si insegna più il latino....
Posso anche concordare con Lei che il Concilio non ha mai ordinato di abrogare il latino, ma come spiega che nei fatti ciò è avvenuto?
E' raro trovare sacerdoti che conoscano le Preghiere in latino, un grazie alla Tradizione nel Canto che almeno ha salvaguardato certi Inni, ma nella sostanza i sacerdoti e i vescovi non conoscono questa lingua...
Perfino un vescovo africano, all'inizio del Sinodo ammetteva di non conoscere il latino e che si usa come lingua o l'inglese o il francese...
Difformità ordunque vi è un pò dovunque, ma qualcuno ha dato l'ordine che nei Seminari sia la Messa antica quanto la Messa in sè (NOM o VOM) non andasse più detta in latino e di certo non siamo stati noi laici ^__^
Grazie Cate,
RispondiEliminasacrosante parole!
Ma non sarebbe il caso di tacere sui lefebvriani in questo delicato momento?
(parlo in particolare di Volpe sempre a caccia di quanto fa notizia e che spesso confeziona estrapolando da altri contesti)
una risposta poco chiara e ambigua...ho paura che ci prendono in giro....
RispondiEliminaCosa ci aspettiamo?
RispondiEliminaChe dicano: ragazzi, abbiamo preso solenni cantonate!
Non si porà andare avanti se non "salvando le forme".
Cosa poteva dire il Cardinal?
Quello che ha detto. E non nega i problemi, ridmensiona la responsabilità del NOM. E che ci aspettavamo?
I tempo devono maturare.
Invece mi preoccupa quello che già sapevo. Nella San Pio X le posizioni sono frammentarie e "rigide".
Io spero per loro e per tutti noi che gli interlocutori della Curia non abbiano posizioni rigide...
Altrimenti è un vero disastro.
Bisogna pregare e dissuasere la Fraternità dall'irrigidimento.
Non fa bene a nessuno, oggi.
La San Pio X deve tornare in una posizione canonica regolare quanto prima!
Io, per esempio, se fossi responsabile della San Pio X, OGGI, avrei già "chiarito" tutto! Che c'è da chiarire?
RispondiEliminaIl Papa ha dato ragione alla San Pio X per 3/4! Mi devo incaponire sul restante quarto?
Avrei già firmato da un pezzo la proposta della Curia (che sarà già sul tavolo).
Fratelli della San Pio X: FATE PRESTO che i giorni sono cattivi!
Anche a Roma ci vorrebbe più uniformità e non solo sui rapporti con la FSSPX ma soprattutto con la VERITA'.
RispondiEliminaHa ragione Stefano, bravo finalmente! Un po' di sano pragmatismo.
RispondiEliminaLa FSSPX deve accettare quel che passa il convento, prima che si chiuda questa finestra aperta con questo papa, già ha ottenuto i 3/4 di quel che prima poteva solo sperare, adesso metta sul tavolo della trattativa le opere buone di beneficenza che sta facendo in Africa e verso le Chiese più povere e forse potrà ottener qualcos'altro. Adesso abbiamo questo papa, con il prossimo che accadrà?
La FSSPX deve manifestare più umiltà e più ecclesialità nelle opere buone di beneficenza.
Difficilmente avremo un altro pastore come l'attuale regnante
Un caro saluto
Pippo Trolley
sono d'accordo con quanto scritto da mic
RispondiEliminaMi sembra che certi vescovi (non vorrei generalizzare) sono come i politici: vivono in un altro mondo, lontani dalle necessità e dal vivere comune della gente.
RispondiEliminaMiserere, non ha idea di quanto lei abbia ragione! :-(
RispondiEliminaE quali sarebbero i punti contoversi del concilio che sono stati risolti? Son proprio curioso di sapere. Lo slogan: ermeneutica della continuità?
RispondiEliminaLasciamo che i colloqui chiariscano tutto quel che c'è da chiarire, che non è poco e che vale non solo per la S. Pio X ma per tutta la Chiesa.
Come dimostrano le sortite di tanti nomi noti, anche teologi, che finalmente , dopo vani tentativi, chiedono al papa di risolvere questi interrogativi che non permettono di accettar il pastorale concilio senza discuterlo serenamente fuor d'ogni spirito polemico.
ma scusate..se non avveva niente da dire poteva anche tacere.Queste cose sono molto delicate e quindi non vanno sbandierate.Altrimenti davanti il papa si fanno belli..e di dietro fano cariera! Sulla Santa messa non si scherza...di mezzo c'e' la salvezza dell' anima...o con Dio o contro!!! Che cominciano ad essere piu' umili ed ascoltare le voci dei fedeli!!!
RispondiEliminaNon mi risulta che le posizioni della FSSPX siano molto frammentarie. Fino ad oggi anzi mi è sembrata molto compatta in questo anno 2009 così travagliato. Certo ogni Vescovo può, di volta in volta, sottolineare un aspetto dei problemi e non trattare di un altro. Ciò non significa comunque mancanza di uniformità.
RispondiEliminaQuesto non è il momento di vociare. I colloqui sono in corso. SILENTIUM.
RispondiEliminaE giù il cappello, davanti al Cardinal Castrillon Hoyos!
Anonimo delle 2,04: Giù il cappello soltanto davanti alla verità e non davanti al cardinale Casstrillon che con buona pace del prof Pastorelli si dimostra, anche in questa intervista, il solito pesce in barile. Ribalta infatti la fritata. Ora le colpe dello sfascio della chiesa cattolica sono della FSSPX e non della ventata di nichilismo , di apostasia, di ignoranza che ha investito i pastori ed in particolare i vescovi. Hanno distrutto tutto e sradicato la Fede dall'animo dei poveri cattolici. Hanno ridotto la messa ad una recita a soggetto. Hanno trasformato il sacerdote in un agitatore politico, un animatore da discoteca e la colpa di chi chi è? della FSSPX!! Ma signor cardinale non ci faccia ridere perchè questo oltretutto è il momenteo di piangere amaramente su tutto quello che ci avete tolto.Peter
RispondiEliminaCosa c'entri io non so proprio, caro PETER.
RispondiEliminaIl card. Castrillon s'è trovato a lavorare con l'ausilio di una o due persone ed in un clima di ostilità generale, ma non ha mai ceduto. Certo, dall'Ecclesia Dei ci saremmo aspettati di più, ma non possiamo non tener conto delle condizioni oggettive in cui ha dovuto operare.
Il card. Castrillon merita rispetto, e la Fraternità S. Pio X lo ha sempre ringraziato per la sua opera.
Nella sua intervista non ha accusato di niente questa fraternità. Ha detto una verità: che la Fraternità S. Pio X al suo interno è divisa.
Chi la conosce sa bene che tra preti, seminaristi e gli stessi vescovi ci son notevoli differenze nei contenuti e nelle forme. Diversi si son già sbilanciati dichiarando apertamente che in caso di riconciliazione - impossibile se Roma non si convertirà alla Verità ch'è quella della S. Pio X - abbandoneranno il più nmoderato mons. Fellay. Il quale si sforza dki presentare una fraternità tutta compatta, ma sa bene che gli abbandoni ci saranno.
Appunto, giù il cappello! Il Cardinale ha fatto molto per la Chiesa, per la Tradizione e per la FSSPX. Attento, Peter, attento!
RispondiEliminaCaro prof. Pastorelli,
RispondiEliminasono quasi sempre d'accordo con Lei ma questa volta mi permetto rispettosamente di dissentire. Credo proprio che non ci saranno lacerazioni, almeno su larga scala, nella FSSPX. Mons. Fellay non mi sembra assolutamente "moderato" ma solo più diplomatico. Sui contenuti ultimi sono tutti d'accordo compreso mons. Williamson. Se dovessero manifestarsi gravi fratture, così come nelle trattative del 2001, mons. Fellay farà un passo indietro che poi tanto indietro non sarebbe. Si tratterebbe solo di attendere ancora qualche anno o decennio!
L'anonimo delle 9,35 mi dovrebbe spiegare a che cosa dovrei stare attento!! Che cosa è un messaggio mafioso? Veramente non capisco signor anonimo, potrebbe essere più chiaro? Al Prof Pastorelli , che guiustamente cade dalle nuvole, dico che la mia frase è il seguito di un altro discorso sempre sul card. Castrillon che io, tempo fa, criticavo sommessamente e lui difendeva animatamente. Peter
RispondiEliminaMaggiore uniformità nelòla FSSPX?
RispondiEliminaE nella Chiesa?
Antonello
Antonello mi ha preceduto nell' ultimo post ....
RispondiEliminaInoltre , il CARDINALE . persona rispettabilissima , una delle poche rare eccezioni , paragona la '' MESSA ANTICA ,, e quella '' MODERNA ,, con l' affetto che si deve ai propri genitori ......
mi pare più una risposta diplomatica che di sostanza ......
la prima infatti è quella su chi si è retta la DOTTRINA della CHIESA per secoli ,
la seconda , quello che io chiamo la MESSA DEFICIENTE di PAOLO VI , pur sempre valida , ma pur sempre deficiente , è stata fatta , inventata a tavolino , ed è il risultato dello sfacelo dottrinale di oggi ......
non dimentichiamo che in chiusura del CVII , guarda un pò , qualcuno ha detto '' E ADESSO SIGNORI CREIAMOCI UNA MESSA ADATTA AL CASO ,, ..........