Come a suo tempo anticipato (v. qui), domenica 20 settembre è stato celebrato nella parrocchia personale di Trinità dei Pellegrini, affidata alla Fraternità Sacerdotale San Pietro, l'anniversario dell'entrata in vigore del motu proprio. Per l'occasione la Messa solenne è stata cantata da Mons. Guido Pozzo, nuovo Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, che ha lasciato di sé ottima impressione. La Chiesa era stracolma di fedeli, grazie anche alla presenza di pellegrini e studenti da tutto il mondo.
Dopo la cerimonia, Monsignore si è trattenuto per il rinfresco organizzato dal gruppo giovanile della parrocchia.
che bella cerimonia !
RispondiEliminaChe splendore! Che Dio protegga Papa Benedetto e Monsignor Pozzo!
RispondiEliminaAd Maiorem Dei Gloriam!
E così un monsignore di Curia ha potuto vedere come ci possano essere giovani convinti anche alla messa antica, senza bisogno di tambureggiamenti tribali o strimpellate da nottata-in- spiaggia, ma con latino e gregoriano!
RispondiEliminaAntonello
Mi sembra di capire, guardando la foto, che Monsignor Pozzo ha parlato a braccio durante la sua omelia, sarebbe possible avere il testo?
RispondiEliminaGrazie!
Sarebbe proprio il caso che il nostro Vescovo(di certo piu' coraggioso,per grazia di stato)del Suo collega di Albenga,ORDINASSE una Santa Messa ad orario CIVILE in uno,e nell'altro, dei due riti canonici dell'Ordine Romano in tutte e quattro le Sue Basiliche.Da Roma,Eugenio
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuanto all'omelia, Luisa, è stata molto chiara e partecipe. So che c'è chi l'ha registrata; speriamo venga fuori
RispondiEliminaposto anche qui il commento già inserito sull'altro blog:
RispondiEliminami colpisce Leandro che dice che siamo delle Cenerentole... bè, in rapporto alla operatività e alla penetrazione consentita agli altri, c'è effettivamente un abisso.
Domenica scorsa ho avuto l'opportunità di parlare con Mons. Pozzo, dopo la celebrazione dei 2 anni dal Motu proprio in S. Trinità dei Pellegrini.
Ebbene, ho trovato una persona estremamente aperta e consapevole della situazione (del resto delineata con estrema chiarezza nella sua omelia); devo trarre queste conclusioni:
1. estremamente prudente e diplomatico, per i problemi esistenti ha indicato di seguire per intero la via gerarchica, prima di ricorrere a lui per eventuali interventi: nel nostro caso abbiamo sacerdote gruppo e Altare per una messa VO settimanale ma, venuto un nuovo parroco diocesano, ci ha sfrattati dall'Altare
2. Ha detto che comunque c'erano già la Parrocchia personale in cui eravamo e altre (due o tre) chiese a Roma; è stato logico opporgli che sostanzialmente la Tradizione era rinchiusa in un ghetto, una sorta di 'riservsa indiana' e siamo ben lontani dalla 'promozione'
2. e quindi, gli ho appunto rappresentato -con il dovuto garbo sorridente ma fermo- che è necessario 'promuovere' e che, se del VO non si parla (e soprattutto non vi si introducono i sacerdoti) nei Seminari, nelle facoltà teologiche, nei corsi per Catechisti, nelle parrocchie, come si può sperare nella sua diffusione?
Ha dichiarato che ognuno di noi deve fare quel che può, dalla sua situazione. A me francamente non sembra sufficiente, perché è come se la Chiesa ci lasciasse soli, così. Ognuno di noi potrebbe essere più operativo in situazioni promosse e volute e guidate dalla Chiesa. C'è un punto da cui bisognerebbe partire. O interpreto male? Vedremo cosa verrà fuori dal Convegno di ottobre...
Certo il Signore sta suscitando in molti, anche giovani, il desiderio e la volontà di partecipare al VO ma, alla fine, se ci mettiamo anche i vescovi e i parroci renitenti alla volontà del Papa, il ristagno sarebbe inevitabile, se non confidassimo nell'intervento della Grazia che già fluisce da quel che c'è finora...
4. Ha dichiarato che il motu proprio del Papa è intervenuto dopo 40 anni di dispersione, trovando la maggior parte dei fedeli ignari e impreparati; per cui sarà necessario che passi almeno questa generazione per vedere risultati.
5. Certo che se nel frattempo non si promuove nulla, anche la generazione presente non riceverà per la maggior parte il 'nutrimento' sano della Tradizione e dobbiamo rassegnarci che 'passi' anche questa affidandola al Signore...
6. E' tutto nel suo Cuore e in Lui confidiamo
piccola postilla (con mons Pozzo non ho nominato la 'riserva indiana', l'ho inserito ora)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCaro Eugenio,
RispondiEliminal'abbiamo detto più volte e mi spiace che nella confusione e nella fretta di dir l'essenziale mi sia suggito accennarlo a Mons. Pozzo;
ed è ASSURDO che Vallini, se non il Papa, non promuova la celebrazione di una messa VO domenicale in orario accessibile in ognuna delle 4 Basiliche Romane e forse anche 5, con S. Croce in Gerusalemme che, con l'annesso albergo, ha una frequentazione internazionalissima
Cara Mic
RispondiEliminapuoi fornirmi per cortesia l'indirizzo esatto dell'albergo annesso alla Basilica di S. Croce?
Sarei molto interessata a venire in un week-end con la mia famiglia per seguire una Messa tridentina.
(Nella diocesi dove risiedo
non sarà permessa per almeno 20 anni ancora...)
Grazie infinite!
Federica
PS Se è possibile, anche l'indicazione degli orari delle Messe.
...pardon, cancellate il mio post, con questo: leggo adesso che lì NON è celebrata la Messa tridentina.
RispondiEliminaChiedo scusa alla Redazione.
Federica
Cara Federica, il nostro gruppo aveva ottenuto dai monaci la celebrazione della Messa Tridentina in Santa Croce in Gerusalemme ogni sabato mattina alle ore 9. Ora il nuovo parroco ce la nega perché "quella parrocchia si esprime con il NO"
RispondiElimina(in realtà si è preso tempo per darci una risposta definitiva, ma da come si è posto, è più facile dica no)
Tra qualche giorno torneremo alla carica e, se sarà sì, riprenderemo le celebrazioni (se mi mandi una mail ti avviserò); se sarà no, andremo da Vallini e, poi, eventualmente, da mons Pozzo
Peccato che non sapevo niente della celebrazione VO a S.Croce il sabato a Roma alle 9,00 altrimenti sarei venuto.
RispondiEliminaUn salutone,
Basemarom.
Il commento di Mic che ci fa parte del suo scambio con Monsignor Pozzo mi sembra importante.
RispondiEliminaSono stupita che non abbia sollevato maggiori reazioni o altre domande di informazione.
In fondo non è tutti i giorni che uno di noi possa parlare con il segretario dell`Ecclesia Dei!
Cara Luisa,
RispondiEliminati ringrazio per l'intervento, almeno un piccolo feed back :)
Il breve scambio col monsignore è stato in Sacrestia, subito dopo la Messa, favorito da un appartenente al nostro Gruppo che fa parte della Confraternita presente a S. Trinità dei Pellegrini.
Io non ho fatto altro che riportare lo scarno contenuto, che però può presentare risvolti significativi e mi interesserebbe che qualcuno li trovasse, se ci sono.
Ma forse gli amanti della Tradizione oggi sono in vacanza ;)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaHa dichiarato che il motu proprio del Papa è intervenuto dopo 40 anni di dispersione, trovando la maggior parte dei fedeli ignari e impreparati; per cui sarà necessario che passi almeno questa generazione per vedere risultati.
RispondiEliminascusate, io insisto, poi se volete intervenite intervenite, altrimenti ciccia, dicono a Roma!
So bene che questo discorso è 'vecchio', perché già fatto da Ratzinger diversi anni fa.
E dunque io mi chiedo: una persona con quella responsabilità nella Chiesa, che dimostrava di essere consapevole di questa paurosa ignoranza dei fedeli che sono stati privati di un tesoro prezioso, depauperati, traditi, neo-protestantizzati finora del tutto impunemente, perché -insieme ad altri Pastori sulla stessa lunghezza d'onda- non ha 'promosso' interventi e correttivi che potessero inaugurare il tempo nuovo della 'restaurazione' non solo con auspici, ma anche con fatti concreti? Se questo fosse stato fatto, il gap non sarebbe, ora meno ampio invece che pressocché incolmabile?
Da quando è nato il cristianesimo, catechesi e Liturgia e testimonianza sono le colonne portanti della trasmissione della Fede. Se la liturgia, ma soprattutto la catechesi continua ad essere quelle della cultura egemone, questa sì promossa, incoraggiata, con tutte le porte aperte, compreso l'affidamento di 13 parrocchie della periferia romana (come se non bastassero tutte le altre invasivamente occupate) ad un movimento che non è un movimento, e che tutto insegna e pratica tranne che la Tradizione, senza tralasciare i vescovi modernisti nominati a vagoni e relative conseguenze sui fedeli, non vi sembra una tragica, incomprensibile, sconcertante, incongruenza?
Mi sento male non solo a dirle ma anche a pensarle queste cose.
Avete sempre la possibilità di cancellare o di correggermi se dico castronerie
no CARA MIC .......
RispondiEliminail fatto che si sia VOLUTAMENTE tenere ed '' allevare,, i fedeli nell' IGNORANZA è una grave colpa ed un peccato secondo me ben piu' grande e grave dell' aver tradito la DOTTRINA ......
Condivido le tue domande caro mic.
RispondiEliminaCondivido il dolore che si sente nel cuore ponendosele.
Condivido l`incomprensione vedendo che ciò è stato tollerato,legittimato e continui ad esserlo da chi dovrebbe guidarci e proteggerci.
Ci sono le parole e ci sono i fatti e i fatti troppo sovente smentiscono le parole o i fatti non seguono le parole.
Incoerenza.
À plus rien n`y comprendre!
... e già dobbiamo ringraziore il cielo per il miracolo del motu proprio. La nostra speranza è che al Signore può anche bastare questo; il resto lo farà Lui se continuiamo a rispondere
RispondiEliminaA Mic: grazie di averci riportato lo scambio con Mons. Pozzo.
RispondiEliminaLa cui omelia - mi dicono - è stata estremamente favorevole alla Tradizione: si capiva che non erano soltanto belle parole rivolte a compiacere l'uditorio.
In effetti, è urgente che i tradizionalisti, anziché limitarsi a rimestare vecchi argomenti nei blog, si rimbocchino le maniche a costituire i gruppi e chiedere messe. A quanto pare (almeno ci auguriamo) l'Ecclesia Dei ora vorrà intervenire in modo un poco più incisivo di prima.
Purtroppo, una cosa dobbiamo capirla bene: sta a noi fedeli combattere, e non attendere passivamente che le parrocchie del vicinato si decidano a darci la Messa di sempre.
Purtroppo, una cosa dobbiamo capirla bene: sta a noi fedeli combattere, e non attendere passivamente che le parrocchie del vicinato si decidano a darci la Messa di sempre.
RispondiEliminasu questo non c'è dubbio. Ma se ogni volta finisce come a Cagliari e a Milano e in molti altre diocesi dove i 'combattenti' non mancano, ma i propri superiori non li equipaggiano adeguatamente... certo, non manca neppure un altro tipo di 'equipaggiamento', cioè la fiducia nel Signore; ma si dà il caso di una base 'assetata' e di pastori che non aprono le condotte della Fonte.
E' vero che mons. Pozzo è parso favorevole alla Tradizione. Del resto lo erano anche mons. Perl e Castrillon Hoios; ma quanto a iniziative siamo allo stesso livello.
Dire, ad esempio a chiunque fosse progressista di promuovere qualcosa nel suo ambito è una cosa, dirlo a noi significa lasciarci soli.
Basterebbe che creare una parrocchia personale in ogni diocesi (o almeno in ogni regione). Già questo potrebbe essere il punto di riferimento per molti 'assetati',
Poi perché non garantire la Messa VO, almeno la domenica, nelle Basiliche Romane? Come fanno i giovani di oggi ad amare quello che non conoscono e di cui nessuno parla mentre, chi lo fa, ne parla con disprezzo e con pregiudizi abominevoli?
Non mi sembra chiedere troppo o mostrare impazienza e mancato rispetto per i 'tempi' del Signore. Anche perché, normalmente, Lui vuole servirsi di noi...