Chi canta prega due volte, diceva Sant'Agostino, ma chi canta male non prega e non fa pregare neanche gli altri. Succede più o meno ogni domenica nelle numerose parrocchie in cui il canto di cherubini e serafini - cui la liturgia terrena dovrebbe tendere sempre di più (cfr. Sacrosantum Concilium n.8) - è oscurato da schitarrate e canzonette che riducono sistematicamente la liturgia a intrattenimento infantile. Il risultato di questa liturgia devirilizzata è che coloro che dopo la pubertà crescono (la maggior parte) smettono di andare ogni domenica a farsi trattare da infanti a suon di filastrocche, battimani e girotondi. E in chiesa restano solo le "pie donne" (categoria a parte, ma non è questa la sede) e i vari "peter pan" che dagli anni 1970 si tramandano la fiaccola del bricolage liturgico... Finalmente a Bologna si muove qualcosa:
Gli affezionati rimarranno forse delusi ma canti come “Osanna eh” e “Alleluia la nostra festa” in quanto teologicamente errati potrebbero presto scomparire dalle Messe celebrate nell’Arcidiocesi di Bologna. Con essi rischiano di essere banditi dai piedi dell’altare anche una serie di canti appartenenti a quella categoria definita dal cardinale Carlo Caffarra “ canzoni sciatte che in Chiesa non devono più esserci” nel libro intervista di Alessandra Borghese”. Canzoni contenute in un repertorio fatto compilare all’ufficio liturgico della diocesi accanto al quale il cardinale ha scritto le parole “mai più”. “ L’obiettivo del Cardinale – ha spiegato il provicario generale, mons. Gabriele Cavina, non è quello di modificare i canti liturgici ma quello di escludere i canti che liturgici non sono e che spesso finiscono all’interno della liturgia”.
Non tutti i classici verranno esclusi. Se infatti finiranno all’indice canzoni che trovano le loro origini nella musica leggera o in quella rock, potranno continuare ad essere intonati quelli che pongono le loro radici nei salmi come “ Su ali d’Aquila”. Attenzione verrà posta anche alle musiche visto che, come spiega sempre mons. Cavina “i testi vanno cantati e devono avere una melodia in sintonia con la celebrazione e il ritmo della celebrazione non è certo quello rock o metallico”.
Nel repertorio dovrebbero trovare posto anche canti come “Scende la sera” purché non utilizzato per accompagnare la messa mattutina e “Dove è carità e amore”. E se qualche dubbio potrebbe riguardare il testo di “Stella Polare”, i fedeli non dovranno rinunciare ai canti dedicati alla Madonna di San Luca e a “Gesù Signore” scritta dal cardinale Giacomo Biffi in occasione del congresso eucaristico del 1997.
(Fonte: Telesanterno, 27 agosto 2009)
A piccoli ma grandi passi anche musicali il raddrizzamento della Liturgia continua.
RispondiEliminaAlleluia!
Ad Maiorem Dei Gloriam.
Si, Alleluia! ... un passo alla volta!
RispondiEliminaMa la musica per la Liturgia è forse la cosa più importante e le Messe più belle e sublimi ... sono già state scritte ;)
farsi trattare da infanti a suon di filastrocche, battimani e girotondi...
RispondiEliminaProprio così, ed era ora di finirla: poi vengono a dirci che "siamo adulti" (ma non nel senso della serietà della Liturgia, quella doveva diventare roba da circo!)...
Benedetto il Papa e benedetti tutti quelli che ridanno sacaralità alla Liturgia nei canti, e che, correggendo storture e abolendo -per sempre, speriamo-
roba profana e frivola,
restaurano la Messa nel Nome del Signore!
Secondo me chi riuscirà definitivamente ad estirpare dalle nostre disgraziate parrocchie l'abominevole "alleuia delle lampadine" avrà grandi benemerenze in Cielo!
RispondiEliminascordatevi di eliminare l'alleluia delle lampadine: le lobbies delle società elettriche sono troppo forti e non lo permetteranno mai.
RispondiElimina;)
Antonello
Basta una piccola indicazione sul canto o l'uso di paramenti meno sciatti per far elevare un peana sulla restaurazione liturgica da parte di certi "tradizionalisti" ai quali vorrei ricordare che la debacle si deve quasi soltanto alla protestantizzante nuova messa. Rileggiamoci ogni tanto il Breve esame critico dei cardinali Ottaviani e Bacci. Qualsiasi piccolo passo ci apparirà risibile. E non si pensi alla stesura di un nuovo messale, ibrido fra il vecchio ed il nuovo. Sarebbe la fine definitiva della chiesa.Peter
RispondiEliminaQuesto o quel rito è criticabile (nei suoi aspetti "umani") a condizione di non metterne in dubbio l'ortodossia, visto che il messale ordinario proviene dalla stessa autorità (Pietro) che ha promulgato quello straordinario. Altrimenti siamo noi a comportarci da protestanti.
RispondiEliminaComunque torniamo in tema. Quando ero adolescente non vedevo l'ora di crescere proprio per non dovermi sorbire le messe da "pastorale giovanile". Sorrisi, battimani, chitarre, catechisti che ti imponevano di cantare le loro canzonette. Cristo l'ho scoperto qualche anno dopo, quando ho capito che non aveva niente a che fare con quella roba lì.
Si vorrebbe cambiare, si spera di cambiare ma lo sfascio è sotto gli occhi di tutti...
RispondiEliminaLa notizia di oggi,non pertinente al tema ma gravissima, è che il quotidiano dei Vescovi italiani è diretto da un noto omosessuale pedinato dalla polizia...e condannato per molestie!
I bei frutti... del Vaticano II
Meglio di niente, ma qui ci vuole la mazza non lo stiletto. Cafarra trasceglie fior da fiore dove bisognerebbe passare con la tosaerba e il diserbante perpetuo.
RispondiEliminaViva Viva il nostro Cardinale!
RispondiEliminaMazzarino da Alma Prex
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RispondiEliminaMitico Cardinale!
RispondiEliminaSecondo voi non starebbe anche bene vestito di bianco in un -spero molto lontano- futuro?
Nun t'allargà! Però si lo facessino bianco, nun sarebbe malaccio.
RispondiElimina"scordatevi di eliminare l'alleluia delle lampadine: le lobbies delle società elettriche sono troppo forti e non lo permetteranno mai."
RispondiEliminaO come dire una verità anche rivestendola di ironia...sì nella Chiesa sono in azione lobbies molto forti che faranno di tutto per non permettere che le loro "conquiste" siano annullate da un uomo vestito di bianco, poi c`è "Qualcun Altro" contro il potere del quale anche le lobbies più potenti potranno far ben poco.
Comunque l`alleluia delle lampadine mi ha fatto sorridere, un parroco di casa mia li chiama "les dévisseurs d`ampoules" che darebbe "gli svitatori di lampadine" !
Ma perché, l'hanno tradotto anche in francese?
RispondiEliminaEd io "obbedirò"! immediatamente! E mi adeguero cantando con gioia i canti in chiesa che verranno proposti dalle disposizioni del cardinale
RispondiEliminaE' in questo che si fa la "differenza".
Ben venga!
Al di fuori della Liturgia e dalla Chiesa (edificio), nel tempo libero, mentre lavoro o ne ho voglia in qualsiasi altro momento, in "spirito e verità" canterò:
Voglio cantare al Signor
e dare Gloria a Lui ,
voglio cantare per sempre al Signor.
Doppio beneficio per la mia anima.
L'obbedienza al mio vescovo, e l'aver pregato due volte cantando (fuori dalla Liturgia e dall'edificio chiesa).
Lei parla bene, Peter,
RispondiEliminama in tempi di carestia come questi, e di bieca oppressione riguardo al MP, non pensa che possiamo rallegrarci di qualche briciola, che, anche se non attiene al nocciolo della Liturgia, è pur sempre un segnale di voler riportare un clima di serietà nei canti, come preludio del ritorno alla sacralità profonda di tutta la celebrazione, col Messale VO (come spero anch'io) ?
Sono sicuro però che la Chiesa di sempre ritroverà il suo fulgore integrale solo con i nostri nipoti, non prima di 50 anni!
Lei è più ottimista di me, forse?
Deo gratias!
RispondiEliminaLuigi
Tutto il mondo cattolico solidarizza con Boffo e a me vien da ridere.
RispondiEliminaTra una canzonetta e l'altra forse si ha perso davvero la testa un po tutti
All'amico del 29 agosto ore 14,50 voglio dire che sono convinto come lui che non basteranno 50 anni per forse poter vedere una svolta. Ma con quale o quali pontefici? Se penso che il cardinale Lehmann potrebbe essere un papabile mi vengono i brividi. Comunque non concordo nel gioire il voler il cardinal Caffarra visionre personalmente i canti (in italiano e per il novus ordo) e che questo sia un atto da grande restauratore. Non so come si comporti mella applicazione nella propria diocesi della Summorum pontificum, ma questo potremmo saperlo dagli amici dell'UNA VOCE. Poi potremo dare un giudizio su di lui. Peter
RispondiEliminaBene l'ultimo intervento. Troppi prelati fanno mostra di seguire la linea additata da Benedetto XVI, ma quanti di loro la seguono realmente?
RispondiEliminaQuasi sempre dietro la "concessione" di messe more antiquo c'è la pressione dei fedeli o quella di qualche singolo sacerdote di buona volontà, non l'entusiasmo dell'ordinario.
Tranne poche eccezioni, anche dove queste messe sono "numerose", il vescovo tuttalpiù le tollera e gli ambienti di curia si turano il naso aspettando che Ratzinger tolga il disturbo.
Che dopo decenni di demenza liturgica qualche alto prelato si metta a epurare i libretti di canti goliardici da messa, è alla fin fine poca cosa. In mancanza di meglio possiamo entusiasmarci anche per questo, ma la realtà dei fatti è assai tristanzuola.
Sullo
Sono tendenzialmente d'accordo sul fatto che diversi canti sono tipicamente sentimentali e non teologici, noi del cammino neocatecumenale per esempio abbiamo canti presi solo ed esclusivamente dalle scritture, però mi sembra una esagerazione che canti come "Scende la sera" che hanno una valenza teologica, debbano essere posizionati all'interno di orari serali... e come dire che le lodi mattutine fatte alle 8 del mattino in estate quando si dice nell'inno "al sorgere della luce..." sia contro indicato!!!
RispondiEliminaIntravedo un non so chè di fariseismo in questo argomento, come se la forma è più importante del contenuto. Ora, va bene dare degli indirizzi, degli orientamenti, ma creare addirittura un "indice" per canti che oramai fanno parte della nostra storia mi sembra un po' esagerato...
RispondiEliminaGli errori teologici possono essere corretti: anzichè "Osanna a Cristo Signor" si potrebbe cantare "Osanna al Nostro Signor"...
Cos'avrebbe di errato il "symbolum '77"??
I canti gregoriani che tanti auspicano, che sicuramente sono belli, solenni, in determinate occasioni risultano veramente fondamentali, ma leggo in giro che c'è chi auspica un loro ritorno anche nelle messe domenicali... debbo dire che sono "lontani" dall'orecchio e dal cuore della gente... a meno che non si voglia una corale parrocchiale che canta e l'assemblea muta ad ascoltare.
1558: stesura dell'indice dei libri proibiti.
RispondiElimina12 aprile 1616: inizia il processo della chiesa contro Galilei.
2010: in un'epoca di grande sviluppo e apertura mentale, ecco che finalmente gli eroici cavalieri della chiesa promulgano il severissimo indice dei canti proibiti. Si! Di questo passo finalmente si potrà risprofondare nel buoi del Medioevo, si potrà avere una chiesa riempita a mala pena da povere pie che ripetono incomprensibili parole in latino e gesti ai loro occhi vuoti.
Continuate così! Solo in questo modo riuscirete ad allontanare la gente e i pochi fedeli ancora in circolazione!
E a proposito dell'essere infantili, chi è che affermava "se non sarete come bambini non entrerete nel regno dei cieli"?
Sono stravolta dei vostri commenti...(bigotti e superficiali, se posso permettermi!)
RispondiEliminaNon so se avete letto l'indice dei canti permessi...all'interno, ce ne sono alcuni tipo "Guarda questa offerta" che non hanno nulla di gregoriano e il cui testo non significa nulla...però, solo perchè vengono cantati dagli anni '30, vengono ritenuti più solenni!!! (ma in realtà sono proprio brutti)
Il maestro Riiccardo Muti ieri sera ha detto che dobbiamo tornare alle arie di Bach e Mozart...voglio chiedergli se ha intenzione di andare lui in tutte le chiese a suonarli, perchè non è detto che i cori parrocchiali composti da fedeli e non da professionisti abbiano così valenti organisti! E, anche laddove ci sono, l'assemblea come fa a cantarli? Deve poter partecipare! Il canto liturgico è preghiera, non esibizione!!!
Questo è strumentale a far contente le vecchiette che riempiono le nostre chiese molto più dei giovani!!!
In un mondo non più evangelizzato, in cui nessuno ha più voglia di andare in chiesa, la vostra risposta qual è? Di nuovo il proibizionismo, il divieto!
Vedrete le chiese completamente vuote tra pochi anni!
Nelle nostre Messe, dovremmo prendere esempio dagli africani che, a differenza di noi cattolici depressi, ogni domenica festeggiano DAVVERO la resurrezione di Cristo con bonghi e tamburi!!!