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venerdì 5 giugno 2009

Il Vescovo di Ratisbona e la FSSPX: rapporti più morbidi?


Grazie alla nostra Rosanna, che ci informa dalla Germania, leggiamo questa interessantissima notizia. Ricordiamo che il vescovo Mueller in passato ha pesantemente stigmatizzato le ordinazioni effettuate dai lefebvriani nel loro seminario (sito nel territorio della sua diocesi) e le ha nuovamente chiamate "provocazioni"

Il vescovo di Ratisbona S. E. Gerhard Ludwig Mueller, in un`intervista del 1° giugno 2009 alla Radio Vaticana ha dichiarato a proposito della FSSPX che "è ipotizzabile che essa in futuro esista all`interno della Chiesa, anche con propri responsabili o prelati, al pari di altre confraternite sacerdotali". Questa è una bella sorpresa!

S. E. Mueller osserva anche che la FSSPX non intende fondare alcuna nuova chiesa, e non ha un Credo diverso da quello cattolico, a differenza di altri gruppi separati. Inoltre il vescovo è rimasto colpito dal fatto che la Fraternità durante le sante Messe preghino per il Pontefice e il vescovo locale.

Il 13 maggio 2009 si era tenuto al palazzo vescovile di Ratisbona un colloquio tra il vescovo, il superiore del distretto tedesco della FSSPX, Franz Schmidberger e il rettore del seminario della FSSPX di Zaitzkofen (situato nella diocesi di Ratisbona), Stefan Frey. Entrambe le parti hanno dichiarato che il tutto si è svolto in una "cordiale atmosfera, dove sono stati chiariti diversi malintesi".

Vista la data era stata invocata come "moderatrice" del colloquio N.S. di Fatima, che pare abbia accordato in pieno la sua protezione.

3 commenti:

  1. Forse mons. Mueller si è finalmente accorto che all'interno della Chiesa il vento sta cambiando (revoca della scomunica). Comunque tutto è bene ciò che finisce bene. Mi meraviglia però il fatto che solo ora si è accorto che i lefebvriani pregano durante la Messa per il Papa: l'hanno sempre fatto. Ci fu un tempo in Cina che i vescovi patriottici (quelli che propriamente non sono eroi) durante la Messa non pregavano più per il Papa poichè era un servo del capitalismo etc. etc. Però verso alcuni di loro (che effettivamente volevano fondare una Chiesa staccata da Roma) Roma usò un trattamento molto morbido. Alessandro

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  2. I sacerdoti della Fraternità han sempre celebrato "una cum". Sono i sedevacantisti che non celebrano in comunion.
    Dove sia la novità francamente non capisco.
    Meglio tardi che mai? Forse.
    Intanto per 40 anni questi vescovi e preti hanno avvelenato la Chiesa.
    E non aggiungo altro.

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  3. Quando si ha un cadreghin (come dicono qui al Nord) da difendere si è lesti a intuire dove vada il vento. Questo può valere per i vescovi, ma i preti...sarà dura convincerli.
    Poco tempo fa un religioso mi disse seccato che anche quando sarà introdotta la corretta traduzione del 'pro multis' nella consacrazione, egli continuerà a recitare 'per tutti'. A meno che...

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