Da alcune settimane il nostro Santo Padre, il Papa, e con lui tutta la Chiesa, è oggetto di attacchi violentissimi specie nei mezzi di informazione, che infangano Benedetto XVI e discreditano la sua persona, le azioni del suo pontificato e in particolare i suoi sforzi per ingrandire l’unità della Chiesa.
Il nostro Santo Padre, al momento della sua elezione al Seggio di Pietro, riprendendo le parole di Nostro Signore: "Io vi invio come come pecorelle in mezzo ai lupi" aveva chiara coscienza della rude missione e delle sofferenze immense che l’avrebbero atteso accettando l’incarico. Fece quindi appello alle nostre preghiere per non deflettere dalla sua missione. Oggi più che mai esse gli sono necessarie per tener fermo il timone della barca di Pietro nella tempesta.
San Giovanni Bosco, nel suo celebre sogno detto ‘dei tre candori’, ci indica le due colonne alle quali deve essere ancorata la Chiesa per non sprofondare nella tormenta: la S. Eucarestia e la S. Vergine Maria. Per sostenere spiritualmente il S. Padre, ispirandoci al sogno di don Bosco, proponiamo di cominciare sabato 14 febbraio una novena che durerà fino a domenica 22 febbraio, festa della Cattedra di S. Pietro. In quella domenica potremo offrire la nostra comunione alle intenzioni del Sommo Pontefice e di tutta la Chiesa.
Siamo numerosi e ferventi a supplicare il Cielo di soccorrere il Papa e la barca di Pietro.
Pater Noster, 3 Ave Maria, Gloria PatriV. Orémus pro Pontífice nostro Benedícto.
R. Dóminus consérvet eum, et vivíficet eum, et beátum fáciat eum in terra, et non tradat eum in ánimam inimicórum eius.
V. Tu es Petrus.
R. Et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam.
Orémus. Omnípotens sempitérne Deus, miserére fámulo tuo Pontífici nostro Benedícto : et dírige eum secúndum tuam cleméntiam in viam salútis ætérnæ : ut, te donánte, tibi plácita cúpiat, et tota virtúte perfíciat. Per Christum Dóminum nostrum.
R. Amen.
Mater Ecclésiæ, ora pro nobis.
Sancte Petre, ora pro nobis.
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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lunedì 16 febbraio 2009
Novena per il Papa. Ne ha bisogno.
Invitiamo tutti ad unirci alla novena di preghiera per il Papa proposta dalla Fraternità San Pietro (v. qui). Il momento, come sappiamo, è gravido di insidie. Benché iniziando con ritardo rispetto ai tempi proposti nella novena, cerchiamo di recuperare in fervore i giorni perduti. Per il Papa.
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Si'si' preghiamo pel Papa e per la Chiesa.Se non ci mette le mani il Padreterno non so proprio piu' dove ancora ci portera' questa telenovela del post-concilio.Per un po' fu ventilata l'idea di tenere un Concilio sotto Pacelli.Pio XII ci ragiono' sopra e decise il non luogo a procedere.Avessero i suoi successori mantenuto questa linea.Quanti abomini,dottrinali liturgici disciplinari morali, ci saremmo risparmiati.Una delle primissime conseguenze del vaticano II fu l'abolizione della Preghiera a San Michele Arcangelo al termine della Messa.Dubito fortemente,con buonissima pace di tutta la trionfalistica esegesi contemporanea,che fu per ispirazione dello Spirito Santo.E cio' non per pregiudizio ideologico ma per rispetto alla Terza Persona della Santissima Trinita'.I fatti mi danno purtroppo ragione.
RispondiEliminaMi unisco molto volentieri alla novena.
RispondiEliminaQuesto bel sito avrebbe maggior probabilità di non nuocere al Pontefice in questo difficile frangente, se gli utenti commentatori (anonimi o meno che siano, si veda il commento precedente a questo stesso post, ma anche molti altri) non avessero modo di poter tenere questo basso-continuo anti-conciliare, confermando i pregiudizi di quella parte di opinione pubblica che scambia gli amanti della forma straordinaria del rito romano con i nemici del CVII.
Mi associo al commento precedente. Il CVII non è affatto la fonte di tutti i problemi della Chiesa. Il problema è stato piuttosto il post-concilio, come sappiamo tutti.
RispondiEliminaMi associo alla novena, ma anche alle considerazioni dei due post precedenti: come dice il Santo Padre, il problema è aver fatto non del Concilio, ma di una sua interpretazione (il suo c.d. "spirito") una specie di superdogma, che dividerebbe (in modo molto manicheo) il buono dal cattivo. Un cattolico che non accetti un legittimo Concilio, o che faccia solo polemiche, non rende un servizio né alla Chiesa né a Benedetto XVI e alla sua opera. Facciamo vedere che il recupero intelligente della Tradizione è per il bene della Chiesa e non per le nostalgie, che la Chiesa è certo esercizio di carità, ma basata e fondata sulla persona del Cristo Salvatore.
RispondiEliminaSarà bene esser più precisi quando si parla degli errori del post-concilio: esso non è un'astrazione ma la maggior parte della gerarchia, del clero e dei teologi, a cominciar da PAOLO VI. E' proprio lui che ha fatto del Vaticano II un superconcilio.
RispondiEliminaSe nell'allocuzione all'udienza generale del 12 gennaio 1966 affermava che, dato "il suo carattere pastorale" il Vaticano II "ha evitato di pronunciare in modo straordinario dogmi dotati della nota di infallibilità", il 29 giugno 1975 scriveva a mons. Lefebvre che il Vaticano II "non fa meno autorità, che sotto certi aspetti è ancora più importante di quello di Nicea".
E ditemi s'è poco!
Signori,
RispondiEliminavisto che avete evocato la Redazione, eccoci.
Vorremmo evitare ad ogni costo ogni forma di censura. Pertanto non ci piace cancellare commenti.
Al tempo stesso, è vero quanto osservate: preghiamo tutti gl'intervenienti di evitare la critica del Concilio in quanto tale, commenti troppo veementi, osservazioni che possono confermare le tesi degli avversari (e ricordate che chiunque, così come può scrivere un commento, può anche leggere questo blog, e magari trarne argomenti e convinzioni contrarie ai tradizionalisti).
Intendiamoci: se il Concilio Vaticano II, al solo nominarlo, fa irrigidire più di un tradizionalista, il motivo è che esso è stato brandito come un'arma impropria contro tutto quel che di santo e di bello vi era, e vi è, nella Chiesa.
Ma attenzione: quello non era il vero Concilio, bensì la sua caricatura, deformata da un preteso "Spirito" che non trova nemmeno appigli vaghi nei testi.
Quindi, la nostra "parola d'ordine" (ed è quello che abbiamo cercato di esprimere nelle pagine fisse del sito, a cominciare dalla pagina HOME, o da quella sul Concilio e la liturgia: trovate i link nella colonna a destra, in alto) è che noi tradizionalisti dobbiamo riappropriarci del Concilio. Non rifiutarlo (sia perché sarebbe impossibile ad un cattolico, sia perché operazione suicida, sia perché davvero non ce n'è motivo) ma studiarlo amorevolmente e scoprire, come ci dice il Papa, che c'è una sua interpretazione, quella della continuità o della riforma, che è l'unica legittima, e porta frutto. E non crea tensioni con la Tradizione bimillenaria della Chiesa.
Finché i tradizionalisti restano fuori della Chiesa, o si pongono contro il Concilio, non danno fastidio alcuno ai progressisti, lieti di osservarli con il condiscendente disprezzo di entomologi.
Ma ora che la Tradizione inizia a tornare all'interno della Chiesa, ed il feticcio postconciliare ad essere posto in dubbio per riscoprire il vero Concilio, quello dei suoi documenti e delle sue costituzioni, vedete bene che l'inferno (in senso metaforico, ma non solo) si scatena.
Sta a noi, quindi, adottare la strategia che può davvero nuocere agli avversari della fine dell'anarchia postconciliare.
Concordo con la redazione, direi che dobbiamo esigere che il CVII venga attuato nella sua pienezza che può solo essere nel solco della tradizione della fede ovvero alla luce dell'ermeneutica della continuità. Un concilio non può contraddire quanto detto dai precedenti e pertanto le interpretazioni corrette sono solo quelle che confermano la tradizione tutta intera dei concili della Chiesa.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCerto, noi possiamo anche esigere un'ermeneutica della continuità.
RispondiEliminaMa non abbiamo, noi, il potere d'imporla. E' compito, questo, è dovere precipuo del Papa.
Almeno due punti fondamentali, però, van chiariti senza ripetere com'è già stato fatto senza approfondimento alcuno le stesse parole del concilio, come un cane che si morde la coda.
1) la differenza tra "est" e "subsistit in". Io ho tentato di farlo con la consulenza d'un grande Maestro che m'onora della sua amicizia. Roma, purtroppo, non l'ha fatto.
2) La libertà di coscienza e la libertà di religione della Dignitatis Humanae sono in armonia col Magistero in merito di Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, Pio X, Pio XII?
Occorre una seria dimostrazione. Da Roma niente è venuto in questo senso sino ad ora.
Parlare di ermeneutica della continuità è facile, dimostrare la reale continuità è più difficile.
E fra non molto uscirà un saggio su tali argomenti del mio Maestro di cui sopra che per ora non nomino.
Voglio augurarmi che questa ermeneutica sia esplicata e dia risposte concrete ed indubitabili dopo l'uscita di questo saggio e dalle discussioni che dovranno esserci con la Fraternità S. Pio X.
Mi scuso per la pubblicazione di due commenti identici: nel primo di poco dopo mezzanotte c'è un brutto refuso, per cui ho cercato di sostituire il commento con altro corretto. Abituato alla tecnica del forum dov'è facile correggere, e nonostante una spiegazione ieri fornitami dalla redazione su come cancellare, non son riuscito nel mio intento. Il commento valido è quello di oggi, apparso poco dopo mezzogiorno.
RispondiEliminaMi sto rendendo conto che la "tecnica" del blog è troppo complicata e lunga per me, non potendo immediatamente provvedere a revisioni o aggiunte.
Commento eliminato, come richiesto.
RispondiEliminaIn realtà anche l'autore del commento può, se vuole, eliminarlo; ma forse occorre averlo inserito con l'identità di Google/blogger (e quindi aver aperto prima un account google).
Non è invece possibile a nessuno, nemmeno a noi, correggere i commenti: si possono solo eliminare. Per questo è molto utile la funzione "anteprima" prima di inviare l'ordine di pubblicazione
Grazie.
RispondiEliminaPurtroppo, quando gli occhi cominciano a funzionar poco anche l'anteprima lì per lì non è di grande utilità. Ovviamente parlo per me. Infatti l'avevo usata!