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ABSTULIT ATRA DIES ET FUNERE MERSIT ACERBO - #requiem

Siamo oggi listati a lutto nel giorno dei funerali di Arnaud, ragazzo diciannovenne, tragicamente coinvolto in un incidente stradale alcune ...

mercoledì 4 febbraio 2009

Lo Spillo.


Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, durante la conferenza stampa del 3 febbraio 2009, ha dichiarato che i Vescovi Italiani sono concordi con l’operato del Papa circa la sua volontà di intraprendere speditamente e seriamente l’opera di accoglienza nei confronti della Fraternità di San Pio X. Egli così si è espresso: «in merito alla revoca della scomunica ai Vescovi della Fraternità sacerdotale di San Pio X, i Vescovi del Consiglio permanente hanno espresso incondizionata adesione alla iniziativa del Santo Padre e alla sua decisione di accogliere questi Vescovi e la Fraternità di nuovo nella grande comunione della Chiesa».
Mons. Crociata ha infine ribadito che i Vescovi condividono «il senso e il contenuto di questa iniziativa» e che essi «si sono uniti e si uniscono senza riserve al Pontefice Benedetto XVI con cui sono in totale sintonia».
Le dichiarazioni del Segretario fanno sicuramente piacere, perché sono un esplicito e forte sostegno per il Santo Padre e gli assicurano la devozione e l’obbedienza dell’Episcopato Italiano.
Volendo però andare al di là della cortese deferenza, e volendo essere un po’ pungenti, queste stesse dichiarazioni sono spunto per due interrogativi forse un po’ polemici ma che forse non sbagliano tanto nel merito.
In primis il giovane autore si chiede se questi attestati di adesione e di sintonia da parte dei Vescovi siano davvero necessari, per non dire opportuni. Se non altro sembrano essere superflui. Dovrebbe essere acclarato, appurato, evidente ed assiomatico la totale ed implicita “conformità” dei Vescovi alle decisioni del Papa! Però di tanto in tanto si verifica un fatto strano. Ogni volta che il Papa fa o decise qualcosa (di forte, di impegnativo, insomma di “scomodo), ecco che allora i Vescovi di questa o quella Conferenza Episcopale si affrettano a dichiararsi concordi con l’autorità pontificia («Ci mancherebbe!», verrebbe da esclamare). Forse, però, che siano autorizzati a dissentire esplicitamente? Forse che abbiano il diritto di contestare ufficialmente la volontà del Capo della Chiesa nell’esercizio del suo ministero petrino? Forse che possano esprimere un palese giudizio negativo sull’operato del Vicario di Cristo? Forse che le Chiese “particolar-nazionali” debbano in qualche modo ratificare le decisioni papali nell’ambito di governo della Chiesa Universale? Non sembra, ma forse ci si è persi qualcosa. Chi avesse la risposta, lo faccia sapere perché queste dichiarazioni non richieste (e tanto meno necessarie) sembrano voler nascondere la coda di paglia. Sicuramente hanno l’obbligo morale e filiale di accettare ogni atto del Successore di Pietro, e di questo deve essere dato loro merito. Si ripete, al fine di fugare ex tunc buona parte di critiche: questi attestati di sintonia e adesione (per usare le parole di Mons. Crociata) sono di aiuto per il Papa e gli fanno di sicuro piacere. Ma non gli procurerebbero maggior sostegno se fossero sinceri (o quanto meno condivisi davvero dalla totalità dei suoi Confratelli Vescovi)? Il Papa forse non sa che quanto detto dai vertici, non è sempre condiviso appieno dalla totalità dei Vescovi?
E qui si introduce il secondo interrogativo polemico. Si comprende l’obbligo morale che i vertici delle Conferenze Episcopali sentono di dichiararsi sempre e comunque a sostegno del Papa e di esprimergli verbalmente la loro obbedienza. E ciò è lodevole, certamente. Ma perché i medesimi vertici (Presidenza, Segreteria generale, Consiglio permanente, ecc.) non sono altrettanto solerti a inviare una bella lettera a tutti i membri conferenzieri per esortarli, richiamarli e obbligarli (se del caso) a concretizzare quello spirito deferente che così altrettanto solertemente essi hanno voluto assicurare a parole al Santo Padre?
Si faccia un salto indietro. Ulteriore esempio voglia essere la dichiarazione del Presidente della C.E.I. sulla totale adesione dei Vescovi Italiani alla volontà del Papa di “liberalizzare” la S. Messa tradizionale. Nei fatti però, come molti sanno fin troppo bene (e come noi lo sanno anche il Papa e il buon Card. Bagnasco) numerosissimi Vescovi hanno voluto non aderire alla volontà del Papa, ostacolandola con ogni mezzo.

Si conclude. Le belle ed esplicite dichiarazioni di sostegno e di adesione “protestati” al Papa da parte dei Segretari o dai Presidenti C.E.I. avrebbero sicuramente maggior valore, rilievo e forza (e attendibilità), se accompagnate anche da altrettanti espliciti richiami all’ordine nei confronti dei Vescovi “protestanti” le decisioni pontificie.

17 commenti:

  1. Articolo molto interessante e pieno di spunti di riflessione.

    Sono convinto anche io, ma i fatti mi/ci precedono, che la situazione del Santo Padre e la solitudine in cui è lasciato siano un vero disastro e il termometro di una sovversione ormai PALESE.

    Inutile sottolineare il danno incredibile che tutto ciò provoca ai fedeli tutti!

    Anche Don Bux (Dio lo Benedica!) ha stilato un articolo, di recente, contenente una analisi lucida e terribile allo stesso tempo: il Primato Petrino NON E' PIU' RICONOSCIUTO.

    Troppo spesso la Chiesa è giudicata come l'aula del Parlamento, e il Papa come una specie di "presidente del Consiglio" il cui ruolo è quello di ratificare i voti della maggioranza! Questo, piaccia o no, è frutto della ideologia post-conciliare.

    Il Santo Padre (Dio ce lo conservi a lungo!) ha avuto ed ha una grande pazienza, un grande coraggio ed una grandissima FORZA. Perchè sopporta questa sovversione e questa indifferenza e cerca di provi rimedio.

    In questo, noi fedeli forse dovremmo essere meno timorosi. Come avvenne per l' episodio INDGENO della "Sapienza", A MAGGIOR RAGIONE ORA sarebbe bello stringersi anche FISICMENTE intorno al Pontefice, professandogli la nostra Fede al primato Petrino!

    Come ci si può far promotori per una iniziativa del genere? Sapete come?

    Riguardo l'articolo di Magister qui sotto, noto continue contraddizioni, su cui spesso anche il vostro benemerito Blog "sorvola".

    A volte noi stessi, inconsapevolmente, siamo strumenti della bassa propaganda persecutoria che si abbatte sulla Chiesa.

    Perchè questa "corsa alal giustificazione"?

    Williamson, che comunque è moribondo e decisamente non lucido (non giustifico, ovviamente le sue affermazioni), ha parlato in tempi stranamente precedenti alla remissione della scomunica. Lo abbiamo già detto.
    I contenuti dell'intervista, sono stati anche sapientemente "manipolati". La domanda che mi sono fatto è PERCHE' il fatto storico innegabile dell'assassinio di massa della moltitudine di ebrei perpetrato dai nazisti, debba essere proposto continuamente e maliziosamente anche nelle questioni relative alla fede cattolica e che con la storiografia, la ricerca e la "politica" NON DOVREBBERO AVERE NULLA A CHE VEDERE! Certamente Williamson ha fatto delle affermazioni "temerarie" (a dir poco),decisamente inooprtune e offensive, mettendosi a discutere di un fatto che non lo compete e relativamente alla quantità di trucidati dalla furia hitleriana!

    Ma questo che c'entra, cosa ci è mai entrato, relativamente alla Fraternità San Pio X, i suoi fedeli, i suoi Sacerdoti TUTTI?

    Ho visto ripeterlo molto poco, questo concetto, credo logicissimo e naturale, anche da queste pagine comunque benemerite (come ripeto).

    Non poche volte ho letto di generalizzazioni, anche qui, magari involontarie, che non credo siano meno controverse di quelle di Williamson o comunque di coloro che attaccano indistintamente persone solo per pregiudizio !

    In questi episodi l'equilibrio e soprattutto la fermezza sono un toccasana. Anche se è normale vacillare.

    La fermezza per non cedere al timore di essere messi in mezzo " a quelli lì", oppure di essere infamati con termini quali "razzista"...

    E' un facile modo per ridurre al silenzio, e per esercitare pienamente il razzismo di cui si accusa l'altro!

    Non capisco, per esempio, nell'articolo di Magister che pure condivido nella sostanza (relativa all'isolamento inconcepible del Papa!) questo continuo dover ribadire, quasi "rassicurare", che la San Pio X "non è in comunione"!

    Prima di tutto NON MI RISULTA. Tra l'altro anche in queste pagine sono comparsi articoli SACROSANTI in cui si riprendevano anche gli Scritti dell'Attuale Papa dove venivano definiti i "nodi" relativi al Concilio Vaticano II.

    Tale concilio si è definito "Pastorale", non ha documenti Dogmatici nel vero senso del termine e anche dove li sancisce non vi sono vincoli.

    Il "problema" del "riconoscimento del Concilio" è un falso problema! La fraternità lo ha già riconosciuto come parte della Pastorale della Chiesa, ma ovviamente ha anche il diritto e talvolta il dovere di esprimere i suoi DUBBI su ciò che è realmente CONTROVERSO e che si può discutere! Certamente non su ciò che non lo è!

    La San Pio X riconosce ufficialmente l'autorità del Papa, dellla Chiesa del Magistero. E come potrebbe fare altrimenti, visto che proprio su questo h fondato la sua opera?

    La San Pio X ha fondato se stessa sulla devozione ai Riti nella forma Gregoriana che la stessa Chiesa ha RIBADITO come MAI ABROGATI! Quale sarebbe, dunque, la condizione di "scisma" della San Pio X?

    Non basta dire: siete scismatici! In una situazione così delicata sarebbe opportuno anche definire PERCHE' si è scismatici!
    ..Tra l'altro la cosa non mi tocca direttamente, perchè non faccio parte della Fraternità. Ma solidarizzo con essa, riconoscedovi dei Fedeli Cattolici, COME SONO IO.

    Lo "scisma" è stato avverato da Mons. Lefebvre, a causa di un atto di indisciplina.

    Ma che c'entra la Fraternità con l'atto di indisciplina di un Vescovo?

    Non è avvenuto un problema simile con i Legionari di Cristo? Il fondatore ha commesso un pubblico peccato, ma ci è andto di mezzo lui e non la sua congregazione! Anche la sua congregazione è da considerarsi coinvolta dall'atto del suo fondatare?

    Se la risposta è no, allora per coerenza dovrebbe esserlo anche per la San Pio X.

    Non mi risulta, infatti, che la San Pio X ponga in discussione o NEGHI uno solo (UNO SOLO!) dei Dogmi della Chiesa Cattolica, di cui fa parte! Non mi risulta che abbiano MAI (DICO MAI) messo in dubbio la autorità o addirittura la realtà stessa dei pontificati!
    Hanno SEMPRE pregato per il Papa regnante e hanno sempre considerato la fraternità sottmessa a Lui!

    La lettera di Fellay non scopre l'acqua calda e le sue professioni di fede non sono una novità! Proprio per questo si è arrivati alla remissione delle Scomuniche! Che OGGI, mancando i fatti che le hanno generate, non avevano effettivamente un gran senso.

    Per cui: quale scisma pone in atto la Fraternità, ancora non sanato?

    Inoltre, ciò che è vergognoso è la terra bruciata che è stata fatta contro la Fraternità, da parte di tanti sedicenti cattolici, che stanno gettano palate di fango sapendo di sparare sulla croce rossa!

    Io trasecolo nel vedere tanti "volenterosi" ecumenisti e "libertari" dispiegarsi in campagne di veleno come queste che vedo!

    Va tutto bene, tranne gli atti di giusta misericordia.. Nei confronti di Cattolici Tradizionali...

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  2. I maggiori nemici del Papa???
    Lasciamo perdere và...

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  3. Condivido in tutto e per tutto l'articolo di Stephanos 78.
    Preghiamo perchè questi nostri fratelli della fraternità San Pio X possano avere riconosciute le loro ragioni. Lavoriamo, preghiamo soffriamo per l'unità dei cristiani.
    Un sacerdote cattolico

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  4. Grazie Stephanos dell'articolato commento.

    Solo una precisazione: potresti specificare quali sono le contraddizioni su cui anche noi abbiamo sorvolato? La frase non ci è del tutto chiara.

    Grazie

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Solo una precisazione: potresti specificare quali sono le contraddizioni su cui anche noi abbiamo sorvolato? La frase non ci è del tutto chiara.


    Certamente. Intanto io ringrazio voi, come ho già fatto appena avete dato vita a questo spazio importantissimo.

    Ciò su cui tutti noi spesso sorvoliamo è l' "equilibrio" mantenuto con TENACIA.

    Mi spiego.

    Ho letto anche in queste pagine, insieme alla PUNTUALE e precisa documentazione dei fatti (e da altre parti non vi è nemmeno quella!), quel senso di "inferiorità" e quella ANSIA "giustificazionista" che fa seguire alle "inspiegabili reazioni mediatiche" altrettanti copiosi "condanniamo, aborriamo, ecc".

    A volte, dopo aver espresso chiaramente una posizione (come in questo caso) non credo sia necessario tornarci su spesso, giustificandosi. Come se questo fosse un dovere impellente di tutti noi e come se la nostra Fede dipendesse letteralmente da quanto è stabilito da ricerche storiogafiche sull' abominevole Assassinio di Massa di ebrei da parte dei Nazisiti.

    Abbiamo il Sangue dei Martiri che Testimonia per la Chiesa! San Massimiliano Kolbe, Santa Teresa Benedetta della Croce, e tanti altri!

    Quel Sangue è il "seme dei Cristiani" ed è la Testimonianza Verace della Fede della Chiesa!

    Ciò che è mancato, forse, anche in queste pagine (di cui sottolineo continuamente il grande valore, lo ripeto) , è stata la SOLIDARIETA' e la "fermezza" nel non "indietreggiare". Non sto accusando nessuno, perchè tutti siamo così! A fasi alterne...

    La San Pio X NON DEVE ESSERE SOMMERSA DA FANGO in modo indiscriminato! Ma come: la reazione scatenata dalla gogna mediatica dice di ispirarsi all' "antirazzismo" e poi facciamo "razzismo" anche noi a nostra volta? Non è "razzista" anche immergere tutto e INDISTINTAMENTE in un calderone?
    Non è stato il caso di questo Blog, poichè ricordo un messaggio che interveniva a "mitigare" la reazione di un vostro "giovane collaboratore" (che invocava il ricacciamento "fuori" della Fraternità!).

    Ma il fatto della PAURA "di parlare" rimane presente in molti spazi cattolici sulla rete.

    La San Pio X ha diritto al rispetto e all'Equilibrio.

    Quello che è emerso in questi giorni convulsi è ciò che già era risaputo: l'ammutinamento della curia. Solo che siccome questo atto del Papa va più in profondità, il veleno è stato maggiore!

    Occorre, a mio avviso, iniziare a realizzare il fatto epocale della FINE dell'adesione da parte di molti prelati e gerarchi al PRIMATO PETRINO E ALL'ISTITUZIONE DI TALE PRIMATO DA PARTE DI CRISTO!

    In questa situazione è molto chiaro il PERCHE' della confusione abnorme nella Chiesa di Roma, e quale sia la radice profonda!

    Solo mi chiedo come possa essere fruttuoso per l'ecumene cattolico il perdurare delle ambiguità e delle ribellioni senza che esse vengano allontanate.

    Ciò che mi chiedo (retoricamente) è come sia possibile che da 40 anni a questa parte chiunque si svegliasse con un "vento di dottrina" abbia potuto sventrare la Chiesa di Roma,, con l'appoggio "de li superiori" mentre i fatti riguardanti personaggi SINGOLI e non inerenti la Fede possano e debbano condizionare adirittura il Ministero Ordinato!!!!!!!!!!!!!!!

    Incredibile leggere nella sedicente nota della Segreteria Vaticana che la "professione di fede nella Shoah" così come stabilita dogmaticamente, sia condizione dell'esercizio del Ministero!!!!!!!!!

    Ma di questa nota e delle sue implicazioni continuano a parlare in pochi...

    Non perchè a me piaccia sollevare polemiche! Ma perchè io vorrei vedere i Fedeli di Pietro sotto la sua finestra a proclamare il proprio affetto e la propria devozione!

    E questo i sovversivi della Curia dovrebbero saperlo!

    E dovrebbero sapere anche che è bene per loro che si ravvedano! Loro, come noi, hanno la coscienza che sta innanzi a Dio. Ma più di noi hanno una responsabilità non indifferente!

    Preghiamo perchè si ravvedano! Perchè se continuano così non so quali frutti raccoglieranno..

    Grazie per il vostro servizio. E scusate la lunghezza

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  7. Condivido le tesi di Stephanos.
    Non solo il Ministero Petrino, ma la maggior parte delle Verità della Fede vengono rivisitate e poste in dubbio, quando non addirittura negate. Spesso, negatele in foro interno, si passano sotto silenzio nella catechesi, nelle omelie, negli scritti, sì da indurre i fedeli a credere che ormai son favole che han fatto il loro tempo: l'inferno, il Purgatorio, il Paradiso, la condanna, il demonio, la salvezza, che, specie sotto il pontificato di Giov. Paolo II, è diventata la "salvezza universale" con la ripresa dell'antica apocatastasi che via via si riaffacia nella storia della Chiesa, proprio come i fratelli di Gesù figli di Maria e Giuseppe. E come i racconti biblici che son favole ed i Vangeli redazione di racconti privi di autentica storicità. Il tutto per negare la Rivelazione e la storicità di Cristo.

    La Fraternità S. Pio X ed il suo fondatore nessuna verità han mai negato, semmai hanno lottato contro chi, a loro avviso - e talora con qualche eccesso - queste verità recidevano.
    Quanto allo scisma, mah, io ci ho creduto sempre molto poco. E sono in ottima compagnia: i card. Oddi, Stickler, Palazzini, Thiandoum, Cassidy, Castillo Lara, vari dei quali insigni canonisti, han sempre sostenuto che non c'è nel comportamento e nelle parole di Lefebvre né scisma né eresia.
    Certo linguaggio antiromano ha sempre sulla bocca di lefebvre il tono da "genere letterario" profetico e apocalittico, basandosi sulle visioni di tanti santi sulla crisi della Chiesa e sulla venuta dell'Anticristo.
    Ed il card. Castrillon da anni si sgola a dire che non c'è scisma, che "loro" sono nella Chiesa, e che occorre una più perfetta comunione perché sono in comunione.
    Il card. Ratzinger era contrario alla scomunica e si rifiutava di usare il termine "errato" scisma.
    Su coloro che ebbero il sopravvento sulla stessa volontà restìa del papa preferisco non soffermarmi. In alcuni libri a qualcuno di loro si attribuiscono contiguità con l' "inimica vis". Cose difficilmente accertabili. Lefebvre preferiva parlare di spirito massonico.

    Con molto fervore preghiamo la Sedes Sapientiae perché illumini il Papa ed i vescovi della Fraternità e li guidi sul cammino che sfocia nell'abbraccio dell'unità.

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  8. Molto bello questo articolo e soprattutto le conclusioni finali che fanno molto riflettere.
    Che il Signore aiuti e sostenga questo grande Papa !

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  9. Caro Stephanos,

    rispondiamo alle tue osservazioni. Se abbiamo ben compreso, il punto che ci concerne sarebbe questo: una volta chiarito che siamo tutti d'accordo circa l'orrore dei crimini nazisti, insistere continuamente in questo blog che li aborriamo, che condanniamo il negazionismo (e Williamson), ecc. ecc. è un po' un segno di complesso di inferiorità, come se noi tradizionalisti dovessimo farci vedere diversi da quello che temiamo che gli altri pensano di noi.

    Il punto che sollevi è interessante e sarebbe forse anche condivisibile se non fosse che in questo specifico caso (le dichiarazioni di Williamson) il nostro "prenderne le distanze" deriva da una profonda, sincera e nemmeno espressa fino in fondo (se no passiamo a insultare un vescovo) "detestatio" di quel che Williamson ha detto.

    E spieghiamo perché. Almeno per tre motivi:

    1) I crimini nazisti ci fanno veramente, veramente orrore. E' l'abisso del male. Non è certo l'unico (pensiamo agli Armeni, a Pol Pot), ma sicuramente uno dei casi in cui davvero il Principe di questo mondo ne ha preso fino in fondo il possesso. Che qualcuno possa minimizzarne la gravità ci appare, in una parola inaccettabile. E nota che non si tratta di contabilità di morti (6 milioni o no): il problema del negazionismo è che è sempre collegato ad una visione per così dire più "benevola" verso il Nazismo. Se Williamson avesse aggiunto alle sue frasi chiare frasi di condanna del regime nazista, sarebbe stato meno grave. Invece niente.

    2) Se gli Ebrei hanno dunque buone ragioni di incavolarsi, noi ne abbiamo specificamente una di più, che ci fa veramente saltare la mosca al naso: Williamson e compari (come quell'Abramovic) hanno fatto sì che ora il pisquano che sente che andiamo alla messa tridentina faccia questa facile equazione: messa in latino = lefebvriano = nazista. E vallo a spiegare, al profanum vulgus, che non è così. I vescovi già ci vedono malissimo; ora ancora peggio. Loro le distinzioni le sanno fare, ma in odio alla Messa antica, potranno fingere di temere che chiediamo la Messa tridentina solo per poi andarci con le svastiche al braccio!

    3) Infine: niente ci leva dalla testa che le uscite di Williamson e dei suoi emuli come l'Abramoviz o come caspita si chiama sono mosse tattiche per impedire la riconciliazione dei lefebvriani. Una cosa che invece è importantissima dal nostro punto di vista: sia per loro (ché almeno escono da un ghetto che sta diventando alla lunga mortifero, perché porta dritto giù per un odioso crinale che si chiama sedevacantismo) sia per la Chiesa e in particolare questo Papa, che ha bisogno di truppe fresche per un graduale ritorno alla Tradizione. Ed è un ritorno che serve al più presto, per guadagnar posizioni: col prossimo papa chissà che avverrà.

    Per concludere: dal nostro punto di vista, non sono mai troppe o eccessive le parole per deplorare l'enorme danno che questa gente ha causato con le sue frasi detestabili.

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  10. Quando ho scritto che condividevo le tesi di Stephanos, mi riferivo al suo primo post. Un commento al secondo poteva indurre ad un qualche dissenso pur cortese e fraterno che poteva apparir polemica e, con conoscendo la persona, me ne sono astenuto.
    Non mi sembra che le posizioni di Stephanos e della redazione siano poi tanto distanti. Questione, forse, di tattica più che di sostanza.
    Qui ed altrove, ho già espresso la mia condanna per la riprovevole condotta di Williamson e di altri preti, ed in merito ho scritto anche al superiore italiano
    della Fraternità. Però, una volta che si è condannato e ricondannato questo atteggiamento riduzionista o al limite negazionista, che tanto male ha fatto alla comune causa, ed al Papa prima ancora, cerchiamo anche di non cadere nella ormai troppo nota ed abusata trappola dei ricatti ebraici.
    Non di tutti gli ebrei,ovviamente, ma di quelli che fan più rumore ed a cui già troppo si è concesso. Bisogna pure che la Chiesa una buona volta si decida a dire in modo deciso a loro ed ai loro sostenitori, che nessun diritto hanno di obbligare il Papa, sotto minaccia di rottura dei rapporti, ad assumere provvedimenti a loro graditi in questa o in quell'altra questione.
    No alla beatificazione di Pio IX, no a quella di Pio XII, la canea per il riconoscimento che la Messa di S. Pio V mai era stata abrogata, per la preghiera del Venerdì santo seppur modificata ecc.ecc. Alla fine veramente non se ne può più. Sembra che nella Chiesa tutti abbiano le leve del comando fuorché i legittimi detentori del potere che prima di aprir bocca devono fare attenzione perché il punto può offendere l'ateo, la virgola il musulmano, i due punti l'ebreo. La Verità è la Verità, la direzione della Chiesa non compete ad altri che alla gerarchia. La Chiesa sa gestirsi da sé.
    Comprendo lo sfogo di Stephanos,
    come comprendo le osservazioni della redazione che non vuole si offra alle Curie il pretesto per far di tutta l'erba un fascio al fine di porre argini alla dilagante "voglia" di liturgia antica.
    Io non ho mai incontrato difficoltà ed ostilità nella Curia in tanti anni (dal 1985) di battaglie e di conduzione della Messa nella chiesa della Confraternita di S. Francesco Poverino di cui sono il Governatore.
    La prudenza dev'esser sempre la nostra guida, insieme alla carità, certo, ma nella chiarezza e nella fermezza, e con i paletti oltre i quali altri non può e non deve andare.

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  12. Ringrazio Dante Pastorelli che si fa giusto interprete della mia Posizione.

    E ringrazio la Redazione per la risposta precisa e articolata.

    Solo vorrei, se mi è permesso, puntualizzare alcune cose relativamente ai punti elencati, che comunque condivido nella sostanza.

    1) Sono d'accordo. Anche a me (e credo a uno qualsiasi che possa essere definito Essere Umano!) il solo pensiero di certe aberrazioni ai danni di Popoli, perpetrate in modi talmente SATANICI, mi fa venire i brividi!
    Il problema, secondo me, non sta tanto nella GIUSTA riprovazione di Crimini umanamente RIBUTTANTI, ma nella IDEOLOGIZZAZIONE e nella Archètipizzazione di un determinato "Crimine" per ottenerne una STRUMENTALIZZAZIONE (AI DANNI DELLE VITTIME, prima di tutto!) e per esercitare una precisa VOLONTA' assoluta su tutto e su tutti!
    Il mio "fastidio" sta nella continua "fusione" tra Fede e "politica". Tra Fede e "mondo".
    Il fatto della C.d. "Shoa" non può e non DEVE essere materia di Fede o condizione dogmatica.
    Il Fatto della Shoah può essere sì trattato DAL PUNTO DI VISTA DELLA FEDE, definendolo come esattamente fate voi una delle più atroci operazioni del Principe di questo Mondo, aiutato da solleciti sgherri... Ma non può e non deve entrare nella già inquinata Chiesa come fattore politico di riferimento!
    Pensando anche che, come giustamente avete rilevato, INSIEME alle Vittime del Razzismo Nazista (che però ha una origine PRECISA nel POSITIVISMO, nel NATURALISMO e nel MARXISMO) vi sono una moltitudine di Vittime e di Trucidati SENZA VOCE perchè non SERVONO granchè alla strumentalizzazione. Anche questo è Aberrante!

    2)Sono completamente d'accordo. Infatti, a mio modesto avviso, il modo migliore per chi "rema contro da dentro" potrebbe essere, dopo la giusta condanna, anche la altrettanto necessaria INDIFFERENZA e il necessario SOSTEGNO al Santo Padre, con i giusti crismi. In questo il Superiore Della Fraternità ha fatto secondo me molto bene.
    Ciò che mi preme è che da parte di chi è Cattolico (giusto "ermeneuta") fosse chiaro l'EQUILIBRIO. In modo da priteggere coloro che nella Fraternità (E SONO QUASI TUTTI) non debbono essere ficcati in un calderone di neonazi impazziti e sterminatori! Proprio la protezione della POsizione di FEDE dei Tradizionali, libera da ogni aberrazione, secondo me ha come elemento fondante questi atti di EQUILIBRIO!
    Il dire troppo "aborriamo e ci distacchiamo", senza il giusto equilibrio, CONVALIDA quelli che in quei Fratelli vedono un ammasso di nazisti! E convalida anche quelli che non aspettano altro per definire iL Rito Gregoriano come un pretesto per i nazisti!

    3)Sono d'accordissimo! Ma, in linea con quello che dicevo prima, il lavorio distruttivo di chi recalcitra dal di dentro va ostacolato in modo quanto mai Equilibrato. Ripeto. Non sto accusando nessuno, anche a me ha preso un Orrore senza fine a leggere quelle parole. Ma subito mi è venuto in mente il "resto" dei fratelli che ci sarebbero andati per le piste! E che è bene anche loro AGISCANO! Ma è bene che anche in noi trovino COMPRENSIONE, perchè ci sono colpe NON LORO.


    Condivido anche la conclusione.

    Detesto anche, però, la strumentalizzazione di VITTIME, l'indifferenza di molte altre, e l'ingerenza assoluta che avviene in ambiti molto delicati.

    Anche questi fatti determinano, a mio avviso, se il rispetto ed il dialogo esiste davvero o solo in modo unilaterale.

    Grazie ancora, e scusatemi.

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  13. Breve replica a Stephanos (che, per inciso, non ha proprio nulla di cui scusarsi).

    D'accordo che 'sta storia dell'Olocausto non ha niente a che vedere con la Fede, i dogmi, in generale le cose di cui ci dovremmo interessare qui.

    Ma purtroppo ci troviamo impicciati in questa faccenda e per una volta non per colpa degli Ebrei (che si divertono a sfruculiarci a sproposito per la preghiera del Venerdì Santo, per Pio XII, ecc., attirandosi tra l'altro giustificate tonnellate di antipatia) ma per colpa di un vescovo tradizionalista che, è sempre più evidente dall'odierna intervista allo Spiegel, usa l'argomento come una clava, anzi una bomba atomica per sabotare la riunione con Roma e i vertici della sua fraternità.

    Per far tacere la cagnara, che cosa è meglio? Eludere l'argomento una volta chiarito una volta per tutte(come suggerisce Stephanos), o affrontarlo di petto, anche a costo di fare un'overdose di scuse e condanne?

    L'esempio di Papa Benedetto in America, con la faccenda dei preti pedofili ha dimostrato che la seconda strada è quella più efficace (penso che abbia espresso condanna almeno una ventina di volte; ha incontrato le vittime, ecc.) Perché è l'unica via che alla fine zittisce gli accusatori: per quanto alcuni di loro siano in mala fede, alla fine l'opinione pubblica si accorge che stanno continuando a gridare e sbraitare per sfondare una porta già spalancata.

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  14. Stiamo attenti, però, a non cader nella trappola che ci costringa tutti, ad ogni volo di parola d'imbecille, a far pubblica ed universale professione di fede nella SHOA' per ottenere la patente di libertà d'espressione e di democrazia ed ora, sembra, di cattolicesimo, come da infelice dichiarazione del gesuita Lombardi.
    Ecco, il pericolo che si può correre nell'accettare sempre e soltanto le condizioni poste da parte ebraica.
    Credo che Stephanos questo paventi.
    Non so se i sacerdoti e i vescovi del Medio Oriente, ove si trovassero nella loro chiesa un caso come quello di Williamson, saprebbero esprimersi con l'umiltà e la decisione di mons. Fellay.

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  15. In riferimento all'articolo: e' la strisciante voglia di magistero indipendente delle Conferenze Episcopali Nazionali che crea problemi. Diceva bene il Cardinal Siri, primo presidente CEI: "La Cei funziona bene quando a rispondere al telefono e' la donna delle pulizie". Vescovi avete un gregge? Occupatevene!

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  16. Bellissima questa frase del card. Siri.
    Sì, le conf. episcopali sono esiziali: da un lato, sono portate quasi naturalmente a contrapporsi al centro (la S. Sede), dall'altro schiacciano la periferia, togliendo competenze ai singoli vescovi

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  17. A proposito di frasi di Siri.
    Ricordo che sentii a Genova verso la fine degli anni '70 una frase attribuita al Cardinale che diceva più o meno così:
    Nella Messa di prima, da qualsiasi parte la si guardi si trova sempre cattolicesimo autentico, in quella attuale, gratta gratta, trovi ancora un pò di cattolicesimo !!
    E' una frase che mi è sempre tornata in mente in questi anni, non so se sia vera ma la trovo molto verosimile.

    U Ciun

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