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giovedì 15 gennaio 2009

Il motu proprio in Polonia: bilancio e prospettive

Il sito polacco Nowy Ruch Liturgiczny (nome che significa Nuovo Movimento Liturgico) ha pubblicato un post in inglese, accessibile quindi anche a chi, come noi, non ha dimestichezza con le lingue slave, per dare un consuntivo dell'applicazione del motu proprio in Polonia. Ricordiamo che la Conferenza Episcopale polacca, non senza stupore e dolore di molti (e, crediamo, specialmente di Benedetto XVI) - considerato che essa è ritenuta più "papista" e ortodossa di altre - aveva emanato norme restrittive per l'applicazione del motu proprio.
Orbene, il rendiconto che ci dà questo sito informa che all'emanazione del motu proprio vi erano in Polonia appena 8 centri di messa tradizionale. Da allora, lo sviluppo è stato lento ma stabile ed oggi nel paese la Messa è celebrata in 22 posti. Di questi, in tre la Messa è quotidiana; sette ebdomadaria e 12 almeno mensile. I centri di Messa sono dettagliati a questo link.
Gli istituti tradizionali hanno una presenza minima in Polonia e nessuna casa ufficialmente eretta. Nondimeno questo sarà uno dei campi di sviluppo più importanti, poiché ci sono circa 10 seminaristi polacchi nei seminari della Fraternità San Pietro e dell'Istituto del Buon Pastore e alcune comunità hanno ancora problemi a trovare un pastore per celebrazioni regolari in forma straordinaria.
Il 2008 è stato un anno positivo. Alcuni vescovi hanno assistito a Messe tradizionali e dato la loro benedizione. Ci sono state le prime cresime in forma straordinaria e per la prima volta un ordinario polacco, il vescovo Waclaw Depo, ha celebrato una Messa tridentina. Una versione polacca di un vecchio messalino quotidiano è stata finalmente ristampata dopo 40 anni e altri libri liturgici sono di nuovo disponibili. Un diacono polacco dell'Istituto del Buon Pastore è stato ordinato prete in ottobre e ora prosegue i suoi studi in Polonia. Il Superiore Generale della Frat. San Pietro ha incontrato il card. Dziwisz (arcivescovo di Cracovia ed ex segretario di Giovanni Paolo II) per discutere l'erezione ufficiale di un apostolato della S. Pietro a Cracovia.
Se è vero che l'episcopato polacco non vede favorevolmente la vecchia Messa, è anche vero che non ha mostrato nel 2008 aperta ostilità. Considerato il conservatismo dottrinale dei vescovi, è da sperare - così conclude il resoconto - che il nuovo movimento liturgico si espanda in tutta la Polonia nel corso del 2009.
Occam

3 commenti:

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  2. C'è da dire comunque che, proprio la devozione e l'attenzione alle norme con cui viene praticamente ovunque celebrata la messa secondo il Messale di Paolo VI in Polonia, ha fatto sì che in quel paese, diversamente da altri, non ci fosse una reazione diffusa di rifiuto, causata più dall'abusiva fantasia sfrenata di celebranti e assemblee che avevano perso la bussola teologica, che giustificata dal reale contenuto del Messale. Non conosco lo stato della traduzione in Polacco del nuovo Messale, sarebbe interessante sapere se, in generale, è considerata fedele al latino o "inventiva" come quella inglese attuale.

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  3. Un grande merito è anche della lotta anticomunista. Il progressismo non potè infiltrarsi in Polonia perchè era proprio l'ideologia più a la page in Occidente ad essere il nemico da abbattere.
    Purtroppo da noi il nazismo è stato trasformato in una scusa per coprire tutti i crimini successivi al 1945.

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