La Chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano dell’arch. Angelo Vecchio (anno 2014).
Lorenzo
Descrizione del progetto: «Il complesso parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano ad Acireale, frutto di un concorso vinto, si inserisce in un’area di margine urbano e si configurerà come vera e propria porta per la frazione di San Cosmo.
Due santi: Cosma e Damiano. Come due gocce gemelle che si fondono in una sola …inter se congruunt et in una confunduntur…
Nel dualismo, più che nell’unità, prende forma l’idea che governa il progetto. L’intero complesso parrocchiale è orientato secondo una duplice direzione di allineamento: la prima, secondo la direttrice est-ovest, la seconda, assegnata dalla naturale conformazione del lotto.
La matrice geometrica generatrice dell’impianto planimetrico converge e prende corpo nella chiesa, la cui pianta nasce dall’intersezione di due elementi a base quadrata ruotati tra di loro rispetto ad un vertice, da cui si dipartono le due direttrici compositive principali e su cui sorge il campanile, simbolo del sacro, punto di riferimento della comunità.
Il complesso parrocchiale è articolato attorno al chiostro piazza-sagrato, pausa del costruito e luogo di riflessione e di accoglienza, racchiuso fra i corpi di fabbrica, tra loro collegati dal portico, ma distinti nelle loro specifiche funzioni, costituiti dai volumi del salone parrocchiale a sud, delle aule per la catechesi a nord-ovest e della chiesa ad est.
Il salone parrocchiale è caratterizzato dal palco bifronte che permette, mediante l’apertura di un grande infisso mobile, di sfruttare lo spazio del sagrato nelle manifestazioni estive. Per la casa canonica si è trovata una posizione più defilata, a nord dell’intero complesso e collegata alla sacrestia da un percorso esterno, a sottolineare il carattere privato dell’edificio.
La chiesa è pensata come uno spazio unitario e di raccolta per i fedeli sia per la forma in pianta sia per le suggestioni ottenute con l’utilizzo dei materiali e delle trasparenze luminose; il volume è concluso da una doppia copertura inclinata ad unica falda che ne riafferma la pianta. Dall’interno il soffitto si innalza e scandisce il procedere verso l’altare. L’asse longitudinale dell’aula è disposto secondo il tradizionale orientamento est-ovest ed attorno a questo si dispongono a ventaglio i poli della liturgia: a sud-est il Battistero, luogo di rigenerazione; a nord-ovest la cappella delle Confessioni, luogo di conciliazione.
All’ingresso principale si accede da ovest mediante il sagrato; gli altri ingressi sono posizionati a nord e a sud, in maniera diametralmente opposta tra loro. L’assemblea dei fedeli è disposta in maniera corale attorno ai due fuochi liturgici centrali: l’altare e l’ambone.
A nord-est la Cappella dell’Adorazione è separata dall’aula liturgica da una parete inclinata trattata ad intonaco ed una rivestita in pietra lavica tra di loro sfalsate a formare delle quinte. Tra queste un deambulatorio prosegue sino ad abbracciare il presbiterio dell’aula liturgica. La cappella, pur avendo uno spazio ben definito e raccolto, permette la partecipazione dei fedeli all’assemblea.
Particolare attenzione è stata posta alla diffusione della luce naturale per creare uno spazio suggestivo. Nel presbiterio dalla grande finestra verticale a tutta altezza che si apre sul prospetto est, nascosta alla vista dei fedeli da una quinta muraria, la luce entra e si insinua tra le discontinuità delle pareti, cosicché la grande croce posta in fondo si manifesta tra velati fasci di luce. L’altare, punto focale dell’assemblea, è illuminato dall’alto grazie da un lucernario incastonato nella copertura. Il volume cilindrico sede del Fonte Battesimale, oltre a far entrare la luce dall’alto, è affiancato da alte finestre con vetri colorati. Asole luminose sono state poste nei punti di intersezione generati dalla rotazione dei due quadrati di base.
La sistemazione esterna è concepita in maniera da permettere un percorso processionale continuo che si snoda dalla chiesa all’altare esterno fino a ritornare sul sagrato, attraverso il passaggio coperto che divide le aule dalla sagrestia.»
Foto esterni:
Foto interni:
Che pena (Per chi l'ha commissionato e accettato)!
RispondiEliminaInvita alla preghiera?
No!
Piuttosto invita alla fuga da esso,desiderio di rivedere le stelle!
L'obbrobrio maggiore e'quel Crocifisso stilizzato come se la morte in croce inchiodato mani e piedi dell'UomoDio fosse stata una passeggiata..
Una prece per tutti gli attori, ai fedeli una domanda :"Riuscite a trovare lì dentro l'intimita' con Dio"?