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lunedì 3 gennaio 2022

Potere contro autorità nella Chiesa #traditioniscustodes

Riprendiamo da
Crisis Magazine questo bel pezzo di Eric Sammons, che vi proponiamo nella nostra traduzione - del cui opinabile valore letterario vorrete scusarci... Eric Sammons è il caporedattore di Crisis Magazine, ed ha recentemente dato alle stampe un saggio - Deadly Indifference, che al momento non ci risulta pubblicato in traduzione italiana - in cui analizza l'incremento dell'indifferentismo religioso, e come esso abbia indotto la Chiesa a perdere il suo zelo missionario. La riflessione di Sammons che trovate qui di seguito ci pare interessante, anche perché ci invita, nonostante i tempi travagliati, a non farci travolgere dall'emotività ed a sforzarci di leggere razionalmente ciò che sta accadendo nella Catholica. Da parte nostra, dal planus della nostra incompetenza teologica, e dall’ultimo gradus altaris della nostra competenza giuridica non canonistica, ci domandiamo se non siano maturi i tempi per una riflessione organica, sistematica, approfondita e diffusa sui limiti interni della potestas papale. Magari per giungere, in proposito, ad una compiuta delucidazione magistrale (parliamo del magistero vero, veramente autentico), della quale c’è urgente, urgentissimo bisogno. Come ci è già capitato di osservare e di scrivere, non ci stupiremmo se proprio lo sviluppo di un'esauriente analisi dottrinale del problema fosse uno dei buoni frutti che la Provvidenza sta certamente preparandosi a trarre dalle catastrofi correnti.

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Potere contro autorità nella Chiesa

La recente direttiva del Vaticano che le parrocchie non possono pubblicizzare le loro messe tradizionali in latino programmate è stata accolta con una diffusa derisione sui social media. Per chiunque abbia lavorato in una parrocchia, l'idea che un burocrate curiale a Roma cerchi di dire alla signora Jones della parrocchia di St. Joseph a Des Moines che cosa può mettere nel bollettino è ridicola. Diamine, alcuni parroci non possono nemmeno controllare che cosa va nel bollettino!

Ma dietro la presa in giro c'è una profonda comprensione delle differenze tra potere e autorità, anche se nel mondo di oggi queste due idee distinte sono spesso confuse. Questa confusione ha portato a profondi malintesi tra i cattolici sulla natura dell'autorità nella Chiesa. 

Purtroppo oggi, molti capi della Chiesa fondano sul potere i loro comandi, ma non sull’autorità. Sanno che possono comandare l'obbedienza della maggior parte dei cattolici alle loro direttive, e così esercitano il potere per il loro proprio interesse o per il bene della loro ideologia, invece che per il bene comune.
  • I vescovi tedeschi che vogliono normalizzare il matrimonio gay potrebbero avere il potere di farlo tra i cattolici tedeschi, ma non ne hanno l'autorità. 
  • I vescovi statunitensi che permettono ai politici pro-aborto come Joe Biden di ricevere la comunione potrebbero avere il potere di farlo, ma non ne hanno l'autorità. 
  • Il cardinale Cupich potrebbe avere il potere di abolire il culto ad orientem, ma non ne ha l'autorità. 
  • Papa Francesco potrebbe avere il potere di abrogare la messa in latino, ma non ne ha l'autorità. 
Dobbiamo sempre tenere a mente questa distinzione tra potere e autorità. L'ex cardinale Theodore McCarrick per decenni ha avuto il sostegno di alti funzionari della Chiesa, anche se molti sapevano dei suoi mostruosi misfatti. Perché? Perché aveva un immenso potere nella Chiesa, anche dopo che si era ritirato e aveva poca o nessuna autorità. Se il Cardinale Cupich vieta il culto ad orientem, potrebbe non avere quell'autorità secondo la legge della Chiesa (o divina), ma può rendere la vita miserabile a qualsiasi prete che osi disobbedire. Questo è il potere. 

Il potere viene dal basso - è possibile solo se ha il consenso (forzato o dato liberamente) delle persone sotto controllo. Joseph Stalin aveva il potere in Unione Sovietica perché nessuno sotto di lui osava resistergli. Anche Mikhail Gorbaciov aveva il potere, finché il popolo dell'Unione Sovietica non gliel'ha più dato. 

L'autorità, invece, viene dall'alto, in definitiva da Dio. Un padre o un vescovo o anche un monarca cattolico ha un'autorità in certe sfere che gli è stata data da Dio per il bene comune della sua famiglia, della sua diocesi o del suo regno, rispettivamente. Coloro che sono sotto l'autorità sono obbligati a seguire i comandi del superiore, non per il loro consenso, ma perché l'autorità in ultima analisi viene da Colui che ha la vera autorità su tutti. 

A causa della caduta, il potere può diventare virtualmente illimitato in questo mondo, attraverso la forza o l'influenza. Cosa non poteva fare Stalin durante il suo regno? Una persona con il potere di solito vuole anche acquisirne di più. Come ha notato Lord Acton, "il potere corrompe; il potere assoluto corrompe assolutamente". Essere in grado di dire alla gente che cosa fare può essere inebriante.

L'autorità, invece, ha sempre una portata limitata. Solo Dio ha un'autorità illimitata, ed Egli delega aspetti della sua autorità agli individui solo se necessario per avvicinare le persone a Lui. 

Ed è importante notare che questa limitazione si applica a tutti coloro che hanno un'autorità terrena, compresa quella ecclesiale, poiché solo Dio stesso ha piena autorità sull'uomo, come nota San Tommaso d'Aquino: "L'uomo è soggetto a Dio semplicemente per quanto riguarda tutte le cose, sia interne che esterne, per cui è tenuto ad obbedirgli in ogni cosa. D'altra parte, gli inferiori non sono soggetti ai loro superiori in tutte le cose, ma solo in certe cose e in modo particolare" (STh., I-II, q. 105, a. 5).

Anche il Vaticano I ha riconosciuto queste limitazioni nell'ufficio del papato. Esso afferma, 
Infatti lo Spirito Santo fu promesso ai successori di Pietro non perché potessero, per sua rivelazione, far conoscere qualche nuova dottrina, ma perché, con la sua assistenza, potessero custodire religiosamente ed esporre fedelmente la rivelazione o il deposito della fede trasmesso dagli apostoli.
L'autorità papale legittima, in altre parole, viene esercitata quando il papa "custodisce religiosamente ed espone fedelmente la rivelazione o il deposito della fede trasmesso dagli apostoli". Ma è un esercizio illegittimo del potere quando cerca di "far conoscere qualche nuova dottrina". Anche un papa ha un'autorità limitata nella Chiesa, anche se nella pratica moderna ha un potere quasi illimitato. E se un papa ha solo un'autorità limitata, allora sicuramente anche i vescovi e i sacerdoti ce l’hanno.

I problemi sorgono quando i leader scambiano la loro autorità data da Dio per potere. Abusano della loro autorità perché hanno il potere di farla franca. Così il padre abusivo è in grado di comandare ai suoi figli ben oltre la sua autorità, perché i suoi figli non sono in grado di resistergli. Ha potere su di loro. Un vescovo decide che può fare quello che vuole - spostare i preti che non gli piacciono, usare i fondi diocesani per viaggi in jet privato - perché ha il potere di farlo.

Nostro Signore ha condannato con forza questo abuso di autorità mediante l'esercizio illegittimo del bruto potere:
I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo. (Matteo 20, 25-27)
La vera autorità, che viene da Dio, è sempre messa al servizio di coloro che sono soggetti a chi comanda. San Gregorio Magno lo capì bene, dicendo che "Chiunque si chiami vescovo universale, o desideri questo titolo, è, per il suo orgoglio, il precursore dell'Anticristo" e chiamò invece il suo ruolo di papa "il Servo dei Servi di Dio". 

È anche la mancanza di distinzione tra potere e autorità che spesso confonde i dibattiti odierni sull'obbedienza. La maggior parte dei cattolici fedeli sa istintivamente che l'obbedienza è una virtù importante e necessaria. Ma quando un capo della Chiesa emette una direttiva discutibile, l'intero dibattito sembra concentrarsi su coloro che sono sotto la sua autorità e sulla loro necessità di obbedire. Ma c'è poca o nessuna discussione sul fatto che il dirigente della Chiesa stia esercitando la sua autorità o semplicemente dispiegando il suo crudo potere. E infatti, la tranquilla obbedienza alle false direttive aumenta il suo potere, portando ad altre false direttive in futuro. (Un prossimo libro di Peter Kwasniewski esplorerà questo argomento dell'obbedienza in modo più dettagliato [si tratta di “True Obedience in the Church. A Guide to Discernment in Challenging Times”, in uscita negli USA nel prossimo febbraio - NdT]).

Come facciamo a distinguere tra i comandi dati dall'autorità legittima e i comandi imposti dall'esercizio del potere? La linea di demarcazione tra autorità e potere sta nella natura del comando dato. Il padre che dice a suo figlio di sei anni di mangiare le sue verdure sta esercitando la sua legittima autorità di colui che provvede alla sua famiglia. Ma il padre che dice a suo figlio che in realtà è una ragazza perché gli piace ballare sta forzando il suo potere su di lui. Il primo comando è per il bene del figlio, ma il secondo è dannoso.

Così, i comandi legittimi sono quelli all'interno della sfera di autorità per il governante, e per il bene di coloro che sono sotto il suo comando. Tutto il resto è un esercizio di potere.

La Chiesa cattolica sta soffrendo una crisi di autorità oggi, non perché non abbia un'autorità legittima, ma perché troppi dei suoi capi sono ubriachi di potere. Invece di usare la loro autorità data da Dio per il bene comune - la nostra salvezza - essi stanno facendo valere la loro volontà con il crudo potere. I cattolici devono accettare l'autorità della gerarchia mentre rifiutano il suo cattivo uso del potere. Solo allora lo squilibrio clericale di oggi sarà riportato a qualcosa di più in linea con il desiderio di Nostro Signore che i nostri leader siano servitori che ci ispirano e ci guidano, non dittatori che si godono il proprio potere.