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martedì 7 luglio 2020

Esorcismo dell'Arcivescovo Cordileone dove è stata abbattuta la statua di san Junipero Serra


Qualche Vescovo che ci crede ancora.
QUI MiL sull'accaduto di pochi giorni fa.
Sotto il breve video
Luigi

Il Timone, 30 giugno 2020  di Raffaella Frullone 

Esorcismo di Cordileone nel luogo dove è stata abbattuta la statua di san Junipero Serra


Che cosa c’è di più anticonformista oggi di un esorcismo? Che cosa c’è di più trasgressivo di un atto di riparazione in California, dove niente è proibito e il politicamente corretto la fa da padrone?
L’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, era già intervenuto qualche giorno fa
condannando la violenza che aveva portato il movimento «Black lives matter» a distruggere – in nome dell’antirazzismo, ça va sans dire – le statue di san Junipero Serra, il missionario francescano che nel XVIII secolo diede vita alla luminosa opera di evangelizzazione della California, la quale ha lasciato il segno ancora oggi nei nomi delle principali città dello stato americano: da San Francisco a San Diego, da Sacramento a San Luis Obispo, da Los Angeles, che prende il nome da Santa Maria degli Angeli ad Assisi, a Cupertino, che prende il nome dal frate volante, e tante altre.
Ma questa volta Cordileone è andato oltre e domenica si è recato nel Golden Gate Park dove sorgeva la statua distrutta e ha compiuto un esorcismo per quello che ha definito «un atto di sacrilegio, un atto del Maligno». Cordileone, figlio di immigrati italiani, ha spiegato di essere cresciuto molto vicino alla prima missione fondata da san Junipero Serra a San Diego, per questo, ha spiegato, «ho provato una grande angoscia e una profonda ferita nella mia anima quando ho visto questi orrendi atti di blasfemia che denigrano la memoria di Serra, che è stato un grande eroe, un grande difensore degli indigeni di questa terra». Attorniato da alcuni fedeli in preghiera l’arcivescovo di San Francisco, riferendosi alle profanazioni e alle violenze delle ultime settimane negli Stati Uniti, ha aggiunto: «Questa è l’attività del Maligno che vuole abbattere la Chiesa. Quindi offriamo questa preghiera e benediciamo questa terra con acqua santa affinché Dio possa purificarla, santificarla; e che a nostra volta possiamo essere santificati».

Definendo gli atti di riparazione «necessari alla guarigione della città», l’arcivescovo ha poi guidato la recita del Rosario a cui hanno partecipato numerosi fedeli chiedendo l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i santi. «Ci uniamo nella preghiera – ha detto – nel digiuno, soprattutto nel digiuno del venerdì, nella penitenza, ma soprattutto nella preghiera del Rosario».

Infine un appello a studiare e a conoscere la storia: «Chiedo al nostro popolo di imparare la storia di padre Serra, delle missioni, l’intera storia della Chiesa, in modo che possiamo apprezzare la grande eredità che la Chiesa ci ha dato, che ha dato al mondo: tanta bellezza, verità e bontà. Si tratta di un’eredità meravigliosa di cui dovremmo essere orgogliosi, nonostante ci sia chi vuole convincerci che ci dovremmo vergognare. Abbiamo invece tutti i motivi per esserne orgogliosi; e nello stesso tempo vivere la nostra vita cristiana con umiltà, continuando a dare bontà al mondo e dare al mondo bellezza e verità, con l’aiuto della grazia di Dio».

Nella California degli eccessi, nella patria della Silicon Valley, dell’utero in affitto, la vera trasgressione è un esorcismo, un atto di riparazione. Un pastore di nome Cordileone.

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