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venerdì 3 luglio 2020

5 ragioni per cui un cattolico dovrebbe preferire la S. Comunione in bocca - III parte

III parte: la testimonianza dei santi, dei papi e degli angeli.
Qui le altre ragioni.

Roberto
5 RAGIONI 
PER CUI I CATTOLICI DOVREBBERO RICEVERE 
LA S. COMUNIONE SOLO SULLA LINGUA 
di John Henry Western su Lifesitenews, 24.06.2020
traduzione per MiL da parte di un nostro gentile lettore Jacopo Dellapasqua

3) La testimonianza dei Santi, dei Papi, e degli angeli 



S. Tommaso d’Aquino, universalmente visto come il più grande dei Dottori della Chiesa, ha scritto nella Summa Theologiae, nel XIII secolo: Per rispetto verso questo sacramento esso non viene toccato da nessuna cosa che non sia consacrata: e quindi sono consacrati il corporale, il calice e così pure le mani del sacerdote per poter toccare questo sacramento. A nessun altro quindi è permesso toccarlo fuori di un caso di necessità: se, p. es., stesse per cadere a terra, o in altre contingenze simili (Summa Theologiae, III, q. 82, a. 3). 





Nel 2008 Papa Benedetto ha deciso di smettere di amministrare la S. Comunione sulla mano ai fedeli e da allora l’avrebbe data ai fedeli solo sulla lingua e in ginocchio. Una pagina sul sito del Vaticano commemorativa di questa decisione è stata pubblicata nel 2009 (aggiornata con una foto di Papa Francesco) e ancora si può trovare sul sito del Vaticano. 

La suddetta pagina dice: “Dall’epoca dei Padri della Chiesa nacque e si consolidò una tendenza per cui la distribuzione della S. Comunione sulla mano venne sempre più limitata in favore della distribuzione sulla lingua. La ragione di questa pratica è duplice: 1) per evitare, per quanto possibile, la caduta delle particole eucaristiche; 2) per incrementare tra i fedeli la devozione verso la Presenza reale di Cristo nel Sacramento dell’Eucarestia”. 

Una celebre massima di S. Agostino, citata da Papa Benedetto XVI al par. 66 della sua “Esortazione” Sacramentum caritatis (…), insegna: “Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non La adorassimo” (Enarrationes in Psalmos 98, 9) . L’atto di inginocchiarsi indica e promuove l’adorazione necessaria prima di ricevere il Cristo eucaristico. 

Da questa prospettiva, già il Cardinal Ratzinger assicurò che la Comunione raggiunge la sua vera profondità solo quando è supportata e circondata dall’adorazione (The Spirit of the Liturgy (Ignatius Press, 2000), p. 90). Per questa ragione il Cardinal Ratzinger riteneva che la pratica di inginocchiarsi per la S. Comunione ha in suo favore una tradizione plurisecolare, ed è un segno particolarmente espressivo di adorazione, del tutto appropriato alla luce della vera, reale e sostanziale presenza di Nostro Signore Gesù Cristo sotto le “specie” consacrate (citato nella lettera Questa Congregazione, della Congregazione del Culto divino e della Disciplina dei Sacramenti, del 1 luglio 2002). 

Giovanni Paolo II, nella sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia, ha scritto al par. 61: Dando all'Eucaristia tutto il rilievo che essa merita, e badando con ogni premura a non attenuarne alcuna dimensione o esigenza, ci dimostriamo veramente consapevoli della grandezza di questo dono. Ci invita a questo una tradizione ininterrotta, che fin dai primi secoli ha visto la comunità cristiana vigile nella custodia di questo «tesoro». Sospinta dall'amore, la Chiesa si preoccupa di trasmettere alle successive generazioni cristiane, senza perderne alcun frammento, la fede e la dottrina sul Mistero eucaristico. Non c'è pericolo di esagerare nella cura di questo Mistero, perché «in questo Sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza». 
La suddetta webpage conclude dicendo: In continuità con l’insegnamento del suo predecessore, a cominciare dalla solennità del Corpus Domini del 2008, il Santo Padre, Benedetto XVI, ha iniziato a distribuire ai fedeli il Corpo del Signore ponendola direttamente sulla lingua dei fedeli mentre questi restano in ginocchio. 

L’attuale responsabile del dicastero vaticano che si occupa della questione della Comunione è il Cardinale Sarah. Senza dubbio uno dei più santi cardinali oggi viventi. 

Il Papa emerito Benedetto XVI ha fortemente raccomandato il Cardinale Sarah dicendo pubblicamente in una prefazione alla ristampa del libro del Cardinale La forza del silenzio che con il Cardinale Sarah, un maestro di silenzio e di preghiera interiore, la Liturgia è in buone mani. 

Benedetto aggiunge: Il Cardinale Sarah è un maestro di vita spirituale, che parla apertamente dal profondo del silenzio col Signore, dalla sua unione interiore con Lui, e quindi ha veramente qualcosa da dire a ognuno di noi. 

È a questo Cardinale, questo santo Cardinale africano, che è affidato il dicastero vaticano competente in materia di Sacramenti, e che ha vivamente esortato i sacerdoti a distribuire la S. Comunione ai fedeli solo sulla lingua e in ginocchio. Nella prefazione a un libro del 2018 che analizza in maniera critica la Comunione sulla mano, il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione del Culto divino, ha scritto: Perché insistiamo a ricevere la Comunione in piedi e sulle mani? Perché questa attitudine alla mancanza di sottomissione ai segni di Dio? Che nessun sacerdote osi imporre la sua autorità in questa materia rifiutando o maltrattando coloro che desiderano ricevere la Comunione in ginocchio e sulla lingua. Accostiamoci come bambini e umilmente prendiamo il Corpo di Cristo in ginocchio e sulla nostra lingua. I santi ci danno l’esempio ed essi sono i modelli che Dio ci dà da imitare!. 

Il Cardinale Sarah ammonisce inoltre strenuamente: Il più insidioso attacco del Diavolo consiste nel cercare di estinguere la fede nell’Eucarestia, seminando errori e promuovendo un modo inaccettabile di riceverLa. Davvero la guerra di S. Michele e dei suoi angeli da un lato, e di Lucifero dall’altro, continua nei cuori dei fedeli. Il bersaglio di Satana è il Sacrificio della Messa e la Presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata” ha detto. 

Guardiamo ora a come la fede nella Presenza reale può influenzare il modo in cui riceviamo la Comunione, e viceversa. Ricevere la Comunione sulla mano indubitabilmente implica una grande dispersione dei frammenti [delle Ostie]. Al contrario, l’attenzione financo alle più piccole briciole, la cura di purificare i vasi sacri, di non toccare l’Ostia con mani sudate, tutte queste diventano professioni di fede nella Presenza reale di Gesù anche nelle più piccole parti delle “specie” consacrate: se Gesù è la sostanza del Pane eucaristico, e se le dimensioni dei frammenti sono solo “accidenti” del pane, è di poca importanza quanto grande o piccolo sia un pezzo di Ostia! La sostanza è la stessa! È Lui! Al contrario la disattenzione ai frammenti ci fa perdere di vista il dogma. Poco a poco può gradualmente prendere il sopravvento il pensiero: “Se anche il sacerdote non presta attenzione ai frammenti, se amministra la Comunione in modo tale che i frammenti si possano disperdere, allora vuol dire che Gesù non è in essi, o che Lui c’è solo fino a un certo punto”. 

La seconda strada che l’attacco all’Eucarestia percorre è il tentativo di rimuovere il senso del sacro dai cuori dei fedeli. (…) Mentre il termine “transustanziazione” indica in dettaglio la realtà della Presenza, il senso del sacro ci rende capaci di intravedere la Sua unicità e santità. Che disgrazia sarebbe perdere il senso del sacro proprio riguardo a ciò che è più sacro! E come è possibile? Ricevendo un cibo speciale nella stessa maniera di un cibo ordinario (…). La liturgia è fatta di molti piccoli gesti e rituali – ognuno di essi è capace di esprimere queste attitudini piene di amore, rispetto filiale e adorazione verso Dio. Questo è precisamente il motivo per cui è opportuno promuovere la bellezza, l’appropriatezza, e il valore pastorale di una pratica che si è sviluppata durante la lunga vita e la tradizione della Chiesa, cioè l’atto di ricevere la S. Comunione sulla lingua e in ginocchio. La grandezza e la nobiltà dell’uomo, così come la più alta espressione del suo amore verso il suo Creatore, consiste nell’inginocchiarsi davanti a Dio. Gesù stesso pregava in ginocchio alla presenza del Padre (…). Possa questo libro incoraggiare quei sacerdoti e fedeli che, mossi anche dall’esempio di Benedetto XVI – che negli ultimi anni del suo pontificato voleva distribuire l’Eucarestia in bocca e ai fedeli in ginocchio – desiderano amministrare o ricevere l’Eucarestia in quest’ultima maniera, che è di gran lunga più consona allo stesso Sacramento. Spero che possa esserci una riscoperta e promozione della bellezza e del valore pastorale di questo metodo. Nella mia opinione e a mio giudizio, questa è una questione importante su cui oggi la Chiesa deve riflettere. Questo è un ulteriore atto di adorazione e di amore che ognuno di noi può offrire a Gesù Cristo. Sono molto compiaciuto di vedere così tanti giovani che scelgono di ricevere Nostro Signore con tale riverenza in ginocchio e sulla lingua”

Uno degli altri aspetti della sua prefazione è stato il ricordo che il cardinale Sarah fa delle apparizioni di Fatima e dell’angelo che apparve ai tre pastorelli di Fatima prima che essi vedessero Nostra Signora. In una delle apparizioni dell’angelo della pace ai pastorelli, l’angelo portò a questi la S. Comunione. L’angelo si prostrò davanti al Signore eucaristico, insegnando ai pastorelli a fare lo stesso.

7 commenti:

  1. Sì, ma dovete dire che la Messa deve essere quella vera, tradizionale...prendere la "comunione" alla messainscena del 1969 è comunque un problema: in mano, in bocca, in piedi, in ginocchio, sdraiati o a testa in giù.

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    1. Bestemmia bestemmia che poi quando sarai di là vedrai se era una messinscena

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  2. Il discorso sul doversi inginocchiare in segno di adorazione prima di ricevere la Comunione, sarebbe valido se anche il sacerdote celebrante si mettesse in ginocchio per comunicarsi. Ma siccome lui non lo fa e si comunica in piedi, non si vede perché all'adorazione sarebbero tenuti solo i fedeli e lui no, che anzi dovrebbe dare l'esempio.

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    1. Che film hai visto?! Il sacerdote si genuflette in adorazione alla consacrazione (tra l'altro, alcune di queste genuflessioni sono state spazzate via nella nuova "cena" montin-luterana)! Quando fa la comunione si inchina e deve toccare coi gomiti l'altare! Poi un sacerdote è un ministro dell'eucaristia, un laico no! Il laico prende la comunione dalle mani di Cristo stesso, la riverenza espressa dalla posizione in ginocchio mi pare il minimo. Ma di che religione sei? Da un punto di vista cattolico dici cose che non stanno né in cielo né in terra. Non è che sei di qualche setta di quelle che saltano e ballano a "messa", vero? Mai sentite delle enormità del genere.

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    2. il sacerdote però prima di comunicarsi con il Corpo fa una genuflessione prima di prendere l'Ostia e poi un inchino di capo prima di assumerla
      analogamente fa quando si comunica al calice

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  3. Intelligenti Casaroli e Silvestrini?
    Io nutrirei seri dubbi sull'effettiva intelligenza di persone che hanno impostato tutta la loro azione sulla base del postulato secondo cui il comunismo era destinato a durare in eterno e nei secoli dei secoli e pertanto bisognava in qualche modo andarci d'accordo? Qualunque persona dotata di retta ragione e conoscenza della realtà dei paesi del fu Patto di Varsavia avrebbe capito che la cosa non poteva e non doveva durare. Al limite saranno stati sì intelligenti, ma hanno agito a dispetto della loro intelligenza, e quindi in malafede. In ogni caso molto più cattivi che intelligenti.

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    1. Se veramente i due avevano postulato "l'eternità" del comunismo, diciamo che la componente prevalente è la stupidità... Un saluto a Busiride.

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