Ci informano che a Novellara (RE), diocesi di Reggio Emilia - Guastalla, il parroco don Giordano Goccini, già tristemente noto alle cronache (vd qui e SOPRATTUTTO qui e noto teologo), ha pubblicato, il 16 maggio 2020, sul sito della parrocchia (novellara.net) un comunicato (qui) che riportiamo sotto per intero, col quale informa i fedeli che le Ss. Messe con la presenza del popolo, nonostante il protocollo ministeriale del 7 maggio 2020, non riprenderanno. Al posto della S. Messa, invece, aveva proposto la S. Comunione d'asporto (qui), idea quest'ultima bloccata dal Vescovo di Reggio Emilia - Guastalla, Mons. Massimo Camisasca, il 23 maggio 2020.
Ci chiediamo perché, nonostante il via libera del 7 maggio e la possibilità offerta dalle tante chiese presenti a Novellara (qui), il parroco si ostini a non celebrare la S. Messa col popolo.
Il sospetto è che anche il teologo Don Goccini approvi quella teologia della "disicarnazione" per quale in fondo la fede è fatto esclusivamente intimo e personale e alla fine non necessiti di un culto pubblico. L'importante, infatti, è compiere opere buone, pregare (ma solo in casa o in giardino, sic!) eliminando del tutto la sfera pubblica e sacramentale. Dilatando e stravolgendo la dottrina sui sacramenti che in casi estremi ed eccezionali possono essere presi anche con la sola intenzione (il S. Battesimo e la Confessione). In questo modo, tutto diventa incorporeo ed astratto.
Sembra essere la logica conseguenza della scissione tra fede e ragione. Una fede non più razionale e pensata arriva al punto di abolire il principio di non contraddizione permettendo a qualsiasi capriccio di essere vissuto come esperienza religiosa. Sul punto tra fede e ragione si veda il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 31,32,33,34,39,150 e 2500. (qui)
A questo punto ci chiediamo come mai l'Ordinario del luogo, Mons. Massimo Camisasca, non abbia ancora, a tutela della fede dei propri sudditi, obbligato il funesto parroco a riprendere la celebrazione della S. Messa col popolo.
Le scuse addotte, il pericolo del contagio etc..., nel delirante comunicato (sotto) sono pretestuose, stante anche l'enorme chiesa presente a Novellara: la Collegiata di S. Stefano, e nascondono l'insipienza e la malizia di chi pretende, ideologicamente di vivere e far vivere una fede astratta e senza sacramenti.
In pratica l'eresia della disincarnazione.
Evitiamo commenti sull'autocomunione: "Vi porteremo la comunione in un contenitore igienico insieme a tutte le istruzioni necessarie".
Siamo fiduciosi dell'intervento di Mons. Camisasca, in quanto, tragicamente, il parroco sostiene di aver preso la decisione di non celebrare "in accordo con l’Ordinario diocesano".
Speriamo e contiamo sia una menzogna.
Luigi
Comunicato :
Carissimi, come avete appreso dai media da lunedì 18 maggio potremo riaprire le celebrazioni alla partecipazione dei fedeli. Purtroppo la coda della pandemia sembra tenace e dobbiamo sottoporci a limitazioni molto pesanti anche nella liturgia, al punto da vedere compromessa la serenità del nostro ritrovarci e celebrare.
Dopo aver consultato molte persone e in accordo con l’Ordinario diocesano abbiamo deciso di prolungare l’attesa ancora per qualche tempo. Pertanto domenica 24 maggio non ci troveremo a celebrare la Messa. Troppe persone sono ancora in uno stato di grande vulnerabilità e chi convive o si prende cura di loro ha coscienza della responsabilità che tutti abbiamo nei confronti dei più fragili.
Non sarà un’attesa vuota e sterile. Abbiamo sperimentato che Dio non ci abbandona e ci accompagna con la forza dello Spirito Santo. Nè la sua presenza in mezzo a noi, nè la nostra missione a testimoniare il suo amore, sono compromesse da qualche limitazione. Sentiamo però la mancanza dei sacramenti che confortano e sostengono il cammino soprattutto dell’eucarestia.
Per questo abbiamo pensato di portare la comunione a coloro che pregano nelle loro case. Forse nei prossimi giorni sarà permesso anche ritrovarsi con amici e vicini e magari stare in giardino – nel rispetto assoluto delle norme – per un rito domenicale, nell’attesa di tornare a celebrare insieme la Messa.
Non possiamo entrare in casa, perciò deve essere un familiare che si rende responsabile di accogliere e distribuire il corpo di Cristo, nel pieno rispetto del sacramento. Chi vuole ricevere la comunione deve chiederlo direttamente al parroco o per telefono 340 673 5040 (anche Whatsapp) o via mail dongiordi@gmail.com indicando l’indirizzo, il numero di persone e il responsabile che farà da ministro per quel piccolo rito. Vi porteremo la comunione in un contenitore igienico insieme a tutte le istruzioni necessarie. Chiediamo di non accontentarsi di seguire la Messa in TV, ma di fare un rito domestico, seppur semplice, per accogliere il Signore.
Non possiamo ancora ritrovarci insieme, ma il Signore viene a visitarci nelle nostre case. Accogliamolo con tutto il cuore e prepariamoci fin d’ora all’incontro con lui.
don Giordano
Comunicato del 23 maggio 2020:
Su richiesta del vescovo Massimo la comunione nelle case è sospesa.
Vi invito a riunirvi in preghiera in famiglia come ogni domenica.
Buona festa dell’Ascensione.