Per questa strabiliante scoperta giornalistica dobbiamo dire grazie al flash mob realizzato dai ragazzi di una scuola media collegata al conservatorio di Rovigo che in
piazza Vittorio Emanuele II hanno cantato il Puer Natus in Bethlehem in Canto Gregoriano.
piazza Vittorio Emanuele II hanno cantato il Puer Natus in Bethlehem in Canto Gregoriano.
Nel congratularci con i Docenti e con i giovanisssimi cantori studenti della Scuola Media Venezzi per la riuscita iniziativa ricordiamo pure, con grande riconoscenza, i Cantori che sia nelle grandi basiliche che nelle piccole chiese favoriscono la preghiera liturgica con il Canto Gregoriano, il Cantus Ecclesiae: concepito, nato e sviluppato accanto all'Altare.
A margine del successo mediatico che la scuola Venezzi sta ricevendo ci chiediamo: " se tutti quei ragazzi invece che dar luogo al flash mob nella piazza principale di Rovigo avessero cantato, nel periodo natalizio, lo stesso canto in una messa ad esempio nella Basilica Concattedrale di Santo Stefano sarebbero riusciti a "bucare" così efficacemente i canali informatici nazionali?"
A margine del successo mediatico che la scuola Venezzi sta ricevendo ci chiediamo: " se tutti quei ragazzi invece che dar luogo al flash mob nella piazza principale di Rovigo avessero cantato, nel periodo natalizio, lo stesso canto in una messa ad esempio nella Basilica Concattedrale di Santo Stefano sarebbero riusciti a "bucare" così efficacemente i canali informatici nazionali?"
"Bravi" anche agli "ideatori", soprattutto allo scrittore e giornalista Paolo Rumiz, per l'originalissima esecuzione andata a buon segno giornalistico!
Abbiamo postato due articoli: il primo professionalmente e sobriamente efficace corredato da un bel video, di Repubblica (link sotto) che , ovviamente, ha fatto dedicare il flash mob dei ragazzi a Papa Francesco; il secondo de Il Resto del Carlino che citando il romanzo "Nel nome della rosa" ha svelato involontariamente una delle tante fantasiose bizzarrie di quel celebre libro certamente non collegabile ad un'esecuzione di coro di voci bianche.
Diverse strutture culturali si avvalgono da qualche tempo dell'efficacia emozional-popolare dei flash mob per far conoscere la musica classica : quello realizzato dai giovanissimi cantori a Rovigo è importante anche perchè ha frantumato le vecchie e stantìe ossessioni a-musicali dei liturgisti post-sessantottini colpevoli d' aver cacciato dalle chiese il Canto Gregoriano che, a buon ragione, è il "patrimonio mondiale" della cultura musicale cattolica!
AC
Diverse strutture culturali si avvalgono da qualche tempo dell'efficacia emozional-popolare dei flash mob per far conoscere la musica classica : quello realizzato dai giovanissimi cantori a Rovigo è importante anche perchè ha frantumato le vecchie e stantìe ossessioni a-musicali dei liturgisti post-sessantottini colpevoli d' aver cacciato dalle chiese il Canto Gregoriano che, a buon ragione, è il "patrimonio mondiale" della cultura musicale cattolica!
1) La notizia (link sotto):
Rumiz: "Riportiamo il canto gregoriano nelle chiese".
Il flash mob per papa Francesco
Sorpresa in piazza a Rovigo. Cento ragazzini hanno intonato un canto gregoriano, il "Puer natus", per rilanciare la buona musica corale, troppo spesso dimenticata, nelle chiese d'Italia.
L'iniziativa, nata dal viaggio di Paolo Rumiz per "Repubblica" nei monasteri benedettini d'Europa, era stata anticipata a papa Francesco pochi giorni prima in Vaticano.
La promessa è stata mantenuta grazie agli allievi della scuola media Venezze, collegata al conservatorio della città.
Di Paolo Rumiz
video di Alessandro Scillitani con la collaborazione di Lorenzo Milan
Di Paolo Rumiz
video di Alessandro Scillitani con la collaborazione di Lorenzo Milan
Fonte: Repubblica QUI
2) L'articolo di Mario Bovenzi (link sotto)
Rovigo, il canto gregoriano salvato dai ragazzi
Dal flash mob degli studenti in piazza parte un appello a Papa Francesco: "Ritorni nelle chiese queste espressione artistica"
di Mario Bovenzi
Rovigo, 26 gennaio 2020 - «Scendemmo al mattutino. Quell’ultima parte della notte, quasi la prima del nuovo giorno imminente, era ancora nebbiosa... L’inizio del canto diede una grande impressione di potenza. Sulla prima sillaba si iniziò un coro lento e solenne di decine e decine di voci, il cui suono basso riempì le navate e aleggiò sopra le nostre teste, e tuttavia sembrava sorgere dal cuore della terra", sono parole del ‘Nome della rosa’ di Umberto Eco, parole che fanno capire in modo quanto mai efficace quale forza si sprigiona in quello che è il canto gregoriano.
Contro l’oblio di questa forma di espressione che arriva a toccare l’arte si sono mossi, ieri mattina, gli studenti della scuola media Francesco Venezze.
Ed è quanto mai singolare che siano proprio i giovani a dare vita ad una mobilitazione per salvare il canto gregoriano e riportarlo all’antico splendore. In una mattina grigia e piovosa, che quasi sembrava rievocare l’atmosfera densa di timori del medioevo descritto dal ‘Nome della rosa’, in piazza Vittorio Emanuele II, davanti agli occhi incuriositi dei passanti, si è svolto il flash mob musicale degli allievi della scuola Venezze.
Al loro fianco il giornalista e scrittore Paolo Rumiz che con la professoressa Giorgia Bisio, vicaria del Venezze, ha lanciato questa singolare iniziativa.
Il canto gregoriano è una della attività che viene portata avanti nella scuola media.
E proprio guardando in un video l’esibizione degli alunni nell’abbazia di Praglia, lo scrittore ha avuto l’idea di promuovere questa manifestazione, quasi una prova d’amore per far tornare a vivere il gregoriano.
Parte così proprio dalla nostra città, per approdare sul web ed in televisione grazie alle riprese che sono state fatte ieri, un messaggio rivolto a Papa Francesco.
"Il gregoriano ritorni nelle chiese, ritorni ad essere la musica che incanta le persone", l’appello lanciato dalle voci dei ragazzi che hanno eseguito una serie di brani.
Tante la maestria e la passione degli studenti, ragazzi tra gli 11 e i 13 anni, che hanno messo in mostra la loro grande preparazione vocale, apice al quale sono arrivati grazie al loro professore Paolo Traversi, docente di musica della scuola.
Straordinario questo flash mob: speriamo sia di buon auspicio per ritornare al gregoriano nelle chiese. Il canto gregoriano è perenne ed è sempre giovane. Per questo è apprezzato anche dai bambini perché educa alla bellezza.
RispondiEliminaDal canto gregoriano, nato con la liturgia romana, si è sviluppata la grande civiltà musicale dell'Occidente che ha conquistato turto il mondo e ha accompagnato l'evangelzzazione dei popoli. I papi quando inviavano i missionari nelle varie nazioni raccomandavano di insegnare il canto gegoriano emblema di spiritualità, bellezza e unità della Chiesa. La mitica, di altri tempi, Cappella Sistina, guidata dal M° card. Bartolucci, durante i concerti in Italia e all'estero, iniziava con brani di gregoriano, come in Giappone nel 1996, quando cantò 'Puer natus est nobis' e ' Veni Sancte Spiritus',suscitando l'entusiasmo e anche conversioni, come attestò il rettore del seminario cattolico di Tokio. Dalla equivoca Costituzione SC del CVII, che postulava il primato del canto gregoriano, ma " a parità di condizioni" ( !?!) con altre musiche, il canto ufficiale della Chiesa cattolica è stato sempre più emarginato dai vescovi , ignoranti e faziosi, che pretendono canti 'accessibili' ( !?!), cioè banali, dimenticando che prima della sovversiva riforma liturgica il popolo, ora assente, cantava, oltre ad Inni, anche l'intera Messa degli Angeli. Commovente l'esecuzione di quei ragazzi e elogi ai loro maestri che, con grande senso pedagogico, li hanno educati al bello come meglio non si poteva, sottraendoli alla bottegaia e scurrile ' cultura ' dei mezzi ufficiali di comunicazione. I loro canti, purtroppo esiliati in piazza devono, per essere veri, tornare in chiesa. Cerchino una chiesa che li accolga, anche se in perticolari occasioni.
RispondiEliminaHa colto nel segno: la riforma liturgica è stata sovversiva.
EliminaCon la bocca dei bambini e dei lattanti affermi la tua potenza…..
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