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lunedì 7 gennaio 2019

Normalizzazione new wave anche nei santuari?


Dagli amici di Campari e de Maistre (grazie anche a Riccardo).
Quanto scritto a prescindere su quanto noi possiamo pensare - in specie - su Medjugorie. Stesse cose accadono a Caravaggio, dove si tengono convegni pro gay e in tanti altri santuari, di fatto commissariati dai cd. uomini "delle periferie".
Il regime avanza.
Luigi


Un amico ha deciso di passare il Capodanno a Medjugorie, pensando di riuscire a stare tranquillo. Ma non ce l'ha fatta.

di Grozio

Quanto scritto e commentato in questi mesi da blog e quotidiano come La Verità circa le priorità di questa Chiesa a trazione demagogico-ambiental-migrazionista trova conferma anche in un posto santo come Medjugorie.

Non ci avremmo creduto se non vi avessimo assistito. La prima messa solenne dell'anno, celebrata a mezzanotte del 1 gennaio dal Nunzio apostolico Pezzotti assieme a mons. Oser (visitatore apostolico, incaricato dal Papa di vagliare e verificare veridicità delle apparizioni mariane) e al capo generalizio dei
francescani minori, don Milienko davanti a svariate migliaia di pellegrini e fedeli presenti, ha visto protagonista il Nunzio con una omelia che ha destato preoccupazione e contrarietà in molti fedeli, alcuni dei quali hanno lasciato anzitempo la celebrazione con rabbia e dissenso.

Un'omelia che è stata un manifesto politico firmato Bergoglio. Con la scusa di riprendere il discorso del Papa tenuto nella giornata della pace del 8 dicembre scorso, Pezzotti ha snocciolato venti minuti di Bergoglio pensiero focalizzandosi su due punti con un altissimo tasso di demagogia e genericità: la buona politica, come strumento per coinvolgere i giovani che hanno smarrito la fiducia (!?) il tutto condito da richiami alla coscienza (forse quella luterana?) e a tanta retorica sul bene comune, la solidarietà, l'ambiente.

Ma non poteva mancare il rimprovero a quei politici e quei partiti che vogliono "eliminare il migrante". Pezzotti ha sottolineato infine l'importanza del confronto, del dialogo e dell'accoglienza di questa gente che scappa da guerre, fame , ....Evidentemente il monsignore non sa che solo il 5% scappa da zone di guerra (si legga la bravissima Anna Bono, prima di consultare Jeffrey Sachs).

Quello che lascia atterriti è che l'omelia propagandistica abbia avuto luogo in una terra santa come Medjugorie, dilaniata dalla guerra fino a vent'anni fa e oppressa dal comunismo. Gente che ha sofferto davvero la guerra, martiri che non sono scappati, ma hanno patito prima e ricostruito poi.

Iniziare il 2019 con un'omelia del genere suona come una provocazione e un paradosso. Migliaia di fedeli al freddo sotto zero sulla spianata ascoltavano un pacioso monsignore fare campagna elettorale per Jorge Bergoglio dall'interno della chiesa.

Le sensazioni raccolte nel day after fra persone attente del posto é che anche Medjugorie stia iniziando ad essere "normalizzata" (secondo i canoni neo ecclesiali) prima di essere riconosciuta, considerando peraltro che negli ultimi due anni la partecipazione dei fedeli è drasticamente diminuita, grazie anche alla non troppa simpatia di Bergoglio per questo luogo (la Madonna postina....).

Il parallelo con la Cina dalle due chiese - quella clandestina, oppressa e perseguitata , e quella ufficiale alleata con Il Vaticano e filo governativa - non sembra irrealistico.

Chissà se lor signori hanno considerato che prima di ogni scelta strategica dovranno fare i conti con la padrona di casa, la Madonna...

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La Redazione