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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 7 aprile 2018

#chiesacattolicadovevai? Cronaca "in diretta" del Convegno di Roma - IV


Ore 16: inizia la relazione di S. E. Rev.ma il Cardinal Raymond Leo Burke, su "I limiti dell'autorità papale nella dottrina della Chiesa".


Il Cardinale esordisce ricordando con commozione il Card. Caffarra, il cui ardente impegno di perseguire, per amore di Cristo, il bene della Chiesa, deve essere proseguito. Al ricordo del Card. Caffarra va unito quello del Card. Joachim Meisner, che fu sempre strettamente unito ai confratelli Caffarra, Brandmueller e allo stesso Card. Burke nella presentazione instancabile della verità del Vangelo.

Il Card. Meinsner temeva che la falsa direzione indicata dal Card. Kasper nella sua prolusione al Concistoro del 2015, se non fosse stata corretta, avrebbe indotto uno scisma.

Onorando il Card. Caffarra, dunque, onoriamo anche il Card. Meisner che con lui ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede.

Nel primo Sinodo sulla famiglia, discutendo della comunione ai divorziati risposati, fu proposto che la plenitudo potestatis del Papa gli permetterebbe di assumere decisioni in contrasto con il cap. XIX di S. Matteo e l'insegnamento costante della Chiesa.

L'autorità del Papa, però, non è "magica", ma risiede solo nell'obbedienza a Cristo. Secondo San Leone Magno essa è destinata a salvaguardare e promuovere l'unità della Chiesa.E' sempre stato chiaro che il Papa può interpretare la legge o dispensarne solo per servire il fine proprio della legge stessa, mai per sovvertirlo. Il potere "assoluto" del Papa va inteso in senso giusromanistico, non machiavellico o dittatoriale. Non costituisce potere sulla costituzione della Chiesa e sul suo Magistero, ma al loro servizio; vale a mantenere la costituzione della Chiesa, non a minarla. La plenitudo potestatis del Papa può essere esercitata solo in obbedienza a Cristo: essa conosce limiti interni.

Che fare se un Papa dovesse superarli? Se un fedele ritiene, secondo la sua coscienza ben formata, che un ordine del Papa induca al peccato, deve disobbedirgli, sopportando con pazienza le conseguenza della disobbedienza.

Plenitudo potestatis e primato petrino sono diretti esclusivamente alla salvezza delle anime mediante la sana dottrina trasmessa secondo la linea ininterrotta della Tradizione della Chiesa.

Il potere del Papa è garantito da un lato dall'inserimento nella Tradizione e dall'altro dallo Spirito Santo. Qualunque manifestazione del potere papale che non sia in conformità con la Rivelazione non può configurare un'autentica espressione del magistero petrino e deve essere rifiutata dai fedeli.

L'intervento - applauditissimo - del Cardinal Burke è stato assai più ricco, e molto più esaurientemente argomentato, di quanto siamo riusciti a sintetizzare qui; abbiamo cercato di riportare "in diretta" solo alcune delle affermazioni salienti. E' stato però annunciato che esso verrà diffuso integralmente nei prossimi giorni.