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sabato 10 febbraio 2018

Torino e Pinerolo, tentativi di nuove Sodoma? Continua n. 3 (e continueremo se necessario...)


Sembra una serie televisiva (non sappiamo se farsa o tragedia), ma non vorremmo che finisse con sette stagioni di complessive 84 puntate di HOMELAND! Noi siamo solo alla quarta  puntata...

Dopo le note vicende del ritiro per coppie gay (conviventi) a Torino, sospeso per ora dall'arcivescovo Nosiglia anche per la pressione avuta da molti organi di stampa e blog (Mil se ne è occupata QUI, QUI, QUI anche con la pubblicazione di qualche "primizia", che vi preghiamo di leggere), ci sono delle cattive nuove, almeno sembra (vedi foto sopra tratta da La Stampa del 7 febbraio).


  1. La Stampa dell'altro ieri ci comunica che "I gay cattolici si incontrano lo stesso. 'Ma non perdiamo i fili con la diocesi'" e  l'appello "Sosteniamo don Gianluca [Carrega]" (il sacerdote pro gay organizzatore del ritiro torinese e, inter alia, convinto assertore della gaytudine dei discepoli di Emmaus, VEDI QUI).
  2. Si troveranno a Pinerolo, con l' ex monaca Selene Zorzi, nota come "la teologa del gender" (vedere la tremenda intervista QUI e anche  QUI), alcuni ospiti del Gruppo La Scala di Giacobbe (VEDERE QUI), autodefinitisi: "La Scala di Giacobbe, gruppo composto da persone gay, lesbiche, bisex, transgender, credenti e non credenti di Pinerolo" (VEDERE QUI).
  3. Gli organizzatori del sospeso ritiro torinese  hanno detto che "Forse c'è stata troppa ingenuità nel pensare di poter parlare pubblicamente dell'iniziativa". Senza la rivolta di fedeli e blog cattolici si sarebbe fatto più tranquillamente il ritiro a camere matrimoniali o singole per coppie conviventi gay? 
  4. L'evento si svolgerà con la solita collaborazione del Gruppo Abele di don Luigi Ciotti noto per le aperture a trans e gay (vedi QUI l'adesione alla Trans Freedom March e  collane libri pro gay e TRANS QUI).
  5. Il gruppo di militanti gay dichiara tutto il suo appoggio a don Carrega  e teme l'interruzione dell'esperienza di questi anni (MiL NON vuole sapere di che esperienze si tratti...).
  6. Inoltre - ED E' QUESTO CHE CI PREOCCUPA -  essi dicono alla Stampa: " Il tavolo si riunirà nonostante tutto, rifletteremo sull'accaduto, che viviamo come una discriminazione, ma ci conforta che la Diocesi abbia congelato il ritiro, avrebbe potuto cancellarlo e basta". 
  7. INFINE aggiungiamo che sta girando una voce di una presunta  gaystapo in Diocesi di Torino per informarsi sui preti fedeli alla dottrina e al magistero sulle questioni di omosessualità. Significative le critiche a don Paolo Cariglio (vedere l'intervista completa QUI). Siamo fiduciosi e speriamo di sbagliare pensando che l'ex prete intervistatore di don Cariglio sia stato incaricato di raccogliere informazioni su preti "resistenti" per poi fare liste di proscrizione per omofobia. Vediamo p.e. questo passaggio: "Ha parlato di “trabocchetto”, che cosa vuol dire?  Il trabocchetto, magari fatto in buona fede, consiste in questo: mentre sono in ospedale [...] mi telefona il vicario episcopale per le comunicazioni sociali della Diocesi di Torino [...] e chiedendomi se accettavo di fare una chiacchierata ed eventualmente rispondere ad alcune domande di un giornalista, suo carissimo amico. Naturalmente ho detto di sì, che chiamasse pure. Quando mi ha telefonato, il suo carissimo amico, ha incominciato a parlarmi della sua vita: «Siamo quasi colleghi, perché sono ex prete»; io gli ho detto: «Non officerai, ma rimani comunque prete in eterno. Allora, abbiamo gli stessi studi. Cosa dici di questo mondo che si diluisce, scioglie, dove i principi nascono dalle emozioni? Noi che abbiamo una cultura solida, granitica con 5.900 anni di storia sacra, di rivelazione divina, non abbiamo qualcosa da dire? Però, siamo troppo taciturni, come se non l’avessimo. E non solo; diversi uomini di Chiesa non aiutano ad esprimersi in tal senso e lasciano soli i preti, i laici, che con una debole protezione subiscono le pressioni della cultura liquida, sempre pronta a metterli sotto accusa». Lui mi ha detto: «Bene» e poi ha aggiunto: «Veniamo alla domanda. Rifarebbe il libro?». Ho risposto con quanto ho asserito prima. 
    Poi ci salutiamo mandandoci tanti abbracci e augurandoci di incontrarci presto. L’indomani ricevo la telefonata di molte persone, le quali mi fanno notare che l’intervistatore ha manipolato le mie affermazioni."

Siamo abbastanza impauriti di quello che abbiamo letto, invitiamo il Vescovo di Torino e quello di Pinerolo a intervenire affinché lo scandalo finisca.
Per inviti alla vigilanza all'arcivescovo di Torino  rimettiamo la  mail: segr.arcivescovo@diocesi.torino.it 
La stessa cosa la invitiamo a fare nei confronti del Vescovo di Pinerolo, che almeno potrebbe dire pubblicamente se è d'accordo con queste iniziative, poste anche sotto l'ala protettrice di (ex) Don Franco Barbero, sacerdote della Diocesi ridotto allo stato laicale (QUI e QUI),  anche  per i finti matrimoni gay  da lui celebrati nella sua comunità: info@diocesipinerolo.it

Terremo i lettori aggiornati sugli ultimi sviluppi di queste grottesche e tragiche vicende.
Ribadiamo,  ¡No pasarán!
O almeno ce la metteremo tutta :-)
L

5 commenti:

  1. Sicuro! Non criticate troppo queste raduni osceni, spacciati per 'pastorali'; potreste sentirvi rispondere bergoglianamnte: " chi siete voi per giudicare"?

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  2. E' tutto bòno!!!! Avanti miei prodi!!!!

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  3. Poi dicono che la lobby gay nella Chiesa non esiste....

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  4. Una domanda sorge spontanea: ma se due persone dello stesso sesso si amano, si rispettano e soprattutto credono, frequentano la Santa Messa e appoggiano (in parte) la dottrina, perchè gli si deve chiudere la porta in faccia?

    E noi tradizionalisti dovremmo saperlo... Una nutrita schiera di "repressi" e "insospettabili" che predicano di giorno una cosa e poi la notte...

    Un saluto,
    AMDG

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  5. CONDIVIDO
    Sicuro!
    Non criticate troppo queste raduni osceni, spacciati per 'pastorali'; potreste sentirvi rispondere bergoglianamnte: " chi siete voi per giudicare"?
    E' ora di porre fine a questo vergognoso scempio.

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