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sabato 8 aprile 2017

Costanza Miriano: "L’otto calante"

Un secondo post sul calo drastico dell'8xMille, dopo il nostro del 21 marzo scorso (VEDI QUI).
L

di Costanza Miriano
Qualche giorno fa ero con due amici cattolici, di quelli proprio inossidabili, ed è venuto fuori che quest’anno, per la prima volta in vita loro, non avrebbero dato l’8 per mille alla Chiesa cattolica. Non volevo crederci: se c’erano due persone di cui non lo avrei mai detto, erano loro. Il giorno dopo, manco a farlo apposta, sono apparsi online i risultati di un’indagine dalla quale risulta che la percentuale dei fedeli che quest’anno devolverà l’8 per mille alla Chiesa è la più bassa da dieci anni a questa parte, ed è scesa a picco nell’ultimo anno.
“Troppi scandali, la gente chiede trasparenza e legalità”, spiegano dalla Cei. Non so quali strumenti statistici abbiano per dare questa spiegazione, io statistiche non ne ho fatte, però di amici che si sentono parte viva della Chiesa ne ho moltissimi, e così ho indagato.
Con mio grande stupore, in tanti – non tutti, ma parecchi – hanno fatto quella stessa scelta quest’anno. Ho cercato di capire, perché io invece personalmente alla Chiesa darei il 1000 per mille, è continuerò a devolvere l’8, sempre.
La motivazione addotta dai miei amici cattolici “obiettori fiscali”, secondo la mia piccola e personalissima indagine, è esattamente opposta a quella data dalla Cei. Non è proprio per niente da cercare nel fatto che vogliono trasparenza e legalità, e non la trovano nella Chiesa. La verità è invece precisamente il contrario. È proprio perché sappiamo che l’uomo – tutti, compresi quelli di Chiesa – è cattivo, che abbiamo bisogno della Chiesa, cioè di chi ci metta in comunicazione con Dio. I sacerdoti non sono operatori sociali da cui pretendiamo onestà ed efficienza, sono coloro che aprono il canale con Dio: sacer dare.
È vedendo la nostra povertà – e quella dei sacerdoti – che ci attacchiamo sempre di più alla Chiesa: siamo uomini affoganti, bisognosi di essere salvati, e per questo cerchiamo Dio. E vogliamo qualcuno che ci introduca al mistero, abbiamo bisogno di qualcuno che ci garantisca che quello che intuiamo non è un parto della nostra fantasia. Qualcuno che ci dica la Verità su noi stessi, non qualcuno che organizzi rivendicazioni di diritti umani, raccolte differenziate, spettacoli per intrattenerci.
Se devo sostenere economicamente qualcuno che mi dice che Marco Pannella è un punto di riferimento spirituale, allora l‘8 per mille piuttosto lo do, lo darei ai radicali. Meglio l’originale, piuttosto che una pallida copia. Se devo sostenere un ecologismo raffazzonato, piuttosto scelgo Greenpeace. Se devo finanziare l’affresco di Terni – che è prima di tutto un dipinto molto brutto – che non parla di redenzione, di salvezza, di vita eterna, ma semplicemente scatta una foto, mal realizzata, del reale, forse, ecco, preferisco di no.
Se devo sostenere chi non ha lottato, non ha speso una parola – salvo qualche eccezione – per impedire che venisse approvata la legge sulle unioni civili che come noi prevedevamo ha aperto la strada anche alle adozioni, se devo dare i miei soldi a chi ha smesso di annunciare la verità sull’uomo e sulla donna, e invece ha deciso che è meglio difendere i cosiddetti “diritti” delle persone omosessuali, allora finanzio l’Arcigay, non la Chiesa cattolica, perché quegli altri il loro lavoro lo fanno con grande efficacia e aggressività. Se devo sostenere i giornali diocesani che pubblicano articoli sulle unioni civili celebrate, salutandole con gioia, con un melenso linguaggio “inclusivo”, preferisco di no, e magari leggo altro, qualche autore omosessuale che almeno scriva bene davvero (tipo Michael Cunningham, per dire). Se qualcuno nella Chiesa dimentica che l’unica cosa di cui hanno davvero bisogno le persone omosessuali non è certo l’accoglienza, che da sola non serve a niente, ma qualcuno che apra loro lo spiraglio di un cammino di speranza e verità, se devo dire che va tutto bene così, che senso ha annunciare la salvezza, se non c’è più niente che grida, che mendica, che supplica di essere salvato?
Non so quanto sia affidabile il mio campione. Di certo qualcosa è cambiato: tanti credenti, che prima erano pronti a difendere i propri pastori, adesso si sentono da loro abbandonati. E non sono certo quelli che si scandalizzano per casi di mala gestione, non sono i cattolici che tirano fuori la vecchia tiritera dei preti pedofili, non è quello che addolora i miei amici, perché, come dicevo, noi lo sappiamo che gli uomini, anche di Chiesa, sono cattivi, ed è per questo che abbiamo bisogno di salvezza.
Io continuerò sempre a sostenere come potrò la Chiesa, mia madre, perché voglio per i miei cari e per me la salvezza eterna. Il mondo non ha bisogno di pastorali creative, di essere intrattenuto – se c’è una cosa di cui c’è sovrabbondanza oggi è proprio l’intrattenimento: nessuno oggi ha bisogno di essere distratto, ma aiutato a ritrovare il centro, e se devo essere intrattenuta vedo un film dei fratelli Cohen – il mondo chiede che la Chiesa sia sempre più coraggiosa nell’annunciare che questa vita è un passaggio per quella eterna.
Il mondo, infine, non ha bisogno che gli si dica che va comunque tutto bene così anche se dice no al disegno di Dio, perché il salario del peccato è la morte, e se nessuno te lo annuncia tu muori.

20 commenti:

  1. anch'io, gia avevo preso x quest'anno questa decisione, e non solo io, ma tanti amici e conoscenenti di vari paesi della diocesi di agrigento.

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  2. La D.ssa Miriana si è dimenticata la persecuzione agli ordini ed ai sacerdoti cattolici. Questi si li aiutiamo! Se Bergoglio vuole una chiesa povera per I poveri, obbedisco......

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  3. Benvenuta Costanza Miriano,ma dillo anche ai tuoi amici sacerdoti quando ti invitano nelle parrocchie per testimoniare. Diglielo che un sacerdote o un consacrato non è un animatore socio religioso, anche perché i laici lo fanno meglio di loro che alla fine diventano pure pedanti ed untuosi.

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  4. Bellissimo articolo. Tuttavia non condivido parte dell'affermazione: "I sacerdoti non sono operatori sociali da cui pretendiamo onestà ed efficienza, sono coloro che aprono il canale con Dio: sacer dare".
    La Cei, le curie, gli uffici diocesani non hanno mai brillato in questi anni per trasparenza e onestà. I fedeli sono sempre più indignati non solo per i motivi che spiega puntualmente la Miriano ma anche per la cattiva gestione, basata su sprechi e sperperi, dei soldi della Chiesa Italiana, del parassitismo che regna nelle nostre curie e della notevole inefficienza di coloro i quali sono preposti (e pagati) per gestire oculatamente gli introiti dell'otto per mille. In Italia, abituati all'elefantiasi e ai bizantinismi della pubblica amministrazione, questo poteva passare tranquillamente in secondo piano qualche anno fa ma ora che la società diventa sempre più informatizzata e veloce (il tutto in tempi di crisi, di disoccupazione e di secolarizzazione) certe cose che una volta potevano essere tollerate con la presunzione di onestà ora non lo sono più.
    Vi porto esempi di qualche diocesi importante del nord ovest. Parrocchiani inferociti perché i soldi destinati come quota dell'otto per mille a lavori di restauro di beni culturali vengono dirottati su altre esigenze più "pastorali", oratori appena restaurati non utilizzati o destinati all'accoglienza dei migranti non si sa bene a quale titolo, per conto di chi e con quali introiti, case parrocchiali in ottime condizioni lasciate marcire per incuria o subaffittate a elementi poco desiderabili, uffici diocesani che finanziano iniziative puntualmente disertate, maxi strutture ricettive costruite ex novo e decentrate che dimostrano la loro inutilità, case al mare per sacerdoti costruite con la vendita di unità immobiliari presenti in città e volutamente sfitte, gente assunta per raccomandazione assolutamente non in grado di svolgere le mansioni affidate, manodopera pagata in nero per lavori di pulizie a tariffe esorbitanti, figure lavorative retribuite con contratti a tempo indeterminato che non lavorano abbandonando parrocchie intere in balia di loro stesse, esplosioni di costi non giustificati in santuari, buchi di bilancio....il tutto ampiamente pubblicizzato dalla stampa locale senza che curie e vescovi abbiano confermato o smentito. E potrei continuare.
    Questo per dire che i sacerdoti sicuramente sono ricercati per il "sacro" e non come "operatori sociali", ma tutto ciò che gravita economicamente intorno alla chiesa italiana sia malamente organizzato e gestito da parte della medesima. E a questo i contribuenti "cattolici impegnati" stanno facendo sempre più attenzione.

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  5. Da vari anni dò allo Stato l'otto per mille e alla FSSPX il 5 per mille. Almeno so che i miei soldi vanno a preti cattolici veri e non a operatori sociali mascherati.

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    1. Io il 5 per mille lo do da sempre all'ICRSS di Gricigliano

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  6. I non cattolici non daranno mai l'8x1000 alla Chiesa cattolica, mentre verrà sempre più a mancare l'apporto dei Cattolici che disapprovano questa gerarchia che si discosta in modo così plateale dalla dottrina che dovrebbe custodire.

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  7. La Chiesa la posso sostenere solo con la preghiera (sempre insufficiente) e con la santità (ahimè, lontanissima). Gli ecclesiastici come categoria (non come singoli) oggi non meritano alcun sostegno, se non quello di aiutarli a riscoprire una salutare povertà di spirito, che non ha niente a che vedere con il pauperismo ideologico propinatoci a dosi massicce dai Galantini. Per il secondo anno, da me niente 8 per mille.

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  8. ...92 minuti di applausi!

    Grande Costanza come tuo solito. Grazie.

    Anche io confermo il mio 8x1000 alla Chiesa Cattolica.

    Emanuele

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  9. Complimenti alla bravissima Costanza Miriano per l'ottimo articolo
    don Alessandro

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    1. Mi fa piacere che un sacerdote abbia la stessa nostra opinione. Se poi si tratta di quel don Alessandro che immagino e che stimo, lo invito a manifestare le sue idee anche pubblicamente, perché credo che gli competa.

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  10. Io chi si dice cattolico e rifiuta l otto per mille alla chiesa lo scomunicherei. Socci incluso che con il suo ultimo post di fatto invita tante altre persone a fare lo stesso. Le offerte domenicali sono pochi spiccioli. La chiesa non si mantiene d' acqua fresca. I sacerdoti hanno diritto al sostegno finanziario dei cattolici. Negare l'otto per mille alla Chiesa non significa affatto fare un dispetto a pochi alti prelati carrieristi, i quali camperanno tranquillamente senza, ma significa mettere in seria difficolta' i sacerdoti che senza fare troppo rumore pregano e celebrano il Santo Sacrificio della Messa per i nostri defunti, per i vivi e per l'intero popolo di Dio. Vorrei vedere chi invita a non donare l'otto per mille alla Chiesa quanto mette nel piatto la domenica a Messa. Tra l'altro e' un modo come un altro per dare ragione a chi ritiene di rappresentare la Chiesa additando il "fanatismo" dei tradizionalisti e conservatori come ipocrita. Chi smette di sostenere la Chiesa non fa altro che dar ragione a questa posizione.

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    1. Magari ci sarebbe qualcun altro da scomunicare prima ?

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    2. Non credo. Chi e' in errore puo' essere corretto, anche se a volte e' difficile. La ribellione fiscale contro la Chiesa e' semplicemente vile e inaccettabile. Baste leggere gli atti degli Apostoli

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    3. Io contesto il meccanismo che permette che la Chiesa cattolica abbia l'8!per 1000 anche sulle scelte non espresse. Da due anni lo do agli ortodossi in Italia.

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    4. Agli ortodossi? Dopotutto dai sempre a dei sacerdoti, una certa logica di fondo c'è.
      Io preferisco darlo allo stato: se tanto devo pagarlo lo dò a chi ne ha davvero bisogno (scuole, ospedali, ricerca, trasporti, ecc...).

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  11. No 8 per mille alla Chiesa della falsa misericordia di Bergoglio...Viva Don Alessandro...

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  12. L'8x1000 non va alla "chiesa" ma alla CEI. Alla CEI di Galantino tanto per intenderci, quella che devolve l'obolo dei cattolici per l'accoglienza ai clandestini e al discernimento degli invertiti, quella che boicotta le marce della vita e aggiusta la millenaria dottrina secondo i dettami del mondo. Se vuoi scomunicare chi rifiuta l'otto x mille a questi figuri cosa gli faresti?

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  13. Sono al corrente del fatto che e' la cei ad amministrare l'8 per mille. Per quanto non abbia in simpatia galantino, vorrei ricordare che tutto il clero riceve dall'8 per mille. E' un dovere sacrosanto dei cattolici sostenere i sacerdoti finanziariamente. Galantino puo' dire e fare quello che vuole ma i cattolici non possono venire meno ai loro doveri senza incorrere in colpa grave. Chi non da l'8 per mille alla chiesa cattolica si deve confessare e deve riparare adeguatamente. Detto cio' credo sia chiaro che io non sono a favore della moda della misericordia...

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