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mercoledì 7 dicembre 2016

Tosatti "Sulla comunione ai divorziati Papa Francesco è in stato di impasse"

tramite La Fede quotidiana, riportiamo uno stralcio (relativo ad Amoris Laetitia, alla comunione ai divorziati e ai dubia) tratto dall'intervista rilasciata da Marco Tosatti a Cooperatores Veritatis del 04.12.2016, in cui il Vaticanista si distingue un'altra volta per equilibrio e obiettività, mostrando di essere leale alla Verità, e non solo a quella dei fatti. 
Di Marco Tosatti sono da seguire i blog "San Pietro e dintorni" e Stilum Curiae, nonchè i suoi articoli su la Stampa e su Vatican Insider. Di questi blog trovate il link nella nostra colonna di sinistra in fondo.
Roberto
da Cooperatores Veritatis, del 04.12.2016

(omissis)
D. Arriviamo dunque all’Amoris Laetitia. Lei ha capito se il celeberrimo capitolo VIII ammetta oppure no i divorziati-risposati alla Comunione?

R. «Rispondo con una domanda: è possibile capovolgere il magistero secolare della Chiesa, e in particolare quello dei due papi precedenti, che all’argomento avevano dedicato tempo, studio e preghiera, con una noticina a piè di pagina? La forma è sostanza, anche in questo caso. Se releghi in una noticina una possibile svolta clamorosa vuol dire che o non sei sicuro del terreno su cui ti avventuri, o hai timore delle conseguenze. E quello che i napoletani dicono: aumm aumm…Personalmente, vedendo le cose da laico, mi sembra che l’autorevolezza del Magistero ne venga sminuita. Da giornalista: se l’Amoris Laetitia fosse l’articolo scritto da un collega alle prime armi, gli direi: che senso ha nascondere la notizia in due righine in fondo? Se vuoi dire una cosa, devi dirla forte e chiaro».

D. Sempre sull’Amoris Laetitia. Perché, a suo giudizio, papa Francesco non ha voluto rispondere ai cinque “Dubia” dei quattro cardinali Brandmuller, Burke, Caffarra e Meisner?

R. «Credo che si trovi in un’impasse. Da ignorante, facendo teologia da bar, direi questo. Se dice che chi è in un secondo rapporto coniugale mentre il primo, per la Chiesa, è ancora valido, può fare la comunione, corre il rischio di avallare un peccato mortale. O addirittura di esortare a compierlo. Il che per un papa è certamente singolare. Se sconfessa la noticina dell’Amoris Laetitia che figura ci fa? Specialmente dopo che Kasper, Schoenborn e
compagnia cantante hanno intonato peana alla rivoluzione!».

D. Riguardo l’appena concluso Giubileo Straordinario della Misericordia, quali sono le sue impressioni, come giornalista e fedele cattolico?

R. «Che è sempre bene parlare di misericordia, e ancora più bello praticarla, dentro e fuori la Chiesa. Straordinariamente, qualche volta, anche con i cattolici, magari».

D. Si aspettava questo linciaggio mediatico nei confronti di coloro che sono definiti con disprezzo “fondamentalisti cattolici?”.

R. «Quando non vuoi esaminare le ragioni portate avanti da chi non la pensa come te; quando hai una cattiva coscienza, perché magari fino a poco fa sostenevi proprio quelle ragioni; quando magari devi dimostrare tutto il tuo entusiasmo ai nuovi detentori del potere, è naturale che tu ricorra a termini squalificanti verso chi dissente. È un modello vecchio come il mondo. Vi ricordate le accuse di tesi antipartito, di frazionismo, di trotzkismo, di attività antipopolari delle realtà socialiste?».
 

D. Infine, ringraziandoLa di nuovo, vorremmo domandarLe come descriverebbe, come vaticanista, l’attuale situazione della Chiesa. Quali sono, come cattolico, le sue preoccupazioni e le sue speranza per la Chiesa?

R. «“Grande è la confusione sotto il cielo”. Non chiedetemi altro. Grazie per la vostra pazienza».

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