Da Settimo Cielo di Sandro Magister
"Io mi domando: ma non abbiamo lo stesso battesimo? Se abbiamo lo stesso battesimo dobbiamo camminare insieme".
Questo aveva detto, tra l'altro, papa Francesco, nel rispondere lo scorso 16 novembre a una luterana che gli aveva chiesto se poteva fare la comunione a messa, assieme al marito cattolico:
Nell'udienza generale di mercoledì 20 gennaio 2016 il papa ha ripreso lo stesso concetto:
"Al centro della cattedrale luterana di Riga vi è un fonte battesimale che risale al XII secolo, al tempo in cui la Lettonia fu evangelizzata da san Mainardo. Quel fonte è segno eloquente di una origine di fede riconosciuta da tutti i cristiani della Lettonia, cattolici, luterani e ortodossi. Tale origine è il nostro comune battesimo… La condivisione di questa grazia crea un legame indissolubile tra noi cristiani, così che, in virtù del battesimo, possiamo considerarci tutti realmente fratelli… Tutti,
cattolici, ortodossi e protestanti, formiamo un sacerdozio regale e una nazione santa".
Francesco questa volta non si è spinto oltre. Intanto, però, il pastore luterano di Roma Jens-Martin Kruse, che aveva accolto la visita del papa nella sua chiesa il 16 novembre e ne aveva ascoltato le parole, ha già ha tirato queste conclusioni:
"Il papa ha invitato ogni fedele a prendersi le proprie responsabilità davanti a Dio, per decidere secondo coscienza se è possibile la partecipazione comune, tra cattolici e protestanti, all’eucaristia. Non esistono ragioni teologiche per cui questo non possa avvenire”.
Il pastore Kruse ha detto ciò in un'intervista a Zenit del 19 gennaio. E proprio in questo stesso giorno, a Roma, c'è stato chi dalle parole è passato ai fatti.
La mattina del 19 gennaio Francesco ha dato udienza in Vaticano (vedi foto) a una delegazione della Chiesa luterana di Finlandia, guidata da una donna, Irja Askola, vescovo di Helsinki, accompagnata da rappresentanti delle minoranze ortodossa e cattolica, i vescovi Ambrosius e Teemu Sippo.
Ma dopo l'udienza col papa, nel corso delle celebrazioni liturgiche officiate a Roma dalla delegazione e da altri gruppi di fedeli giunti anch'essi dalla Finlandia, è accaduto che durante una messa cattolica, nella basilica di San Pietro, la comunione è stata data anche a dei luterani.
Questo, almeno, è ciò che ha riferito il settimanale luterano finlandese "Kotimaa", segnalando la sorpresa di un vescovo luterano, Samuel Salmi, di Oulu, secondo il quale gli officianti cattolici sapevano benissimo a chi davano la comunione:
La capodelagazione Irja Askola, vescovo luterano di Helsinki, è notoriamente ultraliberale non solo sull'intercomunione ma anche sul matrimonio omosessuale.
Curiosamente, però, entrambi questi orientamenti dei luterani di Finlandia sono fieramente avversati dalle Chiese luterane dei vicini paesi baltici, e soprattutto dalla Chiesa della Lettonia, proprio quella in cui sorge, nella cattedrale di Riga, il fonte battesimale citato da papa Francesco come simbolo di fratellanza ecumenica.