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venerdì 11 luglio 2014

Mons. Athanasius Schneider: sulla Santa Comunione e su un possibile scisma

Intervista integrale rilasciata da S.E. Rev.ma Mons. Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria di Astana, a Sarah Atkinson, giornalista indipendente ed editore della rivista Mass of Ages (organo ufficiale della Latin Mass Society of England and Wales). Di questa intervista è stata pubblicata una sintesi sul sito Catholic Herald, e il testo integrale sul sito della stessa Latin Mass Society.
Offriamo qui la traduzione del testo integrale inglese, ad opera della Prof. Eva Fabbri Baroncini, di Bologna.


MONS. SCHNEIDER: Per quanto riguarda la mia esperienza e la mia conoscenza, la ferita più grande nella crisi attuale della Chiesa è la ferita Eucaristica; gli abusi del Santissimo Sacramento.
Molta gente riceve la Santa Comunione in un oggettivo stato di peccato mortale… Questo si sta diffondendo nella Chiesa, specialmente nel mondo occidentale in cui la gente raramente si accosta alla Santa Comunione con una preparazione sufficiente.
Certa gente che si accosta alla Santa Comunione vive situazioni di moralità irregolare, che non corrispondono al Vangelo. Senza essere sposati, si accostano alla Santa Comunione. Può darsi il caso che siano divorziati e che vivano in un nuovo matrimonio, un matrimonio civile, e ciononostante si accostano alla Santa Comunione. Penso che questa sia una situazione molto, molto grave.
C’è anche la questione dell’oggettiva irriguardosa accoglienza della Santa Comunione. La cosiddetta nuova, moderna maniera di ricevere la Santa Comunione direttamente in mano è molto grave perché espone Cristo ad essere trattato in un modo enormemente banale.
C’è il doloroso fatto della perdita dei frammenti Eucaristici. Nessuno può negarlo. E i frammenti dell’ostia consacrata sono schiacciati dai piedi. Questo è orribile! Il Nostro Signore, nelle nostre chiese, viene calpestato! Nessuno può negarlo.
E questo accade su larga scala. Questo dev’essere considerato, per una persona che ha fede ed ama Dio, un fenomeno molto grave.
Non possiamo continuare come se Gesù non esistesse come Dio, come se esistesse solo il pane. Questa moderna pratica della Comunione in mano non ha niente a che fare con la pratica della Chiesa antica. La pratica moderna del ricevere la Comunione in mano contribuisce gradualmente alla perdita della fede cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione.
Un prete e un vescovo non possono dire che questa pratica va bene. Qui è a rischio ciò che è più sacro, più divino e concreto sulla Terra.

D.  Lei sta portando avanti questa posizione da solo?

MONS. SCHNEIDER: Sono molto dispiaciuto di sentirmi come uno che grida nel deserto. La crisi Eucaristica dovuta all’uso moderno della Comunione in mano è così evidente. Non è un’esagerazione. È ora che i vescovi facciano sentire le loro voci in difesa di Gesù Eucarestia che non ha voce per difendersi. Qui c’è un attacco a ciò che è più Santo, un attacco alla fede Eucaristica.
Certamente ci sono persone che ricevono la Santa Comunione in mano con molta devozione e fede, ma sono una minoranza. La massa delle persone sta perdendo la fede a causa di questa maniera banale di prendere la Santa Comunione come un cibo comune, come una patatina o un pezzo di torta. Tale maniera di ricevere la cosa più Santa qui sulla terra non è sacra e col tempo distrugge la profonda consapevolezza e la fede cattolica nella presenza reale e nella transustanziazione.

D. La Chiesta sta andando nella direzione opposta alla Sua?

MONS. SCHNEIDER: Sembra che la maggioranza del clero e i vescovi siano soddisfatti di quest’uso moderno della Comunione in mano e non realizzano i veri pericoli connessi a tale pratica. Per me questo è incredibile. Com’è possibile, quando Gesù è presente nei piccoli frammenti? Un prete e un vescovo dovrebbero dire: “Devo fare qualcosa, almeno per ridurre gradualmente tutto questo. Devo fare tutto quello che posso.” Sfortunatamente ci sono membri del clero che fanno propaganda all’uso moderno della Comunione in mano e a volte proibiscono il ricevere la Comunione sulla lingua e in ginocchio. Ci sono persino preti che discriminano coloro che si inginocchiano per ricevere la Santa Comunione. Questo è molto, molto triste.
C’è anche un incremento del furto delle ostie a causa della distribuzione della Comunione direttamente in mano. C’è una rete, un commercio del furto delle Sante Ostie e questo è facilitato dalla Comunione in mano.
Perché dovrei io, come prete e vescovo, esporre Nostro Signore a tale pericolo, a tale rischio? Se questi vescovi o preti (che approvano la Comunione in mano) possiedono qualcosa di valore, non la esporrebbero mai al grave pericolo di essere persa o rubata. Proteggono le loro case ma non proteggono Gesù e permettono che venga rubato così facilmente.

D. In base al questionario sul tema della famiglia, la gente si aspetta grandi cambiamenti…

MONS. SCHNEIDER: Su questo tema c’è molta propaganda, portata avanti dai mass media. Dobbiamo stare molto attenti. Ci sono i mass media ufficialmente anti cristiani in tutto il mondo. In quasi tutti i paesi trasmettono lo stesso contenuto delle notizie, con forse l’eccezione dei paesi africani, asiatici o nell’Europa dell’Est.
Solo in Internet si possono diffondere le proprie idee. Grazio a Dio che Internet esiste.
L’idea che si faranno cambiamenti nel matrimonio e in legge morale nel prossimo sinodo dei vescovi a Roma viene principalmente dai media anti cristiani. E alcuni membri del clero e dei cattolici collaborano con loro per diffondere le attese del mondo anti cristiano per un cambiamento della legge di Dio riguardo al matrimonio e alla sessualità.
È un attacco dal mondo anti cristiano ed è molto tragico e triste che alcuni membri del clero collaborino con loro. Per sostenere un cambiamento della legge di Dio, essi usano il concetto di misericordia sofisticamente. Ma in realtà questa non è misericordia, questa è crudeltà.
Non è misericordia, per esempio, se qualcuno sta male e lo si lascia in tale penosa condizione. Questa è crudeltà.
Io non darei, per esempio, dello zucchero ad un diabetico, per me sarebbe crudele. Io cercherei di toglierlo da questa situazione e dargli un altro cibo. Forse non lo gradirà all’inizio, ma sarà la cosa migliore per lui.
Quelli del clero che vogliono ammettere i divorziati e i risposati alla Santa Comunione operano con un falso concetto di misericordia. È paragonabile ad un dottore che dà al paziente dello zucchero anche se sa che ciò lo ucciderà. Ma l’anima è più importante del corpo.
Se i vescovi ammettono i divorziati e i risposati alla Santa Comunione, allora li confermano nei loro errori allo sguardo di Dio. Faranno persino tacere la voce della loro coscienza. Li spingeranno ancora di più nella loro situazione irregolare solo per il bene di questa vita temporale, dimenticandosi che dopo questa vita però c’è il giudizio di Dio.
Questo tema verrà discusso nel sinodo. È sull’agenda. Ma spero che la maggioranza dei vescovi abbia ancora abbastanza spirito e fede cattolica da respingere la proposta sopra menzionata e non accettarla.

D.  Qual è la crisi di cui Lei parla?

MONS. SCHNEIDER: Questa è una crisi di più ampia portata rispetto alla ricezione del Sacratissimo Sacramento in sé per sé. Penso che questo problema del ricevere la Santa Comunione da parte dei risposati farà scoppiare e rivelare la vera crisi nella Chiesa. La crisi reale della Chiesa è l’antropocentrismo, dimenticandosi del Cristocentrismo. Infatti questo è il male più grande, quando l’uomo o il clero si mettono al centro quando celebrano la liturgia e quando cambiano la verità rivelata da Dio, per esempio riguardo al sesto comandamento e alla sessualità umana.
La crisi si rivela anche nella maniera con la quale è trattato il Signore Eucaristico. L’Eucarestia è al cuore della Chiesa. Quando il cuore è debole, tutto il corpo è debole. Così quando la pratica che riguarda l’Eucarestia è debole, allora il cuore e la vita della Chiesa è debole. E quando la gente non ha più una visione soprannaturale di Dio nell’Eucarestia allora essi inizieranno ad adorare l’uomo, e poi anche la dottrina cambierà a piacimento dell’uomo.
Questa crisi è quando ci mettiamo, inclusi i preti, al centro e quando Dio è messo in un angolo e questo succede anche fisicamente. A volte il Santissimo Sacramento è posto in un armadietto lontano dal centro e la sedia del prete è al centro. Siamo in questa situazione già da 40 o 50 anni e c’è il reale pericolo che Dio, i suoi Comandamenti e le sue leggi saranno messe da parte e il desiderio umano naturale al centro. C’è una connessione causale tra la crisi Eucaristica e quella dottrinale.
Il nostro primo dovere come esseri umani è adorare Dio, non noi, ma Lui. Sfortunatamente, la pratica liturgica degli ultimi 40 anni è stata molto antropocentrica.
Partecipare alla liturgia è innanzitutto non fare cose ma pregare e adorare, amare Dio con tutta l’anima. Questa è vera partecipazione, essere uniti a Dio nella propria anima. La partecipazione esteriore non è essenziale.
La crisi è veramente questo: non abbiamo messo Cristo o Dio al centro. E Cristo è Dio incarnato. Il nostro problema oggi è che mettiamo da parte l’incarnazione. L’abbiamo eclissata. Se Dio rimane nella mia mente solo come un’idea, questa è Gnosi. Nelle altre religioni come per gli ebrei, musulmani, Dio non è incarnato. Per loro, Dio è nel libro ma Lui non è concreto. Solo nel Cristianesimo, e specialmente nella Chiesa Cattolica, l’incarnazione è pienamente realizzata e questo deve perciò essere sottolineato in ogni punto della liturgia. Dio è qui e veramente presente. Perciò ogni dettaglio ha importanza.
Viviamo in una società non cristiana, in un nuovo paganesimo. Oggi la tentazione per il clero è di adattarsi al nuovo mondo, al nuovo paganesimo, essere collaborazionisti. Siamo in una situazione simile a quella dei primi secoli, quando la maggioranza della società era pagana e il Cristianesimo era discriminato.

D. Pensa di vedere tutto questo a motivo della Sua esperienza in Unione Sovietica?

MONS. SCHNEIDER: Sì, (so cosa significa) essere perseguitati, testimoniare che sei Cristiano.
Siamo una minoranza. Siamo circondati da un mondo pagano molto crudele. La tentazione e la sfida di oggi può essere paragonata a quella dei primi secoli. Ai Cristiani veniva chiesto di accettare il mondo pagano e di mostrare ciò mettendo un grano di incenso nel fuoco di fronte alla statua dell’Imperatore o di un idolo pagano. Ma questa era idolatria e nessun buon Cristiano gettò alcun grano d’incenso. Preferirono dare le proprie vite, persino i bambini, i laici che erano perseguitati diedero le loro vite. Sfortunatamente nei primi secoli c’erano membri del clero e persino vescovi che gettarono grani d’incenso di fronte alla statua dell’Imperatore o di un idolo pagano o che consegnarono i libri della Sacra Scrittura per essere bruciati. Tali Cristiani collaborazionisti e chierici venivano chiamati a quei tempi “thurificati” o “traditores”.
Ora, ai nostri giorni la persecuzione è più sofisticata. Ai cattolici o al clero non è chiesto di mettere incenso di fronte ad un idolo. Sarebbe un gesto solo fisico/materiale. Ora, il mondo neo-pagano vuole che sostituiamo le nostre idee con le loro, come la dissoluzione del Sesto Comandamento di Dio, col pretesto della misericordia. Se alcuni membri del clero e i vescovi iniziano a collaborare con il mondo pagano oggi per la dissoluzione del Sesto Comandamento e nella revisione del modo in cui Dio creò uomo e donna, allora essi sono traditori della fede, stanno partecipando in definitiva ad un sacrificio pagano.

D. Può vedere una futura spaccatura nella Chiesa?

MONS. SCHNEIDER:  Sfortunatamente, per alcuni decenni alcuni membri del clero hanno accettato queste idee del mondo. Ora tuttavia essi le stanno seguendo pubblicamente. Se tali cose continuano, penso, ci sarà una spaccatura all’interno della Chiesa di coloro che sono fedeli alla fede del loro battesimo e all’integrità della fede cattolica. Ci sarà una spaccatura con coloro che stanno prendendo in carico lo spirito di questo mondo e ci sarà una chiara spaccatura, penso. Si può immaginare che i Cattolici, che rimangono fedeli all’immutabile verità cattolica possano, per un periodo, essere perseguitati o discriminati anche a nome di chi ha potere nelle strutture esteriori della Chiesa? Ma le porte dell’inferno, cioè dell’eresia, non prevarranno contro la Chiesa e il Supremo Magistero certamente promulgherà un’inequivocabile sentenza dottrinale che respinge qualsiasi collaborazione con le idee neo pagane di cambiamento per esempio del Sesto Comandamento di Dio, il significato della sessualità e della famiglia. Allora alcuni liberali e molti collaboratori dello spirito di questo mondo, molti moderni “thurificati e traditores” lasceranno la Chiesa. Poiché la verità Divina porterà senza dubbio la chiarificazione, ci libererà e separerà nel mezzo della Chiesa i figli della Divina luce e i figli della pseudo luce di questo mondo pagano e anti cristiano. Posso supporre che tale separazione riguarderà ogni livello dei Cattolici: laici e persino senza escludere l’alto clero. Quei membri del clero che accettano oggi lo spirito del mondo pagano in materia di moralità e di famiglia si dichiarano Cattolici e persino fedeli al Papa. Dichiarano persino estremisti quelli che sono fedeli alla fede cattolica o quelli che promuovono la gloria di Cristo nella liturgia.

D. Pensa di essere stato definito estremista?

MONS. SCHNEIDER: Non sono stato dichiarato tale formalmente. Direi che tali membri del clero non sono in maggioranza ma stanno acquisendo influenza nella Chiesa. Sono riusciti ad occupare delle posizioni chiave in alcuni uffici della Chiesa. Tuttavia questo non è potere agli occhi di Dio. I veri potenti sono i piccoli nella Chiesa, quelli che conservano la fede.
Questi piccoli nella Chiesa sono stati delusi e trascurati. Hanno preservato la purezza della loro fede e rappresentano il vero potere della chiesa agli occhi di Dio e non quelli che hanno cariche di amministrazione. Grazie a Dio, il numero di questi piccoli sta crescendo.
Ho parlato, per esempio, con alcuni giovani studenti di Oxford e sono stato impressionato da questi studenti, ero così felide di vedere la loro purezza di fede, le loro convinzioni e la chiara mente Cattolica. Tali esempi e gruppi sono in crescita nella Chiesa e questo è il lavoro dello Spirito Santo. Questo rinnoverà la Chiesa. Perciò sono fiducioso e speranzoso anche riguardo alla crisi nella Chiesa. Lo Spirito Santo vincerà questa crisi con il suo piccolo esercito.
Non sono preoccupato per il futuro. La Chiesa è la Chiesa di Cristo e Lui è il vero Capo della Chiesa, il Papa è solo il Vicario di Cristo. L’anima della Chiesa è lo Spirito Santo e Lui è potente. Tuttavia ora noi stiamo facendo esperienza di una grave crisi nella Chiesa come è accaduto diverse volte in duemila anni.

D. Peggiorerà prima di migliorare?

MONS. SCHNEIDER:  Ho l’impressione che sarà peggio. A volte le cose devono peggiorare e poi si vedrà il collasso di questo antropocentrismo, sistema clericale, che sta abusando del potere amministrativo della Chiesa, abusando della liturgia, abusando dei concetti di Dio, abusando della fede e della devozione dei piccoli nella Chiesa.
Poi vedremo l’ascesa di una Chiesa rinnovata. Questo si sta già preparando. Poi questo edificio clericale liberale crollerà perché non ha né radici né frutti.

D.  Certa gente direbbe che Lei si preoccupa di cose non importanti, e riguardo i poveri?

MONS. SCHNEIDER: Questo è sbagliato. Il primo comandamento che Cristo ci ha dato era adora Dio solo. La liturgia non è una riunione di amici. È il nostro primo compito adorare e glorificare Dio nella liturgia e anche nel nostro modo di vivere. Da una vera adorazione ed amore di Dio si sviluppa l’amore per il povero e per il nostro vicino. È una conseguenza. I santi in duemila anni di Chiesa, tutti i santi che erano così devoti e pii, erano tutti estremamente misericordiosi con i poveri di cui si prendevano cura.
In questi due comandamenti ci sono tutti gli altri. Ma il primo comandamento è amare e adorare Dio e ciò è realizzato in modo supremo nella sacra liturgia. Quando si trascura il primo comandamento, allora non si sta facendo la volontà di Dio ma si sta accontentando se stessi. La felicità è eseguire la volontà di Dio, non eseguire la nostra volontà.

D. Quanto ci vorrà prima che la Chiesa venga rinnovata?

MONS. SCHNEIDER: Non sono un profeta. Possiamo solo ipotizzare. Ma, se si guarda alla storia della Chiesa, la crisi più grande fu nel quarto secolo con l’Arianesimo. Fu una crisi terribile, tutto l’episcopato, quasi tutto, collaborò all’eresia. Solo alcuni vescovi rimasero fedeli, si potevano contare sulle dita di una mano. Questa crisi durò più o meno 60 anni.
Poi la terribile crisi del cosiddetto secolo buio, il decimo secolo, quando il papato fu occupato da alcune famiglie romane molto malvagie ed immorali. Occuparono la sede papale con i loro figli corrotti e questa fu una crisi terribile.
Il successivo periodo di danni fu il cosiddetto esilio di Avignone e danneggiò molto la Chiesa, causando il grande scisma occidentale. Tutte queste crisi durarono circa 70-80 anni e furono molto gravi per la Chiesa.
Ora siamo, direi, nella quarta grande crisi, in una tremenda confusione riguardo alla dottrina e alla liturgia. Ci siamo già da 50 anni. Forse Dio sarà misericordioso con noi tra 20 o 30 anni? Eppure noi abbiamo tutta la bellezza delle verità divine, del divino amore e della grazia nella Chiesa. Nessuno può portarle vie, nessun sinodo, nessun vescovo, persino neppure un Papa può sottrarre il tesoro di bellezza della fede Cattolica, di Gesù Eucarestia, dei sacramenti. La dottrina immutabile, i principi liturgici immutabili, la sacralità della vita costituiscono il vero potere della Chiesa.

D. Il nostro tempo è visto come il periodo più liberale nella Chiesa…

MONS. SCHNEIDER: Dobbiamo pregare Dio che guidi la Sua Chiesa fuori da questa crisi e che dia alla Sua Chiesa apostoli che siano coraggiosi e santi. Abbiamo bisogno di difensori della verità e difensori di Gesù Eucarestia. Quando un vescovo difende il gregge e difende Gesù nell’Eucarestia, allora questo vescovo sta difendendo i piccoli nella Chiesa, non i potenti.

D. Perciò non le importa essere impopolare?

MONS. SCHNEIDER: È abbastanza insignificante essere popolare o impopolare. Per ogni uomo di chiesa il primo interesse è essere popolare agli occhi di Dio e non agli occhi di oggi o dei potenti. Gesù disse un avvertimento: Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
La popolarità è falsa. Gesù e gli apostoli rifiutarono la popolarità. I grandi santi della Chiesa, come SS Tommaso Moro e John Fisher, rifiutarono la popolarità e sono dei grandi eroi. E coloro che oggi sono preoccupati della popolarità attraverso i mass media e l’opinione pubblica, non saranno ricordati nella storia. Saranno ricordati come codardi e non come eroi della Fede.

D. I media hanno grandi aspettative da Papa Francesco…

MONS. SCHNEIDER: Grazie a Dio Papa Francesco non si è espresso in quel modo che i media si aspettano da lui; egli ha proclamato fino ad ora, nei suoi discorsi ufficial,i una dottrina cattolica molto bella; io spero che continui insegnare in modo molto chiaro la dottrina cattolica.

D. E sulla Comunicatio in Sacris con gli anglicani e gli altri?

MONS. SCHNEIDER: Ciò non è possibile, ci sono fedi differenti. La santa comunione non è un mezzo per raggiungere l'unità: è l'ultimo passo, non il primo passo.
Ciò sarebbe una desacralizzazione di ciò che è più santo. Naturalmente dobbiamo essere uno: abbiamo ancora nel credo alcune differenze sostanziali.
L'eucaristia è un segno di profondissima unità. a Comunicatio in Sacris con i non cattolici sarebbe una bugia, sarebbe contraria alla logica.
L’Ecumeinismo è necessario per mantenere buone relazioni con i fratelli separati per amarli. In mezzo alla sfida del nuovo paganesimo, noi possiamo e dobbiamo collaborare con seri non cattolici per difendere la verità divina rivelata e la legge naturale creata da Dio
Sarebbe meglio non avere [una relazione strutturata] stato-chiesa, quando lo Stato governa la vita della Chiesa, come per esempio, nell’ambito della nomina del clero o dei vescovi. Una tale pratica di una chiesa di stato danneggerebbe la chiesa stessa. In Inghilterra per esempio, lo stato governa la Chiesa d'Inghilterra
Questa influenza dello Stato può corrompere spiritualmente e teologicamente la Chiesa: così è meglio essere liberi da una chiesa di stato così strutturata.

D. E sulle donne nella Chiesa?

MONS. SCHNEIDER: Le donne sono chiamate il sesso debole dato che sono fisicamente più deboli; comunque esse sono spiritualmente più forti e più coraggiosi degli uomini.
Ci vuole coraggio per dare alla luce un bambino, per questo Dio ha dato alla donna un coraggio che l'uomo non ha.
Naturalmente ci sono stati molti uomini coraggiosi in tempo di persecuzione.
Ancora oggi Dio ama scegliere i deboli per confondere i potenti; per esempio le donne eucaristiche delle quali io ho parlato nel mio libro È il Signore lavoravano nelle loro famiglie e desideravano aiutare i sacerdoti perseguitati in un modo veramente eccezionale.
Esse non avrebbero mai osato toccare le ostie sante con le loro dita. E se si sarebbero persino rifiutati di proclamare le letture durante la Messa
Mia madre per esempio, che ha ottantadue anni e vive in Germania, quando per la prima volta venne in occidente, rimase scioccata e scandalizzata nel vedere donne in presbiterio, durante la Santa Messa.
Il vero potere della donna cristiana e cattolica e il potere di essere il cuore della famiglia, chiesa domestica; di avere il privilegio di essere la prima che nutre il corpo del suo bambino e anche di essere la prima che dà il nutrimento all'anima dello stesso, insegnando le prime preghiere e le prime verità della fede cattolica.

La più prestigiosa tra le professioni che può svolgere una donna, è quella di essere madre e specialmente di essere una madre cattolica.

46 commenti:

  1. Antonio Peschechera da Barletta11 luglio 2014 alle ore 20:36

    Finalmente un Vescovo cattolico che proclama la Verità. Ce ne sono tanti altri come lui ma, finalmente Mons. Athanasius ha approfittato di una intervista per trasformarla in proclamazione della Buona Verità e che questa è presente solo nella Chiesa Cattolica Romana. Attenzione a non farci rubare il Santissimo Sacramento da chi non merita nemmeno di avvicinarsi fisicamente a Lui.

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  2. Mons. Schneider è vescovo di grande pietà e dottrina, oltre che di chiarezza affatto rara nell'episcopato contemporaneo. Per certi versi ricorda il card. Siri di v.m. Ho qualche perplessità sul suo frequente viaggiare fuori diocesi, mi chiedo se non rischi di trascurare il suo gregge.
    Antiquario

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    1. anche San Giovanni Paolo II viaggiava fuori diocesi

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    2. Non tema che trascuri il suo gregge. Mons. Schneider è vescovo ausiliare, per seguire il gregge basta e avanza l'arcivescovo metropolita: è in una diocesi in cui i cattolici si contano "sulle dita di una mano". Se stesse a casa passerebbe i giorni a guardare il soffitto.

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    3. Al di la' del condividere o no tutto o parte di quell che mons. Schneider scrive, per esperienza diretta, posso dire che i fedeli della diocesi di Astana sono abbastanza numerosi, inclusi molti discendenti di deportati e/o immigrati sulle "terre vergini" (polacchi, tedeschi...). Inoltre la diocesi e' grandissima per estensione geografica, e le distanze sono aggravate dalle condizioni delle strade e dal clima inclemente. Non mi stupirebbe sapere che in alcune chiese non v'e' disponibilita' di preti tutte le domeniche. A volte le omelie sono filmate e inviate alle singole comunita'. Mons. Schneider scrive sulla pagina della parrocchia della cattedrale, ma non e' che sul pulpito si veda spesso, e nemmeno in confessionale, ne' alle messe in russo ne' a quelle in inglese. Non c'era alla veglia pasquale 2014. Forse non celebra mai in volgare, o non celebra mai in cattedrale... non so! Senza nulla togliere alla meritorieta' degli altri impegni di mons. Schneider, qui la carretta, per cosi dire, la tirano avanti l'arcivescovo e il vicario generale. Almeno, questa e' l'impressione che io, pecora "normale", ne ho ricavato.

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    4. Se tutto ciò corrisponde a verità, perché l'anonimato?

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  3. Sbalorditivo! Un vescovo che parla come un vero vescovo cattolico! Chissà quanta solitudine gli costa il parlare così...

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    1. Un tempo questo era il linguaggio di tutti i papi e vescovi.
      La solitudine fa capolino in qualche passaggio della splendida intervista, ma viene immediatamente superata: constatazione che non intacca la forza d'animo. Dio è in lui, e per questo nel deserto episcopale non è mai veramente solo.

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  4. UN VESCOVO CON LE PALLE!!!!!

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  5. E cosa volete che importi, al papa, di uno scisma cattolico; Francesco si sta ben organizzando. A fronte dei cattolici che mollano reintegra eretici e scismatici di ogni risma....il 26 Luglio, ad esempio, si recherà in mattinata a Caserta, dice in visita strettamente privata, per incontrare un suo 'amico' pastore evangelico. Toccata e fuga. Ovviamente si eran già incontrati a Roma per bere la bevanda inebriante nazionale.

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  6. Se ormai sono pochi i vescovi a parlare così vuol dire che siamo alla resa dei conti....

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    1. Nella storia della Chiesa c'è stato anche di peggio, ma la Santa Romana Chiesa e di Dio e non prevarrà il maligno.

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    2. I conti li faranno con Dio i velleitari distruttori della Chiesa.

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    3. C'è stato di peggio, ma la Fede è arrivata intatta... io quando vado a messa non capisco più niente, hanno perfino tolto il tabernacolo... Giovanni.

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  7. Ho incominciato a leggere e mi sono detta,: come è radicale. Ho continuato a leggere e mi sono detta: non può essere che così. Ho letto fino alla fine e mi sono detta: Voglio essere così. Voglio amare Cristo in Dio. Voglio essere obbediente ai suoi insegnamenti. Voglio essere esempio del Suo amore per noi.
    Particolarmente ho sentito forte dentro di me quanto sia giusto il concetto dell'Eucaristia come punto d'arrivo e non...di partenza.
    Grazie.

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  8. Purtroppo vescovi che parlano come lui sono meno dei suoi fedeli della sperduta diocesi in cui opera,giorno dopo giorno gettano la maschera anche quelli che promettevano bene, tutti yuppies clericali ad allisciare el jefe.....povera chiesucola,fortuna che la Chiesa è governata da Altri.

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  9. Già negli anni '60 il Card. Siri, diceva:
    " ...Il peccato contro l'Eucaristia.
    …. Questo peccato contro l'Eucaristia noi lo commettiamo a tre piani diversi.
    Il primo è il piano del culto divino. Cominciate a guardare le nostre chiese. In quante di esse, ditemi, il popolo va a fare la visita al SS. Sacramento? E quanti sono talvolta i sacri pastori, i sacerdoti, i parroci che si impegnano a creare la adorazione permanente a Gesù Cristo? Perché Gesù Cristo sta in chiesa anche se chiusa; se ce lo mettiamo, ci sta. Si è messo nelle nostre mani rispetta la consegna, non fugge mai. C'è una fiammella che rimane lì. Ma quante sono le chiese intorno alle quali c'è un popolo che viene educato a ricordarsi che c'è il Signore, e che questa è la cosa più grande che si possa dire, che si possa fare, che si possa pensare in questo mondo? Vi prego di guardare tanti tabernacoli e certi altari come sono ridotti! Ecco il peccato contro l'Eucaristia!
    La Chiesa ha disposto come deve essere il tabernacolo nel decreto della Congregazione dei Riti del 1° luglio del 1958. E' evidente che la Chiesa si preoccupa della consuetudine di taluni, protestanti di fatto mentre agiscono nella Chiesa Cattolica, di far scomparire il tabernacolo e di considerare l'altare come puro soltanto quando è privo del tabernacolo. Come se il tabernacolo fosse una mostruosità o un grande incomodo, da sopportarsi proprio unicamente per lo scopo che, se viene un accidente a qualcheduno, bisogna dargli il viatico !
    State attenti a queste forme culturalistiche che si insinuano ! Si vuol mettere in rilievo soltanto l'atto comunitario, che sarebbe la S. Messa cantata, parlando sempre di quello, solo di quello, e ostentando il più fiero disprezzo per tutto il resto. E si dimentica l'aspetto sostanziale della pietà cattolica, che il culto della Chiesa continua giorno e notte perché giorno e notte c'è Nostro Signore Gesù Cristo presente e pertanto ci deve essere l'atto di adorazione. E ci deve essere un divino colloquio tra lui e le anime. E così, spennando da una parte, spennando dall'altra, si cerca di far passare sotto banco un certo qual ritorno alla negazione di Lutero. Perché questa è la via, quella di spennare. E per quella via si arriva esattamente al 1517.
    Vi prego di aprire gli occhi. Molte cose che certe persone accettano, dànno l'impressione che non s'accorgano più che c'è Gesù Cristo, che è qui. Non se ne accorgono più. Vi fanno anche, con tutta comodità, un concerto in chiesa. Naturalmente all'ultimo momento se ne ricordano e allora un prete, molto alla svelta, con un po' di cotta e stola e di velo omerale, va a prendere Nostro Signore Gesù Cristo e lo porta via perché non incomodi e si possa fare il concerto.
    Dacché sono Vescovo, non ho mai permesso un affare del genere, mai! A Gesù Cristo non si va a dire: « Levati di lì, che adesso facciamo i nostri comodi ». E se, lui presente, certi comodi non si possono fare, non si fanno.
    Nei momenti grandi bisogna ritornare lì. La salvezza della Chiesa dopo il Concilio di Trento è stata l'aver riacceso in una forma potentissima la fede e il culto verso la divina Eucaristia. Guardate che ora siamo a un'altra svolta in cui questa bandiera dell'Eucaristia va levata in alto. Perché molti, con tanti discorsi, se ne stanno dimenticando. “

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  10. Alcune cose dette da questo Monsignore non sono esatte.La comunione sul palmo delle mani non è una invezione moderna ma è antichissima.E' stato l'unico modo nel quale si è distribuita la comunione nel primo millennio.Poi dovrebbe riflettere che se ci troviamo in questa situazione è anche perchè ci sono stati 400 anni di tridentinismo.Se la fede deio cristiani era così forte perchè si è persa così facilmente?In quello che dice questo vescovo c'è molta retorica o/e demagogia.

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    1. se non ci fossero stati 400 anni di "tridentinismo" probabilmente il mondo sarebbe già finito... perché saremmo divenuti come voi "protestanti" o voi "ultramodernisti" senza fede.. tranne che un "sentire" un "divenire" ecc. cioè una controfigura delle vostre opinioni personali scaturita DALLE SPECULAZIONI SOFISTICHE DELL'UOMO ANZICHE' DALLA RIVELAZIONE DI DIO.
      Si legga i documenti cattolici es. Ecclesia de Eucharestia di Giovanni Paolo II e vedrà che il Concilio di Trento non è affatto "superato" .
      Invece di disprezzare e preoccupavi di "questo Monsignore" cattolico preoccupatevi di voi e dei vostri avi che per divorziare.., contro la volontà di Dio!!!! , avete fatto una "chiesa" separata, inventato una "Cena" anzichè il mistico Divin Sacrificio... e naturalmente messo a morte quelli -migliaia e migliaia!!!- che rimasero fedeli al Papa e alla Messa cattolica e non "abiurarono" a cominciare da Tommaso Moro.

      La verità è che avendo perso la fede e non credendo più che a difesa la fede cattolica e dei i suoi Dogmi, che sono irreformabili in quanto di origine divina, c'è lo stesso Figlio di Dio e quindi disprezzate i cattolici che difendono le cose sante, preferendo che anche noi si finisca come voi senza Dottrina e senza Morale. (le cronache nere in tutti i midia dovrebbero farvi riflettete sulle conseguenze dell'apostatare...)
      La verità è che non avete capito che "non si può servire a due padroni" e quindi invece che di temere santamente Dio temete codardamente il "mondo" con i suoi "intelligentoni" che ci vorrebbero convincere di peccato. Purtroppo anche da noi ci sono persone "cattoliche" che continuano imprudentemente a parlare di "amore" e non di "timore di Dio": da semplice padre di famiglia posso capire che quando non si "teme" di perdere l'amata vuol dire che già da tempo l'amore è finito e sostituito da un amore vagabondo cioè si fa, o si è in peccato. Non dovremmo quindi avere il "timore" di perdere Cristo ??? e per l'eternità ?? tanto più che Lui ci ha riscattato e col Suo Sangue.. e per le nostre infedeltà è "in agonia fino alla fine del mondo.." e continua a soffrire se ci "perdiamo"?? : altro che l'amata perderemmo se lo rinneghiamo.
      Preghiamo tutti e molto.. perchè il "cerchio si sta stringendo.." e tra non molto dovremo subire il martirio come i nostri fratelli nei paesi in guerra alla faccia di propositi... e non solo noi cattolici.

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    2. E' innegabile che le salutari misure disciplinari (io direi didattiche) prese nel corso della storia dalla Chiesa hanno aiutato i fedeli a vivere con sempre maggiore serietà e fervore il mistero eucaristico: la costruizione di iconostasi e balaustre, l'aver posto il tabernacolo sull'altare, l'avre prescritto la comunione in ginocchio, il prescrivere il ringraziamento dopo la comunione ecc. Chiediamoci francamente, anzichè discutere sulla maggiore o minore somiglianza della prassi vigente nei primi secoli, la comunione sulla mano aiuta i cristiani a vivere con maggior fervore e consapevolezza il Sacramento? O è stata una prassi che, pur con le migliori intenzioni, ha facilitato la banalizzazione, il fraintendimento, addirittura la profanazione?
      Antiquario

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    3. E' stato l'unico modo nel quale si è distribuita la comunione nel primo millennio...
      Ma ti sei fumato qualcosa di avariato?

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    4. 400 anni di tridentinismo??? Quindi secondo lei la fede si è persa a causa di quei pochi e soli 4 secoli di "tridentinismo" e non per quei "lunghissimi interminabili, anzi eterni 50 anni di modernismo conciliare è???

      Per fortuna che c'è ancora chi ha le idee chiare, a lei invece consiglio un bel pallottoliere, così si farà una ragione visiva della assurdità che ha detto. Glisso poi sulla bufala "eucaristica" secondo cui la pratica della Eucariestia in bocca è stata inaugurata nell'anno 1000, faccio solo notare che una cosa è giusta se è giusta ed è sbagliata se è sbagliata, strano questo atteggiamento "tradizionalista" dei modernisti, che richiamano la "tradizione" quando si deve fare scempio di Gesù Sacramento ma che diventano subito "antitridentini" quando gli si rimprovera di avere ridotto la Santa Messa in una boutade da setta protestante.

      Polimar

      Polimar

      Se non

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    5. Ribadisco ancora una volta: è l'insano archeologismo condannato da Pio XII.

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  11. In lui vedo un giudizio verso gli altri vescovi che non è buono,un manicheismo cattolici buoni e cattivi che non va bene.Non condivido quanto dice e nemmeno il tono di scomunica che usa.

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    1. Non è una scomunica ma l'amara constatazione di una realtà inconfutabile.

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  12. Veramente la fede dei cattolici non è andata scemando dopo il concilio di Trento, anzi ha retto benissimo per quasi quattrocento anni. La scristianizzazione di massa è cosa degli ultimi decenni. Non vorrei tornare sulla storia della comunione in mano su cui abbiamo già dato più volte, ma quello che dice mons. Schneider è incontestabile: con il pretesto di tornare a pretese pratiche paleocristiane di cui pochissimo si sa (il solito "insano archeologismo"...) si è affievolita nel popolo la riverenza e la devozione verso il Santissimo Sacramento. Che poi era quello che alcuni volevano per avvicinarsi ai protestanti.

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    1. Non direi proprio!Oltre allo scisma protestante c'è stato il nazismo,
      comunismo e due guerre mondiali.

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    2. Esatto confratello! Commento perfetto!

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  13. E' tutto molto bello, molto vero e saggio, tranne il passaggio sul Papa, sulla sua dottrina: lì non è sincero per niente, o forse non può permetterselo. E' l'unico neo, però è indiscutibile. Se non siete d'accordo, dimostratelo, ma non censuratemi. Grazie.

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    1. Sulla dottrina del Papa potrà pronunciarsi quando ci saranno documenti magisteriali, non chiacchierate, interviste e pacche sulle spalle.

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  14. Conosco Mons.Scheider(in tedesco significa Sarto.Nomen Omen.)ed è un santo vescovo.Stare accanto a lui è una esperienza meravigliosa.E mi ha detto che prega ogni giorno,incessantemente,per il Papa.

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  15. Per Anonimo 18:13. Che un cristano (tanto più un vescovo) preghi per il papa non è una notizia. Il problema del magistero papale resta senza spiegazione.

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  16. sono sempre più convinto che con la liturgia non è stato solo desacralizzato o ancora ridicolizzato !!!!!
    hanno fatto di peggio , hanno banalizzato , tutto !!!!!
    questo è i vero problema

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  17. Finalmente un vero principe della Chiesa, che difende a spada tratta i principi della Chiesa e non ha paura di dire ciò che pensa! Speriamo che il Signore ne mandi altri come lui.la nostra Santa Chiesa ne ha molto bisogno.

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    1. Per correttezza: non si tratta di un Cardinale (principe della Chiesa) ma di un Vescovo.

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    2. Poche storie è un Cattolico VERO!!! E questo per un vescovo oggi è già molto!!

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  18. Cara Redazione (si fa per dire); che delusione! Credo che non scriverò più su questo Blog. Non ne vale la pena. Siete troppo pavidi, pusillanimi e leccapiedi per osare di andare controcorrente come dovrebbero tutti i veri profeti, al solo scopo di aiutare una Chiesa che si trova in crisi soprattutto per le rivoluzioni operate dai suoi vertici e non certamente per volere del popolo martire. Ho tentato più volte con vari nick, ma appena si sfiora di un soffio, dico un soffio, la critica, ecco si abbatte la scure della censura. Tenetevi pure i vostri piagnistei, i vostri sospirosi desideri utopici, i vostri scintillanti piviali e le berrette coi fiocchi di tutti i colori possibili, azzurri all'anice compresi. Non andrete da nessuna parte: inutili alla Chiesa e a voi stessi. Buon pro vi faccia. Risparmiate la risposta: la immagino senza fatica...

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    1. Caro Michele,
      e invece Le rispondiamo: "non è che piangiamo per la Sua perdita".
      Non vuole scrivere più commenti? Pazienza. Cosa crede? che noi curiamo un blog solo per dare spazio a lei (e ad altri) di scrivere quello che pensa e vuole?
      Il blog è nostro e decidiamo come moderare i commenti. Se non le va bene, fa bene a non scriverne più.
      Se ha cambiato più nick ma è sempre stato censurato, allora vuol dire che scriveva commenti che proprio non si potevano pubblicare ed erano critici in senso negativo, inopportuni, irriverenti o maleducati. Non si trattava quindi di una censura mirata, ad personam, preconcetta.
      Si faccia due domande...
      Cordilamente.

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    2. Michele, migra in chiesa & post concilio. Là se avrai voglia di azzannare il papa e la Chiesa e di esaltare un passato che esiste solo nella tua fantasia, sarai il benvenuto.

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    3. Signor Michele , lei ha scritto : " Non andrete da nessuna parte: inutili alla Chiesa e a voi stessi.".
      Come fa ad esserne così sicuro ?
      Chi le dà tanta sicurezza sul nostro futuro e sul futuro della chiesa ?

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  19. MICHELE scrive che non sarà più presente il questo blog di ammiffiti , gente impossibile da sopportare !!!!!

    in realtà , più volte gente anonima riconoscibilissima , E' entrata dalla finestra e uscita per la porta !!
    è una sorta di richiamo della foresta !!!!!!

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  20. Sono ancora qui. A Robertus dico che ciò cho ho scritto il 13 luglio è dipeso dal fatto di non vedere pubblicato tempestivamente - come invece è accaduto per altri - il mio commento precedente, che irriverente non era, ma leggermente critico sì. Che all'improvviso, il terzo giorno, questi commenti abbiano ripreso vita, quando su altri articoli continuavano, è un mistero che appartiene certamente solo a voi, di cui siete assoluti padroni e dominatori e che ormai non mi interessa conoscere. Quanto al passato remoto e ai nick che usai, posso assicurarle che non vi è mai stato alcunché di maleducato - non è nel mio stile - e nemmeno di negativo dal punto di vista cattolico, ma di controcorrente e perciò di fastidioso ai normalisti certamente sì. Tanto mi basta per coronare un giudizio che da tempo avevo maturato riflettendo su questo sito con diversi amici facendoci non due, ma duecento domande. All'Anonimo pedissequo di rinforzo consiglio di non commettere l'errore di identificare la bontà delle sue idee con la causa della Chiesa (che si scrive con la maiuscola); per il resto tempo al tempo.

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    1. MICHELE, la Chiesa ha bisogno di tutti i cattolici. Tante posizioni, tante scelte, tanti comportamenti della gerarchia possono contrastare con la Fede nella quale siamo stati formati, è innegabile. Son anni che molti fedeli attenti combattono una battaglia forte ma serena. Ma non per questo ci si deve ritenere inutili non solo alla Chiesa, ma persino a noi stessi. Ognuno di noi, s'è in buona fede, fa il suo dovere di figlio della Chiesa. In questo blog in genere si scontrano visioni contrastanti. Non tutti i contrasti son proficui, spesso anzi son penosi. Purtroppo c'è chi si nasconde nell'anonimato, perché come don Abbondio chi il coraggio non ce l'ha non se lo può dare.
      Mi dispiace, Michele, che tu vada via, perché vedo che sai scrivere in modo corretto. Non capisco, però, perché cambiare nick. E tieni presente anche che spesso i commenti, com'è capitato anche a me, son cancellati per errore.
      Il blog può aver i suoi limiti di organizazione. Ma non mi sembra che si censuri per preconcetto. Anzi, a mio giudizio si lascian passare troppo spesso i commenti idioti quanto volgari e offensivi di pasqualino anonimo, multivolto, che come anonimo imperversa su vari blog ed è riconoscibilissimo ormai da chi lo legge da anni.
      Ripensaci: interventi critici se argomentati e privi di violenza son spunto di riflessione per tutti.

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  21. Sono la medesima "pecora" del gregge kazako che mesi fa scriveva qui che mons. Schneider poco lo avevo visto. Tuttavia, nelle ultime settimane invece abbiamo potuto ascoltarlo e trovarlo in confessionale. Questo e' buono perche', come scrivevo per correggere altri commenti, il gregge non e' piccolo. Correggo il mio primo commento per giustizia. PS Sono anonimo per che non ho registrazioni.

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