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venerdì 2 maggio 2014

San Giovanni XXIII "Andemo a l'altar de la Nicopeia a ralegrarse"

Uno dei più bei racconti della vita di San Giovanni XXIII che sottolinea   la tenera filiale devozione dell'allora Card. Angelo Roncalli  per la Madonna Santissima ed il grande rispetto ed amore per la Santa Liturgia  " non  fatta da mani d'uomo " che " ci chiama tutti al servizio di Dio, per Dio e per gli uomini, nel quale non vogliamo mettere in mostra noi stessi, ma porci con umiltà dinanzi a Dio e renderci permeabili per la sua luce. " ( Benedetto XVI, 18 novembre 2006 ) 

La Pasqua del 1953 fu la prima che il Card. Angelo Giuseppe Roncalli trascorse a Venezia. 
Dopo il canto dei Vespri e la benedizione eucaristica, il Patriarca immaginò che non ci fosse nient'altro. 
Invece il coro dei seminaristi intonò le litanie lauretane sul ritmo affascinante delle melodie patriarcali. 
Sembrava che gli angeli e i santi, occhieggianti dai mosaici delle cupole dorate, si ridestassero in un tripudio di gioia. 
Il Cardinale domandò al suo assistente (l'anziano canonico Francesco Silvestrelli): "Che cosa c'è?". 
Il canonico rispose: "Eminenza, andemo a l'altar de la Nicopeia a ralegrarse con la siora Mare, perché so Fio xe ressusità!: Andiamo all'altare della Nicopeia (= immagine della Vergine veneratissima in San Marco) a complimentarci con la signora Madre, perché suo Figlio è risorto!". 
Quella pia consuetudine, seguita dai fedeli con acceso fervore, intenerì il Cardinale Roncalli fino alle lacrime. 
Divenuto poi Giovanni XXIII conservò un nostalgico ricordo fino al termine della sua vita di quel canto melodioso e di quella graziosa funzione in onore della Madonna in giorno di Pasqua. 
Amava raccontare le profonde impressioni di quella Pasqua e ripeteva: "Andiamo a complimentarci con la Madonna: perché Suo Figlio è risorto!". 

Fonte : Monaci dell'Abbazia Benedettina di Praglia

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