Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

martedì 4 marzo 2014

Un nuovo abuso di potere. il nuovo Vescovo di Fort Worth (Texas), nominato da Papa Francesco, proibisce la Messa antica in un College.

studenti del Sts. Fisher and More College
 Inaudito veramente! il Vecovo di Fort Worth ha vietato la Messa antica nella cappella del Saints J. Fisher and T. More  College, dove già veniva regolarmente celebrata da almeno due anni. Speriamo che gli studenti texani (a sinistra nella cappella del College) ricorrano all'Ecclesia Dei e si appellino all'Istruzione Universae Ecclesiae! Come ben spiegato da Rorate Caeli, dopo il Summorum Pontificum non è più prerogativa degli Ordinari  vietare (o permettere) la celebrazione della S. Messa nella forma extraordinaria del Rito Romano nella propria diocesi, se non per fondati motivi pastorali. Che qui mancano! E comunque il Vescovo non può minacciare... la dannazione dell'anima a chi disobbedisce.
Ogni sacerdote
validamente ordinato e non impedito, che lo volesse,  può celebrare pubblicamente la S. Messa in qualunque chiesa o oratorio, chiedendolo al rettore o al parroco (il quale non può opporsi se non per fondati motivi). 
Mons. Olan, vescovo di Fort Worth
Se poi la cura spirituale del Fisher More College è affidata ad un sacerdote della FSSP, il divieto illegittimo del vescovo resterà sicuramente senza effetti!
Ci eravamo domandati come mai un vescovo avesse azzardato così arditamente a mettere per scritto un divieto così palesemente infondato. Siamo andati a vedere le foto sul sito e sul profilo facebook del College e abbiamo capito: molta affluenza di persone (giovani e adulti), le ragazze con la veletta, canti gregoriani, chierichetti in talare e cotta, messalini in ogni dove e
processioni pubbliche: questo per i modernisti era davvero troppo!
Altra piccola nota di colore: Mons. Olan (foto) è stato nominato vescovo di Fort Worth da Papa Francesco lo scorso 19.11.2013 (fonte CNA - Catholic News Agency and NCR - National Catholic Reporter) .


Se è pur vero che il Motu Proprio Summorum Pontificum non parla di cappelle universitarie, è però vero che all'art. 5 § 5 così recita: "In ecclesiis, quae non sunt nec paroeciales nec conventuales, Rectoris ecclesiae est concedere licentiam de qua supra.", comprendendo di fatto tutte le chiese, cappelle, oratori ecc. Tesi confermata dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei il 27.02.2008 N. 32/2008, a firma del Segretario Mons. Camille Perl (fonte Fr. Z's blog).

Non bisogna farle passare lisce! Bisogna smuovere le acque, far sapere, innondare di lettere le scrivanie della Pontificia Commissione, gutta cavat lapidem!
Se pensano di prenderci per sfinimento, o per disaffezione si sbagliano di brutto! 


Per scrivere al Vescovo Mons. Olan: officeofthebishop@fwdioc.org

SUPPORTIAMO IL FISHER-MORE COLLEGE qui
Roberto


 Nuovi abusi di potere:Il vescovo di Fort Worth proibisce la Messa tradizionale

Continua il giro di vite attorno alla Messa celebrata secondo il rito straordinario. Il sito “Rorate Caeli”, sempre attentamente informato, riporta, infatti, l’ultimo sorprendente e preoccupante episodio che vede coinvolto Michael Olson, giovane arcivescovo, fresco di nomina, della diocesi di “Fort Worth” in Texas il quale ha improvvisamente ed arbitrariamente  vietato la celebrazione della Messa secondo il Rito romano antico presso la cappella del “Fisher-More College”, dove la celebrazione era frequentata con grande successo e partecipazione di studenti da ben 3 anni.

“Rorate Caeli” è venuta in possesso della lettera originale visualizzabile qui, che riportiamo di seguito tradotta in italiano. In essa l’arcivescovo Olson formalizza, senza tanti giri di parole, quanto già comunicato a voce al presidente del college Michael King, ossia la sua decisione di proibire, del tutto e con effetto immediato, la celebrazione della Messa secondo il rito straordinario, inclusi domeniche e giorni feriali, presso la cappella del campus studentesco, sottolineando come la Messa tradizionale sia già celebrata la domenica presso un’altra parrocchia della diocesi. Il testo si conclude con la paradossale affermazione che tale decisione pastorale viene presa a tutela degli studenti del “Fisher More College”  e al fine di salvaguardare l’anima di Mr. King!
Il sito americano pubblica anche un interessante ed autorevole parere canonico del “Canon Law Centre” nel quale viene evidenziato in maniera chiara e inappuntabile come dopo la promulgazione del motu proprio “Summorum Pontificum” da parte di Benedetto XVI non sia più nelle prerogative di un funzionario ecclesiastico, sebbene arcivescovo, permettere o proibire la celebrazione della Messa secondo l’usus antiquior. I fedeli hanno, infatti, il diritto, sancito dalle legge ecclesiastica, di poter assistere alla Messa ed accedere ai sacramenti secondo il vetus ordo.
La decisione dell’arcivescovo Michael Olson è dunque illegittima in quanto contraddice la superiore norma ecclesiastica rappresentata dal motu proprio e per questo raccogliamo l’appello del sito “Rorate Caeli” a diffondere e far conoscere il più possibile la notizia di questo nuovo abuso contro la Messa tradizionale.  
(Lupo Glori)


La lettera di mons. Olson

24 Febbraio 2014
Sig. Michael King
Fisher-More College
801 West Shaw Street
Fort Worth, Texas 76110
Gentile Sig. King,


Grazie per la Sua visita di oggi.  Le scrivo per mettere per iscritto formalmente quello che le ho comunicato durante il nostro incontro.  Le seguenti norme entrano in vigore immediatamente.
  1. Voi non avete il permesso di celebrare pubblicamente la forma Extraordinaria della Messa nella Cappella del Fisher More College.  Questo comprende sia la domenica che i giorni feriali.  La celebrazione della forma Extraordinaria per i fedeli è svolta ogni domenica presso la ‘St. Mary of the Assumption’ Chiesa Cattolica, di Fort Worth.
  2. Voi potete solo avere la celebrazione della Messa nella forma Ordinaria, con sacerdoti che sono stati esplicitamente incaricati da me, per tale celebrazione  quale Vescovo di Fort Worth,.
  3. La mancata messa in pratica delle norme sopracitate risulterà nella revoca del permesso di celebrare l’Eucaristia nella vostra cappella ed anche nel ritiro del permesso di tenere Il Santissimo nella Capella.
Ordino queste norme con uno spirito di premura per gli studenti di Fisher More College ed anche per la Sua stessa anima. La invito a seguirle. La prego di comunicare agli studenti la mia gratitudine per il loro dono di preghiera e di rassicurare loro della loro presenza nelle mie.
Fedelmente in Cristo,

F.to + Michael F. Olson

Reverendissimo Michael F. Olson, STD
Vescovo di Fort Worth.

53 commenti:

  1. Questo caso deplorevole di ingiustizia va denunciato all'Ecclesia Dei. Si tratta di una violazione plateale, ingiusta ed arrogante del motu proprio di Papa Benedetto XVI "Summorum Pontificum". L'Ecclesia Dei deve provvedere a fare giustizia.
    Purtroppo questi lupi, non pastori, approfittano del fatto che Papa Francesco è ostile alla S. Messa VO e non importa a lui niente dei diritti di essa e di quella frase "mai abrogata".
    Purtroppo se l'Ecclesia Dei non risponde e non fa giustizia, l'unica alternativa è organizzarsi con mezzi propri e chiamare un Sacerdote che celebri il VO senza tenere conto delle ingiuste proibizioni.
    C'è anche da dire che il "Summorum Pontificum" avrebbe dovuto affermare che i Vescovi che impongono simili restrizioni ed impedimenti andrebbero ridotti allo stato laicale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nella Chiesa postconciliare non ci sono regole e castighi ma solo "misericordia" e dialogo...non per tutti ma "pro multis"...

      Elimina
    2. Caro Marco, un'Autorità che vede una legge così importante calpestata, pur senza che sia prevista una pena specifica come nel caso del SP, dovrebbe intervenire, anche senza giungere alle estreme conseguenze prima d'una abituale reiterazione del reato. Si può proceder per gradi ed infine assestar il colpo: ne colpisci uno in moodo grave e solenne per (ri)educarne cento.

      Elimina
    3. Caro Dante, il problema è se l'autorità non interviene. In questo caso i fedeli cosa devono fare, una volta esaurite le vie legali per fare rispettare i loro diritti? Obbedire, creare una comunità indipendente? In ogni caso pregare.

      Elimina
    4. combattere all'interno nella verità e nella carità

      Elimina
  2. tenerezza e misericordia per gay e divorziati risposati che vivono more uxorio... bastoni e proibizioni per chi celebra Vetus Ordo e per i FFI.
    Quanta ipocrisia tra gli uomini di Chiesa. Dio di Israele pensaci tu!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I tempi ultimi hanno dei segni come questi qui. Bisogna prepararci alla fine.

      Elimina
    2. Alla fine individuale si dev'esser sempre preparati: estote parati. La morte viene come un ladro, non si sa né quando né dove.
      Alla fine del mondo ci penserà nostro Signore, e nessuno può capirne i segnali. Se si leggono i Padri già essi vedevano l'anticristo operare e vicina la fine del mondo.
      Quindi, preoccupiamoci di aiutare la Chiesa ad esser fedele.

      Elimina
    3. Ben detto!
      Quando ce vo' ce vo'
      GS

      Elimina
  3. E' una tristezza che la messa VO sia "usata" per fini che nulla hanno a che spartire col Vangelo: l'articolo e i commenti trasudano solo astio...
    Se quel vescovo ha trovato questi "frutti", si è comportato da buon pastore.
    Buona giornata a tutti, alle percore del gregge e ai lupi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo dove sia l'astio. L'intervento di Roberto è molto pacato ma necesariamente deve richiamarsi alla legge della Chiesa e al diritto-dovere di difenderla con forza.
      L'unico astio che avverto è il tuo, che non ha motivazione alcuna: come possa la Messa VO donar frutti cattivi quando ha generato milioni di santi in tutto il mondo proprio non so. E naturalmente nella lettera proterva quanto ridicola d'un vescovo che addirittura si preoccupa dell'anima di chi non obbedisca ad una sua imposizione iniqua, iniqua nel significato etimologico della parola, e pertanto dannosa e da combattere.

      Elimina
  4. Veramente l'astio (ma parlando con proprietà di linguaggio il termine giusto sarebbe "indignazione") proviene dal fatto che una Messa viene abolita in spregio al diritto vigente e senza nemmeno preoccuparsi di fornire uno straccio di motivazione. Quindi dire che il vescovo texano ha fatto bene a intervenire a causa di questa indignazione è comportarsi esattamente come il lupo con l'agnello della nota favoletta. Una bella letterina in effetti quella del vescovo di Fort Worth: va bene che da quelle parti discendono dai cow-boy e hanno metodi rudi, ma intimare che se non stai zitto ti tolgo anche la Messa normale... Per il bene della tua anima, beninteso. Un'offerta che non si può rifiutare. Boh, sono contento di non abitare a Fort Worth.

    Per quanto riguarda l'Ecclesia Dei, anni fa sperimentai personalmente che di fronte a denunce circostanziate si attiva e funziona.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quoto, anche sull'Ecclesia Dei, benché ora, mi dicono - ma non ne ho esperienza diretta - si sia fatta molto più cauta.

      Elimina
    2. Può essere. Ma fortunatamente a noi risulta invece sempre pronta ad intervenire e a ottenere risultati. Soprattutto ora col ritorno di Pozzo.

      Elimina
    3. Ci sono situazioni in Toscana che dimostrano il contrario. Ripeto, non ne ho diretta esperienza, ma conosco i casi da fonti amiche. E i risultati non si vedono. Mi auguro, ovviamente, che tutto vada bene, ovunque.

      Elimina
  5. Per questo Olson si impone il pernacchione.

    Egli non ha potere di contraddire i Sommi Pontefici e se lo fa è lui il disobbediente a non i fedeli che celebrano secondo quanto lecito
    e stabilito per tutta la Chiesa Cattolica. Non si tratta quindi di disobbedire al vescovo gretto e vacuo ma di obbedire al solenne magistero.

    E' necessario prendere la letterina e posizionarla nella carta straccia dove ha titolo per stare.

    Polimar

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vista la foto del rubicondo vescovo texano, invece d'insultarlo, è bene consigliargli una cura dimagrante, fatta di digiuni e penitenza, in assoluta povertà come da volontà pontificia

      Elimina
    2. Polimar dimostra sempre più di essere un restauratore da operetta: è tutto chiaro, radicalizziamo la lotta, non può contraddire il Papà, etc. etc. Classico chiacchierone da salotto incapace però di operare nel reale, foss'anche spostare un cero in chiesa. Se questi sono i tradizionalisti che dovrebbero difendere la Mil stiamo freschi...

      Elimina
    3. Magari spostiamo il cero davanti a san NUOVO. Nove ordo: ora pro nobis. Fatti un giro va!

      Elimina
    4. Invece se i tradizionalisti sono quelli come il nuovo che bestemmia la Madonna e apprezza i pervertiti stiamo caldi...caldi come un inferno!
      Che pagliaccio!

      Elimina
    5. La restaurazione necessaria alla chiesa non è questione di operetta ma di carità in ossequio alla verità.

      Il "tradizionalista come lo chiami tu, non è impegnato a difendere la Messa in latino, ma è impegnato a difendere il depositum fidei che si stratifica grazie alla Tradizione. In tal senso il cattolico è necessariamente tradizionalista, mentre il modernista novatore e rivoluzionario è solo un eretico.
      La difesa della Messa in latino non è il fine, ma è uno dei tanti mezzi con cui si persegue il fine.
      A differenza dei novatori quali il Nuovo ritengo possa essere ascritto a pieno titolo, come pienamente cattolico il concetto di radicalizzazione inteso in modo pienamente evangelico ovvero fedele senza cedimenti al depositum fidei.

      Fare rivoluzioni innovatrici non è cattolico, restaurare invece la retta dottrina e prassi vieppiù liturgica soprattutto dove si verificano deviazioni lo è in modo specifico.

      Il timore chiaro e manifesto dei novatori verso la radicalizzazione ed il loro continuo richiamarsi a concetti ambigui quali dialogo ed ecumenismo e confronto e similia è tipico di questo ambiente eunuco ed ipocrita dove si nasconde l'irenismo, la tiepidezza ed il sincretismo del politicamente corretto, queste sono solo le maschere di concetti ibridi in forma ed incoerenti in sostanza.

      Il messaggio di Cristo, è radicale per ontologia propria. Egli non porta sulla terra la pace intesa in senso antropologico, ma la spada, e chi non è con Lui e contro di Lui. In tal senso l'immutabile dottrina
      contenuta nel depositum fidei del magistero solenne è dato quale esercizio di derivazione divina e pretende l'ossequio della fede e dell'intelletto, che deve condurre all'adeguamento della volontà e quindi infine dell'agire.

      E' inutile quindi che il Nuovo richiamando con accezione negativa la istanza di radicalizzazione che mi ascrive si aspetti da parte mia una eventuale smentita, io invece confermo e rilancio.

      Il cattolico vero è un radicale, e lo è nel pensiero, nella parola e nella azione, altrimenti semplicemente non è cattolico, che poi è la realtà dei vari modernisti, essi si dicono cattolici, ma sono invece ecumenici, dialoganti, dubbiosi, etc.. etc.. ovvero ribadisco eretici.

      L'ibridazione del cattolicesimo post-conciliare coincide con il cedimento ad ogni utilitaristico compromesso, sia morale che di prassi che la chiesa moderna ha preso ad ambigua abitudine cagionando la sua stessa evidente rovina.

      Il sottoscritto caro Nuovo, non vuole la chiesa unica mondiale prefigurata dalla massoneria e dai suoi circoli mondialisti, il sottoscritto vuole ovvero serve, la Chiesa Cattolica Romana, indi per cui il sottoscritto è certamente e orgogliosamente un restauratore radicale e non un novatore rivoluzionario, o dialogante che sia.

      La lotta tra bene e male è sempre e solo radicale e se credi
      che il sottoscritto si limiti alle chiacchiere mentre tu sposti i ceri in chiesa (mamma miaaaaa) il problema è tuo e non devo certo rendere conto a te delle mie azioni ma a Nostro Signore.

      Di quello poi che ritiene valido la teppa modernista semplicemente me ne fotto.

      Concludo sottolineando che l'avversione e l'ostracismo dimostrato dala suddetta teppa modernista che affligge la Chiesa, è l'indice evidente che la difesa della Messa in latino è mezzo efficacissimo per l'ottenimento del fine suo proprio, basta guardare con quanta protervia e mechinità si è perseguitato l'ordine dei FFI per avere la misura della paura
      che ha invaso i lerci modernisti davanti ai poveri fraticelli.

      Difendiamo la Messa in latino perché siamo soldati di Cristo e non tiepidi ed ipocriti, di quelli sappiamo cosa se ne farà Dio nei tempi ultimi e non siamo interessati.

      Polimar

      Elimina
  6. Non avete ancora capito che troveranno il modo di distruggere definitivamente e il papa emerito, relegandolo in qualche posto loss von Rom, e cancelleranno il MP semplicemente proibendolo , la cosa vale anche per chi dissente dalla linea di governo del vdr, tutti fuori e zitti.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quoto. La grande loggia è quella che controlla tutto oramai anche in Vaticano.

      Elimina
    2. Di grandi logge ce ne son diverse. Qual è quella dominante in Vaticano?

      Elimina
    3. Loggia Ecclesia.
      Satanisti, sodomiti,
      amanti di soldi e potere.

      Elimina
    4. Hai dimenticato gli etero concubini. Aggiungili alla lista. Ma chi si dice ben informato afferma che le logge son almeno due.
      Vero, falso? Le lobbies certamente ci sono. Di logge si suppone l'esistenza. Mons. Lefebvre, non certo simpatizzante delle ogge, diceva sempre: quel ch'è certo è l'esistenza del pensiero massonico in Vaticano, di persone specifiche o associazioni mancan le prove.

      Elimina
  7. E' necessario invece appenderla di fianco al CW II su un supporto a rotolo.

    RispondiElimina
  8. Gentili Signori, intorno a noi soltanto la sfacelo.

    Il card Kasper distrugge il Magistero sul matrimonio e sul peccato mortale: se la sua linea passerà sarà la formalizzazione delle fine della Chiesa Cattolica.

    Nessuna dice niente. Come è possibile? Non c'è più amore per la Chiesa e la Verità?

    A quando i matrimoni omosessuali e l'ordinazione delle donne?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Domande inutili: non passeranno mai né i matrimoni gay né l'ordinazione delle donne. Su questo il discorso è chiuso.

      Elimina
    2. Gentile signor Pastorelli,

      ha letto le conclusioni del card. Kasper: mi può dire cortesemente cosa ne pensa.

      grazie

      Elimina
    3. Le ho lette, e non le approvo. Del resto, tempo addietro ho pubblicato sul mio Bollettino Una Voce Dicentes, chiuso dopo 11 anni di solitaria battaglia lo scorso anno, articoli assai critici sul personaggio e le sue posizioni d'un dotto monaco, Alipio de Monte, e prima o dopo li ho messi in rete. Basta andarli a ripescare.
      Ma le posizioni - esiziali - di Kasper non sono la conclusione, ma l'inizio dei lavori del sinodo. Può anche darsi che le ambiguità - si salva la dottrina ma si aggiorna la pastorale - trovino spazio nella "misericordia" di Francesco. Ma sino a che non ci sia un pronunciamento vincolante è bene attendere. Comunque non mi sembra che Kasper sia favorevole ai matrimoni gay, se non m'è sfuggito qualche passaggio. Ch'io sappia sul sacerdozio femminile Giov. P. II ha chiuso i battenti e messo le inferriate e schierato l'esercito. In internet si dovrebbe poter rintracciar un mio articolo sull'argomento, in risposta ad un prete fiorentino, mons. Aranci.

      Elimina
  9. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  10. Come ha fatto rilevare Fr. Z sul suo equilibrato blog, di certo non sospettabile di simpatie moderniste e impegnato sul fronte di liturgico da prima che tanti traddies da pettegolezzo internet nascessero, ci potrebbero essere aspetti non ancora completamente chiariti. Canonicamente parlando, poi, le cappelle universitarie non sono coperte da SP e UE allo stesso modo delle chiese e oratori con gruppo stabile. Perciò, canonicamente, potrebbe - dico POTREBBE - non esserci un abuso.

    Forse bisognerebbe aspettare un attimo a reagire come al solito istericamente e si dovrebbe capire se vi siano aspetti che non emergono a prima vista. Certamente il tono e gli argomenti del vescovo sono discutibili e sappiamo bene che la "misericordia" vale solo per i modernisti. D'altra parte è certo che tra noi devoti della liturgia di sempre vi siano non pochi scriteriati bravissimi a farsi male da soli - e soprattutto fare male alla santa causa della Messa - con la scusa dei vescovi cattivoni. Si vagheggiano gerarchia e disciplina del bel tempo antico, ma a chiacchiere e solo quando non dobbiamo obbedire noi, parteggiando automaticamente anche per quegli irresponsabili che ci fanno passare tutti per isterici paranoici e sotto sotto pure un po' sedevacantisti.

    Ripeto, per i soliti leoni da combox con poco nella vita reale di cui vantarsi, che sono BEN conscio di come molti vescovi dimostrino zelo e precisione canonica solo contro di noi, ma io starei attento, intanto, a chi consideriamo come "noi". Su quel college ci sarebbe da capire un po' di più: cosa insegnano, cosa dicono dei papi con che tono e con quali argomenti, perché mai alcuni preti FSSP abbiano smesso di dire Messa lì da tempo e perché alcuni insegnanti di specchiata fama tradizionalista si siano dimessi.

    Magari ha ragione il college, magari è davvero un'altra versione della "cura" FFII, ma non basta amare la S. Messa antica per avere automaticamente ragione, e un minimo di beneficio del dubbio a un successore degli Apostoli bisognerebbe concederlo sempre, anche e nonostante la nostra amarissima decennale esperienza. Almeno se si è davvero cattolici, almeno finché non si abbiano tutti gli elementi per giudicare con giustizia, come dice il Signore. Per un cattolico degno di tanto nome, che magari manco sa l'inglese o che non può leggere tutto, quattro frasi ad effetto e qualche titolo esagitato da blog non possono essere sufficienti per dare addosso a un vescovo. Non si ama così la Chiesa e tanto meno si promuove così il ritorno al decoro e alla sensatezza liturgica. Basta col Rito Tafazzita!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'accordo sul fatto che non mancano i casinisti e anche i fanatici nel variegato mondo tradizionale, d'accordo sul fatto che non possiamo sapere cosa c'è esattamente dietro questa faccenda: però, anche se in quel college ci fosse una banda di pazzi che predica che il Papa è l'anticristo, non capisco perché andare a vietare proprio la Messa tradizionale, e senza fare nessun cenno ad altri problemi. La Messa è la Messa, riguarda la salute delle anime. Se, poniamo, ci fosse un gruppo che sostiene i matrimoni gay in chiesa, allora si ablisce la Messa novus ordo?

      Elimina
    2. Nella lettera non si esplicitano motivazioni che non siano la sola volontà del vescovo

      Elimina
    3. sì dante ma nella lettera c'è scritto "Le scrivo per mettere per iscritto formalmente quello che le ho comunicato durante il nostro incontro." la lettera è quindi una mera formalità, ora salvo il caso in cui qualcuno dei commentatori abbia il dono della bilocazione, nessuno era presente al colloqui quindi nessuno può permettersi di giudicare una situazione che non conosce. poi se accettiamo la regola per cui chiunque fa qualcosa contro il VO è un inetto, eretico, filoprotestante, trollneocatecumenale, allora è un altro discorso...

      Elimina
    4. Certo che non basta amare la messa antica per avere ragione, ma nemmeno la messa antica può essere usata come strumento di premio o di castigo.

      Elimina
    5. sono tutte scuse della gerarchia che ormai è invasata di modernismo e mondanità, della serie mi prendo la paghetta proclamo peace&love nessuno mi rompe le scatole e vivo felice senza essere deriso....ed il primo passo verso questo andazzo è la proibizione della Santa Messa Tridentina perché checché se ne dica lex orandi lex credendi....ed i primi a non crederci più sono proprio le gerarchie cattoliche!

      Elimina
    6. Se ci sono problemi il Vescovo poteva sostituire il Sacerdote celebrante con un altro, ma senza toccare la S. Messa VO.
      Roma non può impedire ad un Sacerdote di rito latino non sotto censure canoniche la celebrazione della S. Messa VO. Quello che può fare è richiedere la celebrazione anche del NO, a meno che il Sacerdote non abbia deroghe particolari (come quelli dell'IBP almeno per ora) le quali de facto permettono al Sacerdote di non celebrare il NO.
      In linea di principio la celebrazione del NO non può essere esclusa a meno che non si ritenga il NO cattivo in sé.
      La celebrazione del VO, ripeto, non può essere impedita da nessuno. Comportarsi diversamente è abusare dell'autorità, creare danni ai fedeli e quindi in definitiva non comportarsi da veri Pastori.

      Sono d'accordo con Dante. La Sante Sede dovrebbe colpirne uno per educarne cento.

      Ho sentito anche io che l'Ecclesia Dei si muove. Questo è il caso. Spero che i fedeli protestino per vie legali per fare rispettare il loro diritto.

      Elimina
    7. Anonimo, mi sembra, il tuo, un parlar poco logico. Se il vescovo si scomoda a scriver per ribadir formalmente quel che aveva detto a voce e non specifica i motivi della decisione significa che tali motivi non erano stati esplicitati neppure a voce. A maggior ragione doveva, il rubicondo pastore, per iscritto, in un documento "formale" e quindi ufficiale e giuridicamente obbligante, chiarire le ragioni della sua decisione. Se queste ragioni non esistono formalmente significa che non esistono proprio o, se esistrono, ai presunti colpevoli non vien data neppure la possibilità di conoscerle e, di conseguenza, di difesa e ricorso. Girala come vuoi ma, finché la verità non vien tutta fuori, dalla parte del torto, un torto satrapesco, è il vescovo e soltanto lui.

      Elimina
    8. Altro anonimo: ma che fatica darsi almeno un nick!
      Un buon Pastore si giudica da tanti comportamenti, dalla rettitudine morale, dalla sicura dottrina, dalla fedeltà alla Tradizione ed al Magistero solenne ecc. Ma si giudica anche dall'amore per tutti i figli, nessuno escluso. Un Pastore che nega la possibilità di attinger la grazia tramite il VO, in violazione, oltretutto, della legge vigente, non è un buon pastore. Il Buon Pastore conosce le sue pecore ad una ad una, le chiama per nome e dà loro il cibo non tossico. Il VO è cibo tossico? E' invece nutriente la pletora di pseudo-messe che si celebrano dappertutto, comprese quelle di carnevale, quelle coi vescovi e preti vestiti da diavoli, quelle coi preti che ballano con la pisside in mano? Fa' un po' tu.

      Elimina
    9. Caro Dante, fosse solo questo il guaio... alla fine di messe simili se ne vedono solo a iosa, ma non sono la maggioranza.

      La maggioranza delle messe è invece sciatta, piatta, patetica.

      Canti penosi e stonati, omelie senza profondità né spesso significato, gesti meccanici e sbrigativi, vestimenti dozzinali e
      rimediati, arredi indecorosi e da quattro soldi.

      Sacerdoti stralunati, mai composti, mai "sacerdotali" ma sempre protagonisti.

      Edifici nel caso di "chiese" anzi "aule liturgiche" nuove a dir poco squallidi.

      L'attenzione media degli astanti a diagramma piatto e
      tutti a fare la comunione come se si andasse e ritirare il confettino dopo la lezioncina pallosa.

      Frutti spirituali di questa massa maggioritaria di messe:

      Fai un po' tu.....

      Polimar

      Elimina
  11. Ancora vi illudete sulle reali intenzioni della Nouvelle Rome. Solo l'eroico mons. Lefebvre non è caduto nei loro tranelli. Assopire, dilatare, annullare, dividere è questo il loro motto. Proibire la messa che cosa indegna! Sfoglieranno il Summorum Pontificum come un carciofo fino a che dell'antico rito non resti memoria. Alla fine tionferanno i successori di Vasquez, Escobar e Filiutius (Pascal).

    RispondiElimina
  12. Dio ci conservi la FSSPX ad aeternum.....il disastro post-conciliare farà implodere la Chiesa Cattolica e questi sono i primi ed evidentissimi segni: proibire LA MESSA è uno degli atti più indegni che la gerarchia cattolica potesse fare...a maggior ragione contro la Chiesa stessa!

    RispondiElimina
  13. Ma guarda che strano: un vescovo con una simile testa di vitello lo ha nominato proprio Papa Francesco!!
    Tommaso Pellegrino - Torino

    RispondiElimina
  14. Papa Francesco mi duole dirlo ma sta portando la Chiesa alla deriva....mi piange il cuore e mi rattrista ma ogni giorno che passa purtroppo ne abbiamo la conferma. Era il Papa che tutta la gerarchia cattolica voleva, perché non credono più a nulla se non al quieto vivere ed alla mondanità....Altrimenti, aggiungo io, non si sarebbero perseguitati i Francescani dell'Immacolata in questo modo turpe!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' lecito domandarsi dove si va a finire. Tra Kasper che con la prassi cerca di aggirar la dottrina, col Papa che si gingilla con i cardini della Fede (utopia - ? - memoria e discernimento) le frasi ad effetto niente di buono producono né lasciano intravvedere. Ma noi sappiamo come andrà a finire: soffriamo perché Gesù trionfi e ci accolga nel Suo seno.

      Elimina
    2. carissimo hierro, putroppo hai perfettamente ragione. e la cosa che addolora di piu è tutta l'immensa legione di brave persone che si fanno ammaliare dal vescovo-piacione. occorre oramai chiudere gli occhi, restare fermissimi nella santa fede di sempre e lasciare che la barca vada a fondo se deve andare a fondo, perchè questo forse è quelo che si è meritata, con le prodezze degli ultimi 50 anni di cvii

      Elimina
    3. Uomini di poca fede, disse Gesù che sembrava dormire o che dormiva davvero - le interpretazioni son tutt'e due valide - ai discepoli che gridavano: PERIMUS!
      La Barca può sembrare andar a picco ma non ci andrà. A picco ci andrà chi ha poca fede.

      Elimina
    4. siamo umani, pastorelli, esattamente come gli apostoli e peccatori come loro. anche se non ci manca la fede nella vittoria finale. quello che ci addolora è il percorso. inutile, la Croce continua a 2000 anni di distanza ad essere la via indicata e temuta allo stesso modo. io però sono convinto che N.S. vede queste debolezze e le comprende e le perdona poichè le ha viste da vicino.

      Elimina
    5. Dante spero abbia ragione tu ma mi sembra che l'apostasia da latente stia diventando conclamata...aspettiamo il sinodo dei vescovi e vedremo dove andrà la barca di Pietro....

      Elimina
    6. La Barca di Pietro santa e perfetta non può andare a picco, ricordatevelo.

      Elimina
  15. Mi sbaglio o c'era un frate francescano dell'Immacolata texano che è rientrato da poco a casa? Ecco chi era uno degli attivisti del dissenso! Dallo stile si direbbe proprio Antonio Serviam! Vade retro!

    RispondiElimina