“Alla mia veste nera”
di Mons. F. Olgiati, 1959
da Missa gregoriana
O cara veste nera,
da alcune settimane
tutti parlano di te. Nel volume su L’attività della Santa Sede nel 1958
era detto: “Attese le varie richieste pervenute circa l’abito talare, è
stata iniziata una vasta indagine sulla questione della forma dell’abito
ecclesiastico, ed è stata concessa agli ordinari diocesani (cioè ai
Vescovi) qualche facoltà di dispensa, in casi particolari, ferma sempre
restando la regola di usare la veste talare nell’esercizio della potestà
di ordine e di giurisdizione”.
Queste poche righe hanno dato origine a mille discussioni, anche sulla stampa nostra. E le fantasie hanno galoppato.
Alcuni si sono appellati alla storia,
dal secolo V ai Concili Lateranense IV (213) e Viennese (1312), che agli
ecclesiastici imposero un abito diverso dal comune, da Sisto V a Pio
IX.
Altri hanno fatto ricorso alla moda dei
paesi tedeschi ed anglosassoni, che concedono ai sacerdoti l’abito
cosidetto alla “clergyman”, pur imponendo la “talare”, come esige il
Codice di Diritto canonico, nelle funzioni sacerdotali.
Altri hanno rievocato i tempi della
Rivoluzione francese, quando anche in Paesi latini – come oggi nelle
terre comuniste – il clero, a causa della persecuzione, non si
distingueva affatto per i suoi abiti dai laici.
Altri, infine, hanno osservato che “la
veste talare, oltre ad essere fastidiosa d’estate e ingombrante sempre,
diventa un ridicolo intralcio ed anche un reale pericolo quando, proprio
per ragioni del suo ministero, il prete deve usare la bicicletta e la
motoreta”, mezzi diventati, ormai, indispensabili per chi è in cura
d’anime. Nè è da omettersi, hanno aggiunto, “la tendenza del clero non
ad isolarsi in una torre d’avorio, ma ad accostarsi il più possibile
alla vita del popolo cristiano affidato alle sue cure, a dividerne le
sofferenze e le contrarietà”.
Cara mia veste nera, pur sapendo che non
si tratta di una questione sostanziale, ma solo d’una materia
disciplinare di esclusiva competenza dell’autorità ecclesiastica, io non
ho potuto fare a meno di guardarti e di meditarti.
Sono vecchio e ti voglio bene.
Tu mi perdonerai se io non mi interesso
degli argomenti accennati. Non voglio discuterli. Solo voglio dire a te
una parola. Ti porto da tanti decenni. Quando ero fanciullo e, prima
degli undici anni, entrai in Seminario, si usava indossarti fin dalla
prima ginnasiale e tenerti anche nelle vacanze. Ricordi, mia cara veste
nera, il giorno della mia vestizione? Ti aveva preparata la mia santa
mamma, povera ed inesperta, aiutata da una vecchia sarta volenterosa.
Assisteva al rito e pianse quando il vecchio Prevosto me ne rivestì e
asperse. Con la benedizione del Parroco e con le lacrime materne uscii
dalla chiesa. Com’ero felice, o mia cara veste nera! Potevo io concepire
un tesoro più grande e più prezioso di te? Lo fosti sempre durante i
miei dodici anni di Seminario e in seguito per tutta la mia vita.
In Seminario subito mi hanno insegnato a
baciarti, quando alla sera mi spogliavo per andare al riposo. Quanti
baci e di che cuore!
O veste nera della mia prima Messa e di
tante Messe celebrate e di tanti azioni sacerdotali compiute! O veste
nera, che accanto al letto dei morenti avevi un significato ed un tuo
singolare linguaggio! O veste nera, che non mi hai mai costretto ad
isolarmi in una torre d’avorio, pur ricordandomi in ogni occasione il
mio sacerdozio, anche nel fervore di dispute accese e nelle battaglie
per la difesa della verità, in congressi, in associazioni, nelle scuole!
Tu hai conosciuto talvolta, soprattutto
in alcuni tempi, l’insulto villano del teppista; ma quanto in quei
momenti sono stato fiero di te e ti ho amato!
T’ho riguardata sempre come una
bandiera…bandiera nera, sì. Simbolo di morte. ma non potevo vergognarmi,
perchè mi simboleggiavi il Crocifisso, che, appunto perchè tale, è
risurrezione e vita.
Ora che sono al tramonto, sentendo discorrere di te, ho capito sempre più e sempre meglio che ti amo tanto.
Non so se ti modificheranno, se ti
sostituiranno, se ti cambieranno. Avranno le loro ragioni. Anzi, se
scoppiasse una persecuzione, ti strapperebbero da me. Non importa.
Persino in questo caso tu saresti nel mio cuore. E vi rimarrai per
sempre.
Quando tra breve chiuderò gli occhi,
voglio che tu scenda con me nella tomba. Rivestito di te, avvolto nelle
tue pieghe, dormirò più tranquillo il sonno della morte. Più non potrò
darti il bacio del mio affetto. Il mio cuore più non batterà. Ma se
qualcuno potesse leggere nelle sue fibre più profonde, troverebbe
scolpita una parola di amore e di fierezza per te, o cara e dilettissima
veste nera…
Maggio 1959
Sul significato teologico della talare parla chiaro Raimondo di Sangro nel libro del Lista.
RispondiEliminaMezzala
LA CRONACA DELLA PARTITAIl primo tempo è contraddistinto dal dominio sterile dell’Inter: i corner piovono a ripetizione (nove in 45’), ma non vengono sfruttati. Palacio, Milito e Rolando mancano l’impatto vincente di testa, ma le azioni nerazzurre non godono della necessaria velocità. Il Catania subisce senza correre eccessivi rischi, l’unico concreto è sul tiro secco di Palacio: Frison, nell’occasione, si supera.Nella ripresa, gli ospiti si rendono pericolosissimi con Bergessio (diagonale a lato di un soffio dopo palla persa da Alvarez) e Rinaudo (conclusione dal limite che sfiora la traversa). I padroni di casa tentano l’affondo nel finale: Rolando di testa impegna Frison, Palacio non trova l’incornata decisiva. Kovacic, Taider e, infine, Botta non danno il cambio di marcia. Anche con uno schieramento a trazione anteriore la lentezza nella manovra risulta essere fatale. Il Catania esce da San Siro con un punto che può dare fiducia in vista di una rincorsa salvezza difficilissima.
RispondiEliminaMa il titolo in grassetto è corretto così?
RispondiEliminaArticolo molto eloquente direi.
Il commento 26 gennaio 2014 19:13 (come il successivo) parla chiaro del suo autore, il quale cita il mio cognome e un mio libro che, naturalmente, con la talare c'entrano come il cavolo a merenda. Nessuna meraviglia: il troll 26 gennaio 2014 19:13 è sicuramente un adepto del Cammino neocatecumenale - il movimento che annovera i massimi esperti mondiali di cavolate - il quale odia la Messa in latino e la talare almeno quanto detesta i miei scritti. Così, soltanto per referenziare la "Mezzala", a seguito di una segnalazione che mi è stata fatta sul suo commento-capolavoro :-)
RispondiEliminaUn caro saluto.
Guarda che ne ho fatti tanti amore....
EliminaRaimondo di Sangro non sarà contento di te. Lo stai tradendo. Meglio essere troll e non tronz.
Eliminacorreggete gli errori nel titolo ed eliminate la cronaca della partita.
RispondiEliminaEliminate anche il mio commento e quello della "mezzala" interista neocatecumenale, per favore. Gli OT non rendono onore all'apprezzato articolo.
RispondiEliminaIl Signore voglia assistervi.
L.L.
Io voglio che i commenti restino. Raimondo di Sangro mi ha cambiato la vita.
EliminaCentravanti di sfondamento
Eliminatevi tutti. Il mondo ringraziera'
RispondiEliminaAnzi l'esimio scrittore dovrebbe ringraziare il troll per la pubblicità gratuita che sta facendo al suo libro. I continui interventi di costui su questo misterioso Raimondo di Sangro mi hanno fatto venire la curiosità e ho letto il libro citato. È una cagata pazzescaaaa.
RispondiEliminaEsistenzialmente centralizzato
Vorrei segnalare a questo sito che sabato 1°febbraio 2014 p.v. ci sarà una udienza del Santo Padre Francesco a Cammino Neocatecumenale.In questa occasione saranno inviate diverse famiglie in missione ad gentes in tutto il mondo.L'evento sarà visibile su TV Sat 2000 a partire dalle ore 11.Grazie
RispondiEliminaGiuseppe Cimarosa
Il Sig.Lino non sa nulla del Cammino Neocatecumenale non dategi retta.E' su questi blog unicamente per promozionare i libri che scrive.Ha scelto una strada sbagliata per mettersi in evidenza.L'anticamminismo non rende più.Ascolti un consiglio cambi tattica.Scriva libri interessanti e non avrà bisogno di questi trucchetti meschini.Grazie
RispondiEliminaGiuseppe Cimarosa
Dio voglia che voi neocatecumenali giudaizzanti che confondete la Pascha Latina di derivazione Romana con le ebreate del Pesaq siate tutti scomunicati quando il Vero Papa sarà a Roma.
EliminaQuel libro è del 2005, figlio della menzogna - non ti offendere, il diavolo è menzognero e Kiko insegna che siete figli del diavolo, o no? Non ha ristampe, non si vende più ed è l'ultimo mio pubblicato. Ho poco da promuovere in giro, a parte la vostra idiozia.
RispondiEliminaDel Cammino ne so qualcosa: se così non fosse, non mi avreste tanto in tedio, anche fuori l'Osservatorio. Leggiti questo pubblicato da Crux Sancta, è mio ed è gratis:
http://cruxsancta.blogspot.it/2012/09/la-inquietante-cena-de-kiko-arguello.html
E leggiti anche questo (sempre gratis) sulla "nueva estetica", la somma schifezza dell'arte sacra di ogni luogo e tempo:
http://neocatecumenali.blogspot.it/2013/05/la-questione-della-nuova-estetica.html
Magari, giacché capirai molto poco, passa domani; qualora me lo chiedessi, te li spiegherò.
P.S.
RispondiEliminaIn una sola cosa Arguello ha ragione: il divieto ai neocatecumenali dell'uso di Internet. Conosce bene i suoi polli, Kiko. Sono più dannosi per il Cammino interventi tipo quelli qui pubblicati da "Mezzala" e "Cimarosa" che cento articoli seri che confutano la setta neocatecumenale.
Ad una catechesi neocat a cui ho dovuto prendere parte per forza...sono stato tutto il tempo con il cellulare in mano e su fb. I catechisti stavano a diventà verdi per la bile.
Eliminawow come sono interessanti i neocat con le loro tranvate. Forse non c' è nemmeno bisogno di scomunica: forse crolleranno su se stessi, dopo che il torpore avrà sconfitto tutti i loro proseliti.
EliminaPer avere idee più chiare sullo scrittore napoletano si può ascoltare questo video:
RispondiEliminahttp://m.youtube.com/watch?v=RRx2R7zJuh8
Seconda punta
Sabato a S. M. MaggioreIo ero presente ma un po' defilato. Stupendo il momento quando, alla fine del Rosario, si sono lette alcune pagine del libro su Raimondo di Sangro.
RispondiEliminaStopper
Ma non bastasse anche il Tripudio si è ben ben allineato e finalmente dichiarato. Si guardino un po' i suoi interventi sul blog del suo amicone Cruccas, quando approva per esempio un articolo apertamente contro il Pontefice, e via via così. Che palle di personaggi.
RispondiEliminaIl momento del Rosario? Quando mai i neocatecumenali hanno recitato il Rosario?
RispondiEliminaNo, quelli recitano la torah con la kippah in testa.
EliminaAttenzione l'ultima testimonianza pubblicata da Lino sull'Osservatorio e' del 2007, spacciata come attuale. Non sa piu cosa pubblicare.
RispondiElimina@un fratello di Cimarosa
certo che parlate proprio come una setta massonica, che figata.
EliminaCaro anonimo delle 14,50, i ragazzi ci sono ragazzi delle Comunità neocatecumenali che recitano ogni giorno il Rosario davanti al Santissimo della loro parrocchia affidando alla madonna la Chiesa, il Papa. La cattiva propaganda di alcuni fratelli vi sta accecando, siete sicuri che ammazzando il Cammino state rendendo giustizia.
RispondiElimina@ Cimarosa Brothers
Già quel ' Brothers' ce la dice lunga su chi ha ispirato questi giudaizzanti paramassoni...
EliminaIL Rosario davanti al Santissimo? E da quando i neocatecumenali s'inginocchiano davanti al Santissimo? Mica Kiko s'è rimangiato la sua famosa catechesi?
RispondiElimina"Io dico sempre ai Sacramentini che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo avesse voluto l’Eucaristia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male. Il pane è per il banchetto, per condurci alla Pasqua. La presenza reale è sempre un mezzo per condurci ad un fine, che è la Pasqua. Non è assoluto. Gesù Cristo è presente in funzione del mistero pasquale".
Avete messo una pietra, nel Tabernacolo, Cimarosa Brothers?
E' meglio se ragionate di Raimondo di Sangro, va'.
Veramente ci sarebbe una tappa del Cammino Neocatecumenale espressamente mariana e dedicata a SS.Rosario forse l'amico lo ignora.Dopo una certa tappa i NC recitano il Rosario ogni giorno,almeno una volta al giorno.Kiko non si è rimangiato proprio nulla anzi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha approvato questa catechesi lasciandola identica.Forse non hai capito il vero senso di quella frase?O non la vuoi capire?Veramente alla Domus Galeileae c'è una cappella dedicata all'adorazione perpetua del SS Sacramento.Forse lo ignori?
RispondiEliminaComunque ti invito a seguire TV 2000 sabato 1°febbraio prossimo ore 11 udienza del Papa al Cammino Neocatecumenale.
PS dove si comprano i libri di Lino?
' Kiko'... siamo alla ridicolizzazione totale.
EliminaVi invito di vivere in Amazzonia e dopo ne parliamo.
RispondiEliminaQuesto Lino dice di essere un grand'uomo!Ma chi è?A Napoli non lo conosce nessuno,giuro!Dice di fare conferenze,di conoscere il sindaco di Napoli!!Boh!!!Sono a Napoli da sempre ma costui non l'ho mai visto nè sentito!Credetemi che non l'ho mai coperto sono a Napoli da sempre?Forse ha scritto qualche libro su Raimondo di Sangro?Ma dove lo vendono,me lo dite per cortesia.Questo signore a Napoli è un perfetto sconosciuto.Mi sa che è un millantatore.Per favore Lino si qualifichi!!Chi sei?Sapete chi sembra?Un certo tale che andava scrivendo su tutti i muri di Napoli:Carlo Giove il big.Tappezzò la città di Carlo Giove.
RispondiEliminaMa stu Lino L. non l'ho mai visto nè sentito.Dove declama le sue poesie?Ci illumini,Grazie.
Il libro è questo, per caso? Prima della pubblicità di Mezzala non lo conosceva nessuno, ora grazie a voi da ieri sta nelle librerie dalla Bayerische Staatsbibliothek alla Harvard University library e alla Columbia University.
RispondiEliminahttp://www.worldcat.org/title/raimondo-di-sangro-il-principe-dei-veli-di-pietra/oclc/061201444
Se voi continuate a pubblicizzarlo così, l'editore farà una ristampa :-)
Consiglio anche a testi:
RispondiEliminaSul significato teologico dei pizzi
Sul significato teologico dei merletti
Sul significato teologico della cappa magna
Sul significato teologico del titolo di cappellano d'onore
Sul significato teologico dei flabelli
Sul significato teologico della berretta col pon pon azzurro
Sul significato teologico del galero
Sul significato teologico del broccato.
Tutti di mons agatasius von snizzel de la puachette vescovo ausiliario della lufthansa,ricercato dal suo popolo e dai suoi sacerdoti che dicono di non averlo mai visto in diocesi.
Edizioni serbelloni mazzanti viendalmare
Ho notato alcune citazioni in riferimenti diversi,di cui uno che si rivolge a un certo lino dandogli dello sconosciuto,riferendosi poi che somigliava a un certo Carlo Giove tappezzato su tutte le mura di napoli affermando anch'esso sconosciuto.E IO CHI SONO?Alcuni punti interrogativi come enigma possono anche starci,ma il web?facebook?youtube?google?anche questi siti sono Bufala?Allora mi rivolgo al caro ANONIMO di aggiornarsi prima di raccontare favole.Carlo Giove è sempre esistito e ti assicura che nulla potrà togliergli la musica e il canto.PERCHè?Perchè ha molto in serbo da dare e far parlare ancora di se.Ciao a tutti i lettori.CARLO GIOVE CANTAUTORE CAMPANO. www.carlogiove.blogspot.com
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