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venerdì 23 agosto 2013

Francescani dell'Immacolata: il commissario autorizza la Messa antica aCampocavallo. Nulla invece per Ognissanti a Firenze

Il Commissario p. Volpi ha autorizzato che al Santuario della B.V.M. a Campocavallo riprenda la S. Messa secondo la forma extraordinaria del Rito Romano.
La prima celebrazione, dopo l'interruzione dovuta al divieto della Congregazione per i religiosi, sarà domenica 25 agosto , ore 12 ( ad experimendum)0  e sarà officiata da p. Giuseppe Maria Grioni FFI.
Questa, è, ad oggi, la sola realtà dei Francescani dell'Immacolata ad avere ricevuto il permesso dal Commissario p. Volpi. Questo anche grazie all'ottima collaborazione dei fedeli del Gruppo Stabile  con la Curia (che non da molto aveva esternato apprezzamenti nei loro confronti).

***

Notizie negative inceve per quanto riguarda i Francescani dell'Immacolata di Ognissanti a Firenze.
Pubblichiamo il bollettino n. 19.08.2013 del Coordinamento Toscano Benedetto XVI con riferimento alla "sospensione" delle Messe in rito antico nella città di Dante. 

 Con profondo dispiacere dobbiamo dare la notizia della sospensione della S. Messa festiva celebrata dai frati francescani dell'Immacolata secondo il Messale del 1962 ogni domenica a San Salvatore in Ognissanti a Firenze, alle ore 12.
 Stando alle notizie in nostro possesso, si è in attesa di un permesso dell'autorità a ciò preposta, che auspichiamo possa giungere quanto prima, sia in considerazione delle esigenze spirituali dei fedeli che frequentano la parrocchia, sia in relazione alle numerose altre attività promosse con dedizione e con successo nella medesima chiesa (tra cui anche i ritiri spirituali del Coordinamento, oltre che importanti iniziative apologetiche, nel corso delle quali venivano officiate SS. Messe in applicazione del motu proprio Summorum Pontificum). Come già anticipato nel precedente comunicato, il Coordinamento si augura che presto sia garantita una libera applicazione delle disposizioni pontificie per quanto riguarda le SS. Messe celebrate in pubblico.
***


Se possiamo dare un consiglio ai FI: fate bene ad obbedire e a rispettare gli ordini di Roma (pur  valutando possibilità di un ricorso). Ma nel frattempo tutti i padri (i religiosi sacerdoti) del Vostro ordine, potrebbero fare richiesta al Commissario per ottenere il permesso di utilizzare nuovamente il Messale del 1962 (soprattutto per motivi pastorali, laddove esiste un gruppo stabile). Di fronte ad una richiesta compatta, massiccia e unanime da parte di Voi tutti, il Commissario non potrà certo "consigliare" ufficiosamente al richiedente a ritirare la richiesta...

fonte: http://www.santuariocampocavallo.com/public/post/riprende-la-celebrazione-in-rito-antico-65.asp 

28 commenti:

  1. y en el resto del mundo qué?

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  2. En effet, la question est aussi de savoir si ces FI ont quelque chose dans le pantalon.
    Un peu de virilité n'a jamais fait de mal à un religieux. Au contraire.

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  3. Censura ex audito, permesso ad experimentum,
    si continua a fare schifo perseguitando i poveri frati mentre i pagliacci che organizzano flash mob in piazza o le suore abortiste made in usa non li censura nessuno.

    Io se fossi francescano dell'immacolata oltre a organizzare un coetus per ogni chiesa, parrocchia e rettoria a cui far chiedere il sacerdote idoneo non francescano(che debbono provvedere per forza e che dovrebbero far celebrare nella loro chiesa se il gruppo lo chiede), inizierei a celebrare tutte le messe
    in latino in novus ordo e coram deo, fino a ripristino del diritto a celebrare la Messa di sempre. Che fa a quel punto la feccia progressista che infetta il vaticano?
    Scomunica pure la Sacrosantum Concilium e la riforma liturgica Novus Ordo???

    Che fanno vietano il latino i cialtroni???

    Bertoldo

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    1. Una piccola rettifica a quanto di ottimo fai presente: il Messale di diretta promanazione della Sacrosantum Consilium era quello del 1965 da celebrare in volgare. Il Novus Ordo purtroppo è un abuso perpetrato a concilio finito....promanazione esclusivamente dello spirito del concilio.

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    2. Paleologo Angiolieri24 agosto 2013 alle ore 09:53

      S'i fossi franciscanu de l'Immacolata,
      Vetus Ordo a tutte l'ore celebrerei
      e pure el Papa a fare cusì 'nviterei...
      S'i fossi Paleologo com'i sono e fui,
      torrei per me organi e gregoriano
      e li balli e li battimano lasserei alla Messa altrui.

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    3. Vatti a curare, Bertoldo.

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  4. Faccio notare che l'orario è ad experimentum, non l'autorizzazione.
    Questo è quello che dice il link riportato.

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  5. Sul dovere di resistenza nell'obbedienza e nella carità ho già scritto in queste pagine.
    Mi dispiace per Firenze. I fedeli, tuttavia, se perderanno la Messa festiva delle ore 12, hanno, nell'attesa che il problema si risolva, la possibilità di recarsi alla Messa che si celebra dal 1985 a S. Francesco Poverino alle ore 10. C'è anche un'altra Messa, ma non ricordo l'ora, a S. Gaetano, ed un'altra a Gricigliano.
    Insomma al male si può anche rimediare con la buona volontà, alzandosi un po' prima la mattina.

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  6. ma e' mai possibile che per celebrare la Messa antica si debba ricorrere a permessi di chi sa quale autorita' quando in virtu' della QUO PRIMUM E DEL SUMMORUM PONTIFICUM CURA il MESSALE DEL 62 E' DI FATTO AUTORIZZATO IN PERPETUO PER CHI VUOL CELEBRARE IN RITO ANTICO.......? E VIA ABUSI DI POTERE

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  7. Preferisco portare i miei 8 figli e il resto della mia famiglia alla Fraternità Sacerdotale San Pio X per avere almeno la certezza della Santa Messa di sempre e la sana dottrina che solo loro oggi danno alla CHIESA

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  8. http://franciscantruth.wordpress.com/

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  9. E' esemplare l'obbedienza dei frati.
    Certo è che togliere una Santa Messa a coloro che la seguono ogni domenica non suona proprio bene.
    Potrei anche capire un'indagine sui FdI, ma togliere le Messe no. Si colpisce i fedeli che non centrano nulla.

    Marco I.

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  10. Essendo perseguitati i F.I. hanno già vinto!
    Sia che obbediscano che no.
    Come fa notare Bertoldo è giusto che i F.I. celebrino Coram Deo e con l'ordinario in latino (magari cantato in gregoriano).
    La loro vittoria sarebbe ancora più schiacciante e sarebbe la dimostrazione che gli insegnamenti di Benedetto XVI erano giusti: l'unico rito composto da due forme che possono e devono arricchirsi l'un l'altra affinchè si fondano.
    Il N.O. sgorga dal venerabile V.O. ed è arrivato finalmente il momento di far vedere la bellezza e la ricchezza che può avere il N.O. se è opportunamente impreziosito dalle ricchezze del suo genitore.
    E' vero, è una persecuzione, ma è una di quelle che ti rafforza nella fede e nella santità.
    Ma è soprattutto un'opportunità!
    Sono sicuro che i buoni frati con il loro zelo e il loro amore riusciranno nella prova e alla fine trionferanno con Maria Immacolata Madre di Dio!

    Maria Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis!

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    1. Scusi,il NO sgorga dalla S Messa di sempre?!Le consiglio di leggere il breve esame critico dei card Ottaviani e Bacci ("si distacca in maniera impressionante...")

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    2. Carissimo amico, certo che sì!
      Il breve esame critico di Ottaviani e Bacci è un documento molto interessante e che ha delle ragioni fortemente condivisibili però non è un documento ufficiale della Chiesa. E' l'analisi di due eminenti e rispettabilissimi cardinali di Santa Romana Chiesa che non ha un ufficiale "valore" dottrinale o magisteriale.
      Secondo la corretta ermeneutica del Concilio Ecumenico Vaticano II, ossia quella della riforma nella continuità, e secondo gli insegnamenti magisteriali di Benedetto XVI, il N.O. e il V.O. sono due differenti forme dell'unico rito romano che possono coesistere con la speranza che una arricchisca l'altra fino ad uniformarsi.
      Mi sembra evidente che il N.O. sia stato costruito sulla medesima struttura del V.O. e salvo alcune specifiche parti sono quasi completamente sovrapponibili, chiaramente non sono identici altrimenti non ci sarebbe un Novus ed un Vetus (attenzione: Vetus non in un accezione negativa del termine! questo lo vogliono quelli che vorrebbero adattare le verità della fede alla mutabilità dei tempi!).
      E' chiaro che delle due quella che ha maggiori possibilità (e necessità) di arricchirsi è il N.O.!
      Chi si pone in un'ottica di ermeneutica della discontinuità e della rottura persegue un'ermeneutica errata perchè vorrebbe dire che la Chiesa ha cambiato qualcosa nella sua dottrina e questo non è vero.
      Se vi sono stati dei cambiamenti "nella discontinuità" (e purtroppo è vero che ci sono stati) questi sono su un piano meramente pastorale o a livello di esegesi o teologico (cioè di interpretazione della divina rivelazione) ma non dottrinale.
      Chiaramente una delle svariate ripercussioni di tale "rottura" (sicuramente errata, lo ribadisco!) si ha avuto nella liturgia ma non perchè il N.O. fosse "sbagliato" (cioè in rottura con la Tradizione) ma perchè rispetto al V.O. semplicemente "più vulnerabile" agli abusi che sono stati poi compiuti da vescovi e sacerdoti disubbidienti e rivoluzionari (chi in "buona" chi in "cattiva" fede).
      Con questo è sbagliato fare di tutta un'erba un fascio e mettere nel calderone dei "cattivi ermeneuti" (come fa Introvigne) progressisti e "tradizionalisti" (nella fattispecie la FSSPX).
      I veri artefici e sostenitori della rottura sono i progressisti perchè sono i novatori a voler voluto una "nuova interpretazione" della Tradizione e della Chiesa alla luce di un presunto "spirito del CVII".

      (parte 1)

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    3. I "tradizionalisti" veri (salvo marginali frange estreme, ma si sa che gli estremi combaciano) devono sostenere la corretta ermeneutica perchè la Chiesa è una, come la fede che professa, ed essendo portatrice della Verità che è immutabile essa non può aver introdotto degli insegnamenti contrari alla dottrina autentica di sempre così come ci è stata rivelata da Gesù Cristo e trasmessa per mezzo degli apostoli e dai loro successori.
      Se questo fosse successo sarebbe venuta meno la promessa del "Non praevalebunt": di questo penso che se ne rendano conto anche i nostri veri ed autentici fratelli della FSSPX (loro, a differenza di tutte le altre comunità cristiane protestanti, sì che sono nostri veri fratelli nella fede grazie al battesimo che ci vuole fratelli e figli di Dio) e che sperano e pregano per una piena e legittima comunione con Roma.
      La battaglia è lunga e dura, si gioca su tanti piani, soprattutto su un piano "culturale" e la cultura oggi è dominata dal mondo progressista sia nei mass media che nelle pubblicazioni storiche e scientifiche.
      I veri sostenitori della Tradizione sono marginalizzati e dovrebbero combattere meno per "sterili e puerili polemiche" ma per diffondere maggiormente e con più efficacia la vera ed autentica cultura cattolica.
      Bisognerebbe anche maggiormente "sporcarsi le mani" nelle parrocchie, nella catechesi dei giovani, in politica (e questo è un tasto dolente!), nelle operità di carità sociale, ... perchè se lasciamo nelle mani dei progressisti tutti questi ambiti continueranno (pur invecchiando ed estinguendosi) a tenere loro in mano il pallino del gioco e noi staremo a guardare, al massimo a scrivere su qualche blog.
      Per concludere: il commissariamento dei F.I. è uno degli autogol più clamorosi che i progressisti che abbiano mai fatto perchè otterranno l'esatto contrario di quello che si sono preposti, non hanno fatto i conti con l'Immacolata.
      Il suo cuore immacolato trionferà!
      Abbiate fede! :)

      (parte 2)

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    4. Caro Giacomo il Messale del 1962 non è affatto sovrapponibile a quello del 1970. Mi prenda il Canon Missae e vedrà se mi sbaglio. Il Messale che fu di diretta promanazione della Sacrosantum Concilium, e quindi del Concilio Vaticano II, era quello del 1965 da recitare in volgare "coram Deo" ad eccezione che per il Canon Missae. Il Messale del 1970 si è un distaccato in maniera prepotente dalle verità di Fede presenti nel Messale Tridentino del 1962. Se vogliamo quindi ripristinale una corretta Lex Orandi (=Lex Credendi) l'unica via di uscita è riprendere il Messale del 1965 e finalmente adottarlo quale Unico Rito della Chiesa Cattolica.

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    5. Caro Hierro,
      quello che Lei dice è giusto e lo condivido.
      Lei però conferma quello che io ho detto: i documenti del CVII dicono una cosa, il postconcilio è andato da un'altra parte! Grazie anche alle conferenze episcopali nazionali...
      E' per questo che bisogna tornare ai documenti del concilio e di attuare l'ermeneutica della continuità!
      Per quanto riguarda la "sovrapponibilità" dei due messali mi riferivo più specificamente alla "struttura" della Messa e non comparando le singole parti.
      Però continuando a battere il ferro su questi ragionamenti cosa bisognerebbe fare? Uno scisma? Andiamo a S. Pietro con i forconi?
      Con dolore ne prendiamo atto ma non possiamo cancellare un pezzo di storia e non possiamo metterci a fare una guerra aperta contro quella "intelligence oscura" che governa il Vaticano, come decise di intraprendere mons. Lefebvre (che, sia chiaro, ammiro e ringrazio).
      Probabilmente è stato necessario quello che ha fatto mons. Lefebvre perchè ha dimostrato, continuato a fare quello che aveva sempre fatto per più di 30 anni, a tutti che la Chiesa non poteva aver cambiato dalla mattina alla sera la dottrina e la Tradizione.
      Anche se è morto scomunicato, che è una cosa gravissima, ha permesso a tanti giovani di conoscere la Tradizione della Chiesa e per questo io personalmente gli sono grato.
      Ma bisogna anche essere grati a BXVI perchè ha rimosso le scomuniche, ha promulgato il Motu Proprio, ha tirato fuori dalla cantina la Bellezza della Tradizione e l'ha fatta conoscere soprattutto ai giovani Pensi che lui non si sia reso conto dei gravi abusi commessi nel postconcilio (anche se le radici affondano a ben prima)? Ma non si può cambiare le cose dalla mattina alla sera, proprio come fecero i progressisti. Ci vuole tempo, pazienza, bisogna saper aspettare i tempi giusti per rimettere le cose al loro naturale posto.
      Gli stessi modernisti hanno lavorato per quasi un secolo per attendere un nuovo concilio e introdurre nella prassi della Chiesa tante porcherie: chi crediamo di essere noi per rimettere tutto in ordine in meno tempo?
      Bisogna far conoscere ai giovani nelle parrocchie e a tutte le persone di buona volontà, quelle che hanno la voglia di sapere come sono andate le cose, di conoscere la verità, e non sono accecate dalle ideologie progressiste, la Bellezza della Tradizione millenaria della Chiesa. La Bellezza della liturgia, del gregoriano, del latino, dei silenzi, delle candele (non i lumini da cimitero), dell'incenso, dei paramenti, della vera arte cattolica, dell'atmosfera del sacro, ...
      Tutte cose necessarie al vero culto a Dio, ma non solo ovviamente: la Bellezza di una vita casta per i fedeli, nel rispetto dei principi non negoziabili, della preghiera profonda, dei sacramenti, ...
      La liturgia è qualcosa di vivo e che (scusate l'aggettivo) è "elastico": può farsi sensibilmente influenzare dalla società, ma a sua volta influenza profondamente la vita della società.
      Oggi, vista la decadenza della liturgia e della vita ecclesiastica, sarebbe già un successo tornare all'ordinario della messa in latino e alla comunione sulla lingua (non dico in ginocchio perchè sarebbe già troppo!) o al massimo alla croce al centro dell'altare!
      Come possiamo pretendere di tornare al messale del 1965 o del 1962 dalla mattina alla sera? La gente non capirebbe!
      Già non si capisce più niente! Tutto è sclerotizzato! Ci vuole tempo e pazienza!

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  11. Consiglio ai bravi frati di scrivere una lettera al Papa: probabilmente dopo qualche giorno riceveranno da Sua Santità una telefonata e ciò consentirà ai frati di spiegare direttamente a lui come stanno le cose. Sono certo che Papa Francesco capirà da che parte sta la ragione e agirà di conseguenza!

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  12. Quando si vede li "spirito" poco ecclesiale che anima MIL e la maggior parte degli utenti, si capisce benissimo che bisogna limitare loro l'accesso alle chiese cattoliche.
    Perchè non vanno tutti costoro a farsi benedire (dalla FSSPX)?

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  13. Sapete chi rovonano i bravi frati dell'Immacolata? quelli che hanno le teste politicizzate da talebani cattolici, per me se F.I. celebrano la Messa in latino non ha importanza anzi possono seguitare a celebrarla
    Secondo me i F.I. debbono togliersi di torno tutte quelle teste calde dei fanatici che girano introno perchè sono loro che li rovinano.

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  14. Tutto c'entra con i FI tranne che la politica. E di certo non sono influenzati da nessuno, tanto meno da De Mattei, che ha detto semplicemente ciò che pensava del "caso".

    Perché è una vicenda che riguarda la Chiesa tutta, a partire dai fedeli rimasti ssnza la loro Messa, dei quali nessuno si è curato né si cura.

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  15. Per fare un albero ci vuole il seme, per fare il seme ci vuole il frutto...
    Per fare politica ci vuole De Mattei, per diffondere De Mattei ci vogliono i frati, per fare i frati ci vuole il fondatore, per nascondere il fondatore ci vuole il procuratore...

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  16. Non mi risulta che i FI abbiano talebani e teste calde intorno. Sono molto avveduti e prudenti nei riguardi dei fedeli "tradizionalisti". Semmai sono stati ingenui a fidarsi di alcuni confratelli, del visitatore di questi amico e della gerarchia.

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  17. ... ma è Tradizione o... nostalgia???

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  18. NON VI SCERVELLATE PER LA MESSA IN LATINO, VI RIPETO PER CERTO CHE I PROBLEMI SONO BEN ALTRI.NON FATE SANTO A CHI NON LO E' PREGATE PER TUTTI MA SOPRATUTTO PER MANELLI CHE PURTROPPO SI CREDEVA CRISTO SULLA TERRA.VI CHIEDO DI PUBBLICARE QUESTO COMMENTO

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  19. Trovo importantissimo spiegare a tutti i fedeli in che consistano l’eresia e l’apostasia, specialmente dopo le disastrose conseguenze del Concilio. Occorre ricordare a tutti e sottolineare che San Tommaso d’Aquino nella Summa Teologiae definisce l’eresia “una forma d'infedeltà che corrompe la dottrina e porta turbamento nelle anime dei fedeli” esattamente ciò che è avvenuto ed avviene con le graduali e preordinate dissacrazioni apportate alla liturgia e alla Fede dai papi succeduti a Pio XIIº e con l’introduzione, purtroppo definitiva e irreversibile, della Massoneria atea nella Chiesa Cattolica Romana notoriamente promossa da Giovanni XXIIº..

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