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domenica 26 maggio 2013

Santissima Trinità: symbolum Athanasii "Quicumque vult" (il "credo" trinitario)

"Credo" c.d. di Sant'Atanasio d'Alessandria (295-373), 
per difendere la dottrina trinitaria contro l'eresia ariana.

Quicumque vult (Simbolo di Sant'Atanasio)
(Breviarium Romanum: ad Primam, in Festo Sanctíssimae Trinitátis, Breviario Romano: Ufficio di Prima nella Festa della SS. Trinità)
(Nel rito Ambrosiano antico era l' inno di Prima, al posto del Te Deum la Domenica della Trinità)
elaborazione grafica tratta dal sito UnaVox)
Quicúmque vult salvus esse,  *
ante ómnia opus est, ut téneat cathólicam fidem: Quam nisi quisque íntegram inviolatámque serváverit,
absque dúbio in aetérnum períbit.

Fides autem cathólica haec est: *
ut unum Deum in Trinitáte, et Trinitátem in unitáte venerémur.
Neque confundéntes persónas, *
neque substántiam seperántes.
Alia est enim persóna Patris, alia Fílii, *
alia Spíritus Sancti:


Sed Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti una est divínitas,
aequális glória, coaetérna maiéstas.
Qualis Pater, talis Fílius, *
talis Spíritus Sanctus.
Increátus Pater, increátus Fílius, *
increátus Spíritus Sanctus.
Immènsus Pater, imménsus Fílius, *
imménsus Spíritus Sanctus.
Aetérnus Pater, aetérnus Fílius, *
aetérnus Spíritus Sanctus.
Et tamen non tres aetérni, *
sed unus aetérnus.


Sicut non tres increáti, nec tres imménsi, *
sed unus increátus, et unus imménsus.

Simíliter omnípotens Pater, omnípotens Fílius, *
omnípotens Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres omnipoténtes, *
sed unus omnípotens.
Ita Deus Pater, Deus Fílius, *
Deus Spíritus Sanctus.

Et tamen non tres dii, *
sed unus est Deus.

Ita Dóminus Pater, Dóminus Fílius, *
Dóminus Spíritus Sanctus.
Et tamen non tres Dómini, *
sed unus est Dóminus.
Quia, sicut singillátim unamquámque persónam Deum ac Dóminum confitéri christiána veritáte compéllimur: *
ita tres Deos aut Dóminos dícere cathólica religióne prohibémur.
Pater a nullo est factus: *
nec creátus, nec génitus.

Fílius a Patre solo est:*
non factus, nec creátus, sed génitus.
Spíritus Sanctus a Patre et Fílio: *
non factus, nec creátus, nec génitus, sed procédens.


Unus ergo Pater, non tres Patres: unus Fílius, non tres Fílii: *
unus Spíritus Sanctus, non tres Spíritus Sancti.
Et in hac Trinitáte nihil prius aut postérius, nihil maius aut minus: *
sed totae tres persónae coaetèrnae sibi sunt et coaequáles.

Ita ut per ómnia, sicut iam supra dictum est, *
et únitas in Trinitáte, et Trínitas in unitáte veneránda sit.

Qui vult ergo salvus esse, *
ita de Trinitáte séntiat.
Sed necessárium est ad aetérnam salútem, *
ut incarnatiónem quoque Dómini nostri Iesu Christi fidéliter credat.
Est ergo fides recta ut credámus et confiteámur, *
quia Dóminus noster Iesus Christus, Dei Fílius, Deus et homo est.


Deus est ex substántia Patris ante saécula génitus: *
et homo est ex substántia matris in saéculo natus.




Perféctus Deus, perféctus homo: *
ex ánima rationáli et humána carne subsístens.
Aequális Patri secúndum divinitátem: *
minor Patre secúndum humanitátem.
Qui, licet Deus sit et homo, *
non duo tamen, sed unus est Christus. .

Unus autem non conversióne divinitátis in carnem, *
sed assumptióne humanitátis in Deum.

Unus omníno, non confusióne substántiae, *
sed unitáte persónae.

Nam sicut ánima rationális et caro unus est homo:
ita Deus et homo unus est Christus.


Qui passus est pro salúte nostra: descéndit ad ínferos: *
tértia die resurréxit a mórtuis.


Ascéndit ad coélos, sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis: *
inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.
Ad cuius advéntum omnes hómines resúrgere habent cum corpóribus suis: *
et redditúri sunt de factis própriis ratiónem.


Et qui bona egérunt, ibunt in vitam aetérnam: *
qui vero mala, in ígnem aetérnum.


Haec est fides cathólica, *
quam nisi quisque fidéliter firmitérque credíderit, salvus esse non póterit.
Amen.
Chiunque voglia salvarsi, *
deve anzitutto possedere la fede cattolica:Colui che non la conserva integra ed inviolata *
perirà senza dubbio in eterno.

La fede cattolica è questa: *
che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.
Senza confondere le persone, *
e senza separare la sostanza.
Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, *
ed altra quella dello Spirito Santo.

Ma Padre, Figlio e Spirito Santo sono una sola divinità, *
con uguale gloria e coeterna maestà.
Quale è il Padre, tale è il Figlio, *
tale lo Spirito Santo.
Increato il Padre, increato il Figlio, *
increato lo Spirito Santo.
Immenso il Padre, immenso il Figlio, *
immenso lo Spirito Santo.
Eterno il Padre, eterno il Figlio, *
eterno lo Spirito Santo
E tuttavia non vi sono tre eterni, *
ma un solo eterno.

Come pure non vi sono tre increati, né tre immensi, *
ma un solo increato e un solo immenso.
Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, *
onnipotente lo Spirito Santo.

E tuttavia non vi sono tre onnipotenti, *
ma un solo onnipotente.
 Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, *
lo Spirito Santo è Dio.

E tuttavia non vi sono tre dei, *
ma un solo Dio.

Signore è il Padre, Signore è il Figlio, *
Signore è lo Spirito Santo.
E tuttavia non vi sono tre Signori, *
ma un solo Signore.
Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore: *
così la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.
Il Padre non è stato fatto da alcuno: *
né creato, né generato.

Il Figlio è dal solo Padre: *
non fatto, né creato, ma generato.
Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: *
non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.

Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri: un solo Figlio, non tre Figli: *
un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o dopo, nulla di maggiore o minore: *
ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.

Cosicché in tutto, come già detto prima, *
va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.


Chi dunque vuole salvarsi, *
pensi in tal modo della Trinità.
Ma per l'eterna salvezza è necessario, *
credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo, *
che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.

È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità: *
è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.

Perfetto Dio, perfetto uomo: *
sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.
Uguale al Padre secondo la divinità:*
inferiore al Padre secondo l'umanità.
E tuttavia, benché sia Dio e uomo, *
non è duplice ma è un solo Cristo.

Uno solo, non per conversione della divinità in carne,
ma per assunzione dell'umanità in Dio.

Totalmente uno, non per confusione di sostanze, *
ma per l'unità della persona.

Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, *
così Dio e uomo sono un solo Cristo.

Che patì per la nostra salvezza: discese agli inferi: *
il terzo giorno è risuscitato dai morti.


É salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: *
e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere con i loro corpi: *
e dovranno rendere conto delle proprie azioni.

Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: *
coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.

Questa è la fede cattolica, *
e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.
Amen.

Sulla Santissima Trinità, nel vangelo di San Giovanni, si veda qui 

6 commenti:

  1. Bella l'immagine, anche se di una fattispecie che fu a suo tempo (stoltamente) proibita.

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    Risposte
    1. Perchè dici "stoltamente"?
      La Chiesa non compie atti o opere stolte!
      Essa dovrebbe essere sempre vigile e prudente sugli errori in cui possono cadere i fedeli, soprattutto quelli più semplici.
      Oggi purtroppo non accade perchè manca quello zelo apostolico per la salvezza delle anime che ha contraddistinto i periodi più floridi da quelli più cupi (cioè quello che viviamo oggi).

      << Con la diffusione di tali immagini dovette crescere la preoccupazione all'interno della Chiesa che esse potessero essere intese come rappresentazioni triteiste, tanto più che in esse si dava forma umana ed una entità, lo Spirito Santo, menzionato dal Vangelo solo in termini esplicitamente spiriruali.
      Nel 1745 tuttavia, con la bolla "Sollicitudini nostrae" di Benedetto XIV, questo tipo di raffigurazione venne, non condannato, ma definito come non appropriato dalla Chiesa. >>

      (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Iconografia_della_Trinit%C3%A0)

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  2. Nel rito ambrosiano (quello vero, non il pastrocchio presente), il simbolo di S. Atanasio, veniva recitato ad ogni solennità, poi ridotto ad ogni domenica, ma a PRIMA, non in quello che impunemente chiamate "Ufficio delle letture" che altro non è che lo scimmiottamento del MATTUTINO.
    Metèm i robb a pòst!

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  3. Davvero bellissimo!
    (ps: qualcuno mi sa dire il periodo o l'autore dell'immagine?)

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