Il Santo Padre ha sorpreso davvero tutti, Messainlatino in primis.
Strategia? Risposta obbligata? Convinzione saggia? Rispetto per il venerando predecessore? Tattica?
Non sappiamo: certo è che la decisione di Papa Francesco di confermare il Motu Proprio sull'antica liturgia, senza limitazioni, è apprezzabile e ci fa tirare un sospiro di sollievo. Apprezziamo molto la sua risposta ai Vescovi Pugliesi non solo sul mandato dato loro a custodire i tesori della Tradizione (citando le parole di Benedetto XVI con cui nel 2007 annunciava ai vescovi del mondo l'emanazione del Summorum Pontificum) ma anche e soprattutto sull'invito a vegliare sulle frange estremiste dei tradizionalisti, vere e i prime nemiche inconsapevoli della Tradizione stessa.
Se pur faustamente ci smentisca, siamo lieti anche per la decisione papale in merito a Mons. Marini, confermato alla guida dell'Ufficio delle Cerimonie Liturgiche del Sommo Pontifice (incarico che, tempo fa -per fonti certissime- sapevamo per terminale e per la qual'ragione avevamo arditamente calcato un po' troppo pesantemente la mano contro il neo eletto Papa Francesco, cosa per cui ci scusiamo con luie coi lettori-, ma che fortunamente è stato confermato). Questa notizia ci consola e ci rassicura : sia umanamente, per Mons. Marini, sia liturgicamente a beneficio delle esemplari celebrazioni pontifice. L'ottimo mons. Marini potrà quindi "vegliare" un po' sull'ars celebrandi del Papa regnante, garantendo la continuità "istituzionale" della liturigia papale ed evitando eventuali segnali di eccessiva "rottura" o diversità rispetto a quella del venerato predecessore.
Non capiamo proprio le parole di Mons. Pagano: come fanno 6 candelieri accanto ad una croce a vanificare la Sacrosanctum Concilium? Che arroganza! Dove sta scritto che la costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia abolisce o auspica la rimozione dei candelieri e delle sacre supellettili? E' lo "spirito del Concilio", caso mai, che ha fatto danni. Ma quello, ormai, è appurato che fosse deviato e abbia distorto il vero intento dei padri conciliari. Quindi non va più seguito, e se necessario, respinto al mittente.
Vorremmo far notare poi al Vescovo Di Molfetta che sono diversi decenni ormai che il Papa celebra secondo la "nobile semplicità" - ammesso che sia (stata sempre) davvero nobile - e che non è mica una novità di Bergoglio. Non ci risulta che prima qualche pontefice avesse riesumato flabelli e strascichi. Questo voler marcare forzatamente una differenza, è un danno per la Chiesa. Spesso infatti sono i progressisti che determinano le lacerazioni interne alla Chiesa, volendo rimarcare eccessivamente le rotture con il passato prossimo, e non i tradizionalisti.
Quindi per ora apprezziamo l'incondizionata difesa del Summorum Pontificum di Papa Francesco, che ringraziamo. Dobbiamo però prepararci ad una contromossa? A qualche brutto scherzo da prete?
Roberto
Francesco e il latino
"La Messa antica non si tocca", il
Papa gesuita spiazza ancora tutti
I vescovi pugliesi chiedono il ritiro del
motu proprio di Ratzinger.
Bergoglio dice no "servono cose nuove e
antiche"
di Matteo Matzuzzi, da Il Foglio del 28.05.2013
Chi pensava che con l’arrivo al Soglio di Pietro del gesuita sudamericano Jorge Mario Bergoglio la messa in latino
nella sua forma extra-ordinaria fosse archiviata per sempre, aveva
fatto male i conti. Il motu proprio ratzingeriano del 2007, il Summorum
Pontificum, non si tocca, e il messale del 1962 di Giovanni XXIII (che
poi è l’ultima versione di quello tridentino del Papa santo Pio V) è
salvo. Quel rito con il celebrante rivolto verso Dio e non verso il
popolo, con le balaustre a separare i banchi per i fedeli dal
presbiterio, non è un’anticaglia, detrito da spedire in qualche museo a
impolverarsi. E’ stato proprio il Pontefice regnante a dirlo, ricevendo
qualche giorno fa nel Palazzo apostolico la delegazione dei vescovi
pugliesi giunti a Roma in visita ad limina apostolorum, come fa tutto
l’episcopato mondiale ogni cinque anni.
Come ha scritto sul suo blog il vaticanista Sandro Magister, i
vescovi pugliesi sono stati i più loquaci, con clero e giornalisti.
La scorsa settimana, il capo della diocesi di Molfetta, Luigi Martella,
ha raccontato come Francesco sia pronto a firmare entro l’anno
l’enciclica sulla fede che Benedetto XVI starebbe portando a termine
nella tranquillità del monastero Mater Ecclesiae, aggiungendo
addirittura che Bergoglio ha già pensato alla sua seconda lettera
pastorale, dedicata alla povertà e intitolata “Beati pauperes”.
Dichiarazioni che hanno costretto la Santa Sede a smentire, rettificare e
chiarire, con padre Federico Lombardi che invitava a pensare “a
un’enciclica per volta”. Poi è toccato al vescovo di Conversano e
Monopoli, Domenico Padovano, che al clero della sua diocesi ha
raccontato come la priorità dei vescovi della regione del Tavoliere sia
stata quella di spiegare al Papa che la messa in rito antico sta creando
grandi divisioni all’interno della chiesa. Messaggio sottinteso: il
Summorum Pontificum va cancellato, o quanto meno fortemente limitato. Ma
Francesco ha detto no.
E’ sempre monsignor Padovano a dirlo, spiegando che
Francesco ha risposto loro di vigilare sugli estremismi di certi gruppi
tradizionalisti, ma suggerendo altresì di far tesoro della tradizione e
di creare i presupposti perché questa possa convivere con l’innovazione.
A tal proposito, come scrive Magister, Bergoglio avrebbe pure
raccontato le pressioni subite dopo l’elezione per avvicendare il
Maestro delle cerimonie liturgiche, quel Guido Marini dipinto al Papa
come un tradizionalista che andava rimandato a Genova, la città che nel
2007 lasciò a malincuore obbedendo alla volontà di Benedetto XVI che lo
volle a Roma. Anche in questo caso, però, Francesco ha opposto il suo
rifiuto a ogni cambiamento nell’ufficio delle cerimonie. E lo ha fatto
“per fare tesoro della sua preparazione tradizionale”, consentendo al
mite e poco protagonista Marini di “avvantaggiarsi della mia formazione
più emancipata”.
La differenza culturale c’è tutta, il gesuita che
per tradizione ignaziana “nec rubricat nec cantat” si trova
improvvisamente catapultato in una realtà in cui negli ultimi otto anni
erano stati pazientemente e lentamente recuperati elementi liturgici
abbandonati negli ultimi trenta-quarant’anni, giustificando così chi
vedeva nel Concilio una rottura anche in campo liturgico. Il filo
conduttore delle cerimonie benedettiane era riassumibile nella sintesi
tra solennità e compostezza: il ritorno sull’altare dei sette alti
candelabri e della croce centrale e gli avvisi a non applaudire ne sono
un esempio. E poi il latino, lingua della chiesa, che veniva usato per
le celebrazioni non più solo a Roma ma in ogni angolo del pianeta,
Africa compresa. Non pochi, guardando il volto serio di Marini quella
sera di marzo mentre Bergoglio appariva per la prima volta alla Loggia
delle Benedizioni con la semplice talare bianca, senza mozzetta né
stola, avevano previsto un avvicendamento imminente. Invece Francesco sa
che Roma non è Buenos Aires, che fare il Papa richiede anche di
mantenere un apparato simbolico ancorato nella storia e nella tradizione
millenaria della chiesa cattolica.
La continuità che non piace a tutti
Un recupero, quello avvenuto negli anni di Benedetto XVI, che a molti non è piaciuto, anche dentro le Mura leonine. Monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio segreto vaticano, diceva lo scorso 7 maggio a margine della presentazione della costituzione d’indizione del Concilio “Humanae salutis” che “quando oggi vedo in certi altari delle basiliche quei sette candelabri bronzei che sovrastano la croce mi viene da pensare che ancora poco è stato capito della costituzione sulla liturgia Sacrosanctum Concilium”. Ecco perché qualcuno, come il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, monsignor Felice Di Molfetta – che da sempre considera la messa in forma extra-ordinaria incompatibile con il messale di Paolo VI, espressione ordinaria della lex orandi della chiesa cattolica di rito latino – qualche giorno fa ha fatto sapere ai fedeli della sua diocesi di essersi vivamente rallegrato con Francesco “per lo stile celebrativo che ha assunto, ispirato alla nobile semplicità sancita dal Concilio”.
La continuità che non piace a tutti
Un recupero, quello avvenuto negli anni di Benedetto XVI, che a molti non è piaciuto, anche dentro le Mura leonine. Monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio segreto vaticano, diceva lo scorso 7 maggio a margine della presentazione della costituzione d’indizione del Concilio “Humanae salutis” che “quando oggi vedo in certi altari delle basiliche quei sette candelabri bronzei che sovrastano la croce mi viene da pensare che ancora poco è stato capito della costituzione sulla liturgia Sacrosanctum Concilium”. Ecco perché qualcuno, come il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, monsignor Felice Di Molfetta – che da sempre considera la messa in forma extra-ordinaria incompatibile con il messale di Paolo VI, espressione ordinaria della lex orandi della chiesa cattolica di rito latino – qualche giorno fa ha fatto sapere ai fedeli della sua diocesi di essersi vivamente rallegrato con Francesco “per lo stile celebrativo che ha assunto, ispirato alla nobile semplicità sancita dal Concilio”.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
Grazie Santo Padre!
RispondiEliminaMa Bergoglio non era il male assoluto? Dovreste vergognarvi delle corbellerie che avete scritto quando è diventato papa.
RispondiEliminaConfermo, Matteo... tanto più gravi quanto più gratuite (chi giudicherebbe una persona due minuti dopo averla conosciuta?). E in tre mesi nemmeno una parola di scusa da parte della redazione!
EliminaNon giudichiamo certo il Vescovo di Roma, ma quello che fa.
EliminaChe ha fatto in tre mesi il Vescovo di Roma in veste di Papa?
Ha lasciato tutto esattamente come stava, tranne buttare alla monnezza
simboli consolidati di sacralità e tradizione.
Le benedizioni le impartisce in silenzio, i piedi anzichè lavarli agli orfani
cristiani delle persecuzioni musulmane, li lava ad una carcerata islamica,
e poi su questioni secondarie come il matrimonio omosessuale approvato
in francia e allo studio anche in italia ad opera di una certa ministra oriunda
in canoa tace, impegnato come è a postare tweet e ricevere in udienza le squadre del derby.
Niente di più, niente di meno....
...certo sono solo tre mesi direte voi... ma vi si può rispondere che d'altro canto sono già tre mesi.... ma ancora non si decide neppure a definirsi Papa... (tanto per fare un esempio).
Staremo a vedere, intanto preghiamo, sia per il Vescovo di Roma che per il Papa
di Santa Romana Chiesa, Sovrano del Vaticano e Regnante Pontefice, assieme magari alla redazione
che sono certo è d'accordissimo.
Bertoldo
Io non sono affatto sorpreso. Sarebbe stato assolutamente improponibile annullare il Summorum Pontificum. Nessuno lo avrebbe fatto, specie a così breve distanza temporale dal documento suddetto ed il Vescovo di Roma non si va certo a dare la zappa sui piedi.
RispondiEliminaInoltre l'estremismo dei tradizionalisti è utilissimo alla feccia progressista, serve da
nemico e da capro espiatorio interno per tutte
le "chiusure bigotte" di cui la chiesa si macchia o si dovesse in futuro macchiare di fronte al sinedrio dei gentili che dal pulpito
di repubblica o del corriere inneggiano ai galli, ai martni e ad altri polli da pollaro.
Quindi confermato il Summorum come Bagnasco alla CEI, invariata la compagine della Segreteria di Stato, e di tutti i dicasteri principali in cuoria e delle Commissioni. Marini è al suo posto esattamente come Bagnasco o Bertone o come Muller tanto per citare qualche nome a caso.
Stroncare il Summorum in questo momento era improponibile.
Vedremo in futuro quello che deciderà di fare quale Pontefice Reganante. Per adesso dobbiamo accontentarci delle cronache diocesane del Vescovo di Roma. Le iniziative del Papa non sono ancora venute e sono convinto che si faranno aspettare a lungo. Magari Francesco comincerà a voler fare il Papa Reganante a morte del Papa Emerito? Chissà... ma se pure le encicliche gliele scrive Benedetto XVI, che motivo c'era di nominare Vescovo di Roma il vescovo di Buenos Aires?
Vedremo, e nel frattempo speriamo e preghiamo che felice di molfetta e sergio pagano (il nome è tutto un programma) vengano presto visitati da uno Spirito Santo più irruento di quello che fino ad oggi li ha fin troppo rispettati nelle loro intemperanze... stai a vedere che adesso capisce più il Pagano del Papa Regnante o Emerito e che il messale di Paolo VI e lo stile celebrativo nella nobile semplicità del concilio inteso alla pugliese è diventato dogma di fede. A pascere pecore sul tavoliere, dovrebbero stare questi pastori, ma pecore vere e non cristiani.
ahahahahaha
Bertoldo
Certo che invocare lo Spirito Santo che e' Amore per rintuzzare due vescovi non e' cristiano e credo che cio' che ha detto Sua Santità Papa Francesco sul controllo dei tradizionalisti pensasse a lei.
EliminaPasquino
Invocare lo Spirito Santo perchè apra le menti a qualunque fedele (laico, sacerdote, o episcopo)
Eliminaè cristianissimo. Assai meno cristiano invece è andare a fomentare divisioni che ci sono sempre state chiedendo al Papa attuale di revocare quanto appena stabilito dal Papa precedente.
Di quali divisioni vanno ciarlando questi pastori del tavoliere che già non ci fossero (ed anche più gravi) prima del Summorum?
La verità è che sono solo dei vigliacchi e sono proprio loro che seminano zizzania.
Sono all'ordine del giorno gli squallidi trucchi, ritardi e impedimenti furbeschi che vescovi di mezzo mondo stanno attuando per evitare che il Summorum sia applicato liberamente, come sarebbe loro dovere e poi vengono a parlare di divisioni? Se divisioni ci sono non è certo perchè c'è il Summorum, ma perchè ci sono vescovi che non sono buoni pastori d'anime ma pecorai incapaci e sono i fatti che lo dimostrano. Lo Spirito Santo assiste solo quando pare a voi? Non è che magari vi ricordate che quando un Papa (come con il Motu Proprio Summorum Pontificum) agisce in Ex Cathedra ed è infallibile proprio in virtù dell'illuminazione divina?
Ha ragione:
Lo Spirito Santo è Amore, ovvero Luce che illumina.
Così pregava S. Alfonso nella novena allo Spirito Santo:
--------------
Uno dei maggiori danni che a noi recò il peccato di Adamo fu il renderci ottenebrata la ragione per mezzo delle passioni che offuscano la mente. Povera quell'anima che si fa dominare da qualche passione. La passione è un vapore, è un velo che non ci fa vedere più la verità. Come può fuggire il male chi non conosce ciò che è male? Tanto più cresce poi questa oscurità, quanto più crescono i nostri peccati. Ma lo Spirito Santo, che si chiama luce beatissima, è colui che con i suoi divini splendori non solo infiamma i cuori ad amare, ma di più dilegua le tenebre e fa a noi conoscere la vanità dei beni terreni, il valore dei beni eterni, l'importanza della salvezza, il pregio della grazia, la bontà di Dio, l'amore infinito ch'egli si merita e l'amore immenso che ci porta.
L'uomo naturale non comprende le cose dello Spirito (1 Cor. 2,14). L'uomo infangato nei piaceri della terra poco conosce queste verità, e perciò l'infelice ama quel che dovrebbe odiare e odia quel che dovrebbe amare.
------------------------
Per questo caro Pasquino io prego lo Spirito Santo, non per rintuzzare vescovi rintronati, ma per fare si che costoro grazie alla luce potente del suddetto, possano ritrovare migliore senno e convertirsi ad amare ciò che odiano e magari odiare ciò che amano, possano smettere di seminare loro per primi zizzania, discordia e diffamazione e lo prego anche per Lei che dal suo alto scranno ha già stabilito ad altrui qualificazione cosa è cristiano e cosa no quando sia invocata la Terza Persona Divina.
Quando Sua Santità Papa Francesco I deciderà di incontrare qualche rappresentanza
dei tradizionalisti, qualche responsabile dei coordinamenti per il Summorum, magari anche dopo i giocatori di serie A e B e C, saremo contentissimi.
Quando poi decidesse magari
persino di celebrare in Rito Extraordinario ancora di più e che si controllino pure i tradizionalisti, che tanto sono gentaglia che non si nasconde dietro le allusioni o le insinuazioni e quando deve dire quello che pensa lo dice papaple papale.
Ma prima che avvenga questo bisogna che Sua Santità Papa Francesco I prenda atto che un conto è fare il Vescovo di Roma ed un conto è fare il Papa.
Se poi grazie alle mie invocazioni a suo dire non cristiane dovesse capitare che il Vescovo
di Roma calato nel ruolo di Sua Santità il Papa Francescio I, per controllare meglio i tradizionalisti della mia risma decidesse pure di darci pubblica udienza io sarei felicissimo, anzi per l'occasione si provvederà a pricurare pure una papalina nuova... non si sa mai.
In attesa che venga istituita una nuova inquisizione a "controllo dei tradizionalisti" La saluto
augurando ogni bene.
Bertoldo
non ne sarei tanto sicuro...non si tocca ma va limitato...in pratica impedito. Attenti, una rondine non fa primavera!
RispondiEliminaI vescovi hanno avuto un'assicurazione e sono tutti felici e contenti.
Questo dimostra la malafede di molti che scrivono su questo blog. Non era ancora stato eletto che avevano incominciato a starnazzare.
RispondiEliminaConcordo! Smettetela di giudicare tutti solo perchè non celebrano la messa VO
Eliminail titolo fa pensare che ci sia stato un pronunciamento ufficiale, mentre il testo riporta solo chiacchiere di vescovi dal contenuto francamente ambivalente. Avanti con la disinformazione!
RispondiEliminaTrovo "naturale" che il Successore di Pietro e Vicario di N.S.G.C. Papa Francesco abbia cercato di far respirare ad alcuni Vescovi l'aria del "sentire cum Ecclesia" di cui la Messa nell'antico rito, MAI ABROGATA, è parte integrante.
RispondiEliminaCon tutte le preoccupazioni e le urgenze pastorali, che hanno in questo periodo i Vescovi alcuni di essi hanno dimostrato ancora una volta un impertinente voglia di sopraffazione ideologica cercando di soffocare l'unica creatura capace di risvegliare delle intontite coscienze il desiderio delle cose celesti che infiammò di sacro zelo e di devozione le anime dei Santi e dei fedeli di ogni epoca storica suscitando persino la suprema fedeltà nel martirio.
Come vorrei chiedere agli Ecc.mi Vescovi : " Quod est accusationem nostram ? "
Nonostante le dilanganti persecuzioni inflitte dalle Curie il piccolo gregge che si identifica con la disciplina canonica instaurata dal Motu Proprio "Summorum Pontificum" e dall'ossequio con la Bolla Quo Primum di San Pio V ha dimostrato un forte ed ammirevole senso ecclesiale a beneficio della salvezza delle anime e per la maggior gloria di Dio.
Ma gli Ecc.mi Vescovi temono i raffonti : da questo deriva il loro incontenibile livore ideologico.
Fin quando la Divina Provvidenza ce lo permetterà ( cioè fin quando potremo usufruire della preziosa opera dei Sacerdoti e dei Religiosi Diocesani e degli Istituti ED che celebrano le Sante Messe nell'antico rito) " Andiamo avanti" come diceva spesso durante il Suo Pontificato-Via Crucis Benedetto XVI !
Chi , come me, per motivi anagrafici ha conosciuto le persecuzioni degli anni '70 ( e '80) possiede un antidoto naturale che fa crescere la pianta sempre verde della speranza !
"Andiamo avanti" !
Hai ragione tu Andrea e tu sei uno di quelli che di persecuzioni diocesane contro il Summorum
Eliminane ha viste da vicino abbastanza (come probabilmente tutti noi).
Hanno paura del raffronto, dici bene. Hanno paura che molti una volta "scoperto" che la Santa Messa può (e deve) essere qualcosa di sublime e non una buffonata con bonghi e chitarre, vadano ad ingrossare le fila dei "tridentini".
Siamo sempre sotto controllo, i vescovi mandano "informatori" e controllano con dovizia ... quanti sono??? quanta gente va alle loro messe??? che stanno organizzando??? Hanno fatto qualcosa a cui possiamo opporci??? spostiamogli la sede, le date, gli orari
per renderli più scomodi, trasferiamo il sacerdote che gli celebra la messa oppure facciamogli capire che la cosa non ci piace e che può avere dei problemi..... etc.. etc.. ne ho di aneddoti
del genere è una collezione su cui si può scrivere un libro.
ma ... oramai ci si comincia a fare il callo.... più "rosicano" più sorridiamo e preghiamo
(anche per loro nonostante tutto).
Bertoldo
Sono del tutto d'accordo con mons. Pagano: ha capito poco e niente. D'altronde, da un Pagano che pretendete ?
RispondiEliminaA metterlo in dubbio era stato qualche fanatico integralista al seguito delle sue elucubrazioni ma soprattutto al suo essere prevenuto. Se non aveva usato le scarpette rosse doveva per forza essere un "modernista" della peggior specie! Alcuni non si stancano mai di rendersi ridicoli, sperano, forse, così di assumere l'atteggiamento del martire...
RispondiEliminaAspettiamo a cantar vittoria. Se leggiamo la versione fornita da Magister, non si evince tanto chiaramente che il Papa abbia detto di voler conservare il motu proprio SP. L'articolo da voi citato appare abbastanza fazioso, anche se vorrei tanto che il suo contenuto fosse vero. È bastato che trapelasse qualche notizia su Marini per far slittare -per ora- la sua rimozione (vogliono che sia Marini stesso, stremato dagli orrori liturgici venturi, a mendicare il suo rientro a casa); credete che i Vescovi pugliesi, così ostili alla tradizione, abbiano accettato così di buon grado una riconferma del SP da parte del Papa, riferendola, con la coda fra le gambe, alla stampa? O piuttosto ciò risponde ad una strategia ben precisa, concordata col Papa - il quale è un volpone -, per far calmare le acque e poi mettere i "tradizionalisti" davanti al fatto compiuto? Certo, il Papa difficilmente toccherà il motu proprio: sarebbe imprudente. Lo renderà di fatto inapplicabile. Ad esempio, a titolo di ipotesi, nel corso della futura ristrutturazione della Curia, potrebbe limitare le funzioni e i poteri di alcuni organismi e commissioni, dando magari più poteri agli ordinari locali... Quod Deus avertat!
RispondiEliminaa quali orrori liturgici abbiamo assistito in questi tre mesi, di grazia?
EliminaComunque, anziché sospettare manovre segrete di Bergoglio (che poi legittimamente potrà fare tutto ciò che vuole del Summorum Pontificum, anche abolirlo - io spero vivamente di no), riconosciamo che se oggi circolano certe serpi in Vaticano è anche per responsabilità di Ratzinger. Il suo fallimento di unire tutti, di creare un unicum ha fatto sì che nascesse una covata di volponi pronti a uscire dalla tana non appena ci fosse stato un cambio di Pontificato. Pagano è stato consacrato vescovo da BXVI, tanto per fare un esempio. E tanti vescovi da lui mandati in giro per il mondo la pensano come Pagano.
Elimina"Poi è toccato al vescovo di Conversano e Monopoli, Domenico Padovano, che al clero della sua diocesi ha raccontato come la priorità dei vescovi della regione del Tavoliere sia stata quella di spiegare al Papa che la messa in rito antico sta creando grandi divisioni all’interno della chiesa".
RispondiEliminaAh, ma non eravamo quattro gatti che nessuno si filava? Adesso invece creiamo divisioni. Mettetevi d'accordo!
questo mi piace molto anche se - devo dire la verità - un po' me lo aspettavo: i gesuiti hanno da sempre una formazione abbastanza tradizionalista e credere che Papa Francesco, solo perché è sudamericano, gradisca lo starnazzare irrispettoso che si verifica in certe parrocchie e le parate da circo accompagnate dalla musica dei pagliacci è piuttosto assurdo..
RispondiEliminaE comunque, se è così deleterio che una Messa crei divisioni nel gregge dei fedeli, perché allora, seguendo il ragionamento dei monsignori, si è voluto creare una Messa nuova nel 1969??
RispondiEliminaPrimo. A cosa servirebbe abrogare "Summorum Pontificum" (un atto decisamente scomodo: B16 ancora in vita. Troppi rischi di accuse) quando esso è già lettera morta (salvo rare eccezioni). E poi, è molto più semplice renderlo insignificante con la propria ars celebrandi: i fedeli guardano molto più l'esempio che non i testi scritti del magistero (per questo, non a caso, B16 ha ri-riformato il Novus Ordo...).
RispondiEliminaSecondo: a me, che la Divina Liturgia debba conciliarsi e attingere dalla "formazione più emancipata" (di chiunche, sia chiaro, ma ancor di più se di un Papa) fa rabbrividire.
Mattia Rossi
I volta faccia di questo Roberto hanno dell'incredibile così come dell'incredibile ha l'entusiasmo trasposto in questo post sulla base di scarne dichiarazioni riportate. Il mite Marini potrà "vegliare" sulla liturgia Papale? Ma l'ha letta bene la risposta del Papa .....consentendo al mite e poco protagonista Marini di: “avvantaggiarsi della mia formazione più emancipata”. Questa dichiarazione esprime non velatamente l'idea che è il Marini che stando vicino al Papa dovrà "normalizzarsi" e non il contrario! Ovvero suona un po come quei programmi di "riabilitazione" che certi governi hanno spesso adottato con i dissidenti. Papa Bergoglio è semplice ma non sprovveduto. Credo abbia ben compreso come evitare contrapposizioni interne e lacerazioni che sarebbero inevitabili di fronte a chiusure nette al mondo della Tradizione o modificazioni al Motu Proprio. No Lui porterà avanti la sua linea di semplicità e sobrietà non solo nel suo porsi ai fedeli ma anche nella liturgia e nell'uso di paramenti (basta assistere alle sue celebrazioni per rendersene conto), ai quali si contrapporranno i pontificali del Card Burke con le sue cappamagna rosse di svariati metri di lunghezza. Ma una grossa differenza invece c'è nell'espressione usata dal Pontefice che appunto dice: " .. di far tesoro della tradizione e di creare i presupposti perché questa possa convivere con l’innovazione". non si tratta più di un programma di restaurazione della tradizione che secondo molti doveva estendersi sino a soppiantare e rimuovere l'innovazione postconciliare.... no, no! Dovrà convivere semplicemente con l'innovazione, ovvero sarà una delle espressioni della liturgia della Chiesa e nient'altro. Nessun riferimento al plus valore di sacralità, di efficacia di preghiera o di conformità alla tradizione secolare, no, no, in due parole l'ha ridotta come ne più ne meno al l'importanza del Rito Ambrosiano o Copto.... insomma per quelli che lo vorranno ci sarà. Era anche il pensiero di Benedetto XVI questo, ma lui era stato frainteso e nel mondo tradizionale aveva creato l'attesa dello smantellamento dell'innovazione Paolo VI, attesa poi trasformatasi dopo il passare di anni a vuoto nella speranza della riforma della riforma e adesso finita del tutto nell'immutabile fissazione del presente così come sembra immutabile la Casula domenicale di Papa Francesco. Roberto per così poco è passato dagli ingiuriosi e offensivi sproloqui dei giorni 13/14/15 marzo all'osanna di Papa Francesco perché oggi gli ha fatto capire che più ne meno che a un Panda una gabbietta nella chiesa gliela troverà... auguri!
RispondiEliminaframp
Mi puoi dire dove sono i miei voltafaccia? Dove sta l'entusiasmo ? Mi pare di aver espresso perplesso stupore e cauto
Eliminacauto ottimismo. Ho Inoltre ipotizzato varie interpretazioni anche poco rosee.
EliminaI miei osanna al vescovo di Roma? Ma dove?? Ma quale post hai letto??!!?? La tua analisi sul discorso sulla convivenza con l'indicazione è interessante. Peccato tu l'abbia sciupata con gli sproloquio contro di me.
EliminaNon te la prendere Robertus : chi di polemica ferisce di polemica perisce.
EliminaSe questa deve continuare ad essere la linea editoriale di MiL : sangue e arena è ovvio che anche il patron di turno sarà soffocato nella pozza di sangue che egli stesso ha procurato.
Ditemi se questa non è un adolescenziale cretineria virus che aveva colpito Enrico a varie riprese, sulla questione degli accordi con i lefebvriani, poi quando ha capito che sia gli uni che gli altri se ne fregavano dei suoi commenti su MiL ( voleva fare lo Scalfari di turno) si è defilato alla grande.
"Forse anche un po' per merito nostro?" il candido Robertus si poteva risparmiare questa battuta che, come tante altre che compaiono su MiL, vengono fatte pagare a tutti i tradizionalisti italiani.
Divisioni evvabbè allora mi sfogo perchè adesso basta.
RispondiEliminaA me sinceramente sembra che la cosiddetta feccia tradizionalista non chieda altro che poter celebrare degnamente i Santi Misteri
in modo decoroso e teologicamente coerente, ovvero secondo la messa di sempre.
Le divisioni ed i problemi alla chiesa magari li creano quelli che a tutti i costi debbono rivoluzionare, innovare, inventare, animare, comunicare, interessare, attrarre, dialogare etc etc tutto meno che convertire, tutto meno che obbedire, tutto meno che celebrare, tutto meno che adorare, tutto meno che pregare e lodare.
D'altro canto c'è anche un risvolto positivo della medaglia. Con lo sbrago totale in cui sono precipitate le diocesi italiane e estere guidate da questi pastori, o meglio pecorari, ognuno fa quello che gli pare e l'anarchia, la mancanza di rispetto per la gerarchia, per le norme di diritto canonico e liturgico sono oramai all'ordine del giorno e non c'è più neppure il senso del ridicolo (anche chiamare il Papa o il Vescovo di Roma Francescone vi sembra serio? Ma è sempre la feccia tradizionalista, sempre loro.
Sti tradizionalisti malefici che mancano di rispetto al dogma definitivo del concilio pastorale e che non hanno neppure la decenza di farsi scomunicare come si deve.
Stì tradizionalisti che insistono ad andare a messa tutte le domeniche pure se si suonano i bonghi e le chitarre alle comunioni o le canzoni di ligabue ai funerali, stì tradizionalisti
che indecentemente continuano a confessarsi nei confessionali, a prendere la comunione sulla lingua e persino in alcuni casi ad inginocchiarsi lo stesso, per terra magari;
roba da galera eppure non si riesce a cacciarli dalla chiesa in nessun modo porca zozza?
Ma cari amici moderni
e alla moda che volete fare, bisogna rendersi conto della realtà e mala tempora currunt:
Consolatevi dai: godetevi pure il presidente della CEI che comunica il travestito capo della sua diocesi allo sbando, rinfrancatevi con la pretagna comunista che inneggia
alla droga libera e al matrimonio omosex tra preti e non, ma beneficiato di tutto questo, che volete forse impedire che la feccia tradizionalista celebri ad Dominum secondo il Messale del Beato Papa Buono (altro pacioccone da concorso)? Non si è riusciti non dico a scomunicare ma manco a censurare un gallo comunista travestito da prete che canta bellaciao al post-communio figuriamoci chi se ne impippa della feccia tradizionalista che canta il gregoriano e prende la comunione in ginocchio a Roma il Vescovo ha altro ha cui pensare, terminata l'udienza alle squadre di serie A c'è il twette del pomeriggio e se fossi in chi lo consiglia non sottovaluterei troppo
il settore della palla a canestro, che ha vasta eco nella capitale e zona raccordo, c'è poi l'importanza della lotta contro le zanazare e il sottacciuto problema degli amanti delle bocce che hanno un campionato di tutto rispetto e svolgono per la popolazione anziana una funzione sociale preziosa. Sarà il caso di interrogare il collegio cardinalizio dei consultori alla bisogna di fresca nomina? Ma no forse è meglio di no, come dice il tweet di Francescone Vescovo di Roma, mica possiamo imporre la "dogana pastorale" acchicchessia e men che meno alla FIB (che per chi non lo sa è la Federazione Italiana Bocce, altro luogo dove evangelizzare con vigore e testimonianza eroica ... fuori i preti dalle chiese e buttarli nelle periferie
dove si soffre e si gioca alle bocce).
Finirà stà buffonata della pastorale vaticanosecondista prima o poi? Bhoooo.
Ai posteri l'ardua sentenza, intanto godiamoci lo spettacolo.
Pax et Bonum.
PS: alla stimatissima redazione dico serenamente:
se mi dovete censurare fatelo senza complimenti, ma fatelo in carità, ovvero a ludibrio della mia miseria, intemperanza e bassezza e mai a compiacimento dell'ipocrisia e dell'irenismo qualunquista della masnada eretica modernista a cui indirizzo ideali sputazze e disprezzo.
Bertoldo
I vescovi italiani, codardi e protni a seguire il padron di turno, son peggio di Fouché il celebre ministro degli interni di Napoleone il quale diceva:datemi un abito e io lo ritaglio come volete....
RispondiEliminaPovera Italia cristiana caduta in basso, ti è rimasto solo il chiacchericcio e l'odio bieco, eri un tempo il capo del mondo, ora sei solo la coda...Pagana e Boffa!
Hai pienamente ragione, Elio. Mi piace anche il riferimento finale : Pagana e (soprattutto) Boffa!
EliminaSono pienamente d'accordo, Elio. In particolare quanto sottolinei: Pagana e (soprattutto) Boffa
EliminaIl vostro modo di parlare e di apostrofare ogni azione del Papa è veramente ignobile, avete una presunzione ed un arroganza che fa rabbrividire. Sembra quasi che dietro alla tanto inneggiata "tradizione" abbiate solo l'intenzione di dividere.
RispondiEliminaSembra a Lei, perchè in realtà è a Lei che forse piacerebbe dividere.
EliminaSi sforzi Valerio, dimostri la sua carità, la sua capacità di comprendere, perdonare ed amare e
si rassegni al fatto che anche la feccia tradizionalista che con arroganza e presunzione
dice quello che pensa senza tante cerimonie, fa parte del Popolo di Dio e partecipa
al Sacerdozio Comune dei Fedeli.
Anche i tradizionalisti d'altro canto contribuiscono ad ingrossare
le fila dei laici impegnati a cui tanta enfasi ha riservato il concilio pastorale.
Per i timori di divisione poi, non si dia cruccio, non abbiamo alcuna volontà
di dividere niente e state certi che non faremo mancare alle fila diocesane
di tutto il pianeta il nostro pur lieve contributo, in altre parole non ci faremo certo
cacciare dalla nostra amata Chiesa, nè rinunceremo mai a pregare per il Papa
(anche se insistesse per sempre a volersi limitare a fare il Vescovo diocesano di Roma)
e se a qualcuno diamo fastidio, visto che noi sopportiamo zozzerie da mezzo secolo, diciamo: abbiate più carità ! Siamo fastidiosi e diciamo quello che pensiamo, ma siamo peccatori
come tutti gli altri e Nostro Signore s'è sacrificato anche per noi mica solo per i galli accannati
e i travesta "in communio".
eppoi.... mica vorrete imporre a qualcuno la "dogana pastorale".....noooooooo
ahahahahahahaha
Bertoldo
bertoldo sei grandioso
Eliminarosa
L'aveva detto anni fa Paolo VI:
RispondiEliminahttp://pro-tridentina-malta.blogspot.com/2013/01/le-sofferenze-di-paolo-vi.html
Andiamo avanti!
Ut unum sint.
Se l'anti-Chiesa modernista metterà ancora al bando la Messa antica, non lo farà di sicuro adesso per diverse ragioni.
RispondiEliminaIo credo che abbiano permesso ai Tradizionalisti di entrare per corromperli esplicitamente, se non ci riusciranno cambiando la loro mentalità, spolpando il loro carisma e la loro determinazione al punto di portare l'ala più tradizionalista a dei "compromessi", a dei negoziati. Questi ultimi se accetteranno verranno a loro volta assorbiti dal tumore che sta distruggendo la Chiesa cattolica.
Anzi, io credo, non solo questi anti-cristiani vogliono proibire ancora la S. Messa in rito antico, ma vorrebbero completare l'opera di distruzione arrivando al eliminare la consacrazione dell'Eucarestia e la presenza reale di Gesù nel Tabernacolo (già in gran parte l'hanno ottenuto), allora stiamo attenti anche alle modifiche dei prossimi anni. Ricordatevi che la Chiesa deve essere demolita per poi risorgere, molte profezie di Santi ne parlano, era stato predetto.
Non sono tutti cosí stupidi da crederci.
RispondiEliminaNon capisco quest'ottimismo.
RispondiEliminaVeramente pensavate che smantellasse tutto in un baleno, con Benedetto XVI ancora vivo? Anche su Marini, ottimismo un pò troppo frettoloso: sappiamo benissimo che in Vaticano rimozioni traumatiche non se ne vedono (Gotti Tedeschi a parte) e il precedente dell'altro Marini sostituito dopo qualche anno,come prassi, dovrebbe suggerirci di volare bassi.
Il post di Bertoldo è da applausi a scena aperta.
Meo
Povero Don Bux...la sua Puglia è un covo di serpi!
RispondiEliminaSi, però intanto lascia fare i neocatecumenali. Quanto segue è stato postato stamani su MIL:
RispondiEliminaAnonimo28 maggio 2013 10:04
Nei giorni scorsi, Muller ha invitato a presentarsi alla CDF Canizares e Rylko. Ha imposto loro di firmare il decreto che ingiungeva al CNC di non celebrare più l'eucarestia con le concessioni fino ad allora date, e quindi niente interventi, niente pace prima della consacrazione, particole e non più pagnotte, etc., invitando il cammino a partecipare alle eucarestie domenicali. Successivamente Muller ha mandato alla firma di Papa Francesco il documento. Il Pontefice ha chiesto consiglio agli otto cardinali che ha nominato recentemente. Ha deciso di archiviare la pratica.
Perché? Perché il Papa non motiva questa sua scelta nei confronti di una realtà chiaramente eretica? Sono triste, amareggiato, e senza parole.
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Sara vero?
Caro anonimo è vero la Puglia è un covo di serpi e ...d'oro . La cripta di Padre Pio è ricoperta da settanta chilograsmmi d'oro! E pensare che Papa Benedetto XVI ha nominato a posti di comando vari esponenti di quella regione e per di più l'ha visitata per ben tre volte!
RispondiEliminaOh vili traditori!
Comunque son contento per il fatto che papa Benedetto prima di andarsene ha nominato mons. Muller Prefetto del Sant'Uffizio.
Credetemi è una grande prefetto di valore, capace e bravo. Un grande teologo.
Attendiamo le mosse dei nostri nemici na in silenzio pronti a colpire con la nostra controffensiva. Preghiamo per papa Francesco, è un gesuita e lui non ci odia aiutiamolo nel suo pontificato ha bisogno anche di noi. Non fidatevi invece di molti livorosi vescovi italiani, servili e sessantottini falliti!
Magari una parolina per difendere anche la famiglia? Il suo silenzio sulla depravazione della legge naturale e sociale in Francia è scandaloso. Gli uomini rinnegano Dio e la natura nella ex "Figlia Primogenita della Chiesa" e lui regala zucchetti bianchi augurando "Buon giorno e buon pranzo"
RispondiEliminaEsatto! Bergoglio non ha detto una sola parola contro i matrimoni omosessuali e contro le unioni omosessuali. L'omosessualità è un abominio che grida vendetta al cospetto di Dio. E Bergoglio cosa fa? Augura buon pranzo a tutti e tace per piacere agli omossuali. Che schifo.
EliminaNON PER FARE POLEMICA
RispondiEliminaPremesso che mi prendo personalmente la responsabilità di quanto qui andrò a scrivere; premesso ancora che parecchi confratelli la pensano come me; premesso che ringrazio chi amministra questo profilo per avermi concesso questo spazio, mi permetto di dire che in quello che scriverò in seguito non c'è la volontà di fare polemica. La polemica è una cosa che è meglio far fare ai veri esperti della polemica, a coloro (e purtroppo sono rarissimi) che riescono a farla senza mancare di carità verso il prossimo, senza offenderlo e con la debita preparazione.
E pur tuttavia è arduo non prendere la penna, pardon la tastiera, quando ci si trova dinanzi ad atteggiamenti, come quello di alcuni (forse uno, ma è da verificare) che pubblicano sul blog Messa in Latino.
Che è pure un bel blog finché si limita ad incoraggiare determinate cose, segnalarne altre, e, perché no? anche criticare quando è il caso.
Diventa molto meno bello, invece, quando scade nel dileggio verso le somme autorità della Chiesa, talora nella calunnia, per arrivare infine a prese di posizione assurde che pretendono di giustificare, e addirittura prendersi il merito, di azioni deplorevoli da cui sarebbe venuto fuori qualcosa di buono. Ma mi rendo conto di stare parlando in modo troppo generico, e occorre andare al sodo.
Il 13 marzo del corrente anno di grazia 2013, quando dalla Loggia della Basilica di S. Pietro si affacciò in qualità di Papa il Cardinale Giorgio Mario Bergoglio, i blogger di Messa in Latino non la presero bene. A loro risultava, infatti, che il neo eletto Papa fosse praticamente un nemico della Messa di S. Pio V e di diverse altre cose cui, magari anche giustamente, si può tenere. Non li aiutò nel formulare un giudizio positivo (non sto qui a dire se a ragione o a torto: non m'interessa) quello che il neo eletto fece appena apparso sulla Loggia: presentarsi senza mozzetta; inchinarsi quasi a chiedere la benedizione alla gente; attribuirsi semplicemente il titolo di Vescovo di Roma (come se il Vescovo di Roma non fosse il Papa, ma sorvoliamo…).
Mi verrebbe da dire che il fatto che un Papa possa stare simpatico o antipatico non mi piace, ma ci può anche stare. Ma un cristiano cattolico deve ricordarsi che, simpatico o antipatico, quello è sempre il Papa e pertanto bisogna portargli il debito rispetto e qua, spiace dirlo, i summenzionati blogger hanno mancato da subito.
Erano infatti passati ancora pochi minuti dall'elezione di Papa Francesco che subito sul blog apparivano commenti caustici, fino ad arrivare alla perla di essi in un articolo che immaginava ironicamente che uno dei primi atti del nuovo Pontefice sarebbe stato quello di promulgare il nuovo Motu Proprio "Summorum Episcoporum" con cui avrebbe ordinato esattamente le cose opposte a quelle permesse da Papa Benedetto nel "Summorum Pontificorum". A detta di diversi che hanno letto quel post (sì, anche frati dell'Immacolata e per giunta frati occupati nell'apostolato della Messa Tridentina) quell'articolo, oltre che segnare una pesantissima caduta di stile nel blog, era anche parecchio offensivo e mancava anche parecchio di rispetto al Papa. Per chi lo volesse leggere, ed eventualmente dissentire dalle mie valutazioni, il predetto articolo è disponibile qui: [http://blog.messainlatino.it/2013/03/il-motu-proprio-del-nuovo-vescovo-di.html]
RispondiEliminaMa, siccome al peggio non c'è mai limite, ecco che a distanza di poche ore il medesimo blog si è prodotto in un articolo anche peggiore. Tre giorni dopo, infatti, il 16 marzo, veniva pubblicato un articolo dal titolo "Maleducazione al soglio di Pietro" [lo potete leggere qui: http://blog.messainlatino.it/2013/03/maleducazione-al-soglio-di-pietro.html].
RispondiEliminaIn questo articolo, Enrico, autore anche dell'articolo precedentemente citato, annuncia di aver saputo con sicurezza che Papa Francesco ha maltrattato il cerimoniere pontificio Mons. Guido Marini e lo ha immediatamente esonerato, togliendogli anche l'incarico di dirigere le cerimonie per la Messa d'Inizio del Ministero Petrino. A questo, ovviamente, si aggiungevano dei giudizi pesanti sul Papa.
Molto interessante, tutto questo, peccato che a distanza di pochi giorni le informazioni di questo articolo si siano rivelate palesemente false. Ora, anche ammettendo la buona fede di chi ha pubblicato quel post perché gli sono arrivate determinate informazioni (più difficile ammetterla per le illazioni gratuite contro Bergoglio, ma sorvoliamo anche su questo), una volta appurato che si tratta di informazioni false, vigerebbe l'obbligo morale di rimuovere quel post e anche di farne uno di scusa. Questo perché secondo la morale cattolica non è mai lecito divulgare il falso, e quando questo avviene, involontariamente o volontariamente che sia, occorre riparare. E se non si ripara, sia detto per inciso, non si ha nemmeno diritto a ricevere l'Assoluzione Sacramentale e fare la Comunione.
Ora, da un blog che si dice fedele alla dottrina cattolica e promotore della tradizione, ci si sarebbe aspettato questo come minimo. In verità non ci sarebbero state male nemmeno delle pubbliche scuse al Papa, anche tenendo conto del fatto che ci potrebbe scappare pure una querela per diffamazione. Ma dal Blog non sono arrivate né le scuse, né tantomeno la rimozione di quel post, che è ancora lì (tanto si sa che la S. Sede non querela mai nessuno). Faccio male a pensare che probabilmente i redattori del Blog ritengano di non essere soggetti alla morale comune, ma di avere una morale per se propria? Una morale nella quale, evidentemente, non solo è permesso il dileggio al Romano Pontefice, ma non vige nemmeno l'obbligo di essere fedeli alla verità e di riparare al male commesso?
Probabilmente è così, visto che ieri si è aggiunta a questa deplorevole storia un ulteriore capitolo, probabilmente il peggiore di tutti (ma, lo confesso, mi è difficile stabilire cosa sia peggio o meno peggio qua).
Alludo al fatto che, avendo alcuni organi di stampa riportato la decisione del Papa di non cancellare il Motu Proprio "Summorum Pontificum", mentre veniva espresso un giusto compiacimento per questa decisione, dai bloggers del predetto sito (nella fattispecie, qua da Roberto) ci si attribuiva praticamente il merito di questo e, singolarmente, si attribuiva questo merito al post, da noi citato prima, nel quale si dava, falsamente, notizia del licenziamento di Mons. Marini. Ecco le testuali parole: «Se pur faustamente ci smentisca, siamo lieti anche per la decisione papale in merito a Mons. Marini, confermato alla guida dell'Ufficio delle Cerimonie Liturgiche del Sommo Pontificie (incarico che, tempo fa -per fonti certissime- sapevamo per terminale, ma che fortunatamente è stato confermato. Forse anche un po' per merito nostro?)». [qui si può leggere per intero il post: http://blog.messainlatino.it/2013/05/il-vescovo-di-roma-bergoglio-la-messa.html]
Capiamoci un attimo: dunque da una calunnia sarebbe venuto un bene grande? Per carità, Dio può servirsi anche del male per raggiungere in suoi fini, ma il male resta male. E vantarsene, come fanno loro, è al disotto del limite della decenza. Certo, c'è stato un tizio, mi pare qualche secolo fa, che ha detto che "Il fine giustifica i mezzi". Ma quel tizio si chiamava Niccolò Macchiavelli, e non mi pare rientri tra gli autori da cui i cattolici debbono imparare la morale.
P. S.: In occasione dell'80° compleanno del nostro Ministro Generale, P. Stefano M. Manelli, il predetto blog ha dedicato una paginata intera (forse scritta dall'amico Andrea Carradori?). Non possiamo che essere grati di cotanta attenzione, come non possiamo che essere grati delle parole benevole che ci rivolgono in tante occasioni. Purtroppo, come ha già spiegato un mio confratello in quell'occasione, i blogger del sito in questione ci farebbero un servizio migliore se la piantassero di sparlare del Papa e fossero più rispettosi verso di lui. Perché P. Stefano M. Manelli a noi frati ha insegnato che il Papa e le Gerarchie vanno rispettati. SEMPRE! Non sappiamo che farcene dei complimenti di chi non sta col Papa!
RispondiEliminaCome avevo già risposto in quell'occasione al Suo Confratello preghiamo affinchè nel nostro animo possano albergare solo i cristiani sentimenti di fiducia nella Divina Provvidenza e nel Successore di Pietro Papa Francesco.
EliminaConfidiamo nelle Vostre preghiere !
Ave Maria .
Touché.
RispondiEliminaRingrazio l'autore anonimo (presumo un Frate Francescano dell'Immacolata) per le parole severe di duro (ma giusto) ammonimento, che non possono che farci riflettere. In effetti ha ragione.
Io mi prendo la responsaiblità di correggere il post da me scritto, e parlerò con Enrico riguardo il post "maleducazione al soglio di Pietro".
Grazie, padre (o fratello) per la fraterna correzione.
Mea culpa.
E mi scuso con i lettori se il mio post ha creato scandalo.
Roberto.
Bah. Eliminare dopo mesi il post "maleducazione al soglio pontificio" mi parrebbe ancor più ridicolo del prendersi i meriti per la conferma di Marini.
EliminaAll'anonimo frate che vi scrive, voglio ricordare che la rispostaccia che avrebbe dato Bergoglio a Marini prima di uscire a piazza San Pietro veniva riportata da quotidiani nazionali ed è stata rilanciata pure da Boffo in diretta su TV2000. Semmai, è da contestare ad Enrico l'essersene appropriato in quel post ed averla spacciata per notizia che gli veniva da "sue fonti certissime".
Anche a me come a voi è stato insegnato che il Papa va rispettato, ma se qui c'è una persona che non vuole essere rispettata in qualità di Papa ma solo come vescovo di una diocesi, che cosa dobbiamo fare? Mi sembra che Bergoglio con questo suo atteggiamento nemmeno troppo velato voglia creare un precedente che slega il titolo di Papa dalla figura del vescovo di Roma. E' una novità, una novità infausta ai miei occhi ma da mezzo secolo a questa parte ne abbiamo viste a bizzeffe di novità e chissà quante ne continueremo ancora a vedere, purtroppo.
Dunque, viva il nostro unico punto di riferimento certo ed universale per tutti i cattolici, viva il nostro amatissimo Santo Padre Benedetto XVI!
Meo.
Più che altro ci sarebbe bisogno di qualche post "conciliatore": come ho spesso sostenuto in questo blog (ma è ovviamente un problema generalizzato nella Chiesa moderna per ragioni prettamente storiche) si confonde spesso l'aspetto politico con quello dottrinale. Papa Francesco data l'estrazione culturale, i modi abbastanza spontanei e la cultura sua propria (tutt'altro che formale) è estremamente diverso dalla ieratica figura del predecessore; questo, unito alla terribile rinuncia da cui ancora non ci siamo ripresi, lo ha fatto dipingere come Papa "di sinistra", e quindi anti-tradizione, pro-gay, progressista, etc.. Ovviamente sono tutte elucubrazioni abbastanza ridicole: addirittura dal primo giorno da Papa si è messo a parlare del Demonio, tema praticamente assente da decenni dai discorsi papali. Molte sue scelte pauperiste peraltro hanno puntualissimi paralleli nella storia, incluso l'anello dorato e non d'oro! Insomma, sarebbe opportuno - se volete cogliere questo appunto - smetterla di parlare del vescovo-di-roma e parlare del Sommo Pontefice, mettendo in secondo piano le differenze caratteriali e culturali e cogliendo invece quel che c'è di positivo e buono in questo primo scorcio di pontificato.
EliminaGent.mo Robertus,
Eliminaqualcuno, non certo io, ha pubblicato tra questi commenti in modo anonimo un post che io ho pubblicato su Facebook firmandolo. Post che ho ritenuto pubblicare per ragioni mie di coscienza. Avendovi taggato nel post pensavo che l'aveste letto lì. Se quel post ha prodotto in te o in qualcun altro qualcosa di buono, ringraziamone prima di tutto la Madonna. Sappi, comunque, che se l'ho fatto è perché ho ritenuto che non fossero parole sprecate, e cioè perché ho pensato che voi poteste ascoltarmi. Non avendo tempo da perdere non vado ad attaccare chi sono sicuro non ha orecchio per sentire, perché non mi piacciono le chiacchiere inutili. È solo in spirito di carità che ho fatto questo. Di carità verso i fratelli e di amore verso la Chiesa e verso il Papa.
Ringrazio Andrea Carradori per aver dato spazio sul suo blog al mio scritto.
In Corde Matris
P. Rosario M. Sammarco, Francescano dell'Immacolata
Anche io stò col Papa SEMPRE. Questo non significa che se il Vescovo di Roma sbaglia (e nel suo essere uomo quando non agisce ex-cathedra può farlo eccome) non abbia diritto anche lui come tutti noi alla correzione fraterna e persino alla ammonizione nel caso dovesse peccare. D'Altro canto proprio ieri Bergoglio ha dichiarato: "“Anche il papa ha peccati da farsi perdonare”. Per poi aggiungere: “Il peccato è male. ma è anche l’occasione per sperimentare la misericordia di Dio”.
RispondiEliminaOra è certo noto che la 3° opera di Misericordia Spirituale consiste proprio nell'ammonire i peccatori. Tale opera di Misericordia se è tale è sempre ispirata o comunque orientata da Dio stesso ed è quindi via ordinaria ed occasione pratica proprio per sperimentare la Misericordia Divina, di cui sempre il cattolico deve farsi umile e mansueto strumento.
Procedo affermando quindi che dove vi fossero errori palesi e manifesti anche del Vescovo di Roma (cioè del Papa che non si esprimesse ex-cathedra) il buon cattolico non solo può ma DEVE operare la fraterna correzione ed ammonire chi eventualmente cadesse nel peccato (rischio in cui incorrono tutti gli uomini e per sua stessa ammissione anche il Papa).
Chi dicesse il contrario ovvero sostenesse che il Papa o il Vescovo essendo tali non possono peccare o non possono ricevere la dovuta carità della correzione, oltre a contraddire il Papa stesso, sosterrebbe una eresia.
La maleducazione è certo una cosa non buona
ma l'eresia è molto peggio e la maleducazione di alcuni è tutta colpa dei maleducati?
Oppure spesso questi pastori invece di essere di esempio fanno girare "le bobine" e forte?
Anche io stimo moltissimo l'opera dei Francescani dell'Immacolata, ma anche un Francescano dell'Immacolata rischia di cadere nell'ipocrisia; anche io ritengo che si debba portare massimo rispetto al Papa, ai Vescovi e a tutta la gerarchia della Chiesa, ma costoro proprio in conseguenza della loro maggiore responsabilità e del grande peso che sostengono, hanno diritto pure più di tutti gli altri alla fraterna correzione e alla misericordia spirituale. Sparlare contro il Papa è sbagliato ma dire che è inopportuno (tanto per fare un esempio) per il Vescovo di Roma, (o Papa) rimettere benedizioni in silenzio non è affatto sparlare ma valutare un fatto realmente avvenuto e noto a tutti e certo non facilmente comprensibile ai fedeli. Il termine stesso "BENEDIZIONE" è derivante da BENEDICERE latino ovvero "DIR BENE", se non “dico” oggettivamente neppure “bene-dico”. Stò facendo solo esempi ovviamente. Termino quindi ringraziando il francescano per la sua reprimenda, e mi cospargo anche io il capo di cenere per le maleducate esternazioni (ma tutte a fin di bene) e mentre me lo cospargo invito anche lui da buon cattolico a rendersi conto che facendo finta di non vedere i peccati dei superiori e persino del Papa (se ve ne fossero) non si aiuta certo Santa Madre Chiesa, (i tristi casi di pedofilia ne sono tragico esempio) nè coloro che peccano ed il "perdonismo" a tutti i costi verso i superiori che pure sbagliano unito ad un cesaropapismo ipocrita e non coerente con il dogma, possono essere grave peccato di omissione. Con questo non voglio mettere in dubbio alcuno il rispetto delle leggi canoniche della Chiesa, nè la sua struttura gerarchica, perché per me la Chiesa è e resterà sempre la Società Perfetta, ma voglio anzi al contrario che vengano riaffermate e rispettate, queste Verità di Fede, anche però quando si dovesse trattare magari di censurare un cardinale che comunica pubblicamente un noto e pubblico peccatore.
Non si può diventare farisei al contrario, non si giudica un uomo per le sole opere, ma non si può non tenere conto delle opere (o delle omissioni) nell'identificare dimostrare e testimoniare la fede
(o il peccato).
Pax et bonum.
Bertoldo
A maggior definizione del mio post precedente, preciso:
RispondiEliminaSono d'accordo quando il Francescano afferma che non si persegue mai il bene facendo il male, ma sono costretto per carità cristiana a sottolineare, propio in virtù di ciò, come sia problematica l'affermazione seguente che nella sua incompletezza diventa teologicamente erronea; l'affermazione è:
"P. Stefano M. Manelli a noi frati ha insegnato che il Papa e le Gerarchie vanno rispettati. SEMPRE!"
Ciò è vero nei limiti imposti dal Sacro Magistero e Santa Madre Chiesa e dagli obblighi derivanti.
Le Gerarchie (e persino il Papa), se cadessero in errore di eresia o nel peccato manifesto, non andrebbero rispettate ma ammonite e persino combattute se fosse necessario, perchè omettere rifiuto del peccato sarebbe male e non bene.
Una dirimenza magisteriale persino del Papa che negasse palesemente un dogma già proclamato ad esempio sarebbe nullo ed un Papa che divenisse eretico o apostata cesserebbe di essere Papa nel senso che non avrebbe più il potere delle chiavi.
Questo sono certo che Padre Manelli lo ha ben chiaro e lo ha spiegato bene a tutti i suoi frati, ma siccome non tutti lo sanno o lo capiscono è importante dirlo e non lasciare
incompleta una affermazione che può diventare assai forviante.
Affermare soltanto che la gerachia "va rispettata sempre" è facilmente fraintendibile e giustificherebbe chi pur conoscendo gravi peccati di un superiore omettesse di correggerli, denunciarli
e combatterli. Anche la gerarchia può peccare
e se avvenisse, allora la correzione e l'ammonizione divengono urgente prezioso vero e tangibile segno di carità. (si potrà dire che nella parola "rispettare" tutto questo era implicito, ma se lo è per un santo frate e pure per lo stimatissimo Padre Manelli, sicuramente non lo è affatto per molti altri).
Che poi spesso molti (me compreso) con l'intenzione di far bene eccedono o cadono
nella maleducazione, è probabile e magari anche frequente, ma tutti noi dobbiamo confrontarci coi nostri limiti e ben vengano le occasioni di ravvedimento e di correzione reciproca e mai ipocrita.
Con stima e gratitudine ( e magari maleducazione involontaria) saluto in carità.
Bertoldo
Concordo con il signor Bertoldo!!!
EliminaConcordo su quanto Bertoldo ha precisato al frate, che con tutto il rispetto poteva risparmiarsi certi messaggi criptati, che sono la sintesi del niente popo di meno che il pensiero di certo blog cordialiter e di altri post conciliari di mia conoscenza....un concentrato di critiche e sibilline accuse, contro certi a suo dire cattivi, superbi, orgogliosi tradizionalisti...motivo?
Troppo critici contro il Papa con tutti ...usano a lor dire un linguaggio pesante...e poi la chicca del frate che mi fa ridere:
La polemica è una cosa che è meglio far fare ai veri esperti della polemica, a coloro (e purtroppo sono rarissimi) che riescono a farla senza mancare di carità verso il prossimo, senza offenderlo e con la debita preparazione.
chiedo:
chi sarebbero i veri 'esperti della polemica'? lo sono anche i soliti politicanti di sinistra, veda un po' lei.
con ciò, mi permetto solo di dirle caro frate, dell'Immacolata con tutto il rispetto, mica da voi io son venuta a sapere cosa ha FATTO DELLA CHIESA IL famoso CONCILIO VAT2, mica da voi, o agli 'esperti della polemica' alla cordialiter o altri post conciliari son venuta a conoscere cosa bolle in pentola.
Non la ringrazio, ma la saluto ugualmente anche se avrei voluto dirle tanto altro, ma lascio la polemica agli esperti che lei intende.
P.S. se vuol rispondere visto che è un frate molto attento alle anime, mi dica come mai i francescani dell'Immacolata non hanno FATTO PèOLEMICA Esperta su quella specie di preghiera che nella messa moderna di paolo VI, si recita subito dopo la Consacrazione e che di fatto annulla la Consacrazione stessa, con le parole contenute?
--- annunciamo la tua morte Signore, e proclamiamo la tua Resurrezione nell' ATTESA DELLA TUA VENUTA? ....
PERCHE' GESU' NON E' GIA' VENUTO? NON SI DEVE DIRE NELL'ATTESA DEL TUO RITORNO? semmai?
oppure stiamo aspettando il dio degli appartenenti alla religione ebraica?
grazie!!!
Gent.ma Gemma,
Eliminasi domanda chi sono secondo me i veri esperti nell'arte polemica? Le elenco alcuni nomi: S. Lorenzo da Brindisi, S. Roberto Bellarmino, S. Pietro Canisio. Santi... Non essendo un santo, non mi ritengo al loro livello e di conseguenza non mi metto a polemizzare.
Quanto alla questione circa la venuta del Signore, non capisco le sue elucubrazioni. Cristo è già venuto, è vero, ma attendiamo la sua Seconda Venuta, come Egli ci ha promesso. E lasci stare chi non c'entra. Agli Ebrei c'è chi ci pensa. Noi pensiamo a servire bene Gesù Cristo, che se solo ci riuscissimo ci meriteremmo il Paradiso.
Cordialmente
P. Rosario M. Sammarco, fi
Gent.mo padre ...almeno spero lo sia veramente.....lei mi risponde in modo arrogante e già quì, cozza contro la sua presunta, ramanzina circa un certo tipo di "polemica costruttiva" o chiacchiere inutili, lei mi scrive:
RispondiEliminaQuanto alla questione circa la venuta del Signore, non capisco le sue elucubrazioni
MA CHE "INTERESSANTE"...risposta gentile degna di un frate, sicchè lei non ha risposto alla mia PRECISA DOMANDA, anzi mi risponde stizzito.
IN ATTESA DEL TUO RITORNO? che ci voleva? perchè dire VENUTA quando invece PER UN CATTOLICO è IL RITORNO?
per la religione ebraica si aspetta la venuta, o sbaglio?
Lei saprà....nelle pseudo catechesi o pseudo omelie postconciliari, DOVE e quando VIENE RICORDATO EPLICITAMENTE IL SUO RITORNO? dove e come viene ricordato all'Orbe Cattolico la differenza tra le altre religioni? Ecumenismo calderone, volemose beeene,,,ma le differenze?
E poi che significa lasci stare chi non c'entra? Agli ebrei c'è chi ci pensa?
Guardi che ha letto lucciole per lanterne...mi scusi ...E chi ci pensa? A me delle altre religioni non interessa affatto, anzi mi accorgo che sono queste ad INTERESSARSI in modo OSSESSIVO alla mia.
Comunque la ringrazio per lo sforzo che ha fatto nel "rispondere" alla mia, ma sinceramente da un frate cattolico tradizionalista quale dice di essere lei, mi sarei aspettata molto ma molto di più.
Noi pensiamo a servire bene Gesù Cristo, che se solo ci riuscissimo ci meriteremmo il Paradiso.
sono d'accordo, ma servire Gesù Cristo è difendere il Deposito o SBAGLIO? e per farlo bisogna denunciare e smascherare gli errori che possono portare fuori rotta la nave o ancora mi sbaglio?
Tra il termine VENUTA e il termine RITORNO, vi è o non è una SOSTANZIALE DIFFERENZA, se vogliamo anche etimoogica? la prima è intesa una prima venuta, MENTRE il termine Ritorno significa a chiare lettere che prima era già avvenuto un qualcosa o un qualcuno....se nemmeno i religiosi cd. tradizionalisti si accorgono di questo stiamo freschi. Mi chiedo come e in che modo poi possiamo servire bene Gesù Cristo.
Cordialmente
G.
P.S. inoltre chiedio scusa delle "inutili chiacchiere" che mi sono permessa di rivolgerle e anche della "polemica non da persona esperta" quale sono io.
So che ora vanno molto di moda pseudo riflessioni postconciliari che non conducono al nulla.
Gent.mi utenti di questo blog, spero che con questa ultima iniziativa di Papa Francesco serva a tranquillizzarvi e a rendervi più sereni ed onesti nei vostri pensieri e più tolleranti su chi la pensa in maniera diversa da voi
RispondiEliminaBella notizia, l'ho saputo solo oggi, spero che un giorno però rivedremo l'antica messa di nuovo in Vaticano.
RispondiEliminaChi è che diceva corbellerie?
RispondiElimina