Su Fides et forma possiamo vedere i video con i canti eseguiti alla Messa rock di Albiano ( Trento) nella notte dell' 11 febbraio scorso.
Purtroppo Piergiorgio Franceschini sul giornale Diocesano Vita Trentina, commentando la celebrazione della Messa rock di Albiano, ha scritto l'articolo che proponiamo alla Vostra paziente attenzione.
Nella parte finale c'è un'intervista al Parroco che è uno "spasso" ! Difatti il Professore don Stefano Zeni invece di nominare la Messa cita il prossimo concerto... si perchè... quello è stato un concerto non una Messa : " Molta gente che è venuta sabato vi tornerà forse solo al prossimo concerto, ma intanto una volta è venuta e credo qualcuno abbia portato a casa qualche spunto di riflessione" Lapsus ??? ( A.C.)
“Siamo riusciti a veicolare spiritualità e musica”, dicono gli High Voltage. Il parroco, don Stefano: “Non tutti torneranno in chiesa, ma intanto si sono portati a casa spunti di riflessione”
Di Piergiorgio Franceschini
"Alle 22.15 don Stefano sbircia dalla sagrestia.In prima fila il papà del bassista, curioso come un ragazzino, ma pur sempre ottantaquattrenne.
“Se questi sono i nostri fedeli, mi sa che non abbiamo centrato l’obiettivo”, mormora il parroco alla band e ai coristi trepidanti. Tre giorni dopo, ai microfoni della radio diocesana, don Zeni ammette la precipitazione:
“Qualcuno mi ha fatto notare che i giovani non vengono certo in chiesa un quarto d’ora prima a riservarsi il posto. Fatto sta che alla fine era piena, più che a Natale. E loro c’erano.”
Seduti pure a terra, sotto l’altare: il pienone nella parrocchiale di Albiano, sabato scorso,è merito soprattutto di quei giovani per i quali la messa con l’accompagnamento rock del gruppo valligiano degli High Voltage era stata pensata già in estate, come raccontava sette giorni fa Vita Trentina. Studiata a tavolino avvallata dalle gerarchie diocesane, provata con puntigliosa applicazione.
Il risultato, musicalmente- e lo testimonia la messa in onda della registrazione di alcuni brani a Trentino in Blu durante l’intervista martedì scorso- è di notevole qualità. Si riascoltano con piacere David Micheli, voce, il bassista Ennio Filippi e il chitarrista Michele Andreatta, rappresentanti degli High e del coro appositamente amalgamato da Nadia Folgheraiter pescando da gruppi metal cembrani e del pinetano.
Non si nasconde nemmeno don Stefano che all’omelia si è soffermato sul brano di Gesù che tende la mano al lebbroso: “Ci aspettavamo tanta gente, per il notevole tam-tam mediatico, basti pensare ai duemilacinquecento contatti attraverso i social-network. Ma il clima in chiesa davvero interessante”.
Commenti del dopo-messa? David: “Ho notato grande entusiasmo e partecipazione. Anche qualche critica, ma credo siamo riusciti a dimostrare che il connubio rock-liturgia è fattibile. Siamo riusciti a veicolare spiritualità e musica”
La colonna sonora della messa era tratta dal repertorio dei californiani Stryper, profeti del genere cosiddetto christian metal.
“Raccontano passaggi biblici sia del Vangelo sia dell’Antico testamento” rammenta David.
Don Stefano, ( Zeni N.D.R.) docente di Sacra Scrittura in Seminario, cita su tutti il brano che ha accompagnato il momento della comunione:
“Testualmente recita: nulla ci può salvare, se non il sangue di Cristo. E’ il tema che accompagna come un filo rosso tutta la lettera agli Ebrei”.
“Abbiamo cantato-elenca David - anche un brano di condanna del diavolo, altro che preoccuparsi del contrario”. Dunque, don Stefano risposta a chi ha accusato il rock di satanismo? “La musica è stata scelta prima delle accuse. Ognuno tragga le proprie conseguenze”, taglia corto il parroco di Albiano, stuzzicato in questi giorni da commenti non teneri.
“Ma in generale – chiude la polemica – ho riscontrato anche tra i preti molta simpatia per l’iniziativa”. Ennio e Michele sembrano preferire i loro strumenti ai grandi discorsi.
Ma all’unisono parlano di “esperienza fantastica: un sacco di persone che hanno dato l’anima per realizzare questo progetto, gente davvero in gamba per una cosa nuovissima.
E poi sentire quella partecipazione in chiesa è stata una cosa unica”.
Il tentativo avrà un seguito, per non correre il rischio di una provocazione fine se stessa? Chiosa don Zeni: “Rischio possibile, ma ancora non abbiamo pensato a sviluppi. Contiamo molto sull’intelligenza delle persone che spero abbiano capito che la Chiesa è aperta ed ha qualcosa da dire ancora, adattando il proprio linguaggio.
Restiamo con i piedi per terra, non siamo i novelli profeti che riescono a riempire le chiese.
Molta gente che è venuta sabato vi tornerà forse solo al prossimo concerto, ma intanto una volta è venuta e credo qualcuno abbia portato a casa qualche spunto di riflessione.
Ringraziamo Dio per averci dato questa possibilità: sarà lui a giudicare”.
In risposta a questa ennesima e gravissima umiliazione della Santa Liturgia il blog “MUNIAT INTRANTES CRUX DOMINO FAMULANTES” ci propone una seria riflessione dal titolo significativo : Non padroni, ma servi della Liturgia .“Orientamento al Signore, servizio liturgico e fedeltà al rito: le caratteristiche del vero culto”.
Nell’Omelia della festa di Santa Cecilia, Patrona della Musica Sacra, il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero, aveva sottolineato : "Nella Liturgia quindi (ma si è visto anche nel rapporto con l’Infinito che determina una grande espressione artistica) non è l’uomo ad inventare qualcosa e poi a cantarlo, ma il canto “proviene dagli angeli”, cioè - ed è questo che afferma san Benedetto - l’uomo deve innalzare il suo cuore affinché concordi (abbia lo stesso cuore) con la tonalità che gli giunge dall’alto, stando davanti a Dio, in adorazione".Purtroppo Piergiorgio Franceschini sul giornale Diocesano Vita Trentina, commentando la celebrazione della Messa rock di Albiano, ha scritto l'articolo che proponiamo alla Vostra paziente attenzione.
Nella parte finale c'è un'intervista al Parroco che è uno "spasso" ! Difatti il Professore don Stefano Zeni invece di nominare la Messa cita il prossimo concerto... si perchè... quello è stato un concerto non una Messa : " Molta gente che è venuta sabato vi tornerà forse solo al prossimo concerto, ma intanto una volta è venuta e credo qualcuno abbia portato a casa qualche spunto di riflessione" Lapsus ??? ( A.C.)
“Siamo riusciti a veicolare spiritualità e musica”, dicono gli High Voltage. Il parroco, don Stefano: “Non tutti torneranno in chiesa, ma intanto si sono portati a casa spunti di riflessione”
Di Piergiorgio Franceschini
"Alle 22.15 don Stefano sbircia dalla sagrestia.In prima fila il papà del bassista, curioso come un ragazzino, ma pur sempre ottantaquattrenne.
“Se questi sono i nostri fedeli, mi sa che non abbiamo centrato l’obiettivo”, mormora il parroco alla band e ai coristi trepidanti. Tre giorni dopo, ai microfoni della radio diocesana, don Zeni ammette la precipitazione:
“Qualcuno mi ha fatto notare che i giovani non vengono certo in chiesa un quarto d’ora prima a riservarsi il posto. Fatto sta che alla fine era piena, più che a Natale. E loro c’erano.”
Seduti pure a terra, sotto l’altare: il pienone nella parrocchiale di Albiano, sabato scorso,è merito soprattutto di quei giovani per i quali la messa con l’accompagnamento rock del gruppo valligiano degli High Voltage era stata pensata già in estate, come raccontava sette giorni fa Vita Trentina. Studiata a tavolino avvallata dalle gerarchie diocesane, provata con puntigliosa applicazione.
Il risultato, musicalmente- e lo testimonia la messa in onda della registrazione di alcuni brani a Trentino in Blu durante l’intervista martedì scorso- è di notevole qualità. Si riascoltano con piacere David Micheli, voce, il bassista Ennio Filippi e il chitarrista Michele Andreatta, rappresentanti degli High e del coro appositamente amalgamato da Nadia Folgheraiter pescando da gruppi metal cembrani e del pinetano.
Non si nasconde nemmeno don Stefano che all’omelia si è soffermato sul brano di Gesù che tende la mano al lebbroso: “Ci aspettavamo tanta gente, per il notevole tam-tam mediatico, basti pensare ai duemilacinquecento contatti attraverso i social-network. Ma il clima in chiesa davvero interessante”.
Commenti del dopo-messa? David: “Ho notato grande entusiasmo e partecipazione. Anche qualche critica, ma credo siamo riusciti a dimostrare che il connubio rock-liturgia è fattibile. Siamo riusciti a veicolare spiritualità e musica”
La colonna sonora della messa era tratta dal repertorio dei californiani Stryper, profeti del genere cosiddetto christian metal.
“Raccontano passaggi biblici sia del Vangelo sia dell’Antico testamento” rammenta David.
Don Stefano, ( Zeni N.D.R.) docente di Sacra Scrittura in Seminario, cita su tutti il brano che ha accompagnato il momento della comunione:
“Testualmente recita: nulla ci può salvare, se non il sangue di Cristo. E’ il tema che accompagna come un filo rosso tutta la lettera agli Ebrei”.
“Abbiamo cantato-elenca David - anche un brano di condanna del diavolo, altro che preoccuparsi del contrario”. Dunque, don Stefano risposta a chi ha accusato il rock di satanismo? “La musica è stata scelta prima delle accuse. Ognuno tragga le proprie conseguenze”, taglia corto il parroco di Albiano, stuzzicato in questi giorni da commenti non teneri.
“Ma in generale – chiude la polemica – ho riscontrato anche tra i preti molta simpatia per l’iniziativa”. Ennio e Michele sembrano preferire i loro strumenti ai grandi discorsi.
Ma all’unisono parlano di “esperienza fantastica: un sacco di persone che hanno dato l’anima per realizzare questo progetto, gente davvero in gamba per una cosa nuovissima.
E poi sentire quella partecipazione in chiesa è stata una cosa unica”.
Il tentativo avrà un seguito, per non correre il rischio di una provocazione fine se stessa? Chiosa don Zeni: “Rischio possibile, ma ancora non abbiamo pensato a sviluppi. Contiamo molto sull’intelligenza delle persone che spero abbiano capito che la Chiesa è aperta ed ha qualcosa da dire ancora, adattando il proprio linguaggio.
Restiamo con i piedi per terra, non siamo i novelli profeti che riescono a riempire le chiese.
Molta gente che è venuta sabato vi tornerà forse solo al prossimo concerto, ma intanto una volta è venuta e credo qualcuno abbia portato a casa qualche spunto di riflessione.
Ringraziamo Dio per averci dato questa possibilità: sarà lui a giudicare”.
La vera S.MESSA è la vera S.Messa è in Lingua Sacra che è il LATINO,quello che voi non volete più fare perchè è vicino alla DIVINITA'
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